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I nuovi spazi ospitano il polo di riferimento della banca per il quartiere Bolognina. Innovazione tecnologica, design e marketing esperienziale le caratteristiche principali della filiale che si caratterizza per servizi alla clientela più funzionali e interattivi

BOLOGNA, 20 febbraio 2020 – Oltre 450 metri quadrati di innovazione, accessibilità e trasparenza. E’ la nuova filiale UniCredit di via Ferrarese, a Bologna, che si sposta dal civico 85 al civico 73, all’interno di una palazzina a due piani, completamente ristrutturata e trasformata nel polo di riferimento della banca per il quartiere Bolognina.

Terminati i lavori di restyling durati circa tre mesi, UniCredit ha quindi riaperto, del tutto rimodernata, la seconda filiale della città per numero di clienti serviti, oltre 9mila.
E lo ha fatto organizzando una cerimonia di inaugurazione aperta dai saluti di Andrea Burchi, Regional Manager Centro Nord UniCredit, e di Alessandro De Giorgi, direttore della filiale. Tra i presenti, per UniCredit, anche Marco Vinicio Zanella, Area Manager Bologna; e Pasquale Panzarino, Responsabile Retail Business Centro Nord.

Il Regional Burchi ha sottolineato l’importanza strategica della nuova filiale nel quartiere Bolognina: “Bologna è una delle province in cui è più forte e storico il radicamento di UniCredit sul territorio – ha spiegato – un presidio che vogliamo mantenere ben saldo. Abbiamo quindi voluto realizzare un polo di riferimento della banca per l’intero quartiere Bolognina. Il risultato è una grande filiale che si caratterizza per servizi alla clientela più funzionali e interattivi, dove innovazione tecnologica, design e marketing esperienziale si coniugano per soddisfare il nostro principale obiettivo, in grande evidenza nel nostro nuovo piano strategico Team 23: rispondere in concreto alle esigenze dei clienti”.

“Siamo felici di aprire alla città una delle nostre sedi più importanti - ha aggiunto Burchi -. I nuovi spazi che ospitano la filiale sono stati oggetto di un restyling importante, non solo formale ma anche e soprattutto di sostanza, con il quale riteniamo di dare il nostro contributo anche in termini di decoro e sicurezza alla crescita di quest’area cittadina. In questa filiale rinnovata, all’alta qualità della consulenza garantita dal nostro team, si aggiunge la massima integrazione tra tutti i canali della banca, da quelli tradizionali ai più innovativi. Ciò a conferma dell’impegno del Gruppo nell’offrire un elevato livello di servizio, improntato ad efficienza, accessibilità e trasparenza. Un segno tangibile dell’attenzione di UniCredit per questa città e, più in generale, per questo territorio“.
Sono 15 le persone che compongono la squadra di via Ferrarese, 73. Un team di specialisti che seguirà i clienti della filiale nelle transazioni complesse e nella consulenza sui prodotti di base. L’operatività giornaliera è supportata dalle più avanzate tecnologie: è presente infatti una area self accessibile 7 giorni su 7, 24h al giorno, con 4 ATM, di cui 3 evoluti che, oltre alle consuete operazioni di prelievo e versamento di contanti e assegni, consentono di accedere a numerose funzioni di pagamento. Più semplici da utilizzare grazie a grafica intuitiva e modalità touch, i nuovi Atm sono abilitati al servizio Prelievo Smart che consente in tutta sicurezza ai clienti di ottenere l’erogazione di contante con addebito sul conto anche senza utilizzo di carte bancomat. Nella filiale rinnovata è inoltre possibile utilizzare il Chiosco Multifunzione per effettuare bonifici e diverse tipologie di pagamento, e l’innovativa “cassa veloce”, per eseguire anche all’interno tutte le normali operazioni di cassa in modalità self service.

UniCredit è presente nell’area di Bologna e provincia con una rete di 88 filiali (di cui 29 nel capoluogo) al servizio di oltre 250mila clienti; in Emilia Romagna, con una rete di 305 filiali. Oltre 800mila i clienti serviti.
La regione è inoltre presidiata da 7 Aree Commerciali Corporate, di cui 2 con sede a Bologna, oltre ad un presidio più ampio sul Centro Nord con Aree Large Corporate, Real Estate e Public Sector; e 5 Aree Private, di cui 1 con sede a Bologna.
Massima funzionalità dei servizi e alti livelli di consulenza personalizzata sono le leve su cui la banca punta per crescere ancora nell’area.

 

 L’evoluzione digitale delle imprese italiane”, realizzato con Comau, Olivetti, Samsung, TIM attraverso il programma di open innovation TIM WCAP, PwC Italia e UniCredit

1.000 imprenditori in 30 sedi in tutta Italia durante 5.000 ore di workshop, hanno condiviso le esigenze e fatto il punto sui temi della trasformazione digitale delle PMI.

Milano, febbraio 2020 – L’innovazione digitale delle piccole e medie imprese è stata la grande sfida del progetto “PMI Digital Lab. L’evoluzione digitale delle imprese italiane” promosso da Talent Garden, la piattaforma leader in Europa per il networking e la formazione nell’ambito dell’innovazione digitale in collaborazione con CNA Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa, e altri 6 importanti partner: Comau, Olivetti, Samsung, TIM attraverso il programma di open innovation TIM WCAP, PwC Italia e UniCredit, che ha fornito la tecnologia streaming consentendo il coinvolgimento di 20 città italiane.

Il Tour ha toccato 30 sedi, dal Piemonte alla Sicilia, e ha coinvolto direttamente circa 1.000 imprenditori all’interno di Workshop interattivi che hanno visto un confronto diretto con gli esperti delle aziende partner del progetto in modalità "speed dating" e con imprenditori di casi di successo di trasformazione digitale nelle PMI.
Alla base dell’attività una ricerca condotta nel 2019 su oltre 1.400 aziende che ha fotografato lo stato dell’innovazione digitale e che ha fatto emergere i principali bisogni sul tema della digitalizzazione delle aziende artigiane e delle piccole imprese.

Da qui la scelta dei partner di progetto per creare una sinergia concreta tra le primarie aziende che rappresentano l’ecosistema di supporto dell’intera filiera per la digitalizzazione delle PMI: Comau per Automazione e Robotica; Samsung per Smart Screens, Mobile Devices e Security; TIM WCAP per Connettività; Olivetti per Customer Experience e retail; PwC Italia per Processi per l’innovazione e UniCredit per supporto alla crescita delle imprese in Italia e all’estero.

“Siamo molto soddisfatti di questa esperienza che ci ha permesso di avvicinare e offrire un supporto concreto alle PMI italiane con cui contiamo di continuare a dialogare anche nel 2020 perché costituiscono il tessuto centrale del Paese e la loro trasformazione digitale è una leva strategica per il benessere del nostro sistema produttivo” dichiara Lorenzo Maternini, Vice President Global Sales & Country Manager di Talent Garden Italy.

“Le imprese italiane stanno affrontando un passaggio epocale. Sono a un giro di boa, costrette a reinventarsi e adattarsi a nuove modalità dello stesso fare impresa” dichiara Sergio Silvestrini, segretario generale della CNA. “La trasformazione digitale è parte di un sostanziale mutamento del nostro tessuto produttivo e il nostro ruolo di accompagnamento può risultare davvero utile ad affrontare tale sfida. PMI Digital Lab ha rappresentato un’esperienza molto proficua che ha posto finalmente al centro le piccole imprese, facendolo interagire con una partnership seria e apprezzata che, ne sono certo, saprà sostenere e accompagnare le imprese nel processo di trasformazione digitale in atto”.

Durante gli incontri gli esperti delle aziende partner e le imprese si sono confrontati sulle proprie esperienze su temi legati alla business innovation e su quali strategie adottare.
Tra le principali esigenze emerse dal confronto che necessitano di essere valorizzate come priorità per tutto il mondo delle PMI spiccano: il tema delle competenze e del mindset necessario per potersi affacciare alla sfida della digital transformation; la conoscenza e comprensione degli strumenti più adatti per gestire la trasformazione in modo efficace; un approccio al commercio al passo coi tempi, con la conseguente necessità di definire nuovi canali di vendita per l’Italia e per l’estero; le modalità con cui comunicare più efficacemente ed essere quindi maggiormente attrattivi sui nuovi clienti e prospects; l’innovazione in un’ottica ampia che vada da intercettare le mutate esigenze dei clienti sino alla progettazione di nuovi prodotti e servizi in grado di essere distintivi e funzionali a questi cambiamenti.

 

 

Pubblicato in Economia Emilia

Internazionalizzazione, welfare e passaggio generazionale i temi affrontati nel corso degli appuntamenti, ospitati dalla Camera di Commercio di Parma, che hanno coinvolto circa duecento tra commercialisti ed imprenditori

Parma 12 febbraio 2020 - Tre incontri formativi aperti e gratuiti su tematiche attuali e di interesse per una platea composta da commercialisti ed imprenditori. Un’iniziativa voluta dall’Unione Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Parma e realizzata grazie alla sinergia con UniCredit che ha messo a disposizione le proprie competenze e un corredo di informazioni ampie, oggettive e qualificate su alcuni specifici temi quali l’internazionalizzazione, il welfare e il passaggio generazionale.

Gli incontri, avviati a novembre 2019 e ospitati dalla Camera di Commercio di Parma, si sono quindi conclusi il 12 febbraio 2020, con un convegno sul passaggio generazionale ed in particolare sugli strumenti giuridici del Patto di Famiglia e del Trust, introdotto dai saluti del Dott. Lazzaro Rocco Gatti, Presidente Unione Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti contabili di Parma, e di Alessandro Capasso, Area Manager Private Emilia UniCredit. Ad avviare i lavori l’intervento di Francesco Rubino, Chief Executive Officer - Cordusio Fiduciaria, sul tema “Il passaggio generazionale nelle imprese di famiglia: contesto, strategie e metodo”. La seconda parte dell’incontro è stata dedicata agli strumenti di pianificazione del processo di ricambio generazionale, oggetto degli interventi del Dott. Federico Marianelli, Notaio nel Distretto di Parma; Luca Garetto, Wealth planning - Cordusio Fiduciaria e del Dott. Federico Spotti, Notaio nel Distretto di Parma.

Come riferito dal Presidente dell’associazione, “una collaborazione, quella tra l’Unione Giovani Dottori Commercialisti di Parma e UniCredit, iniziata nel 2019 e che ci auguriamo possa durare anche per il futuro, con l’intento di rafforzare le sinergie fra i commercialisti e l’Istituto di Credito, come partner per la crescita delle aziende e per la tutela e la prevenzione del patrimonio personale”.

I tre incontri organizzati dall’Unione dei Giovani Dottori Commercialisti di Parma hanno visto la piena collaborazione del Gruppo UniCredit, rappresentato sul territorio da Marina Moretti, Responsabile Area Retail Parma, Andrea Rebecchi, Responsabile Area Corporate Parma e Piacenza, e Alessandro Capasso, Area Manager Private Emilia, che hanno rimarcato l’impegno della banca nel rendere più competitive le imprese e nel sostenere l'economia reale, lavorando in sinergia come partner del territorio: fornendo soluzioni capaci di rispondere in concreto a precise istanze e ampliando gli ambiti del proprio intervento, assumendo anche il ruolo di aggregatori e facilitatori di un processo di crescita comune.

Nella foto: Da sinistra Andrea Rebecchi, Responsabile Area Corporate Parma e Piacenza, Alessandro Capasso, Area Manager Private Emilia, Marina Moretti, Responsabile Area Retail Parma, e Lazzaro Rocco Gatti, Presidente Unione Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti contabili di Parma

L’operazione è stata conclusa nei giorni scorsi con un pool di banche e Cassa depositi e prestiti per la riqualificazione dell’indebitamento esistente e il sostegno del nuovo piano industriale dell’azienda attiva nella produzione e commercializzazione di abbigliamento femminile con il noto marchio Pinko

Parma, 31 gennaio 2020 - Cris Conf Spa ha stipulato un finanziamento per complessivi 81 milioni di euro finalizzato alla riqualificazione delle fonti finanziarie ed a sostenere i piani di investimento per la crescita domestica ed internazionale della società che, dal quartier generale di Fidenza (Parma), ha lanciato nel mondo il noto marchio di moda Pinko, nato alla fine degli anni ’80 da un’idea di Pietro Negra, attuale Presidente e AD dell’azienda, e di sua moglie Cristina Rubini.

Il finanziamento stipulato nei giorni scorsi vede partecipare UniCredit, in qualità di Global Coordinator e Banca agente, con il coinvolgimento di Intesa Sanpaolo, Banco Bpm, Ubi, Crédit Agricole Italia, Banca di Piacenza e di Cassa Depositi e Prestiti.

PINKO è un fashion brand italiano indipendente con un posizionamento entry to luxury. La rete distributiva di PINKO conta oltre 200 negozi monomarca, per lo più diretti, e oltre 1000 negozi multimarca premium in tutto il mondo. Il Brand, presente nei più prestigiosi department stores internazionali e nelle principali vie del lusso, ha conseguito ricavi per oltre 220 ML € nel 2019 e punta ad un raddoppio dei fatturati entro 3 anni.

“Si tratta di un’operazione strategica che ci rende orgogliosi per il risultato conseguito e per la fiducia accordataci da parte di Istituzioni finanziarie di primo livello - sottolinea Daniele Pini, Group CFO di PINKO. –. Tale operazione ci consente di ottimizzare la struttura finanziaria con una porzione di debito a lungo termine che abilita il percorso di crescita intrapreso negli ultimi anni, ulteriormente accelerato nel 2019 con un importante rafforzamento manageriale. Ringraziamo il pool di banche, CDP e in particolare UniCredit per aver confermato la partnership con il nostro Gruppo, è la dimostrazione della bontà del nostro piano industriale e delle strategie che l’azienda sta portando avanti”.

“Abbiamo condotto con entusiasmo come banca capofila questa operazione – commenta Andrea Burchi, Regional Manager Centro Nord UniCredit – che risponde appieno alla nostra logica di sostegno al territorio. Grazie alla sinergia integrata tra la nostra area Corporate e i servizi specialistici offerti dalla struttura di Finance and Advisory Commercial Banking Italy, abbiamo fornito un concreto contributo per accompagnare in un nuovo percorso di sviluppo una realtà imprenditoriale esemplare. Un gruppo che è riuscito ad affermarsi come ambasciatore della moda made in Italy nel mondo, attento all’innovazione e ai temi green. Un business concreto e sostenibile, in linea con gli elementi chiave del nostro modello operativo e del nostro piano industriale, Team 23”.

“Banco BPM, partecipando a questa operazione, contribuisce a sostenere i programmi di sviluppo di un’impresa del parmense che si colloca tra i leader nel settore della moda - commenta Luca Mazzini, responsabile Mercato Corporate Centro-Nord di Banco BPM - Banco BPM con il supporto offerto a Cris Conf Spa conferma l’intento di qualificarsi, attraverso le proprie strutture territoriali Corporate, come partner delle imprese italiane”.

“Da diversi anni accompagniamo Pinko nel suo percorso evolutivo e condividiamo la visione sui progetti futuri dell’azienda - afferma Marica Campilongo, Responsabile GRM Large Corporate di UBI Banca - Il supporto alle imprese in grado di cogliere le sfide dell’internazionalizzazione e con progetti ambiziosi di sviluppo sul mercato interno ed estero rientra pienamente nelle strategie del nostro istituto di credito. Con questa operazione sosteniamo una realtà importante del Made in Italy e confermiamo l’obiettivo delle attività della divisione di Corporate & Investment Banking di UBI Banca, quello di offrire alle imprese le soluzioni migliori per affrontare le sfide dei mercati globali”.

“Crédit Agricole Italia è felice di contribuire allo sviluppo di un’azienda come Cris Conf spa, una realtà dinamica e in continua evoluzione nei modelli distributivi, con un marchio riconosciuto a livello internazionale con cui collaboriamo da molti anni - dichiara Alessio Foletti, Responsabile Direzione Banca d’Impresa – Il fatto che essa abbia le sue radici nella provincia di Parma, area storica del nostro istituto, ci rende ancora più orgogliosi di questa operazione e delle altre realizzate insieme a loro negli ultimi anni”

“Banca di Piacenza è da sempre banca di territorio – evidenzia Lodovico Mazzoni, Responsabile Direzione Imprese dell’Istituto di credito – e la partecipazione a questa operazione conferma una volta di più la costante attenzione alle realtà imprenditoriali, anche di grandi dimensioni e di notevole prestigio internazionale (come nel caso di Cris Conf. Spa), presenti sui territori di insediamento”.

Le banche sono state assistite dallo Studio legale Dentons con un team coordinato dal partner Alessandro Fosco Fagotto e composto dalla managing counsel Dina Collepardi e dall’associate Rosalba Pizzicato.

 

La banca si conferma anche leader nell’utilizzo del Fondo di Garanzia per le PMI, con oltre 3 miliardi di euro erogati a 20 mila imprese.

Con ‘Bond del Mezzogiorno’ e ‘Resto al Sud’ cresce il supporto alle imprese e alle iniziative imprenditoriali nelle regioni meridionali.
UniCredit e Banca Europea per gli Investimenti (BEI) rinnovano l’impegno a garantire nuove risorse a sostegno dell’economia reale, con focus sull’innovazione e la digital transformation delle piccole e medie imprese italiane (PMI).

L’accordo appena siglato prevede risorse per 200 milioni di euro messi a disposizione da BEI e l’impegno di UniCredit a fornire risorse proprie alle imprese italiane per pari importo, facendo così aumentare fino a 400 milioni di euro il plafond complessivamente a disposizione del tessuto produttivo italiano.
Oggetto dei prestiti saranno sia nuovi progetti sia quelli in corso, purché non ancora ultimati e non già finanziati, con durata massima di 12 anni. Gli interventi sono destinati ad aziende attive in tutti i settori produttivi: agricoltura, artigianato, industria, commercio, turismo e servizi; sono esclusi dall’ambito dell’accordo i progetti di puro investimento finanziario e/o immobiliare.
La linea di credito di BEI da 200 milioni riguarda i progetti delle piccole e medie imprese localizzate in tutta Italia, ma con particolare attenzione alle imprese innovative o che realizzino processi e/o prodotti innovativi.
I fondi BEI potranno essere utilizzati per il finanziamento di progetti che abbiano un costo individuale massimo di 25 milioni di euro e potranno coprire il 100% del finanziamento per un importo non superiore a 12,5 milioni di euro per ciascun progetto.

La nuova linea BEI si affianca agli altri accordi siglati recentemente e dedicati alle imprese MidCap (fino a 3 mila dipendenti) e alle imprese agricole italiane, con un particolare riguardo ai giovani agricoltori.
Negli ultimi cinque anni le risorse BEI che UniCredit ha destinato alle imprese in Italia ammontano a circa cinque miliardi, con più di 4.000 progetti finanziati.
UniCredit è vicina alle imprese che puntano sull’innovazione come elemento di sviluppo anche con altri strumenti, quali la Beni Strumentali - Nuova Sabatini con cui ha destinato nel 2019 oltre 150 milioni alle imprese che hanno acquistato beni strumentali per l’attività imprenditoriale.
Inoltre, UniCredit ha concesso nel 2019 oltre 3 miliardi di euro di finanziamenti assistiti dalla garanzia pubblica del Fondo di Garanzia per le Piccole e Medie Imprese, supportando quasi 20 mila imprese e confermandosi uno dei maggiori player nell’utilizzo di tale Fondo.

Un trend positivo che replica i risultati degli anni precedenti e che conferma l’impegno di UniCredit a sostegno del sistema economico anche con strumenti innovativi, come le garanzie di portafoglio ovvero tranched cover “Bond Italia”.

Particolare attenzione viene rivolta anche alle imprese del Mezzogiorno per favorire la crescita di questo territorio.
UniCredit è infatti la prima banca italiana ad aver avviato lo strumento agevolativo “SME INITIATIVE – Bond del Mezzogiorno”, una misura a supporto del credito a favore delle piccole e medie imprese situate in Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia, Abruzzo, Molise e Sardegna, rafforzata dalla presenza della garanzia statale.
L’iniziativa, realizzata dal Ministero dello Sviluppo Economico insieme alla Banca Europea per gli Investimenti (BEI), al Fondo Europeo per gli Investimenti (FEI) e alla Commissione Europea, consiste in un
portafoglio di 300 milioni di Euro per finanziamenti destinati alle imprese del Mezzogiorno a tassi scontati e con tempi di erogazione particolarmente brevi.

Nel medesimo territorio, UniCredit è attiva anche con altri strumenti di agevolazione, volti a sostenere la nascita di nuove attività imprenditoriali, quali Resto al Sud, che registra un costante aumento delle domande presentate. L’agevolazione consiste in un contributo a fondo perduto per il 35% e per il restante 65% in un finanziamento erogato dalla banca. La misura, ora estesa anche ai liberi professionisti, è rivolta agli under 46 che vogliano creare nuove realtà imprenditoriali in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

 

Si è concluso il progetto pilota di Confconsumatori “Bella Nonno!”: le lezioni a Parma, Altamura (BA) e Minturno (LT) hanno visti affiancati a scuola studenti e over65. Sul sito le loro testimonianze.

Parma, 17 gennaio 2020 – Si sono concluse le lezioni di “Bella nonno! Corso di formazione intergenerazionale per anziani attivi”, un progetto pilota sperimentato in tre scuole italiane in cui i giovani nativi digitali hanno fatto da “tutor” dei nonni ultra65enni. Generazioni tra loro molto distanti hanno messo in comune le rispettive competenze per diventare consumatori più attivi e consapevoli. I corsi si sono tenuti a Parma nel Convitto Maria Luigia; a Minturno (LT) nel Liceo scientifico Leon Battista Alberti e ad Altamura (BA) all’I.I.S.S. "De Nora-Lorusso". Sul sito www.confconsumatori.it sono pubblicate le “interviste doppie” con le testimonianze dei protagonisti dei corsi e le loro impressioni sul progetto.
I moduli tematici erano cinque e riguardavano: alfabetizzazione informatica; gestione delle utenze di energia elettrica e gas; alimentazione e salute; strumenti innovativi di pagamento e di accesso ai servizi bancari; efficienza e sostenibilità dei consumi domestici. Il tutto con un occhio rivolto alle potenzialità di internet, da conoscere e sfruttare in sicurezza. Dopo la formazione preliminare dei giovani “tutor”, con l’autunno hanno preso il via le lezioni con gli over65.

Il progetto era organizzato da Confconsumatori in collaborazione con UniCredit, nell’ambito dell’accordo Noi&UniCredit, Eni gas e luce e Nestlé Health Science e si è avvalso del supporto di enti pubblici, associazioni attive a livello nazionale e locale. Noi&UniCredit è il programma di partnership fra la banca e 14 Associazioni dei Consumatori, avviato nel 2005 per accrescere la fiducia e la consapevolezza dei consumatori sui temi di banca e finanza e contribuire a rafforzarne la tutela. Inoltre, il Comitato per la programmazione e il coordinamento delle attività di educazione finanziaria ha inserito le lezioni di “Bella Nonno!” negli eventi del “Mese dell’Educazione Finanziaria”.
«Tra nonni e nipoti oggi c’è un abisso di differenze – spiega Mara Colla, presidente di Confconsumatori – i primi sono allergici alla tecnologia, i secondi ne sono quasi dipendenti. Li accomuna, però, la scarsa conoscenza dei propri diritti e doveri di cittadini-consumatori e di come esercitarli. Per questo abbiamo pensato, con questo corso, di metterli insieme, fianco a fianco, per acquisire quelle nozioni di base che ci rendono più attenti e consapevoli quando facciamo la spesa, quando paghiamo la bolletta, quando entriamo in banca o quando acquistiamo, in generale, un bene o un servizio. Il web rappresenta un’enorme potenzialità per risparmiare tempo e denaro, ma va utilizzato correttamente».


LO SCAMBIO INTERGENERAZIONALE - Ai più giovani, più abituati a navigare online, è stato chiesto di accompagnare una generazione spesso diffidente e “resistente” verso le nuove tecnologie. In cambio, i nonni hanno potuto condividere con i loro giovani tutor, l’esperienza maturata negli anni. Attraverso laboratori intergenerazionali, infatti, studenti e anziani saranno chiamati a confrontare le esperienze di consumatori in un Paese in cui servizi e mercato sono in continua evoluzione.

LA RETE CON IL TERRITORIO – I moduli formativi di “Bella Nonno!” sono adattati alla città ospitante, ai suoi servizi pubblici, agli operatori presenti eccetera. Per questo, i formatori di Confconsumatori sono stati affiancati da esperti di Enti pubblici locali (Amministrazioni locali e Asl) e/o di altre associazioni senza scopo di lucro attive a livello locale che condividano gli obiettivi formativi del progetto. Ad esempio a Parma “Bella Nonno!” ha avuto il patrocinio del Comune di Parma e dell’Ausl di Parma, che hanno contribuito alla formazione dei giovani, insieme alla Polizia Municipale – Nucleo Antiviolenza e agli esperti del progetto regionale “Pane & Internet”. Anche Fidapa Parma e Aidm Parma sostengono il progetto. A Minturno il progetto è stato patrocinato dal Comune e realizzato in collaborazione con l’Università Popolare di Latina per tutte le età (Uptel). Anche ad Altamura Confconsumatori ha attivato importanti collaborazioni con il Comune, con l’Ausl e con la Polizia di Stato.

UniCredit ha supportato l’iniziativa anche con il contributo della “Social Impact Banking”, mettendo a disposizione i contenuti formativi e le competenze di dipendenti della Banca e di volontari UniGens, un’associazione di volontariato di competenza formata da dipendenti ed ex dipendenti di UniCredit. Obiettivo della “Social Impact Banking” è quello di contribuire allo sviluppo di una società più equa e inclusiva, attraverso l’individuazione, il finanziamento e la promozione di iniziative che indirizzino le principali sfide sociali e producano un impatto sociale positivo sui territori. L’Educazione Finanziaria ed Imprenditoriale rappresenta uno dei pilastri della Social Impact Banking e ha lo scopo di favorire l’inclusione economica e la cittadinanza attiva dei giovani.
Eni gas e luce, in linea con la propria mission aziendale, ha supportato i giovani tutor, mettendo a disposizione le proprie competenze nell’ambito dell’efficienza energetica, istruendoli sulle tecnologie e sui comportamenti da adottare per fare un utilizzo consapevole dell’energia e aiutandoli a trasferire in modo efficace queste informazioni ai nonni. L’obiettivo era quello di consumare tutti meno energia e utilizzarla al meglio, riducendo gli sprechi e l’impatto ambientale.

Nestlé Health Science ha supportato i giovani tutor mettendo a disposizione le proprie competenze in ambito medico-scientifico per sensibilizzare i nonni verso problematiche poco note e sottovalutate come la disfagia e la malnutrizione negli over 65. Dopo un’adeguata formazione, i giovani tutor hanno potuto anche somministrare ai partecipanti due questionari per uno screening preventivo delle due problematiche

 

 

Pubblicato in Nuove Tecnologie Emilia
Mercoledì, 18 Dicembre 2019 05:49

Sinergie UniCredit e CNA Emilia-Romagna

Sinergie UniCredit e CNA Emilia-Romagna. Accordo per l’innovazione digitale e la crescita dimensionale delle Pmi

Dopo la firma dell’Accordo Quadro nazionale tra Cna e UniCredit, avvenuta lo scorso ottobre a Milano, è stata siglata oggi a Bologna la prima convenzione operativa a valere sull’Emilia-Romagna. Firmatari Andrea Burchi, Regional Manager Centro Nord UniCredit; e Fabio Bezzi, Direttore regionale CNA e Presidente di Fondartigianato.

L’iniziativa, che dopo una prima fase pilota verrà estesa ad altre regioni, è volta a sostenere l’innovazione digitale e la crescita dimensionale delle PMI fornendo consulenza e supporto finanziario agli investimenti in innovazione produttiva e organizzativa, in digitalizzazione e, in generale, alle attività messe in campo dai “Digital Innovation Hub” di CNA, la rete - parte del Network Nazionale promosso dal Ministero dello Sviluppo Economico - nata con l’obiettivo di accompagnare le imprese nel passaggio al nuovo modello produttivo Impresa 4.0.

Nello specifico le sedi territoriali di CNA Emilia-Romagna selezioneranno un ampio numero di imprese associate, ne misureranno il livello di maturità tecnologica, tramite un accurato check-up svolto in azienda, e consegneranno un Report con l’analisi dei dati raccolti e delle strategie dell’impresa rispetto all’innovazione tecnologica e al mercato.

La collaborazione tra CNA ed i Business Center di UniCredit consentirà quindi di individuare le migliori modalità per il reperimento delle risorse necessarie alla realizzazione dei piani di digital innovation delle imprese e a supportare le successive fasi di crescita aziendale e ricerca di nuovi mercati.

La sinergia tra UniCredit e Cna punta dunque a supportare i processi di trasformazione legati ai temi dell’innovazione digitale. Ciò anche in termini di evoluzione culturale: in tal senso UniCredit e CNA hanno avviato ad ottobre un articolato programma nazionale di workshop divulgativi, i Pmi Digital Lab, nati dalla collaborazione con Talent Garden e che hanno visto il recente svolgimento anche di una tappa a Rimini.

“Impresa 4.0” - ha commentato Andrea Burchi, Regional Manager Centro Nord UniCredit - rappresenta un importante volano di innovazione di processo per le PMI. Un’occasione di crescita da non perdere. Dobbiamo evitare, facendo Sistema, il rischio di un digital divide che può marginalizzare una parte importante del nostro sistema produttivo. Il nostro Gruppo vuole essere attento alle esigenze del territorio non solo per fornire il supporto finanziario necessario alla crescita dimensionale, ma anche per favorire i processi di innovazione tecnologica delle imprese e la realizzazione di iniziative di formazione sui temi della digitalizzazione. In tal senso la sinergia sviluppata con Cna conferma il nostro impegno nel sostenere, su più fronti e in concreto, la competitività delle imprese dell’Emilia Romagna”.

“Le imprese della nostra regione - ha commentato Fabio Bezzi, Direttore regionale CNA - sono particolarmente ricettive verso i temi dell’innovazione e di Impresa 4.0. CNA Emilia Romagna è parte attiva di questi processi e supporta le imprese associate nei percorsi di innovazione e di trasformazione digitale attraverso l’attività dei dieci CNA Hub 4.0 presenti sul territorio. Gli strumenti di misurazione del livello di maturità tecnologica delle imprese che abbiamo sviluppato, e che stiamo sperimentando con i nostri Hub, ci saranno particolarmente utili per rilevare, in tempo reale, lo stato di innovazione tecnologica delle imprese e la loro propensione ad investire”.

 

Pubblicato in Nuove Tecnologie Emilia

Prosegue la strategia del Gruppo focalizzata nella gestione dei grandi patrimoni. Renato Miraglia è il nuovo Responsabile del Private Banking Italy di UniCredit.

Nel Gruppo dal 2012,  dal 2013 Renato Miraglia è a capo della struttura Investment Products & Advisory Italy del Gruppo. Incarico che continuerà a  mantenere.

Grazie alla sua consolidata esperienza professionale, Renato Miraglia contribuirà  a rafforzare il posizionamento in Italia di UniCredit Private Banking, struttura dedicata alla gestione personalizzata di importanti patrimoni, specializzata nell'offrire un modello evoluto di consulenza, attraverso una rete composta da circa 800 Private Banker che operano nelle 170 Filiali Private Banking di UniCredit, con presenza capillare su tutto il territorio nazionale.

Con l’obiettivo di potenziare le attività della divisione nell’ambito della clientela di fascia alta, nel nuovo ruolo, Renato Miraglia riporterà ai Co-Ceo Commercial Banking Italy, Andrea Casini e Remo Taricani; e a Marco Bizzozero, Ceo Group Wealth Management.

 “Auguriamo a Renato il migliore successo nel suo nuovo ruolo - dichiarano Andrea a Casini e Remo Taricani, Co-CEO Commercial Banking Italy -, certi che la sua competenza e la sua profonda conoscenza del business costituiscano un grande valore per affrontare al meglio le sfide del prossimo piano industriale, Team 23”.

La nomina di Miraglia conferma l’attenzione di UniCredit nella gestione dei grandi patrimoni che si caratterizza per l’alto livello di servizio dedicato, attraverso l’attività del Private Banking Italy e del segmento Wealth Management che, sul perimetro Italia, è affidata a Stefano Vecchi.

 

Biografia di  Renato Miraglia

Torinese, classe 1974, è laureato in Economia e Commercio presso l’Università di Torino. Entra in UniCredit nel 2012 come Head of Products, Fund Selection and Strategic Marketing della divisione Private Banking di UniCredit. Dal 2013 ricopre il ruolo di responsabile Investments Products and Advisory per l’Italia, curando lo sviluppo delle soluzioni di investimento, gestendo i servizi di amministrato e coordinando il processo di consulenza sugli investimenti, definendo anche la customer experience, per i diversi target di clientela del Commercial Banking Italy.

Ha maturato una consistente esperienza nell’Asset Management, iniziata come portfolio manager e analista quantitativo in Eurizon Capital e continuata in Pioneer Investments in qualità di responsabile dello sviluppo prodotti.

Da dicembre 2019, è anche il responsabile del Private Banking Italy di UniCredit, focalizzato nella gestione dei grandi patrimoni.

 

 

Oltre 1.500 Onlus in gara per l’undicesima edizione di “1 voto, 200.000 aiuti concreti – Donare mi dà più gioia che ricevere!”, campagna realizzata grazie ai Fondi UniCredit Carta E
Anche quest’anno UniCredit mette a disposizione 200 mila euro, a titolo di donazione, da distribuire tra le organizzazioni Non Profit aderenti al portale ilMioDono.it

Torna l’appuntamento con la speciale iniziativa UniCredit dedicata alle organizzazioni impegnate nel Non Profit, quest’anno giunta alla sua undicesima edizione. Un impegno che il Gruppo premia mettendo a disposizione 200 mila euro del fondo Carta Etica destinato a iniziative di solidarietà sul territorio. Il fondo si alimenta con una percentuale di ogni spesa effettuata con carta di credito “Etica”, disponibile nella versione UniCreditCard Flexia Classic E, Visa Infinite e UniCredit Business Aziendale, senza costi aggiuntivi per il titolare.


La nuova edizione della campagna di solidarietà e sensibilizzazione “1 voto, 200.000 aiuti concreti – Donare mi dà più gioia che ricevere!” si concluderà il 29 gennaio 2020. Sono 1.569 le Onlus che quest’anno partecipano all’iniziativa, ognuna delle quali è presente sul sito www.ilMioDono.it , la piazza virtuale realizzata da UniCredit per facilitare l’incontro tra le Organizzazioni Non Profit e tutti coloro che vogliono sostenere questo settore contribuendo con una donazione.


Clienti e non di UniCredit possono accedere al sito www.ilMioDono.it – anche da tablet e smartphone – selezionare l’Organizzazione preferita e votarla attraverso un account e-mail o Twitter. Ogni voto vale 1 punto. Aggiungendo al voto una donazione di almeno 10 euro con una delle modalità PagOnline o MyBank previste, la preferenza accordata varrà 6 punti.


I 200 mila euro di quest’anno, sommati agli importi delle edizioni precedenti e ai contributi spontaneamente erogati anche da chi ha supportato l’iniziativa con il voto e con le donazioni – nel 2018, sono stati raccolti 120 mila euro –, portano a oltre 2.800.000 euro la somma complessiva di cui hanno beneficiato le organizzazioni dal 2010.

Gli italiani lavorano, vengono accusati di avere bassa produttività, ma riescono a risparmiare e perciò vengono derubati dai soliti “Splendidi Alleati” e dai propri grandi industriali.
 
Di Lamberto Colla 08 dicembre 2019 - Siamo alle solite! Si stanno profilando due operazioni di assoluta pericolosità per il lavoro e per l’economia nazionale.

Ma si sta preparando anche la strada della comunicazione ”amica” in grado di “vaselinare” gli italiani e correggere le loro opinioni.

Il gruppo industriale della più famosa famiglia torinese è ben rodato nelle operazioni di “raccolta” e “espatrio”. Sin dalla prima operazione i “rottamazione” i proventi dei risparmi italiani, stimolati a cambiare auto e per il quale il Governo italiano aveva elargito 1,5 - 2 milioni di lire per auto (in ragione della cilindrata), vennero immediatamente utilizzati per investire all’estero, nello specifico in Polonia, anziché in Italia dove il malloppo era stato saccheggiato.

Ma tutti in silenzio. Diverso invece il comportamento avuto con Obama che pretese la restituzione del prestito ponte entro in sei mesi a fronte di un piano di investimenti all’interno degli USA.

A questo punto gli interessi statunitensi erano prevalenti rispetto a quelli italiani e perciò orientarono gli Agnelli-Elkann a abbandonare l’editoria nazionale (La Stampa che avevano sin dal 1920) per acquisire il giornale economico statunitense “The Economist” molto più coerente con i nuovi e delicati interessi che la famiglia stava coltivando oltreoceano.

Con la creazione del nuovo gruppo FCA ecco che anche le sedi se ne vanno all’estero, in Olanda e nel Regno Unito, mentre in Italia è rimasta parte della produzione e la spada di Damocle dell’incertezza occupazionale accompagnata da tenui promesse di investimento, peraltro smentite alla prima occasione utile.

Ed eccoci all’ultima fase, quella che prevede di incassare un bel gruzzoletto dai Francesi di PSA per una malcelata fusione che vedrà i membri FCA in minoranza nella nuova composizione del cda (6 voti contro 5) e quindi la governance saldamente in mano all’amministratore delegato Carlos Tavares che avrà in tasca anche tutte le deleghe operative.
Una superiorità che, in caso di “ristrutturazione” industriale, vedrà sicuramente privilegiati gli impianti e le maestranze dei “galletti”.

Ecco allora che bisogna preparare la contraerea oltre all’indispensabile e strategico servizio di contro-informazione. E così, dalla Exor (la cassaforte della famiglia italo statunitense), che ha ricevuto altre e fresche sostanze dalla vendita di un altro gioiello tecnologico chiamato “Magneti Marelli”, usciranno le sostanze per comprarsi da GEDI (De Benedetti) un bel po’ di giornali (Repubblica, Espresso, La Stampa e molte testate locali) e radio che verranno caricate, non a salve, per ammorbidire gli orifizi dell’opinione pubblica.

Questa la notizia di parte industriale, mentre quella di parte economico/finanziaria, vede coinvolta la più grande banca nazionale. Quell’UNICREDIT, che solo in aprile scorso sarebbe stata pronta a intervenire a sostegno delle difficoltà dei due più grandi istituti di credito tedeschi (Deutsche Bank e Commerzbank a rischio fallimento), avrebbe invece annunciato ben 8.000 esuberi di personale (6.000 in Italia) e 500 sportelli in chiusura (450 in Italia). O è in salute o in crisi o è una manovra per disinvestire in Italia e reinvestire in altre aree, magari in Germania.

Le due Banche tedesche in questione, che in caso di fallimento farebbero crollare i risparmi di mezza Europa, è vero che hanno una gran necessità di sostegno, però non si comprende come mai non si applichi il Bail In ai tedeschi, come venne applicato in Italia per i correntisti e obbligazionisti italiani, e anzi si cerchino risorse esterne, (vedi ‘Unicredit” o dal MES - detto anche in modo inappropriato Salva-Stati ma di fatto Salva Banche).

Il solito mistero legato ai nostri cari e splendidi alleati.

Tutti con le mani nelle nostre tasche e una lobotomia gratuita per tutti!

 

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