Redazione

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Domenica, 16 Giugno 2024 22:32

Il cielo è Rosso sopra Le Mans

La Ferrari vince la seconda 24 ore di Le Mans consecutiva, questa volta con Antonio Fuoco, Miguel Molina e Nicklas Nielsen. Vincere lo scorso anno è stato straordinario, ripetersi è stato epico.

di Matteo Landi

Un ansiogeno conto alla rovescia. Occhi puntati su quella percentuale che evidenziava l'energia rimasta sulla Ferrari n°50 in testa alla gara. Nell'ultimo giro Nicklas Nielsen è rimasto focalizzato sull'obiettivo mentre il box della Rossa non attendeva altro che vederlo transitare sotto alla bandiera a scacchi con l'ultime gocce di carburante rimasto nel serbatoio. 24 ore di corsa terminate con un finale al cardiopalma, tiratissimo. Uscito dall'ultima chicane il danese ha iniziato a piangere, e con lui tutta l'equipe di Antonello Coletta e Amato Ferrari. Vincere lo scorso anno la Le Mans del centenario, al rientro nella top class, fu un'impresa epica per la casa del Cavallino Rampante. Ripetersi ad un anno di distanza, azzoppati da un Balance of Performance che ha imposto alle Ferrari persino un power gain (taglio di potenza dell'1,7% sopra i 250 km/h) particolarmente svantaggioso in un anno con rivali ancora più agguerriti, è stato un risultato ancora più grande. Se nel 2023 la Rossa aveva la vettura nel complesso più performante quest'anno per vincere è dovuta ricorrere ad ogni, lecito, mezzo. Nonostante le tante penalità subite ed una pioggia indigesta (ma poi benedetta) per una vettura a disagio con le basse temperature.

Una vittoria sofferta e inaspettata

Sembrava un'edizione apparecchiata per un trionfo Porsche. In gran forma durante tutto il campionato in corso, un sistema di bilanciamento delle prestazioni che la favoriva, ed una bellissima hyperpole conquistata. A dar man forte alle speranze delle vetture del marchio tedesco c'erano anche i problemi in qualifica riscontrati dalle Toyota (partita ultima di classe la numero 7 ha poi conteso nel finale la vetta alla Ferrari) ed una Ferrari che si immaginava vulnerabile sui lunghi rettilinei del tracciato francese. Ed invece, in gara, la 499P ha sì riscontrato più difficoltà nei sorpassi rispetto ad un anno fa, ma allo stesso tempo è riuscita a difendersi egregiamente in fondo ai rettifili, ed i suoi piloti a compiere anche delle coraggiose, benché complicate, manovre di sorpasso. La pioggia, ore interminabili di safety car, e molti incidenti, hanno condizionato la 24 ore più famosa del mondo. Le Ferrari, scattate alla grande, hanno mostrato un buon passo duellando con Porsche, Cadillac e Toyota soprattutto. Poi nelle ultime ore l'ansia l'ha fatta da padrona. Alessandro Pier Guidi, fra i trionfatori dell'edizione 2023, a bordo della Ferrari n°51 ha speronato, involontariamente, la Toyota n°8 di Brandon Hartley, e solo dopo diversi giri i commissari riconoscono la colpevolezza dell'italiano tanto da assegnargli una penalità. La terza Rossa, la n°83 di Kubica, Ye e Shwartzman, che pure aveva lungamente dettato il passo, si era già ritrovata costretta ad abbandonare la gara, ferma nel box in mezzo ad una nuvola di fumo. La più accreditata per la vittoria rimaneva quindi la Ferrari n°50 costretta però ad una sosta per chiudere una portiera che in certe curve si spalancava. Nielsen dopo aver provato più volte, a 300 all'ora, a chiuderla si è quindi dovuto arrendere fermandosi ai box eseguendo anche un rabbocco di carburante. Al momento della sua sosta nessuno poteva prevedere che quella sarebbe stata la mossa che avrebbe condotto al successo lui ed i suoi compagni Antonio Fuoco e Miguel Molina. La forte pioggia che si è abbattuta su Le Mans ha costretto tutti i piloti a girare circa 30 secondi più lenti rispetto ai tempi su asciutto. Questo ha consentito a Nielsen di risparmiare carburante, mentre gli altri eseguivano la loro ultima sosta. Sembrava un'impresa impossibile ed invece il danese è riuscito a realizzarla, ricevendo costanti aggiornamenti dal box che gli indicavano quali tempi segnare per provare a terminare la corsa senza un'ultima sosta che, in teoria, pareva scontata. Tagliato il traguardo, con un fanale non funzionante, a passo ridotto, mentre da dietro rinveniva la Toyota di Kobayashi, Lopez e De Vries, è esplosa la festa del box Rosso, per un risultato inaspettato e sofferto.

Raggiunto il sogno di una vita

Una carriera iniziata alla grande in monoposto, trionfando nel 2013 in Formula Renault. Proseguita bene in GP3 e quindi in Formula 2, categoria che lo ha visto anche compagno di squadra di Charles Leclerc. Poi è arrivato il turno delle vetture a ruote coperte, con cui ha messo in mostra un'incredibile velocità. Con le GT probabilmente ha raggiunto il suo picco tanto che la Ferrari accortasi delle potenzialità del giovane pilota di Cariati ha deciso di accompagnarlo in un percorso (che prevede anche il ruolo di collaudatore, specializzato nelle simulazioni, della Scuderia di F1) che lo ha condotto nel mondiale endurance al volante della Hypercar 499P. Antonio Fuoco è uno dei piloti nostrani più forti dell'ultimo decennio. Dotato di una rapidità forse ineguagliabile (per i rivali), non aveva ancora potuto assaggiare la gioia della vittoria al volante di un prototipo. Oggi l'ha finalmente fatto coronando il sogno di una vita.

Giovinazzi, Pier Guidi e Calado completano la festa salendo sul terzo gradino del podio. 499P nella Leggenda

Vincitore lo scorso anno si è stavolta dovuto “accontentare” del podio l'ex F1 Antonio Giovinazzi, che ha condiviso la vettura n°51 con Alessandro Pier Guidi, come detto anche lui fra gli artefici del successo nell'edizione del centenario, e con James Calado. Nel complesso l'edizione 2024 si è trasformata in un'enorme festa per il box Ferrari, per gli appassionati e per il pubblico di Le Mans. Risulta curioso pensare che la Ferrari 499P abbia finora colto “solo” due vittorie, ma nelle gare più importanti: le uniche due Le Mans fino ad ora disputate. Creatura già nel mito, comunque andrà in futuro rimarrà per sempre parte integrante della Leggenda Ferrari.

La macchina del fango invece del programma elettorale. Il modo migliore per vincere senza sforzi e con il solo contributo degli “utili idioti” che sui social si moltiplicano scudati da una tastiera. Cum grano Salis. Trattamento diverso per la Salis le cui condanne non sono state determinanti per cogliere il seggio da Euro Parlamentare.

 Di Matteo Pio Impagnatiello Pilastro di Langhirano (PR), 16 giugno 2024 - “Pazzia a Montebuono”. Protagonisti, responsabili e vittime della strage nazista dell’8 giugno 1944 è il titolo dell’ultimo lavoro di Stefano Fabei, pubblicato a Perugia da Futura Libri (ISBN 88-3378-265-4, € 16,00).

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