Venerdì, 22 Settembre 2023 06:32

Resistenza e dissenso: riapartiamo dalla Costituzione In evidenza

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Di Andrea Caldart Cagliari, 21 settembre 2023 (Quotidianoweb.it) - Le folle dei “contestatori” della prima ora che riempivano le piazze di un tempo contro gli abusi costituzionali dei ricatti del: “se non ti vaccini, ti ammali e muori”, oggi non si vedono più, sembrano essersi estinte.

Nemmeno fanno numero e fronte comune quelle decine e decine di migliaia di persone colpite dagli effetti avversi, ormai quasi tutte rassegnate alla loro esistenza quotidiana di convivenza con questa “nuova vita” che di sicuro non hanno voluto.

Strana cosa il cervello di ognuno di noi che, seppure siamo tutti portatori sani della stessa ragione della difesa delle libertà personali, ma restiamo diversissimi e distantissimi nel poterci collegare assieme.

E lo sanno bene Mattei e Pennetta che hanno profuso un grandissimo impegno e sforzo per la raccolta delle 500.000 firme dove, il loro non risultato, ha prodotto però la consapevolezza che, per difendersi dalle nuove alchime legislative di oppressione personale, servono nuove forme di unione.

Assistiamo a migliaia di call, di conferenze, dibattiti, riunioni spontanee come spontanei e genunini sono le persone che li organizzano, ma si avverte sempre un qualche blocco, spesso competizione “personale”, che ostacola la possibilità del raggiungimento di una consapevolezza e unità di massa.

Il dissenso ha fallito e continua a fallire perché conduce la propria azione come una televendita pubblicitaria dove, l’influencer di turno, emerge più degli altri tanto quanto più è forte la celebrazione del suo culto personale.

L’errore primario sta nel fatto che la piazza, una volta ottenuto il proprio obiettivo, come ad esempio poteva essere la fine del Green Pass, vista legittimata la propria protesta, è ritornata a quello che pensa essere oggi la vita normale di sempre.

Abbaglio gravissimo perché il Green Pass non è morto e nemmeno sepolto, le mascherine stanno sgomitando per fare la loro comparsa e lo sfrugamento del naso con il tampone a mo’ di supposta orale, è al nastro di ri-partenza.

Nasce così la crisi del popolo del dissenso che continua ad alimentarsi nelle gossipare chat dei vari canali social che portano al decadimento completo di ogni istanza che purtroppo testimonia solo l’impossibilità di interrelazioni umane e di una nuova politica.

L’imprintig autoreferenziale è la vera patologia del popolo dell’antisistema che alimenta un sistema distributistico che porta solo alla scissione continua di qualsiasi vertice si proponga, creando un reflusso gastrico verso chi prima sosteneva le varie azioni popolari.

Ma allora la piazza era solo una leva di marketing che proponeva il prodotto di “contrasto” e finito “l’acquisto” si è esaurita la transazione e tutti vissero felici e mazziati?

Purtroppo per come oggi si ripropongo gli stessi temi e modus operandi tocca dire di si, perché nelle urla e nel fragore del tanto rumore, si è perso l’obiettivo più importante e cioè quello di difendere la Costituzione per difendere le nostre libertà personali e individuali.

La Costituzione decompetitivizza i singoli e non ha specifiche iniziative sovrapponibili perché, nel suo specifico, è un sistema equilibrato che ci responsabilizza tutti allo stesso modo.

La nostra Costituzione non potrà mai perdere il suo potere perché nel significato dei suoi articoli, abitano la democrazia e la verità, nonché la giustizia e la libertà.

Ed è proprio nella “verità che ci appare” tutti giorni, che c’è il marcio di questo Paese e il vero dissenso di un popolo consapevole, sta nella dignità di celebrare ogni giorno i diritti inviolabili della Costituzione.