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Cinque idee d'impresa premiate al Museo Enzo Ferrari di Modena a conclusione della seconda edizione di Imprendocoop, il progetto per favorire l'occupazione e l'imprenditorialità ideato da Confcooperative Modena e Fondazione Democenter-Sipe con il patrocinio e sostegno del Comune di Modena ed Emil Banca.

Modena, 9 aprile 2016

Servizi sportivi abbinati a servizi sociali; un villaggio rurale eco-solidale nel cratere del terremoto; un esercizio pubblico che offre food, drink e giochi di società; una piattaforma digitale per connettere i sistemi riabilitativi per paralisi, malattie neurologiche e altri disturbi; servizi socio-assistenziali e di inserimento lavorativo per persone svantaggiate. Sono le cinque idee d'impresa premiate giovedì 7 aprile al Museo Enzo Ferrari di Modena a conclusione della seconda edizione di Imprendocoop, il progetto per favorire l'occupazione e l'imprenditorialità ideato da Confcooperative Modena e Fondazione Democenter-Sipe con il patrocinio e sostegno del Comune di Modena ed Emil Banca. Hanno ricevuto l'attestato di partecipazione i rappresentanti dei quattordici progetti d'impresa che hanno completato il percorso formativo e presentato un business plan valutato dal comitato tecnico scientifico di Imprendocoop.

«Il bilancio della seconda edizione è molto positivo – dichiara il presidente di Confcooperative Modena Carlo Piccinini – Una novantina di persone ha usufruito del percorso formativo gratuito che, iniziato nell'autunno 2015, è terminato a febbraio. Si è trattato di dieci tra seminari e laboratori, oltre a numerosi colloqui personalizzati con gli esperti incaricati di accompagnare gli aspiranti imprenditori nella fase d'avvio del loro progetto d'impresa. Gli incontri hanno spaziato dal business plan alla pianificazione economica e finanziaria, dall'innovazione alla responsabilità sociale, dal marketing al commercio elettronico. Confcooperative Modena assisterà e accompagnerà i primi passi delle start up che nasceranno nelle prossime settimane, con la speranza che possano ripercorrere i passi delle grandi cooperative modenesi nate nei decenni scorsi».

Ieri sono stati assegnati premi in denaro (2.500, 1.500 e mille euro) a quattro idee d'impresa, mentre una quinta idea d'impresa riceverà un finanziamento da Emil Banca a condizioni agevolate. L'erogazione dei premi in denaro è vincolata alla costituzione di un'impresa in forma cooperativa aderente a Confcooperative Modena. La premiazione è stata preceduta da un convegno, dal titolo "L'economia collaborativa: più condividiamo, più abbiamo", al quale hanno partecipato il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli, l'assessore alle Attività economiche del Comune di Modena Tommaso Rotella, Guido Caselli (direttore centro studi Unioncamere Emilia-Romagna), Paolo Venturi (direttore Aiccon), Paola Pierri (executive chairman Pierri Philanthropy Advisory), Palma Costi (assessore regionale alle Attività produttive), il direttore della Fondazione Democenter-Sipe Enzo Madrigali, il direttore generale di Emil Banca Daniele Ravaglia e il presidente di Confcooperative Modena Carlo Piccinini; ha condotto il direttore di Trc Ettore Tazzioli.

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Danno lavoro ad un addetto su tre fra tutte le imprese in Emilia Romagna. Il Presidente di Cna Industria Emilia Romagna Gian Carlo Cerchiari:
"Vogliamo essere interlocutore forte con le Istituzioni per sostenere questo settore strategico". Oggi il convegno col Presidente della Regione Stefano Bonaccini e l'Assessore Palma Costi. 

Bologna, 8 aprile 2016

Un addetto su tre in Emilia Romagna lavora in una piccola e media industria. Questo settore dunque costituisce la spina dorsale dell'economia regionale e va sostenuto per accrescerne la competitività, intervenendo in particolare su ambiti quali l'internazionalizzazione, l'innovazione, le infrastrutture e la banda ultralarga.
Sono i temi portati questa mattina da Cna Industria Emilia Romagna e dai suoi imprenditori al convegno "Piccola e media industria e sistema economico in Emilia Romagna" presso il Museo del Patrimonio Industriale di Bologna, che sui temi in questione hanno posto una serie di domande al Presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini e all'Assessore regionale alle attività produttive Palma Costi.

"E' importante che il confronto delle piccole e medie industrie con le Istituzioni sia stabile e duraturo, soprattutto su questi temi strategici – ha affermato Gian Gian Carlo Cerchiari, Presidente Cna Industria Emilia Romagna -. Cna Industria vuole essere un interlocutore forte con la politica, le Istituzioni e il mondo economico. Rappresentiamo infatti un segmento produttivo ad alta innovazione, ricco di imprese e
di addetti, capace di costruire grandi opportunità per tutte le imprese e il territorio emiliano romagnolo".

I dati, presentati da Alberto Cestari del Centro Studi Sintesi, lo confermano. Nel 2015 in Emilia Romagna risultano attive complessivamente 410.000 imprese di tutti i settori, che occupano 1,6 milioni di addetti. Stringendo il campo ai settori industriali, le imprese in Emilia Romagna sono 198.000 e danno lavoro a 980.000 addetti. Ma se la lente di ingrandimento si posa sulla piccola e media industria (quelle che hanno dai 10 ai 249 addetti), risulta che queste in regione sono 13.800 e danno occupazione a 465.000 addetti, la metà degli occupati nei settori industriali in regione, quasi il 30% di tutti gli addetti nelle imprese emiliano romagnole. Cna Industria Emilia Romagna associa circa un terzo delle pmi industriali in regione.

Nel settore della chimica-gomma-plastica si registra il maggior numero di piccole e medie industrie (34,8%), seguito dalla meccanica (21,9%), metallurgia e metalli (21,1%) e agroalimentare (17,6%). In termini di addetti, il settore della pmi industriale con il maggior peso è la metallurgia (71%), seguita da chimicagomma-plastica (70%), meccanica (61%) e sistema casa (59%). Tra il 2009 e il 2015 il numero di imprese attive della piccola e media industria è diminuito del 5%, in linea con la media generale. In crescita l'agroalimentare (+20%), la logistica (+9%) e i servizi (+3%). Mentre soffrono sistema casa (-21%) ed edilizia (-18%). Infine, per quanto riguarda l'export, che complessivamente in regione ha visto una crescita del fatturato del 52% dal 2009 al 2015, la meccanica da sola vale il 49% delle esportazioni, seguita dal sistema moda con l'11% e dalla chimica-gomma-plastica col 10%.

(Fonte: l'ufficio comunicazione Cna Regionale)

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Conclusa la seconda edizione del progetto che favorisce l'imprenditorialità cooperativa. Giovedì 7 aprile è in programma l'evento finale al Museo Enzo Ferrari di Modena. L'iniziativa comincia alle 15 con un convegno intitolato "L'economia collaborativa: più condividiamo, più abbiamo".

Modena, 4 aprile 2016

Sono quattordici le idee d'impresa che hanno concluso il percorso formativo della seconda edizione di Imprendocoop, il progetto che favorisce l'occupazione e l'imprenditorialità ideato da Confcooperative Modena e Fondazione Democenter-Sipe con il patrocinio e sostegno del Comune di Modena ed Emil Banca. Dopodomani - giovedì 7 aprile - è in programma l'evento finale al Museo Enzo Ferrari di Modena. L'iniziativa comincia alle 15 con un convegno intitolato "L'economia collaborativa: più condividiamo, più abbiamo". Dopo i saluti dell'assessore alle Attività economiche del Comune di Modena Tommaso Rotella, intervengono Guido Caselli (direttore centro studi Unioncamere Emilia-Romagna), Paolo Venturi (direttore Aiccon), Paola Pierri (executive chairman Pierri Philanthropy Advisory) e Palma Costi (assessore regionale alle Attività produttive). Alle 17 avvengono la presentazione dei progetti d'impresa e le premiazioni. Partecipano il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli, il presidente della Fondazione Democenter-Sipe Erio Luigi Munari, il direttore generale di Emil Banca Daniele Ravaglia e il presidente di Confcooperative Modena Carlo Piccinini; conduce il direttore di Trc Ettore Tazzioli. I tre progetti d'impresa giudicati più innovativi saranno premiati con 2.500, 1.500 e mille euro. L'erogazione dei premi e altri servizi è vincolata alla costituzione di un'impresa in forma cooperativa aderente a Confcooperative Modena.

(fonte: ufficio stampa Confcooperative MO)

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Nonostante la crisi economica, l'organizzazione registra un trend positivo. Negli ultimi anni si è sviluppato il fenomeno delle cooperative di utenza e di comunità, costituite per rispondere alle nuove esigenze del territorio.

Bologna, 30 Marzo 2016. Nell'ultimo quadriennio, che ha visto la crisi economica globale raggiungere il suo apice, con ripercussioni decisamente pesanti sull'intera economia, il sistema Confcooperative Emilia Romagna ha manifestato un'importante capacità reattiva, esprimendo performance anticicliche.

Oggi, nonostante la congiuntura ancora negativa, l'organizzazione associa oltre 1.700 imprese, a cui aderiscono quasi 367.000 soci con 76.150 occupati e un fatturato di oltre 13.300 milioni di euro, a cui va aggiunta la raccolta diretta delle Banche di Credito Cooperativo, pari a quasi 12.700 milioni di euro.
Confcooperative regionale si presenta con questi dati all'Assemblea elettiva quadriennale in programma a Bologna lunedì 4 aprile.
"Nonostante il difficile contesto economico – sottolinea il presidente, Francesco Milza – la nostra associazione ha evidenziato un trend positivo anche negli anni della crisi, registrando una sostanziale stabilità dei principali indicatori. A cominciare dagli occupati, rimasti praticamente costanti nel corso del quadriennio: un risultato che dimostra la capacità di Confcooperative Emilia Romagna di mantenere il proprio ruolo sociale anche nei periodi di crisi".

"Praticamente invariato anche il numero dei soci – aggiunge Milza – che mostrano però differenze significative all'interno dei diversi settori economici. Si registra una sensibile diminuzione nel comparto agroindustriale, interessato da un importante processo di aggregazione delle aziende agricole, e nel settore edilizio, purtroppo ancora alle prese con i pesanti effetti della crisi. Sono invece aumentati i soci nei comparti lavoro, solidarietà e sanità, che hanno saputo cogliere le nuove opportunità del loro mercato di riferimento".
"Segno più per il fatturato – dichiara il presidente Milza – che è passato dai 12.613 milioni di euro del 2012 ai 13.316 milioni del 2015, con un aumento del 6%".

Per quanto riguarda le cooperative associate, infine, nel quadriennio si è registrata una leggera diminuzione, legata essenzialmente alla riorganizzazione che ha interessato soprattutto il comparto agroindustriale e ha dato vita a realtà ancora più strutturate, in grado di rispondere sempre meglio alle esigenze della base sociale. Negli altri settori le imprese aderenti a Confcooperative hanno mostrato una sostanziale stabilità con la nascita di nuove imprese quale risposta alla crisi.

Sulle ceneri di alcune aziende in difficoltà e per difendere il lavoro, i dipendenti hanno costituito infatti delle società cooperative, rilevando l'attività ed impegnandosi personalmente anche dal punto di vista finanziario.

L'imprenditoria cooperativa si conferma quindi un valore aggiunto per il mondo del lavoro e per la società, perché si pone come un modello d'impresa accessibile e realizzabile, un collante straordinario, un'alternativa concreta alla emarginazione e all'esclusione sociale. Un modello democratico e partecipato, in grado di offrire ai giovani lo strumento ideale per valorizzare il proprio percorso formativo e realizzare le proprie aspirazioni professionali.

"In questi anni – sottolinea il direttore di Confcooperative Emilia Romagna, Pierlorenzo Rossi – si sta diffondendo rapidamente il sistema della sharing economy, che prevede la condivisione di oggetti, servizi e risorse da parte di più soggetti: un criterio da sempre alla base del sistema cooperativo, che può così aumentare le proprie opportunità in tutti gli ambiti della società civile. Nello stesso tempo, le ridotte risorse dell'amministrazione pubblica e i bisogni aumentati della moderna società hanno allargato i campi d'azione del modello associativo nell'ambito dei servizi ai cittadini, come nel caso delle 'cooperative di comunità', situate in aree marginali, sia sotto il profilo economico, che dal punto di vista sociale".
"Oltre a produrre valore aggiunto capace di riavviare processi di sviluppo – prosegue Rossi – queste cooperative consentono alla popolazione locale di partecipare alla rivitalizzazione sociale e culturale dei borghi isolati e delle aree periferiche, anche quelle metropolitane. Rappresentano un modello virtuoso di rapporto tra pubblico e privato in grado di garantire una buona qualità della vita e servizi sociali efficaci".
"Anche il settore delle mutue si sta riorganizzando e sviluppando velocemente – dichiara il direttore regionale Rossi – al fine di offrire ai soci l'assistenza sanitaria integrativa ai servizi pubblici. In questo contesto, Confcooperative Emilia Romagna ha sviluppato una significativa esperienza di 'innovazione sociale' come quella delle cooperative di utenza, nate da gruppi di cittadini che desiderano rispondere alle proprie esigenze acquistando servizi anziché beni collettivi".

Registrano inoltre un interessante sviluppo le cooperative a guida femminile, che rappresentano il 18% circa delle associate a Confcooperative. "Imprese – afferma Rossi – che mostrano una grande vivacità e costituiscono un vero e proprio valore aggiunto per il nostro movimento e la cooperazione, ma anche per l'intero mondo del lavoro e la società, sia per l'esemplarità e gli stimoli proposti, sia per il modello d'impresa incentrato su valori di mutualità, leadership partecipativa, impegno sociale e innovazione, conciliazione dei tempi di vita e di lavoro".
"In sintesi – dichiara il presidente di Confcooperative Emilia Romagna – nei momenti di crisi la cooperazione, oltre a tenere nei settori tradizionali, si caratterizza come una forma imprenditoriale in grado di soddisfare le esigenze emergenti. Le nuove sfide impongono al movimento cooperativo anche un cambiamento culturale per riorganizzare l'associazionismo, lavorando per dare vita ad un'unica struttura, più ampia e più forte, quale l'Alleanza delle Cooperative, di cui Confcooperative ha assunto a gennaio la presidenza regionale".

"A tale proposito – conclude Milza – occorre definire obiettivi, principi e ruoli, tenendo conto che l'Emilia- Romagna è la culla della cooperazione italiana e riveste un ruolo da protagonista in questo progetto".

(Fonte Confcooperative Emilia Romagna - Bologna 30 marzo 2016)

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È la prima cooperativa sociale di Modena a ottenerlo: viene assegnato un "riconoscimento" – misurato in "stellette" – indicativo del rispetto della legalità da parte e, più in generale, del grado di attenzione riposto nella corretta gestione del proprio business.

Modena, 31 marzo 2016

Domus Assistenza ha ottenuto nei giorni scorsi il "Rating di legalità" attribuito dall'Agcm (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato).
È la prima cooperativa sociale di Modena a ottenere questo strumento volto alla promozione e all'introduzione di principi di comportamento etico in ambito aziendale.
All'impresa viene assegnato un "riconoscimento" – misurato in "stellette" – indicativo del rispetto della legalità da parte e, più in generale, del grado di attenzione riposto nella corretta gestione del proprio business. Domus Assistenza, leader provinciale nei servizi alla persona, si è vista attribuire due stellette (su un massimo di tre). Il rating ha una validità di due anni e va periodicamente rinnovato. «L'attribuzione del Rating di legalità alla nostra cooperativa dimostra che esiste una cooperazione sana e che rispetta le regole – afferma il presidente di Domus Assistenza Gaetano De Vinco - Questo strumento si inserisce nella politica di contrasto all'illegalità adottatta dalle centrali cooperative».

L'attribuzione del rating produce vantaggi in sede di concessione di finanziamenti pubblici e agevolazioni per l'accesso al credito bancario. Il decreto del Ministero dell'Economia e delle Finanze n. 57/2014 stabilisce infatti che le pubbliche amministrazioni, in sede di predisposizione dei provvedimenti di concessioni di finanziamenti alle imprese, devono tenere conto del rating di legalità a esse attribuito assegnando loro almeno uno dei seguenti sistemi di premialità: preferenza in graduatoria; attribuzione di punteggio aggiuntivo; riserva di quota delle risorse finanziarie allocate. Lo stesso decreto stabilisce che le banche tengono conto della presenza del rating di legalità attribuito all'impresa nel processo di istruttoria ai fini di una riduzione dei tempi e dei costi per la concessione dei finanziamenti. Inoltre le banche considerano il rating di legalità tra le variabili utilizzate per la valutazione di accesso al credito dell'impresa e ne tengono conto nella determinazione delle condizioni economiche di erogazione.

Non tutte le aziende, però, possono fare richiesta di attribuzione del rating: occorre infatti essere iscritti al registro imprese da almeno due anni e avere un fatturato minimo di due milioni di euro. Le aziende a cui viene attribuito il rating sono inserite in un elenco disponibile sul sito www.agcm.it.

(Fonte: ufficio stampa Confcooperative MO)

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Domani l'inaugurazione della palestra per imparare a lavorare "in quota", cioè sui ponteggi e sulle coperture, in modo sicuro con un seminario sulla prevenzione delle cadute dall'alto. 

Modena, 30 marzo 2016

Una palestra per imparare a lavorare "in quota", cioè sui ponteggi e sulle coperture, in modo sicuro. L'ha realizzata la Scuola Edile di Modena, ente bilaterale per la formazione professionale nel settore delle costruzioni. La struttura viene inaugurata domani - giovedì 31 marzo – in occasione di un seminario dedicato ai lavori in quota e alla prevenzione delle cadute dall'alto. La nuova palestra utilizzata per le attività di addestramento ha una superficie coperta di 180 mq ed è alta 7 metri. È dotata di un allestimento fisso che simula il lavoro su una copertura in quota e su una falda, un piano inclinato per salita e discesa assitita con funi, una struttura per addestramento nei lavori in spazi confinati, ponteggi metallici con tubi a giunti, multidirezionale, a elementi prefabbricati per la parte pratica dei corsi per ponteggisti.

«Fino al 31 dicembre 2015 la palestra per i lavori in quota si trovava in un altro stabile fuori dalla nostra sede di via dei Tipografi – spiega il direttore della Scuola Edile Alessandro Dondi – Con la nuova struttura ci siamo riportati in casa tutte le attività di addestramento in quota e i moduli pratici per ponteggisti, superando problemi logistici e funzionali che una sede esterna comportava. Ora possiamo soddisfare al meglio le esigenze formative delle imprese edili, che devono conoscere e applicare correttamente le misure di prevenzione delle cadute dall'alto, le operazioni di salvataggio e la gestione delle emergenze».

Dalle statistiche di Ausl e Inail emerge che a Modena gli infortuni in edilizia sono in calo, sia in numeri assoluti che per esiti, anche se il dato sui danni permanenti riportati dai lavoratori edili è il doppio degli addetti di tutti gli altri settori. Quanto all'attività di vigilanza, l'anno scorso lo Spsal (Servizio prevenzione salute ambiente lavoro) dell'Ausl di Modena ha ispezionato 1.099 cantieri e riscontrato 350 violazioni, di cui 140 per mancato apprestamento di misure contro le cadute dall'alto.

(Fonte: ufficio stampa Confcooperative MO)

Il 19 Marzo 2016 il Sig. Andalini ha ricevuto dalla Camera di Commercio di Ferrara il "Riconoscimento alla Fedeltà al Lavoro e al progresso Economico. Un premio prestigioso per chi ha riservato la propria vita al lavoro e allo sviluppo dell'impresa.

Parma, 25 Marzo 2016

Il 19 Marzo 2016 rappresenta una data da ricordare per il Pastificio Andalini, una data che segna il riconoscimento della passione da sempre profusa nel lavoro.
La Camera di Commercio di Ferrara ha deciso di consegnare il "Riconoscimento alla Fedeltà al Lavoro e al Progresso Economico" proprio al Sig. Andalini, per il suo costante impegno rivolto alla crescita del settore e dell'azienda.
Si tratta di un premio prestigioso riservato a coloro che hanno dedicato la propria vita al lavoro ed allo sviluppo dell'impresa diventando delle vere e proprie eccellenze, portavoce del made in Italy.
Ed infatti, dal 1956 la famiglia Andalini produce con entusiasmo e impegno ottima pasta all'uovo e di semola, una specialità biologica preparata secondo la più autentica tradizione emiliana. Quella del Pastificio non è solo una filosofia di lavoro, piuttosto una missione: produrre una pasta che abbia i plus del prodotto "artigianale", realizzato con le migliori materie prime, con il sostegno e le garanzie delle tecnologie industriali.
Una missione che ogni giorno viene portata avanti da tutta la famiglia e dalle persone che operano nell'azienda, per fornire prodotti che racchiudano il massimo del sapore e della qualità.

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Startup innovative: cooperativa Stars&Cows iscritta nel database ufficiale delle Camere di commercio. La cooperativa è nata nel giugno 2015 grazie alla prima edizione di Imprendocoop, il progetto che favorisce l'occupazione e l'imprenditorialità ideato da Confcooperative Modena e Fondazione Democenter-Sipe con il patrocinio e sostegno del Comune di Modena ed Emil Banca.

Modena, 17 marzo 2016

C'è anche una cooperativa aderente a Confcooperative Modena tra le 110 cooperative iscritte nel Registro delle startup innovative, il database ufficiale delle Camere di commercio che raccoglie le startup e le piccole e medie imprese innovative italiane. Si tratta di Stars&Cows i cui soci, che si occupano di servizi per la trasmissione generazionale del sapere d'impresa, hanno creato un portale web per avvicinare i giovani alle imprese, offrendo un pacchetto di servizi (tra cui ricerca e selezione, formazione e consulenza aziendale) che prevede il coinvolgimento di manager "senior" disposti a trasmettere le loro competenze ai giovani.

«L'iscrizione nell'albo delle startup innovative ci rende molto orgogliosi perché – afferma Marcella Gubitosa, socia fondatrice della cooperativa Stars&Cows - ci permetterà di valorizzare e promuovere la nostra mission in un'ottica innovativa che guarda al futuro, in piena sintonia con i valori e lo spirito cooperativo che ci contraddistingue». «Stars&Cows è nata nel giugno 2015 grazie alla prima edizione di Imprendocoop, il progetto che favorisce l'occupazione e l'imprenditorialità ideato da Confcooperative Modena e Fondazione Democenter-Sipe con il patrocinio e sostegno del Comune di Modena ed Emil Banca – sottolinea il direttore di Confcooperative Modena Cristian Golinelli – L'iscrizione di Stars&Cows nel Registro delle startup innovative conferma che la forma cooperativa è lo strumento giuridico ideale per gli aspiranti imprenditori, soprattutto giovani, che vogliono fare innovazione».

(Fonte: ufficio stampa Confcooperative MO)

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Si tiene dal 17 al 19 marzo, a Bologna, il primo Festival della Professione Giornalistica, dedicato a chi ha fatto dello scrivere una professione, ma non solo. Tra incontri, conferenze e workshop anche tanti corsi con crediti formativi per la formazione obbligatoria continua.

Di Manuela Fiorini

Bologna, 16 marzo 2016

Si chiama "Professione Giornalista" ed è il primo Festival dedicato a chi ha fatto dello scrivere una professione: giornalisti professionisti, pubblicisti, freelance, ma anche a chi giornalista desidera diventarlo, appassionati e curiosi che vogliono saperne di più sul mestiere "più bello e più difficile del mondo", in un universo variegato che cambia di giorno in giorno, tra giornali on line, blog, social network e altri strumenti della comunicazione integrata.

L'appuntamento è a Bologna, dal 17 al 19 marzo, in varie sedi della città, tra cui la Sala Marco Biagi e la Sala del Consiglio del Baraccano (in via Santo Stefano 119), nel Quartiere Santo Stefano, la Sala Silentium (in vicolo Bolognetti 2), nel Quartiere San Vitale, la Sala Zodiaco e la Sala del Consiglio della Città Metropolitana (in via Zamboni 13), all'interno di Palazzo Malvezzi de' Medici. Il Festival è rivolto a tutti coloro che svolgono o hanno intenzione di svolgere la professione di giornalista ed è stato pensato e voluto per fornire occasioni e opportunità di incontro, formazione e confronto grazie a un ricco programma di workshop, conferenze, corsi con relativi crediti formativi, ai quali è possibile iscriversi direttamente dalla piattaforma Sigef dell'Ordine dei Giornalisti.

Si parlerà di giornalismo attraverso le testimonianze di chi svolge la professione ed ha realizzato qualcosa di importante, ma anche di come si costruisce un sito web o un blog, oppure come si pubblica un ebook. E, ancora, si tratterà di deontologia, di giornalismo nell'era di internet, di giornalismo d'inchiesta, di giornalismo sportivo, dell'uso dei social media, del linguaggio di genere, delle competenze e del ruolo del giornalista in situazioni di emergenza, come il terremoto che ha colpito l'Emilia nel 2012. Ci sarà anche un confronto con i modelli di giornalismo all'estero e incontri sulla gestione del rapporto con le redazioni per i freelance e sul mercato dell'editoria del futuro.

Sala Marco Biagi 2 

Tra gli appuntamenti in programma, giovedì 17 marzo, dalle 9.30, presso la Sala del Consiglio, Elisa Corridoni, web designer, terrà il seminario gratuito "Come creare un sito o un blog con wordpress" per presentare l'opportunità di avere un blog e dare una panoramica delle funzioni di Wordpress con cenni sulle normative e importanza delle condivisioni. Secondo l'Osservatorio Demos-Coop su "Gli italiani e l'informazione", nel 2015, il 49% degli intervistati afferma di informarsi ogni giorno attraverso Internet, il 38% mediante la radio, il 26% sui quotidiani.
Da questi dati si può facilmente comprendere come sia fondamentale, per chi si occupa e genera informazione, di essere presente sul web.

Altro interessante appuntamento, venerdì 18 marzo, dalle 9.30 alle 12.30 nella Sala Zodiaco con il workshop gratuito "Giornalismo online, SEO e Social Media", condotto da Alberto Puliafito, giornalista, autore televisivo, regista, direttore di Blogo.it e fondatore di TvBlog. Il relatore si occupa di social media e nuovi modelli per il giornalismo contemporaneo, di scrittura offline. E' anche autore di due libri di inchiesta "Protezione Civile Spa" e "Croce Rossa, il lato oscuro della virtù".

Sempre venerdì 18, dalle 9.30 alle 13.30 nella Sala del Consiglio del Quartiere Santo Stefano, Simonetta Malaguti parlerà di "Vivere l'emergenza da cittadino e giornalista", raccontando della sua esperienza umana e di professionista dopo il terremoto del 2012, tra dovere di raccontare, compromessi e pudore nell'entrare nell'intimità del dolore delle persone che hanno perso tutto.

L'iniziativa nasce da un'idea di Laura Corallo, Cesario Picca, Daniela Ricci e Valeria Tancredi e si avvale del patrocinio del Comune di Bologna, della Regione Emilia Romagna, della Città Metropolitana, Ordine dei Giornalisti e Coop Adriatica.

Il programma completo su www.professionegiornalista.it

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Si apre uno spiraglio e subito viene richiuso. Sembra proprio che le norme che funzionano non debbano avere vita lunga. L'incremento dell'occupazione non è l'effetto diretto dell'incremento del PIL registrato nel 2015.

di Lamberto Colla Parma, 13 marzo 2016.
Dopo sette anni il tasso di disoccupazione inverte la tendenza. L'anno scorso la stima dei disoccupati è calata "in maniera significativa", di 203mila unità (-6,3%), soprattutto nella seconda metà dell'anno. Il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) è sceso invece al 40,3%, giù di 2,4 punti percentuali, registrando la prima diminuzione annua dal 2007. Per la fascia tra i 25 e i 34 anni il tasso di disoccupazione è al 17,8%, 0,8 punti in meno sul 2014.

A rilevarlo è l'ISTAT spiegando che è la prima diminuzione dopo sette anni e che con un +0,8%, corrispondente a una media di 186.000 unità, il tasso di occupazione è salito al 56,3% corrispondenti a 22.465.000 lavoratori contro una disoccupazione ridotta a 3.033.000 unità.
Vero che ancora il divario tra Nord e Sud rimane elevato e che comunque nel complesso si tratta di piccoli valori ma comunque apprezzabili perché vanno a incidere positivamente sulle famiglie e quindi sul tasso di fiducia e sui consumi domestici.

L'apprezzabilità di questo risultato sta nel fatto che è stato raggiunto proprio nel corso dell'anno in cui, seppure sensibilmente inferiore le stime, anche il PIL dell'Italia si è mosso in zona positiva (+0,8%).
Verrebbe perciò spontaneo accostare la leggera ripresa economica registrata nel 2015 con la crescita dell'occupazione.

Invece così non è.

Infatti a ben osservare la tempistica dei picchi di assunzione questi denotano che siano stati concentrati, almeno in larghissima parte, nell'ultimo bimestre dell'anno (82,2% addirittura in dicembre 2015), ovvero in prossimità della decadenza dei benefici fiscali non riconfermati pienamente con la legge di stabilità approvata lo scorso novembre.
Dal primo gennaio 2016, l'incentivo è infatti stato ridotto al 40% dei contributi a carico del datore, il tetto massimo di sgravio è sceso a 3.250 euro annui (contro gli 8.060€), mentre l'operatività della decontribuzione è stata ridotta a soli 2 anni (invece di tre).

Ecco quindi la corsa all'assunzione a conferma della necessità, da parte delle imprese, di assumere in un quadro organico e stabile i propri lavoratori e collaboratori ma nella chiara e esplicita difficoltà a sostenere un costo del lavoro e delle imposizioni fiscali così alto. Tant'è che, appena uno spiraglio si è prospettato, la finestra si è spalancata.

E per non prendersi una polmonite il Governo ha deciso di richiudere subito la porta.

Avrebbe dovuto essere un segnale forte per convincersi che la strada unica per fare ripartire il paese è quella del taglio delle tasse ma così non è stato.

Purtroppo, ancora una volta, nonostante il chiaro, limpido e forte segnale fatto registrare dalla nostra micro piccola e media industria non è stato sufficiente a fare procrastinare in toto le misure sul lavoro del 2015 e tantomeno a far prendere il coraggio di applicare un taglio significativo alla pressione fiscale diretta e indiretta, magari andando nella direzione della FLAT TAX che in altri Paesi, a partire dalla Russia di Putin, ha così ben funzionato.

Peccato che, le rare volte che c'azzeccano, se ne pentono immediatamente; proprio non vogliono bene ai loro sudditi questi nostro moderni monarchi neo liberisti.

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Pubblicato in Politica Emilia