Sabato, 13 Gennaio 2024 06:55

“Ascoltami”, il grido dei danneggiati da vaccino a sfavore dell’archiviazione delle indagini contro Speranza e Magrini. In evidenza

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Una protesta, che è anche una proposta, un invito intenso a cuore aperto: ascoltami

Di Giulia Bertotto Roma, 12 gennaio 2024 - Una protesta, che è anche una proposta, un invito intenso a cuore aperto: Ascoltami.

La giornata di venerdì 12 gennaio è stata organizzata dal Comitato Ascoltami e si è svolta davanti alla Procura di Roma nella Capitale assolata, per chiedere che il procedimento contro l’ex ministro Roberto Speranza e l’ex direttore di Aifa, Nicola Magrini, non venga archiviato. Ad entrambi sono stati contestati i reati di omicidio plurimo, somministrazione di medicinali guasti e falso ideologico, nell’ambito della campagna vaccinale anticovid.

Anche i loro reati appaiono alla luce del sole, come questa giornata tersa e gelida, avrebbero infatti taciuto sugli effetti avversi e coperto le prove cliniche degli stessi: «Non conviene stuzzicare il can che dorme, per ora non si esce con niente» e «11 segnalazioni su bambini allattati al seno. Togliamo?», erano alcune delle comunicazioni date dai vertici istituzionali dell’ente di controllo del farmaco, il quale invece aveva ovviamente l’obbligo legale e morale di avvertire subito delle evidenze critiche risultate dalle segnalazioni[1].

Le indagini in questione sono partite da una denuncia degli avvocati Angelo Di Lorenzo e Antonietta Veneziano, la quale richiama in parte il lavoro svolto da Fuori dal Coro, (per ciò che concerne i falsi ideologici), mentre tutte le altre contestazioni (omicidio e commercio somministrazione di farmaci imperfetti e pericolosi) si basa su altra documentazione scientifica e tecnico-giuridica.

Il Comitato Ascoltami, fondato da Federica Angelini, raccoglie le voci rotte ma coraggiose di oltre 4 mila cittadini colpiti dagli effetti avversi causati dai profarmaci anticovid: “Siamo qui perché quello che è successo è un crimine contro l’umanità e mi assumo la gravità e la serietà di questa affermazione”.

Presenti anche il sindacato di Polizia Osa Italia e Osa Polizia con Gianluca Salvatori e Laura Granato, già senatrice nella scorsa legislatura. Sono intervenuti l’avvocato Roberto Martina, segretario generale Ali Avvocati Liberi, Pasquale Valente segretario nazionale del Sindacato Finanzieri Democratici. A coordinare gli interventi il giornalista Andrea Zambrano, capo redattore de La Nuova Bussola Quotidiana, tra i pochi veri professionisti dell’informazione che non è stato sordo al grido dei danneggiati e delle loro famiglie, il quale ha affermato: “Questa occasione è anche un momento di pacificazione tra i cittadini, che sono stati messi l’uno contro l’altro, vaccinati contro non vaccinati. Questa piazza è la prova che invece c’è unione e responsabilità. Questo accadeva mentre l’arco parlamentare era purtroppo compatto nel difendere la linea delle bugie”.

Molte le testimonianze dei nostri concittadini danneggiati dal siero, come quelle strazianti ma dignitose e composte, di Doina Marchetti, che ha perso il figlio 21enne Runa Cody a causa di una pericardite acuta, con inizio di miocardite, e di Francesca Zemella, un’altra madre che ha vissuto la sofferenza e la morte del figlio Saverio, di 26 anni, in seguito alla vaccinazione e con un “sistema immunitario azzerato”.

L’onorevole Granato ha denunciato “Il livello di spregiudicatezza di chi si crede superiore alla legge così da poter archiviare i fatti che sono stati dimostrati con tanto di documenti, e che vorrebbe farlo non sulla scorta di prove, ma di opinioni basate su una narrazione manipolata: quella secondo la quale i vaccini avrebbero costituito un beneficio irrinunciabile perché immunizzavano. Dal momento in cui noi abbiamo prodotti atti e documenti che dimostrano i danni da vaccino, dove sono invece questi documenti che dimostrerebbero l’immunizzazione? Non esistono, non ci sono, e lo sapevano. Lo sapevo io come senatrice, che si è documentata e non ha assecondato l’imposizione di un TSO senza garanzie. Lo sapevo io che non sono neppure un medico, come potevano non saperlo il presidente dell’Aifa e il ministro della salute?!”.

L’avvocato Roberto Martina: “Le persone vittime del vaccino Covid sono qui con noi, ma sono anche a casa e negli ospedali perché impossibilitate a muoversi e sono anche in cielo, non più fisicamente tra noi. Queste persone sono molte di più di quelle dei report dell’Aifa, e devono essere da monito al Tribunale per i Ministri, il quale ha ricevuto una richiesta di archiviazione dal Procuratore capo di Roma. Questo documento ha dei contenuti estremamente superficiali e a tratti infantili. Tali contenuti partono da un presupposto falso, cioè che questi vaccini anticovid siano efficaci e sicuri. Cosa che nelle normative di autorizzazione per l’immissione in commercio era smentita, in quanto era chiaramente scritto che non si conosceva la sicurezza a lungo termine di questi prodotti, come non se ne riconosceva l’efficacia. Alla cittadinanza italiana è stato raccontato esattamente il contrario e sulla base di questi falsi sono stati proibiti il lavoro e l’accesso ai servizi. Sono stati messi in commercio farmaci non approvati ma solo autorizzati sulla base di sperimentazioni iniziate e non concluse. Dal punto di vista giuridico è un crimine contro la Costituzione”.

Spazio sul palco anche per il Comitato Salvaguardia, che riunisce parenti delle vittime di malore improvviso. Presenti anche il professor Davide Tutino, il cardiologo Giuseppe Barbaro, il chirurgo Paolo Bellavite, e il dottor Daniele Giovanardi, già Vice Presidente e Segretario dell’Ordine dei Medici e Presidente della Croce Rossa di Modena.

La richiesta è che la Giustizia finalmente si dimostri davvero imparziale. Dalla parte dei cittadini e non delle logiche di profitto o di interessi diversi da quelli della vera salute collettiva e dell’autentica ricerca scientifica. Valori che sono stati sbandierati nelle parole ma calpestati nei fatti.

Le gravissime omissioni che sarebbero state commesse da Speranza e Magrini sono state portate alla luce dalla trasmissione Mediaset Fuori dal Coro e diffuse da pochissimi organi della comunicazione, spesso censurati, quasi sempre ridicolizzati come stampa di serie B. Questo dovrebbe ormai farci capire come ogni problema di giustizia sia anche un problema di accessibilità alle verità, dunque di rapporti di forza mediatici.

Roma ha visto svolgersi una manifestazione senza partito e senza colore, in cui c’è in piazza la lotta per una verità sociale che riguarda ognuno di noi. Quella che siamo chiamati ad ascoltare è una questione morale impellente per tutti i cittadini, vaccinati o meno, un richiamo supremo per la democrazia e per l’informazione il più possibile libera. Tutti gli italiani devono poter vivere in un paese in cui viene rispettato il primo principio medico della precauzione, il comandamento etico di non nuocere, il diritto alle cure sicure, tribunali equi e organi di informazione plurali e indipendenti.

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[1] Lo riportava La Nuova Bussola Quotidiana il 22/11/23