Comune di Modena
Sito Ufficiale: http://www.comune.modena.it/
Il Comune di Modena guida la classifica stilata nei giorni scorsi dalla sezione Autonomie della Corte dei Conti nella Relazione 2019 sull'analisi del sistema dei controlli interni degli enti locali. La graduatoria è relativa all’esame delle relazioni annuali riferite al 2017 di 852 amministrazioni pubbliche con 747 Comuni sopra i 15 mila abitanti e 105 enti di area vasta, tra Province e Città metropolitane.
In particolare, a Modena viene attribuito un indice dello 0,66 in una scala dove l’ultimo degli enti locali è a 100 (per il secondo in classifica, il Comune di Mirano, l’indice è del 3,42 per cento) sulla base dell’analisi dei diversi aspetti che caratterizzano i controlli interni sugli aspetti salienti della gestione: dalla regolarità amministrativa e contabile agli equilibri finanziari, fino agli organismi partecipati. Sulla base di queste analisi, la Corte dei Conti ha stimato il “rischio di controllo” risultante dalla capacità di ciascuna delle Amministrazioni locali di prevenire, individuare e correggere le irregolarità gestionali e gli errori contabili più significativi: 153 enti rientrano nella classe di merito a “basso” rischio perché “presidiano, con approccio olistico ed integrato, tutti i tipi di controlli – scrive la Corte dei Conti - senza manifestare particolari criticità nei diversi settori. Tra loro figurano enti (come il Comune di Modena o di Mirano) i cui moduli di controllo sono frutto di una consolidata tradizione e che meritano di essere riconosciuti come le best practice dei controlli interni italiani”.
Per l’analisi della Corte dei Conti, infatti, questi enti “riescono a identificare, misurare, monitorare e gestire le principali criticità gestionali in un’ottica di salvaguardia degli equilibri finanziari e del patrimonio dell’Ente, di efficienza ed efficacia dei processi operativi, di affidabilità dei reporting finanziari e di compliance interna”.
Tra i 153 enti di eccellenza ne sono presenti altri 22 della regione Emilia-Romagna (quarto nella graduatoria è Fidenza, sesto Riccione, il primo capoluogo dopo Modena è Reggio Emilia al 17° posto), otto dei quali della provincia di Modena: Maranello, Formigine, Fiorano, Castelfranco, Carpi, Nonantola, Vignola e l’Amministrazione provinciale.
Entro il 10 luglio i genitori dei bambini da 0 a 6 anni iscritti a nidi e scuole d’infanzia comunali dovranno consegnare all'ufficio ammissioni del Comune la documentazione comprovante l'effettuazione della vaccinazioni ovvero l'esonero, l'omissione o il differimento delle stesse, come indicato dalla legge.
Per quest'anno scolastico 2019-2020, infatti, non sono previste proroghe, come invece accaduto lo scorso anno. Il settore Istruzione, ha inviato ai genitori dei bambini che non risultano in regola con gli obblighi vaccinali - alcune decine alle scuola d’infanzia e altrettanti ai nidi - una raccomandata per invitarli a presentare la documentazione prevista all’ufficio di via Galaverna 8 entro il 10 luglio. Contestualmente gli stessi genitori sono stati raggiunti anche tramite posta elettronica o sms per avvertire dell'invio delle raccomandata “importante” per l’ammissione a scuola del figlio. Le scuole d’infanzia gestite dalla Fondazione Cresci@mo hanno seguito la medesima procedura; mentre per le scuole d’infanzia statali gli elenchi dei bambini non in regola sono stati inoltrati ai dirigenti degli Istituti Comprensivi che hanno a loro volta invitato i genitori a presentare la documentazione necessaria. Allo stesso modo si è proceduto con i gestori delle scuole d’infanzia e dei nidi privati convenzionati.
Agli iscritti fuori termine a scuole d’infanzia e nidi comunali, i cui nominativi non potevano pertanto comparire negli elenchi degli iscritti tramite il Centro unico delle iscrizioni e dei bambini già frequentanti inviati all’Ausl a marzo, la documentazione necessaria per la frequenza verrà richiesta al momento dell’ammissione.
La legge nazionale attualmente in vigore prevede l'obbligo della vaccinazione da 0 ai 16 anni. Quindi i bambini da zero a sei anni non in regola con le vaccinazioni non possono accedere ad asili nido e scuole dell'infanzia; mentre per i genitori di bambini e ragazzi nella fascia d'età da 6 a 16 anni che si rifiutino di far vaccinare i figli, la legge prevede sanzioni pecuniarie. Le vaccinazioni obbligatorie previste sono dieci: anti-poliomielitica, anti-difterica, anti-tetanica, anti-epatite B, anti-pertosse, anti-Haemophilus influenzae tipo b, anti-morbillo, anti-rosolia, anti-parotite, anti-varicella.
Dopo un 2018 in controtendenza, con un aumento delle nascite dell’1,6 per cento rispetto all’anno precedente, anche nella città di Modena nei primi mesi del 2019 è ripresa la tendenza al calo delle nascite, pur con un andamento meno accentuato rispetto al dato nazionale che l’Istat ha certificato in un meno 4 per cento nel 2018 rispetto al 2017.
Nel primo semestre 2019 Modena, infatti, ha un calo del 3,4 per cento, con 719 nati contro i 744 dell’anno scorso e i 730 del 2017. Nel 2018 i nati a Modena sono stati 1484 con un aumento rispetto al 2017 quando erano stati 1461, comunque in forte calo, però, rispetto agli anni precedenti: 1.582 nel 2016, 1.574 nel 2015 e 1.578 nel 2014.
“Le nascite – spiegano i responsabile del servizio Statistica del Comune - negli ultimi due anni sono state inferiori alle 1.500 unità con un forte calo rispetto ai periodi precedenti mentre, a causa di una popolazione sempre più anziana, il numero dei morti si è attestato, nell’ultimo quadriennio, al di sopra delle 2 mila unità, con un saldo naturale (nati meno morti) di oltre 500 unità, compensato, quest’ultimo, da un elevato saldo migratorio, simile a quelli che si registravano prima del 2009”.
Dall’analisi dei dati, inoltre, emerge che “la propensione delle donne residenti a Modena a procreare, negli ultimi anni, in generale è sostanzialmente immutata (il tasso di fecondità nel 2018 e dell’1,16). Le nascite stanno invece diminuendo: questo è dovuto alla diminuzione del numero di donne residenti in età feconda (tra i 15 ed i 49 anni, che fanno figli in media intorno ai 33 anni) effetto della cosiddetta crescita zero registratasi a Modena negli anni ’80 e 90, nonché alla diminuzione delle residenti di cittadinanza straniera in età feconda, responsabili, negli ultimi anni, di oltre il 40 per cento delle nascite”.
Nel 2018, infatti, ogni dieci nati a Modena quattro bambini avevano almeno uno dei genitori di origine straniera (31,1 per cento entrambi stranieri, 10,6 per cento solo uno straniero) confermando una tendenza ormai decennale: nel 2009 i nuovi nati con entrambi i genitori italiani rappresentavano il 63,8 per cento, una quota che andata progressivamente calando fino al 51,5 per cento del 2016 e assestandosi poco sotto al 60 per cento nel 2018.