Redazione

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Aumentano le vittime di sextorsion. I ricattati online sono sempre di più. L'allerta della Polizia Postale sulla pagina Facebook "Commissariato di PS Online". Lo "Sportello dei Diritti" rilancia i consigli della Polizia: "Anche se allettanti non accettate mai offerte di conversazioni o altro in cam con sconosciuti". E se cadete nella trappola denunciate prontamente.

post_allettante.jpgSta raggiungendo numeri da capogiro, quello che, purtroppo, sta diventando un fenomeno criminale di massa e del quale lo "Sportello dei Diritti" ha parlato più volte: la cosiddetta sextorsion. Non si contano più, infatti, le segnalazioni online e i fatti di cronaca che riguardano questo tipo di ricatto che viene effettuato attraverso l'adescamento e il coinvolgimento di ignari utenti della rete che diventano vittime, loro malgrado di tentativi o vere e proprie estorsioni di denaro o favori sessuali. E a fronte della miriade di denunce ricevute dall'autorità, vi è la certezza che altrettante vittime preferiscano il silenzio per vergogna e per non far sapere che si è caduti nella trappola.

A ricordarci costantemente di prestare la massima attenzione ai messaggi che riceviamo da sconosciuti e che ci propongono allettanti conversazioni che diventano via via sempre più "piccanti" è la Polizia di Stato sulla sua pagina Facebook "Commissariato di PS On Line – Italia". Proprio in data odierna, la Polizia Postale ha pubblicato un post con tanto di screenshot di uno dei messaggi tipo che possono giungere sulle nostre messaggerie istantanee come Messenger di Facebook da parte di contatti ignoti e che ci propongono chat erotiche. Solitamente si presentano con immagini carpite da altri profili di belle ragazze o ragazzi e che proprio per questo diventano ancor più allettanti.

Ovviamente, ricorda Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", si tratta di malintenzionati di ogni tipo che nascondono la loro vera identità dietro profili virtuali quasi sempre falsi e il cui unico scopo è quello di estorcerci del denaro o prestazioni sessuali. L'unico modo di evitare di cadere nella trappola, come ricorda la Polizia Postale, è quello di non rispondere mai o attivare le nostre cam quando riceviamo messaggi di questo tipo da parte di sconosciuti. E se purtroppo si è incappati nel tranello e quindi nel ricatto, è sempre opportuno provvedere a sporgere prontamente denuncia all'autorità giudiziaria che, è bene ricordare, ha sempre un obbligo di riservatezza nei confronti delle vittime di reati e quindi anche in questo particolare tipo di estorsione.

(18 aprile 2018)

Dopo la sua presentazione alla città, si è riunita in sala Giunta la cabina di regia. Primi obiettivi: Cibus Off e gli eventi 2018 legati a Parma City of Gastronomy

Parma, 18 aprile 2018 - Dal 5 al 13 maggio, arriva a Parma Cibus OFF il primo appuntamento in calendario che promuove la città e la cultura del cibo. Dopo la presentazione ufficiale del calendario delle attività e degli eventi 2018 di Parma City of Gastronomy, della scorsa settimana avvenuta prima a Milano davanti alla stampa internazionale poi a Parma, ieri il primo incontro di coordinamento operativo per la cabina di regia con tutti i partner della rete al lavoro per offrire alla città un percorso d'immagine e turistica di alto livello.

"Il sistema Parma si conferma essere un modello solido destinato a fare scuola, tanto da riscuotere consensi da parte di molte istituzioni e realtà territoriali. Il nostro obiettivo è di valorizzare tradizione ed eccellenze enogastronomiche locali attraverso un lavoro di squadra che vede come protagonisti attori privati e pubblici. Per noi, infatti, il binomio pubblico e privato è la formula vincente. Nei prossimi anni vogliamo raggiungere 1 milione di presenze turistiche e proporre iniziative di altissimo prestigio. Oggi, per la prima volta dopo la sua presentazione a Milano e a Parma, si è riunita in Comune la cabina di regia sul turismo, che già da alcuni mesi sta lavorando per fare di Parma una terra di opportunità e di turismo" ha dichiarato l'assessore al turismo Cristiano Casa.

Militari della Guardia di Finanza del Comando Provinciale Forlì-Cesena hanno dato esecuzione ad un'ordinanza di sequestro preventivo di beni e ad una misura interdittiva di divieto di esercizio ed amministrazione di imprese a carico di 2 soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di intestazione fittizia di beni – autoriciclaggio – appropriazione indebita e bancarotta fraudolenta.

Il sequestro - disposto ai sensi della normativa antimafia dal Gip del Tribunale di Forlì (dott.ssa Monica Galassi) sulla base della richiesta avanzata dalla Procura della Repubblica (Sost. Proc. Dott.ssa Sara Posa), ha interessato l'intero capitale di 2 società ed il relativo compendio aziendale composto da 7 immobili (fra abitazioni e garage) ubicati in Castrocaro Terme e da attività di supermercati e macelleria (a Forlì – Forlimpopoli e Comacchio), il cui valore è stimato in € 3,3 milioni.

Tale provvedimento si aggiunge a quello già eseguito dai finanzieri nel corso del 2017 nei confronti dello stesso pluri-pregiudicato cesenate di 59 anni che, in quella occasione, aveva riguardato ulteriori beni del valore complessivo di € 2,1 milioni, portando così ad oltre 5,4 milioni di euro quanto oggetto di complessivo sequestro.

L'attività repressiva è giunta al termine di indagini eseguite dal Gruppo di Cesena a contrasto dell'illecita accumulazione di patrimoni da parte di soggetti connotati da pericolosità economico finanziaria.

In particolare, nel corso delle attività propedeutiche all'esecuzione del sequestro eseguito nel 2017, era emerso che il pregiudicato cesenate aveva costituito numerose società, operanti nel commercio di carni all'interno di supermercati, che poi aveva iniziato a dismettere a favore di soggetti di nazionalità straniera poco prima delle sentenze con cui è stato condanno in via definitiva (per fatti di bancarotta fraudolenta e ricettazione).

Le indagini del Gruppo Cesena hanno consentito di dimostrare che tali cessioni di quote societarie erano solo fittizie in quanto eseguite a favore di prestanome (molte volte nullatenenti) al solo fine di rendere immuni i beni di proprietà del pregiudicato da sequestri della magistratura. In realtà era lo stesso pregiudicato che continuava a gestirle configurandosi il reato di intestazione fittizia di beni.

Tra le ulteriori condotte penalmente rilevanti contestate agli indagati vi è anche l'attività di autoriciclaggio della somma di oltre 100 mila euro direttamente derivante dai reati di bancarotta e appropriazione indebita, che è stata utilizzata per acquistare beni all'asta già di proprietà di una delle società del pregiudicato.

Nel corso delle indagini sono state eseguite verifiche fiscali nei confronti delle società riconducibili al pregiudicato, risultate essere evasori totali che hanno ommesso di dichiarare redditi ai fini delle imposte per oltre 18 milioni di euro.

Sulla base delle risultanze d'indagine la Procura della Repubblica ha avanzato proposta per l'adozione dei provvedimenti che il GIP ha condiviso delegando il Gruppo di Cesena per l'esecuzione.