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Gli scavi, iniziati nel 2006 sulle prime colline di Sassuolo, hanno riportato alla luce un tempio dedicato alla dea, oltre a suppellettili, ex voto, vasellame e oggetti di uso comune. La mostra "Minerva Medica", allestita nei locali di Paggeriarte di Sassuolo fino al 18 ottobre, consentirà ai visitatori di ammirare una ricostruzione in 3D e i numerosi reperti. -

Modena, 26 settembre 2015 - di Manuela Fiorini -

Per un archeologo deve essere un'emozione incredibile quando la terra restituisce una pietra, un ciotolo, una scheggia di ceramica, un'iscrizione che ripaga dalle fatiche degli scavi. Ancora di più quando, da un piccolo frammento, si capisce che, là sotto, ci deve essere di più. Come nel caso di Montegibbio, località sulle prime colline vicino a Sassuolo, nel modenese, dove la tenacia e la fatica del team guidato dagli archeologi Francesca Guandalini e Donato Labate, ha permesso di riportare alla luce un santuario dedicato a Minerva. Il tempio è emerso in prossimità dell'omonima salsa, il maggior vulcano di fango d'Italia, che da due secoli non dà segni di attività.

Proprio la presenza di un paesaggio naturale fatto di crateri, vulcani e coni dai quali ribolle un fango caldo, che, solidificandosi, crea un paesaggio lunare, fa presupporre che, nell'antichità, i celti prima, i romani poi, abbiano avuto, dapprima, un timore reverenziale, per accorgersi successivamente delle proprietà benefiche e curative di argilla, fanghi, acqua salmastra e gas naturale.

salsa nirano rid

Proprio le caratteristiche del sito hanno sviluppato la credenza che, quel luogo, fosse un punto di comunicazione tra il mondo delle divinità telluriche e gli esseri umani. Nell'area padana, i Romani concentrarono nella figura di Minerva le divinità femminili di origine celtica legate alle acque e ai riti purificatori e di guarigione, invocandola come Minerva Memor e Minerva Medica. Memor perché si ricordava delle preghiere dei fedeli e medica perché si prendeva cura di loro donando i benefici influssi curativi dei fanghi delle acque e delle polle di petrolio che le erano stati consacrati.

Proprio a causa dei fenomeni legati al vulcanesimo di fango, il santuario di Minerva ha una storia piuttosto travagliata. Un primo tempio viene costruito sulla "salsa di Minerva" in età Repubblicana, circa nel II secolo a.C, ma viene distrutto dopo pochi decenni da una catastrofe naturale, probabilmente un terremoto. La struttura viene poi ripristinata e ampliata alla metà del I sec a.C. La salsa, prima delimitata da un recinto, è collegata da una scala posta a valle del santuario, mentre si presume che le pareti fossero ricoperte da affreschi policromi. Presumibilmente, nei pressi del tempio era attiva una fornace per la cottura di laterizi, vasellame e statuette votive. All'inizio del II sec d.C., un secondo terremoto distrugge il santuario, che rimane abbandonato fino al III sec d.C, quando viene costruita al suo posto una casa colonica con un pozzo per attingere acqua dalla salsa di Minerva.

Abbiamo chiesto a Francesca Guandalini, direttrice scientifica dello scavo, le fasi peculiari della scoperta.

Francesca Guandalini rid

"Gli scavi, spiega l'archeologa, "sono iniziati nel 2006. Abbiamo capito che si trattava di un santuario dedicato a Minerva in seguito al ritrovamento di una coppa incisa in cui è riportato il nome della dea "Ego Minervae sum": io coppa sono dedicata alla dea Minerva. Del santuario sono rimaste solo alcune parti. E' stato infatti costruito in prossimità di paleo salse, cioè paleo vulcani di fango, che sono stati sia la causa della sua nascita sia il motivo delle sue ripetute distruzioni. La difficoltà maggiore si è manifestata proprio durante lo scavo per riportare il tempio alla luce: in una parte le strutture sono scese di alcuni metri rispetto al loro piano originario e ciò ha comportato grosse difficoltà durante le operazioni".

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Qual è l'importanza di questa scoperta per il territorio?
"Si tratta di un rinvenimento importante, poiché non solo è stato riportato alla luce un santuario di età romana, ma sono stati resi noti anche gli effetti distruttivi causati dall'attività delle salse. Diciamo che il lavoro degli archeologi è stato sempre accompagnato da quello dei geologi. Grazie al loro lavoro, oggi conosciamo meglio il nostro territorio anche da un punto di vista geologico"

C'è qualche reperto di particolare importanza che è venuto alla luce?
"La coppa di Minerva e i vari vasetti graffiti sono di grande importanza storica. Gli affreschi rinvenuti sono particolarmente belli ed interessanti: se si avesse la possibilità di rimontarli e ricomporli tutti, avremmo alcune pareti romane integralmente visibili".

Che cosa si potrà vedere nella mostra "Minerva Medica"
"La mostra è corredata di pannelli particolarmente grandi e scenografici, che illustrano alcuni significativi reperti ritrovati e che raccontano la storia del sito e di un bel video esplicativo in cui lo scavo si può rivedere in 3d".

INFO

La mostra Minerva Medica si può visitare fino al 18 ottobre, presso la Galleria Paggeriarte in Piazzale della Rosa, Sassuolo. Orari: Domenica 27 settembre, 4 ottobre, 11 ottobre e 18 ottobre 2015 dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19.00. Dal 21 settembre al 17 ottobre, dal lunedì al sabato, solo su prenotazione telefonando all'Ufficio Relazioni con il Pubblico del Comune di Sassuolo: tel. 0536/1844801 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. Ingresso gratuito.

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Giovedì, 24 Settembre 2015 12:39

Piacenza - Si apre il Festival del Diritto

Dal 24 al 27 settembre a Piacenza più di cento eventi tra incontri e dibattiti. Inaugurazione questo pomeriggio con il Presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano. L'ingresso a tutti gli eventi in programma è libero fino ad esaurimento posti. -

Piacenza, 24 settembre 2015 - in allegato tutto il programma scaricabile -

Quale significato riveste il "futuro" per il diritto? Certamente, non si tratta di fare "previsioni", di guardare dentro una palla di vetro. Se c'è un tratto che caratterizza i nostri tempi difficili, di sfide inedite e perdita di certezze, è proprio quello dell'imprevedibilità e dell'estrema difficoltà nel governare i cambiamenti, nell'elaborarne un senso complessivo.

In quanto tecnica di regolazione dei conflitti, il diritto è un riduttore dell'incertezza, che serve anche a rassicurare dalle paure, stabilizzando. Ma in quanto sistema normativo, mira a orientare la società, a rendere possibili i cambiamenti sulla base di un'idea di "dover essere", senza distruggere le strutture portanti della convivenza. In questo senso, il diritto si declina inevitabilmente al futuro.

Da qui la scelta del Futuro come tema dell'edizione 2015 del Festival del Diritto che si inaugura oggi a Piacenza e che vedrà fino al 27 settembre più di cento eventi tra incontri e dibattiti.
L'idea è quella di approfondire i contenuti possibili di questa apertura sul futuro dei sistemi giuridici, in un dialogo costante tra giuristi e studiosi di altre discipline (sociologi, economisti, filosofi ecc.), esponenti della società civile e responsabili delle istituzioni, cittadini e operatori del settore.

Oggi pomeriggio, alle ore 17.30, il direttore scientifico, Stefano Rodotà, inaugura il Festival con un ospite di eccezione: il Presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano; insieme discuteranno sul tema L'Europa del diritto e il nuovo ordine mondiale.

Quattro giorni densi di incontri e riflessioni, sempre più consapevoli che il futuro si costruisce passo dopo passo nel nostro presente.
Il Festival del Diritto, ideato dagli Editori Laterza e diretto da Stefano Rodotà, è promosso dal Comune e dalla Provincia di Piacenza, Università Cattolica, Politecnico di Milano, Fondazione di Piacenza e Vigevano, patrocinato dalla Regione Emilia Romagna. Partner dell'evento sono Iren Gruppo e Tecnoborgo, sponsor Enel, Piacenza Infrastrutture e Unicredit. Editor della manifestazione è Geminello Preterossi.

Le variazioni al programma di venerdì 25

A causa della concomitanza con l'assemblea generale Onu, in calendario domani a New York nel 70° anniversario della fondazione delle Nazioni Unite, il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni non potrà essere presente al Festival del Diritto. Il previsto incontro a Palazzo Gotico, alle ore 11, sul tema "Un mondo ingovernabile?" si svolgerà ugualmente, con l'intervento del giornalista Lucio Caracciolo, direttore della rivista italiana di geopolitica "Limes", editorialista de "La Repubblica" e "L'Espresso", docente di Studi Strategici all'Università Luiss di Roma. L'introduzione sarà affidata a Massimiliano Panarari, massmediologo e saggista.
Per l'appuntamento delle 12, "Il futuro del diritto della difesa", a cura del Consiglio nazionale forense, le relatrici saranno Giovanna Fava e Celestina Tinelli, con l'introduzione di Rino Sica.
Alle ore 15, nel dibattito "Amianto: giustizia e diritti" a cura dell'associazione Ambiente e Lavoro Emilia Romagna, Raffaele Guariniello sarà sostituito da Gianfranco Colace, sostituto procuratore a Torino.
Alle 17, l'incontro "Euro e democrazia" in calendario sempre al Salone dei Depositanti di Palazzo Galli, coordinato dalla giornalista del "Il Sole 24Ore" Rossella Bocciarelli, vedrà la partecipazione di Giuliano Amato e Lucrezia Reichlin, ma non della giornalista e saggista Barbara Spinelli.

Il programma completo è scaricabile nel file in fondo al testo o disponibile su www.festivaldeldiritto.it 
L'ingresso a tutti gli eventi in programma è libero fino ad esaurimento posti.

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“Q.B.” è il primo romanzo di Marco Bellabarba, esperto di comunicazione con una grande passione per l’arte culinaria, in particolare per la pasticceria. Il suo è il racconto di un viaggio a tratti ironico ed amaro verso una maggiore consapevolezza di sé, nel quale amore, lavoro, amicizia e cucina si incontrano.

Di Chiara Marando - Giovedì 24 Settembre 2015 -

Tutti, prima o poi, ci lasciamo trascinare da una quotidianità che non ci soddisfa fino in fondo, ripetiamo movimenti, viviamo situazioni che divengono déjà vu perché non abbiamo il tempo di fermarci a riflettere…o meglio non ce lo prendiamo.

Rimaniamo lì, come intrappolati in una vita che soffoca le passioni, rassegnati dal dover accantonare quei sogni che tardano a realizzarsi nonostante l’impegno e le energie profuse, altalenanti in un lavoro precario che ben poco somiglia a quello per cui si è tanto faticato.

Ma non si può proprio fare nulla per cambiare? E’ veramente questa l’unica via percorribile?

Perché non proviamo a rallentare, a prendere fiato ed osservare il mondo che ci scorre intorno, analizzarlo e capire che la nostra strada può essere un’altra….basta saperla vedere.

Questo è quello che si trova  a fare Paolo, 32enne che poco a poco vede sgretolarsi i suoi obiettivi, un lavoro prestigioso all’estero ed il matrimonio con la sua amata Deborah, per ritrovarsi single e con un impiego, che mai si sarebbe aspettato di ricoprire, come agente di vendita per le strade di Roma.

Ah Paolo, non dimenticarti che il Giappone è sempre lì. Con o senza Deborah.

Anche a Deborah era venuto da ridere. Alla fine aveva raggiunto il risultato. In realtà non ero nemmeno troppo sorpreso. Sapevo che il Giappone non l’aveva mai entusiasmata. Ma ciò che mi faceva pensare era il modo estremamente lapidario con cui aveva condotto la conversazione. A lei il Sol Levante non interessava. Punto. Era stata rapida, noncurante. Avrei dovuto intuire qualcosa. Almeno immaginare la possibilità che Deborah, quella sera, stesse facendo ben altro che liquidare la mia proposta.

Stava liquidando me.”

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Ma è proprio quando tutto sembra più grigio, quando non si riesce a vedere una soluzione, che il destino ti offre una via d’uscita. Per Paolo sarà una pausa estiva trascorsa ad apprendere l’arte culinaria tra pentole e fornelli nella cucina di Luisa, chef brillante e fantasiosa ma anche donna profonda  e gentile,  che gli farà ritrovare la voglia di tentare e mettersi in gioco.

Ecco allora che, come per una dolce magia, le più piccole attività quotidiane, quelle considerate insignificanti o completamente ignorate fino a poco prima, risplendono di nuova luce e divengono un’occasione continua per scoprire profumi, sapori e sensazioni ma anche, e soprattutto, per concedersi dei momenti dedicati semplicemente a sé stessi ed alle persone più vicine.

“Avocado tagliato a cubetti, pomodorini, cipolla tritata. Un po’ di olio d’oliva a emulsionare e qualche scaglia di grana padano sopra. Tutto su una fetta di pane ancora calda e croccante.

I miei incisivi affondavano in un delizioso mix di consistenze e sapori che si sposavano perfettamente tra loro. No, non me lo ricordavo il sapore dell’avocado, ma anche se lo avessi mangiato tutti i giorni, mi avrebbe sorpreso comunque: preparato a quel modo era semplicemente fantastico.”

“Q.B” scritto da Marco Bellabarba (Robin Edizioni) racchiude tutto questo:  un romanzo condito con alcune ricette da cui farsi ispirare, ma anche momenti di inaspettata suspense, nel quale amore, lavoro, amicizia e cucina si incontrano per raccontare quanto la vita possa cambiare in un attimo regalando sorprese inattese, quanto ancora ci sia da scoprire ed imparare, quanto “a volte non basti osservare, ma anche aggiungere” per trovare la direzione giusta.

 

 

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Mercoledì, 23 Settembre 2015 11:43

La magia di Hollywood incanta Milano

Trovarsi a Milano e sentirsi a Hollywood. Il festival MITO Settembre Musica ha chiuso, lunedì, l'edizione 2015 con una grande serata dalle mille sorprese: l'Hollywood night dance closing party. -

Parma, 23 settembre 2015 - di Pietro Razzini -

LA LOCATION 

Per una notte il Teatro Franco Parenti di Milano si è trasformato in uno spazio fuori dal tempo, circondato dalle luci sfavillanti dei riflettori e delle immagini del cinema americano, dalle sonoritá delle colonne sonore piú conosciute e amate, dalle performance di cantanti e acrobati che rendono ancor piú magico ogni momento.
 Ad accogliere il numeroso pubblico presente alla serata, una splendida piscina con fontana al centro, raggiunte attraverso un sentiero di fiaccole profumate, sorvolate dalla musica di un pianoforte bianco e dai movimenti aggraziati di una ballerina classica, entrambi sospesi nel vuoto.
 L'interno, ugualmente spettacolare, era diviso in due sale principali con musica dal vivo e una sala d'accoglienza dai colori e dalle insegne dorate, in perfetto stile hollywoodiano. La pedana centrale ospitava una band che ha brillantemente dato l'avvio alla serata.



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L'EVENTO 

In primo piano l'intrattenimento per il pubblico in tutte le sue forme più belle. Un percorso di coinvolgimento sempre più alto che lo spettatore ha vissuto in diversi passaggi. Lo stupore visivo nel vedere acrobati volteggianti, il piacere dell'ascolto di brani cantati dal vivo come "Singing in the Rain", "Diamonds are a Girl's Best Friend" o "Bye Bye Baby", la gioia nel potersi unire a questa splendida festa danzando nella platea del teatro, convertita in pista da ballo per l'occasione. E per i più romantici, un'intera area allestita a cinema, con proiezioni di scene di vecchi film musicati live da un pianista presente in sala. Due ore e mezza sorprendenti, che difficilmente saranno dimenticate dai partecipanti alla serata.



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I PROTAGONISTI - La regia di Andrée Ruth Shammah, l'allestimento di Barbara Petracca, le coreografie di Susanna Beltrami, gli interventi volanti gestiti da Mymoon e quelli musicali a cura di Festival MITO, hanno reso unica questa serata di fine estate. Gabriele Comeglio ha sapientemente diretto una Big Band Jazz Company semplicemente eccezionale che ha accompagnato le esibizioni di voci mature e giovani che si sono alternate sul palco. Guest star della serata, accolto da calorosissimi applausi, Massimo Lopez, instancabile animale da palcoscenico, imitatore brillante e performer di grande livello artistico. Tra i brani più belli: "Strangers in the Night", "New York New York" e "I've Got You Under My Skin".



La vivacità e il calore del pubblico hanno infiammato una magnifica serata dal tema americano, ma dal calore 100% italiano. Un connubio sempre vincente.

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Al workshop, presso il Parco dei Boschi di Carrega (Sala Baganza, in provincia di Parma) partecipano 50 ragazzi provenienti dalle Facoltà universitarie di tutta Italia. Bruni, "Siamo qui perché occorre sforzo comune che conservi i valori culturali di questa splendida realtà". -

Parma, 22 Settembre 2015 –

Valorizzare il territorio e il patrimonio culturale facendo formazione: questo l'importante obiettivo che il workshop di restauro del Casino de' Boschi di Carrega si prefigge. E seguendo questo obiettivo, grazie al supporto degli esperti e al lavoro in equipe, cinquanta giovani tra studenti e laureati di architettura provenienti da tutta Italia, saranno impegnati e protagonisti attivi sino al 25 Settembre, svolgendo piccoli interventi di manutenzione e restauro.

All'apertura ufficiale, ieri, del Workshop/Cantiere dopo i saluti del Sindaco di Sala Baganza Cristina Merusi e di Agostino Maggiali, Presidente dei Parchi del Ducato, il coordinatore scientifico Roberto Bruni ha illustrato il programma della manifestazione, promossa dall'Associazione Manifattura Urbana e dagli Amici del Parco e del Casino dei Boschi, con il patrocinio del Comune di Sala Baganza e dei Parchi del Ducato.

Saluti Istituzioni Workshop Casino Boschi rid

«Ognuno di noi deve provare pensare al motivo per cui oggi si trova qui – così Bruni ha voluto avviare ad una prima importante riflessione – : solo in questo modo si potrà giungere ad uno sforzo comune in grado di conservare e portare avanti insieme l'energia, l'economia ed i valori culturali di questa splendida realtà».

Al Presidente Maggiali il compito di presentare i Parchi del Ducato come «area vasta che rappresenta un'opportunità per la promozione turistica e culturale, ma anche per la promozione delle eccellenze e dei prodotti della filiera agroalimentare parmense».

Ottimismo espresso anche dalle istituzioni: «Un complesso monumentale di straordinario interesse per Sala Baganza e per la collettività su cui puntare per la valorizzazione culturale del territorio», ha sottolineato il sindaco Cristina Merusi.

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Si tratta di "New York, New York", dipinta nel 1981. Arrivata a Modena lo scorso 16 settembre, si aggiunge alle quasi 90 opere in mostra al MaTa, lo spazio dell'Ex Manifattura Tabacchi, dove oggi inaugura la mostra, che si potrà visitare fino al prossimo 31 gennaio. -

Modena, 18 settembre 2015 - Di Manuela Fiorini -

Si è fatto attendere, ma, alla fine, è arrivato in tempo per l'inaugurazione della mostra "Il Manichino della Storia - L'arte dopo le costruzioni della critica e della cultura", che aprirà i battenti oggi, in occasione del Festival Filosofia, presso il MaTa, lo spazio espositivo allestito nei locali dell'ex Manifattura Tabacchi di Modena e rimarrà aperta fino al prossimo 31 gennaio.
Si tratta di New York, New York, opera di Jean -Michel Basquiat, che si aggiunge alle quasi 90 opera di 48 artisti di paesi diversi, appartenenti a collezioni private e realizzate dagli anni '80 a oggi.
Firmata con lo pseudonimo di Samo, l'opera, che misura 128 per 226 cm, è stata realizzata con tecnica mista su tela dall'artista nella Grande Mela nel 1981. Nello stesso anno, è stata esposta proprio a Modena, alla Galleria Mazzoli, nella prima personale dell'artista. In seguito, è stata acquistata da un collezionista modenese.

Come tutte le opere di Basquiat, "New York, New York" è un quadro forte, sanguigno, nel quale traspare, tuttavia, l'armonia dei contrasti: il bianco e il nero, che si fondono nel grigio, il rosso e il blu, il caldo e il freddo. Il tutto ruota attorno a un volto centrale stilizzato da linee dure.
"In molti leggono la testa grigia simile a un teschio di 'New York, New York' come una espressione di rabbia", spiega il curatore della mostra Richard Milazzo, "Io vedo la rabbia, innegabile, ma anche il fatto che il grigio è ciò che si ottiene quando si mescolano il nero e il bianco. Ciò a cui dava più importanza Basquiat non era l'opposizione tra nero e bianco, ma la sintesi, anche se questa nelle sue opere prendeva onestamente la forma di una tensione implacabile. Quello che gli importava, e che la maggior parte di noi non vede e non vuole vedere, è quello che non è sempre presente in modo esplicito, quello che rimane oscuro (e 'oscurato' dall'artista, così da motivarci a guardarlo con più chiarezza e intensità). Vale a dire, questa sintesi tra nero e bianco, tra cultura nera e cultura bianca, tra pittura nera e pittura bianca in 'New York, New York' sotto forma di una testa grigia, una sintesi di rabbia e arguzia, di cecità e percezione, di sopravvivenza e trascendenza".

Già negli scorsi giorni, i modenesi avevano potuto avere un assaggio della mostra attraverso le sculture collocate all'esterno, parte integrante del percorso espositivo. Tra queste, Il Cavallo di Modena di Mimmo Paladino, il Solitario, scultura di Sandro Chia, e la fontana di Enzo Cucchi L'idolo della voglia.

Tra gli altri artisti in mostra, spiccano William Anastasi, Luigi Ontani, Mario Schifano, Donald Baekler, Jean Michel Basquiat, Carlo Benvenuto, Enzo Cucchi, Gino De Dominicis, Robert Longo, Andres Serrano, Peter Helley, Nana Goldin, Anselm Kiefer e il modenese Franco Vaccari, rappresentanti di diversi stili e movimenti, dal Concettualismo al Neo Pop, dalla Transavanguardia al Neo Espressionismo, passando per l'Iperrealismo, l'Astrattismo e il Superkitsch, nomi che la critica ha tentato di attribuire a movimenti successivi e veloci, a forme d'arte in competizione tra loro per intercettare umori e passioni del mercato e dei collezionisti.

INFO
Il Manichino della Storia - L'arte dopo le costruzioni della critica e della cultura"
c/o MaTa, via della Manifattura dei Tabacchi 83, Modena
18 settembre – 31 gennaio 2016
Ingresso € 5, gratuito 0-12 anni e durante il Festival Filosofia (18,19 e 20 settembre)
www.mata.modena.it 

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Film, cortometraggi, incontri per una settimana alla Casa della Musica ad ingresso libero e gratuito. Madrina del Festival: Barbara Bouchet. Direzione Artistica: M° Riccardo J. Moretti. -

Parma, 19 settembre 2015 -

Dal 21 al 26 settembre 2015 si svolgerà la III° edizione del PARMA INTERNATIONAL MUSIC FILM FESTIVAL, concorso internazionale che premia la migliore colonna sonora, e dunque il migliore compositore di musica per immagini, e che avrà come Gran Prix "LA VIOLETTA D'ORO", scultura in cristallo e oro ideata dalla designer di alta gioielleria Claudia Oddi.
Oltre al primo premio, seguirà la "Violetta d'Argento" al miglior film, le Menzioni d'Onore alla migliore Regia, alla migliore Fotografia, al migliore interprete, alla migliore sceneggiatura e al miglior cortometraggio.
E' il primo festival a livello europeo, e forse mondiale, di questo genere.
Le opere in concorso sono pervenute da tutto il mondo e saranno proiettate alla Casa della Musica dalle ore 18.00 alle 23.00, dal 22 al 25 settembre. L'ingresso è libero e gratuito.

Il 21 settembre, alle ore 18.00, si terrà alla Casa della Musica l' inaugurazione del film festival, con presentazione del programma, un breve concerto di musiche da film con il M° Pierluigi Puglisi, la presentazione del libro di Laura Bonelli e un buffet/aperitivo conclusivo.

Alimentazione e benessere ma anche comicità e risate...

In omaggio a EXPO 2015 ci sarà un'apposita sezione dedicata al cibo, e soprattutto la giornata del 26 settembre sarà improntata su "salute e alimentazione" e vedrà la partecipazione di prestigiosi ospiti che, nell'ambito di un incontro aperto a tutto il pubblico, parleranno di varie tematiche ognuno nel proprio ambito di competenza: il prof. Filippo Ongaro per l'anti-aging così come il dr. Massimo Spattini; il prof. Luca Pazzaglia su alimentazione e tumori; il prof. Adolfo Panfili su alimentazione e salute, Barbara Bouchet su Aerobica e benessere, Terenzio Traisci che è andato in finale a Italia's Got Talent per la straripante comicità che terrà il suo intervento dal tema "Felicemente stressati!"...e tanti altri illustri ospiti dalle ore 10.00 alle ore 18.00 con buffet/lunch a base di alimenti salutari offerti da Sojasun, CiaoCarb e La Beccheria. Moderatore Francesca Strozzi.

Il Mercatino del benessere alla Casa della Musica

Per tutta la giornata di sabato 26 settembre, sotto i portici del Cortile d'Onore della Casa della Musica saranno allestiti stand di espositori di vario genere nell'ambito dell'alimentazione e del benessere.

Cena di Gala e Cerimonia di Premiazione

Sabato 26 settembre, alle ore 20.30, si terrà la Cerimonia di premiazione al Salone San Paolo del Circolo di Lettura di Parma, con Cena di Gala a cura di Maxim's e con la collaborazione dello Chef Marcello Ghiretti. Presenti Barbara Bouchet, Brad Harris, e tanti altri illustri ospiti italiani e stranieri. Presenta la serata Valerio Merola.
Per partecipare alla cena (euro 45,00) telefonare a 393 0935075 o Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

Tutto il programma del festival in dettaglio su: www.parmamusicfilmfestival.com  
Facebook:www.facebook.com/#!/parmamusicfilmfestival?fref=ts 

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Da venerdì 18 a domenica 20 settembre a Modena, Carpi e Sassuolo si tiene la 15° edizione della kermesse tra incontri, conferenze, mostre, concerti, spettacoli e cene filosofiche. -

Modena, 17 settembre 2015 –

Si discuterà di tempo e memoria, di rapporti tra le generazioni e della crisi della trasmissione di saperi e valori, ma anche di patrimonio culturale e debito e di lascito per l'avvenire. E' l'"Ereditare" il tema della quindicesima edizione del Festival Filosofia, che si terrà nelle piazze e nei cortili di Modena, Carpi e Sassuolo, in quaranta luoghi diversi, da venerdì 18 a domenica 20 settembre, con un fornito programma di quasi 200 appuntamenti, a maggioranza gratuita, e 50 lezioni magistrali. Non mancheranno gli eventi collaterali, come mostre, spettacoli, letture, giochi per bambini e cene filosofiche.

Tra i protagonisti ci saranno, tra gli altri, Enzo Bianchi, Massimo Cacciari, Gianrico Carofiglio, Roberto Esposito, Umberto Galimberti, Tullio Gregory, che fa parte del Comitato scientifico del Consorzio, Michela Marzano, Salvatore Natoli, Federico Rampini, Massimo Recalcati, Stefano Rodotà, Chiara Saraceno, Carlo Sini, Gustavo Zagrebelsky e Remo Bodei, Presidente del Comitato scientifico del Consorzio. Nutrita anche la componente di filosofi stranieri: i francesi Jean-Luc Nancy, François Hartog, François Jullien e Marc Augé, che fa parte del comitato scientifico del Consorzio; i tedeschi Aleida Assmann, Jan Assmann e Christoph Wulf, i britannici Zygmunt Bauman e Richard Sennett, l'americano Robert Darnton, l'indiana Vandana Shiva.

Piazze e cortili ospiteranno oltre 50 lezioni magistrali, in cui maestri del pensiero filosofico contemporaneo si confronteranno con il pubblico sulle varie declinazioni dell'ereditare: dagli attuali cambiamenti nelle forme della trasmissione culturale, ai mutati rapporti fra le generazioni; dal ruolo del patrimonio storico-artistico per la memoria all'urgenza educativa, nella scuola e non solo; dallo statuto – anche economico - del debito, alle frontiere dell'ereditarietà genetica, fino alla responsabilità verso le generazioni future che erediteranno il pianeta.

La lezione dei classici

Ne "La lezione dei classici" gli esperti eminenti commenteranno i testi che, nella storia del pensiero occidentale, hanno costituito modelli o svolte concettuali rilevanti per il tema dell'ereditare, dalla lezione di disobbedienza di Socrate alla dottrina del tempo di Aristotele e a quella della memoria di Agostino. Per misurare la rilevanza del tema nell'epoca contemporanea cruciale è lo snodo sull'utilità e il danno della storia per la vita di Nietzsche, così come "Materia e memoria" di Bergson con la sua concezione della durata. Se Essere e tempo di Martin Heidegger pone la temporalità al cuore del discorso filosofico novecentesco, "I sommersi e i salvati" di Primo Levi passa contropelo gli stereotipi della testimonianza.

Performance e conversazioni

Se le lezioni magistrali sono il cuore della manifestazione, un vasto programma creativo coinvolge performance e conversazioni che avranno per protagonisti Massimo Bottura e Marino Niola, Lella Costa, Chiara Gamberale e Paolo Di Paolo, Valerio Massimo Manfredi, Neri Marcorè, Moni Ovadia, Arrigo Sacchi. Nutrito anche il programma musicale, tra cui spiccano il concerto di Danilo Rea e la serata di canzoni e parole con Niccolò Fabi. Non mancheranno i mercati di libri e le iniziative per bambini e ragazzi.

Le mostre

Sono oltre trenta quelle proposte in occasione del festival, tra cui una personale di Carlo Mattioli e la mostra di Franco Guerzoni, una grande collettiva di arte contemporanea, soprattutto americana, una sulle recenti acquisizioni nelle collezioni fotografiche di Fondazione Fotografia, una sui processi di industrializzazione alimentare per come sono rappresentati nelle figurine, una sul progetto perduto per la Collegiata di Carpi, e una sugli scavi del Tempio di Minerva a Montegibbio presso Sassuolo.

I menù filosofici di Tullio Gregory

Filosofo e gourmet, Tullio Gregory firma otto menù filosofici legati al tema dell'Ereditare, che saranno serviti in più di 80 ristoranti ed enoteche di Modena, Carpi e Sassuolo.
Ecco dunque serviti in tavola il "Principio e fine" della gastronomia emiliana, che si concretizzano nel trionfo della pasta sfoglia: dalle lasagne, alle tagliatelle, senza dimenticare i maccheroni e il risotto, rigorosamente al lambrusco. Si passa poi alle "Tradizioni edeniche", paradiso dei vegetariani, dove si comincia con l'erbazzone e si finisce con le pere, passando dal risotto, tortelli, fagioli e spinaci, tutto declinato in salsa emiliana. Alla "Via del fuoco" non sfuggono faraone, anatre e piccioni serviti come arrosti, ma neppure il riso che viene trasformato in una "bomba".
L' "Omaggio a Nettuno" è dedicato agli amanti del pesce "povero" con le frittelle di baccalà, il pesce gatto in padella e il tonno sapientemente accompagnato da fagioli e cipolla. Ai più golosi si consiglia un intermezzo di "Sublimazioni tradizionali" con croccanti fritture alla modenese con calzagatti, carne, verdure, frutta e crema; si passa poi alle "Tradizioni estive" dei tortellini e passatelli in brodo accompagnati dal bollito misto. La "Tradizione enciclopedica" per eccellenza è quella del maiale, servito in tutte le sue declinazioni: gnocco fritto e tigelle con lardo e affettati misti, gramigna al torchio rigorosamente con salsiccia, piedini e guanciale di maiale al lambrusco e salame persino come dolce...ma di cioccolato. Si chiude con "Tradizioni della notte", un menu più semplice, ma altrettanto saporito pensato per le ore piccole nelle enoteche, dove i pasti sono più rapidi, all'insegna di stria, gnocco al forno, prosciutto e affettati, parmigiano reggiano, pecorini e lambruschi modenesi, per chi è alla ricerca di fugaci ma appetitosi incontri. Non manca una soluzione veloce ed economica per pranzare e cenare, che permette di seguire i ritmi delle lezioni magistrali e di assaporare piatti e prodotti tipici della provincia di Modena. È la "Razionsufficiente", in vendita a 5,00 euro nei giorni del festivalfilosofia, con tanti mix secondo la fantasia della bottega. Il cestino del pranzo è in vendita a Modena al mercato coperto Albinelli, vicino a piazza Grande, alla Palazzina dei Giardini Ducali (a cura del Consorzio Modena a Tavola), a Carpi al Circolo culturale Mattatoio, vicino a Piazzale Re Astolfo, e a Sassuolo in diversi esercizi tra Piazzale della Rosa e Piazza Garibaldi. Ad arricchire l'offerta gastronomica torna l'iniziativa "La portata dello chef": poche essenziali ricette, realizzate da mani esperte con i prodotti tipici del territorio, stimolate da estro creativo. E lo street food proposto dagli Chef del Consorzio Modena a Tavola, quest'anno a Carpi nel chiosco di Piazza Martiri a fianco del Municipio.

Sabato 19 settembre, poi, è in programma il "Tiratardi", una notte bianca con iniziative, gallerie e musei aperti fino alle ore piccole.

INFO
Il programma completo della manifestazione su www.festivalfilosofia.it 

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Giovedì, 17 Settembre 2015 15:02

Modena - Le nuove mostre di Fondazione Fotografia

Fotografia Contemporanea dall'Europa Nord-Occidentale. Capitolo I e Tom Sandberg. Around Myself, allestite dal 18 settembre 2015 al 10 gennaio 2016 presso il Foro Boario di Modena. -

Modena, 17 settembre 2015 -

Si aprono domani, 18 settembre, alle ore 19, le nuove mostre di Fondazione Fotografia.
Gli spazi espositivi del Foro Boario di Modena ospiteranno un nucleo di acquisizioni riferite all'Europa del Nord, entrate di recente a far parte delle collezioni gestite da Fondazione Fotografia Modena e sinora mai esposte: oltre 70 opere di 19 artisti, da Wolfgang Tillmans a Jonny Briggs, in grado di suggerire la vivacità e l'eterogeneità di tendenze di un'area geografica che abbraccia Germania, Gran Bretagna e Scandinavia. Cuore dell'allestimento, incastonato nel percorso come una 'mostra nella mostra', sarà inoltre un omaggio al fotografo norvegese Tom Sandberg (1953 - 2014), le cui opere intendono dialogare con quelle degli altri artisti europei in un gioco di rimandi e affinità più o meno evidenti. L'intero progetto espositivo è a cura di Filippo Maggia, direttore di Fondazione Fotografia Modena.

Fotografia contemporanea dall'Europa nord-occidentale. Capitolo I

Le nuove acquisizioni dall'Europa nord-occidentale mantengono l'impostazione aperta che ha sempre caratterizzato le collezioni di fotografia contemporanea della Fondazione Cassa di risparmio di Modena: oltre un migliaio di opere da tutto il mondo, che Fondazione Fotografia, in qualità di società strumentale della fondazione bancaria, ha il compito di valorizzare. La pluralità e la varietà degli artisti riuniti è uno dei principali punti di forza di questo nuovo capitolo di opere (cui seguirà un secondo capitolo a completare l'Europa sud-occidentale), che vanno dal paesaggio al ritratto, dalla stage photography all'istantanea, passando per il reportage e le installazioni. Molteplici sono anche i temi affrontati dagli artisti, che si confrontano con le più urgenti sollecitazioni che la realtà impone alla nostra attenzione e indagano questioni legate alla storia del medium e alla natura delle immagini contemporanee.

Il gruppo di artisti, che vede affiancati nomi già noti della fotografia ad autori che si stanno oggi affermando sulla scena internazionale, comprende Morten Andenæs (1979, Norvegia), Johann Arens (1981, Germania), Jonny Briggs (1985, Regno Unito), Willie Doherty (1959, Irlanda del Nord), Annabel Elgar (1971, Regno Unito), Hallgerdur Hallgrímsdóttir (1984, Islanda), Iikka Halso (1965, Finlandia), Sarah Jones (1959, Regno Unito), Sanna Kannisto (1974, Finlandia), Sandra Kantanen (1974, Finlandia), Astrid Kruse Jensen (1975, Danimarca), Lilly Lulay (1985, Germania), Melissa Moore (1978, Regno Unito), Barbara Probst (1964, Germania), Olivier Richon (1956, Svizzera/ Regno Unito), Tom Sandberg (1953 - 2014, Norvegia), Trine Søndergaard (1972, Danimarca), Wolfgang Tillmans (1968, Germania), Gillian Wearing (1963, Regno Unito).

Tom Sandberg. Around myself

Le opere di Tom Sandberg, presentate da Fondazione Fotografia in anteprima assoluta per l'Italia con la curatela di Sune Nordgren e Filippo Maggia, rendono omaggio al fotografo norvegese a poco più di un anno dalla sua scomparsa e a sette dalla grande retrospettiva che gli ha dedicato il PS1 di New York.

Nel corso di una carriera più che trentennale, Sandberg ha lavorato soprattutto con la tecnica del bianco e nero, prediligendo medio e grande formato e dando vita ad un corpus di opere rilevante. I lavori esposti a Modena sono pervasi da un'inquietudine tipicamente nordica: visioni che divengono riflessioni aperte sulla vita e sulle sue infinite sfumature (sottolineate da una superba stampa), in taluni casi vere e proprie allucinazioni che richiamano gli incubi di Munch, nelle quali la presenza umana diviene una proiezione di sé, tanto incerta quanto definitiva. Le opere saranno allestite intenzionalmente in maniera disomogenea e senza didascalie, secondo quanto indicato dall'artista. Una sorta di caos esistenziale senza soluzione, dove però tutto ha una sua logica: così Sandberg aveva immaginato la sua ultima esposizione insieme all'amico curatore Sune Nordgren prima di morire. I visitatori avranno l'opportunità di calarsi a fondo nel tormentato mondo interiore di Sandberg anche grazie a due documentari proiettati in mostra, con testimonianze dirette dell'artista e dei suoi amici più stretti.
Le opere di Sandberg sono state esposte in musei europei e americani, tra i quali: International Center of Photography, New York; Moderna Museet, Stoccolma; Centre Georges Pompidou, Parigi; Museum of Contemporary Art, Chicago. Compaiono inoltre nelle collezioni permanenti del National Museum of Contemporary Art, Oslo, Museum für Kunst und Gewerbe, Amburgo; Moderna Museet, Stoccolma, Astrup Fearnley Museum of Modern Art, Oslo.

Le due mostre sono promosse da Fondazione Fotografia Modena e Fondazione Cassa di Risparmio di Modena con il sostegno di UniCredit: "UniCredit ha tra i suoi obiettivi il sostegno e la promozione del patrimonio e degli eventi artistici dei territori in cui opera - spiega Giuseppe Zanardi, Responsabile Area Commerciale Modena UniCredit -, ponendo in evidenza diverse forme di valorizzazione delle risorse culturali, confermando così il suo ruolo di istituto di dimensioni internazionali che mantiene però un'attenta vocazione locale. E non soltanto da un punto di vista strettamente bancario. La promozione di progetti dedicati all'arte e alla cultura, infatti, costituisce per UniCredit una preziosa risorsa per mantenere vivo il legame con il territorio e con la comunità".

UniCredit per l'arte al fianco della Fondazione Fotografia Modena

Per UniCredit sostenere progetti di natura culturale è un piacere e al contempo un doveroso impegno che il Gruppo bancario assume nei confronti del patrimonio artistico in generale e, nello specifico, del territorio in cui opera.

"Sostenere l'arte e la cultura - sottolinea Giuseppe Zanardi, Responsabile Area Commerciale Modena UniCredit - è da sempre uno dei modi con cui il nostro Gruppo ha scelto di contribuire alla crescita e allo sviluppo economico e sociale del nostro Paese. L'impegno di UniCredit ha l'obiettivo di promuovere il patrimonio e gli eventi artistici dei territori in cui opera, ponendo in evidenza diverse forme di valorizzazione delle risorse culturali, confermando il suo ruolo di istituto di dimensioni internazionali che mantiene però un'attenta vocazione locale. E non soltanto da un punto di vista strettamente bancario. La promozione di progetti dedicati all'arte e alla cultura, infatti, costituisce per UniCredit una preziosa risorsa per mantenere vivo il legame con il territorio e con la comunità".

Le mostre sono accompagnate da un catalogo edito da Skira e rientrano nel programma del festivalfilosofia 2015, che si svolgerà dal 18 al 20 settembre a Modena, Carpi e Sassuolo e sarà dedicato al tema Ereditare.

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Lunedì, 14 Settembre 2015 17:17

Modena - Tutti pazzi per Annibale

In migliaia hanno assistito alla rievocazione della Battaglia di Canne, ricostruita dai figuranti in costume al Parco Ferrari di Modena, durante la giornata conclusiva di Mutina Boica. Tanti anche i visitatori che si aggiravano tra gli accampamenti e tra gli stand gastronomici e artigianali. -

Modena, 14 settembre 2015 - Di Manuela Fiorini – foto di Claudio Vincenzi -

La pioggia non ha fermato i tanti visitatori che, ieri pomeriggio, si sono radunati al Parco Ferrari di Modena per assistere a uno dei momenti clou di Mutina Boica, la grande festa dedicata alla Modena celtica e romana che, ogni anno, attira appassionati da tutta Italia e che, nell'edizione 205, è stata incentrata sulla figura di Annibale, il generale cartaginese che ha dato molto filo da torcere a Roma.

La ricostruzione della Battaglia di Canne, avvenuta il 2 agosto del 216 a.C, è stata forse la più importante della Seconda Guerra Punica ed è passata alla storia come una delle più schiaccianti sconfitte per i romani. Tanti gli spettatori con gli occhi al cielo, sperando nel bel tempo, mentre, nella piana del parco, cavalieri e fanti affilavano le armi. Finalmente, con un po' di ritardo sulla tabella di marcia, i gruppi storici, con oltre 300 figuranti, hanno fatto il loro ingresso nell'arena, introdotti da Luigi Malnati, soprintendente ai Beni Archeologici dell'Emilia Romagna, che ha ricordato al pubblico il contesto storico in cui si svolse la battaglia. Due i momenti messi in scena: il primo ricorda i fatti di Mutina del 218 a.C, preludio della battaglia di Canne, in cui i celti della Pianura Padana si alleano con i cartaginesi, per combattere gli odiati romani. La seconda, appunto, la battaglia di Canne, svoltasi storicamente in una piana del Gargano, in cui l'esercito di Annibale con una sapiente strategia bellica, una cavalleria agguerrita e preparata, massacrò l'esercito della Repubblica Romana, guidato dai consoli Lucio Emilio Paolo e Gaio Terenzio Varrone. Ma, come ha ricordato la voce narrante, Annibale non seppe sfruttare a pieno quella vittoria, mentre sorgeva allora l'orgoglio di Roma, che, proprio da quella sconfitta, alzerà la testa per contrastare e spegnere per sempre le mire espansionistiche del condottiero cartaginese.

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Dopo la battaglia, i numerosi spettatori hanno potuto visitare gli accampamenti dei Galli Boi e romani e vedere "dal vivo", come si viveva più di duemila anni fa. E non potevano mancare i sapori, di oggi e di allora. Tra i borlenghi e il classico panino con la mortadella, non poteva mancare l'idromele, servito in piccoli o grandi corni da portare a casa come ricordo. Immancabile il successo della pannocchia alla brace, servita con burro e zucchero, oppure nella versione salata, con burro, sale e spezie. Tanti anche gli appassionati degli arrosticini di pecora alla brace, mentre c'è chi non rinuncia allo gnocco fritto con il salume. Tante anche le bancarelle a tema, tra gioielli celtici, rune, talismani, libri a tema e riproduzioni di fate, elfi e altre creature della mitologia celtica, e poi maschere di cuoio, spade, tuniche e tutto quanto possa servire per fare quattro passi indietro nel tempo. L'appuntamento è al prossimo anno.

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