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La storia di Ingrid: il calvario dopo i vaccini e la rete “Persone in cammino” In evidenza

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Di Giulia Bertotto Roma, 30 giugno 2023 (Quotidianoweb.it) - Ingrid Busonera ha 39 anni e da due anni non ha più la sua vita di sempre, quando lavorava nella ristorazione come responsabile di sala e barista, si occupava della sua famiglia e dei suoi figli e scriveva articoli per alcune testate. In seguito alla vaccinazione anti-Covid non lavora più perché non è più in grado di farlo.

Vi raccontiamo la sua storia e quella della rete “Persone in cammino”: la sua missione è quella di offrire supporto medico e psicologico ai cittadini danneggiati dalla vaccinazione contro il Sars-coV2.

Ingrid, grazie per aver deciso di raccontarci la sua storia, un calvario inziato con la prima vaccinazione anti-Covid e purtroppo non ancora finito.

Grazie a voi. Per me è importante poter testimoniare cosa mi è successso.

Attualmente ho una diagnosi di pericardite, neuropatia delle piccole fibre, immunodeficienza acquisita cellulo mediata, riattivazioni virali, MCAS, pneumopatia post broncopolmonite con addensamento fibrosante, post tachicardia ortostatica posturale. Per quanto mi riguarda, 3 dosi (2 Pfizer, 1 moderna).

Ho accusato sintomi neurologici dopo la prima dose (in data7/4/21).

Vasculite alle gambe dopo la seconda dose (6/5/2021), accompagnata da stanchezza cronica, marcati disturbi neurologici e cognitivi, dolore retrosternale e tachicardia, dolore al fianco persistente, pericardite.

Vasculite alle gambe, infezioni ricorrenti, immunodeficienza e broncopolmonite non diagnosticata dopo la terza dose (29/1/2022). Per quanto riguarda la broncopolmonite, il pneumologo segnalava una sospetta pneumopatia post covid perché nella tac trovava lesioni di broncopolmonite ma io non avevo mai saputo di averla, e per questo mi ha fatto svolgere altri accertamenti che hanno evidenziato lesioni da pregressa broncopolmonite.

Ho avuto poi la malattia Covid, diagnosticata il 19/04/2022. Al medico ho domandato ormai sconvolta e disperata: “Ma perché nonostante abbia eseguito tre dosi di vaccino sono stata contagiata da Covid?” e lui mi ha risposto: “Le ha abbassato il sistema immunitario”.

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Ci ha detto che preferisce non dirci i nomi dei medici che la hanno visitata e hanno firmato le diverse diagnosi.

Sì, è così, confermo. Naturalmente sono riportati sui documenti medici e in sede legale sono accessibili.

Si è sottoposta alla vaccinazione con fiducia o lo ha fatto perché costretta dal Green Pass, o per altre ragioni, come il timore di contagiare un familiare?

Mi sono sottoposta a vaccinazione perché nel mio nucleo familiare è presente una persona fragile, e perché sotto ricatto e terrorismo psicologico siamo stati chiamati “al fronte”. Come detto lavoravo nella ristorazione e sapevo di dovermi sottoporre alla vaccinazione ma avrei aspettato la categoria, acquisendo maggiori informazioni. Invece siamo stati chiamati ad aprile. 

Ho fatto presente nei consensi informati delle mie patologie pregresse (patologie autoimmuni, ossia celiachia, tiroidite in eutiroidismo e fenomeno di Reynaud) e i disturbi avuti post vaccino, ma non mi è stata concessa l'esenzione dalla terza dose perché non sussistevano abbastanza effetti avversi. Preciso che sono stata costretta a fare la terza dose perché, non essendo più in grado di lavorare nella ristorazione causa danni da vaccino, per potermi mantenere a gennaio 2022 ho accettato il contratto in una coop sanitaria dove per svolgere la mia mansione mi era richiesto di stare seduta al telefono. 

Qual è la sua diagnosi attuale?

Pericardite, immunodeficienza cellulo mediata, riattivazione virale di Epstein barr e herpes 1, pneumopatia con addensamento fibrosante, fibromialgia, neuropatia delle piccole fibre, malattia da attivazione anomala dei mastociti, pots tachicardia ortostatica posturale, sindrome della stanchezza cronica. A breve avrò l'accertamento per la disabilità, indispensabile per poter essere inserita nelle categorie protette e ricominciare a lavorare seppur in altri settori e con ritmi ben differenti da quelli a cui sono sempre stata abituata.

 

Lei non vive più un tempo di qualità, gran parte del suo tempo oltre ad essere sconvolto da dolori e disturbi è speso in visite mediche specialistiche e ricoveri.

Sì, conto più di 60 accessi in pronto soccorso, una decina in guardia medica, quasi 70 visite specialistiche quasi tutte provate e a pagamento, un centinaio di esami del sangue. Sintomi: stanchezza cronica estrema e disabilitante, disturbi cognitivi e neurologici, vuoto di memoria improvviso, difficoltà di concentrazione, nebbia improvvisa mentale, stordimento, disturbi del linguaggio, rallentamento psichico, vertigini, acufeni, orecchie ovattate, alterazione della percezione di caldo e freddo, formicolii, scosse elettriche, spasmi muscolari, crampi, sindrome delle gambe senza riposo, disordini del ciclo mestruale, perdita di forza e debolezza, abbassamento della vista e vista offuscata, dolori articolari, dolori muscolari, rigidità articolare, dolore multidistrettuale, infiammazione multisistemica, rash cutanei, vasculite, dolore alle anche con relativo zoppicamento, intolleranza allo sforzo, tachicardia con intolleranza ortostatica, dolore retrosternale, dolore al fianco sx continuo, fragilità capillare, dispnea da sforzo, abbassamento della voce e raucedine continua, bocca utente, bruciori, sensazione di puntura di spillo soprattutto su volto e piedi. Tutto questo ha reso la mia vita un incubo e non sono più in grado di svolgere una normale quotidianità.

Attualmente sono in terapia con diversi specialisti per cercare di ripristinare il mio equilibrio psicofisico. È importante essere presi in carico da veri medici e lasciar perdere chi cerca di somministrare psicofarmaci facendo diagnosi di depressione, ansia e stress senza indagare ulteriormente.

Lei ha contattato altri organi di stampa o organi istituzionali per far conoscere la sua situazione?

Sono stata contattata da diverse testate e programmi televisivi per portare la mia testimonianza e sensibilizzare chi pensa di essere nella mia condizione, di avere la forza e il coraggio di chiedere aiuto alle associazioni che mettono in contatto con i medici esperti in danno da vaccino.

La mia regione è a conoscenza della mia  situazione di danneggiata e confido  nella sensibilità e umanità di chi di dovere, sono procedure lunghe e capisco la loro posizione e la necessità di accertarsi di tutto prima di intervenire.

Tuttavia fino a pochi mesi fa, sono stata costretta a rivolgermi ripetutamente a strutture private e a pagamento per sopravvivere, in quanto la sanità pubblica, nonostante le numerose visite, negava ogni patologia con relativo approccio terapeutico. Oggi anche in ospedale sono consapevoli della mia condizione e le patologie sono riconosciute,  l'unico aiuto che ho ricevuto da parte del mio comune, oltre all'acquisto parecchi mesi fa di alcuni farmaci, è stata la promessa di farmi accedere ad uno stage dove avrei una retribuzione di poche centinaia di euro al mese, le quali, preciso, non sono sufficienti neanche per sostenere le terapie  a cui attualmente sono sottoposta, integratori costosi, farmaci per il deficit immunitario e le riattivazioni virali e le sedute di ozonoterapia.

Le istituzioni e le istituzioni mediche competenti la hanno sostenuta in questi due anni?

No, per due anni ho fatto visite a vuoto e non ho avuto nessun aiuto o  supporto dalle istituzioni.

A chi si è affidata legalmente?

Sono supportata legalmente dall'avvocato Andrea Montanaro che sta mandando avanti in modo egregio la mia causa alla ricerca di verità e giustizia.

Le associazioni che mi hanno aiutato e che supportano i danneggiati e la rete “Persone in cammino”, sono “Danni Collaterali”, “La Genesi”, “Comitato Dottor Szumski”, “Comitato Fortitudo”, “Lucca Consapevole”, “La Gente come Noi”.

Ci parli della Rete “Persone in cammino”.

Non siamo un'associazione né un comitato, ma una rete di persone libere che si sono unite per trovare supporto e soluzioni ai danni del vaccino. La rete è presente tu tutto il territorio nazionale e si accede alle chat regionali attraverso la mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. , inviando: nome- cognome- numero di tel e autorizzazione all'inserimento alle chat- regione di provenienza -breve presentazione e numero lotto. La missione della rete, oltre a fornire un supporto e confronto immediati, è quella di indirizzare a medici competenti e collaborativi che stanno studiando e creando i danni da vaccino. Proprio per questo lanciamo un appello a tutti i medici che vogliano collaborare nella istituzione di un ambulatorio multispecialistico come “Lucca Consapevole”, la quale mette a disposizione medici competenti gratuitamente o a prezzi irrisori. Questa esigenza nasce dal fatto che la sanità pubblica e tradizionale, nonostante siano trascorsi due anni dai primi eventi avversi, non si espone e fatica a riconoscere i disturbi causati dal vaccino, ritardando diagnosi e percorso terapeutico.

In quale territorio lei è attiva personalmente?

Io personalmente sono attiva nella regione Veneto in quanto regione dove risiedo e sono referente della regione Sardegna in quanto di origine sarda. Proprio il fatto di ricevere continue richieste di informazioni e di aiuto mi spinge a ricordare che esiste la nostra rete e che può offrire un aiuto concreto.

Possiamo farlo grazie alle donazioni che riceviamo, seppur minime, in quanto ancora non è disponibile un Iban istituzionale, possiamo aiutare i danneggiati da vaccino nel pagamento di visite specialistiche costose e terapie. La nostra missione è quella di aiutare i cittadini danneggiati da una campagna vaccinale massiva che non ha tenuto conto delle differenze psico-fisiche di ciascuno.

Dobbiamo evitare che si consumino tragedie già accadute, come nel caso di chi -lasciato solo e trattato come un paziente psichiatrico- ha compiuto gesti estremi.

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