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Tornano gli appuntamenti emiliani della rassegna "Mangia come scrivi": serata "Mister Chef" venerdì 26 febbraio, alle ore 21, presso l'Antica Tenuta Santa Teresa di Parma. Protagonisti tre dei cuochi italiani più giovani, affermati e simpatici, Daniele Persegani, Leonardo Lucarelli e Marco Dossi.

Di Chiara Marando 

Parma, 20 Febbraio 2016 

Tornano gli appuntamenti emiliani della rassegna Mangia come scrivi, incontri d'autore che coniugano il piacere della letteratura con quello per il buon cibo.
Questa volta toccherà a dei veri e propri chef lasciare a casa pentole e coltelli, per presentarsi e mangiare insieme al pubblico che parteciperà alla serata "Mister Chef" di venerdì 26 febbraio, alle ore 21, presso l'Antica Tenuta Santa Teresa di Parma.
I protagonisti saranno tre dei cuochi italiani più giovani, affermati e simpatici, Daniele Persegani, Leonardo Lucarelli e Marco Dossi, tutti e tre pronti a firmare copie dei loro libri e a svelare, con ironia, schiettezza e gusto, i segreti del loro mestiere attraverso le presentazioni "Incrociate" che da sempre caratterizzano gli appuntamenti di "Mangia come scrivi".
Il piacentino Persegani, volto storico di Alice Tv, introdurrà l'aquilano Lucarelli e il suo nuovissimo "Carne trita – L'educazione di un cuoco" (Garzanti), romanzo autobiografico porta i lettori nel mondo anche oscuro e infinitamente affascinante delle cucine italiane.
Nel secondo "round" sarà Lucarelli a prendere la parola e presentare il social chef varesino Marco Dossi (in arte Marco Chef), autore, con Raffaella Candelli, di "Love in the kitchen" (Damster).
Infine, Dossi presenterà Persegani parlando delle sue esperienze televisive e della trilogia "Il pranzo della domenica", "A tavola in 60 minuti", "L'occasione fa lo chef" (LT Editore).
Insomma, chiacchiere, libri e cibo gourmet con il menù appositamente studiato e preparato dallo chef della Tenuta Paolo Dall'Asta per omaggiare i colleghi, attraverso ricette liberamente ispirate ai loro libri.
Come sempre, a selezionare i vini, uno diverso per ogni piatto, ci sarà Claudio Ricci de "Il Bere Alto". Per informazioni e prenotazioni: 0521 462578.

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Martedì, 16 Febbraio 2016 16:33

CheftoChef presenta il suo 2016 di "cucina d'autore"

Presentato il programma 2016 dell'Associazione CheftoChef che riunisce i migliori chef e produttori dell'Emilia Romagna. Gli appuntamenti di quest'anno saranno all'insegna della "Cucina d'Autore". Da Rimini a Piacenza, celebrando al contempo la nomina di Parma a "Città creativa UNESCO per la gastronomia"

Parma, 16 Febbraio 2016 

L'associazione CheftoChef emiliaromagnacuochi riparte per un nuovo anno sulle orme del gusto e dell'eccellenza. Dopo un 2015 intenso di attività, culminate con il grande "viaggio dell'Emilia Romagna Verso Expo", 40 tappe sul mare Adriatico e sul fiume Po, attraverso l'Appennino e lungo la via Emilia, i progetti per questo 2016 si prospettano all'insegna della "cucina d'autore": il risultato di una ricerca continua proiettata sia al futuro che al passato, ma anche di un dialogo costante con i migliori artigiani del gusto della nostra regione.

«Come cuochi e ristoratori dell'Emilia Romagna abbiamo costituito l'Associazione "CheftoChef emiliaromagnacuochi" per favorire l'evoluzione della gastronomia regionale e la sua affermazione a livello nazionale e internazionale – ribadisce il Presidente Massimo Spigaroli, fra i fondatori dell'Associazione -. Vogliamo in primo luogo valorizzare i grandi prodotti di una regione ricca di tradizione e di credibilità nel mondo con un'offerta gastronomica che tenga conto del progresso delle tecniche di elaborazione e di analisi sensoriale in cucina».

Verranno riproposti una serie di appuntamenti viaggeranno idealmente lungo la via Emilia, da Rimini a Piacenza, celebrando al contempo la nomina di Parma a "Città creativa UNESCO per la gastronomia", capofila della rete regionale delle 12 "Città della gastronomia CheftoChef" costantemente impegnate verso lo sviluppo e la crescita qualitativa della gastronomia nei diversi territori. Il tutto diventando concretamente uno snodo fondamentale fra la cucina mediterranea e quella mitteleuropea.

«Oggi è possibile avviare strade innovative dove l'affermazione della qualità e del gusto sono alla portata di tutti e ciò può contribuire anche alla difesa della salute. E' per questo che siamo disponibili a un confronto con tutti i settori dell'offerta gastronomica, con il mondo della ricerca e della formazione, con la produzione e la distribuzione, ma anche con una domanda sempre più esigente e con le Istituzioni della nostra regione – afferma il Presidente Massimo Spigaroli - E 'in questo ambito che stiamo affrontando un'importante iniziativa di formazione-lavoro pluriennale per indirizzare nuove generazioni di chef in un clima di emulazione e di innovazione del settore, affinché la nostra regione si posizioni ulteriormente, anche in termini di attrazione turistica, nel novero delle realtà di riferimento internazionali. Fanno parte di questi obiettivi la partecipazione ai più importanti meeting ed eventi gastronomici nella nostra regione e nel Mondo, come la realizzazione e la diffusione di pubblicazioni che, partendo da nostri grandi prodotti, interpretino l'anima, la cultura e i sogni dei nostri migliori chef».

L'alleanza fra produttori e cuochi è così riconosciuta anche dalle istituzioni ed il rinnovato protocollo d'intesa fra Regione, ANCI, CheftoChef e i dodici Comuni impegna tutti quale asse strutturale della "piattaforma gastronomica regionale".

I 12 comuni coinvolti sono: Argenta (FE), Bagno di Romagna (FC), Bologna, Bomporto (MO), Borgonovo Val Tidone (PC), Cesenatico (FC), Fiorenzuola (PC), Parma, Polesine Zibello (PR), Roncofreddo (FC), Russi (RA), Valsamoggia (BO).

Anche in questo 2016 non mancherà il tradizionale "CENTOMANI di questa terra", la festa dei Soci e degli amici di CheftoChef, in programma il 18 aprile a Polesine Parmense, all'Antica Corte Pallavicina. Otto ore di dibattiti, i 50 chef dell'associazione che proporranno la propria idea di cucina e i prodotti delle nostre eccellenze regionali. Una festa vera che è anche dialogo e spunto di riflessione sul lavoro di tutti.

Come non mancheranno le FESTEMERCATO. Feste locali uniche come 'Chefalmassimo' della famiglia Zivieri a Monzuno (BO), la Festamercato dei Salumicotti di Russi (RA) e il tOur-tlen a Bologna e Modena e ovviamente 'Al Mèni' a Rimini (18-19 giugno) che dall'Emilia Romagna si proietta nel mondo con il dialogo fra i nostri chef e i giovani più interessanti del panorama internazionale e il suo mercato unico di eccellenze regionali.

Gli eventi di FESTAMERCATO costituiscono l'appuntamento annuale e principale delle "Città della Gastronomia CheftoChef". Ogni evento avrà uno specifico argomento di valenza regionale. A Russi (RA) i 'salumicotti' dell'Emilia Romagna si celebrano da anni (appuntamento il 13 marzo), a Roncofreddo (FC) s'inaugurerà una giornata sui formaggi di qualità (1 maggio), a Valsamoggia (BO) protagonisti saranno tartufi e funghi, a Bomporto (MO) i Lambruschi, ad Argenta (FE) il "selvatico di pregio", a Villa Torlonia di San Mauro Pascoli (FC) il bovino romagnolo.

Altre attività in programma nel 2016

chef INNOVA - la scienza in cucina per l'innovazione continua
La cucina d'autore da oltre vent'anni valorizza i prodotti con pari dignità, li elabora con tecniche e tecnologie d'avanguardia e applica concetti nell'ambito dell'evoluzione culturale e artistica del mondo contemporaneo. Metodiche, tecniche e tecnologie per aprire nuovi orizzonti che hanno preso corpo nel progetto "iSensi", avviato nel 2015 e che proseguirà in questo 2016 fino alla realizzazione del primo Atlante Gastronomico della food valley, ossia dei prodotti di qualità dell'Emilia Romagna. Progetto realizzato assieme a: Confagricoltura, CRPA, CRPV.

chef INFORMA - la formazione gastronomica regionale per la crescita della ristorazione
In una regione che ha il record delle denominazioni di origine dei prodotti è fondamentale un piano che valorizzi i migliori studenti in alternanza formazione/lavoro, aggiorni e formi gli addetti già "al lavoro" e preveda corsi per formatori. Progetto realizzato in collaborazione con: Assessorato al coordinamento delle politiche europee allo sviluppo, scuola, formazione professionale, università, ricerca e lavoro, Dinamica e le Scuole di formazione della regione.

chef inTRAVEL - l'identità come scambio e il turismo gastronomico
Viaggiare in modo consapevole per chi viene da noi e per noi che visiteremo le migliori realtà gastronomiche del Mondo. Accoglienza di delegazioni da tutti i Paesi nelle nostre Aziende e nella nostra Ristorazione. Progetto realizzato assieme a: APT Emilia-Romagna, Food Valley Travel e Leisure.

L'Associazione CheftoChef emiliaromagnacuochi ( www.cheftochef.eu ) non è una delle tante associazioni 'di categoria', ma è un'operazione culturale imperniata sul rapporto fra chef che fanno cucina d'autore e i grandi prodotti della Regione. CheftoChef è costituita dai 54 chef top della Regione, da 50 aziende compresi i più importanti Consorzi dei prodotti tipici e i gourmet di riferimento. Presidente dell'Associazione è Massimo Spigaroli, Vice Presidenti Massimo Bottura e Paolo Teverini. Presidente Onorario Igles Corelli.

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Sabato, 13 Febbraio 2016 10:37

Avete già assaggiato la “Nera di Bufala”?

Le sperimentazioni in cucina continuano, anzi le stranezze. Dopo il pane nero, la pizza ed i croissant total black, anche un altro alimento si veste di scuro: la Mozzarella di Bufala. A brevettarla sono stati dei casari originari della provincia di Caserta

Di Chiara Marando -

Sabato 13 Febbraio 2016 -

Il nero, si sa, va sempre di moda. In quest’ultimo periodo, poi, sembra che si debba tingere di scuro qualsiasi cosa, anche quegli alimenti che proprio grazie al loro colore sono diventati dei simboli in cucina soprattutto in Italia.

Dopo il famoso e criticato pane nero, la pizza total black ed i cornetti che ad una prima occhiata sembrano carbonizzati, adesso si veste a lutto anche la mozzarella di bufala.

Si avete capito bene!

Solo a sentirne parlare vengono i brividi, ma la paura diventa realtà quando questa nuova creazione trasforma la più classica caprese in un piatto di dubbio gusto. Si tratta di un vero e proprio controsenso, una ricerca estrema verso l’assurdo che porta a stravolgere cibi tradizionali che fanno parte della storia gastronomica nazionale.

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L’ingrediente di troppo è sempre il carbone vegetale, certamente utile per la digestione ed i gonfiori, ma tutt’altro che apprezzato e goloso se aggiunto al latte come in questo caso. In più, nonostante i suoi benefici nella cura di problematiche come reflusso, sindrome del colon irritabile e gastrite, è bene tenere presente che un dosaggio eccessivo potrebbe bloccare l’intestino.

Ma nonostante questi aspetti prettamente salutari, la domanda sorge spontanea: Perché? Per quale motivo è sempre necessario cercare l’originalità a tutti i costi?

Un quesito che si è effettivamente posto chi, fin da subito, ha dimostrato poca convinzione davanti all’uscita della notizia, i puristi del buon cibo tipico, quello non contaminato e lavorato come una volta.

Sul fronte opposto, e c’era da aspettarselo, la mozzarella nera ha suscitato molta curiosità ed un discreto successo, anche se ancora non ha conquistato le tavole italiane.

L’idea della Nera di Bufala, questo è il nome ufficiale, è stata brevettata dai casari Giovanni ed Umberto D’Angelo di Cancello ed Arnone, in provincia di Caserta, e ripresa dal caseificio Ilka, nel salernitano. Una novità gastronomica a cui si cerca anche di attribuire la caratteristica di una maggiore digeribilità, teoria basata più sulla volontà di vendere il prodotto che in relazione alle sue concrete peculiarità.

nera-di-bufala-homepage

Fortunatamente, per ora, rimane solo una tendenza food proposta dai ristoranti più sperimentali e fashion, diciamo una delle tante stravaganze per attirare l’attenzione a tutti i costi.

Ma il sapore com’è?

A onor del vero poco cambia, se non un leggero sentore di affumicato, a fronte però di un aspetto decisamente poco invitante: scura nella parte esterna che al taglio rilascia latte bianco, in un contrasto cromatico che non appaga l’occhio.

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Tutti pronto per il primo Parma Street Food Festival: dal 23 al 25 aprile il centro storico di Parma si animerà di profumi e Piazzale della Pilotta ospiterà 24 tra i migliori Food Truck d'Italia che serviranno meraviglie gastronomiche dalle 10 alle 24.

Di Chiara Marando 

Parma, 11 Febbraio 2016 -

Il cibo rimane uno di quei piaceri a cui è difficile dire di no, nonostante le abitudini moderne rendano sempre più difficile concedersi pasti sani, equilibrati ma soprattutto seduti a tavola in tranquillità. La verità è che siamo sempre di corsa, con la giornata incasellata tra mille impegni, e mangiare diventa quasi un di più. Ed è proprio in quest'ottica di rapidità che sono nati i Food Truck, ovvero cucine su ruote che ripropongono il meglio delle tipicità regionali, ma anche sfiziose particolarità gourmet da assaporare in piedi, su una panchina ma anche passeggiando. Insomma, la soluzione ideale per non rinunciare al buon mangiare.

Questa nuova filosofia del pasto gustoso ma rapido è alla base del primo Street Food Festival che animerà Parma, città "Capitale mondiale della creatività gastronomica", da sabato 23 a lunedì 25 aprile. La splendida cornice di Piazzale della Pace ospiterà 24 tra i migliori Truck Food d'Italia.

Parma street food festival locandina

Tre giorni durante i quali lo Street Food sarà il vero protagonista in un alternarsi di showcooking, laboratori, concerti, dj set e spazi dedicati ai bambini. A chiusura delle serate i ragazzi di Io Parlo Parmigiano, l'eclettico DJ Aldo Piazza e numerose band parmigiane allieteranno i partecipanti. L'evento è organizzato da Confesercenti Parma in collaborazione con Visitparma.com, Puzzle Puzzle SRL, con la coorganizzazione e il patrocinio del Comune di Parma oltre ad alcuni imprenditori del territorio.

«Una manifestazione alla sua prima edizione che speriamo possa divenire un appuntamento fisso. Si tratta di un evento di assoluto livello, da sostenere e promuovere, in grado di attirare a Parma diversi visitatori sia nazionali che internazionali e che si cala perfettamente nelle manifestazioni di promozione della gastronomia e del territorio, a fronte in particolare del riconoscimento UNESCO di "Capitale della creatività gastronomica» ha dichiarato l'Assessore alle Attività Produttive, al Commercio e al Turismo Cristiano Casa.

Antonio Vinci, responsabile marketing Confesercenti Parma sottolinea che «La qualità dei prodotti non deve essere una "questione privata", soprattutto in un Paese come l'Italia, e a maggior ragione nella Capitale Dell'Autority alimentare e sede EFSA. Per tre giorni le eccellenze del territorio e dello stivale diventeranno social, portando a Parma un trend Europeo che sta prendendo molto piede. Sono diversi i ristoratori famosi che hanno deciso di accettare questa sfida moderna e mettersi sulle 4 ruote per portare in giro le loro prelibatezze».

parma street food festival banner

Per Info: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.  – 3484661499  
Pagina Facebook: www.facebook.com/parmastreetfood/?fref=ts 

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Mercoledì, 10 Febbraio 2016 16:21

Le migliori guide enogastronomiche 2016

Vini e cucina: il meglio racchiuso nelle tanto attese guide enogastronomiche 2016. Ecco i vincitori che si sono aggiudicati Bicchieri, Stelle, Forchette, Gamberi, Bottiglie, Corone e Viti. I ristoranti più apprezzati e le cantine e le etichette più stimate. 

Di Cecilia Novembri

Bicchieri, Stelle, Forchette, Gamberi, Bottiglie, Corone e Viti. Sono i simboli utilizzati dalle migliori guide enogastronomiche che, come ogni anno, anche nel 2016 accompagneranno estimatori e non nel mondo dei ristoranti più apprezzati e delle cantine edelle etichette più stimate.

ristorante ristorazione flahon rid

Ristoranti d'Italia de L'Espresso, pubblicata ininterrottamente dal 1978, giudica in ventesimi, e aggiudica da uno a tre cappelli alle cucine più prestigiose, lasciando commenti su ambiente, servizio e cantina. Massimo Bottura con la sua Osteria Francescana raggiunge il massimo, 20/20, conquistando la vetta della Guida L'Espresso 2016 per il quarto anno consecutivo.

chef ristorazione bottura rid

"Una delle destinazioni più dinamiche e affascinanti del mondo", così Michael Ellis, direttore internazionale delle Guida Michelin, ha descritto l'Italia alla presentazione della Guida Michelin Italia 2016 che si propone come una guida giovane, la metà dei nuovi stellati ha un'età inferiore ai 35 anni, che sposta l'ago della bilancia della ristorazione al Sud Italia: Napoli diventa la provincia più stellata.

Sono 2268 le recensioni di ristoranti, trattorie, wine bar e birrerie per consentire a persone con ogni budget di trovare il locale giusto!

Questo è quello che si può trovare nella Guida Gambero Rosso 2016, un riferimento insostituibile e prezioso tanto per appassionati gourmet quanto per chi ne fa un uso di servizio o ancora per semplici curiosi. Tra le 26 Tre Forchette si confermano al vertice l'Osteria Francescana di Modena di Massimo Bottura e La Pergola del Rome Cavalieri di Heiz Beck, due nuovi ingressi Berton chef Andrea Berton e Seta del Mandarin Oriental Milano chef Antonio Guida.

gambero rosso 2016 ristoranti rid

Una menzione va fatta anche per l'edizione 2016 della guida Vini d'Italia del Gambero Rosso. Un'istantanea che racconta l'Italia del vino di oggi e con un po' di storia: il campione di quest'anno è il Brunello, 18 i Brunello 2010 premiati con i Tre Bicchieri!

Torna anche per il 2016 la guida I vini d'Italia 2016 de L'Espresso. Oltre 20 mila le etichette degustate, sorprendente un unico 20/20, punteggio massimo assegnato al Barolo 2011 di Bartolo Mascarello.

Prosegue il progetto editoriale avviato nel 2015 dall'Associazione Italia Sommelier con Vitae AIS. Anche in questa seconda edizione del volume ogni etichetta recensita è raccontata con informazioni aziendali, il profilo organolettico e i suggerimenti sul migliore abbinamento con il cibo.

Images with the courtesy of: Gamberorosso.it – Via Michelin.it – Espresso Repubblica.it – dissapore.com – Paolo Terzi Elle.it

Sabato, 06 Febbraio 2016 10:09

Doughnut Burger: la nuova frontiera del junk food

Direttamente dall’America arriva la nuova frontiera del junk food: il Doughnut Burger, due ciambelle fritte messe una sopra l’altra e farcite con carne di manzo, formaggio, salsa barbecue e bacon

Di Chiara Marando –

Sabato 06 Febbraio 2016 -

Amanti dell’Hamburgher pensavate di sapere tutto e soprattutto di aver provato tutto?

Bene, direttamente dall’America arriva la nuova frontiera del junk food: il Doughnut Burger. Il nome già di per sé promette qualcosa di molto originale, infatti si tratta diuna bomba calorica formata da due ciambelle fritte messe una sopra l’altra e farcite con carne di manzo, formaggio, salsa barbecue, bacon e le immancabili patatine fritte a completare il piatto.

Insomma, un mix di dolce e salato che pare essere irresistibile per i più e che rispecchia esattamente il concetto dell’esagerazione in cucina, ma in particolare di tutto quello che non fa bene alla salute. E forse è proprio per questo che negli USA impazza la “Doughnut Burger mania”.

Donut burger 2

Provate, ad esempio a digitare # doughnutburger e vedrete che vi si aprirà un mondo nel quale gli Instagramers sono i veri padroni del successo di questo nuovo trend da fast food.

Inutile negare che, presi singolarmente, i diversi ingredienti possono essere più che golosi, basti pensare alle dolci, morbide e glassate Donut di Homer Simpson, quelle che non mancano mai nei film americani: Ti senti triste? Devi fare una pausa in ufficio” Il cartone rosa di ciambelle è sempre presente, fateci caso.

scatola donut

Ma è l’abbinamento di tutti questi elementi a lasciare stupefatti soprattutto noi italiani, che sul cibo abbiamo certamente qualcosa da insegnare.

Quindi, vediamo esattamente cosa nasconde.

Ebbene, il doughnut burger contiene ben 53 grammi di grassi saturi (il limite per una donna è di 20 g al giorno, mentre per un uomo 30 g.)  uniti a 8.2 grammi di sale, per un livello energetico che varia dalle 800 alle 1500 calorie.

In altre parole, per smaltirlo bisogna cominciare a correre mentre lo si mangia e non fermarsi per almeno le 3 ore seguenti.

Ovviamente, dato che le mode in cucina sembrano sempre gli ultimi ritrovati gourmet, anche le voci dell’informazione americana hanno detto la loro: FOX news lo ha inserito tra i 5 sandwich più esagerati d’America, mentre Forbes lo ha definito “un panino sfacciatamente senza vergogna, una genialità”.

In questo caso la verità probabilmente viaggia su un filo molto sottile:  Prelibatezza incompresa o morte del gusto?

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Domani pomeriggio alla Solgarden di Sassuolo le cuoche de "La cucina incantata" danno una dimostrazione pratica di cucina vegetariana. Intanto prosegue la mostra di orchidee, fino a domenica 14 febbraio si possono ammirare le varietà classiche e altre varietà in diverse forme e colori.

Modena, 5 febbraio 2016

Lezione di cucina vegetariana domani – sabato 6 febbraio – alla Solgarden, la cooperativa sociale di Sassuolo che, nata nel 1992 per offrire opportunità lavorative a persone svantaggiate, gestisce il garden di via Madre Teresa 5. Dalle 15 alle 18 le cuoche de "La cucina incantata" danno una dimostrazione pratica di cucina vegetariana (è richiesto un contributo di partecipazione di 5 euro). Intanto prosegue alla Solgarden la mostra di orchidee. Fino a domenica 14 febbraio si possono ammirare le varietà classiche (cymbidium, cattleye, paphiopedilum, oncidium, dendrobium) e altre varietà in diverse forme e colori. Inoltre gli esperti Solgarden sono a disposizione per fornire informazioni e consigli pratici sulla gestione delle orchidee. Sabato prossimo 13 febbraio sarà presente l'agronomo Lucio Brioschi.

 

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Sabato, 30 Gennaio 2016 10:36

Ristorante Borgo 20: la Cucina in Movimento

Borgo 20 è un ristorante nel cuore del centro storico di Parma dove poter trovare una cucina che fonde sapientemente la buona tradizione locale, con tocchi particolari che si intrecciano con culture gastronomiche diverse. In più c’è la pizza, o meglio il Pandirò, assolutamente da provare.

Di Chiara Marando

Sabato 30 Gennaio 2016 -

Lo si trova proprio imboccando una stradina nel cuore del centro storico di Parma, un borghetto delizioso, uno di quelli che portano direttamente alla splendida piazza dominata dal Duomo e dal Battistero: Borgo XX Marzo, con i suoi sanpietrini ed i graziosi negozi che ti accompagnano lungo il cammino. Ecco, proprio qui si affaccia con la sua piccola vetrina il “Ristorante Borgo 20”.

Ad aprilo è stato lo chef Roberto Pongolini, esperto ai fornelli con un’esperienza alle spalle di tutto rispetto ed uno stile più che riconoscibile. La passione per la cucina è nata fin da piccolo, imparando a gustare e riconoscere il sapore del cibo, ed è proseguita in alberghi e ristoranti tra Salsomaggiore, Cortina e Svizzera. Fra i suoi riconoscimenti passati può annoverare l’ormai mitica Stella Michelin, ma anche il Bib Gourmand. A lui la scelta di puntare sul meglio dei prodotti italiani e parmigiani, personalizzati con un tocco personale che riesce a dare un nuovo carattere alle ricette, in un’alternanza di stagionalità e disponibilità delle materie prime. In altre parole, una “Cucina in Movimento”, come ama definirla Roberto.

Il menù offre preparazioni moderne, realizzate apparentemente con ingredienti semplici. Perché apparentemente? Ma perché un comune, e sempre ottimo, Baccalà con ceci  si trasforma in una crema di pesce mantecato, servito su una fresca insalatina di cavolo cappuccio, che nasconde un purè di ceci.

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Questo però è solo un esempio, perché ogni piatto racchiude quel “di più” che fa la differenza, che sia una spezia, una verdura, oppure erbe aromatiche. Si passa dal classico della tradizione parmigiana come gli Anolini di stracotto, ma in versione fumé, con crema di parmigiano e brodo di cappone, oppure il delicato e cremoso Risotto al parmigiano di collina riserva 29 mesi con prugna e pancetta croccante, e l’irrinunciabile Pesto di cavallo, un must di Parma; si continua con secondi più ricercati quali la Crema di polenta con fonduta di formaggi e tartufo nero, il già citato Baccalà con ceci ed il pregiato Filetto di Maiale gigante con vellutata di patate affumicata e marmellata.

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Anche nei dolci la tradizione ci mette lo zampino e quindi Roberto propone un Sorbetto di lambrusco che riesce a pulire perfettamente la bocca anche dopo un ricco pasto. Poi rielabora anche un grande dessert come la Sacher, rivedendola senza glassa al cioccolato…da provare!

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Ma la vera chicca è la pizza! La curiosità mi ha portata a provarla nonostante avessi già in testa sia il primo che il secondo da prendere e, devo ammettere, ho fatto bene.

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Diciamolo, in realtà non si può considerare una vera e propria pizza, sembra più una focaccia ma, già al primo morso, ci si accorge che può rientrare in una categoria a parte: Il Pandirò. Mi spiego meglio. L’impasto, realizzato con un mix di farina italiana integrale con germe di grano e farina integrale di grano tenero, viene fatto lievitare per ben cinque giorni e questo garantisce un’altissima digeribilità percepibile fin da subito. E poi ogni pizza è realizzata con ingredienti italiani e farcita solo dopo la cottura per mantenere inalterati i sapori dei vari elementi. Le combinazioni poi, sono un tripudio di fantasia: pasta di salsiccia con zucca, al controfiletto di cavallo, con verdure dell’orto ed ancora con Prosciutto Crudo di Parma o semplicemente con pomodorini San Marzano, acciughe e capperi.

Buona la scelta dei vini, ricca quella delle birre.

La raccomandazione: prenotate, perché è raro avere il colpo di fortuna di un tavolo libero.

 

Borgo20

Bistrot contemporaneo

Borgo XX Marzo, 14/16

Parma, 43121

0521-234565

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Trend in cucina: la moda del momento sceglie il Golden Milk, una bevanda dalle origini antiche preparata con latte, miele e curcuma, ovvero la cosiddetta “radice della guarigione del corpo”. Un drink dai tanti benefici

Di Chiara Marando -

Sabato 23 Gennaio 2016 -

Mode, manie e tendenze, in cucina non finiscono mai i trend del momento, alimenti nuovi o riscoperti che sembrano non poter mancare sulla tavola dei veri gourmet.

Questa volta tocca ad una bevanda particolare e dal nome promettente: il Golden Milk, un mix di latte, miele e curcuma. Tutti lo vogliono, lo cercano e ne condividono la foto tramite social, come ben dimostra l’hashtag #goldenmilk, ma la realtà è che non si tratta di una novità, bensì di un prodotto dalla storia quasi millenaria.

I primi a conoscerne e sfruttarne le virtù benefiche sono stati i medici ayurvedici, proprio in relazione alle proprietà della curcuma, ma anche del miele e del latte, che riescono ad attivare effetti positivi sul nostro organismo. Infatti, entrando nel dettaglio, la curcuma possiede ormai conclamate caratteristiche  curative come anti-infiammatorio, ma anche antiossidante ed analgesico. In più, rappresenta un’importante soluzione per trattare quei disturbi legati al sistema articolare, intestinale e respiratorio.  Il segreto si trova nella cosiddetta curcumina, una sostanza estremamente preziosa, diciamo proprio un’alleata per il benessere a tutto tondo, definita non a caso come la “radice della guarigione del corpo”.

Golden-Milk

Se poi pensiamo al miele, inutile dire che non c’è rimedio naturale migliore per mal di gola e tosse. Aggiungendolo al latte, ricco di calcio, vitamina D e proprietà calmanti, l’accoppiata diventa insuperabile per favorire il sonno serale, oppure per coccolarsi durante l’influenza.

Gli amanti del Golden Milk, ovvero chi non può più farne e meno, consigliano di assumerne un bicchiere una volta al giorno con regolarità, così da poterne constatare le potenzialità.

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Ma dopo aver elencato i suoi numerosi aspetti positivi, non rimane che provarlo. Quindi ecco la ricetta per prepararlo a casa:

Ingredienti per la Pasta di curcuma

1/2 tazza di curcuma in polvere

1/2 tazza di acqua

1/2 cucchiaino di pepe macinato.

Preparazione

Bollire acqua, pepe e curcuma mescolando fino ad ottenere un impasto denso che farete raffreddare. La pasta di curcuma si può tenere in un contenitore ermetico in frigo fino a 40 giorni.

Ingredienti per Golden Milk

1 cucchiaio di pasta di curcuma

1  tazza di latte vegetale (soia o riso)

1 cucchiaino di olio di mandorle dolci

Miele per dolcificare

Preparazione

Far bollire il latte con un cucchiaio di pasta di curcuma ed uno di olio di mandorle fino a quando il composto non sarà diventato cremoso. Infine, aggiungere il miele.

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La “Trattoria Da Vito “ è una delle osterie del fuori porta bolognese, un luogo che racconta la storia artistica degli anni settanta-ottanta. Qui numerosi artisti come Guccini, Dalla e Gaber avevano sempre il loro tavolo prenotato.

Di Chiara Marando –

Sabato 16 Gennaio 2016 -

Ci sono luoghi che riescono a resistere allo scorrere del tempo, che mantengono un sapore tutto particolare e raccontano una storia fatta di cose semplici, ma al tempo stesso significative, testimoni di un’epoca che non c’è più.

Ecco perché, scoprire quasi per caso uno dei locali che rappresentano un pezzo della storia culturale di Bologna è stata una sorpresa più che piacevole. Già, perché la “Trattoria Da Vito” non è solo un ristorante, è “IL” ristorante dove dagli anni settanta in poi gli artisti bolognesi si ritrovavano per mangiare e trascorrere la serata. Una delle osterie del fuori porta, quella tra via Mauro Musolesi all’angolo con via Paolo Fabbri, quella dove tutto avveniva nella più totale casualità e, proprio per questo, genuina e fuori dagli schemi convenzionali.

Qui, artisti come Francesco Guccini, Lucio Dalla, Giorgio Gaber , Red Ronnie ed anche Fabrizio De Andrè avevano il loro tavolo prenotato. Oggi lo storico padrone di casa Vito non c’è più, ma le redini dell’attività le ha prese suo figlio Paolo che è riuscito a mantenere intatta quell’atmosfera di ruvida rusticità tanto amata dagli affezionati clienti.

E quando si dice che nulla è cambiato, vuol dire che anche le tende sono le stesse dei tempi che furono: lunghe e verdi, un po’ da ospedale ma insostituibili per tutti coloro che non vogliono rinunciare all’anima di questo posto.

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Il menù ripropone tutto il gusto della tradizione con piatti come Tortellini in brodo, Tortelloni al ragù, Lasagne, oppure i mitici Spaghetti alla Carbonara che farebbero invidia ai più noti ristoranti di Roma. Per i secondi la carne fa da padrona: coniglio alla cacciatora, stinco di maiale, spezzatino e pollo. I dolci sono quelli più tipici e golosi, perché il tiramisù e la zuppa inglese non possono mai mancare, ma anche la torta di riso è un must irrinunciabile e la macedonia di frutta ha quel tocco in più. E che dire delle porzioni? Bene, come potete immaginare sono più che abbondanti.

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La cameriera rispecchia esattamente la semplicità e la schiettezza del luogo, sembra quasi che sia lei a farei un favore servendoti, ma la realtà è che si ricorda perfettamente ogni ordine a memoria, è veloce, gentile e quasi irreale. Difficile dimenticare la sua affermazione “ in realtà i piatti scritti sulla lavagna non sono dei fuori menù del giorno, sono quelli che facciamo sempre solo che non abbiamo voglia di ristampare la lista”.

da vito 3-horz

Insomma, una tappa gastronomica in questa trattoria spartana, per certi aspetti anche troppo, non può mancare durante una visita a Bologna. Non aspettatevi fiori sul tavolo, una sala impeccabile e l’ambiente più raffinato, ma siate pronti a mangiare le vere bontà del territorio facendovi conquistare dalla sua essenza conviviale.

 

 

Trattoria da Vito

Via Mario Musolesi, 9,

40100 Bologna

Tel. 051 349809

Pubblicato in Dove andiamo? Emilia