Tuttavia, secondo una ricerca mUp Research condotta per American Pistachio Growers, solamente 1 Emiliano-Romagnolo su 4 giudica "corretta" la propria alimentazione quotidiana sul luogo di lavoro.
Oltre 7 Emiliano-Romagnoli su 10 fanno almeno una pausa snack e quasi la metà di questi preferiscono mangiare frutta secca.
Gruppo Fini lancia sul mercato una nuova linea di composte di frutta: 4 referenze dai sapori unici ed innovativi, realizzate con pochi ingredienti, semplici e naturali, per assaporare tutto il gusto "vero" della frutta.
BE FRUITY!
In arrivo sulle spiagge italiane un tour per vivere e scoprire in modo diverso la frutta! Si parte il 14 luglio a Rimini
In&Out racconta l'ortofrutta europea, in prima fila contro la crisi idrica fra lotta agli sprechi e valorizzazione dell'acqua in campo.
30% in meno di acqua per produrre kiwi, 20% in meno per il pomodoro da industria (con il 50% in meno di emissioni): fra tecnologia e ricerca, ecco l’impegno dell’ortofrutta europea nella sfida alla siccità e nella difesa della risorsa più preziosa del pianeta.
Raccolto lo scorso giugno nel ceraseto sperimentale dell'azienda di Salvi Vivai a Runco di Portomaggiore (Ferrara), il frutto ha fatto registrare un peso di 26,45 grammi, guadagnandosi così un posto all'interno dei Guinness World Records
Agricoltura. Allarme frutteti, Bignami (Fi): sostenere produttori e imprese. Crisi prezzi, scarsa remunerazione, concorrenza estera, siccità, costi produzione: sono le "criticità" segnalate dal consigliere che chiede alla Regione di intervenire.
Allarme frutteti in Emilia-Romagna. Galeazzo Bignami (Fi), in un'interrogazione rivolta alla Giunta regionale, vuole sapere quali azioni siano state attivate per sostenere il settore frutticolo e per dare un aiuto concreto ai produttori e alle imprese che non riescono a ottenere un'equa remunerazione. Il consigliere, a questo proposito, riferisce che una nota organizzazione agricola ha segnalato di recente "la perdita, in 20 anni, del 43% dei frutteti dell'Emilia-Romagna che sarebbero passati da 99.438 a 57.559 ettari di superficie coltivata". Le criticità - secondo quanto riportato dal consigliere - riguarderebbero, in particolare, "il calo delle quotazioni di alcuni prodotti e le somme poco remunerative corrisposte ai produttori", oltre al "problema della siccità".
"La crisi dei prezzi - rileva - sta mettendo in seria difficoltà il settore frutticolo" e "tra le maggiori problematiche evidenziate c'è quella di non riuscire a competere con la frutta estera", ma ci sono anche "la maturazione in contemporanea di diverse varietà a causa del caldo intenso e la lievitazione dei costi di produzione per il ricorso all'irrigazione di soccorso". "Nell'incontro svoltosi ad agosto presso il tavolo di coordinamento ortofrutta convocato al Mipaaf (ministero delle Politiche agricole, alimentari, forestali) - si legge ancora nel testo - si sarebbe stabilito l'avvio, a partire dal prossimo autunno, di 'una sistematica attività di pianificazione tra istituzioni, organizzazioni agricole e dell'intera filiera volta ad affrontare gli aspetti critici che rendono il settore debole, in particolare nell'export' (come si legge nel comunicato ufficiale)" e "nel corso della riunione sarebbe stata resa nota anche l'intenzione da parte del ministero di costituire, nel mese di settembre, il Tavolo ortofrutticolo nazionale".
Bignami chiede quindi se la Regione intenda seguire con attenzione gli incontri che si svolgeranno a questo Tavolo e quali proposte ritiene eventualmente di poter avanzare. (Regione Emilia Romagna - Antonella Celletti)
Nel 2016 il valore dell'ortofrutta italiana sfiora i 13 miliardi di euro grazie all'accelerazione dell'export (+4,7%) e alla ripresa dei consumi nazionali (+1%).
I numeri del 2016 evidenziano per l'ortofrutta una crescita dei principali indicatori. L'accelerazione dell'export (+4,7%) e la crescita della spesa delle famiglie italiane (+1%) trainano il valore agricolo prodotto a circa 13 miliardi di euro, che raggiunge il 28% del valore della produzione agricola italiana.
Si tratta di una tendenza che caratterizza il periodo 2012-16, nel quale la superficie nazionale dedicata alla coltivazione di ortaggi e frutta aumenta di 25 mila ettari - attestandosi a 1,13 milioni di ettari - e l'offerta cresce di un milione di tonnellate di ortaggi, 260mila tonnellate di agrumi e 220mila tonnellate di frutta, portando la produzione ortofrutticola a circa 26 milioni di tonnellate.
In particolare, sul mercato domestico nell'ultimo quinquennio l'acquisto di ortofrutta delle famiglie - rilevato attraverso il monitoraggio ISMEA-Nielsen - evidenzia una crescita media in valore superiore all'1% annuo, con punte più alte per gli agrumi (+5%) e la frutta (+1,5%).
L'attenzione crescente verso i prodotti salutistici e il contenuto di servizio sono i principali elementi trainanti della spesa, conseguenza dello spostamento della domanda verso tipologie "premium" e "convenience", quali confezionati, ready to eat, bio (+28% nel 2016), vegan, ethnic e local.
In ambito internazionale, nel 2016 l'export dell'Italia - orientato soprattutto verso mele, uva, kiwi, nocciole, pomodori, pere, insalate e nettarine - raggiunge 4,7 miliardi di euro. Il nostro Paese diventa il 5° esportatore, migliorando di una posizione nel ranking mondiale, espandendosi nei mercati più ampi e tradizionali (Germania, Francia, Austria) e in quelli in forte crescita, quali: Usa (+13%), Cina (+10%), Canada (+7%), India (+17%).
Il buon andamento sui mercati esteri e interni si ripercuote positivamente sulla redditività media del settore; l'indice di redditività ISMEA per l'ortofrutta - misurato dal rapporto tra l'indice dei prezzi e dei costi - migliora dell'8% tra il 2012 e il 2016.
(Fonte ismea)
(Foto MacFrut)