Domenica, 29 Aprile 2018 06:54

Cereali e dintorni. Segnali di rialzo.

Si stanno registrando segnali di tendenze rialziste motivate, prevalentemente, dalle condizioni delle coltre statunitensi, dalle previsioni produttive brasiliane e le ipotesi di accordo sui dazi cinesi.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 26 aprile 2018
Si sommano alcune considerazioni e informazioni tali da giustificare alcuni segnali di tendenza al rialzo che i mercati hanno fatto registrare nelle ultime ore.
In due giorni, infatti, il 24 e il 25 aprile, i mercati hanno registrato discreti rincari:

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Le cause: dati negativi sullo stato delle colture in USA specie per il grano, mentre in Brasile peggiorano le previsioni di raccolto del mais 87 milioni di tonnellate contro le 92 precedentemente previste; il fatto poi che l'Argentina abbia acquistato ancora 130.000 ton di seme di soya dopo le 240.000 acquistate il 10 e 11/04; e infine la notizia riportata dalla Reuter nella quale il Presidente Trump si dichiarava fiducioso di trovare un accordo con la Cina sulla questione dei dazi.

Il mercato telematico (giovedi 26 ore 10,00) segna aumenti per il comparto soya e mostra qualche calo sui cereali.

Sul mercato interno nulla di nuovo da segnalare se non che troveremo prezzi più cari sui proteici, mentre non saranno più leggeri i prezzi dei cereali.

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ULTIMA ORA (27/4/2018) - ATTENZIONE IL RAFFORZAMENTO DEL DOLLARO E CONSEGUENTE INDEBOLIMENTO DELL'EURO STA METTENDO A DURA PROVA I VALORI MERCATO: CAMBIO 1,2083
SEME DI SOYA CARICABILE 384 EURO FAR SOYA HP 437-440 FGHP 238 COLZA 280 , CEREALI BEN TENUTI  ___________________________________________________________________________________________________________________________________


Indicatori internazionali 26 aprile 2018


l'Indice dei noli è salito sino a 1376 punti, il petrolio è salito a 68,5$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,21867.

 

(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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            Andalini Pasta dal 1936

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1.300 nuovi prodotti alimentari si affacciano sul mercato e saranno presentati a Cibus2018 (Parma, dal 7 al 10 maggio). Tra i filoni della produzione alimentare italiana in maggior crescita, i prodotti ispirati a salute e benessere e i piatti già pronti.

Parma, 26 aprile 2018 – Nei padiglioni che ospitano tutte le merceologie (dai salumi ai formaggi, dalla pasta all'olio, dai prodotti dolciari alle bevande, dalle conserve ai surgelati ed altro) i 3.100 stand delle aziende italiane proporranno 1300 nuovi prodotti, la cui lista completa, con foto e descrizione del prodotto può essere consultata sul sito di Cibus: www.cibus.it/nuovi-prodotti.

09052016-CIBUS2016_131.jpgNell'area di Cibus Innovation Corner, inoltre, verranno esposti 100 prodotti tra i più innovativi in esposizione in fiera.
L'approccio strategico dell'industria è sempre più quello di soddisfare la domanda dei consumatori puntando sulla reinterpretazione della tradizione gastronomica italiana. Di seguito, qualche esempio dei nuovi prodotti in mostra a Cibus, a dimostrazione della ricerca creativa del comparto alimentare italiano.

PRODOTTI SALUTISTICI: pasta con farina di fagioli verdi mungo (Andriani); dadi già pronti vegan al gusto di pancetta, completamente vegetali (Joy); preparato per brodo e zuppe vegetale bio alla curcuma (Bonomelli); grissini alla farina di farro con semi di lino e di kummel (Vitavigor); bevanda vegetale con riso nero Venere (Riso Gallo); albume fresco bio in bottiglia con tappo riavvitabile (Eurovo); purè di patate fresche senza latte e burro (Euroverde); snack di verdure croccanti (Valleri); snack di fiocchi di legumi (Colfiorito); crisp di vegetali essiccati, non fritti, senza grassi e sale (Fiordelisi); mini gallette sottili prodotte con riso integrale Nerone (Fiorentini); snack a base di pomodoro, spalmabile (Prealpi); snack croccante gluten free a base di ceci e riso (Valledoro); condimento spray alla curcuma in olio (Compagnia Alimentare Italiana); aceto di mele non filtrato e non pastorizzato da bere al mattino (De Nigris); bevanda vegetale di farro biologico, da bere fredda o da mescolare col caffè a colazione (Alce Nero).

PIATTI PRONTI: gnocchi con patate fresche cotte a vapore con rapa rossa (Master); polenta Valsugana in tazza, pronta al microonde in pochi minuti (Polenta Valsugana); vellutata di zucca con tartufo nero (Acqualagna Tartufi); crema di zucca con patata dolce e sedano (Alce Nero); brodo di vegetali essiccati che si prepara come una tisana (Aromy); crema di zucca potimarron e castagne (Gianni De Cecchi); il Kiki, preparato con farina di lenticchie rosse, simile a pasta o riso (Farmo); vellutata con patate e carote viola (Fini); couscous di farina di ceci (Sipa); piatto a base di quinoa, farro e pesto cremoso (Viru); filetto di orata al naturale (Iasa); sughi con bietole bio (Puma); mix di fagioli rossi e germogli di legumi (Saclà); insalate di mare e cerali (Regnoli); insalata di fagiolo di soia Edamame, ceci e fagioli rossi (Saclà); insalate fresche, senza conservanti, con tappo richiudibile (Zerbinati); burger di sole verdure fresche, senza glutine, soia, latte, olio di palma (Zerbinati).
FORMAGGI: la stracciatella snack (Capurso); cialde di formaggio croccanti cotte al forno, senza lattosio (Granarolo); la mozzarella in crumble ideale per la pizza, rapida da usare (Granarolo); il Trullocchiato pugliese stagionato in grotta con aggiunta di fermenti propionici in fase di riposo (Delizia); la Riccotta alla piacentina, con poche calorie (Valcolatte).

SALUMI E CARNI: bresaola di scottona senza conservanti a basso contenuto di sodio, priva di conservanti, nitriti e nitrati (Billo); costine di maiale da preparare in pochi minuti in acqua, nel microonde o nel forno, senza grassi aggiunti (Aurora); vitello in gelatina senza conservanti e senza glutine (Inalca); salame magro fatto con carne di prosciutto, macerato nel vino rosso Gutturnio, senza glutine, senza latte (Peveri); tacchino in porchetta, preparato a lunga cottura (Orma).

PASTA: Pasta di Gragnano al caffè (Fabbrica Pasta Gragnano); nuovi formati della linea bio: pasta di farro integrale e pasta di semola di grano duro integrale (De Cecco); nuova linea dedicata ai millennials, vegan, no Ogm, Kosher, in confezione da 250g (Del Verde); pasta ai ceci di Toscana e riso integrale (Rummo).

PRODOTTI DOLCIARI: wafer con yogurt ai mirtilli neri (Loacker); crema spalmabile al pistacchio (Bacco); biscotti con zenzero e soia (Di Leo); praline di cioccolato all'olio extravergine (Sassetti); Composta di pere Williams e cacao, spalmabile su pane, crepes ed altro (Fini); panettone farcito alla crema di zucca, zenzero e cannella con canditi di zucca (Il Vecchio Forno); dessert a base di quinoa dolce e frutta fresca (Viru); gli snack monoporzione di confettura e miele (Menz & Gasser).

ALTRI PRODOTTI: la sfera di aceto balsamico di Modena da grattugiare (Terra del Tuono); aceto di vino rosé (Due Vittorie); condimento all'aceto balsamico di Modena e fico (Marchi); sale rosa dell'Himalaya con tartufo bianco (Inaudi); petto di pollo alla curcuma, cotto al forno (Parmacotto); pizza di cavolfiore bio, senza glutine (Rolli); paccherini di pasta alla frutta, anche abbinabili a pesce o carne (Rustichella d'Abruzzo); snack con pera dell'Emilia e succo di limone di Sicilia (Serra); uova di quaglia con tartufo bianco (TartufLanghe).

 

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(In copertina e nel testo una foto di repertorio di Cibus 2016.)

3.650.563 forme prodotte (+5,2%), 2,2 miliardi di giro d'affari al consumo, quota export che vola al 38%.

Parma, 25 aprile 2018 - Si è tenuta lunedi a Milano - presso la Borsa - la presentazione dei dati economici del comparto Parmigiano Reggiano. Hanno partecipato il Presidente del Consorzio Nicola Bertinelli, il vice Presidente Guglielmo Garagnani e il vice Ministro alle politiche agricole alimentari e forestali Andrea Olivero.

Il 2017 è stato un anno record per la produzione della DOP che cresce complessivamente del 5,2% rispetto all'anno precedente. Le oltre 3,65 milioni di forme (circa 147 mila tonnellate) prodotte nel 2017 rappresentano il livello più elevato nella storia millenaria del Parmigiano Reggiano. Un giro d'affari al consumo pari a 2,2 miliardi di euro per la denominazione di origine protetta che si proietta sempre più verso l'estero: una valvola di sfogo per una produzione in continua espansione che ha bisogno di nuovi spazi di mercato. Negli ultimi tre anni, la produzione è infatti aumentata da 3,3 milioni di forme a 3,65 milioni di forme, registrando una crescita pari al 10%. Il Parmigiano Reggiano sta vivendo un momento felice anche per quanto riguarda le quotazioni. Se nel 2016 il costo al kg era pari a 8,60 euro, nel 2017 la quotazione media si è attestata a 9,81 euro con un incremento del 14% (fonte: bollettini Borsa Comprensoriale Parma).

L'Italia rappresenta il 62% del mercato, contro una quota export del 38% (+3,9% rispetto all'anno precedente). La Francia è il primo mercato (9.800 tonnellate), seguita da Germania (9.460 tonnellate), Stati Uniti (9.075 tonnellate), Regno Unito (6.163 tonnellate) e Canada (2.380 tonnellate). Se Francia, Germania, Canada e Regno Unito corrono (rispettivamente +11,3% , + 3,2% , +8,1%, +6,6%), gli Stati Uniti frenano (-9,3%) a causa del rapporto euro/dollaro e della concorrenza dei prodotti similari. Al contrario, cresce il Canada che, grazie agli accordi CETA, conferma le previste opportunità di sviluppo.

La conferenza stampa è stata l'occasione per presentare una fotografia del comparto, ma anche per interrogarsi sulle azioni che il Consorzio intraprenderà per guidarne la crescita. La sfida è quella di collocare il prodotto sul mercato a un prezzo remunerativo: nel 2018 si prevede infatti un ulteriore incremento della produzione che porterà il numero delle forme a superare quota 3,7 milioni. Per sviluppare la domanda in Italia e all'estero, il Bilancio preventivo del Consorzio ha previsto un investimento in comunicazione pari a 20 milioni di euro (12 in Italia e 8 all'estero): 7 milioni in più rispetto all'anno precedente.

La strategia del Consorzio si basa su quattro pilastri: distintività di prodotto, incremento dell'export, lotta alla contraffazione e sviluppo delle vendite dirette dei caseifici.

Il primo, e il più importante, riguarda la distintività di prodotto: "Ci sono 3,5 milioni di famiglie fedelissime al Parmigiano Reggiano, 3,9 milioni al Grana Padano e 14 milioni di famiglie che comprano indistintamente uno o l'altro. Per aumentare le vendite, abbiamo messo in campo azioni di riposizionamento della marca, rafforzando la comunicazione con l'obiettivo di far percepire al consumatore i plus che rendono il Parmigiano Reggiano DOP un formaggio unico al mondo. Un prodotto che si distingue dai competitor per la selezione degli ingredienti migliori e naturali, la completa assenza di conservanti e additivi, il rispetto della stessa ricetta da mille anni" afferma Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano.

Il secondo pilastro è quello dell'export: il Consorzio ha incrementato gli investimenti all'estero sia in ambito marketing che relazioni pubbliche, creando un network di uffici stampa presenti nei principali mercati di riferimento. L'export rappresenta una delle leve principali per sostenere l'incremento di produzione: il Consorzio si pone l'ambizioso obiettivo di crescere di 2/3 punti percentuali l'anno e di arrivare nel 2021 a quota 1,6 milioni di forme esportate.

Il terzo è la lotta alla contraffazione che si traduce concretamente in una maggiore trasparenza che va a vantaggio del consumatore. Dal 2017, il Consorzio ha potenziato i programmi di sorveglianza delle ditte di grattugia e dei laboratori di porzionatura (ora al 100%) così da garantire al consumatore l'autenticità del prodotto.

Quarto ed ultimo, il Consorzio sostiene e promuove le vendite dirette. I Caseifici devono avere sempre più accesso al mercato senza mediazioni, non solo attraverso gli spacci aziendali, ma anche con le vendite online, i rapporti diretti con le piccole catene di supermercati e il canale horeca. L'obiettivo è quello di aumentare la quota di vendita diretta fino a raggiungere un terzo della produzione complessiva.

Sempre in merito all'artigianalità e alle distintività del Parmigiano Reggiano DOP emerge un altro dato interessante. Ben 137 caseifici su 335 hanno certificazioni aggiuntive alla DOP per rispondere alle diverse esigenze di mercato. Ci sono il Parmigiano Reggiano Biologico, quello di Vacca Bianca Modenese, di Vacca Rossa Reggiana, di Vacca Bruna, e ancora il Prodotto di Montagna, il Kosher, l'Halal e le lunghissime stagionature "da meditazione". Oltre 360 mila forme che si collocano a prezzi al consumo stabilmente superiori alla media. L'obiettivo del Consorzio è quello di promuovere questi nuovi segmenti così come le vendite dirette dei Caseifici: si tratta infatti di un mercato meno condizionato dalla congiuntura che consente ai produttori una remunerazione più alta.

"Il Parmigiano Reggiano ha vissuto un anno record per produzione, quotazioni ed export. La sfida sarà quella di collocare il prodotto costruendo nuovi spazi di mercato. Per raggiungere i nostri obiettivi, chiediamo alla Politica un aiuto concreto, sia in Italia – dove servono sanzioni più rigide per chi non si attiene alle regole – sia all'estero, per combattere l'italian sounding e per definire i dettagli degli Accordi bilaterali in modo adeguato" conclude Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano.

"Il successo del Parmigiano Reggiano non può che allietarci e rafforzare la partnership tra le istituzioni e il mondo dell'impresa; essere qui oggi vuol dire non solo celebrare il successo di un prodotto italiano DOP, ampiamente riconosciuto e premiato dai consumatori in Italia e all'estero, ma riconoscere il lavoro fatto da tutta la filiera che ha saputo raccontare le caratteristiche intrinseche di un'eccellenza italiana. Come Governo continueremo ad impegnarci per contrastare l'italian sounding e perché le indicazioni geografiche diventino un valore globale" ha affermato il Vice Ministro Andrea Olivero.

 

Grafico_distribuzione_export_PRRE.pngnumeri_prre.png

Martedì, 24 Aprile 2018 18:31

Cereali e dintorni. Mercati tranquilli.

Dopo i rialzi registrati nella scorsa settimana, il mercato nazionale dei cereali si è raffreddato. Limitati aumenti per il tenero panificabile e l'orzo mentre è tornato ascendere il frumento duro.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 24 aprile 2018
I mercati stanno sonnecchiando. Ormai metabolizzati i danni sul seme di soya in Argentina, i mercati stanno a osservare la Cina che acquista in Brasile, senza crearsi grossi problemi, nella sicurezza che i mercati delle commodities sono come i vasi comunicanti, si auto livellano.

cereali.png

I mercati sono quindi alla ricerca di un assestamento però a valori commerciali più alti, sia per i proteici che per i cereali.
Sul mercato interno poco di nuovo da segnalare: continua la scarsità di farina di soya, sia proteica che normale, e con questo cambio tende a rincarare ulteriormente.
Persiste la scarsità di farina di colza, di farina di girasole a basso tasso proteico e di distiller di grano. Intanto il girasole proteico è schizzato via. Per quanto riguarda i cereali l'orzo è sempre di difficile reperimento, resta teso il grano e in rincaro il mais.

Per i foraggi si organizzano le prime consegne di prodotto nuovo, non così però per le paglie e prodotti da lettiera.

Nel settore delle bioenergie è aperta la caccia agli areali a trinciato e continua la ricerca di prodotti alternativi.
Si registra un maggior colloquio tra i grandi importatori nella gestione del mercato domestico nazionale.

 

Indicatori internazionali 24 aprile 2018


l'Indice dei noli è salito sino a 1306 punti, il petrolio è salito a 69,0$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,21865.

 

(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Il Latte spot scivola profondamente in basso e il burro schizza in avanti. Stabili il Grana Padano e il "Parmigiano".

di Virgilio Parma 24 aprile 2018 -

LATTE SPOT Scivolone del latte spot. Il latte crudo spot nazionale torna ai valori di 30 giorni prima (-4,7%) che quota tra 29,90 e 31,96€/100 litri di latte. Scende del 6,56% il latte intero pastorizzato estero (28,87-29,90€/100 litri di latte). Ben più decisa la caduta del latte scremato spot estero (-17,07%) che torna a quotare prossimo ai valori del 26 marzo 8,28-9,32 €/100 litri di latte.

BURRO E PANNA Sempre più aggressiva la risalta del burro. Altri 35 centesimi si aggiungono a quelli della scorsa settimana. Sorprendentemente stabile la Crema e la Panna. Un gran rimbalzo invece lo fa registrare lo zangolato parmense (+14,11%) e la previsione di un nuovo analogo rimbalzo il prossimo venerdì. Infatti la borsa reggiana di questa mattina ha confermato una conferma al rialzo ancor più marcata (+8,83%)

Borsa di Milano 23 aprile 2018:
BURRO CEE: 5,25 €/Kg (+)
BURRO CENTRIFUGA: 5,50 €/Kg. (+)
BURRO PASTORIZZATO: 3,68 €/Kg. (+)
BURRO ZANGOLATO: 3,48 €/Kg. (+)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 2,58 €/Kg. (=)
MARGARINA Marzo 2018: 0,97 -1,03€/kg (=)

Borsa Verona 23 aprile 2018: (+)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 2,35-2,45€/Kg. (=)

Borsa di Parma 20 aprile 2018 (+)
BURRO ZANGOLATO: 2,83 €/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 24 aprile 2017 (+)
BURRO ZANGOLATO: 3,08 - 3,08 €/kg.

GRANA PADANO 23/4/2018 - Nessuna variazione del Grana Padano DOP alla borsa milanese.
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 6,10 - 6,20 €/Kg. (=)
- Grana Padano 15 mesi di stagionatura e oltre: 6,85 - 7,40 €/Kg. (=)
- Fuori sale 60-90 gg: 4,90-5,20€/Kg. (=)

PARMIGIANO REGGIANO 20/4/2018 Restano inalterati i listini del Parmigiano Reggiano DOP
-Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 9,80-10,10 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 18 mesi di stagionatura 10,40 - 10,85 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 11,05 - 11,55 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 30 mesi di stagionatura e oltre: 11,85 - 12,15 €/Kg. (=)

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Lunedì, 23 Aprile 2018 08:28

Con le fette di prosciutto sugli occhi

Il Mipaaf sospende per sei mesi gli enti certificatori del "Parma" e del "San Daniele". Alcuni produttori infrangevano le regole dei ferrei disciplinari DOP utilizzando i più "performanti" maiali danesi per le pregiate produzioni DOP.

di Virgilio - Parma 23 aprile 2018 - A seguito delle indagini della Procura di Torino, che aveva messo in evidenza la non conformità di numerosi maiali al disciplinare del Prosciutto di Parma e del San Daniele, il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali (MIPAAF) ha provveduto a Sospendere gli enti certificatori per 6 mesi.
L'Istituto Parma Qualità e l'Ifcq Certificazioni avrebbero dovuto "vigilare" sulla correttezza delle produzioni DOP e quindi sul rispetto dei disciplinari di produzione ma questa macroscopica "infrazione" deve essere sfuggita.

Dopo un anno di indagine, all'inizio dell'anno, la Procura torinese ha messo sotto pressione un centinaio di aziende con le pesanti accuse di associazione per delinquere finalizzata alla frode in commercio, falso, contraffazione dei marchi e truffa ai danni dell'Unione europea.

I produttori , dal canto loro, si difendono sostenendo che il mercato apprezza molto di più quella carne, più magra.

Il Direttore di ASSICA, Davide Calderone, come riportato dall'ANSA, si è precipitato a sottolineare come non ci sia "nessun tipo di aspetto rilevante per quanto riguarda la sicurezza alimentare".

In breve sintesi agli allevatori viene contestato l'utilizzo di verri non ammessi nel disciplinare, agli ingrassatori di vendere suinetti pronti per il macello prima del tempo imposto dal disciplinare di produzione, ai macelli di non rispettare il peso dei suinetti secondo disposizioni del disciplinare di produzione del dop e ai produttori di non fare i controlli previsti sulla qualità dei maiali.

A fronte di tutto ciò il MIPAAF ha quindi disposto la sospensione, a partire dal 1 maggio e per la durata di 6 mesi, delle autorizzazioni degli enti di certificazione i quali però, di fatto, continueranno a operare con l'obbligo di rimuovere le cause che hanno portato al provvedimento, anche tramite "la verifica del tipo genetico dei verri" e "della corretta esecuzione delle operazioni di classificazione delle carcasse".

Insomma, una sospensione che si configura più come un "commissariamento" delle strutture di certificazione anche perché, secondo l'art. 2 del provvedimento di sospensione delle autorizzazioni del Mipaaf, "Durante il periodo di sospensione di cui all'art. 1, IPQ Istituto Parma Qualità è tenuto a comunicare all'ICQRF (Ufficio PREF II dell'Amministrazione Centrale e Ufficio territoriale ICQRF Emilia Romagna e Marche) con cadenza quindicinale, il programma di visite ispettive ed a trasmettere tutti i rapporti di verifica ispettiva, il programma di campionamento e i relativi verbali, le convocazioni del Comitato di certificazione e i relativi verbali di seduta, le convocazioni del Comitato ricorsi e i relativi verbali di seduta, le eventuali convocazioni del CSI e i relativi verbali di seduta, nonché ogni altra informazione richiesta dall'Amministrazione. L'ICQRF effettuerà visite ispettive presso la sede di IPQ Istituto Parma Qualità ed affiancamenti, anche senza preavviso, al fine di verificare la corretta realizzazione delle misure correttive previste nel presente provvedimento."

Se tutto scorrerà nel modo migliore, alla fine si procederà al rinnovo delle cariche.

Come avrebbe commentato il celebre e storico direttore del TG4: "Ma che figura di M...."

(In allegato il Decreto Ministeriale di Sospensione delle Autorizzazioni MIPAAF)

Editoriale: - Tra Bullismo e cattiveria gratuita. - Lattiero caseari. Decisa ripresa del burro e della Panna - Allerta aflatossine: anche Auchan richiama un lotto di Farina di Nocciole - vinitaly il bilancio dell'Emilia Romagna - Un Muschio svedese che digerisce l'arsenico - Ponte sul Po ...

SOMMARIO Anno 17 - n° 16 22 aprile 2018
cibus16-cop.jpg1.1 editoriale
Tra Bullismo e cattiveria gratuita.
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Decisa ripresa del burro e della Panna
3.1 sicurezza alimentare Allerta aflatossine: anche Auchan richiama un lotto di Farina di Nocciole.
3.2 Vinitaly Vinitaly 2018: il bilancio dell'Emilia Romagna
4.1 ambiente Un Muschio svedese che digerisce l'arsenico
4.2 viabilita' Ponte sul Po Colorno–Casalmaggiore: il 26 aprile Conferenza dei Servizi
4.3 zucchero italiano' Emilia-Romagna e Veneto uniti in difesa dello zucchero italiano.
5.1 eventi VINNATUR – Fra passione e riscoperta
6.1 eventi sportivi FARM RUN 2018 - Tra tecnica e divertimento.
7.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Quasi digeriti problemi Argentini e dei dazi.
8.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. I prossimi "ponti" scaldano i mercati.
9.1 Bonifica parmense Naviglio navigabile, tane di nutrie e cunicoli nei tratti di argine crollati a Pizzolese
9.2 Bonifica centrale RE-MO Elezioni Consortili Emilia Centrale
10.1 Vinitaly UniCredit: Il settore del vino in Italia: tendenze, dinamiche competitive e prospettive di sviluppo
10.2 vinitaly Tanti vini dell'Emilia Romagna premiati al Vinitaly 2018 e inseriti nella guida "5 Star Wines"
10.1 Innovazione A Bologna l'Open innovation day sull'agroalimentare.
11.1promozioni "vino" e partners

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(Scarica il PDF alla sezione allegati)

 

 

 

 

 

 

 

ORIGO, Geographical Indications' Global Forum. Il Forum europeo ed internazionale dedicato alle DOP e IGP - 8 maggio 2018 - Palazzo Soragna - strada al Ponte Caprazucca 6a, Parma

Quest'anno il Forum avrà l'onore di ospitare Phil Hogan, Commissario europeo per l'Agricoltura e lo sviluppo rurale.

Origo Global Forum, nato dalla necessità di creare una nuova consapevolezza del valore strategico
delle produzioni di qualità, sia all'interno del contesto europeo sia nei mercati internazionali, torna a Parma martedì 8 maggio 2018 e si svolgerà a Palazzo Soragna, sede storica dell'Unione Parmense degli Industriali. Ospite d'onore Phil Hogan, Commissario europeo per l'Agricoltura e lo sviluppo rurale. I lavori inizieranno a partire dalle ore 9.30.

Il Ministero Italiano delle Politiche Agricole, Regione Emilia-Romagna, Comune di Parma, Unione Parmense degli Industriali e Fiere di Parma, con il patrocinio ed il supporto della Commissione Europea, promuovono anche quest'anno la seconda edizione dell'unico evento europeo ed internazionale dedicato alle sfide e alle opportunità globali del sistema delle indicazioni geografiche dell'Unione Europea.

Origo Global Forum è un progetto europeo ed internazionale di promozione del sistema delle indicazioni geografiche che vede la partecipazione diretta delle principali reti europee:
oriGIn, AREPO, A.R.E.F.L.H., Fondazione Qualivita, AICIG.

L'obiettivo generale della seconda edizione di Origo Global Forum è quello di rafforzare ulteriormente le relazioni tra questi diversi stakeholder che si confronteranno sulle sfide e le opportunità del settore:

Session I – accordi commerciali e IG, da accordi bilaterali ad un quadro multilaterale
Session II – indicazioni geografiche e sostenibilità: sfide e opportunità
Session III – tradizione e innovazione: un'esigenza o un'opportunità?

La prima edizione di Origo si è svolta lo scorso anno e ha coinvolto oltre 350 partecipanti da oltre 20 Paesi. Un successo importante che ha chiaramente dimostrato come l'approccio globale e multi-stakeholder risponda perfettamente alle attese di un ambiente aperto e stimolante in cui ricercatori, responsabili politici, rappresentanti della filiera agricola, organizzazioni, aziende alimentari, cooperative e consorzi, organizzazioni internazionali e reti geografiche, possano confrontarsi positivamente sulle diverse tematiche legate al mondo IG.

Origo Global Forum è realizzato in sharing con Cibus, l'importante salone internazionale dell'alimentazione di Fiere di Parma.
Origine, territorio, valore, diversità, natura, tutela e identità sono i tratti distintivi tipici delle produzioni oggetto di questo innovativo Forum, che ancora una volta sceglie Parma: capitale della Food Valley italiana, città creativa della gastronomia UNESCO, riferimento mondiale per il cibo.

Simona Caselli, Assessore Regionale dell'Agricoltura: «Siamo molto orgogliosi di ospitare nella nostra regione il Commissario europeo all'Agricoltura e sviluppo rurale Phil Hogan per questa seconda edizione di Origo, il Global Forum sulle Dop e Igp che abbiamo lanciato un anno fa proprio qui a Parma. È la dimostrazione dell'importanza di questa iniziativa, che mette in rete tutti i principali soggetti che operano nel campo dei prodotti ad Indicazione di origine a livello europeo e internazionale. Ed è anche il riconoscimento del ruolo e del valore che riveste la Regione Emilia-Romagna in questo ambito, sia per numero di produzioni Dop e Igp - 44, il più alto in Europa - che per il loro peso economico e occupazionale. Un tratto distintivo del nostro settore agroalimentare, che fa della qualità, della tracciabilità e del radicamento nel territorio i suoi punti di forza».

«Oggi presentiamo un evento molto importante che, per la seconda volta, verrà ospitato a Parma. La nostra città ha dato il via a questo processo ed è fondamentale che si consolidi e continui a svilupparsi. Parma rappresenta un punto di riferimento a livello nazionale sui prodotti IGP e DOP, è un simbolo sia per la qualità dei prodotti che per il volume della produzione che è più del 20% del volume a livello nazionale» ha sottolineato l'Assessore al Commercio e al Turismo del Comune di Parma Cristiano Casa.

Cesare Azzali, Direttore Unione Parmense degli Industriali: «Origo Global Forum si sta consolidando come un'occasione di grande interesse per confrontare le esperienze di tutti coloro che, nel mondo, come aziende, scienziati o esponenti della cultura del cibo, si occupano di valorizzare quelle produzioni che per la loro tipicità di gusto ed il loro legame con la tradizione dei territori che le hanno generate, sono una componente di grande rilievo della biodiversità che trova nel cibo una fondamentale espressione».

 

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Emilia-Romagna e Veneto uniti in difesa dello zucchero italiano. "Una battaglia d'interesse nazionale per salvare i prodotti made in Italy"

Gli assessori regionali Caselli (Emilia-Romagna) e Pan (Veneto) a Vinitaly lanciano un appello chiedendo solidarietà alle altre regioni italiane nel corso della seduta straordinaria della Commissione politiche agricole.

Bologna 17/4/2018– Una richiesta di solidarietà alle altre Regioni italiane per salvare la barbabietola da zucchero e la produzione dello zucchero italiano.

E' l'appello lanciato dagli assessori regionali all'Agricoltura dell'Emilia-Romagna, Simona Caselli, e del Veneto, Giuseppe Pan - le due regioni dove hanno sede gli ultimi due stabilimenti di produzione dello zucchero – nel corso seduta della Cpa (Commissione politiche agricole) che si è tenuta oggi in via straordinaria al Vinitaly.
Gli assessori hanno portato sul tavolo delle trattative una richiesta di solidarietà agli altri omologhi colleghi italiani affinché il Ministero delle Politiche agricole si attivi si attivi a tutti i livelli possibili, per salvare la produzione dello zucchero che vede gli ultimi due stabilimenti a Minerbio nel bolognese e a Pontelongo nel padovano, stabilimenti che a causa della crisi del comparto, causata alle azioni di dumping realizzate da alcuni Paesi europei, rischiano la chiusura con evidenti danni per il lavoratori coinvolti.

Caselli e Pan hanno ricordato ai colleghi delle altre regioni, che dietro allo zucchero italiano si reggono un sacco di altri prodotti Made in Italy, ad esempio i prodotti dolciari delle varie regioni che se non usassero lo zucchero nazionale, appunto, rischierebbero di non poter etichettare il prodotto come italiano.

"Vi chiediamo di aiutarci perché questa dello zucchero non è una battaglia esclusivamente regionale che si combatte contro le pratiche sleali a livello europeo, ma è una battaglia d'interesse nazionale per salvare i prodotti Made in Italy che vedono lo zucchero tra i loro ingredienti. Vi chiediamo di aiutarci a vincerla", hanno dichiarato Caselli e Pan.

(Foto - stabilimento Eridania di San Quirico (PR))

Domenica, 22 Aprile 2018 06:55

VINNATUR – Fra passione e riscoperta

Vicenza, 15 Aprile 2018 - da L'Equilibrista -Interpretazione vincente dello star bene a contatto con la natura e con le persone che ogni giorno lavorano per portare prodotti con precisa e decisa linea di orientamento. Ideologia che lascia il segno, quel solco che l'aratro lascia sul terreno scandendo le giornate assolate, le primavere più promettenti e fortifica la speranza nei lunghi inverni.

1523709539629.jpgCi accoglie Villa Favorita in una piacevole cornice di fortunato sole e sciame di gente curiosa che ama vivere l'esperienza del vino fuori dalle linee imposte. E sarà questo ad emergere nella due giorni di Vinnatur 2018, proprio la consapevolezza di poter fare vino rispettando la terra e mantenendo una sana identità personale e libera dagli schemi.

I vignaioli sono autentici custodi degli sforzi per portare alto il prodotto, laddove non ci siano le condizioni ottimali per poter lavorare, perché loro sperimentano e rischiano sempre in prima persona. Racconti di alterchi famigliari per ricercare qualità a tutti i costi senza pesticidi, fra l'altro requisito fondamentale per poter aderire ai dettami della Associazione, frutto di notti insonni per ricercare equilibri ma senza compromessi. All'inizio erano un blocco di 65 aziende che ad oggi ne conta ben 190 da tutto il Mondo, per un totale di 6 milioni e 500 mila bottiglie di vino naturale di cui ben 5 milioni nella sola Italia. Si va dalle rifermentazioni naturali, con il fondo come si dice, ai non filtrati, passando per i tanto decantati orange wines, ai ricercatissimi vini con lavorazione a mano al 100% e per chiudere con i vulcanici o quelli senza solforosa aggiunta.

Le premesse per trovare l'innovazione basata sulla tradizione ci sono tutte ed è proprio questa la cosa che sorprende, perché il vino va preso con naturalezza e senso critico ma non distorto, meglio farsi bastare la storia che gli uomini fanno il massimo sempre e comunque ed allora arriverà anche la qualità, senza artifizi e senza inganni. La gente vuole certezze ed è disposta a pagare qualcosa in più per averla davvero.

Oggi siamo accompagnati da alcuni esponenti della vino Hayashi Corporation, prestigiosa distribuzione nipponica che sta proponendo vino italiano in Giappone, ed il loro referente che abita in Italia Ken'ichiro Suzuki , si dimostra sempre curioso, professionale ed attento alle nuove tendenze. Con loro, approcciamo cantine di tutto rispetto e grande tradizione che qui sono ben rappresentate e che fra l'altro Vino Hayashi ha selezionato grazie al lavoro del loro proprietario, il sommelier Mototsugo Hayashi, anche lui italiano d'adozione perché abita a Milano e lavora per portare alto il nome dell'Azienda che sta ben figurando nel panorama internazionale.

La visita si apre con diverse degustazioni ed approfondimenti ma certamente alcune cantine mi colpiscono per storia e personalità.

Piccolo Bocco dei Quaroni è la prima azienda in Oltrepò Pavese partita a produrre Pinot Nero e che custodisce vitigni autoctoni pre fillossera, quindi assolutamente carichi di storia e tradizione, quali la Moradella, vitigno che PBQ produce facendo permanere dieci giorni di contatto con le bucce e che da vita ad un vino caratteristico della zona. E' la Fiocca però a colpirmi per potenza e autenticità, nella zona Montù Beccaria, che fu la prima zona ad impiantare Pinot nero e che sorprende per potenza ed armonia del frutto, non perdendo la nuance di tipicità del pinot nero che resta infatti presente e caratterizzante nella sua vena di velata gioventù. Permane una beva elegante perché delineata da una fine speziatura nera di tannino vigoroso ma pulito e che regala longevità esaltando note materiche presenti regalando buona persistenza.

Proseguo e saluto la cantina De Bartoli, che ormai fa dei suoi prodotti un biglietto da visita nel Mondo e che grazia alla sua tecnica mi porta alla mente sentori di arancia spremuta, chinotto, cedro disidratato sottendendo morbidezze finemente equilibrate da grande freschezza e sapidità nel calice. Tutti i prodotti sono ben riconoscibili tanto da mantenere una solida linea di contatto regalandone espressione di tipicità assoluta grazie ai vitigni autoctoni siciliani, grillo e catarratto.

1523709538066.jpgLa giornata scorre via leggera e più le persone si confrontano e più aumenta la consapevolezza di stare a contatto con attori che vogliono condividere e non dividerei, accettando confronti senza mai andare sopra le righe.

Mi trovo quindi davanti un personaggio sorridente, scanzonato a prima vista, ma molto scrupoloso e che in due parole mi spiega cosa vuole dai suoi vini. E' il trentino Giuliano Micheletti che alleva un merlot di ottima fattura, asciutto, diretto e scheletrico come lo definisce lui, che per sua stessa ammissione, vuole esaltarne il terroir. Il Limen, è un prodotto vigoroso, supportato da una bella nota di pepe nero mai invasiva e che soprattutto, sull'andamento di bocca, si amalgama bene con un tannino che ne esalta sapidità e fine chiusura. Certamente non un vino scomposto e ben gestito nelle durezze tanto da essere queste la parte viva del vino.

Poi il Maiolo, che tiene alta la bandiera emiliana dalla sua Piacenza e che valorizza a pieno Barbera e Bonarda proponendo un classico che tanti provano a fare ma senza grandi risultati. Ed invece sarà per la fresca Collina piacentina e sarà per la struttura che questa zona riesce a garantire ai suoi vini rossi, fatto sta che qui il taglio bordolese si esprime con potenza ed austerità invidiabile. Ovviamente l'uso del legno delicato contrapposto al sapiente dosaggio dell'acciaio, fanno il resto proponendo vini puliti e mai banali.

La conclusione, intervallata da musica dal vivo nella suggestiva assolata terrazza della villa, esalta il lavoro genuino dei produttori accompagnando salsicce, torte casareccie, piadine e cucina regionale da varie zone d'Italia. La cosa incontra il piacere di tanti stranieri che apprezzano la nostra voglia, tutta italiana, di celebrare la vita e godere dei frutti della terra.

La ricerca di concludere con un'eccellenza mi porta dalla cantina dei Fratelli Salvetta nella Valle dei Laghi a nord del lago Santo, che conferma la loro dedizione e salvaguardia per un vitigno assoluto come la Nosiola, già incontrato diverse volte nel mio percorso e sempre di grande espressione e struttura in rappresentanza di questa zona del Trentino.

Vinnatur ha proposto un'immagine diversa al consumatore che paradossalmente ricalca quello che la gente si aspetta da un calice di vino, lasciando da parte tecnicismi per raccontare la vita del vignaiolo e riducendo il divario fra le produzioni di massa e accorciando le distanze che ne definiscono qualità e voglia di fare.

Vinitaly 2018 si è concluso. Dopo 4 intense giornate, i produttori dell'Emilia Romagna sono rientrati nella propria regione, soddisfatti per l'esito dell'evento veronese che ancora una volta ha registrato un folto pubblico. Pubblico che sempre numeroso e interessato ha anche costantemente affollato il Padiglione 1 gestito da Enoteca Regionale Emilia Romagna.

«Per Enoteca Regionale è stato un Vinitaly di successo. Siamo molto soddisfatti di questa edizione perché il Padiglione 1 ha visto una grande affluenza di visitatori ma, quello che è ancora più importante, è aver ricevuto l'apprezzamento di un pubblico qualificato composto da operatori italiani e internazionali – dichiara a caldo il Presidente di Enoteca Pierluigi Sciolette - Gli espositori sono entusiasti e hanno dimostrato che l'Emilia Romagna è un gruppo grande e unito che rappresenta un territorio e un panorama vitivinicolo veramente importante ed eccellente nel panorama italiano e mondiale. Il restyling del padiglione ha sottolineato il claim di questa edizione: REgeneration che significa cambiamento e impegno nel far conoscere come, nell'intera regione, si stia affrontando il tema della sostenibilità, dell'attenzione all'ambiente ma anche al sociale ed economico dell'Emilia Romagna. Continueremo anche nei prossimi anni per consolidare la nostra posizione sui mercati nazionale e internazionale».

Prosegue il Direttore di Enoteca Regionale Ambrogio Manzi: «Siamo molto soddisfatti di questa edizione 2018 perché il nostro bilancio è positivo sotto diversi aspetti. Intanto il nostro padiglione è stato fra i più frequentati e sicuramente anche fra i più apprezzati. Abbiamo visto visitatori italiani e stranieri e moltissimi addetti del settore anche nella giornata di domenica, che generalmente è frequentata soprattutto dal pubblico di appassionati. Questa è stata una cosa importante perché i produttori emiliano romagnoli hanno intrattenuto molti nuovi contatti esprimendoci soddisfazione per il nostro lavoro organizzativo. Esistono tante manifestazioni sul vino in Italia e nel mondo ma alcune di esse non rispondono come dovrebbero; al contrario il Vinitaly si è dimostrata tra le più importanti ed efficaci dal punto di vista della visibilità dell'enologia regionale e quest'anno ha fatto registrare, nel padiglione Emilia Romagna un incremento qualitativo. REgeneration non è solo un marchio, ma interpreta una logica di trasformazione del nostro territorio in termini ambientali, una sorta di circolo virtuoso dove la sostenibilità, il rispetto della natura e delle sue risorse ci ritorna indietro in termini di qualità e benessere».

L'Emilia Romagna esce dalla 52esima edizione del Vinitaly sulla scia di un importante risultato ottenuto dai suoi vini alla seconda edizione della guida "5 Star Wines The Book 2018". Sono stati infatti 44 i vini emiliano romagnoli che hanno ottenuto un punteggio di almeno 90 centesimi e di conseguenza inseriti nella prestigiosa guida "5 Star Wines The Book 2017".

Un risultato arrivato a seguito di una selezione effettuata da esperti di fama internazionale (Master of Wine, Master of Sommelier, Sommelier, giornalisti, ecc.) che hanno assaggiato e giudicato migliaia di vini provenienti da diverse centinaia di cantine provenienti da tutto il Mondo.

«Anche in questa edizione 2018 del Vinitaly i vini dell'Emilia Romagna ottengono riconoscimenti importanti a livello nazionale ed internazionale. Segno di una grande vitalità e soprattutto di una qualità che la critica e il mercato ogni anno ci riconoscono. Sono risultati importanti – sottolineano Pierluigi Sciolette e Ambrogio Manzi, rispettivamente Presidente e Direttore di Enoteca Regionale Emilia Romagna – per i quali Enoteca Regionale si congratula con le aziende ed è orgogliosa di come la nostra vitivinicoltura venga sempre più valorizzata in Italia e all'estero. Da sempre le attività di Enoteca si concentrano sulla promo-commercializzazione delle aziende del territorio e anche durante questa edizione di Vinitaly abbiamo proposto iniziative legate al filo conduttore della sostenibilità per concretizzare una direzione chiara intrapresa dalla regione che unisce vino, cucina, storia, cultura e territorio».

A seguire l'elenco completo delle aziende che hanno ricevuto il riconoscimento "5 stars" per l'Emilia Romagna in questo 2018.

COLLI PIACENTINI DOC MALVASIA FRIZZANTE 2017
CANTINA SOCIALE DI VICOBARONE SOC. COOP. AGR. - VICOBARONE (PC)
EMILIA IGT BIANCO DA UVE STRAMATURE "CARAVAGGIO" 2017
CANTINE ROMAGNOLI VILLÒ SOC. AGR. SRL - VILLÒ DI VIGOLZONE (PC)
GUTTURNIO DOC SUPERIORE "COLTO VITATO DELLA BELLARIA" 2016
CANTINE ROMAGNOLI VILLÒ SOC. AGR. SRL - VILLÒ DI VIGOLZONE (PC)
COLLI PIACENTINI DOC MALVASIA SPUMANTE DOLCE "VENUS" 2017
CANTINA VALTIDONE SCARL - BORGONOVO VAL TIDONE (PC)
EMILIA IGT BARBERA "COLTO VITATO DEL CICOTTO" 2016
CANTINE ROMAGNOLI VILLÒ SOC. AGR. SRL - VILLÒ DI VIGOLZONE (PC)
EMILIA IGT BIANCO "COLTO VITATO DELLA FILANDA" 2016
CANTINE ROMAGNOLI VILLÒ SOC. AGR. SRL - VILLÒ DI VIGOLZONE (PC)
GUTTURNIO DOC CLASSICO RISERVA "PLEIONE" 2015
CANTINA SOCIALE DI VICOBARONE SOC. COOP. AGR. - VICOBARONE (PC)
ORTRUGO DEI COLLI PIACENTINI DOC FRIZZANTE "PRINCIPE MONT'ARQUATO" 2017
CANTINE CASABELLA SRL - ZIANO PIACENTINO (PC)
ORTRUGO DEI COLLI PIACENTINI DOC FRIZZANTE 2017
CANTINA SOCIALE DI VICOBARONE SOC. COOP. AGR. - VICOBARONE (PC)
ORTRUGO DEI COLLI PIACENTINI DOC FRIZZANTE 2017
AZIENDA AGRICOLA IL POGGIARELLO - SCRIVELLANO DI STATTO (PC)
COLLI PIACENTINI DOC MALVASIA "BIANCA REGINA" 2014
Azienda agricola Lusenti di Lodovica Lusenti – Ziano piacentino (PC)

EMILIA IGT LAMBRUSCO FRIZZANTE "TERRE VERDIANE 1813" 2017
CANTINE CECI S.P.A. - TORRILE (PR)
EMILIA IGT LAMBRUSCO FRIZZANTE "OTELLO 1813" 2017
CANTINE CECI S.P.A. - TORRILE (PR)
EMILIA IGP LAMBRUSCO "TO YOU PAINT" 2016
CANTINE CECI S.P.A. - TORRILE (PR)
EMILIA IGT LAMBRUSCO FRIZZANTE "ROSSO DEL CASALE" 2017
AMADEI FRANCO & C SNC - PARMA (PR)
EMILIA IGT MALVASIA "CALLAS" 2014
MONTE DELLE VIGNE SRL - OZZANO TARO (PR)
EMILIA IGT MALVASIA FRIZZANTE SECCO "OTELLO 1813" 2017
CANTINE CECI S.P.A. - TORRILE (PR)
EMILIA IGT ROSSO "NABUCCO" 2012
MONTE DELLE VIGNE SRL - OZZANO TARO (PR)

LAMBRUSCO SALAMINO DI SANTA CROCE DOC FRIZZANTE SECCO 2016
CANTINA DI S.CROCE SOC. AGR. COOP. - CARPI (MO)
LAMBRUSCO GRASPAROSSA DI CASTELVETRO DOC FRIZZANTE SECCO "VIGNETO CIALDINI" 2017
CLETO CHIARLI SOC.AGR.SNC - CASTELVETRO (MO)
LAMBRUSCO GRASPAROSSA DI CASTELVETRO DOP FRIZZANTE SECCO "DIVINO" 2017 CANTINA SETTECANI - CASTELVETRO SOCIETÀ COOPERATIVA AGRICOLA - SET- TECANI DI CASTELVETRO (MO)
LAMBRUSCO GRASPAROSSA DI CASTELVETRO DOP FRIZZANTE SECCO "VINI DEL RE" 2017 CANTINA SETTECANI - CASTELVETRO SOCIETÀ COOPERATIVA AGRICOLA - SET- TECANI DI CASTELVETRO (MO)
LAMBRUSCO SALAMINO DI SANTA CROCE DOC FRIZZANTE SECCO 2017
CANTINA DI S.CROCE SOC. AGR. COOP. - CARPI (MO)
VINO SPUMANTE DI QUALITA' BRUT ROSSO 2014
FRANCESCO BELLEI & C. SRL - BOMPORTO (MO)

LAMBRUSCO GRASPAROSSA DI CASTELVETRO DOC FRIZZANTE AMABILE 2017
GAVIOLI ANTICA CANTINA SRL - NONANTOLA (MO)
LAMBRUSCO GRASPAROSSA DI CASTELVETRO DOC FRIZZANTE SECCO "VILLA CIALDINI" 2017
CLETO CHIARLI SOC.AGR.SNC - CASTELVETRO (MO)
LAMBRUSCO GRASPAROSSA DI CASTELVETRO DOC FRIZZANTE SECCO VINO BIOLOGICO "LACRIME DI BOSCO" 2017
SOCIETÀ AGRICOLA LA PIANA S.S. DI GIANAROLI MIRCO E LEONELLI ELEONORA - CASTELVETRO DI MODENA (MO)
LAMBRUSCO GRASPAROSSA DI CASTELVETRO DOC FRIZZANTE SEMISECCO "ROSSO FOSCO" 2017
CANTINA SOCIALE FORMIGINE PEDEMONTANA SAC - FORMIGINE (MO)
MODENA DOC LAMBRUSCO SPUMANTE DRY "PRUNO NERO" 2017
CLETO CHIARLI SOC.AGR.SNC - CASTELVETRO (MO)
VINO SPUMANTE BRUT ROSE' "ROSE' DE NOIR" 2017
CLETO CHIARLI SOC.AGR.SNC - CASTELVETRO (MO)
VINO SPUMANTE DI QUALITA' BRUT BLANC DE NOIR MILLESIMATO 2010
FRANCESCO BELLEI & C. SRL - BOMPORTO (MO)
PIGNOLETTO DOC FRIZZANTE VINO BIOLOGICO "FOLÌ" 2017
FOLICELLO SOCIETÀ AGRICOLA S.S. - CASTELFRANCO EMILIA (MO)

REGGIANO DOC LAMBRUSCO FRIZZANTE SECCO "IL SIGNOR CAMPANONE" 2017
CANTINE LOMBARDINI SRL - NOVELLARA (RE)
REGGIANO DOP LAMBRUSCO FRIZZANTE SECCO "ANTICHE TRADIZIONI" 2017
CANTINA SOCIALE DI GUALTIERI S.C.A. - GUALTIERI (RE)
LAMBRUSCO DI SORBARA DOC FRIZZANTE SEMISECCO 2017
CANTINE RIUNITE & CIV SOCIETÀ AGRICOLA - CAMPEGINE (RE)
MODENA DOP LAMBRUSCO FRIZZANTE SECCO "PHERMENTO" 2016
MEDICI ERMETE & FIGLI SRL - REGGIO EMILIA (RE)
COLLI DI SCANDIANO E DI CANOSSA DOC LAMBRUSCO GRASPAROSSA
FRIZZANTE DOLCE "CODAROSSA" 2017
CANTINA DI ALBINEA CANALI - CAMPEGINE (RE)
EMILIA IGT LAMBRUSCO SCURO FRIZZANTE SECCO "NOTTURNO" 2017
RIGHI SOC. COOP. AGR. - CAMPEGINE (RE)
REGGIANO DOC LAMBRUSCO FRIZZANTE SECCO "ARTE E CONCERTO" 2017
MEDICI ERMETE & FIGLI SRL - REGGIO EMILIA (RE)

RUBICONE IGP CABERNET SAUVIGNON "I CALANCHI - NUMI" 2013
AGRINTESA SOC. COOP. AGR. - FAENZA (RA)
ROMAGNA DOC SANGIOVESE ORIOLO RISERVA "NONNO RICO" 2013
AZIENDA AGRICOLA MORINI ALESSANDRO - FAENZA (RA)

ROMAGNA DOC SANGIOVESE SUPERIORE RISERVA "PREDAPPIO DI PREDAPPIO - VIGNA DEL GENERALE" 2015
FATTORIA NICOLUCCI DI NICOLUCCI ALESSANDRO - PREDAPPIO ALTA (FC)
RUBICONE IGT PINOT BIANCO "DOGHERIA" 2017
AZIENDA AGRICOLA PODERI DAL NESPOLI - NESPOLI (FC)

RUBICONE IGP SANGIOVESE VINO BIOLOGICO "MARAMIA" 2015
SOCIETÀ AGRICOLA TENUTA MARA SRL – SAN CLEMENTE (RN)

A Bologna l'Open innovation day sull'agroalimentare. Un incontro tra imprese e start up selezionate nell'ambito di UniCredit Start Lab, percorso di accelerazione della Banca dedicato a iniziative imprenditoriali innovative

BOLOGNA, 19 aprile 2018 - Si è svolto questa mattina, presso la Johns Hopkins University SAIS Europe, l'Agritech Open Innovation Day, iniziativa dedicata alle imprese del settore agroalimentare organizzata da UniCredit, in collaborazione con Bonifiche Ferraresi.

Otto le startup partecipanti, selezionate nell'ambito di UniCredit Start Lab - percorso di accelerazione dedicato a iniziative imprenditoriali innovative pensato e realizzato dalla banca - che nell'occasione hanno potuto presentare a potenziali aziende partner e investitori del settore agroalimentare le proprie soluzioni innovative, al fine di avviare partnership industriali, commerciali e strategiche.

Tra le start up selezionate, provenienti da diverse regioni italiane, anche la Wenda Srl, azienda di Castel Maggiore (Bologna), impegnata nella creazione di soluzioni tecnologiche per la logistica e il marketing dell'agroalimentare.

L'incontro è stato aperto dai saluti di Francesco Iannella, Responsabile Corporate Business UniCredit Centro Nord; e di Michael G. Plummer, Direttore di JHU SAIS Europe ed Eni Professor of International Economics; e seguito dagli interventi di Federico Vecchioni, AD Bonifiche Ferraresi; e di Matteo Vignoli, Director Food Innovation Program.

I mercati hanno ormai confermato e metabolizzato i danni sul seme di soya in Argentina (39 milioni di tonnellate contro le 56), ma ci si aspetta anche qualcosa in più dal Brasile che per ora si attesta sui 115 milioni di tonnellate contro previsioni precedenti a 112.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 19 aprile 2018
I mercati internazionali stanno cercando un assestamento come e salvo imprevisti lo troveranno ma al momento, specie per i proteici, a valori commerciali più alti.

Sul mercato interno poco di nuovo da segnalare: continua a scarseggiare farina soya sia proteica che normale, presumibilmente un fenomeno che si trascinerà sino a giugno. Altrettanto vale per la farina di colza e la farina di girasole basso proteico. Scarseggiano pure i distiller di grano.

Per quanto riguarda i cereali, l'orzo è difficilmente reperibile, mentre resta teso il grano ed è in rincaro il mais, seppure con minore vigore dei giorni precedenti, frenato, si presume, dalle enormi giacenze sui porti (344.000 tonnellate a Ravenna e 50.000 circa a Venezia).

Indipendentemente da ciò, il mercato estero via gomma chiede prezzi più alti. I cruscami sono in una fase di calma apparente, ma l'effetto ponti festivi sta scaldando il mercato.

Per i foraggi si comincia a parlare di prodotto da nuovo raccolto, non così però per le paglie e prodotti da lettiera.

Per il settore delle bioenergie è partita la caccia agli areali a trinciato e in concomitanza prosegue la ricerca di prodotti alternativi.
Siamo comunque di fronte ad alcuni fatti certi. La campagna cereali finirà alta e inizierà alta, così come quella dei foraggi.

Indicatori internazionali 19 aprile 2018


l'Indice dei noli è salito sino a 1124 punti, il petrolio è salito a 69,0$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,23706.

 

(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

Officina Commerciale Commodities srl - Milano

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            Andalini Pasta dal 1936

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Latte spot, Panna e Burro in decisa tendenza rialzista. Positivi i listini del Grana Padano mentre nessuna variazione per il Parmigiano Reggiano DOP.

di Virgilio Parma 17 aprile 2018 -

LATTE SPOT Confermata la tendenza rialzista del latte crudo spot nazionale (+1,61%) che quota tra 31,96 e 32,99€/100 litri di latte. Ancor più marcata la tendenza positiva per il latte intero pastorizzato estero che recupera il 3,39% (30,93-31,96€/100 litri di latte). Ben più deciso il rimbalzo del latte scremato spot estero che con un salto del 7,89% raggiunge quota 9,83-11,39 €/100 litri di latte.

BURRO E PANNA Sostenuto nuovo rimbalzo del burro con variazioni comprese tra il 7 e il 12% alla borsa milanese. In forte recupero anche la Crema e la Panna (oltre +6%). Si è limitato a 5 centesimi il recupero dello zangolato parmense. mentre resta inalterato il prezzo dello zangolato parmense.

Borsa di Milano 16 aprile 2018:
BURRO CEE: 4,90 €/Kg (+)
BURRO CENTRIFUGA: 5,15 €/Kg. (+)
BURRO PASTORIZZATO: 3,43 €/Kg. (+)
BURRO ZANGOLATO: 3,23 €/Kg. (+)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 2,58 €/Kg. (+)
MARGARINA Marzo 2018: 0,97 -1,03€/kg (=)

Borsa Verona 16 aprile 2018: (+)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 2,35-2,45€/Kg. (+)

Borsa di Parma 13 aprile 2018 (+)
BURRO ZANGOLATO: 2,48 €/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 10 aprile 2017 (+)
BURRO ZANGOLATO: 2,48 - 2,48 €/kg.

GRANA PADANO 16/4/2018 - Lieve segnale di ripresa e 5 cent recuperati dal Grana Padano DOP alla borsa milanese.
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 6,10 - 6,20 €/Kg. (+)
- Grana Padano 15 mesi di stagionatura e oltre: 6,85 - 7,40 €/Kg. (+)
- Fuori sale 60-90 gg: 4,90-5,20€/Kg. (+)

PARMIGIANO REGGIANO 13/4/2018 Nessuna variazione di listino in casa Parmigiano Reggiano DOP
-Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 9,80-10,10 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 18 mesi di stagionatura 10,40 - 10,85 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 11,05 - 11,55 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 30 mesi di stagionatura e oltre: 11,85 - 12,15 €/Kg. (=)

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I mercati hanno ormai confermato e metabolizzato i danni sul seme di soya in Argentina tanto che la stessa negli ultimi 10 giorni ha acquistato merce di origine U.S.A..

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 17 aprile 2018 - 
Sono sulla buona strada della metabolizzazione anche i dazi per i quali le trattative sono in essere ad alti livelli, così come sono in elaborazione tutte le varie ipotesi sulle derivate dei due fattori sulle future decisioni di semina. Per quanto riguarda i venti di guerra al momento il mercato delle commodities sembra restare neutrale.

Sul mercato interno val la pena di segnalare: continua la scarsità di farina di soya sia proteica che normale e questo fenomeno ci accompagnerà forse sino a giugno, così come la scarsità di farina di colza e farina di girasole basso proteico. Scarseggiano pure i distiller di grano. Per quanto riguarda i cereali l'orzo è difficilmente reperibile, mentre resta teso il grano e in rincaro il mais. I cruscami sono in una fase di calma apparente. Per i foraggi si comincia a parlare di prodotto da nuovo raccolto, non così però per le paglie e prodotti da lettiera.

Per il settore delle bioenergie è partita la caccia agli areali a trinciato.
In sintesi il mercato a "buon mercato", vissuto per mesi, è finito.

Dopo mesi di stagnazione, in 40-45 giorni è cambiato tutto e deve far riflettere che in Italia siamo corti sulle scorte. Nel mondo di merce non ne manca ma da noi invece sì e purtroppo, siamo esportatori di specialties agroalimentare ma importatori di materie prime di base.

Il mercato italiano, facilmente influenzabile dagli oligopolisti, per diversi prodotti è di nuovo passato nelle mani di attente regie, le quali sfrutteranno bene questa situazione per rifarsi delle perdite accumulate nei mesi di stagnazione.

In tale frangente, chi fosse in possesso di contratti convenienti, deve scrupolosamente attenersi ai tempi di pagamento-franchigia di ritiro o di consegna al fine di evitare storni di quote o annulli di contratti.

Indicatori internazionali 16 aprile 2018


l'Indice dei noli è sceso sino a 1014 punti, il petrolio è salito a 67,0$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,23595.

 

(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Editoriale: - Battaglia navale. Il dramma siriano senza fine - Lattiero caseari. Formaggi stabili e derivati in ripresa - Parma City of Gastronomy, calendario delle attività e degli eventi 2018. - Piacenza - Bonifica e Iren insieme per colmare il fabbisogno idrico - Cereali e dintorni. Da USDA forte calo del seme di soia. - Festival Franciacorta a Bologna – La Franciacorta si mette a nudo - Pomodoro Nascita Italtom, Rabboni: "Risultato importante

1.1 editoriale
Battaglia navale. Il dramma siriano senza fine
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Formaggi stabili e derivati in ripresa
3.1 Vinitaly Vinitaly 2018: il Parmigiano Reggiano a Sol & Agrifood
3.2 burro Il burro: un inibitore dell'ictus
5.1 City of Gastronomy Parma City of Gastronomy, calendario delle attività e degli eventi 2018.
6.1 sicurezza alimentare Sfogliatine chips e patatine Multipack Chips richiamate dal mercato
6.2 fabbisogno idrico Piacenza - Bonifica e Iren insieme per colmare il fabbisogno idrico
7.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Da USDA forte calo del seme di soia.
8.1 eventi franciacorta Festival Franciacorta a Bologna – La Franciacorta si mette a nudo
9.1 POGRANDE PoGrande - Parte l'ultimo miglio della candidatura per ottenere il riconoscimento di riserva MAB Unesco
10.1 pomodoro Nascita Italtom, Rabboni: "Risultato importante
11.1promozioni "vino" e partners
12.1 promozioni "birra" e partners

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Le degustazioni e gli abbinamenti si svolgeranno sia a Sol&Agrifood, sia negli stand di alcuni tra i più noti produttori vinicoli del panorama nazionale presenti a Vinitaly

Reggio Emilia, 12 aprile 2018 – Il Consorzio Parmigiano Reggiano conferma la propria presenza a Sol&Agrifood (stand B31), il Salone internazionale dell'Agroalimentare di Qualità in programma a Verona Fiere dal 15 al 18 aprile, in concomitanza con Vinitaly 2018.

Il Consorzio porterà in Fiera varie stagionature e tipologie di Parmigiano Reggiano che saranno proposte anche in abbinamento a grandi vini. Le degustazioni si svolgeranno sia nello stand del Consorzio a Sol&Agrifood, sia all'interno degli stand di alcuni tra i più noti produttori vinicoli del panorama nazionale presenti a Vinitaly. L'obiettivo è porre l'accento sulla versatilità del Formaggio Parmigiano Reggiano, un prodotto che per la sua complessità di aromi e struttura è il partner ideale sia per un calice da aperitivo sia per abbinamenti più arditi.

Insieme al Consorzio, ogni giorno si alterneranno in Fiera caseifici provenienti dalle diverse province di produzione che offriranno al pubblico la possibilità di scoprire tutta la biodiversità unica ed inimitabile del Parmigiano Reggiano: 4 Madonne Caseificio dell'Emilia di Lesignana (Modena), Casearia F.lli Dotti di Bibbiano (RE), Caseificio Gennari Sergio e figli di Collecchio (Parma), Azienda agricola Boselli Nullo e Marcello di San Ruffino (PR), Caseificio Spadarotta di Montecchio Emilia (RE), Caseificio Ciao Latte di Noceto (PR), Cooperativa Zootecnica Bazzanese di Bazzano (BO) e Caseificio sociale Roncoscaglia di Sestola (MO).

Particolarmente importanti nei giorni della manifestazione saranno le collaborazioni instaurate con eccellenze del panorama vinicolo e brassicolo. Il Parmigiano si sposerà con il Marsala DOC di Intorcia (domenica 15 alle ore 12.00 padiglione 2 stand B31), il Lambrusco di Modena (domenica 15 ore 13.00 padiglione 1 stand D1), il Franciacorta (lunedì 16 ore 11.30 Palaexpo spazio Franciacorta), l'Aglianico del Taburno (lunedì 16 ore 13,30 e martedì 17 ore 15.00 padiglione B sala Nero a Metà), i vini toscani della Cantina Marchesi Antinori (lunedì 16 ore 15.00 spazio Repubblica, corridoio dei Signori, padiglione 11/12), i vini di Mantova (martedì 17 e mercoledì 18 dalle ore 11,30 Palaexpo, spazio Consorzio Vini mantovani) , le birre del Birrificio del Borgo (martedì 17 ore 15.00 spazio Agorà di Sol & Agrifood).

I segreti della Vigna d'Italia, consuetudini che vengono smentite dai fatti e lo studio tecnico dei vini da parte degli assaggiatori. Una giornata per comprendere ed approfondire quanto degustare un vino possa farne emergere legami indissolubili con il territorio di produzione ed i sistemi di produzione.

di L'Equilibrista - Bologna Palazzo del Re -

Dosaggio zero, pas dosè, assenza di ricolmatura, no dosage, sono solo alcune delle diciture più famose e ricercate per indicare che si parla di vini dal palato molto secco, pulito e rigorosamente vinificate con la tecnica del metodo classico, fiore all'occhiello della grande tradizione spumantistica italiana.

La giornata si apre con la tradizione ed una preziosa descrizione di una terra, la Franciacorta, che ha dato prova di grande sviluppo e che ha insegnato a fare sistema in modo pratico. Produrre qualità, è alla base della nostra cultura in Italia perché è l'unico modo che abbiamo per poterci differenziare e tracciare un solco di unicità nello sconfinato mondo della produzione di massa e della uniformità per senso di appartenenza.

L'Italia e la Franciacorta si sono posizionati dunque nella fascia alternativa del mercato, andando a scalzare dal trono alcuni Dei dell'Olimpo finora indiscussi ricercando affermazione e grande finezza nei profumi. L'evento e soprattutto la degustazioni offerta dal Consorzio di tutela del Franciacorta in collaborazione con l'Associazione Italiana Sommelier, hanno portato consapevolezza nella ridefinizione delle potenzialità del dosaggio zero, soprattutto in zone delicate come la Franciacorta che da sempre contraddistinte per dosaggi e creatori del SATEN, oggi possono vantare prodotti più secchi perché non dosati.

Questo miracolo viene garantito dalla gestione ottimale dell'altitudine, della scelta dei terreni, della vinificazione e del passaggio in legno oppure dalla permanenza dei lieviti, tanto da caratterizzare esempi calzanti che sono stati ben descritti qui di seguito. La fortunata posizione permette poi una completa maturazione delle uve tanto da esaltarne a pieno il frutto e la persistenza gusto olfattiva.

franciacorta_3.jpegLa serata, dedicata al concetto del dosaggio zero, inizia con la cantina Vezzoli Giuseppe, che applica il metodo solo uva, portando qui un quaranta mesi sui lieviti, producendo circa 200.000 bottiglie, facendo leva sul fatto che l'aggiunta della liquer della sola uva come frutto del lavoro delle persone, oltre ad essere garanzia di qualità è anche grande distinzione.

Il naso si distingue per sentori di poca panificazione, ma buon frutto croccante, usando infatti il solo 50% per l'assemblaggio e gestendo una spiccata freschezza che emerge nonostante la scelta tecnica usata, la nota citrina svetta su tutto, anche sulla mineralità che comunque rimane abbastanza evidente. Castelveder è la seconda interpretazione descritta e qui la parte incidente è lo stile di allevamento perché a 300 mt / slm, una cantina che produce circa 80.000 bottiglie l'anno, manifesta equilibrio nonostante permanga la bella freschezza che ora si fa meno pungente perché è il risultato della scelta di posticipare la raccolta, evitando il dosaggio, che lo premia. Questo prodotto è tutto Chardonnay 100% e vendemmiato il 25 agosto, quindi esaltando la fase fenolica e quella tecnologica ma garantendo alta la freschezza e la acidità su tutto.

Monte Rossa punta invece sui suoi 36 mesi di maturazione sui lieviti, che con una produzione di 500,000 bottiglie ne decreta forse quella più produttiva. Qui c'è da stupirsi perché la nota emergente mi riporta all'ossidazione e ad una venatura acetata evidente al naso, ben accentuata ma non coperta perché solo ingentilita grazie al 44% della fase di vinificazione effettuata in legno. Il palato si chiude molto bene mantenendo una parte di vegetalità garantita dall'azione del pinot nero che ne decreta longevità e stratificazione in bocca.

Ormai il palato è ben recettivo e ha appreso la lezione che il sommelier Nicola Bonera, già ambasciatore del Franciacorta e pluripremiato relatore AIS, ha voluto impartirci. Proseguiamo quindi con la cantina Santa Lucia che ci regala una prorompente interpretazione di un 38 mesi sui lieviti di un zona molto vocata e nota. Erbusco è famosa per caratterizzare vini più carichi e strutturati, con note tostate, ricche di nuance gialle zafferano che emergono grazie alla sua dorsale morenica, profonda ed esaltante che ne forgia un vino più masticabile e lungo.

Siamo quasi in chiusura di serata e le spiegazioni iniziano a legarsi fra loro creando un preciso filo conduttore perché adeguatamente approfondite e ben documentate, tanto da far emergere che qualsiasi metodo classico può ben figurare come dosaggio zero, perché soprattutto in Franciacorta a differenze delle altre zone, questo aspetto può meglio caratterizzarsi per ottimo irraggiamento, valorizzato dal terreno con ottime componenti minerali e differentemente stratificato, adeguata ventilazione e soprattutto una completa maturazione che permette di non dosare mai.

Parlavamo di terreno, proprio come capita nella zona di Adro, dove una cantina come Colle Battista regala note ossidative che si protraggono fino all'acqua ragia , grazie a terreni morenici e quindi di grande struttura, dal frutto molto caldo e carico. L'ultima cantina poi, sceglie di concentrare la sua attenzione sulla valorizzazione della maturazione e sulla peculiarità del terreno e quindi nonostante si parli sempre della stessa tipologia di vino, la cantina Borgo La Gallinaccia, si va a caratterizzare per uno spiccato frutto secco, con esaltanti note di croissant e bignè cremoso conferendo a questa ultima interpretazione una direzione di netta distinzione rispetto alla prima cantina approcciata, testimoniando un excursus interessantissimo che adesso esalta una spiccata mineralità che va a sostituire una freschezza riscontrata solo all'inizio della serata sulle prime cantine.

La nuova direzione che hanno scelto queste cantine è testimoniata anche dai grandi player italiani che non a caso portano prodotti che stanno andando verso questa direzione. Non a caso infatti Cadelbosco sta sfruttando il surriscaldamento termico e geologico per presentare una Annamaria Clementi 2008 che definisce il vero crocevia per la cantina perché la prima annata a fare il dosaggio zero.

Grandissimo prodotto, finemente assemblato con 20 vitigni diversi fra loro e risultato di 8 anni di affinamento, regalando note di pasticceria evolute, freschezza olfattiva e grande persistenza in bocca portando questo prodotto nel futuro di una modernità che apprezza sempre di più prodotti nudi, privi di artifizi e ottimamente bilanciati.

Esperienza quella fatta a Bologna che valorizza il lavoro fatto dai vignaioli e che testimonia sempre più come i tempi stiano cambiando, perché il rialzo termico è sempre più ago della bilancia nella scelta dei prodotti e sulle vinificazioni.

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(foto gentilmente concesse dal consorzio tutela franciacorta)

Nascita Italtom, Rabboni: "Risultato importante per la filiera del pomodoro da industria del Nord Italia". Precisazione sul prezzo del pomodoro: l'OI non partecipa alla trattativa.

"La nascita di Italtom, con la costituzione del primo gruppo di trasformazione del pomodoro da industria italiano, è un risultato importante per tutta la filiera del Nord Italia".
Commenta così Tiberio Rabboni, presidente dell'Organizzazione interprofessionale del pomodoro da industria del Nord Italia, la notizia della piena operatività di Italtom, l'azienda che, affittando l'ex stabilimento Ferrara Food di Argenta dopo il fallimento, lavorerà 90mila tonnellate di pomodoro nel territorio ferrarese raggiungendo, come gruppo che comprende anche le piacentine Steriltom ed Emiliana Conserve, il mezzo milione di tonnellate di pomodoro trasformato, il 25% della produzione del Nord Italia.

"L'impegno profuso da Dario Squeri, ad di Steriltom, e da Gian Mario Bosoni, ad di Emiliana Conserve, le società che hanno dato vita ad Italtom – aggiunge Rabboni – è fondamentale per la ripresa dell'attività di uno stabilimento storico della filiera del Nord Italia e affinché si operi nel segno della qualità e dell'innovazione del pomodoro italiano. Guardiamo con fiducia ed entusiasmo all'investimento di 4 milioni di euro per la riqualificazione dell'impianto di Argenta e per le garanzie occupazionali".

Nel complimentarsi con tutti i soggetti protagonisti di quest'operazione l'OI precisa che, al contrario di quanto riportato nel comunicato stampa che ha annunciato la nascita della nuova società, non ha alcun ruolo in termini di determinazione del prezzo del pomodoro da industria nel Nord Italia, essendo la contrattazione un'attività che viene condotta autonomamente da Op-Organizzazioni di produttori ed imprese di trasformazione.

L'OI svolge funzioni di supporto all'autoregolazione e ai progetti territoriali dei componenti della filiera, ma non può per legge occuparsi della determinazione del prezzo.

Lentezza e sostenibilità: gli ingredienti principali per la vera Pizza Slow sono stati svelati da le 5 Stagioni di Agugiaro&Figna Molini in occasione del Campionato Mondiale della Pizza 2018. Ad aggiudicarsi il titolo di Campione del Mondo della Pizza 2018 è Stefano Miozzo della Pizzeria "Al borgo 1964" di Cerea (VR).

Parma, 12 aprile 2018

Si è conclusa mercoledì 11 aprile 2018 la ventisettesima edizione Campionato Mondiale della Pizza, la più importante manifestazione gastronomica legata al simbolo per eccellenza della cucina mediterranea.

Durante l'evento Agugiaro&Figna Molini – main sponsor dell'evento – ha presentato il vero identikit della pizza slow: un prodotto leggero, croccante, fragrante e ovviamente di qualità certificato dall'utilizzo della linea di farine Le5stagioni. Quest'anno l'azienda ha posto particolare attenzione al concetto di sostenibilità nel processo di macinazione della farina, un percorso lento fatto di passione e dedizione che determina le caratteristiche di una pizza slow. In ogni chicco di grano ci sono componenti estremamente differenti cui vanno dedicate attenzioni diverse, per questo Agugiaro&Figna molini sceglie sempre lo stile che apporta il risultato migliore in linea con la farina che si vuole ottenere. Per il comparto pizzeria, Le 5 Stagioni rispondono con qualità, tecnica, ricerca e testimonianza diretta a tutti coloro che intendono avvalersi di un prodotto performante, di qualità e sostenibile e che possa rivelarsi al meglio dopo un'ultima trasformazione, in questo caso a cura del professionista, che con le sue abilità si affida a Le5Stagioni e porta in tavola il meglio, buono e sano.

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«La Pizza è un piatto che conosciamo molto bene, al nostro Molino è riconosciuto il primato nell'avere dedicato alla pizza un'intera gamma di farine. - dichiara Riccardo Agugiaro – Vogliamo ricordare che il processo molitorio è una storia di passione e dedizione che accompagna il chicco di grano durante tutta la macinazione: un processo, per noi, lento e sostenibile, per garantire tutti i parametri di qualità. Essere fra i più grandi, in termini di produzione, e fra i più antichi ci impone una doppia responsabilità, nei confronti dei nostri clienti ma soprattutto nei confronti dell'ambiente in cui operiamo. Agugiaro&Figna è l'azienda che per prima ha riservato particolare attenzione al comparto pizzeria e siamo orgogliosi di partecipare in qualità di sponsor al Campionato Mondiale della Pizza, una manifestazione internazionale che raccoglie al suo interno così tante eccellenze come i più grandi Maestri pizzaioli del mondo».

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Un'edizione da record quella del Campionato Mondiale della Pizza 2018. Inaugurata lunedì 9 aprile al Palacassa della fiera di Parma, ha ospitato 773 tra chef e pizzaioli di 44 nazionalità. La pizza classica come sempre è stata la gara che ha registrato il maggior numero di partecipazioni, più di 400 concorrenti in due giornate.

Il Master World Champions 2018 è stato consegnato quest'anno a Stefano Miozzo della pizzeria "Al borgo 1964" di Cerea (VR), vincitore nella categoria di pizza classica con la sua pizza "Cortile dei Nonni". Ecco gli ingredienti" coste, radicchio tardivo, piccione, foies gras, sale maldon vanigliato, aceto balsamico, parmigiano, bottarga di gallina. Miozzo vince anche il premio Parmigiano Reggiano per la migliore pizza col parmigiano.

Ecco i Campioni del Mondo per ogni categoria:

Pizza Classica: Stefano Miozzo, pizzeria "al borgo 1964" di Cerea (VR)

Pizza in Teglia: Mirko Boniolo, pizzeria "Punto Pizza" di Cavarzere (VE)

Pizza Napoletana STG: Vincenzo Palermo, pizzeria "Eataly Moscow"

Pizza in Pala: Meloni Roberto, pizzeria "Da Roberto" di Cagliari

Pizza senza Glutine: Gianni Pompetti, "Pizzeria Dei Poemi" di Penna S. Andrea ( Teramo),

Pizza a Due: Fabio Sebastiani e Marco Lavista, pizzeria "Pizza New" di Trieste

Stile Libero: Takumi Tachikawa

Velocità: Amendola Giuseppe, pizzeria "Ci vediamo da Mario" di Reggio Emilia

Larghezze: Daniele Pasini, pizzeria "Pizza Acrobatica" di Imola

Trofeo Heinz Beck – i primi piatti in pizzeria: Vingiano Gennaro, ristorante pizzeria "Acqu' sale" di Salerno

Parma, 11 aprile 2018. Conferenza stampa di presentazione del progetto di Parma per valorizzare la cultura del cibo. Anche nella città ducale, oggi, ha avuto luogo la presentazione del calendario delle attività e degli eventi 2018 di Parma City of Gastronomy , dopo quella avvenuta a Milano, questa mattina, per la stampa internazionale ed a cui ha partecipato anche il sindaco, Federico Pizzarotti.

E' un nuovo modello di sistema territoriale per la conoscenza e la promozione delle eccellenze enogastronomiche quello che è stato illustrato oggi da Cristiano Casa, Assessore al Turismo, Rapporti Internazionali e Progetto UNESCO del Comune di Parma; Andrea Belli, Relazioni Esterne Barilla e Rappresentante di "Parma, io ci sto!", con loro anche Claudio Leporati, Direttore Marketing Consorzio del Prosciutto di Parma

Nasce la "cabina di regia": player del territorio, pubblici e privati, riuniti intorno a una strategia forte, sotto il coordinamento del Comune, con l'obiettivo di promuovere il territorio e dare visibilità alle eccellenze di Parma, con un approccio innovativo e di sistema che coinvolge i protagonisti del territorio stesso.

Il 2018 – dichiarato "Anno del cibo italiano" dai Ministeri delle politiche agricole alimentari e forestali e dei beni culturali e del turismo – è il primo step di un percorso di valorizzazione per la città e un'opportunità unica per consolidarne il ruolo di capitale della gastronomia, a seguito del riconoscimento UNESCO. Per presentare Parma e in generale la Food Valley e l'Emilia-Romagna a tutto il mondo, attraverso eventi e manifestazioni che raccontino il territorio e le sue buone pratiche riguardanti l'alimentazione e lo sviluppo sostenibile.

Fanno parte della cabina di regia, insieme al Comune di Parma: Alma – La Scuola Internazionale di Cucina Italiana, Barilla, Consorzio per la tutela dei vini DOP "Colli di Parma", Consorzio per la Tutela del Culatello di Zibello, Consorzio del Parmigiano Reggiano, Consorzio del Prosciutto di Parma, Coppini Arte Olearia, Fondazione UNESCO, Mutti, Parma Alimentare, "Parma, io ci sto!", Parma Quality Restaurants, Parmalat, Rodolfi.

«Si sente parlare spesso di "fare squadra", recuperare e far emergere le eccellenze dei territori: a Parma siamo passati dalle parole ai fatti, mettendo a sistema le competenze e le eccellenze enogastronomiche locali. Il riconoscimento di Città Creativa UNESCO per la Gastronomia nel 2015 è stato l'evento propulsore. Abbiamo dato vita a un modello di promozione del territorio in cui protagonisti sono i produttori, i ristoratori, gli albergatori, le aziende, che hanno firmato un "patto": rendere il territorio sempre più attraente dal punto di vista turistico, lavorando in sinergia» ha dichiarato l'assessore Cristiano Casa.

«Oggi presentiamo un importante risultato: la concretizzazione di un lavoro di squadra attraverso una serie di eventi e iniziative di rilievo internazionale, legati al food, che si susseguiranno nel corso del 2018. L'obiettivo è quello di raccontare l'eccellenza e il know-how della nostra Food Valley, che hanno fatto di Parma la capitale della gastronomia italiana e la prima città in Italia per fatturato a livello agroalimentare. Un dato che testimonia la rilevanza produttiva ma anche il saper fare, le competenze del territorio, che vogliamo raccontare attraverso questi eventi» ha detto Andrea Belli.

«Il lavoro di coordinamento dell'amministrazione comunale è stato grandioso, attraverso questa strategia corale possiamo mettere a disposizione di tutti il nostro "saper fare" e il nostro entusiasmo» ha commentato Claudio Leporati.

(Foto realizzate da Francesca Bocchia)

 

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Anche per il mais la situazione non è rosea, sia in Argentina che in Brasile. A livello globale gli stock si sono ridotti ma non sono crollati.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 11 aprile 2018
Ecco i dati Usda di ieri sera. E' da segnalare il forte calo di produzione di seme di soya in Argentina: da quasi 58 milioni a 40 milioni di tonnellate. Anche per il mais la situazione non è rosea sia in Argentina che in Brasile. A livello globale però gli stock si sono ridotti ma non hanno subito collassi.

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Ma lo stato confusionale genera tensione sui mercati internazionali. Solo a titolo di esempio, questa mattina alle ore 11,00 gli importatori non avevano ancora dato i prezzi nonostante sia noto il fatto che i noli siano cresciuti ancora.

Sul mercato nazionale tensione per la poca fisicità della farina di soya e per i cereali. Orzo di difficile reperimento e grano ben tenuto mentre il mais è in netto rincaro. Stop improvviso per i cruscami anche se sarà per un periodo breve considerate le esportazioni impostate a partire dal fine mese.

Indicatori internazionali 4 aprile 2018


l'Indice dei noli è sceso sino a 1016 punti, il petrolio è attorno a 63,50$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,22680.

 

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Deciso rimbalzo del latte spot. Il burro cresce di 5 centesimi mentre le due principali DOP casearie restano al palo.

di Virgilio Parma 10 aprile 2018 -

LATTE SPOT Deciso rimbalzo del latte crudo spot nazionale (+3,3%) che quota tra 31,45 e 32,48€/100 litri di latte. Analogo andamento per il latte intero pastorizzato estero che recupera il 3,51% (29,90-30,93€/100 litri di latte). Ben più marcato il rimbalzo del latte scremato spot estero che con un rimbalzo del 11,76% raggiunge quota 9,32-10,35 €/100 litri di latte.

BURRO E PANNA La prima seduta post pasquale rilancia il valore del burro con 5 centesimi guadagnati alla borsa di Milano. In recupero anche la Crema e la Panna mentre resta inalterato il prezzo dello zangolato parmense.

Borsa di Milano 9 aprile 2018:
BURRO CEE: 4,55 €/Kg (+)
BURRO CENTRIFUGA: 4,80 €/Kg. (+)
BURRO PASTORIZZATO: 3,08 €/Kg. (+)
BURRO ZANGOLATO: 2,88 €/Kg. (+)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 2,38 €/Kg. (+)
MARGARINA Marzo 2018: 0,97 -1,03€/kg (=)

Borsa Verona 9 aprile 2018: (+)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 2,20-2,30€/Kg. (+)

Borsa di Parma 6 aprile 2018 (=)
BURRO ZANGOLATO: 2,43 €/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 3 aprile 2017 (=)
BURRO ZANGOLATO: 2,43 - 2,43 €/kg.

GRANA PADANO 9/4/2018 - Nessuna variazione è intervenuta nella ultima seduta della borsa milanese.
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 6,05 - 6,15 €/Kg. (=)
- Grana Padano 15 mesi di stagionatura e oltre: 6,80 - 7,35 €/Kg. (=)
- Fuori sale 60-90 gg: 4,85-5,15€/Kg. (=)

PARMIGIANO REGGIANO 06/4/2018 Anche in campo "Parmigiano" nessuna variazione di listino si è manifestata.
-Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 9,80-10,10 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 18 mesi di stagionatura 10,40 - 10,85 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 11,05 - 11,55 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 30 mesi di stagionatura e oltre: 11,85 - 12,15 €/Kg. (=)

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Editoriale: - Chiuso per lutto - Lattiero caseari. L'andamento del primo trimestre 2018. - Buona la qualità delle acque per l'agricoltura parmense - Cereali e dintorni. Confusione sui mercati - Ecosostenibilità - un imperativo adatto non solo per l'agricoltura. - Il potere curativo nascosto dello zucchero. - sicurezza alimentare -

SOMMARIO Anno 17 - n° 14 8 aprile 2018
1.1 editoriale
Chiuso per lutto
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. L'andamento del primo trimestre 2018.
3.1 Bonifica elezioni Convocazione Elezioni Consortili Consorzio di Bonifica Emilia Centrale
3.2 Bracconaggio ittico Stop al bracconaggio ittico nel bacino del Po
4.1 acqua irrigazione Buona la qualità delle acque per l'agricoltura parmense
5.1 formazione e lavoro GREEN Green jobs: boom di richieste
5.2 sicurezza alimentare Migros richiama gli spaghettini di semola integrale bio
6.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Confusione sui mercati.
7.1 ecosostenibilità Ecosostenibilità - un imperativo adatto non solo per l'agricoltura.
7.2 scoperte Il potere curativo nascosto dello zucchero..
8.1 biodiversità educazione Nuovi appuntamenti con la biodiversità
9.1 export Vola la domanda giapponese di Italian food & Wine
11.1promozioni "vino" e partners
12.1 promozioni "birra" e partners

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Domenica, 08 Aprile 2018 07:02

Nuovi appuntamenti con la biodiversità

In arrivo ad aprile e maggio nuovi appuntamenti con la biodiversità locale. Al Rural Market di Parma continuano gli incontri del sabato mattina dedicati ad approfondimenti su prodotti biodiversi. Il 14 aprile, il 5, il 12 e il 26 maggio 2018, dalle 10.30 alle 12.30

Al Rural Market di Borgo Giacomo Tommasini 7 a Parma proseguono gli appuntamenti del sabato mattina (dalle 10.30 alle 12.30) dedicati alla biodiversità agricola del territorio tosco-emiliano. Una data ad aprile e tre a maggio, per scoprire razze e prodotti dimenticati che hanno accompagnato le tavole dei nostri nonni e che ora, grazie alla passione e all'impegno di agricoltori e allevatori custodi, possiamo anche noi tornare a gustare.

Sabato 14 aprile con Alessio Zanon, esperto di biodiversità animale, si parlerà di alcune razze bovine in via d'estinzione, come la vacca Bianca Valpadana, l'Ottonese, la Grigia dell'Appennino e la Bardigiana, dal cui latte crudo intero si ottengono dei formaggi unici di grande personalità.

Il 5 maggio sarà la volta di Laura Peri che a Montevarchi (Ar) alleva all'aperto, tra vigneti e ulivi, il pollo Valdarnese bianco, un'antica razza autoctona toscana.

Il 12 maggio si conosceranno invece due antiche varietà di legumi toscani: il fagiolo zolfino, color giallo paglierino e dalla buccia finissima che lo rende molto digeribile, e il cece rosa, particolarmente apprezzato per la sua particolare consistenza. Non mancheranno gli assaggi!

Infine il 26 maggio l'agronomo ed esperto di biodiversità Mauro Carboni parlerà di alcune varietà locali di ciliegia, come la Mora piacentina, la Gialla, la Flamenco, la Giambella e la Pavesi. Ognuna, come si può immaginare dai nomi, caratterizzata da colori, sapori e caratteristiche unici!
Il Rural Market è aperto dal martedì al sabato dalle 9.30 alle 13.30 e dalle 17 alle 20.

Chiuso la domenica e il lunedì. Per approfondire: www.rural.it .

Ismea, vola nel 2017 la domanda di italian food&wine in Giappone.

Roma, 30 marzo 2018 - L'export agroalimentare italiano ha superato la soglia dei 41 miliardi di euro nel 2017 (+6,8% sull'anno precedente). Molto positiva la performance verso il Giappone (+42,3%) e verso la Russia (24,6%).

L'export agroalimentare italiano ha superato la soglia dei 41 miliardi di euro, in aumento del 6,8% sul 2016. Alla performance molto positiva delle spedizioni oltre frontiera ha contribuito in particolare l'industria alimentare, che esprime l'83% dell'export agroalimentare e ha mostrato un incremento annuo del 7,5%. Più contenuta la crescita della componente agricola che ha registrato un più 3,4% sul 2016.

Anche le importazioni sono aumentate, ma a un tasso inferiore rispetto alle esportazioni, arrivando a sfiorare i 45 miliardi di euro, con un miglioramento del deficit per complessivi 670 milioni di euro.

Guardando alle destinazioni del nostro export, l'Ue con 26,7 miliardi di euro nel 2017 (+6,0% sul 2016), concentra ancora il 65% del valore complessivo dei prodotti agroalimentari esportati.

L'andamento delle esportazioni è risultato di segno positivo per tutti i principali mercati di sbocco, mostrando tuttavia tassi di crescita più sostenuti verso Spagna (+13,3%, con 1,6 miliardi di euro esportati nel 2017), Polonia (+12,8% con 844 mila euro) e Francia (+8,1% con 4,5 miliardi di euro).
Più dinamiche sono state le esportazioni dirette verso i paesi extra-Ue, che nel 2017 sono cresciute dell'8,2% su base annua, attestandosi a 14,3 miliardi di euro; gli incrementi sono risultati particolarmente consistenti per Giappone (+42,3% con 1,3 miliardi di euro), Russia (+24,6% con 524 milioni di euro) e Cina (+14,9% con 448 milioni di euro).

Da evidenziare in particolare l'ottima performance commerciale italiana in Giappone, da ricondurre all'accordo di partenariato economico raggiunto a inizio luglio 2017 fra Ue e Giappone teso a eliminare le barriere commerciali.

Molto bene i flussi verso la Russia per i prodotti non soggetti a embargo, come i vini che hanno generato un fatturato di 71 milioni di euro nel 2017 (+50,1%).

Mercoledì, 04 Aprile 2018 16:07

Cereali e dintorni. Confusione sui mercati.

Il mercato in stato confusionale, fra dati USDA, aspettative meteo, danni e ritorsioni per i dazi. La dimostrazione sono i dati di sotto riportati a partire da mercoledi 28 marzo.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 04 aprile 2018
Mercoledi 28 marzo 2018 e a seguire il 29/3 e il 3/4/2018

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Nel complesso la tendenza non è ribassista, perché al momento i fuochi che alimentano il mercato sono molteplici: i danni del raccolto in Argentina, (Cordonnier: ultima stima un altro milione in meno, quindi 40 milioni di tonnellate), dall'altra i prevedibili danni al grano negli Stati Uniti, "il "buono/eccellente" è stato stimato al 32% contro il 51% della scorsa campagna. La Reuter riportava che per trovare un così cattivo inizio di stagione per il grano, bisogna tornare indietro di 16 anni", ed infine le iniezioni di denaro fresco che dalle borse valori confluiscono sulle commodities.

Comunque tutte le ipotesi e gli scenari sono ancora in divenire; tra dazi e contro dazi, la guerra commerciale è solo all'inizio.

Sul mercato interno nulla di diverso da segnalare. Prosegue la difficile posizione della farina di soya sui porti, dove la merce scarseggia, quindi una tensione da prodotto fisico che inevitabilmente si riflette sugli altri proteici.

Il mais recupera qualche euro, tenuta per il grano, ricercatissimo l'orzo per il quale sono stati registrati valori oltre i 200 euro tonnellata. I cruscami sono ancora in rialzo seppure si inizi a vedere il fine corsa.

Per il settore delle bioenergie cresce la ricerca di alternative ai cruscami di grano e sottoprodotti dell'industria del riso, mentre è già partita la campagna acquisti / prenotazione degli areali a trinciato di mais.

Indicatori internazionali 4 aprile 2018


l'Indice dei noli è sceso sino a 1016 punti, il petrolio è attorno a 63,50$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,22680.

 

(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

Officina Commerciale Commodities srl - Milano

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Cessione del latte spot e rivalutazione del burro. Il Grana Padano in lieve flessione da oltre un anno mentre il prezzo del "Parmigiano" è rimasto sostanzialmente stabile.

di Virgilio Parma 3 aprile 2018 -

LATTE SPOT Era lo scorso agosto quando il prezzo del latte spot ha avviato un percorso di ridimensionamento che è proseguito sino a fine 2017. Il primo trimestre 2018 non ha mostrato grandi variazioni di tendenza. Salvo le tre settimane centrali di marzo, per tutto il primo trimestre il Latte spot ha registrato una costante riduzione di valore. Il latte crudo spot nazionale è attualmente a 30,41 - 31,45€/100 litri latte. Il latte intero pastorizzato spot estero si è adagiato tra 28,87 e 29,90€/100 litri di latte. Tra 8,28-9,32€/100 litri invece è l'ultimo prezzo registrato del latte scremato pastorizzato estero.

BURRO E PANNA Nonostante nelle ultime 5 settimane il prezzo del burro non abbia subito variazioni, il burro ha mostrato un andamento opposto rispetto al latte spot nel primo trimestre 2018. Precipitato da 6,45€/Kg. di settembre 2017 sino a 3,83€/kg di gennaio 2018, si è improvvisamente invertita la tendenza da capodanno giungendo a quotare 4,50€/Kg (burro CEE).

Borsa di Milano 26 marzo 2018:
BURRO CEE: 4,50 €/Kg (=)
BURRO CENTRIFUGA: 4,75 €/Kg. (=)
BURRO PASTORIZZATO: 3,03 €/Kg. (=)
BURRO ZANGOLATO: 2,83 €/Kg. (=)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 2,34 €/Kg. (-)
MARGARINA Febbraio 2018: 0,97 -1,03€/kg (-)

Borsa Verona 26 marzo 2018: (-)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 2,15 -2,25€/Kg. (-)

Borsa di Parma 30 marzo 2018 (=)
BURRO ZANGOLATO: 2,43 €/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 3 aprile 2017 (=)
BURRO ZANGOLATO: 2,43 - 2,43 €/kg.

GRANA PADANO 26/03/2018 - Flessione quasi costante per il Grana Padano DOP il cui prezzo medio cede dal 11 al 14% rispetto al medesimo trimestre dell'anno precedente. Il 15 mesi di stagionatura, ad esempio, da 8,15€/kg (media mese) di gennaio 2017 ha raggiunto il valore medio di 7,08 registrato a marzo scorso.
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 6,05 - 6,15 €/Kg. (=)
- Grana Padano 15 mesi di stagionatura e oltre: 6,80 - 7,35 €/Kg. (=)
- Fuori sale 60-90 gg: 4,85-5,15€/Kg. (=)

PARMIGIANO REGGIANO 30/03/2018 Nel segno della stabilità per il Parmigiano Reggiano. La media mensile di gennaio 2017 del 24 mesi (11,11€/kg) si è aggiornata a 11,30 €/kg. nello scorso mese di marzo, registrando un 1,30% sull'anno precedente.
-Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 9,80-10,10 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 18 mesi di stagionatura 10,40 - 10,85 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 11,05 - 11,55 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 30 mesi di stagionatura e oltre: 11,85 - 12,15 €/Kg. (=)

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Editoriale: - Buona Pasqua. - Lattiero caseari. Listini stabili per Parmigiano e Grana Padano - Mai abbassare la guardia. Sottoscritto il tavolo permanente della crisi idrica - Rischio vongole veraci. Ecco i lotti. - Lotta al dissesto idrogeologico: monitoraggio, pianificazione e interventi mirati - Parmigiano Reggiano: approvato il bilancio 2017 e il nuovo piano di regolamentazione dell'offerta -

SOMMARIO Anno 17 - n° 13 1 aprile 2018
1.1 editoriale
Buona Pasqua.
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Listini stabili per Parmigiano e Grana Padano
3.1 acqua - Crisi idrica Mai abbassare la guardia. Sottoscritto il tavolo permanente della crisi idrica
5.1 parmigiano reggiano Parmigiano Reggiano: fusione tra i caseifici di Spilamberto e Vignola
5.2 sicurezza alimentare Rischio vongole veraci. Ecco i lotti.
6.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Chiusure al rialzo nella settimana appena conclusa.
7.1 ambiente difesa idraulica Lotta al dissesto idrogeologico: monitoraggio, pianificazione e interventi mirati
8.1 danni da gelo killer Gelo killer: con punte di -5 gradi a rischio albicocche, susine e kiwi
8.2 agevolazioni montagna Montagna e Collina - Dalla Regione 15 milioni di euro per le indennità compensative.
9.1 parmigiano reggiano Parmigiano Reggiano: approvato il bilancio 2017 e il nuovo piano di regolamentazione dell'offerta
10.1 Finanziamenti giovani Ismea, 70 milioni di euro per l'accesso alla terra da parte dei giovani
12.1promozioni "vino" e partners
13.1 promozioni "birra" e partners

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Cristiano Fini, presidente Cia Emilia Romagna: "Purtroppo è una situazione, quella delle gelate notturne, che si è già ripetuta e la conta dei danni, tutt'ora in corso, darà sicuramente cattive sorprese. E sono previsti abbassamenti ulteriori di temperatura"

Bologna - "È stato come sparare sulla croce rossa"! Questo il commento di qualche agricoltore che la questa mattina ha dovuto fare i conti con la gelata della notte. 
Il termometro, che è sceso in alcuni casi anche di tre o cinque gradi sotto lo zero, ha colpito soprattutto gli albicocchi che presentavano i fiori già da diversi giorni.

Quelle stesse piante che avevano subito la grandine nel 2017 e il freddo di fine febbraio.
 Nella zona di Modena e Bologna difficoltà anche per le susine precoci ma nella Vallata del Santerno, regno delle albicocche romagnole, la situazione si è ulteriormente aggravata.
Produzione pressoché azzerata anche nel ravennate, anche se per il pesco forse è prematuro fare previsioni: qualcosa si era salvato a fine febbraio, ma per il freddo di stanotte qualche conseguenza è possibile.

Anche per l'actinidia in generale il danno c'è stato a fine febbraio mentre maggior preoccupazione c'è per il kiwi giallo che è in una fase più avanzata di sviluppo e che inizia ad avere estensioni importanti. In molti casi sono entrati in azione i mezzi antibrina, avvolgendo fiori e piante con ghiaccioli lunghi anche 15 centimetri, una 'protezione di ghiaccio' che dovrebbe preservare il fiore dal cosiddetto 'allessamento' da gelo. I sistemi di irrigazione quando entrano in funzione si trasformano in mezzi antibrina: l'acqua ricopre le superfici e ghiacciando protegge i fiori.


"Purtroppo è una circostanza, quella delle gelate notturne, che si è già ripetuta – osserva Cristiano Fini, presidente della Cia Emilia Romagna – e la conta dei danni, tutt'ora in corso, darà sicuramente cattive sorprese. Quest'anno sono aumentate peraltro le tariffe assicurative e le compagnie hanno allungato di alcuni giorni l'intervallo di tempo che intercorre tra la data della stipula e quella in cui scatta la reale copertura del rischio: insomma è una annata tutta in salita".

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(CIA - Bologna 22 marzo 2018)

Agricoltura. L'impegno della Regione per sostenere le imprese agricole e zootecniche di montagna e collina, dalla Regione 15 milioni di euro per le indennità compensative

Al via due bandi del Psr 2014-2020. L'assessore Caselli: "Interveniamo per compensare i costi aggiuntivi sostenuti da chi opera in difficili contesti ambientali e per contrastare l'abbandono dell'Appennino e il dissesto del territorio". Entro il 15 maggio la presentazione delle domande.

Bologna - Arrivano dalla Regione circa 15 milioni di euro sotto forma di indennità compensative a favore delle aziende agricole e zootecniche che operano in aree svantaggiate di montagna e altre zone collinari sottoposte a vincoli naturali, con ricadute negative sull'attività produttiva. È questa la dotazione finanziaria stimata per l'attivazione di due bandi approvati dalla Giunta regionale dell'Emilia-Romagna nell'ambito della Misura 13 del Programma regionale di sviluppo rurale 2014-2020.

Si tratta della quarta annualità di attuazione della misura che per l'intero periodo settennale può contare su un budget di circa 90 milioni di euro.

Le domande per entrambi i bandi devono essere presentate entro il 15 maggio. Sul sito di Agrea ( http://agrea.regione.emilia-romagna.it/servizi/come-presento-la-domanda ) è già disponibile il modulo del Piano colturale grafico 2018 necessario alla compilazione della domanda. Entro la prima metà di aprile, con comunicazione sul sito di Agrea, sarà disponibile il secondo modulo per completare la presentazione della domanda.

"Con questo intervento- sottolinea l'assessore regionale all'Agricoltura, Simona Caselli- mettiamo a disposizione un consistente pacchetto di risorse per compensare i costi aggiuntivi sostenuti dalle aziende che operano in difficili contesti ambientali e per contrastare in questo l'abbandono delle zone di montagna, dove l'agricoltura svolge un ruolo fondamentale di prevenzione del dissesto idrogeologico a favore dell'intera collettività, come testimoniano i danni provocati dalla recente ondata di maltempo".

I due bandi in sintesi
Il primo bando (13.1.01) è rivolto alle aziende di montagna e prevede l'erogazione di un premio base di 125 euro per ettaro di superficie agricola per l'anno 2018; il secondo (13.2.01) è invece indirizzato agli imprenditori agricoli delle aree collinari svantaggiate: il premio base è di 70 euro. Per entrambi i bandi è previsto un meccanismo di riduzione progressiva delle indennità (cosiddetta modulazione) in funzione dell'estensione della superficie agricola dichiarata. Sopra i 50 ettari il premio non sarà più corrisposto. Tutte le domande ammissibili saranno soddisfatte, anche se l'ammontare complessivo delle richieste di pagamento per i due bandi dovesse superare il fabbisogno stimato.

La delibera è stata pubblicata oggi sul Burert dell'Emilia-Romagna. /G.Ma.