Presentata a Verona, nella cornice di Fieragricola lo scorso 29 gennaio, l'edizione 2020 di EIMA International, la grande rassegna internazionale della meccanica agricola in programma a Bologna dall'11 al 15 novembre. Ad oggi sono 1.600 le aziende che hanno formalizzato la richiesta di partecipazione. Molte le novità previste quest'anno a partire da quelle logistiche e organizzative. A metà settembre a Bologna un evento specificamente dedicato al concorso "Novità Tecniche".
EIMA International si presenterà ai nastri di partenza, mercoledì 11 novembre prossimo a Bologna, con le credenziali per un nuovo grande successo. Oggi, a dieci mesi dall’evento, già 1.600 aziende (600 delle quali estere) hanno formalizzato la richiesta di partecipazione. Secondo FederUnacoma, l'associazione che rappresenta i costruttori di macchine agricole e che organizza la grande rassegna internazionale della meccanica agricola, potrebbe essere eguagliato e superato il massimo storico della rassegna, raggiunto nel 2018 con 1.950 aziende espositrici. Secondo le previsioni degli organizzatori, gli espositori che hanno partecipato all'edizione del 2018 dovrebbero confermare in toto la loro presenza visto l'alto tasso di fidelizzazione alla manifestazione. A questi si aggiungono circa cento aziende "new entry" che hanno già formalizzato la richiesta di partecipazione. Ad oggi - ha spiegato questo pomeriggio, nel corso di una conferenza stampa a Fieragricola, il direttore generale di FederUnacoma Simona Rapastella - risulta già virtualmente occupato il 90% delle aree espositive con una copertura merceologica completa.
La presenza di aziende e modelli è particolarmente consistente nei settori IV (lavorazione e preparazione del terreno), II (bonifica e forestazione) e nei Saloni di EIMA Idrotech (sistemi per l’irrigazione) e di EIMA Componenti.
Molte le novità previste, a partire da quelle logistiche e organizzative. Ai due nuovi padiglioni - il 29 e il 30 inaugurati nel 2018 - se ne aggiungerà un terzo, il 37, che si sviluppa su 16 mila metri quadrati lordi e che presenta i più alti standard architettonici e funzionali. Un'altra importante novità riguarda i parcheggi che, eliminati dalle aree interne del quartiere fieristico, saranno potenziati all'esterno. Lo spazio reso così disponibile consentirà di allestire un’area dimostrativa dedicata alle macchie per la gestione delle biomasse agricole e forestali, alle macchine per le sistemazioni territoriali e la prevenzione del rischio geologico, ma soprattutto alla mostra-spettacolo delle trattrici finaliste del Tractor of the Year. L'area tematica di EIMA Digital diviene un vero e proprio Salone sulle tecnologie dell'agricoltura 4.0 e prevede anche uno spazio per le numerose Start up del comparto, andando così ad aggiungersi ai Saloni EIMA Green e di EIMA Energy, e ai già citati EIMA Idrotech ed EIMA Componenti.
Lo spazio di EIMA M.i.A, dedicato alla multifunzionalità, si presenta non più come un unico blocco ma articolato in tre distinte iniziative: la prima dedicata alle sistemazioni territoriali e alla lotta contro il dissesto idrogeologico e il rischio ambientale, la seconda agli allestimenti e alla manutenzione delle aree verdi, la terza alla convegnistica sulle tematiche multifunzionali.
Ma il vero tema forte dell'edizione 2020 di EIMA International - ha ricordato Simona Rapastella - è ancora una volta l'innovazione. Ed è proprio per valorizzare le nuove tecnologie sviluppate dalle industrie della meccanica agricola che il concorso "Novità Tecniche" prevede, circa due mesi prima della rassegna, un evento specificamente dedicato. L'appuntamento è infatti per metà settembre a Bologna con un’anticipazione delle tecnologie premiate, che poi verrano messe in mostra all’EIMA, e permetterà alle case costruttrici di illustrare nel dettaglio i contenuti tecnici delle proprie innovazioni.
Sempre in tema di concorsi, EIMA International vede quest'anno il debutto di una nuova iniziativa con il "contest" relativo agli allestimenti espositivi. «Una commissione di esperti - ha spiegato Simona Rapastella - premierà gli stand più performanti dal punto di vista estetico e della funzionalità, sottolineando la crescente propensione delle case costruttrici a valorizzare i prodotti meccanici nel loro design e a promuovere il brand aziendale mediante un’immagine coordinata sempre più efficace e attraente».
(Fonti: Verona Fiere)
Di Coopservice 4 Febbraio 2020 - Le ragioni per migliorare il benessere organizzativo.
Le aziende non possono più ignorare il forte legame che esiste tra benessere, motivazione, soddisfazione e produttività. Con questa consapevolezza le imprese investono sempre più risorse per migliorare il benessere organizzativo e per controllare i fattori che lo influenzano, progettando azioni per la riduzione dello stress, la gestione della paura del cambiamento, l’aumento della motivazione, lo sviluppo di emozioni positive e il loro impatto sulle performance aziendali.
La cultura dell’organizzazione gioca un ruolo decisivo in quanto crea la cornice di senso all’interno della quale si collocano le iniziative e le attività quotidiane. Non a caso le pubblicazioni scientifiche sul tema fanno riferimento al concetto di “benessere organizzativo” o, ancora più esplicitamente, di “salute organizzativa”, ponendo l’attenzione su tutti quei processi e quelle applicazioni che si possono attuare per far sì che, sostanzialmente, il dipendente “stia bene sul lavoro”.
Direttamente collegato alla nozione di “welfare aziendale”, il benessere organizzativo è pertanto sempre più ricercato dalle aziende in virtù della consapevolezza che il dipendente è un individuo che, per poter contribuire al massimo al perseguimento degli obiettivi aziendali, deve “stare bene” fisicamente e psicologicamente. Più in generale, tutto il personale deve sentirsi parte integrante di una vera e propria comunità, all’interno della quale si condividono esperienze, scopi, valori, stili di vita: solo per questa via si potrà aspirare al benessere della persona e dunque ad un livello di qualità, in termini produttivi, maggiore nel lungo periodo.
Dalla massimizzazione del profitto alla ricerca della qualità delle relazioni interne
“L’economia dovrebbe interessarsi non solo dell’allocazione efficiente dei beni materiali – scriveva qualche anno fa, sull’American Economic Review, Matthew Rabin, docente di Economia comportamentale dell’Università di Harvard – ma anche della progettazione di ambiti organizzativi nei quali i soggetti siano felici di interagire tra di loro”.
Durante l’ultima edizione del Festival nazionale dell’Economia civile (la prossima edizione si terrà a Firenze dal 17 al 19 aprile 2020) sono stati presentati casi di imprese italiane che sembrano abbiano preso alla lettera questo assunto. Fino ad arrivare al caso estremo di una piccola azienda, produttrice di detergenti biologici da riciclo di olii esausti, che ha codificato nello statuto che lo scopo ultimo della propria attività non è la massimizzazione del profitto o del valore delle sue azioni, ma “il benessere e la felicità di tutti coloro che ne fanno parte”.
Esempi crescenti e sempre più diffusi di una cultura d’impresa consapevole del vantaggio competitivo assicurato dalla qualità delle relazioni, fattore determinante del benessere individuale e sociale e, per questa via, decisivo nella generazione all’interno delle organizzazioni di coesione, fiducia e, in ultima analisi, produttività.
Un cambio di paradigma, una mutazione culturale, determinata da un processo cumulativo di “piccole scelte quotidiane” che, una volta prodotta una certa massa critica, si trasformano in pensieri condivisi, schemi concettuali, norme, convenzioni e codici valoriali comuni. Generando in tal modo ambienti di lavoro permeati da atteggiamenti condivisi di ascolto, fiducia e reciprocità.
Il progetto ‘Benessere” di Coopservice
È questa l’idea che sta alla base del progetto di Coopservice “Benessere, diversità e inclusione: teoria e pratica del ben-essere”, progettato insieme ad esperti consulenti e formatori.
Un percorso che si snoda tra formazione teorica e lezioni esperienziali con l’obiettivo di migliorare la relazione con se stessi e con gli altri, ma che offre anche momenti di pratica fisica e di riflessione su uno stile di vita sano.
Le iniziative proposte sono numerose e variegate e prevedono lezioni in aula, role play e, per alcune, una leggera attività fisica in palestra oppure all’aperto.
Per esigenze organizzative, il progetto parte da Reggio Emilia, ma con la speranza di riuscire ad estenderlo presto anche agli altri territori nei quali Coopservice opera.
Di seguito l’elenco delle iniziative organizzate a Reggio Emilia nei prossimi mesi (da febbraio a giugno):
Ben-essere
• Dalle ferite emotive all’autostima
• Lezioni di ginnastica posturale
• Gestione dello stress: eustress e distress
• Mindfulness e Meditazione: l’importanza del respiro
• Emozioni al lavoro, non perdere l’equilibrio
• Stare in relazione: Il contatto io-tu
• Gruppi di cammino
Diversità e inclusione
• Difesa personale
• La doppia discriminazione che vivono le donne migranti, i percorsi di autonomia
• Meccanica della bicicletta ed Educazione stradale
• Uscite in bicicletta
• Il femminile: conoscere per comprendere
• Il maschile: conoscere per comprendere
Professione Casaro: nasce a Reggio Emilia il corso pratico (e gratuito) di tecnologia casearia per la produzione di Parmigiano Reggiano
Reggio Emilia, 6 febbraio 2020 – Nasce a Reggio Emilia il primo corso per diventare casaro del Parmigiano Reggiano. Lo annuncia il Consorzio di tutela che, proprio in questi giorni, ha dato vita ad un percorso destinato a valorizzare un patrimonio fatto di antichi gesti che si tramandano di generazione in generazione.
Da sempre attento alla formazione e all’aggiornamento professionale, il Consorzio del Parmigiano Reggiano ha voluto organizzare il corso a titolo gratuito per ribadire l’impegno nella tutela delle tradizioni e per salvaguardare il mestiere del casaro che è di importanza cruciale per tutto il comparto.
Un comparto che raggruppa 330 caseifici, 2.600 allevamenti e che produce circa 10 mila forme ogni giorno, per un giro d’affari al consumo che supera i 2,4 miliardi di euro.
Il corso - rivolto a giovani casari, aiuto casari, garzoni già̀ coinvolti nelle attività̀ di caseificio - intende fornire le competenze di tecnologia casearia utili alla trasformazione del latte in Parmigiano Reggiano.
Un formaggio unico, che si produce oggi come nove secoli fa: con gli stessi ingredienti (latte, sale e caglio), con la stessa cura artigianale e con una tecnica di produzione che ha subito pochi cambiamenti nei secoli, grazie alla scelta di conservare una produzione del tutto naturale, senza l’uso di additivi.
Un lavoro duro, che non ammette scorciatoie, che comincia alle quattro del mattino e per il quale si lavora 365 giorni l’anno, senza interruzioni di sorta.
Il corso – della durata di quattro mesi, da febbraio a maggio – prevede dieci uscite presso altrettanti caseifici per permettere ai diciotto partecipanti di svolgere esercitazioni pratiche. A queste si sommano sessanta ore di lezioni teoriche serali volte ad approfondire la conoscenza in merito alla materia prima, alle lavorazioni in caseificio, al Disciplinare di Produzione, alle normative vigenti e ad altri aspetti gestionali e di valorizzazione del prodotto trasformato. Le lezioni e le esercitazioni pratiche saranno condotte principalmente da personale del Consorzio con la preziosa collaborazione di casari esperti e docenti esterni, cultori di tematiche specifiche. Si terrà a Reggio Emilia, presso la sede di Dinamica a Mancasale. Nei prossimi anni sarà riproposto, con le stesse modalità, anche nelle altre provincie di produzione della DOP (Parma, Modena, Bologna e Mantova) al fine di permettere un più ampio coinvolgimento dei caseifici.
“Il casaro, con le sue abili mani, riesce a mettere in pratica i segreti imparati e tramandati da generazioni. Si tratta di un lavoro duro, fatto di fatica e dedizione che è importante preservare e valorizzare. Siamo felici della buona risposta di adesione a questo primo corso a Reggio Emilia. Nei prossimi anni il Consorzio dedicherà attenzione e risorse specifiche per sostenere tali iniziative in maniera diffusa in tutta zona di origine della DOP. Assicurare la conservazione delle competenze necessarie ai caseifici è un pilastro imprescindibile per salvaguardare la qualità del formaggio DOP più importante al mondo” commenta Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio.
Info e iscrizioni: Segreteria organizzativa di Dinamica 0522 920437 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
L’analisi delle compravendite realizzata dall’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa su dati Agenzia delle Entrate evidenzia che, nei primi nove mesi del 2019, le transazioni nel settore commerciale sono aumentate del 6,7% rispetto allo stesso periodo del 2018 e si sono portate a 22.134.
Il 19,8% di coloro che si sono rivolti alle agenzie Tecnocasa e Tecnorete specializzate nel settore Immobili per l’Impresa, ha espresso intenzione di comprare. Il 47,8% dei potenziali acquirenti è rappresentato da investitori attratti, in particolare, dai rendimenti annui lordi che nelle location più periferiche possono arrivare anche al 10-11%.
Segue un 14,2% di richieste di acquisto per aprire attività di ristorazione e somministrazione.
La metratura più gettonata è inferiore a 50 mq.
Nel 2019 il settore ha sicuramente beneficiato della cedolare secca che ha spinto anche i privati ad acquistare piccoli negozi come forma di investimento.
Le città dove si è avuto il maggiore aumento delle transazioni nel periodo considerato sono Bologna (+64,8%), Roma (+22,9%), Torino (+19,3%) e Milano (+18,7%). Roma e Milano si confermano ai primi posti per numero di scambi: nella Capitale le transazioni sono state 1419, il capoluogo lombardo ne fa segnare 1359 confermando la sua crescita di attrattività.
L’Università di Bologna sulla vicenda dello studente Patrick George Zaky: dichiarazione del Prorettore Vicario Mirko Degli Esposti
“Non appena venuta a conoscenza della notizia relativa allo studente Patrick George Zaky, l’Università di Bologna si è attivata creando un gruppo di crisi interno che ha avviato una collaborazione con le autorità competenti. L’Ateneo si è subito messo in contatto con il Ministero dell’Università e per questo ringrazia il Ministro Manfredi che si messo a disposizione immediatamente. Si sono inoltre attivati il Ministero degli Interni e l’Ambasciata italiana al Cairo attraverso la Farnesina.
L’Università di Bologna sta seguendo con grande attenzione l’evolversi della situazione e auspica che questa vicenda possa avere un esito rapido e positivo, nella piena trasparenza e completezza delle informazioni e nel pieno rispetto dei diritti delle persone.
Patrick George Zaky ha vinto una borsa di studio, dopo una rigorosa selezione, per partecipare al prestigioso master internazionale GEMMA, un corso di studio unico in Europa sugli studi di genere. Da quando ha iniziato le sue attività all’Università di Bologna, lo scorso settembre, Patrick ha partecipato al corso con grande entusiasmo, competenza e professionalità. Tutte le testimonianze raccolte da parte dei docenti e delle studentesse e studenti che lo hanno conosciuto restituiscono un ritratto molto diverso da quanto sembrano indicare le autorità egiziane.
L’Ateneo auspica che Patrick possa tornare al più presto a Bologna per riprendere gli studi del secondo semestre e proseguire poi il suo percorso anche il prossimo anno come aveva previsto”.
Tra le novità, il tool per prenotare le visite in caseificio direttamente online. Il sito è stato sviluppato dalla digital agency SpotView di Bologna.
Reggio Emilia, 10 febbraio 2020 – È online il nuovo sito istituzionale del Consorzio Parmigiano Reggiano: www.parmigianoreggiano.it .
Un viaggio tra la storia e i valori della Dop più importante al mondo che si produce oggi come nove secoli fa: con gli stessi ingredienti (latte, sale e caglio), con la stessa cura artigianale e con una tecnica di produzione che ha subito pochi cambiamenti nei secoli, grazie alla scelta di conservare una produzione del tutto naturale, senza l’uso di additivi.
Una delle novità più importanti introdotte dal nuovo portale è la possibilità di prenotare online le visite in caseificio. Sulla pagina “Prenota una visita”, nella sezione “I Caseifici”, l’utente può individuare e contattare il caseificio produttore più adatto alle proprie esigenze, utilizzando diversi filtri e anche la funzione di ricerca sulla mappa interattiva. Questo nuovo tool costituisce un utile strumento anche per i consorziati, che potranno tenere traccia delle prenotazioni proprio come su un’agenda digitale sempre aggiornata.
La realizzazione del nuovo sito è frutto della collaborazione tra il Consorzio Parmigiano Reggiano e la digital agency SpotView di Bologna.
Esprimiamo la nostra solidarietà al Comitato antifascista e antimperialista per la memoria storica e all’ANPPIA di Parma, anche quest’anno al centro dell’attenzione e delle accuse della destra locale per il convegno “Foibe e Fascismo” in programma Lunedì 10 Febbraio a Parma.
Inaccettabili sono le accuse di negazionismo e revisionismo rivolte agli organizzatori del convegno. Siamo al ribaltamento della realtà. L’unica vera operazione di revisionismo, in corso ormai da anni, è l’istituzione del “giorno del ricordo”.
Questa sì è un’operazione revisionista, sponsorizzata dalle forze di estrema destra in Italia.
Con il giorno del ricordo si è istituzionalizzata per legge una lettura parziale e ideologicamente orientata della storia. Non si può parlare del dramma delle foibe senza inserirlo nel contesto storico.
Noi ricordiamo tutto e rivendichiamo la nostra convinta partecipazione al Convegno che il Comitato antifascista e antimperialista per la memoria storica di Parma organizza, ogni anno, da quindici anni, il 10 Febbraio al Cinema Astra e cogliamo l’occasione per invitare l’intera città a partecipare anche quest’anno al convegno e alle iniziative antifasciste in programma in città a partire dal presidio indetto per Domenica in P.le Barbieri alle ore 17.
Riteniamo che il convegno del 10 febbraio sia un’occasione preziosa per tutta la città, per chiunque voglia provare ad approfondire la storia e i drammi del ‘900 e respingere ogni tentativo di legittimazione del fascismo e della sua propaganda, ricordandone i crimini spesso taciuti.
Noi ricordiamo tutto, non solo le foibe, ma anche l’occupazione fascista dei territori istriani ed ex-jugoslavi, la ventennale dittatura, le politiche coloniali con cui si costrinsero le popolazioni a processi di italianizzazione forzata, l’odio razziale, le esecuzioni sommarie, gli incendi di interi villaggi, le operazioni squadriste, i campi di concentramento fascisti.
Campo di concentramento fascista sull'isola di Rab (Croazia)
Bambini prigionieri nel campo di concentramento fascista sull’isola di Rab (Croazia) – fonte: lastampa.it
Mentre ogni anno si parla solo di foibe, in pochi in Italia, hanno mai sentito parlare, ad esempio, del campo di concentramento di Rab, oggi località turistica, ma 70 anni fa lager fascista nel quale persero la vita migliaia di civili jugoslavi, bambini compresi.
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Prigioniero nel campo di concentramento fascista sull’isola di Rab (Croazia) – fonte: carmillaonline.org
Il convegno del 10 Febbraio, da anni, ha avuto il merito di non cedere ad una ricostruzione parziale ma di contribuire a far conoscere ad un vasto pubblico in città le atrocità commesse dai fascisti italiani in Ex-Jugoslavia e rispetto alle quali non esiste, oggi, nessun giorno del ricordo.
Guerra, violenza e morte seminate dal fascismo in tutta Europa non possono essere rimosse con un colpo di spugna o con i giorni del ricordo parziale.
A supporto di queste considerazioni, invitiamo all’approfondimento della complessa vicenda istriana e jugoslava e alla visione, tra i tanti materiali disponibili anche online, del documentario “Fascist Legacy” realizzato qualche anno fa dalla BBC, un utile contributo per non cadere nelle semplificazioni e nelle forzature revisioniste che l’estrema destra porta avanti da anni.
Fascist Legacy (BBC): https://www.youtube.com/watch?v=2IlB7IP4hys
Prc Parma
Finalmente il tanto atteso e desiderato momento del distacco è avvenuto e il Regno Unito, almeno per il momento, procede come se nulla fosse successo.
Di Lamberto Colla Parma 9 febbraio 2020 - Non è successo nulla!
La Borsa di Londra, alla quale peraltro è collegata quella di Milano, non ha subito tracolli o impennate, i supermercati non sono stati presi d’assalto dai cittadini di Sua Maestà la Regina Elisabetta, come molti tentarono di farci credere, mentre al contrario le scene di giubilo andate in onda hanno molto ricordato il giorno dell’entra in vigore dell’Euro il 1 gennaio 2002.
A 18 anni di distanza, il Regno Unito, senza mai essere entrato in tutto e per tutto, ha abbandonato la “goliardica combriccola” europea e non sembra affatto preoccupato del futuro, liberato da opprimenti lacci e laccioli, e condizionamenti quotidiani sulla vita, gli interessi e i diritti delle persone.
A tal proposito, e con dispiacere, è condivisibile il discorso di commiato dall’UE di Nigel Paul Farage, leader del Partito della Brexit, che riassume in buona parte il pensiero di molti cittadini europei, non tanto euroscettici come vengono etichettati dagli euroinomani e dagli uemanoidi, quanto fortemente delusi dalla UE post ECU, che non è un discount bensì la moneta fittizia europea, in vigore dal 1979, alla quale si parametrizzavano le diverse valute in base a un paniere composto da importi determinati di ciascuna valuta comunitaria, ponderati in funzione dell’importanza relativa delle economie nazionali, in termini di prodotto interno lordo e di commercio intracomunitario (ECU-European Currency Unit).
L’Euro invece, stando alle promesse, avrebbe dovuto lanciare l’Europa verso il benessere globale, consentirci di lavorare un giorno di meno guadagnando come se si lavorasse un giorno di più, come il nostro prode traghettatore all’euro andava farneticando.
Le cose sono andate ben diversamente e quella che doveva diventare una solida unione è diventata una famiglia isterica mettendo in evidenza tutti i limiti di ogni Stato e soprattutto dei loro governi.
Ecco quindi che le parole di Farage devono diventare un forte invito alla riflessione.
“Noi adoriamo l’Europa, ma detestiamo l’Unione europea” ha affermato a un certo punto del suo discorso il leader d’oltre manica. Un passaggio che seguiva una intera analisi degli scenari e delle aspettative di coloro che avevano vissuto la creazione di una casa comune.
Un passaggio che ben rappresenta i desiderata di quelli che oggi vengono etichettati come populisti.
Gran parte di questo popolo “critico” adora l’Europa intesa come “comunità” di Stati indipendenti e pacificamente cooperanti, ma non sopporta più questo tipo di “unione” forzata fra gli stessi. “I miei genitori, aveva introdotto Nigel Farage, aderirono a un mercato comune, non a un’unione politica, non a bandiere, inni, presidenti”.
Inizialmente l’entusiasmo dei singoli cittadini era alle stelle nei confronti di questi progetto europeo perché non intaccava la loro indipendenza anzi avrebbe dovuto aggiungere maggiore fratellanza e travasare le positività di ogni Stato otre i confini migliorando la vita di ciascuno, indipendentemente dai credo e dai nazionalismi.
Ad un certo punto il discorso dell’indipendentista si fa più concreto e la domanda che pone è particolarmente condivisibile: “Cosa vogliamo dall’Europa? Se vogliamo commercio, amicizia, collaborazione, reciprocità non abbiamo bisogno di una Commissione europea, della Corte europea di giustizia, di tutte queste istituzioni e di tutto questo potere”.
L’attacco è evidentemente alle inutili sovrastrutture dell’Unione attuale. Un “nido” di burocrati il cui vertice pianifica con ossessione patologica i bilanci dei singoli stati di semestre in semestre, entrando nella discussione sino alla seconda cifra decimale.
Non è certamente questo che gli europei e soprattutto i loro padri nobili avevano in mente quando ipotizzarono il futuro dei propri paesi.
Intenzioni e desideri traditi dagli eventi successivi, dall’aver traghettato gli europei da quel disegno comunitario e di impronta economica e di pacifica convivenza verso uno totalmente diverso.
Come dargli torto? prima di vedere sgretolare l’UE sotto attacco dai suoi stessi ottusi vertici, sarebbe opportuno meditare sulle parole del politico di Sua Maestà per porre rimedio alle “nefandezze” dei traditori e tornare far sognare gli europei.
Deve finire il tempo dei “guru” alla Oliviero Toscani, deboli coi forti, forti coi deboli e magari anche l......o. dei potenti per interessi personali e non certamente collettivi.
_____
Nigel Paul Farage è un politico britannico, dal 2019 leader del Partito della Brexit e in precedenza, dal 2010 al 2016, leader del Partito per l'Indipendenza del Regno Unito. Il discorso all'UE https://www.youtube.com/watch?v=fm-WmtZkz7M
Oliviero Toscani a “Un giorno da pecora” aveva dichiarato, rispondendo alla foto delle Sardine in compagnia e ospiti di Benetton “Ma a chi interessa se casca un ponte...)
“Rischio incendio e lesioni!” Rapex segnala un richiamo per le VW Tiguan e Touran. Difetto di livello grave al serbatoio del carburante
Due dei modelli più popolari di Volkswagen, sono stati segnalati per un seria “allerta” dal Rapex – Rapid Alert System for non-food dangerous products, un organismo dell’unione europea impegnato nella vigilanza sul corretto funzionamento di tutti i prodotti in vendita nell’unione europea.
L'avviso con "Livello di rischio serio" è inserito dalla Germania nel bollettino del 7 febbraio 2020. Il richiamo che sta per essere attuato dalla casa tedesca riguarda le Tiguan e Touran prodotte dal 10/10/2019 al 11/10/2019 e riguardano i modelli con numero di omologazione: e1 * 2001/116 * 0450 *; e1 * 2001/116 * 0211 *, Tipo: 5N, 1T. La segnalazione "A12 / 00140/20", nel bollettino Rapex pubblicato oggi si riferisce a un difetto della "Parete del serbatoio del carburante non è sufficientemente spessa. Di conseguenza, in caso di incidente potrebbe rompersi e perdere carburante aumentando il rischio di incendio o esplosione." "Di conseguenza, aumentando il rischio di incidenti." E il bollettino Rapex conclude sinteticamente ''non si possono escludere condizioni di guida non sicure''.
Pur non essendoci stati incidenti - segnala Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti” - è consigliabile che i proprietari di queste auto prestino la massima attenzione e che si rivolgano subito alle autofficine autorizzate o ai Concessionari Volkswagen Italia nel caso in cui la propria autovettura corrisponda al modello in questione. Volkswagen non ha indicato quanti modelli sono stati identificati in Italia. Segnalazione presentata dal Ministero dei trasporti di Germania.
(8 febbraio 2020)
Editoriale: - Bye Bye United Kingdom, le parole di Farage dovrebbero far riflettere -5 Febbraio, Giornata Internazionale contro gli sprechi alimentari. I Francesi i più virtuosi ma a "Parma non si spreca". - Lattiero caseario. Prezzi stabili su tutti i fronti - Cereali e dintorni. Mercato telematico in territorio positivo. - Determinato il Prezzo a riferimento del latte - Mucca pazza, primo caso in Svizzera dal 2012. -
SOMMARIO Anno 19 - n° 06 09 febbraio 2020
1.1 editoriale
Bye Bye United Kingdom, le parole di Farage dovrebbero far riflettere
2.1 Etica e cibo
5 Febbraio, Giornata Internazionale contro gli sprechi alimentari. I Francesi i più virtuosi ma a "Parma non si spreca".
3.1 lattiero caseario Lattiero caseario. Prezzi stabili su tutti i fronti
3.1 Bis lattiero caseario Lattiero caseari. tendenza
4.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Timori di pandemia.
5.1 cereali e dintorni tendenze.
6.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercato telematico in territorio positivo.
7.1 cimice asiatica Cimice asiatica: giovedì 6 febbraio convegno su ricerca e tecniche di difesa
7.2 pomodoro export Consorzio Casalasco: +17% grazie all’export
8.1 fieragricola verona Mercato macchine agricole, un quadro disomogeneo.
9.1 Prezzo riferimento Reggio E. Determinato il Prezzo a riferimento del latte.
9.2 fiume taro Taro: incontro al Distretto del PO
10.1 zootecnia Mucca pazza, primo caso in Svizzera dal 2012.
11.1 aceto balsamico Tris di Medaglie e ingresso nei Top50 per l’oro nero
dell’Aceto Balsamico del Duca
12.1promozioni “vino” e partners
13.1 promozioni “birra” e partners
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