in particolare provenienti dall’esperienza di mons. Antonio De Rosso (Chiesa Ortodossa in Italia con sede ad Aprilia - LT) e mons. Leopoldo Adeodato Mancini (Chiesa Ortodossa Assiro Caldea d’Europa con sede ad Incisa Scapaccino - LT), chiese che, per mancanza di sinodo episcopale, avevano cessato di esistere con la morte dei fondatori. Per conoscere meglio questa realtà, che nel frattempo ha spostato la sede a Roma ed è cresciuta enormemente in tutta Italia, abbiamo intervistato Filippo Ortenzi, Arcivescovo di Roma e Metropolita d’Italia:
– Quale è la missione della Chiesa Ortodossa Italiana e chi la riconosce?
La Chiesa Ortodossa Italiana ha, quale obiettivo principale, quello di rifondare l’ ortodossia in Italia e si considera la vera Chiesa Cattolica pre scismatica (ante scisma 1054). La C.O.I. è riconosciuta quale espressione della restaurata ortodossia italiana da decine di chiese in tutto il mondo ed è capofila dell’UICOA (Unione Internazionale delle Chiese Ortodosse Autocefale) la più numerosa, seppur per numero di chiese e non di fedeli, comunione con comunità ortodosse autocefale indipendenti”.
– Come è organizzata la C.O.I.?
“La Chiesa Ortodossa Italiana è composta da 9 diocesi, 18 parrocchie, 38 Missoni, 3 santuari, 3 cappelle, 9 eremi, 6 ordini monastici e circa 8 mila fedeli in Italia.
Il nostro clero è formato da 6 tra vescovi e corepiscopi, 21 sacerdoti, 17 diaconi (comprese 9 diaconesse), 16 ipodiaconi, 4 lettori e 3 accoliti, ai quali si aggiungono circa 80 studenti al corso di Liturgia Pastorale dell’Accademia Ortodossa San Nicodemo l’Aghiorita per accedere al diaconato.
– Che competenze territoriali hanno le 9 diocesi italiane del COI?
Le diocesi della Chiesa Ortodossa Italiana sono: Roma giurisdizione su Lazio, Sardegna, Toscana, Umbria, Marche e Abruzzo; Diocesi di Nizza, Monaco e Ventimiglia che ha giurisdizione su parte della provincia di Imperia e in Francia sulla Contea di Nizza, Corsica, Val di Tenda e Principato di Monaco; Diocesi di Saluzzo e Seborga con giurisdizione su Cuneo, Asti, Alessandria, Savona e parte di Imperia; Diocesi Torino con giurisdizione sul resto del Piemonte, Genova, La Spezia e Valle d’Aosta; Diocesi di Ravenna: con giurisdizione sul Triveneto, Lombardia, Emilia Romagna, Repubblica di San Marino e Svizzera Italiana; Diocesi di Bari: con giurisdizione sulla Puglia, il Molise e la Provincia lucana di Matera; Diocesi di Napoli: con giurisdizione sulla Campania; Diocesi del Mercurion: con giurisdizione sulla Calabria e la provincia lucana di Potenza; Diocesi di Siracusa: con giurisdizione sulla Sicilia e la Repubblica di Malta.
– Quali associazioni fanno capo alla Chiesa Ortodossa Italiana?
“Al COI fanno capo varie associazioni di volontariato e filantropiche, tra le quali: L’Opera Ortodossa Mensa dei Poveri, la Confederazione delle Confraternite del Buon Samaritano, il SOSMA-UNITAU (Aiuti Umanitari), l’Arca di Sant’Antonio Abate (Difesa Animali) e la Confraternita Scout Ortodossi d’Italia. Inoltre, sono legate alla Chiesa Ortodossa Italiana diverse confraternite ed altre associazioni, come la Fraternità Apostolica di San Girolamo e dei Re Magi, la Confraternita Madonna Debitore, la Confraternita di San Michele Arcangelo, l’Associazione Arca e la Fraternità Sentinelle della Speranza.
– La Chiesa Ortodossa Italiana è legata anche al mondo cavalleresco?
Certamente, la COI ha costituito un apposito organismo di coordinamento, denominato Consiglio dei Cavalieri, la cui presidenza è stata affidata a l principe Paolo di Giovane di Roccaromana, per coordinare le numerose associazioni e confraternite cavalleresche sotto l’omoforio della nostra Chiesa. Tra queste segnaliamo almeno una mezza dozzina di Priorati della Pietà del Pellicano, varie confraternite templari (tra le quali la Confraternita Templare San Giacomo de Molay e la Confraternita dei Cavalieri Templari “Ugone de’ Pagani), un paio dedicate a San Micola, almeno tre michelite (tra queste il SOSMA-UNITAU e la Confraternita dei Cavalieri della Milizia di San Michele Arcangelo), una dedicata a San Gabriele Arcangelo, l’Arciconfraternita dei Cavalieri di Sant’Anna Paleologina (Giovanna di Savoia n.d.r.), il Sacro Ordine dei Cavalieri Portaspada e diverse altre.
– Avete altre particolari collaborazioni particolari nel campo dell’ecologia e della tutela agro-alimentare?
La tutela del creato è uno dei campi d’interesse della nostra Chiesa, al riguardo abbiamo una collaborazione con associazioni come Italia Bio e di promozione sociale e orti didattici come Io Coltivo la Vita”. Inoltre la nostra addetta stampa, la giornalista Ada Cosco, è una esperta nel campo della gastronomia, in particolare nella difesa dei sapori tradizionali e nella divulgazione della cucina monastica.
– Che rito usa la Chiesa Ortodossa Italiana?
La nostra Chiesa usa generalmente il “rito gallicano italico”, ma le nostre comunità di lingua rumena usano il rito bizantino San Giovanni Crisostomo, mentre alcune comunità piemontesi e lombarde usano anche il rito ambrosiano”.
– Quali fini si prefigge attualmente la Chiesa Ortodossa Italiana?
“La COI opera per riportare all’ortodossia tanti italiani che si sono allontanati dalla fede cristiana. Oltre persone provenienti da chiese ortodosse straniere, la maggioranza dei nostri fedeli vengono dalla chiesa cattolica, ma non mancano fedeli che hanno avuto esperienze anche in altre realtà cristiane (valdesi, testimoni di Geova, anglicani, veterocattolici, mormoni ..) ed anche in religioni estranee alla nostra cultura come il buddismo. Inoltre la nostra Chiesa è attiva anche per l’evangelizzazione di persone provenienti dall’Islam, con alcuni successi tra la comunità albanese. Inoltre siamo attivi nella evangelizzazione delle minoranze etnico-linguistiche, soprattutto tra gli arbëreshë (dove abbiamo diverse comunità in Calabria, Puglia e Molise), tra i grecanici della Bovesia (nel reggino) e tra i Sardi, traducendo le preghiere nelle loro lingue. Riguardo i sardi, andrà in stampa tra breve un libro sulla Divina Liturgia Gallicana Italica in italiano e sardo, curato da Alessandro Podda. In prospettiva pensiamo alla traduzione completa della Divina Liturgia anche in arbëreshë, in furlan, in grecanico, in arpitano e in griko.
– Siete presenti come Chiesa Ortodossa Italiana sui social?
“La COI è molto attiva sui social, abbiamo decine di pagine Facebook, gruppi e canali su Telegram, diversi gruppi su Whatsapp, siamo presenti inoltre anche su Instagram, Twitter, You Tube e VK.
– Avete delle scuole di formazione?
“Alla Chiesa Ortodossa Italiana fanno capo due strutture accademiche: l’Accademia Ortodossa San Nicodemo L’Aghiorita (due corsi: Diritto Canonico della COI e Liturgia Pastorale, servono per il Diaconato) e l’UNISAG - Università Ortodossa San Giovanni Crisostomo (quest’ultima iscritta al RT della Comunità Europea come Ente di Formazione e Ricerca ha anche un canale You Tube). L’UNISAG al momento ha organizzato tre corsi: Storia, Teologia e Spiritualità Ortodossa (aperto soprattutto a chi vuole intraprendere un percorso vocazionale), Esorcismo (limitato unicamente ai membri del clero) ed Esicasmo (o “preghiera del cuore” conosciuta anche come Esicasmo Trascendentale o Meditazione Ortodossa) aperta a tutti i fedeli.
(N.C. 10 novembre 2022)