AUSL Reggio Emilia

AUSL Reggio Emilia

Numero verde Cup 800.425.036attivo dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 18.00

Sito ufficiale: www.ausl.re.it

 

Anche quest’anno l’Azienda Usl Irccs, il Comune di Reggio Emilia, ASP Reggio Emilia - Città delle persone in collaborazione con altri enti e associazioni (Auser, Emmaus, Croce Verde, Croce Rossa, Infermiere Volontarie CRI,  Coordinamento provinciale dei Centri Sociali, Azienda FCR di Reggio Emilia e i Comuni del Distretto di Reggio) hanno definito il piano di intervento per promuovere azioni volte ad alleviare, nel periodo estivo, la solitudine delle persone anziane e a soccorrerle in caso di bisogno.

Questo periodo dell’anno rappresenta un momento critico, perché i consueti riferimenti familiari e sociali si indeboliscono o vengono meno, mentre aumenta la sensazione di isolamento e il senso di insicurezza a fronte dei piccoli e grandi problemi che si possono presentare nella vita di tutti i giorni. Tale situazione può anche comportare conseguenze gravi, nel momento in cui l’anziano, in difficoltà, non sia in grado di attivarsiautonomamente per chiedere aiuto ai servizi specifici a sua disposizione. Il piano emergenza caldo è pensato per questo e consente di attivare tempestivamente i Servizi sanitari e/o i Servizi Sociali.

Per i cittadini del Distretto di Reggio Emilia, il piano prevede l’attivazione del centro di ascolto telefonico tel: 0522 320666, per aiutare le persone che rimangono in città nei giorni più caldi e che possono avere bisogno d’assistenza o anche solo di scambiare due parole al telefono. Il numero è attivo dal 3 giugno al 13 settembre 2019 dalle ore 9 alle ore 12 dalle ore 15 alle ore 18 da lunedì a venerdì; dalle ore 9 alle ore 18 il sabato e la domenica.

Le elevate temperature richiedono che le persone anziane adottino alcuni comportamenti utili a fronteggiare il caldo.

I medici ribadiscono:

  •          l’invito a bere molto e spesso, acqua e the, succhi di frutta, anche in assenza di stimolo alla sete, evitando superalcolici, caffè e in generale le bevande ghiacciate; 
  •          consumare molta frutta e verdura, anche sotto forma di frullati e centrifugati. Frutta e verdura contengono una grande percentuale di acqua e sono fonte naturale di vitamine e sali minerali; evitare inoltre bevande e cibi troppo caldi o troppo freddi;
  •          fare pasti leggeri e frequenti;
  •          uscire di casa nelle ore di meno calde, nelle prime ore del mattine e dopo le 19;
  •          quando si esce è consigliabile coprirsi il capo e proteggere gli occhi con occhiali da sole; indossare abiti comodi e leggeri, chiari, non aderenti e di fibre naturali (cotone e lino), perché il materiale sintetico scalda e impedisce al corpo di disperdere il calore;
  •          fare bagni o docce con acqua tiepida per abbassare la temperatura corporea;
  •          se si usano ventilatori per far circolare l’aria, non rivolgerli direttamente sul corpo;
  •          arieggiare la casa, in particolare durante le ore più fresche;
  •          se si utilizzano climatizzatori, regolare la temperatura dell’ambiente con una differenza di non più di 6/7 gradi rispetto alla temperatura esterna.

Sul sito internet dell’Azienda USL www.ausl.re.it e Comune www.comune.re.it è possibile consultare e scaricare opuscoli con informazioni utili per fronteggiare le ondate di calore.

 

Capire, conoscere e curare le malattie ipofisarie e tiroidee: sabato 1 giugno un incontro tra cittadini, associazioni e professionisti. Promossa da ANIPI e AIBAT in collaborazione con Ausl Reggio Emilia, l’iniziativa rientra nel programma della Settimana della Tiroide.

Reggio Emilia- 

Un appuntamento pubblico quale opportunità di formazione e confronto nell’ambito della Settimana della Tiroide si terrà al Core di Reggio Emilia sabato 1 giugno a partire dalle ore 9:00.

“Malattie Ipofisarie e Tiroidee: capire, conoscere, curare” vedrà gli interventi di specialisti del Santa Maria Nuova e la partecipazione di medici, infermieri cittadini e associazioni di pazienti e familiari con momenti dedicati allo storytelling.

L’appuntamento, patrocinato da Regione Emilia Romagna e Comune di Reggio Emilia, si inserisce nel programma di educazione continua in medicina (ECM) con l’intento di sensibilizzare cittadini, pazienti, clinici e istituzioni che si riconoscano nei temi di promozione della salute. A promuoverlo sono le associazioni di pazienti ANIPI ER Onlus (Ass.ne Naz.le Italiana Patologie Ipofisarie – sez. Emilia Romagna) e AIBAT Onlus (Ass.ne Italiana Basedowiani e Tiroidei) in collaborazione con i professionisti del Reparto di Endocrinologia dell’Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia diretto da Andrea Frasoldati.

L’esperienza mostra come la conoscenza dei diversi aspetti della malattia, ancor più se di tipo cronico e con forte impatto sulla qualità di vita di chi ne soffre, sia fondamentale per migliorare l’assistenza. Nella riuscita del percorso, sottolineano professionisti e associazioni, è decisiva la consapevolezza da parte del paziente stesso che, grazie al possesso di informazioni corrette e precise, rafforza la collaborazione con l’équipe di cura.

La partecipazione è libera e gratuita.

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Per informazioni consultare i siti www.anipier.itwww.aibat.it;https://www.facebook.com/tiroideaibat/ oppure contattare i numeri 3287506576 e 3249961606. Programma dell’appuntamento al link:https://www.ausl.re.it/sites/default/files/MalattieIpofisarie2019.pdf

Controlli gratuiti al Santa Maria Nuova di Reggio Emilia, domenica 19 maggio, in occasione della Giornata di Prevenzione per la lotta all’Ictus Cerebrale. Con l’obiettivo di sensibilizzare e informare dalle ore 8.30 a mezzogiorno, ai Poliambulatori dell’Arcispedale in Viale Risorgimento 80, saranno effettuati accertamenti gratuiti dei parametri collegati ai più importanti fattori di rischio vascolari: glicemia, colesterolo, pressione arteriosa e determinazione del ritmo cardiaco.

Ci sarà anche la possibilità di una valutazione multidisciplinare e individualizzata del rischio cerebrovascolare, corredata dall’indicazione delle strategie di modifica dello stile di vita e di controllo dei fattori di rischio che aiutano a prevenire le manifestazioni delle malattie cerebrovascolari. In presenza di un rischio cardio-vascolare elevato saranno consigliati adeguati approfondimenti.

L’iniziativa di prevenzione è organizzata nella nostra provincia da A.L.I.Ce. Reggio Emilia (Associazione per la lotta all’ictus cerebrale), in collaborazione con il reparto di Neurologia dell’Ausl Irccs di Reggio Emilia. Sono stati coinvolti attivamente ilDipartimento di Cure Primarie dell’Ausl con Luoghi di Prevenzione e numerosi medici e infermieri dell’Arcispedale Santa Maria Nuova. “La prevenzione è la strategia più efficace per diminuire l’incidenza dell’ictus – ricorda il presidente dell’associazione Paolo Viappiani -. Nel 2017 si sono registrati oltre 1000 pazienti con ictus ischemico e oltre 250 pazienti con ictus emorragico solo nella provincia di Reggio Emilia. L’ictus è la patologia che causa oggi il più alto numero di disabili. Risultano pertanto importanti le giornate che organizziamo per sensibilizzare la popolazione sul tema”.

L’ictus è un disturbo improvviso della circolazione cerebrale che colpisce sedi differenti del cervello determinandone la perdita di funzione (spesso irreversibile) e i deficit neurologici avvertiti dal paziente. Esso si manifesta di solito senza sintomi dolorosi, spesso con interessamento di importanti funzioni (linguaggio, motricità, vista, sensibilità e coordinazione). Ogni anno, nel nostro Paese, vengono registrati circa 200mila nuovi casi di ictus cerebrale, dei quali 4.200 riguardano soggetti con età inferiore ai 45 anni. La mortalità a 30 giorni dopo un ictus ischemico è pari al 20% mentre in caso di ictus emorragico la percentuale di mortalità sale al 50%. Tra i fattori di rischio dell’ictus ci sono, oltre all’ipertensione arteriosa, il fumo, il diabete, l’ipercolesterolemia e la fibrillazione atriale (FA), quest’ultima responsabile di circa il 20% di tutti gli ictus ischemici.

“E’ fondamentale – sottolinea il dottor Franco Valzania, direttore della Neurologia - che nella popolazione cresca la consapevolezza che per le malattie cerebrovascolari la conoscenza dei fattori di rischio e la conseguente modificazione dello stile di vita (abolizione fumo, controllo abitudini alimentari e peso corporeo, promozione dell’attività motoria) possono ridurre in maniera sensibile il rischio di ictus. In quest’azione di esecuzione di controlli periodici e di prevenzione il paziente ha quindi un ruolo attivo e responsabile nel determinare la propria salute futura”.

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