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Una gestione oculata della sicurezza sul lavoro rappresenta un presupposto da cui non si può prescindere

Pubblicato in Lavoro Emilia

Modella cade e muore precipitando da scogliera per un selfie. Madalyn Davis, 21 anni, ha trovato la morte a Diamond Bay, in una zona famosa per gli autoscatti di blogger e influencer. Probabilmente è caduta all'alba. Era andata lì con degli amici 

Il desiderio di una giovane donna britannica di fotografarsi è stato fatale. La modella e influencer Madalyn Davis, 21 anni, è morta precipitando da una scogliera in Australia.

La tragedia è avvenuta a Diamond Bay, zona famosa e molto conosciuta da fashion blogger e influencer che spesso la usano per farsi dei selfie. Sembra che Madalyn Davis fosse lì con gli amici proprio per scattare delle foto e sarebbe scivolata da un'altezza di 30 metri.

Solo quattro giorni fa, il canale Instagram di Madalyn Davis era seguitissimo. La modella britannica ha sempre pensato a qualcosa di nuovo per mantenere i suoi 15.200 seguaci e aumentarne il numero. Ma ora l'inseguire della 21enne la foto perfetta è stata fatale. Cercando di fotografarsi su una scogliera, la giovane donna ha perso l'equilibrio domenica alle 6:30 ed è morta precipitando. La squadra di soccorso ha potuto recuperare il corpo della donna dall'acqua solo alle 10.30.

Le recinzioni presenti che servono a tenere lontane le persone non sarebbero servite a disincentivare la ragazza ad avvicinarsi allo strapiombo: il sindaco della città australiana ha annunciato che verranno prese ulteriori misure di sicurezza. La vicenda qui raccontata sembra incredibile, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti". Nel senso che mai e poi mai vorremmo credere che qualcuno sia morto per scattarsi il selfie "perfetto".

Eppure è accaduto. Perché se in fondo può essere una bella sensazione guardare il proprio selfie e accorgersi di aver dato vita a un’opera fantastica, può essere altrettanto sciocco perdere la vita per scattare un selfie che non vedremo mai. Un selfie non dovrebbe mai costare la vita a nessuno. Uno studio choc dell'All India Institute of Medical Sciences, rivela che fra il 2011 e il 2017, sono morte accidentalmente 259 persone durante lo scatto di selfie.

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(13 gennaio 2020)

Pubblicato in Cronaca Emilia

‘Priorità alla sicurezza sul lavoro’. L’ha dichiarato più di un anno fa il presidente della Regione Stefano Bonaccini in uno dei suoi soliti, roboanti, comizi e crediamo che non abbia cambiato idea. Solo che ai pronunciamenti non seguono mai le azioni concrete, se è vero, come è vero, che nel piacentino il 2018 è stato funestato da più incidenti della media nazionale e che l’Emilia Romagna è seconda in Italia per il numero di infortuni sul lavoro. In un recente articolo, il segretario provinciale della Cgil piacentina ha richiamato l’urgenza di costituire un Osservatorio sulla materia, per analizzare il fenomeno e valutare le azioni da mettere in atto. Certo non ho nulla da ridire sull’istituzione di organismi di studio e approfondimento, ma credo anche che associazioni di categoria, sindacati e organismi preposti al controllo abbiano già molti elementi per capire quali siano i nodi nevralgici della questione. Penso, insomma, che in molti casi ci si appelli a nuovi organismi da costituire e a ulteriori analisi e indagini da espletare per schivare responsabilità e deficit negli interventi concreti, rimandando all’infinito una soluzione. E non è una questione solo piacentina, se andiamo a verificare le dichiarazioni che soprattutto gli esponenti sindacali rilasciano all’indomani di incidenti sul lavoro in tutto il territorio regionale. Sono certo che più controlli a sorpresa nei cantieri e più verifiche sull’osservanza delle severe regole esistenti potrebbero portare risultati tangibili fin da subito. Nel reggiano, per esempio, di recente sarebbero stati controllati 87 cantieri edili, il 20% dei quali avrebbe presentato qualche irregolarità. Ci sono poi nuove realtà, un quadro più complicato del mondo del lavoro. Micro imprese che operano in sub-appalto. Lavoratori stranieri non avvezzi alle regole di sicurezza vigenti nel nostro paese e che non sempre conoscono la lingua italiana, per cui, magari, è difficile per loro capire un avvertimento di pericolo o un ammonimento. Altro problema quello dell’alcool e delle droghe. Quanti incidenti sono provocati dall’assunzione irresponsabile di sostanze che rallentano i riflessi o ottundono i sensi? Io credo che tutti questi dati siano già reperibili e che serva solo la volontà di metterli a sistema, anche a livello locale e regionale, per capire le cause principali a monte degli incidenti, dove avvengano più di frequente e a quale categoria di lavoratore. Sempre tenendo presente che le disgrazie accidentali possono purtroppo accadere. Ben venga l’Osservatorio, dunque, ma che non sia l’ennesimo Tavolo dove si parla e si analizza tanto, senza produrre nulla di concreto. Se i sindacati, la Regione e gli altri attori coinvolti nel mondo del lavoro volessero agire davvero, avrebbero già tutti gli strumenti e le capacità per farlo. Quello che vedo è, al contrario, la solita corsa a scaricare su altri un problema che si potrebbe risolvere ma che è più comodo far diventare un ‘caso’ politico. Per quanto mi riguarda, sono assolutamente preoccupato dall’escalation di incidenti sul lavoro e mi dichiaro pronto, insieme al gruppo di Fratelli d’Italia in Regione, a valutare fin da subito azioni concrete per affrontare questa piaga”.

Lo ha dichiarato in una nota il consigliere di Fratelli d’Italia in Regione Fabio Callori.

Pubblicato in Comunicati Lavoro Emilia

Nella giornata odierna è stato effettuato un controllo straordinario di avventori degli esercizi pubblici e luoghi di aggregazione nella città di Parma e nelle zone di competenza territoriale delle stazioni di Parma centro, Parma oltretorrente, Monticelli terme, San Pancrazio e Vigatto.

Parma 13 agosto 2019 - Il controllo è stato effettuato unitamente ai carabinieri del NIL (Nucleo Ispettorato del Lavoro) e del NAS di Parma. Quest’ultimi hanno elevato tre violazioni amministrative nei confronti di una macelleria di Parma sita in via Albertelli:
- Carenze igienico sanitarie dei locali sanzione di euro 1000,
- mancato approntamento delle procedure di autocontrollo sanzione di euro 2000,
- mancanza attestato di formazione per alimentaristi consolazione di euro 100.

Durante le operazioni di controntrollo sono state identificate 92 persone di cui 31 extracomunitarie, sono state inoltre effettuate 6 perquisizioni personali e sono stati rinvenuti 10 g circa di marijuana e s4 soggetti segnalati alla Prefettura per uso di sostanze stupefacenti.

Infine, un nigeriano, classe 95, è stato denunciato in quanto sorpreso a cedere una dose di marijuana all’interno del Parco Ducale.

Pubblicato in Cronaca Parma
Venerdì, 25 Gennaio 2019 09:56

Sicurezza sul lavoro in agricoltura

Grande interesse per i corsi organizzati da Coldiretti su antincendio e primo soccorso

Interesse e partecipazione attiva e numerosa ai corsi di formazione organizzati da Coldiretti Parma, all'inizio del nuovo anno, per promuovere e diffondere una corretta cultura della sicurezza nelle aziende agricole.
Gli incontri svolti sono stati – comunica Coldiretti Parma - un importante momento formativo e di aggiornamento per incaricati di aziende agricole assuntrici di manodopera addetti all'antincendio e al primo soccorso. Questa attività formativa – sottolinea Coldiretti – attesta ancora una volta l'attenzione di Coldiretti verso le imprese agricole e la sicurezza di chi opera nel settore primario.
Coldiretti Parma ha in cantiere altri corsi, che saranno calendarizzati a breve, per Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione (RSPP), Corsi di Formazione per i lavoratori agricoli e Corsi di Sicurezza per l'uso delle macchine presenti in azienda, al fine di applicare responsabilmente la normativa vigente riguardante la sicurezza nei luoghi di lavoro e gli accordi Stato – Regioni che disciplinano contenuti e durata della formazione dei lavoratori nonché degli stessi Datori di lavoro.
Per ulteriori informazioni e approfondimenti è possibile contattare gli uffici di Coldiretti Parma.

 

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Pubblicato in Comunicati Lavoro Parma

Nuova simulazione d'emergenza all'Ospedale di Vaio. Dopo il finto incendio, questa volta a far scattare l'allarme è stato un maxi afflusso al Pronto Soccorso di persone intossicate da ammoniaca. Un'ora per gestire al meglio l'arrivo contemporaneo di 7 persone, di cui 5 gravi.

La prova ha coinvolto il personale medico e infermieristico, coordinato da Roberto Fiorini, medico del Pronto Soccorso e da Luca Cantadori, direttore dell'U.O. Anestesia e Rianimazione.
Anche questa seconda simulazione rientra tra le iniziative realizzate dall'Azienda USL di Parma in occasione della settimana europea per la sicurezza del lavoro 2018.

 

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I Carabinieri del N.A.S. di Bologna, nell'ambito di specifici compiti istituzionali in tema di sicurezza alimentare e tutela sanitaria nei luoghi di lavoro, hanno eseguito vari interventi ispettivi unitamente a militari delle Compagnie Carabinieri di Bologna Centro e San Giovanni in Persiceto (BO) nonchè del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Bologna, svolti presso opifici (produzione tessile, pelletteria, oggettistica da regalo) siti in Bologna e provincia nell'obiettivo di verificare in modo integrato il rispetto delle normative in materia di tutela della salute dei lavoratori e sicurezza e prevenzione negli ambienti, in relazione alla normativa prevista dal Decreto Legislativo 81/2008.

A conclusione dell'intera attività di controllo sono state deferite alla Autorità Giudiziaria 7 persone per inosservanza delle norme in materia di sicurezza dei luoghi di lavoro, impiego di manodopera illegale ed immigrazione. Infatti, i militari dell'Arma hanno riscontrato numerose irregolarità circa il possesso di requisiti obbligatori per l'idoneità strutturale ed impiantistica degli ambienti lavorativi, la mancata valutazione dei rischi connessi ad eventi di incendio/esplosione, l'impiego di manodopera priva di regolare contratto d'impiego e in stato di clandestinità nonché l'abusivo utilizzo di locali di lavoro come dormitori e mense.

A causa di rilevanti carenze strutturali e autorizzative, sono state sottoposte a sequestro 4 strutture abusive inclusi macchinari e attrezzature di lavoro, per un valore complessivo di oltre 1 milione di euro.
Sono state altresì elevate sanzioni amministrative per un ammontare complessivo di 20.000 euro.

Particolare efficacia dei risultati dei controllo è assicurata dalla realizzazione di controlli congiunti condotti sinergicamente dai vari reparti specializzati dell'Arma, al fine di assicurare la verifica contestuale di aspetti fondamentali nel rispetto delle regole del mondo del lavoro, come le condizioni di vita del lavoratore, la prevenzione degli infortuni e la regolarità giuslavoristica nell'assunzione delle maestranze.

Belgio, incredibile incidente: tecnico fa partire una raffica accidentale dal cannone di aereo distruggendone un altro. Un F-16 dell'aeronautica è andato completamente distrutto causando due feriti. Un secondo aereo ha subito danni collaterali.

Incidente che ha dell'incredibile quello che si è verificato ieri pomeriggio alla base aerea di Florennes in Belgio. Nel corso di una manutenzione su un aereo F-16 dell'aeronautica belga, un tecnico ha aperto accidentalmente il fuoco colpendo un altro velivolo parcheggiato sul piazzale di fronte agli hangar.

L'F-16 colpito ha preso fuoco ed è andato completamente distrutto anche perché carico di carburante, mentre due militari presenti sono rimasti feriti e dalla deflagrazione anche un secondo aereo, un caccia statunitense, ha subito danni collaterali.

Aperta un'indagine per far luce su quanto accaduto, soprattutto per capire come sia stato possibile che inavvertitamente un tecnico abbia sparato probabilmente con il cannone M61 Vulcan installato sull'F-16.

I danni causati dall'incidente, evidenzia Giovanni D'Agata presidente dello "Sportello dei Diritti", ammonterebbe a decine di milioni di Euro e le operazioni di volo dalla base aerea sono momentanee sospese per permettere sia di svolgere le indagini, sia di mettere in sicurezza tutta l'area vicina al punto dell'esplosione evitando eventuali fuoriuscite di sostanze tossiche.

La base aerea di Florennes ospita il 2 ° Tactical Wing dispone di oltre un migliaio di militari e 30 aerei F-16 divisi in due squadre appartenenti alla forza di reazione della NATO

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(13 ottobre 2018)

Pubblicato in Cronaca Emilia
Mercoledì, 17 Gennaio 2018 10:03

Decessi al lavoro: 13.000 in dieci anni

Ieri si è consumata l'ultima tragedia sul posto di lavoro. Tre operai morti e altri tre ricoverati dei quali uno in gravissime condizioni. Mentre si accingevano a operare nel forno sotterraneo di una società metallurgica di Milano sono stati intossicati, presumibilmente dall'alta concentrazione di cloro utilizzato per le lavorazioni.

di Lamberto Colla Parma 17 gennaio 2018 - Dalle prime informazione sembra che gli impianti fossero stati revisionati da non più di un mese dalla stessa ditta costruttrice e che l'attenzione verso la sicurezza fosse un plus per l'azienda in cui è avvenuto il dramma.

Fatto sta che tre persone sono decedute e una quarta, peraltro fratello di uno dei deceduti, versa in gravissime condizioni.

Ma il dato sconvolgente è il numero esagerato di morti sul lavoro e il loro costante incremento. Basti pensare che, stando all'Osservatorio Indipendente di Bologna, sono già 29 (ventinove) i decessi da inizio anno - quasi 2 al giorno - e 13.000 quelli censiti negli ultimi 10 anni.

Una strage difficilmente comprensibile allo stato attuale e, stando ai dati  l'INAIL, nei primi 11 mesi del 2017, i decessi (952 denunciati) sono cresciuti dell'1,8% rispetto al periodo precedente. Anche le denunce per infortuni sono cresciute (+1.900 casi). Sono infatti 589.495 le denunce pervenute all'INAIL nei primi 11 mesi del 2017 con  Lombardia ( +2.340 denunce) e Emilia Romagna (+1.696 denunce) drammaticamente in testa alla classifica. 

Oltre a trovare una soluzione per incrementare il lavoro, occorre trovare soluzioni per arginare questo drammatico fenomeno, possibilmente senza dover alimentare il consumo di ulteriore carta e tempo per la compilazione di documenti spesso inutili.

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Pubblicato in Lavoro Emilia
Domenica, 23 Agosto 2015 10:36

Morire di fatica per 27 euro al giorno

Martina, il caporalato è come la mafia. Sarebbe meglio dire che il caporalato è strumento della mafia e lo è sempre stato. 14 morti (l'ultima una 39enne, deceduta il 21 agosto con disturbi cardiaci e con estrema necessità di lavorare) in questa torrida estate del 2015 sono un segnale inquietante della diffusione del fenomeno

Parma 23 agosto 2015 - Che le condizioni lavorative in agricoltura e in particolar modo al sud sono, siano estremamente dure e spesso disumane, mai come quest'anno, alla luce del sole.

Non è raro, anzi è frequentissimo, osservare ai margini delle strade del Sud nuvole multicolori di braccianti con la faccia a pochi centimetri dalla terra a raccogliere, ad esempio, i pomidoro.
In quelle terre l'automazione della raccolta non si è ancora diffusa ma quel che sgomenta è che anche le operazioni di trapianto delle piantine avviene manualmente.

Un'assurdità che un prodotto ideato per la macchina trapiantatrice venga invece deposto nel terreno per mezzo di un succhiello solidale al corpo di un un uomo o una donna, di nazionalità italiana o straniera senza alcuna distinzione razziale ma accomunati dalla estrema necessità di racimolare quei maledetti e sudati, è il caso di dirlo, 3 euro o poco più all'ora.

Schiavi della miseria e martiri del lavoro che riempiranno le pagine dei giornali ancora per qualche giorno e poi andranno nel dimenticatoio e nessuno si preoccuperà di loro e dei sopravvissuti ustionati dal sole e feriti dal lavoro nel corpo e nell'anima..

Dubito che gli ispettori INPS e INAIL, del Mipaaf o di altra struttura statale abbiano insistentemente tenuto sotto pressione gli imprenditori agricoli sfruttatori del sud.

Se così fosse stato oggi non si conterebbero tanti morti e tanti soggetti sfruttati che stando a una indagine della Flai Cgil conta che ogni anno siano 400 mila in tutta Italia i lavoratori schiavizzati.

Meglio tardi che mai.

C'è da augurarsi che le dichiarazioni rilasciate a caldo dal Ministro Martina a La Repubblica circa la necessità di un inasprimento delle pene contro il caporalato vengano messe in atto con urgenza. "È necessaria una riflessione: spesso le norme che sanzionano il caporalato sono di difficile applicazione".

Difficili ma non impossibili, perciò suvvia Ministro, metta in agenda quanto dichiarato lo scorso 7 agosto e coinvolga rapidamente la cla Cabina di regia della "Rete del Lavoro agricolo di qualità". Con la Rete, introdotta con il provvedimento Campolibero e operativa da febbraio, per la prima volta in Italia si è creato un coordinamento per il contrasto dello sfruttamento nel lavoro agricolo, avviato un percorso di semplificazione e istituita una certificazione delle aziende agricole in regola, aumentando i controlli su quelle non iscritte alla Rete stessa. Della cabina di regia, presieduta dall'Inps, fanno parte le organizzazioni sindacali, le organizzazioni professionali agricole, insieme ai rappresentanti dei Ministeri delle Politiche agricole, del Lavoro e dell'Economia e della Conferenza delle Regioni.

Una raccomandazione: che il tavolo di lavoro individui le azioni e soprattutto che le metta in campo con celerità.

La vita e la dignità umana sono sacri.

raccolta meccanica del pomodoro

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