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L'Ospedale di Parma è centro di riferimento per l'applicazione di innovative tecniche di chirurgia mininvasiva: se ne parla in un convegno il 19 aprile.

Dalle nuove sale operatorie dell'Ospedale, dotate dei più alti standard tecnologici per la gestione delle immagini, un'equipe di chirurghi esperti eseguirà in diretta quattro interventi di chirurgia in ambito uro-oncologico. Grazie all'installazione delle telecamere dotate di un sistema sofisticato di videochirurgia, sarà possibile trasmettere le immagini dal comparto operatorio alla Sala congressi dell'Ospedale, dove i partecipanti potranno seguire via streaming ogni momento degli interventi, commentati da moderatori.
Protagoniste del video saranno le tecniche di laparoscopia che consentono di operare attraverso alcune piccole incisioni, decisamente meno invasive rispetto alla chirurgia tradizionale che comporta l'ampia apertura dell'addome. Si tratta appunto di interventi di chirurgia mininvasiva, di cui Parma è uno dei centri di riferimento: una pratica che permette la riduzione del dolore post operatorio, la rapida ripresa delle normali funzioni e delle proprie attività quotidiane, riducendo al minimo le complicanze dell'intervento.
Tutto questo al centro del congresso, giunto alla sua seconda edizione, dal titolo "Laparoscopy in Motion: Live Surgery", in programma giovedì 19 aprile dalle ore 8.30. L'iniziativa, aperta dal direttore generale Massimo Fabi, è organizzata dalla Struttura Complessa di Urologia dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, diretta da Umberto Vittorio Maestroni e vede la partecipazione di professionisti di chiara fama provenienti da diverse sedi.
Oltre all'esecuzione in diretta degli interventi, è previsto un momento di approfondimento scientifico con una tavola rotonda, moderata dalla giornalista Ilaria Notari, a cui parteciperanno alcuni tra i più illustri esponenti dell'urologia italiana, che si confronteranno sul ruolo del chirurgo tra tradizione e innovazione tecnologica, anche nell'ottica della formazione dei nuovi giovani urologi.

Ufficio Stampa Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma

Pubblicato in Comunicati Sanità Parma

Il trasferimento: nessuna imposizione solo una scelta di carattere assistenziale e clinica, sentiti i famigliari.

In riferimento all'articolo "Mia madre spostata su richiesta di una musulmana", uscito ieri sulla Gazzetta di Parma, solo alcune precisazioni per chiarire meglio la vicenda che vede coinvolte due pazienti dell'Ospedale Maggiore, entrambe ricoverate per un intervento chirurgico nel reparto di Chirurgia Maxillo-facciale ed entrambe dimesse nei giorni scorsi, dopo la buona riuscita delle operazioni e le cure del personale medico e infermieristico della struttura, guidata dal professor Enrico Sesenna.

La direzione del Maggiore, venuta a conoscenza della vicenda attraverso i social, ha preferito non intervenire in prima battuta per meglio verificare l'accaduto con il personale presente in turno nel fine settimana.

"Il trasferimento della signora nella stanza a fianco, dal letto 7 al letto 9 - precisa Giuseppe La Torre coordinatore infermieristico dell'unità operativa - non è ovviamente stato imposto ai famigliari della signora, ma è stato eseguito insieme a loro; tant'è – prosegue La Torre – che da quanto verificato il nipote della paziente si è dimostrato molto gentile con gli infermieri aiutandoli a spostare gli oggetti della nonna, presenti sopra al comodino".

Le cure e la degenza della signora sono quindi proseguite nella stanza a fianco insieme ad un'altra paziente di simile età anagrafica.

"Il trasferimento –ribadisce il Prof. Enrico Sesenna, direttore della Chirurgia Maxillo Facciale- è stato concordato dall'équipe e veniva incontro alle rispettive esigenze. Ci sembra del tutto ragionevole – conclude il primario - mantenere un clima sereno e collaborativo da parte di tutti, in special modo quando questo non causa disagi ai pazienti e ai loro congiunti".

Nessuna imposizione quindi e nessun trattamento differenziato della bimba, visto anche che di norma i pazienti pediatrici sono ricoverati in stanze singole o insieme ad un altro bambino. Inoltre, in questo caso, i particolari drenaggi posti dopo la delicata operazione rendevano comunque inopportuno lo spostamento della bimba. Solo quindi valutazioni di carattere assistenziale e medico come per ogni altro paziente.

Quanto poi alla presenza di letti in corridoio, dichiarata dalla signora Mariella Battistotti, si precisa che in Chirurgia Maxillo-facciale la presenza di letti e barelle tecniche fuori dalle stanze di degenza fa parte della normale attività di consulenza specialistica che la struttura svolge per il Pronto soccorso. Non erano quindi pazienti ricoverati che non avevano una stanza, ma pazienti in attesa di una prestazione specialistica presso gli ambulatori d'urgenza chirurgica presenti all'interno del reparto. E, come sempre avviene, non appena terminate le cure fanno ritorno nella struttura di afferenza.

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