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Giovedì, 10 Marzo 2016 16:44

Sassuolo, prova a fare un'altra impresa

Domani sera allo "Juventus Stadium" i neroverdi affrontano la capolista che non perde proprio dalla gara di andata. Magnanelli e compagni però, vogliono continuare a sognare.

di Andrea Melli

Modena, 10 marzo 2016

"Non credo troveremo una Juve distratta dalla Champions League, sono abituati giocare certi tipe di partite". Eusebio Di Francesco presenta la gara dello "Juventus Stadium" conscio che i neroverdi troveranno oggettive difficoltà. "Cercheremo di fare una grande impresa domani, sarebbe una grande soddisfazione, sapendo che è difficilissimo, che abbiamo davanti la squadra più in forma del campionato e che ha una mentalità vincente. Ma voglio che i miei ragazzi affrontino la gara a viso aperto, con la voglia di far male agli avversari che non prendono goal da tantissimo tempo". Dalla gara d'andata, il Sassuolo ha conquistato 26 punti, mentre la Juve ha vinto 17 gare su 18, non perdendo mai. "Sono ripartiti alla grande, esprimendo realmente le loro potenzialità, non sono sorpreso del recupero, io che la Juve era da scudetto lo dicevo già diciassette partite fa", continua Di Francecso che dovrà fare a meno contemporaneamente di Missiroli e Cannavaro infortunati e di Defrel squalificato."Sì, mancheranno Missiroli, Cannavaro e Defrel, ma sono convinto che chi scenderà in campo farà una grande gara, perché si allenano tutti per arrivare a giocare queste partite. Ora che ne hanno l'occasione, mi dimostreranno realmente quanto fatto in settimana". Ma il futuro di Di Francesco invece, accostato fortemente negli ultimi giorni al Milan, quale sarà?. "Le voci fanno piacere, ma la mia testa è al Sassuolo e alla partita di domani, il resto – chiosa il tecnico neroverde - sono chiacchiere".

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Incredibile decisione presa dal nuovo Presidente della Fifa, Gianni Infantino. Un assistente analizzerà tramite il replay su un monitor gli episodi controversi. Stop ai goal, fuorigioco ed espulsioni dubbie. Sperimentazione al via dal 2017.

Di Luca Gabrielli

Parma, 12 marzo 2016

Ebbene si, non è più fantascienza. Quanti non ricordano le interminabili discussioni al Processo di Biscardi, con lo stesso storico presentatore ed il compianto Maurizio Mosca a richiedere l'ormai celebre "moviola in campo"?!
La decisione che rivoluzionerà la storia del calcio è finalmente stata presa.
Al via dalla stagione 2016-17, i test dureranno per un paio di anni e verosimilmente si vedrà in una competizione ufficiale ad Euro 2020.

Innovazioni per rendere più trasparente il calcio

Che qualcosa stesse cambiando nelle stanze della Fifa lo si era intuito già da inizio anno, quando fu introdotta la tecnologia sulla linea di porta. Dopo la interminabile querelle Blatter-Platini c'era bisogno di un bel colpo di spugna per ripulire il mondo del pallone ed Infantino non ha perso tempo, dando una svolta epocale.
Che calcio ci aspetta nei prossimi anni? Di certo ancora non c'è nulla ma il Board ritiene che il ricorso al video si potrà richiedere con i goal, i fuorigioco, le espulsioni ed i rigori dubbi ma l'ultima parola spetterà sempre all'arbitro che ad ogni episodio controverso raggiungerà facilmente un monitor posto a bordo campo.

Partite più lunghe ma con meno veleni

Sicuramente le gare dureranno molto di più dei canonici 90 minuti ma questo garantirà la fine o almeno la diminuzione di errori arbitrali che per anni hanno riempito le pagine dei giornali di veleni e di insinuazioni di "sudditanza psicologica" da parte degli arbitri.
Sarà un assistente dell'arbitro ad avere accesso ai replay durante la partita e su propria iniziativa o su richiesta dell'arbitro, potrà intervenire durante la partita. Per il momento solo l'arbitro potrà chiedere di visionare le immagini dubbie. Il famoso "Challenge" adottato in altri sport come il tennis o il football americano non è contemplato al momento. Le squadre non potranno quindi chiedere che un' azione di gioco venga valutata su propria iniziativa.

Dalla "Mano de Dios" allo scontro Ronaldo-Iuliano

Finalmente si smetterà di gridare al complotto. In passato in Italia ci si è scandalizzati per quel rigore non dato o per quel fuorigioco dubbio che ha portato lo scudetto a quella squadra piuttosto che ad un'altra.
Un episodio su tutti torna in mente ai tifosi. 1998: sfida scudetto tra Inter e Juventus. L'Inter trascinata dal "Fenomeno" Ronaldo contro la "Vecchia Signora" dei vari Del Piero e Zidane. Al 70' il fattaccio. Ronaldo entra in aerea, si sposta il pallone sulla destra e si scontra contro Iuliano che lo stende. Ceccarini non vede un rigore solare ed innesca polemiche che a distanza di quasi vent'anni non si sono ancora placate.
Questo è solo uno degli episodi che la moviola in campo potrà risolvere. Celebre è anche il tocco e goal di mano di Diego Armando Maradona ai mondiali in Messico del 1986 contro l'Inghilterra. Il mito argentino dirà in seguito che fu la mano di Dio a spingere il pallone in rete.
Ma c'è un caso dove la moviola in campo, anche se non ufficialmente, è già entrata in scena. Si tratta della finale mondiale del 2006 a Berlino tra Italia e Francia. L'ormai celebre testata data da Zidane a Materazzi non fu vista dall'arbitro ma segnalata da un assistente che aveva visto il replay su un monitor. La mancata espulsione del campione francese sarebbe stata talmente scandalosa che la Fifa non poté fare altro che appoggiarsi alla ormai neonata moviola in campo.

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Capitan Alessandro Lucarelli ha raggiunto durante la partita al Tardini con il Castelfranco Veneto il leggendario terzino degli anni novanta Antonio Benarrivo. 

Di Luca Gabrielli

Parma, 9 Marzo 2016 

Domenica scorsa, alla 31^ giornata di Serie D, allo stadio Ennio Tardini, capitan Alessandro Lucarelli ha tagliato un altro storico traguardo da vera e propria leggenda del Parma.
Per lui sono 258 presenze in campionato, quinto crociato di tutti i tempi, al pari di un altro capitano storico del club, quell'Antonio Benarrivo che ha percorso su e giù la fascia sinistra del Tardini nei primi anni di Serie A e che ha sollevato tutte le coppe della storia del Parma. Carriere non paragonabili visto il ricco palmares del brindisino ed il secondo posto ai mondiali statunitensi del 1994 ma stesso identico attaccamento ai colori gialloblu ed alla città di Parma.

Simbolo del Parma nell'era Ghirardi

Giunto nella città ducale nell'estate del 2008, quando il Parma era appena retrocesso in Serie B, Alessandro Lucarelli fin da subito mostra le sue doti carismatiche oltre a quelle squisitamente tecniche da difensore centrale, con un ottima predisposizione all'impostazione, grazie ad un piede sinistro molto educato.
Raggiunta subito la promozione, al fianco del più famoso fratello Cristiano, diventa prepotentemente una delle certezze della squadra negli anni avvenire ed i vari Paci e Paletta trovano sempre al loro fianco il difensore livornese a comandare la manovra della difesa. Alla sesta stagione a Parma, diventa capitano, ereditando la fascia da Stefano Morrone, un altro giocatore entrato nei cuori dei tifosi negli anni.
In queste 258 presenze ne ha passate di tutti i colori.
Dalla promozione in A conquistata a Cittadella, al calcio spumeggiante negli anni di Giovinco fino alla Europa League conquistata sul campo nel 2014 e poi revocata per via delle ormai celebri "irregolarità" adempiute dalla sciagurata coppia Ghirardi-Leonardi. Un uomo coraggioso che non ha mai avuto paura di dire quello che pensava. Ha vissuto il fallimento della società sulla propria pelle, esponendosi pubblicamente contro le persone che hanno portato alla sparizione della squadra dai campi di calcio.

La rinascita del Parma con il proprio capitano al timone

L'estate scorsa la storia crociata del capitano sembrava essere ai titoli di coda ed invece avviene il colpo di scena da romanzo Cuore. Il capitano resta e ricomincia dalla Serie D, pronto a segnare la via per riportare al più presto la squadra nella serie che le compete.
Lucarelli ha voluto ricambiare l'affetto che i tifosi gli hanno mostrato in tutti questi anni e ha fatto probabilmente una scelta di vita volendo restare al timone nel Parma nel momento più difficile della sua storia.
Ora, raggiunto Antonio Benarrivo al quinto posto della classifica all time, mette nel mirino un altro pilastro gialloblù, Lorenzo Minotti, il primo storico capitano dell'era Tanzi.

PRESENZE CON LA MAGLIA DEL PARMA IN CAMPIONATO

1) Ivo Cocconi 308
2) Ermes Polli 307
3) Luigi Apolloni 304
4) Lorenzo Minotti 280
5) Antonio Benarrivo 258 - Alessandro Lucarelli 258
6) Giovanni Colonnelli e Giovanni Mazzoni 242
7) Alessandro Melli 241
8) Augusto Ponticelli 236
9) Aldo Silvagna, Roberto Mussi e Fabio Cannavaro 213

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La più divertente e stravagante corsa a ostacoli in mezzo alla natura sta per tornare con una nuova ed avvincente edizione!

La FARM RUN, tappa del Campionato Italiano Mud Run 2016, si correrà nei campi di Noceto in provincia di Parma il 7 agosto 2016.

Un gara che l'anno scorso ha visto la partecipazione eccezionale della quattro volte campionessa mondiale di motocross Kiara Fontanesi!

Podista e madrina d'eccezione della scorsa edizione, ha messo in gioco la sua passione per lo sport e la grinta che la contraddistingue cimentandosi con gli ostacoli e il fango!

The hottest and funny Mudrun sta per tornare!

Seguite la pagina Facebook FarmRun per tutti gli aggiornamenti!

Per informazioni: www.farmrun.it email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

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Domenica, 06 Marzo 2016 08:39

Sassuolo, c'è il Milan per sognare l'Europa

Al "Mapei Stadium" arrivano i rossoneri che precedono i neroverdi di 6 lunghezze. Vincere, permetterebbe di accorciare.
di Andrea Melli - "Gli esami sono all'ordine del giorno, questo è un bell'esame perché ci potrebbe far avvicinare al Milan, sapendo che è in un grandissimo stato di forma e ha un grandissimo potenziale sia difensivo che offensivo".

Freme dalla voglia Eusebio Di Francesco, perché il suo Sassuolo si è regalato una possibilità straordinaria, ossia giocarsi la chance di accorciare la classifica verso la zona Europa. Di fronte, un Milan che arriva dalla bellezza di nove risultati utili consecutivi.

"Speriamo di sfatare il tabù a loro sfavore, cercheremo di fare la nostra partita, aggressiva, con la voglia di far gol e far male agli avversari, mi auguro prima di tutto che sia una bella gara". E ovviamente, che il Sassuolo la possa vincere. " Il Sassuolo sta bene, al di là dei risultati, io è da tempo che dico che vedo la squadra in crescita. Ovvio che quando si concretizza tutta la mole di gioco che facciamo le soddisfazioni aumentano". Sassuolo-Milan è anche la gara di Giorgio Squinzi, patron neroverde ma tifosissimo rossonero.

"Per me è una partita come le altre è ovvio che è importante, visto il blasone del Milan, ci sarà lo stadio pieno, per noi è motivo di grande orgoglio giocare contro il Milan per altri obiettivi, è una grande soddisfazione e penso lo sia anche per il Patron". Guardando le statistiche dei precedenti Sassuolo-Milan, gol e divertimento non dovrebbero mancare: "Sì, per una volta guardiamoci indietro, abbiamo una buona tradizione in casa e ci auguriamo di continuarla".

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Domenica, 06 Marzo 2016 08:33

Carpi, è il derby della vita

Oggi al "Dall'Ara" i biancorossi impegnati nella prima di undici finali. A – 6 dal Palermo, Letizia e compagni non hanno altra scelta che la vittoria

di Andrea Melli - La prima di undici finale per il Carpi, che nel derby a Bologna chiede punti pesantissimi in chiave salvezza, e Fabrizio Castori prova a lanciare all'assalto. "Oggettivamente il Bologna è una squadra molto forte, pratica un calcio veloce e aggressivo che mi piace molto. Parliamo di un avversario degno di rispetto, i derby inoltre hanno sempre un fascino particolare. Mi aspetto una gara veloce e movimentata, per stile di gioco ci somigliamo", spiega Castori che deve fare conti con diverse defezioni. "Brkic, Sabelli e Martinho non sono convocati. Mbakogu è disponibile dopo un problema alla caviglia e domani vedrò se potrà giocare. Pasciuti ha recuperato dall'influenza".

Col Bologna, nel corso della scorsa stagione, arrivò un 3-0 che sancì di fatto la storica promozione in massima serie. "Sarà difficile ma bisogna provarci. L'anno scorso è storia, fu una partita importante e decisiva perché vincere significò staccare il biglietto per la promozione in Serie A. Ora il Bologna è diverso, Corvino ha preso giocatori giovani e veterani che Donadoni ha saputo plasmare", racconta il tecnico biancorosso, chiamato all'impresa quasi impossibile di non far disperdere il patrimonio della A. Frosinone ed Hellas Verona, le ultime chance per restare aggrappati alla massima serie.

"In Serie A tutte le partite sono difficilissime, non è facile trovare avversari deconcentrati. Speriamo anche nelle disgrazie altrui ma pure noi dobbiamo cominciare a fare punti".

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I Boys Parma 1977 non mancano mai di promuovere iniziative per sostenere la squadra crociata e rinnovano la tradizionale "gara delle bandiere" per le prossime tre giornate casalinghe al Tardini.

Di Luca Gabrielli

Parma, 5 marzo 2016 

Obiettivo: tornare a vestire la Curva Nord di bandiere gialloblù come accadeva nei primi anni novanta. Non si placa l'entusiasmo intorno al nuovo Parma da quando si è voltato pagina e ricominciato da zero dalla serie D.
Si comincia domenica contro la Virtus Castelfranco (fischio di inizio ore 14,30) e proseguirà nei due successivi impegni casalinghi della squadra crociata, domenica 3 aprile contro il San Marino e domenica 17 aprile contro il Delta Rovigo, l'entusiasmante proposta dei Boys di colorare la curva di bandiere gialloblù. Chiunque potrà partecipare, con bandiere piccole, medie, bandieroni e anche due aste. In occasione della partita del 17 aprile 2016 contro il Delta Rovigo una giuria di cinque tifosi di diverse generazioni deciderà quale sarà la bandiera vincitrice.

Semplici regole per ricreare una curva gialloblù

Le regole per partecipare sono semplici. Si deve passare dal baracchino con la bandiera prima della partita per l'iscrizione e la foto di rito. Le bandiere non devono contenere i simboli Boys e non sono ammesse neanche quelle che già si sono viste nelle passate edizioni o comunque in Curva.
L'idea è di stuzzicare la fantasia dei tifosi e fare un tuffo nel passato per ritornare allo stadio come ai vecchi tempi, ognuno con la propria bandiera. Creare un' onda di bandiere gialloblù che sventolino e sostengano la squadra crociata in questa emozionante cavalcata verso la promozione.
La tifoseria di Parma è maestra in tutta Italia per queste iniziative che avvicinano i tifosi allo stadio. Parma è forse una delle poche città dove è ancora possibile proporre un tifo sano e goliardico, senza la paura che possano accadere incidenti. Negli anni passati infatti i deprecabili episodi accaduti nelle vicinanze dello stadio, vedi i danni provocati dagli juventini allo storico Bar Gianni, non sono stati certo causati dal tifo crociato ma dai tifosi ospiti se così possono essere definiti.
Quest'ultima iniziativa lo dimostra una volta di più e c'è da starne certi che nelle prossime giornate il Tardini sarà invaso da bandiere giallo e blu.

Pubblicato in Calcio Parma

Scala, Melli, Minotti, Apolloni, Pizzi. Basta leggere questi nomi per far riaffiorare nella mente di ogni tifoso crociato con qualche capello grigio, ricordi dolci e nostalgici di un calcio sano e genuino che ormai non c'è più. Tutti insieme accanto all'ex presidente Fulvio Ceresini, figlio dell' indimenticato presidente Ernesto Ceresini, per tornare a parlare di quel miracolo calcistico creato a Parma nei primi anni novanta.

Di Luca Gabrielli

Parma, 2 marzo 2016 

La storia vincente del Parma racchiusa in un libro

Ieri si è tenuta nella sala stampa dello stadio Tardini la presentazione del libro "Il Parma di Scala. La cronaca di un Sogno", edito da Officine Gutenberg, scritto dai giornalisti Mattia Fontana e Guglielmo Trupo. Un libro che racconta i sette fantastici anni della gestione Scala, tra l'estate del 1989 e la primavera del 1996, che portò la promozione in Serie A, la qualificazione in Coppa Uefa e quattro Coppe vinte (Coppa Italia, Coppa delle Coppe, Supercoppa Europea e Coppa Uefa). Un evento aperto al pubblico che ha visto la presenza di moltissimi tifosi di tutte le età, da chi quel Parma l'ha visto con i propri occhi, a chi invece se lo è fatto raccontare o è andato a spulciare quelle indimenticabili notti europee su YouTube. Emozioni raccontate con estrema cura dai due autori che rimandano alla sfida promozione con gli "odiati" cugini della Reggiana, alle numerose sfide al vertice contro la Juventus quando il Parma dominava in Italia e soprattutto in Europa.
La prefazione di Faustino Asprilla è solo una delle tante chicche che si possono trovare nel libro. Il giocatore colombiano è stato forse lo straniero che più di tutti si è fatto amare dai parmigiani, per le sue interminabili cavalcate in campo, le capriole dopo ogni goal e le innumerevole gesta tecniche mostrate in campo. Ma era ed è tutt'ora amato per quel suo essere un po' pazzo nella vita di tutti i giorni, adottato dalla città come nessun altro campione. Grazie a questo libro ogni tifoso potrà vedere riaffiorare nella sua mente quegli attimi in cui una piccola squadra di provincia, composta da giovani ragazzi sconosciuti di belle speranze, vinceva le sue prime coppe stupendo per il gioco e la spensieratezza. Quel Parma era una ventata di aria fresca nel campionato italiano dove le solite squadre di vertice erano spiazzate dalle nuove idee di gioco e dal rapporto paterno che Nevio Scala era riuscito a creare con i suoi ragazzi.

Ritorno al futuro

Paradossalmente quel legame viscerale tra squadra e tifosi è riaffiorato in quest'ultimo anno. Il Parma, fallito da una sciagurata gestione Ghirardi-Leonardi (definirla sciagurata è una carineria gratuita nei riguardi dei due soggetti in questione) è fallito e sprofondato in serie D. Una società nuova, composta da persone serie e con idee chiare, ha fatto risorgere il Parma Calcio dalle proprie ceneri e con vecchi miti gialloblù nei ruoli nevralgici della società sta ritornando al calcio che conta, conquistando la promozione in Lega Pro.

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Pubblicato in Calcio Parma

Gli obiettivi che uno sportivo deve perseguire non sono solo corporei, ma anche mentali. Solo così riuscirà ad ottenere risultati davvero importanti: da qui nasce l'idea alla base del progetto My Best, uno strumento di lavoro per migliorare le proprie prestazioni sportive.

Parma, 02 Marzo 2016 - 

My Best è l’acronimo di Mindfulness Yoga Bioenergetic Endurance Sport Training, un training sperimentale iniziato due anni fa, che permette di migliorare le prestazioni sportive attraverso un programma di discipline psicofisiche che accompagnano le normali sessioni di allenamento.

Dalla sperimentazione di Marcello Zoni, psicologo, psicoterapeuta, analista bioenergetico e psicologo dello sport, insieme a Luna Carelli, counsellor professionale di mediazione corporea, è nato il progetto My Best che propone un percorso che affianca al proprio allenamento un mix di discipline psicofisiche: mindfulness, yoga e bioenergetica. Uno strumento di lavoro per gli atleti che spesso trascurano gli elementi complementari ed essenziali del benessere psicofisico, fondamentali per le prestazioni sportive.

foto Grounding1

Una prima testimonianza dei risultati positivi derivati dall’applicazione del progetto, arriva da Dario Chitti, triatleta del Cus Parma e della Nazionale Italiana di Triathlon, che ha abbinato Il progetto MyBest alla preparazione della stagione 2015, vincendo poi i campionati italiani under 23.

Con il progetto MYBEST, attraverso le tre diverse pratiche abbinate, ho cominciato a conoscere il mio corpo mettermi in contatto con esso, sentire ogni stato d'animo riconoscerlo e affrontarlo o viverlo nel migliore dei modi. Con lo yoga, la bioenergetica e la mindfulness ho provato nuovi stimoli e, rilassando il mio corpo, sono riuscito a prevenire gli infortuni riuscendo a rendere la mia stagione di gare più continuativa. Sono riuscito a gestire l'ansia attraverso le tecniche di respirazione e visualizzazione riuscendo ad essere più tranquillo, rilassato e consapevole prima delle gare. I risultati sono arrivati non solo dai test – continua Chitti – ma anche e soprattutto nei campi gara dove NEL 2015 sono riuscito per la prima volta a vincere i campionati italiani under 23 e la prima gara del circuito internazionale Granprix Italia, sono arrivato secondo ai campionati Italiani assoluti duathlon (affrontati con una preparazione più mentale che fisica) ed ho continuato per tutto l'anno ad ottenere prestazioni di alto livello come mai in passato.

Dai risultati dei test svolti durante i due anni di sperimentazione, presso lo studio Grounding, si è evidenziato che lo stato psicofisico dei partecipanti al progetto è notevolmente migliorato.

I test effettuati all’inizio ed alla fine del progetto, mostrano come il livello di cortisolo (ormone dello stress) degli atleti sia diminuito di ben due terzi rispetto ai valori iniziali. La dott.ssa Nicoletta Cinotti, Didatta della Società Italiana di Analisi Bioenergetica e istruttore senior di protocolli MBSR, spiega che “i protocolli basati sulla mindfulness hanno dimostrato di avere una efficacia sulla riduzione dei livelli di cortisolo e sono entrati nelle procedure di allenamento anche di grandi squadre. Cosa avviene durante il protocollo? Si riduce lo stress e la produzione di cortisolo si stabilizza. In questo modo l’atleta gareggia sulla base delle sue risorse piuttosto che sulla base della prestazione da sforzo, diminuendo così il rischio di overtraining.”

Il protocollo sperimentale prevede un training intensivo di 8 settimane durante le quali gli atleti affiancano al proprio allenamento delle sedute di gruppo settimanali e delle sessioni individuali. Sono state insegnate le tecniche di mindfulness, yoga e bioenergetica studiate appositamente per gli sportivi. Lo scopo del training è quello di migliorare le prestazioni sportive attraverso esercizi tesi a: aumentare la consapevolezza corporea (attraverso esercizi di respirazione e attenzione alle sensazioni fisiche), allentare lo stress e ridurre l’ansia (l’abbassamento del livello di tensione generale si ottiene con tecniche di respirazione, meditazione e rilassamento), incrementare la forza attraverso esercizi di carica energetica, rilassare la muscolatura attraverso esercizi di scarica energetica e ridurre i microtraumi che l’allenamento sportivo comporta.

Anche il Cus Parma ha espresso grande entusiasmo per il progetto che vede protagonisti alcuni dei suoi atleti:Il progetto My Best ha ampliato una collaborazione che era già in atto tra Studio Grounding e CUS Parma - afferma Luigi Passerini, segretario del Cus Parma - che aveva dato ottimi risultati in termini di gradimento e fidelizzazione tra i partecipanti. Qui l'attenzione si è spostata maggiormente sugli atleti di alto livello: l'obiettivo del CUS era certamente quello di poter garantire loro il meglio per poter competere al top.”

Si conferma dunque l’importanza dello stato psicofisico nella preparazione degli atleti. Il progetto MyBest avvalora questa tesi ancora una volta, ancora di più e con una sperimentazione conclusa con i migliori risultati.

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Si è conclusa la nona edizione di Italian Golf Show: un'affluenza ancora maggiore rispetto agli anni passati. Nell'ultima giornata dedicata ai bambini delle scuole, a sorpresa la visita dell'allenatore del Bologna Roberto Donadoni.

Parma, 1 Marzo 2016 

Si è conclusa la nona edizione di Italian Golf Show, l'evento interamente dedicato al Golf che ha animato il PalaCassa delle Fiere di Parma. Quest'ultimo appuntamento ha fatto registrare un'affluenza ancora maggiore rispetto agli anni passati.
Tra le presenze note anche Roberto Donadoni. L'attuale allenatore del Bologna F.C., è stato ospite dello stand della Callaway e si è cimentato a lungo nelle pratica e nel test di ferri e bastoni. Per lui anche una breve sosta presso lo stand della Federazione Italiana Golf (presso il quale è stato ritratto in uno scatto promozionale per l'Open d'Italia, allegato a questo comunicato) e allo stand della PGAI.

Giornate di sport dedicate anche ai bambini e alle scuole che sono stati accompagnati lungo un percorso conoscitivo alla scoperta del Golf e delle sue caratteristiche. Dalle prime nozioni alla pratica, effettuata grazie alla collaborazione con FIG e SNAG che hanno messo a disposizione attrezzature appositamente studiate per i bambini: i giovani golfisti hanno giocato per 3 ore, senza fermarsi mai. Una splendida esperienza che ha consentito loro di prendere i primi contatti con i bastoni e le palline da golf e guardare da vicino alcuni esempi pratici sul driving range. Nel corso della mattinata per i piccoli studenti-golfisti anche una gustosa e sana merenda, con prodotti genuini come Prosciutto di Parma e Parmigiano-Reggiano, forniti da Fiere di Parma.

Una giornata dunque soddisfacente, così come è stata soddisfacente tutta l'edizione 2016 di Italian Golf Show, per stessa ammissione di quasi tutti gli espositori che hanno tratto un bilancio altamente positivo di questa 3 giorni parmigiana.

Foto di Francesca Bocchia

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