In&Out racconta l'ortofrutta europea, in prima fila contro la crisi idrica fra lotta agli sprechi e valorizzazione dell'acqua in campo.
30% in meno di acqua per produrre kiwi, 20% in meno per il pomodoro da industria (con il 50% in meno di emissioni): fra tecnologia e ricerca, ecco l’impegno dell’ortofrutta europea nella sfida alla siccità e nella difesa della risorsa più preziosa del pianeta.
#ADBPO #siccità - I dati ufficiali dell’Osservatorio dell’Autorità del Fiume Po insieme ad istituzioni, enti di regolazione, agenzie di monitoraggio e stakeholder confermano che, all’avvio della stagione dell’irrigazione, il deficit desta particolare preoccupazione per i prossimi mesi - (Bollettino aggiornato in allegato)
Piacenza, 23 gennaio 2023 - La grave crisi idrica che sta imperversando da mesi sul nostro territorio con piogge scarse e temperature sopra la media non si placa nonostante le precipitazioni della scorsa settimana e quelle attese per questa. Inferiori alla media sia i volumi delle dighe di Molato e Mignano sia le portate di fiumi e torrenti.
Piacenza, 23 giugno 2022 - Considerato il grave stato di siccità che sta interessando il nostro territorio, il Consorzio di Bonifica di Piacenza ha incontrato le associazioni di categoria agricole e le Organizzazioni di Produttori per informare circa la carenza idrica e creare un confronto in merito ai provvedimenti da adottare.
Summit in bonifica con gli agricoltori a causa dell'emergenza anticipata. Presi alcuni provvedimenti straordinari in attesa delle piogge che non arrivano. (In allegato il documento pdf AVVIO IRRIGAZIONE)
REGGIO EMILIA – 15 Marzo 2019 – Incontro straordinario sull'emergenza idrica causata dalla eccezionale ondata di siccità nella sede del Consorzio di Bonifica dell'Emilia Centrale tra amministratori, dirigenti dell'ente e i rappresentanti delle associazioni agricole dei territori interessati nelle province di Reggio Emilia e Modena.
Al centro del focus, tra gli altri temi agroambientali affrontati, si è approfondito nel dettaglio l'anticipato avvio del servizio irriguo gestito dal Consorzio stesso a beneficio delle colture tipiche del comprensorio. I tecnici dell'Emilia Centrale hanno assicurato i rappresentati degli agricoltori che il servizio irriguo è già stato avviato in particolare nella zona dei prati stabili della Val d'Enza, dove, in questo particolare frangente, si registra la maggiore esigenza di acqua per l'utilizzo irriguo.
Oltre a questo rilevante provvedimento emergenziale in questi giorni è stata contestualmente attivata anche la derivazione dal Fiume Secchia, per la quale si è provveduto a tempo di record a sistemare l'invaso danneggiato dalla piena del 3 febbraio scorso.
Per quanto concerne le prese di risorsa idrica dal Fiume Po a Boretto invece saranno necessari ancora alcuni giorni prima dell'attivazione dell'impianto idrovoro a causa del fenomeno dell'insabbiamento dovuto alla minor portata nell'alveo del grande fiume padano.
Entro la fine del mese - in concomitanza con il previsto e significativo aumento delle esigenze irrigue per i nostri campi - il sistema andrà a regime in modo da soddisfare le richieste sperando naturalmente in qualche precipitazione che tarda troppo ad arrivare. Nel corso del summit all'Emilia Centrale sono stati inoltre presentati anche gli importanti interventi sulla rete irrigua essenziali per un'equilibrata e calibrata distribuzione dei flussi nei periodi di preponderante necessità collettiva: quello alla Botte Bentivoglio su alcuni impianti di sollevamento e sui altri canali principali per poter avviare regolarmente una stagione irrigua che si presenta lunga e particolarmente impegnativa, stante le portate " già estive" di Fiumi e Torrenti, lo scarso livello di grandi laghi alpini e la poca neve caduta in montagna.
Da più parti è stata infine manifestato l'auspicio che, a fronte di una situazione che già da ora si dimostra particolarmente difficile, i vincoli derivanti dalla normativa comunitaria sulle derivazioni da Fiumi e Torrenti vangano applicati tenendo conto della straordinarietà della situazione che si sta delineando.
Autorità Di Distretto Del Fiume Po, riunito a Parma l'osservatorio sulle crisi idriche: ecco la situazione del comprensorio. Allegato il bollettino.
Parma, 14 Marzo 2019 – L'Osservatorio sulle crisi idriche all'interno del vasto comprensorio del Fiume Po (che si estende dalla Valle d'Aosta alle Marche) si è riunito nelle ultime ore per esaminare la situazione nell'intero territorio: una situazione non rosea dopo un esame attento dei valori emersi dai monitoraggi delle diverse agenzie regionali coinvolte dal Distretto.
Al tavolo hanno preso parte, tra gli altri, i rappresentanti di: AdbPo, AiPo, ANBI-Consorzi di bonifica, Arpa, A2A Energia, Consorzio del fiume Adda, Consorzio dell'Oglio, Consorzio del fiume Ticino, Istituto di Ricerca sulle Acque (IRSA)-Cnr, Enel Green Power, Elettricità Futura, Protezione Civile, Regione Emilia-Romagna, Regione Liguria, Regione Lombardia (DG Enti Locali, Montagna e Piccoli Comuni, DG Agricoltura), Regione Piemonte.
Esaminate tutte le criticità il Segretario Generale dell'Autorità Meuccio Berselli ha diramato un bollettino che riporta un livello di Severità idrica di colore giallo – ovvero, ancora piuttosto moderata nonostante numeri di insieme decisamente al ribasso – ma ciò che va considerato in modo puntuale è anche la stretta relazione tra le condizioni attuali (riportate nel bollettino in allegato) e il contesto di prelievo irriguo che ancora può ritenersi moderato. Se le condizioni di prelievo fossero a pieno regime la situazione sarebbe molto più grave.
In considerazione di quanto elencato l'Osservatorio, che in questa seduta ha coinvolto in maniera stabile per la prima volta le direzioni alle politiche agricole delle regioni del distretto, ha provveduto a concertare un regolamento di azione decisamente più snello tra i soggetti che hanno competenze sulla gestione delle acque in modo da modulare i singoli provvedimenti nei prossimi mesi a seconda delle necessità più urgenti: tra queste lo spostamento dei livelli del Lago Maggiore da quota 1,25 a 1,35 metri sullo zero idrometrico di Sesto Calende (25 milioni di metri cubi di risorsa idrica in più disponibili in presenza di quantitativi disponibili); e la conoscenza precisa del volume presente negli invasi alpini utilizzati per scopi idroelettrici, in particolare quelli della Valle D'Aosta.
A breve, tenuto conto dello scenario presentato e del trend meteo climatico preoccupante (temperature sempre in aumento) saranno ufficializzate le date del prossimo incontro sulla crisi idrica alla luce degli effetti dei cambiamenti climatici in corso.
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Previsione per la settimana compresa fra lunedì 18 e domenica 24 marzo 2019
Sulla base degli ultimi dati disponibili, la circolazione depressionaria che avrebbe dovuto interessare il
bacino del Mediterraneo sembra rimanere confinata tra il nord-Africa e la penisola iberica. La nostra
regione sarà quindi solo marginalmente interessata da precipitazioni, in particolare nella prima parte della
settimana, con quantitativi complessivamente previsti nella norma del periodo. Successivamente sembra
invece probabile l'espansione di un campo di alta pressione che andrà ad interessare l'Europa centrale. Le
temperature, anche se in calo ad inizio periodo, tenderanno a rimanere leggermente superiori alla media
climatologica.
Tendenza per i successivi 15 giorni (lunedì 25 marzo 2019 - domenica 07 aprile 2019)
Il periodo sembra caratterizzato da correnti occidentali con probabile alternanza di fasi di alta pressione e
passaggio di deboli onde perturbate. Saranno quindi probabili alcuni episodi di precipitazione ma i
quantitativi complessivi si prospettano inferiori alla norma. Le temperature tenderanno a rimanere
prossime o leggermente inferiori alla media climatologica.
Emissione 12 Marzo 2019, elaborazione sulla base del sistema di previsione mensile ECMWF
Le scarse piogge agostane cadute in modo disomogeneo non hanno dato alcun sollievo alle colture che ne hanno estrema ed immediata necessità. In evidente sofferenza vigneti e prati stabili
Reggio Emilia – 27 Agosto 2018 - Le previsioni metereologiche presentate nella prima decade di Agosto dagli esperti di ARPAER e successivamente confermate il giorno 14 nel corso dell'incontro - convocato in via straordinaria - presso l'Osservatorio permanente sullo stato idrologico del bacino del Po (nella sede dell'Autorità Distrettuale a Parma) avevano assicurato che, nel volgere di pochi giorni, le piogge, in questo caso "provvidenziali", avrebbero regalato sollievo istantaneo a quelle aree, come la Val d'Enza, in cui la carenza di risorsa idrica mette in seria difficoltà le colture tipiche del territorio ormai in modo pressochè endemico.
Le misurazioni allora effettuate, in località Cerezzola, consegnarono dati specifici che facevano rientrare la carenza stagionale dei flussi in un contesto di stress tutto sommato nella norma del periodo, ma oggi le cose sono decisamente cambiate e la mancanza di precipitazioni - cadute in scarsa quantità ed in maniera disomogenea -rischiano di mettere a repentaglio la coda della stagione irrigua nella vallata incrementando i rischi per le produzioni locali.
Così, negli ultimi giorni, (come confermato dallo stesso aggiornamento comunicato da ARPAER) la drastica riduzione della portata del Torrente Enza - che attualmente è leggermente superiore al DMV (Deflusso Minimo Vitale) palesa e rimarca lo stato di difficoltà straordinaria a cui serve porre opportuno rimedio. Va da sé che il protrarsi di questa situazione di deficit potrà causare, nel breve periodo, la sospensione della derivazione della risorsa idrica con evidenti e conseguenti danni gravi al settore agricolo ed in particolare a prati stabili e vigneti.
Questo cambiamento della situazione è un chiaro indicatore del carattere torrentizio del corso d'acqua che, come già risultato evidente dai lavori del Tavolo Tecnico Regionale, non è in grado di garantire il fabbisogno idrico necessario al bacino sotteso.
Per queste ragioni il Consorzio di Bonifica dell'Emilia Centrale chiede una nuova ed immediata valutazione di un provvedimento temporaneo di deroga ai limiti degli attuali DMV (in linea con quanto disposto relativamente ad altre zone del comprensorio regionale). Questo provvedimento se disposto in tempi idonei potrebbe scongiurare danni certi alle produzioni senza alterare – a parere del Consorzio di Bonifica dell'Emilia Centrale – l'ecosistema fluviale stante la sua natura come detto a carattere torrentizio.
Presenti tutti i rappresentanti tecnici delle istituzioni firmatarie del Protocollo d'Intesa del marzo scorso. Monitoraggio e soluzioni al centro dell'incontro operativo
Parma, 12 Giugno 2018 – Nuovo incontro presso la sede del Consorzio della Bonifica Parmense dei rappresentanti tecnici di istituzioni ed enti, ideatori e firmatari nel marzo scorso del Protocollo d'Intesa sulle Crisi Idriche volto a individuare i nuovi e mutati fabbisogni del territorio in materia di approvvigionamento di acqua e le possibili e praticabili soluzioni strategiche per contrastare la siccità.
Anche se il 2018 è iniziato meglio, sotto questo profilo, viste le precipitazioni anche nevose dell'inverno scorso, non bisogna abbassare la guardia soprattutto alla luce delle gravi crisi che si sono manifestate negli ultimi anni in particolare quella storica del 2017 che ha dimostrato quanto sia necessaria un'azione concertata da parte di chi svolge gestione e governo dei flussi. Occorre promuovere un utilizzo consapevole e virtuoso a 360° della risorsa disponibile.
Il fabbisogno idrico, anche nella nostra provincia infatti è mutato. Le criticità dovute al fenomeno della siccità si fanno pressanti a tal punto che nell'estate 2017 anche la Provincia di Parma è stata tra le prime in Italia a dichiarare lo stato straordinario di emergenza. Le precipitazioni cadute in modo violento e in tempi molto ristretti, a testimonianza di una variabilità idrologica quasi endemica, rischiano di non essere più sufficienti per soddisfare a pieno il fabbisogno idrico complessivo. Partendo da questi dati di fatto, si sono valutate le carenze manifestatesi soprattutto circa l'approvvigionamento idrico dal punto di vista agricolo, civile e industriale. Nell'occasione sono state presentate dal Consorzio della Bonifica Parmense le progettualità ideate: quattro bacini in zona Medesano, due in fase di progettazione e due in fase di realizzazione, candidati a finanziamenti regionali le condotte di alimentazione e scarico di uno dei bacini di valle, la condotta di distribuzione dei restanti bacini partecipa al bando di finanziamento PSR 2014-2020. Tre bacini zona Noceto, di cui uno in fase di progettazione e due in fase di realizzazione, le condotte di adduzione e distribuzione partecipano al bando di finanziamento PSR.
Per quanto concerne l'utilizzo irriguo dell'acqua a sostegno indispensabile delle produzioni tipiche del nostro territorio, si è fatta l'analisi delle disponibilità idriche attuali e si sono individuati i criteri per una valutazione più approfondita dei fabbisogni idrici futuri. Uno degli strumenti valutati nell'incontro è il SICC-Idrometro che è la base conoscitiva necessaria alla scelta delle misure di mitigazione. In un unico ambiente sono visualizzati gli impatti sul territorio della riduzione della disponibilità idrica, le possibili misure di mitigazione e i relativi effetti.
Ai primi di luglio si terrà il prossimo incontro tecnico-operativo con la presentazione di ulteriori e approfondite analisi di monitoraggio idrico frutto della ricerca interna del Consorzio e in forza delle collaborazioni con le istituzioni coinvolte, tra queste per esempio verrà illustrata una innovativa soluzione progettuale sulla Ricarica Artificiale in Falda.
Il Direttore Generale della Bonifica Parmense Fabrizio Useri ha coordinato il tavolo rappresentato insieme ad esperti e tecnici consortili: Davide Malvisi e Daniele Scaffi, Paolo Mignosa dell'Università degli Studi di Parma, Claudia Vezzani dell'Autorità di Bacino distrettuale del Fiume Po, Giovanni De Leo del Comune di Parma, Marco Tamani di Coldiretti Parma, Nicola Bassi di Emiliambiente, Valentino Piramide di Ireti, Maria Chiara Albertini dell'Unione Parmense degli Industriali e da Davide Graziani dell'Ordine degli Ingegneri di Parma.