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In Emilia Romagna e dunque anche a Reggio Emilia non è in atto nessuna sospensione delle donazioni di sangue a causa di West Nile Virus (WNV) in quanto ogni sacca donata viene sottoposta a un test molto sensibile e specifico per la rilevazione di questo virus.

Lo chiarisce la Direzione dell'Azienda Usl di Reggio Emilia per tranquillizzare i molti donatori che nei giorni scorsi avevano chiamato il centralino di Avis chiedendo spiegazioni. Nessuno dovrà dunque annullare l'appuntamento con il prezioso atto di donazione.

L'Azienda Usl di Reggio Emilia, sulla base dei dati in suo possesso, sta inviando in questi giorni circa 15.000 lettere alle famiglie, nel rispetto della legge nr. 119 del 31 luglio 2017 entrata in vigore il 6 agosto scorso che porta le vaccinazioni obbligatorie da 4 già previste a 10.

Le comunicazioni hanno un contenuto differente a seconda della posizione dei minori nei confronti dell'assolvimento dell'obbligo vaccinale.

I genitori dei circa 13.000 bambini che hanno completato i cicli vaccinali obbligatori previsti per l'età riceveranno una lettera, da consegnare alla scuola, quale attestazione valida per l'accesso ai servizi educativi per l'infanzia.

Ai genitori dei circa 1.000 bambini il cui stato vaccinale non è completo in relazione a quanto previsto per età, ai sensi della legge in vigore, l'Ausl comunica che l'invito programmato per la prossima vaccinazione, già spedito al loro indirizzo dal Servizio vaccinazioni pediatriche, è un requisito indispensabile per l'accesso alla scuola materna. Copia dell'invito andrà consegnata alla scuola entro il 10 settembre 2017.

Ai circa 1.000 inadempienti parziali o totali l'AUSL sta inviando un invito con data e ora in cui presentarsi per completare il calendario vaccinale.
Nel caso sussistano dubbi sulla necessità di effettuare la vaccinazione o sulla sicurezza dell'atto vaccinale, in occasione dell'appuntamento si potranno ricevere le opportune informazioni.

Si chiarisce, inoltre, che le famiglie che non dovessero ricevere la comunicazione ASL, per problemi logistici o in quanto residenti in altra Regione o per qualsiasi altro motivo, potranno comunque avvalersi della possibilità di presentare l'autocertificazione, scaricabile ai siti www.ascuolavaccinati.i t o http://salute.regione.emilia-romagna.it/vaccinazioni-infanzia-e-adolescenza 

I genitori dei bambini già iscritti ai servizi educativi 0/3 anni non dovranno presentare alcuna documentazione. L'Azienda Usl infatti è già in possesso degli elenchi dei bambini iscritti e comunicherà lo stato vaccinale direttamente ai Comuni/Gestori dei servizi educativi.

Per la scuola dell'obbligo, per cui la Regione e l'Ufficio scolastico regionale per l'Emilia-Romagna si stanno impegnando a cercare ogni forma di supporto affinché i procedimenti previsti dalla norma possano esser svolti con efficienza, si rimanda a successive informazioni.
La scadenza per la presentazione della documentazione per i bambini e gli adolescenti iscritti dalla prima elementare al secondo anno delle superiori infatti è il 31 ottobre 2017.

Nel caso esista una controindicazione medica all'esecuzione dei vaccini, i genitori saranno invitati a presentare alla Pediatria di Comunità il prima possibile un certificato del medico curante (pediatra di libera scelta o medico di medicina generale) che attesti il motivo per cui tali vaccinazioni sono controindicate e il periodo di esonero dalle stesse.

I genitori che vogliano sistemare la posizione vaccinale dei figli possono prenotare la vaccinazione telefonando ai servizi del distretto di residenza. Per ulteriori informazioni e per scaricare il modulo di autocertificazione www.ascuolavaccinati.it

Qualora le vaccinazioni siano state effettuate in altra sede, per tutti i tipi di scuole, è necessario che i genitori presentino la documentazione relativa alle vaccinazioni effettuate all'Ambulatorio della Pediatria di Comunità del Distretto di appartenenza.

A chi avesse già attivato il Fascicolo Sanitario Elettronico per il figlio si ricorda che accedendo al sito www.ausl.re.it a breve sarà possibile scaricare il certificato vaccinale aggiornato.

Cambiano le regole per quanto riguarda le vaccinazioni

La legge nr. 119 del 31 luglio 2017 entrata in vigore il 6 agosto scorso prevede che le vaccinazioni obbligatorie passino dalle 4 già previste (difterite, tetano, poliomielite ed epatite B) a 10.
Sono obbligatorie: la vaccinazione anti-poliomielitica; la vaccinazione anti-difterica; la vaccinazione anti-tetanica; la vaccinazione anti-epatite B; la vaccinazione anti-pertosse; la vaccinazione anti-Haemophilus Influenzae tipo b (Emofilo tipo b). Inoltre sono obbligatorie fino a diversa valutazione successiva la vaccinazione anti-morbillo, la vaccinazione anti-rosolia, la vaccinazione anti-parotite, la vaccinazione anti-varicella. Questo significa che sono tutte e 10 obbligatorie, in base alle specifiche indicazioni contenute nel calendario vaccinale nazionale vigente nel proprio anno di nascita. Ad esempio la vaccinazione contro la varicella è obbligatoria per i nati dal 1 gennaio 2017.
A partire dall'imminente nuovo anno scolastico per i minori frequentanti scuole di ogni ordine e grado (pubbliche e private) la legge prevede che in caso di mancata osservanza dell'obbligo vaccinale, i genitori o gli esercenti la potestà genitoriale siano convocati dall'Azienda sanitaria locale per un colloquio al fine di fornire ulteriori informazioni sulle vaccinazioni e di sollecitarne l'effettuazione. In caso di mancata effettuazione delle vaccinazioni obbligatorie, è previsto inoltre sia comminata una sanzione amministrativa pecuniaria da cento a cinquecento euro.
Il diritto allo studio non è messo in discussione perché la frequenza scolastica (dalla classe prima elementare in poi) non sarà subordinata all'adempimento degli obblighi vaccinali.
Per gli asili nido e le materne la norma prevede invece che l'esecuzione delle vaccinazioni obbligatorie sia anche requisito per l'accesso. In altre parole senza le vaccinazioni previste dalla legge non si è ammessi.
Il provvedimento adottato a livello nazionale rafforza quanto già legiferato in Emilia-Romagna.
La legge regionale del novembre 2016 nel ridisegnare i servizi 0-3 anni, introduceva come requisito d'accesso ad asili nidi pubblici e privati, l'avere assolto gli obblighi vaccinali prescritti dalla normativa vigente.

Da inizio mese trattate 3 donne. E' iniziata l'attività di chirurgia senologica oncologica all'Ospedale Sant'Anna di Castelnovo Monti.

Dal 3 agosto scorso sono state sottoposte a trattamento chirurgico tre donne affette da neoplasia mammaria: gli interventi sono stati eseguiti dalla equipe della chirurgia senologica provinciale diretta dal dott. Guglielmo Ferrari, coadiuvata dalla presenza in loco dell'anatomopatologo dell'unità operativa dell'Arcispedale Santa Maria Nuova che ha permesso di effettuare, durante la procedura chirurgica, gli esami istologici intraoperatori necessari per la definizione del linfonodo sentinella e per la radicalità oncologica.

Tutte le pazienti sono state studiate con mammografia e biopsie diagnostiche eseguite da radiologi senologici all'Ospedale S.Anna, preparate e discusse dal gruppo multidisciplinare provinciale della Breast Unit (Unità Senologica) che comprende tutti gli specialisti (radiologo, oncologo, chirurgo senologo, chirurgo plastico, radioterapista, fisiatra, fisioterapista, psicologa, insieme a tutti gli infermieri dedicati, tecnici radiologi e di radioterapia) dedicati allo studio e alla cura dei tumori della mammella che opera sul territorio provinciale.

La chirurgia senologica era già operante negli ospedali di Reggio, Scandiano e Guastalla e con la attivazione della sede di Castelnovo Monti si è voluto dare una risposta alle donne del territorio che hanno una diagnosi di tumore mammario ma, a differenza di quanto accadeva in passato, con una equipe di chirurghi specialisti senologici. L'obiettivo è far sì che le pazienti della zona abbiano lo stesso trattamento che si offre in altre strutture e le cure migliori che al giorno d'oggi sono necessarie per questa patologia che è in costante crescita.

"Per una donna che ha un tumore al seno - sottolinea il dottor Guglielmo Ferrari, Direttore ff della struttura complessa di chirurgia senologica del Presidio ospedaliero Santa Maria Nuova, afferente al Dipartimento oncologico - avere a disposizione una Breast Unit significa essere presa per mano e avere maggiori chance di essere curata al meglio, secondo elevati standard internazionali e da personale altamente specializzato per il carcinoma della mammella. Vuole dire essere seguita da un'equipe multidisciplinare durante tutto il percorso diagnostico e terapeutico in strutture di alto livello, organizzate secondo criteri scientifici precisi, condivisi sul territorio italiano le cui prestazioni sono valutate periodicamente, in cui si assicura l'aggiornamento sia del personale sia della strumentazione utilizzata. Infine significa avere la possibilità di partecipare a studi clinici multicentrici, nazionali e internazionali, e di avere accesso alle terapie più innovative".

I dati dicono che chi viene curata nei centri di senologia specializzati, in cui sono presenti équipe multidisciplinari, ha più possibilità di guarire: le donne trattate in questi centri hanno una percentuale di sopravvivenza più alta del 18% rispetto a chi si rivolge a strutture non specializzate, e hanno anche una migliore qualità di vita. Il tumore della mammella è in assoluto il più frequente nelle donne in ogni fascia di età, sia nelle giovani che in età più avanzata. Ogni anno in Italia si contano 50mila nuovi casi di tumore, anche se l'incremento è progressivo ogni anno, il dato più confortante è che la sopravvivenza è notevolmente aumentata grazie ai programmi di screening mammografico che nella regione Emilia Romagna hanno un'adesione fra le più alte in Italia e ai trattamenti sempre più qualificati e personalizzati.
La chirurgia senologica nel territorio provinciale opera circa 550 nuovi casi di tumore ogni anno con 1000 interventi chirurgici complessivi che comprendono anche quelli ricostruttivi oncoplastici, necessari quando per una radicalità oncologica si deve asportare tutta la mammella.

L'Ufficio Stampa

FOTO: parte dell'equipe di chirurgia senologica. Da destra: dott.ssa Moira Ragazzi, anatomopatologo; dott.ssa Filomena De Bonis, chirurgo senologo; dott. Fabio Castagnetti, chirurgo plastico; dott. Eugenio Cenini, chirurgo senologo; dott. Guglielmo Ferrari, direttore ff; Rosita Donelli, infermiera dedicata alla Senologia; dott. Giuseppe Falco, chirurgo senologo.

BOX APPROFONDIMENTO

Cosa sono le Breast Unit
Le Breast Unit, o centri di senologia multidisciplinari, rappresentano una nuova opportunità di cura e assistenza, regolata da specifiche linee guida nazionali, che permette alla donna di affrontare il tumore al seno con la sicurezza di essere seguita da un team di specialisti dedicati, curata secondo i più alti standard europei e accompagnata nell'intero percorso di malattia. In ogni diversa tappa di tale percorso, dalla diagnosi al follow up, il centro di senologia prevede la presa in carico di tutti i bisogni fisici e psicologici della donna affetta da una patologia complessa come il carcinoma mammario, nelle sue diverse rappresentazioni. Un'opportunità che deve essere alla portata di ogni donna, in ogni Regione italiana.

Quali sono i vantaggi di avere a disposizione un'équipe multidisciplinare
Il tumore al seno è una malattia molto complessa: non esiste un solo tipo di tumore al seno, ma ne esistono molti tipi, che differiscono anche a livello molecolare. Ciascun tumore va identificato nel modo corretto, affinché si possa stabilire la terapia più mirata ed efficace per ogni donna. È quindi fondamentale che i diversi specialisti si scambino le informazioni e discutano insieme ogni singolo caso. Solo così è possibile stabilire il migliore piano terapeutico, aumentare le probabilità di successo del trattamento e ridurre al minimo gli effetti collaterali dei farmaci. Con un risparmio economico anche per la sanità, perché si evitano esami inutili o la loro ripetizione. Si evitano, inoltre, i pellegrinaggi che molte pazienti sono costrette a fare alla ricerca dei diversi specialisti, che comportano un enorme spreco di tempo e di denaro a carico delle donne stesse, e che accrescono le incertezze. Alle opinioni personali di un solo clinico si sostituisce una decisione collegiale, che nasce dal confronto di più professionisti, che segue i protocolli e le linee guida più aggiornati e che deve tener conto anche del punto di vista della paziente.

I requisiti essenziali che una Breast Unit deve possedere
Secondo gli standard nazionali e internazionali, per definirsi tale una Breast Unit dovrebbe rispettare una serie di requisiti di base, essenziali e molto precisi. Eccoli.

La Breast Unit:
-Tratta più di 150 nuovi casi di carcinoma mammario ogni anno. Attualmente, in Italia ancora molti tumori al seno vengono trattati in centri poco specializzati e da personale che effettua pochi casi l'anno: due fattori chiave che influenzano la probabilità di sopravvivenza e la qualità di vita.
-Assicura la presenza di chirurghi, radiologi, patologi, oncologi, radioterapisti, infermieri, tecnici di radiologia, fisici medici e data manager che dedicano tutta o la maggior parte della propria attività al trattamento della mammella, e di molte altre figure, come: psico-oncologo, onco-genetista, chirurgo plastico, fisiatra, fisioterapista e medico nucleare specializzati nella patologia mammaria. In ogni centro deve essere identificato il coordinatore clinico.
-Assicura la tempestività nella diagnosi.
-Svolge le riunioni multidisciplinari settimanali per discutere collegialmente ogni singolo caso, sia prima dell'intervento chirurgico, sia dopo. Le riunioni sono i momenti in cui l'équipe si riunisce per: fare una valutazione condivisa della diagnosi e dell'estensione della malattia; stabilire la strategia terapeutica, dando indicazioni puntuali per la chirurgia, per la terapia farmacologica, per la radioterapia, per la terapia riabilitativa e per la fase dei controlli (follow up). A queste riunioni partecipano professionisti che hanno una competenza specifica nel carcinoma della mammella. In particolare: radiologo, anatomopatologo, chirurgo, oncologo medico, radioterapista, fisiatra e un infermiere di senologia.

L'AUSL di Reggio Emilia comunica alcune variazioni negli orari di apertura dei Servizi ospedalieri e del Distretto di Reggio Emilia per la data di lunedì 14 agosto 2017.

Casa della Salute di Puianello: chiuso intera giornata
Casa della Salute Nord: chiusura anticipata ore 18
Centro prelievi presso la Casa della Salute Ovest: chiuso intera giornata
Poliambulatori via Monte San Michele: chiusura anticipata ore 13
Servizio odontoiatrico via delle Ortolane: chiusura anticipata ore 13
Poliambulatori Castelnovo Sotto: chiuso intera giornata
Cuptel: chiuso intera giornata
Cup c/o Casa della Salute Ovest-via Brigata Reggio: chiuso intera giornata
Ufficio Stranieri Ospedale Santa Maria Nuova chiuso intera giornata
Centro Nascite Ospedale Santa Maria Nuova: chiuso intera giornata
Centro salute famiglia straniera: chiuso intera giornata
Servizio consegna pannoloni: chiuso intera giornata
Segreteria dipartimento Cure Primarie e uffici amministrativi 3° piano: chiuso intera giornata
Ufficio Protesica: chiuso intera giornata
Urp/ Accoglienza via Monte San Michele: chiusura anticipata dalle ore 13
Servizio Distribuzione Diretta Farmaci c/o Asmn: chiusura anticipata ore 14
Segreteria di Distretto Reggio Emilia: chiusura ore 13

L'AUSL di Reggio Emilia comunica alcune variazioni negli orari di apertura dei Servizi ospedalieri e del Distretto di Reggio Emilia per la data di lunedì 14 agosto 2017.

Casa della Salute di Puianello: chiuso intera giornata
Casa della Salute Nord: chiusura anticipata ore 18
Casa della Salute Ovest: chiusura anticipata ore 17
Centro prelievi presso la Casa della Salute Ovest: chiuso intera giornata
Poliambulatori via Monte San Michele: chiusura anticipata ore 13
Servizio odontoiatrico Ortolane: chiusura anticipata ore 13
Poliambulatori Castelnovo Sotto: chiuso intera giornata
Cuptel: chiuso
Cup via Brigata Reggio e Cup via Monte San Michele: chiusura dalle ore 12.45
Ufficio Stranieri e Centro Nascite Ospedale Santa Maria Nuova: chiuso intera giornata
Famiglia straniera: chiuso intera giornata
Servizio consegna pannoloni: chiuso intera giornata
Segreteria dipartimento Cure Primarie e uffici amministrativi 3° piano: chiuso intera giornata
Protesica: chiuso intera giornata
Urp/ Accoglienza via Monte San Michele: chiusura anticipata dalle ore 13
Servizio Farmaceutico c/o Asmn: chiusura anticipata ore 14
Segreteria di Distretto Reggio Emilia: chiusura ore 13

Consegnato all'Ospedale di Scandiano il terzo di sette sofisticati ecografi portatili donati da ASM: permetteranno ad altrettanti ospedali italiani parti più sicuri, salvaguardando la salute di mamma e bambino e riducendo i tagli cesarei.

Reggio Emilia, 30 marzo 2017

Prendere decisioni motivate e tempestive può costituire un fattore decisivo per tutelare la salute della mamma e quella del bambino in un momento delicato come quello del travaglio e del parto. Da oggi i medici dispongono di un importante ausilio in più per agire nel modo più adeguato: ben sette avanzatissimi ecografi portatili, che ASM, l'Associazione per lo Studio delle Malformazioni Onlus, sta donando ad altrettanti ospedali di tutta Italia, al termine di una campagna di raccolta fondi tra i propri sostenitori. Il terzo di questi apparecchi è stato consegnato e presentato ieri all'Ospedale di Scandiano, in provincia di Reggio Emilia, alla presenza del Presidente del Comitato Scientifico di ASM-Associazione Italiana Studio Malformazioni Onlus, Domenico Arduini, del Direttore del Presidio Ospedaliero AUSL di Reggio Emilia, Antonio Di Mare, del Dirigente medico dell'Ospedale Magati, Cristina Incerti Medici, e del Segretario Regionale dell'AOGOI Emilia Romagna, Ezio Bergamini.

Un ombrello ad alta tecnologia per proteggere la fase della nascita, ma che permetterà anche di studiarne e di conoscerne meglio la fisiologia, prevenendo le problematiche, talvolta gravi, che possono manifestarsi quando il bambino vede la luce. E contribuendo a ridurre la percentuale di tagli cesarei, ancora troppo elevata in molti Reparti Maternità italiani. L'iniziativa di ASM, una realtà del non profit attiva da oltre 35 anni nel campo della salute in gravidanza e della prevenzione delle malattie congenite, vuole contribuire a mantenere i livelli raggiunti dalla Sanità pubblica nell'assistenza alla nascita, cercando di controbilanciare le ricadute di possibili tagli delle risorse statali al settore. Inoltre, la letteratura scientifica evidenzia in modo sempre più fondato come una buona salute in gravidanza e subito dopo il parto sia in grado di influenzare positivamente la salute futura del nascituro.

"ASM – ha detto nel suo intervento Domenico Arduini – ha come propria missione l'assistenza alla gestante, e le donazioni di apparecchiature diagnostiche agli ospedali di tutta Italia rappresentano una parte considerevole di questa missione. Credo molto nella creazione di un circolo virtuoso fra le strutture ospedaliere alle quali abbiamo donato strumentazioni sempre all'avanguardia e le gestanti che vengono seguite in questi ospedali, beneficiando delle prestazioni consentite da tali apparecchiature. La diffusione, fra queste future mamme, della conoscenza di ASM e delle sue attività riveste un'importanza fondamentale, poiché la nostra Associazione, per potere sviluppare i suoi progetti, si fonda esclusivamente sul sostegno dei cittadini."
"Ringraziamo ASM per questa donazione - ha affermato Antonio Di Mare – che si inscrive in un percorso formativo di grande rilevanza per i nostri medici. Ed è giusto che ogni ospedale utilizzi nel modo migliore questi apparecchi e dia conto del loro apporto all'attività clinica."

"Anche nei piccoli ospedali come il nostro - ha sottolineato Cristina Incerti Medici - la sicurezza è un valore prioritario. La percentuale di tagli cesarei a Scandiano è del 19%, a fronte del 25% a livello nazionale. L'ecografo portatile donatoci da ASM ci permetterà di lavorare ancora meglio in questa direzione."
"L'ecografo in Sala Parto – ha concluso Ezio Bergamini – risulta molto utile, poiché fornisce indicazioni su ciò che è possibile fare a beneficio delle pazienti. Un dono simile costituisce un apporto notevole, a fronte di risorse economiche in calo, che possono provocare la permanenza in uso di attrezzature obsolete."

(Fonte: ufficio stampa Ausl RE)

La Direzione dell'Azienda Usl informa che sono stati ultimati i lavori di ricostruzione del Corpo C (ala est) dell'Ospedale E. Franchini di Montecchio, dove, al piano terra, verrà ricollocato nella sede definitiva il Pronto Soccorso (Punto di Primo Intervento Intraospedaliero).

Il trasloco, già avviato nei giorni scorsi per i locali di servizio, proseguirà mercoledì 1 febbraio con il trasferimento del Pronto Soccorso; al mattino l'attività sanitaria verrà ancora svolta nell'attuale sede (Corpo B, ala ovest), mentre dalle ore 14.00 sarà funzionale la nuova e definitiva sede nel Corpo C.
Restano invariate le vie di accesso dalla viabilità esterna per ambulanze e utenti che arrivano con mezzo proprio, che seguiranno il percorso indicato dalla segnaletica all'interno dell'area cortiliva ospedaliera; gli utenti deambulanti potranno accedere dall'entrata situata nelle adiacenze del parcheggio pubblico, con ingresso da Via Barilla.
Per la strutturazione della nuova sede, non sarà più possibile accedere dall'Ingresso principale dell'Ospedale, sia nel periodo diurno che notturno.

La nuova sede, che occupa una superficie di 850 mq, è dotata di un'ampia camera calda (140mq), che consentirà anche lo stazionamento dell'automedica, una sala d'attesa, un locale di accettazione pazienti (triage) attivo dalle ore 8.00 alle ore 20.00 (nell'orario notturno l'accettazione verrà effettuata direttamente negli ambulatori interni), 4 ambulatori (1 medico, 1 chirurgico e 2 di supporto), e diversi locali di supporto sia per l'attività sanitaria che per il personale.
Nel Pronto Soccorso lavorano 31 operatori, tra medici (10) e personale infermieristico- tecnico e socio-assistenziale (21).
Per dare un'idea degli attuali livelli di attività si riportano alcuni dati registrati dal Pronto Soccorso nel corso dell'anno 2016:
Nr. Accessi 19.876
Nr. ricoveri da Pronto Soccorso 1.933 (9,8%)
Nr. ricoveri in OBI (Osservazione breve internistica) 107
Nr. uscite automedica 1.030

L'intervento edilizio, avviato nell'autunno 2014, rientra nei lavori di adeguamento e riassetto funzionale dell'Ospedale di Montecchio arrivatosi, ormai, alla fase esecutiva finale.
Il completamento di questi importanti lavori di ristrutturazione dell'Ospedale di Montecchio consentirà di conseguire un generale ammodernamento della struttura, perfezionando il miglioramento dei percorsi, del comfort e della dotazione impiantistico-tecnologica, conformemente alle norme e ai criteri più recenti di sicurezza, accreditamento istituzionale e umanizzazione.
Il nuovo edificio avrà una struttura conforme alle normative antisismiche, nel rispetto dei requisiti previsti dall'accreditamento per gli edifici sede di attività clinico-assistenziale programmate e in emergenza-urgenza.
Dopo il trasferimento del Pronto Soccorso, nei mesi successivi verranno riconsegnati anche il primo e secondo piano del Corpo C, dove verranno ricollocate diverse funzioni e attività dell'ospedale.
Spesa complessiva dell'intervento per Pronto Soccorso nel Corpo C €. 2.600.000 su un investimento complessivo di €. 7.000.000
Spese in attrezzature e arredi €. 61.000

(Fonte: Ufficio Comunicazione Azienda Usl di Reggio Emilia)

La Direzione di Distretto di Scandiano informa che da sabato 3 settembre 2016 il servizio di Continuità Assistenziale (ex guardia medica), l'ambulatorio della Dr.ssa Rosaria Indaco (pediatra di libera scelta) e il centro prelievi si trasferiranno dalla sede provvisoria presso la scuola elementare alla nuova sede di Via Toschi 36/A a Baiso.

Numeri di telefono e orari di apertura degli ambulatori e dei servizi restano invariati.
Analogamente anche il servizio della Croce Rossa tornerà nella precedente sede ristrutturata presso il palazzo comunale.

Per ulteriori informazioni: URP - Ufficio Relazioni con il Pubblico, dal lunedì al venerdì dalle ore 8.00 alle ore 12.00, tel. 0522/850400

Proseguono i trasferimenti dei servizi all'interno della nuova Casa della salute, sanità pubblica e di comunità "Lorenzo Spreafico", in via Saragat n.11 a Montecchio. Dopo il trasferimento di Direzione del Distretto, URP, Centro per i disturbi cognitivi, Cure primarie e Servizio infermieristico domiciliare, si sposteranno i servizi del Dipartimento di salute mentale.

In particolare si trasferiranno al piano terra:
 Lunedì 24.08 - Servizio di neuropsichiatria infantile di Montecchio e di Cavriago;
 Martedì 25.08 - SerT di Montecchio;
 Mercoledì 26.08 - Centro di salute mentale di San Polo d'Enza.

Ci scusiamo per gli eventuali disagi che dovessero verificarsi durante le giornate di trasloco.
I trasferimenti nel nuovo edificio saranno completati entro la metà di settembre e a regime avranno sede:
Dipartimento Cure Primarie (primo piano)
- Salute donna
- Pediatria di comunità
- Medicina di gruppo di medici di medicina generale
- Ambulatorio di cure palliative
- Ambulatorio per la gestione integrata delle patologie croniche
Servizio assistenza Anziani
Dipartimento Sanità Pubblica (secondo piano)
- Servizio igiene pubblica
- Servizio medicina legale
- Servizio igiene alimenti e nutrizione (SIAN)
- Servizio di sanità pubblica veterinaria
- Servizio prevenzione sicurezza ambienti di lavoro


La casa della salute, sanità pubblica e di comunità "Lorenzo Spreafico" è stata progettualmente dimensionata per integrare in un unico edificio attività e servizi sanitari che originariamente erano distribuiti sul territorio distrettuale, in gran parte, in sedi assunte in locazione. La nuova sede consentirà una migliore integrazione tra i professionisti, la multidisciplinarietà e la gestione integrata dei pazienti cronici, invalidi, anziani.

Montecchio esterno

(Montecchio 21 agosto 2015)

All'Ospedale di Castelnovo ne' Monti da qualche giorno è possibile ammirare l'opera donata dall'artista Giordano Montorsi. Si tratta di un olio su tela delle dimensioni di cm 150 x 300, dal titolo "Quando l'estate è nei campi".

Reggio Emilia 17 agosto 2015 -

L'opera è stata collocata sulla parte individuata con l'artista, nell'ingresso dell'Ospedale.
Nato a Scandiano e diplomatosi all'Accademia di Belle Arti di Bologna, Giordano Montorsi espone con continuità in Italia ed all'estero, focalizzandosi sul duplice versante della pittura e dell'installazione. Le sue opere si caratterizzano per le forti valenze simboliche, enigmatiche e sacrali.
Vive e lavora a Macigno-San Polo d'Enza, Reggio Emilia . Dopo aver insegnato in diverse accademie italiane, attualmente è professore ordinario all'Accademia di Belle Arti di Brera.
Montorsi, attraverso la donazione delle opere agli ospedali della provincia, dichiara di voler esprimere il suo sostegno al Sistema Sanitario Nazionale pubblico e universalistico.