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Un uomo solo al comando! Nessuno come lui nell'Italia moderna. Potrebbe esser accostato a Enrico Mattei per il coraggio e la determinazione.

di Lamberto Colla Parma 25 luglio 2018 - In silenzio e con la consueta riservatezza, Sergio Marchionne ha lasciato questo tempo a soli 66 anni, pochi giorni dopo l'annuncio di aver annullato, anzitempo, il debito di FCA.

Nessuno, dei comuni mortali, era a conoscenza della sua malattia e tantomeno che fosse a questo livello di gravità e anzi in molti sognavano di essere al suo posto, in attesa di lasciare le cariche operative del gruppo restando solo con quella più "divertente" ovvero a capo della Ferrari, come era nelle sue intenzioni.

Invece, il fumo lo ha portato via, sottraendogli il gusto del meritato riposo terreno per spalancargli le praterie del riposo eterno.

Un'intelligenza fine e sfidante è venuta a mancare alla Famiglia Agnelli e e al gruppo FCA ma anche alla nazione. Marchionne era l'ultimo anello che teneva connessa l'Italia al Gruppo automobilistico che prese le mosse da Torino e che senza il suo arrivo non esisterebbe più. Ben che fosse andata la FIAT sarebbe stata acquisita da qualche multinazionale straniera che avrebbe svuotato le fabbriche e fatto bella mostra dei marchi di maggior prestigio.

Marchionne invece ha cavalcato la globalizzazione! Ha saputo sfruttare tutte quelle "buone occasioni" concesse alla multinazionali, come ad esempio l'elusione fiscale, trasferendo la sede a Londra e in Olanda, ha negoziato con Obama un prestito che ha puntualmente restituito dopo avere, in brevissimo tempo, realizzato il piano di rilancio della nuova FCA, ha rotto con Confindustria e con i sindacati, insomma ha fatto ciò che ogni manager dovrebbe fare: portare risultati all'azienda, quindi a tutti.

E lui c'è riuscito!

E' riuscito, nel giugno scorso, a annullare il debito di FCA e ora sarebbe stato pronto a condurre le ultime battaglie, come anticipato nell'editoriale dell'8 luglio scorso:
Una fusione strategica, probabilmente con Hiundai;
penetrare efficacemente il mercato americano con i prodotti FIAT;
- il rilancio di Maserati.

C'è da esserne certi, ce l'avrebbe fatta.

Verso quest'uomo, pur non condividendo certe sue azioni, va portato rispetto per la sua intelligenza e per quello che ha fatto e quelle rappresentanze politiche che anche oggi, al capezzale, criticano con disprezzo certe sue scelte, chiedo perché altrettanto furore non avessero destinato all'"Avvocato" e agli altri vari senatori della Repubblica della famiglia Torinese, così avvezzi alle relazioni internazionali e a frequentare il Jet set internazionale, ospiti eccellenti dei rotocalchi rosa, e con una porta riservata all'INPS quando le cose andavano male e allora la cassa integrazione interveniva, spesso e per lungo tempo.

Sono quei capitani d'industria  che dalla prima "Rottamazione" costruirono la fabbrica in Polonia o che, quando il mercato non tirava più (con la Duna era difficile vendere!) ecco che prontamente arrivavano in sostegno i "sindacati" che avviavano una mobilitazione "Dura" portando "involontariamente" risparmi alle casse Fiat (le ore di sciopero non sono retribuite), contribuivano a ridurre la produzione ma così facendo caricavano ancor più sugli operai le inefficienze padronali.

Ma gli Agnelli erano "sacri" e intoccabili, così come i De Benedetti (Olivetti docet) o gli austeri di Novara Boroli-Drago (De Agostini) che dalle enciclopedie sono diventati leader mondiali del gioco.

Questi osannati, Marchionne invece attaccato anche a decesso avvenuto. Nemmeno la pietà gli è stata riconosciuta da certuni che hanno responsabilità di governo.

Marchionne, il tempo per andare a farsi un cocktail a Montecarlo non l'aveva e adesso, che avrebbe potuto godersela, non ha più una vita.

Ce ne fossero come Lui e invece a noi restano i criticoni rosiconi "Rossi".

Riposi In Pace!

(foto: 8 April 2011 - Chrysler Group CEO Sergio Marchionne (left-right), Congressman Hansen Clarke (MI-13), Plant Manager Pat Walsh, Secretary Tim Geithner, and UAW President Bob King on a tour of Jefferson North Assembly Plant (JNAP) in Detroit.)

Pubblicato in Politica Emilia
Mercoledì, 28 Febbraio 2018 11:27

È scomparso il commendatore Giuseppe Rodolfi

Lutto nella filiera del pomodoro da industria. È scomparso il commendatore Giuseppe Rodolfi. Il cordoglio dell'OI Pomodoro da industria del Nord Italia.

È stato, nel 2007, socio fondatore dell'OI Pomodoro da Industria del Nord Italia. Per undici anni ha presenziato ad ogni assemblea e comitato di coordinamento dando un contributo fondamentale per la crescita dell'organizzazione interprofessionale e per il dialogo all'interno della filiera del pomodoro da industria.

È scomparso, all'età di 90 anni, il commendatore Giuseppe Rodolfi per decenni alla guida dell'azienda Rodolfi Mansueto Spa di Ozzano Taro (Parma) e dal 2007, anno della fondazione, una delle principali figure di riferimento dell'OI Pomodoro da industria del Nord Italia come componente del comitato direttivo in rappresentanza delle industrie di trasformazione.

"Il commendatore Rodolfi – ricorda l'OI – è stato uomo di grande spessore morale, onestà e serietà e simbolo di quell'incontro tra tradizione ed innovazione che ha fatto grande l'industria di trasformazione del pomodoro del Nord Italia. Con l'educazione e il rispetto, riferibili alla signorilità tipica d'altri tempi, ha fornito un contributo fondamentale per il miglioramento del nostro settore e, sin dai primi passi, ha creduto nel valore dell'OI, sostenendola nei passaggi fondamentali della sua crescita e promuovendo instancabilmente il dialogo tra tutti i componenti della filiera".

Alla moglie Gianna, ai figli Aldo, Isabella e Maria Virginia e a tutti i famigliari le più sentite condoglianze del presidente Tiberio Rabboni, del comitato direttivo, dei soci, dei dipendenti e dei collaboratori dell'OI Pomodoro da industria del Nord Italia.

001_OI_POMODORO_DA_INDUSTRIA_Scomparsa_del_commendatore_Giuseppe_Rodolfi.jpgL'azienda Rodolfi Mansueto Spa
L'azienda Rodolfi Mansueto Spa, fondata nel 1896, è una delle più antiche industrie di trasformazione italiane del pomodoro da industria e dei suoi derivati quali concentrati, polpe, passate, sughi e polvere di pomodoro.

Opera in provincia di Parma dove sono attivi tre stabilimenti produttivi (Ozzano Taro, Fontanini e Castelguelfo) in cui trasforma oltre 150.000 tonnellate di pomodoro fresco. Con i suoi marchi tradizionali Ortolina nel settore retail, Ardita e Alpino nel settore food service, l'azienda ha raggiunto una posizione primaria nel mercato italiano ed estero. L'acquisizione dell'azienda Von Felten, avvenuta nel 2013, ha poi consentito a Rodolfi Mansueto Spa di diversificare la propria produzione e di consolidare la propria posizione in Italia e all'estero.

(Oi Pomodoro da Industria del Nord Italia - 27 febbraio 2018)

Pubblicato in Economia Emilia
Lunedì, 20 Giugno 2016 08:35

L'improvvisa scomparsa di Pier Luigi Ferrari.

Unanime commozione. Il ricordo personale di una persona che ha vissuto la politica con la "P" maiuscola. Un uomo e un politico generoso appassionato di Parma e della sua Valtaro.

di Lamberto Colla, 19 giugno 2016 - Un lavoratore instancabile e disponibile per tutti. Una vita per la politica, stare al servizio del territorio era la sua politica di vita.

Sempre in prima linea, Pier Luigi Ferrari era un uomo concreto e diretto, aperto e con una grande capacità di ascolto.

Per undici anni Sindaco di Borgotaro (1989-2001) e dal 2004 al 2014 è stato vicepresidente della Provincia di Parma con delega all'agricoltura, infine la sua esperienza l'aveva posta al servizio della Organizzazione Interprofessionale Pomodoro da Industria Nord Italia.

Ho avuto la fortuna di conoscerlo abbastanza bene per poter apprezzare tutte le qualità, umane e professionali che vengono accreditate a Pier Luigi Ferrari. Non era infrequente doverlo incontrare alle 7,00 del mattino nel suo ufficio in Amministrazione Provinciale e trovarlo già al telefono e, soprattutto negli ultimi anni di mandato, in piena crisi economica, pronto a convocare e gestire i tanti tavoli di crisi.

Ma Pier Luigi Ferrari c'era sempre. Educato e cortese, solare e determinato, non mancava mai un appuntamento.
Senza ombra di dubbio se ne è andato uno dei più autorevoli e stimati politici di Parma e le note di cordoglio ne sono una concreta testimonianza.
Ai familiari e ai suoi amici le più sentite condoglianze.

02 OI POMODORO DA INDUSTRIA DEL NORD ITALIA Presidente Pier Luigi Ferrari

Le testimonianze

Il ricordo di Ferrari da parte del Segretario provinciale Pd Gianpaolo Serpagli
"Pier Luigi, un amore sfrenato per la provincia di Parma".
Parma, 19 giugno 2016. "Quella di oggi è una giornata davvero triste per il Pd tutto, ma in generale per il mondo della politica, senza distinzioni. Pier Luigi aveva un amore sfrenato per la provincia di Parma e per la Val Taro, è stato una figura di spicco e di riferimento che ha sempre dimostrato grande correttezza, grandi capacità e un'assoluta onestà, sia come politico che come amministratore". Sono questi il ricordo e il commento del segretario provinciale Pd Gianpaolo Serpagli alla scomparsa di Pier Luigi Ferrari, ex Vicepresidente della Provincia, venuto a mancare nella mattinata di domenica all'età di 71 anni. "La perdita di Pier Luigi mi tocca da vicino, ho cominciato a fare politica battagliando con lui – ricorda con affetto Serpagli – abbiamo poi lavorato assieme portando avanti una sinergia d'intenti sulle crisi aziendali che hanno toccato il nostro territorio, buona parte delle quali si stanno risolvendo anche grazie al suo intervento. Un uomo e un collega che mancherà a tutti per le sue grandissime qualità".

Il ricordo del Senatore Giorgio Pagliari
Pierluigi Ferrari ha dedicato tutto se stesso alla Politica, e prima alla sua Valle e al suo Borgo. Ricordo come se fosse ieri l'agosto 1988, quando coronò il suo sogno di diventare Sindaco. Al telefono quasi glissò sui complimenti per parlare delle questioni da affrontare. La funzione pubblica non era, infatti, per Pierluigi l'onore, ma l'onere e la possibilità di dare un contributo concreto nell'interesse generale con dedizione totale. Ai familiari le mie più sentite condoglianze.

Il ricordo di Pier Luigi Ferrari da parte della parlamentare Patrizia Maestri
"Politico serio e preparato, ha lavorato tanto per il territorio"
Parma, 19 giugno 2016. L'onorevole Pd Patrizia Maestri ricorda la figura di politico e amministratore ricoperta da Pier Luigi Ferrari, scomparso domenica all'età di 71 anni. "Era un politico serio, preparato, che ha dato tanto alla provincia di Parma. Ho conosciuto e potuto apprezzare Pier Luigi soprattutto in occasione dei tavoli di crisi che sono stati istituiti presso l'ente provinciale con l'obiettivo di gestire le crisi aziendali che si sono verificate nella nostra provincia; in tale ambito il suo impegno e le sue capacità hanno spesso permesso di ricomporre situazioni difficili, portando un effettivo e reale giovamento a tutto quanto il territorio".

Il ricordo di Pier Luigi Ferrari da parte dell'onorevole Giuseppe Romanini
"Un politico a tutto tondo, l'impegno allo sviluppo del territorio, delle comunità della montagna e del mondo agricolo"
Parma, 19 giugno 2016. "Pier Luigi è stato un politico a tutto tondo, un amministratore capace che ha dedicato il proprio appassionato impegno al bene e allo sviluppo del suo territorio, delle comunità della nostra montagna e del mondo agricolo di questa provincia, dai quali è stato ricambiato con stima e considerazione". L'onorevole del Pd Giuseppe Romanini ricorda così l'amico ed ex collega Pier Luigi Ferrari, scomparso domenica all'età di 71 anni.

"Ho trascorso cinque anni di lavoro intenso insieme a lui nella giunta della Provincia ed ho avuto la possibilità di condividere con lui alcune battaglie per il rafforzamento del sistema scolastico della montagna e per lo sviluppo rurale - prosegue Romanini – sempre con l'obiettivo di operare per il riequilibrio territoriale. Perseguendo cioè la visione di una provincia dove nessun territorio, nessuna comunità, potessero sentirsi marginali o abbandonati ma parte integrante di un unico sistema territoriale nel quale vedere valorizzate le proprie caratteristiche e vocazioni".
"Il rapporto con Pier Luigi è proseguito anche in Parlamento con il lavoro in Commissione Agricoltura della Camera. Ci siamo spesso confrontati su temi importanti, come ad esempio la tutela e lo sviluppo della produzione del pomodoro e della barbabietola, prodotti di grande rilevanza per la nostra economia. Anche in quest'ultimo periodo, così, ho potuto ricevere e apprezzare i suoi consigli, sempre utili, dettati da una grande esperienza e dall'amore incondizionato che Pier Luigi aveva per Parma".

Lutto all'OI Pomodoro da Industria del Nord Italia. E' scomparso il Presidente Pier Luigi Ferrari. Il Cordoglio di tutta la filiera.
È scomparso, improvvisamente, questa mattina, a 71 anni, il presidente dell'OI Pomodoro da industria del Nord Italia Pier Luigi Ferrari, alla guida dell'organizzazione nelle sue varie fasi di sviluppo per quasi dieci anni.

Ferrari – in passato sindaco di Borgotaro (Pr), assessore e vicepresidente della Provincia di Parma - ha seguito passo dopo passo il percorso di nascita e di crescita dell'OI favorendo il dialogo, non scontato e semplice, tra la componente agricola, quella di trasformazione industriale e il mondo istituzionale e della ricerca promuovendo la sinergia tra pubblico e privato.

Fu Ferrari, all'epoca assessore provinciale all'Agricoltura a Parma, a promuovere nel 2006, di fronte ad una situazione di crisi e ad una prospettiva di forte cambiamento nell'Ocm ortofrutta, una serie di incontri che spinsero le imprese e le Op del territorio di Parma, Piacenza e Cremona, a creare un'associazione tra i principali soggetti della filiera per iniziare un percorso comune.

Sempre Ferrari seguì in prima persona i passaggi successivi con il progressivo coinvolgimento di nuovi attori e l'allargamento del territorio di competenza a tutto il Nord Italia e in particolare alle regioni Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte, Veneto e alla Provincia Autonoma di Bolzano
Nel ruolo di presidente era stato confermato, l'ultima volta, nel giugno del 2014 per la guida di un'organizzazione che conta oggi circa 2mila produttori agricoli e 29 stabilimenti di trasformazione per la lavorazione di circa 2,6 milioni di tonnellate di pomodoro ogni anno.

La parola d'ordine che ha ispirato l'operato di Ferrari è sempre stata quella della coesione. "Questa filiera deve restare unita – le parole che ha pronunciato in assemblea proprio giovedì scorso -. Deve dialogare, sapersi confrontare, quando serve anche aspramente, sui temi del settore. Ma poi deve ritrovare un'unità di intenti per agire compatta verso la valorizzazione di un pomodoro di grande qualità come quello prodotto nel Nord Italia".
Vicepresidenti, componenti del comitato direttivo, soci e personale dell'OI esprimono il loro cordoglio e vicinanza alla famiglia.

01 OI POMODORO DA INDUSTRIA DEL NORD ITALIA Firma protocollo Nord Sud

02 OI POMODORO DA INDUSTRIA DEL NORD ITALIA Firma protocolloo Nord Sud 03 OI POMODORO DA INDUSTRIA DEL NORD ITALIA Incontro con ass Caselli a Conserve Italia 2

03 OI POMODORO DA INDUSTRIA NORD ITALIA Ministro Galletti e presidente Ferrari OI POMODORO NORD ITALIA Ferrari e Rabboni

 

 

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