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La ragazzina è stata fatta abortire, data la delicatezza del suo caso. La magistratura ha aperto un'inchiesta per identificare il responsabile anche attraverso prove medico scientifiche, tra cui la prova del DNA sul feto.

San Felice (MO) - Qualcuno deve avere approfittato della condizione di disabilità di una minorenne residente a San Felice per approfittare di lei. Le conseguenze sono state rese ancora più drammatiche perché, oltre ad avere subito la violenza sessuale, la ragazzina è rimasta incinta. Le indagini sono in corso per individuare il responsabile.

La ragazzina, sulla cui identità c'è il più stretto riserbo, vive in paese con la famiglia ed è seguita dai servizi competenti per le sue difficoltà di apprendimento e per la sua disabilità. Difficilmente le è possibile uscire di casa da sola proprio per la sua condizione. Nonostante le attenzioni, tuttavia, qualche settimana fa la minorenne ha manifestato alcuni disturbi che hanno reso necessari gli accertamenti medici. Proprio gli esami a cui la ragazzina è stata sottoposta hanno portato alla luce la drammatica verità: era rimasta incinta.

Considerate le sue condizioni e la sua fragilità, è stato consigliata ed eseguita l'interruzione di gravidanza. Proprio il materiale biologico e un eventuale esame del DNA fetale potranno essere di aiuto per identificare il padre del bambino che la giovane aspettava, nonché responsabile della violenza, con l'aggravante della minore età e della condizione di disabilità della ragazza.

Pubblicato in Cronaca Modena

Parma, a seguito di ripetute vessazione subite in ambito domestico, N., una donna originaria della Costa D'Avorio, in Italia dai primi anni '90, ha denunciato il marito con il quale è in fase di separazione.

La donna ha raccontato di continue umiliazioni e minacce che il marito le rivolgeva anche davanti ai figli minori. L'uomo, anch'esso originario della Costa D'Avorio, era giunto in Italia nel 2008 a seguito del matrimonio con N. avvenuto nel loro paese d'origine il 2005.

Insieme alla coppia vivevano anche tre figli. Immediatamente dopo i primi mesi di effettiva convivenza, tra i due cominciano i litigi che diventano sempre più frequenti e violenti con il passare del tempo, tuttavia senza che mai la donna manifestasse la volontà di sporgere denuncia.

A seguito di ciò N. nel 2014 avvia le pratiche per la separazione, allontanando il marito il quale però riesce a farsi riaccogliere in casa con la promessa di cambiare atteggiamento. Poco dopo però le violenze domestiche ricominciano tanto da dover ricorrere, in più occasioni, all'intervento delle FF.OO. ed alle cure del Pronto Soccorso.

Recentemente la donna, a seguito dei numerosi interventi delle volanti, si è convinta a denunciare il coniuge il quale però appreso della denuncia, si è allontanato dalla famiglia disinteressandosi dei tre figli e rendendosi di fatto irreperibile. A conferma di quanto denunciato dalla donna, sono state rese diverse testimonianze da alcuni parenti e congiunti che hanno descritto l'uomo come un soggetto particolarmente violento in ambito domestico tanto da arrivare a minacciare di morte la moglie.

A seguito di ciò è stato emesso un provvedimento di rintraccio nei confronti dell'ivoriano il quale risulta da ricercare sul territorio nazionale.

Pubblicato in Cronaca Parma

One Billion Rising, in piazza Garibaldi si balla contro la violenza sulle donne. E' tornato anche a Parma l'evento mondiale contro la violenza su donne e bambine: il flash mob in piazza Garibaldi.

Parma, 15 febbraio 2017

Un miliardo di voci contro la violenza su donne e bambine in Italia e nel mondo. Anche quest'anno Parma è stata palcoscenico della partecipatissima coreografia dell'evento internazionale One billion rising, che nella nostra città è stata promossa dall'Associazione Centro Antiviolenza di Parma e alla quale il Comune aderisce.

Quest'anno la parola d'ordine di One Billion Rising, che dal 2012 attraverso il ballo manifesta contro la violenza, è "solidarietà": solidarietà contro lo sfruttamento delle donne, solidarietà contro il razzismo e il sessismo ancora presente in tutto il mondo.
Per l'Amministrazione Comunale erano presenti in Piazza, insieme alla vicesindaco, con delega alle Pari Opportunità, Nicoletta Paci, tanti consiglieri comunali.

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Pubblicato in Cronaca Parma

Una fiaccolata toccante e molto sentita dai numerosi partecipanti, quella svoltasi a Parma ieri, alle 18. Partendo da via Sidoli, dall'abitazione di Elisa Pavarani, uccisa nel settembre scorso dall'ex fidanzato, il corteo di circa mille persone ha raggiunto quella in cui è stata uccisa la notte tra giovedì e venerdì scorsi, Arianna Rivara, in via Gibertini. Anche quest'ultima vittima dell'ex compagno, strangolata per mano dell'uomo che non si rassegnava alla fine della relazione.

Un no alla violenza sulle donne ed alla violenza in generale, per dare un segno di vicinanza non solo all'ultima vittima, ma un segno di solidarietà verso tutte coloro che hanno subito violenza e perso la vita in circostanze analoghe.

L'iniziativa promossa dalla coordinatrice del Consiglio dei Cittadini Volontari del quartiere Lubiana, Monica Reggiani, ha visto il sostegno dell'assessorato alle pari opportunità del Comune di Parma, guidato da Nicoletta Paci.

Foto di Francesca Bocchia

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Pubblicato in Cronaca Parma
Sabato, 26 Novembre 2016 09:33

Anche Parma dice NO alla violenza sulle donne

Parma, purtroppo, detiene uno dei primati più ignobili attestandosi ai primi posti della speciale classifica dei femminicidi. Un motivo in più per dire NO alla violenza sulle donne.

Sono già 9 i femminicidi e 4 i tentati femminicidi in Emilia-Romagna nel 2016 (dato del 19 ottobre de La Casa delle donne). Solo da pochi anni - commenta l'Ordine degli Psicologi dell'Emilia Romagna - esiste in italiano un termine per riferirsi all'omicidio di donne uccise in quanto donne. "Femminicidio" è una parola importante perché permette di isolare un fenomeno specifico e comprenderne portata e gravità.

L'uccisione della donna in quanto donna rappresenta il risultato tragico e devastante di una serie di atteggiamenti psicologici, culturali e sociali: non è quasi mai un fatto isolato, un gesto improvviso, un raptus. Molto più spesso è la conclusione premeditata di una escalation di violenze psicologiche e fisiche, e va sempre condannato senza attenuanti. 

Iniziata poco prima delle 18,00 e conclusa in Piazza Garibaldi verso le 19,30 del 25 novembre, la manifestazione parmigiana ha visto una nutrita partecipazione sia maschile sia femminile con il corteo degli uomoni guidato dal Sindaco Federico Pizzarotti.

(In fondo pagina la Galleria Immagini della manifestazione)

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Segue Galleria immagini

 

Pubblicato in Cronaca Parma
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