Primi segnali di arretramento del burro, della crema e della panna. Stasi in casa dei formaggi DOP.

di Virgilio Parma 26 giugno 2018 -

LATTE SPOT Stop al latte spot. Si è arrestata la progressione del latte spot nazionale. Lunedi 25 giugno, ultima riunione borsistica del mese, il latte spot ha confermato i prezzi della precedente ottava che rammentiamo essere tra 40,21 e 41,24 €/100 litri di latte. Analogamente anche il prezzo del latte intero pastorizzato estero spot, provenienza Germania conferma i valori precedenti ( 39,18-40,21 €/100 litri latte).
Nessuna variazione anche per il latte scremato pastorizzato spot estero provenienza Germania (12,42-13,46€/100 litri).

BURRO E PANNA Primi segnali di arretramento del prezzo del Burro dopo una sola ottava di stasi.Scende anche la Crema a uso alimentare e ben 15 centesimi è la perdita registrata dalla Panna di centrifuga veronese. Stabile a quota 3,58€/kg il burro zangolato parmense ma con un orizzonte di cedimento di altri 5 centesimi stando a guardare la borsa reggiana di martedì 26/6..

Borsa di Milano 25 giugno 2018:
BURRO CEE: 5,75 €/Kg (-)
BURRO CENTRIFUGA: 6,00 €/Kg. (-)
BURRO PASTORIZZATO: 4,13 €/Kg. (-)
BURRO ZANGOLATO: 3,93 €/Kg. (-)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 2,80 €/Kg. (-)
MARGARINA Giugno 2018: 0,97 -1,03€/kg (=)

Borsa Verona 25 giugno 2018: (-)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 2,70-2,80€/Kg. (-)

Borsa di Parma 22 giugno 2018 (=)
BURRO ZANGOLATO: 3,58 €/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 26 giugno 2017 (-)
BURRO ZANGOLATO: 3,53 - 3,53 €/kg.

GRANA PADANO 25/6/2018 - Ancora nessuna variazione rilevata nella 26esima settimana. I listini del Grana Padano DOP si mantengono stabili alla borsa milanese.
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 6,20 - 6,30 €/Kg. (=)
- Grana Padano 15 mesi di stagionatura e oltre: 6,95 - 7,50 €/Kg. (=)
- Fuori sale 60-90 gg: 5,05-5,35€/Kg. (=)

PARMIGIANO REGGIANO 22/6/2018 La stasi dei prezzi si estende a tutte le stagionature rilevate alla borsa merci parmigiana.
-Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 9,80-10,10 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 18 mesi di stagionatura 10,40 - 10,85 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 11,05 - 11,55 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 30 mesi di stagionatura e oltre: 11,95 - 12,25 €/Kg. (=)

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E' partita la schermaglia dei dazi tra USA e Cina. 25% sul valore è la percentuale che entrambi i contendenti hanno dichiarato di applicare alle rispettive liste di prodotti.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 18 giugno 2018 -
Gli USA hanno stilato un elenco di 1.102 prodotti, pari ad un valore di 34 miliardi di dollari, che saranno sottoposti a dazi sul 25% sul valore, decorreranno dal 6 luglio mentre per 284 (pari ad un valore di 16 miliardi di dollari) i dazi verranno applicati in un secondo momento.

La Cina ha immediatamente reagito con un elenco di 545 prodotti (pari ad un valore di 34 miliardi di dollari), su cui verrà applicato un dazio del 25% sul valore, e per altri 50 prodotti (pari ad un valore di 16 miliardi) con applicazione idei dazi posticipata in un secondo momento.

Nell'elenco dei "cinesi" come previsto vi sono i semi di soia, il sorgo, la carne suina, la carne bovina, quella di pollo, prodotti caseari, succo d'arancia, frutta, pesci ecc...

Naturalmente sussiste la speranza che sopraggiungano ripensamenti entro il 6/7 oppure delle revisioni all'ultimo minuto. Per ora comunque l'atmosfera è pesante e i fondi di investimento, hanno preferito alleggerirsi su tutta la linea dando maggior peso al calo. Venerdì sera il mercato ha chiuso:

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mentre stamattina l'andamento è stato misto: comparto soya in leggero recupero, comparto cereali in leggero calo.

L'Europa deve augurarsi che la Cina non cerchi sbocchi commerciali in acquisto per i cereali nei paesi d'influenza Russa.

I primi valori di farina di soya in uscita stamattina sul mercato sono stati: farina di soya 44% 360 e proteica 370€ luglio dicembre 362/372€ e il 2019 gennaio giugno proteica a 364 e luglio dicembre proteica 346 mentre la 44 per un anno 343. partenza porti.

Sul mercato interno si segnala un sensibile calo dei cruscami i cui valori sono quindi appetibili aggirandosi sui 128-130€ sul disponibile e 135 sul luglio-dicembre. L'orzo è in preda alla problematica del peso specifico, che risulta essere molto leggero, il mais instabile in base alle voglie di vendita per fare spazio ai cereali estivi.
Per le bioenergie abbiamo disponibilità di mais bianco e di seme di girasole scondizionato. Chi fosse interessato a queste commodities può contattare Mario Boggini al +39 338 6067872.

Indicatori internazionali 18 giugno 2018


l'Indice dei noli è salito sino a 1445 punti, il petrolio è a 64,00$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,15803

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(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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La tutela del Culatello di Zibello DOP. Azioni per la tutela della DOP. Il nuovo decreto sui prodotti di salumeria. Seminario informativo per operatori del settore -  Parma 20 giugno 2018

La tutela dei consumatori e dei produttori di un'eccellenza gastronomica come il Culatello di Zibello ha fatto registrare, il 28 giugno 2016, un importante passo avanti.

E' stato infatti pubblicato il decreto congiunto Ministero dello Sviluppo Economico e Ministero dell'Agricoltura riguardante le modifiche al D.m. 21 settembre 2005, "concernente la disciplina della produzione e la vendita di taluni prodotti di salumeria", che sancisce le caratteristiche del "Culatello", identificandolo come un prodotto di salumeria stagionato almeno nove mesi, insaccato nella vescica e legato con spago. L'intervento normativo è andato, di fatto, a eliminare tutte quelle categorie merceologiche che per anni hanno sfruttato la parola "culatello" sulla scorta del successo del prodotto DOP, restituendo al prodotto originario le proprie caratteristiche di unicità e agevolando i consumatori nella scelta del prodotto.

Con lo scopo di informare e dare massima visibilità alla normativa, il Consorzio di tutela del culatello di Zibello DOP promuove un secondo appuntamento informativo, dopo quello realizzato a Busseto lo scorso 10 ottobre che ha visto la partecipazione di circa cento operatori specializzati.

Il seminario, dal titolo "La tutela del Culatello di Zibello DOP. Azioni per la tutela della DOP. Il nuovo decreto sui prodotti di salumeria", si svolgerà mercoledì 20 giugno a Palazzo Sanvitale a Parma e sarà aperto a tecnici e operatori del settore: sarà un'importante occasione per ricordare i termini e gli effetti del decreto e per aprire una discussione sulla tutela delle DOP.

Interverranno:
Massimo Spigaroli, Presidente del Consorzio di Tutela del Culatello di Zibello
Lucio Tagliafierro, funzionario del Ministero dello Siluppo Economico presso la Direzione Generale per la Politica Industriale, la Competitività e le Piccole e Medie Imprese,
Antonio Iaderosa, Direttore dell'ICQRF (ispettorato centrale della tutela e della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari) Lombardia, Emilia Romagna e Marche, del Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali.
Mario Montanari, Dirigente della Regione Emilia-Romagna, Servizio Innovazione, qualità, promozione e internazionalizzazione del sistema agroalimentare.
Colonnello Pier Luigi Fedele, Comandante Gruppo Carabinieri Forestale di Parma

Modera gli interventi Sandro Piovani, giornalista della Gazzetta di Parma.

Per informazioni e accrediti: Consorzio di tutela del Culatello di Zibello, tel. 0524 99131.

Trovati quindici pesticidi vietati in quelle biologiche. Foodwatch: sessanta aziende agricole che producono uova biologiche nei Paesi Bassi hanno utilizzato una decina di pesticidi e disinfettanti non autorizzati. Si attendono i nuovi dati ufficiali delle indagini degli enti olandesi

Nuove ombre si addensano sui controlli sanitari degli allevamenti di pollame dopo lo scandalo delle uova al Fipronil diffusosi a partire dall'agosto dello scorso anno e segnalato per primo in Italia dallo "Sportello dei Diritti", quando si riteneva che fosse limitato a quelle commercializzate solo in alcuni paesi del Nord Europa. Com'è noto dopo la diffusione della notizia, decine di milioni di uova sono state distrutte e rimosse dai supermercati di tutta Europa e mezzo mondo, fino a raggiungere persino Hong Kong.

Ma questo scandalo, potrebbe essere la cosiddetta "punta dell'iceberg". Perché per Foodwatch, la nota associazione dei consumatori con base in Germania, quello del Fipronil è solo una piccola parte di un più ampio problema che riguarda gli allevamenti di uova in Europa.

L'organizzazione attiva per la tutela del "cibo sano, onesto e sicuro" ha rilasciato sabato una serie di report d'ispezione del supervisore Skal Biocontrol, ente olandese che certifica i prodotti biologici, che ha riguardato 250 allevamenti di uova biologiche, che vanno dal gennaio 2016 al febbraio 2018. Mentre i rapporti pubblicati fino all'estate scorsa stabiliscono che le aziende agricole hanno soddisfatto i requisiti biologici, nuove "ispezioni mirate" sono state condotte dallo Skal a partire dal 2017, dopo lo scandalo delle uova contaminate e la chiusura delle aziende agricole nei Paesi Bassi. È la conseguenza di queste indagini, ha rivelato l'uso di fipronil e altri prodotti vietati, afferma l'associazione.

Tra gli insetticidi o disinfettanti riscontrati vi sarebbero MenthoBoast, MiteClean, CID 20, Kilcox, VIROCID, Inciprop Extra, Kickstart, e M50Q Macrodes, il cui uso non è consentito dal Consiglio olandese per la autorizzazione di prodotti fitosanitari e biocidi.

"Sembra che le ispezioni regolari prima della crisi del fipronil siano state piuttosto superficiali", ha dichiarato la ricercatrice di Foodwatch Corinne Cornelisse, citata dall'agenzia di stampa olandese ANP. "Gli ispettori hanno fallito, sono venuti in tutte le aziende e avrebbero dovuto notarlo." L'organizzazione chiede un'audizione da parte del ministro per l'agricoltura e la qualità alimentare Carola Schouten nella camera bassa del parlamento. "Se il controllo non migliora, prevediamo un altro scandalo alimentare", ha dichiarato Foodwatch. L'autorità di controllo Skal non era disponibile sabato sera a rilasciare dichiarazioni. I risultati dell'indagine della commissione speciale sullo scandalo del fipronil nei Paesi Bassi dovrebbero essere pubblicati a fine giugno, secondo l'olandese RTL Nieuws.

In attesa di questi nuovi dati, un elemento certamente desta preoccupazione e riguarda la superficialità dei controlli precedenti all'emergere dello scandalo delle uova al fipronil, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei diritti" . Superficialità che ha consentito, nei fatti, l'utilizzo di una serie di prodotti chimici di vario tipo che, purtroppo, sono assorbiti negli alimenti che utilizzano ovoderivati e che quindi potenzialmente possono incidere sulla salute dei cittadini. È chiaro, quindi, che gli organi deputati ai controlli di tutta Europa, non si possano più permettere di abbassare la guardia ma, allo stesso tempo, la cittadinanza tutta deve conoscere gli esiti delle indagini già svolte per avere piena contezza delle sostanze sinora utilizzate negli allevamenti.

(17 giugno 2018)

Editoriale: - Ma che splendidi alleati (4) - Lattiero caseari. Alle stelle il latte spot. - #FARM RUN. Le novità 2018 presentate a "Il Noce" - Ilaria Bertinelli, la "cuoca poliglotta," ovvero come fare di necessità virtù. - Cereali e dintorni. In calo le previsioni di grano.
SOMMARIO Anno 17 - n° 24 17 giugno 2018
1.1 editoriale
Ma che splendidi alleati (4)
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Alle stelle il latte spot.
3.1 sport all'aria aperta #FARM RUN. Le novità 2018 presentate a "Il Noce"
4.1 diete speciali Ilaria Bertinelli, la "cuoca poliglotta," ovvero come fare di necessità virtù.
5.1 salute e benessere Integratore alimentare ritirato in via precauzionale
5.2 Farm Run Le antiche Terme di Salsomaggiore e Tabiano per il terzo anno saranno al fianco della Farm Run
6.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. L'incertezza non tende a attenuarsi.
7.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. In calo le previsioni di grano.
8.1 crisi idrica Fabbisogno idrico e crisi. Nuovo summit al Consorzio di Bonifica Parmense
8.2 salute e benessere Un buon motivo per bere il caffè
9.1 BRANDS Ipsos: il Parmigiano Reggiano è il primo marchio DOP al mondo per influenza
10.1 ospitalita' sport FARM RUN #FARM RUN. L'ospitalità si chiama INC Hotels
10.2 enogastronomia Serata Stellata a Arte & Gusto di Parma
11.1 miele Sull'appennino bolognese il polo di produzione di miele più grande d'Europa,
12.1promozioni "vino" e partners
13.1 promozioni "birra" e partners(per seguire gli argomenti correlati clicca QUI)

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Domenica, 17 Giugno 2018 15:24

Serata Stellata a Arte & Gusto di Parma

Una serata stellata con Pizza, Prosciutto di Parma, Parmigiano Reggiano e gli Champagne Boizel.

Una serata di sapori unici, con pizza, prodotti d'eccellenza e bollicine preziose. I protagonisti saranno il Prosciutto di Parma, il Parmigiano Reggiano e altre eccellenze del food nazionale che sposeranno gli Champagne della maison Boizel.

La serata stellata è fissata per martedi' 26 Giugno alle ore 20,30 nei locali di Arte e Gusto siti in via Emilia Est 87 a Parma, promossa dalla Food and Wine Academy, nell'ambito delle sue iniziative di carattere enogastronomico volte alla valorizzazione dei prodotti d'eccellenza.

Si procederà con un tris di pizza, esaltati dagli ingredienti d'eccellenza, tra cui sua maestà il principe dei salumi italiani, il Prosciutto di Parma, il Re dei formaggi, il Parmigiano Reggiano, e altri prodotti d'eccellenza della tradizione italiana abbinati agli Champagne della maison Boizel.

Sarà presente in sala a spiegare gli abbinamenti Federico Graziani, gia' miglior sommelier d'Italia nel 1998, area manager di Feudi San Gregorio e produttore di vini sui versanti etnei.

SVOLGIMENTO
Lo staff dei pizzaioli di Arte e Gusto servira' tre portate a base di pizza: Fiordilatte, Ducale con Prosciutto di Parma trentasei mesi, Parmigiano Reggiano dop 36 mesi, Bianca con pancetta e crema di patate, alle tre pizze saranno abbinati tre Champagne Boizel, Brut reserve, Blanc de noirs e brut rose'.

La "Food and Wine Academy" di Parma, che vede l'adesione di numerosi esponenti del mondo enogastronomico regionale e nazionale, è nata con lo scopo di stimolare e promuovere il dibattito sui temi dell'enogastronomia a Parma, Città Creativa per la Gastronomia UNESCO.

La cena avrà valore didattico, saranno trattati i concetti di terroir e le pratiche produttive, saranno approfonditi interessanti aspetti inerenti alla sensorialità e gli abbinamenti gastronomici.

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Imprese. Sull'appennino bolognese il polo di produzione di miele più grande d'Europa, commissione Economia in visita/ foto

Il Consorzio nazionale apicoltori di Monterenzio conta oltre 600 apicoltori e lavora 3 mila tonnellate di miele l'anno. Da ogni alveare un "valore aggiunto ambientale" pari a 1.200 euro

A Monterenzio, sull'Appennino bolognese, si trova l'impresa cooperativa fra apicoltori soci, a carattere nazionale, più grande d'Italia e d'Europa, modello completo di "filiera del miele": dalla produzione in apiario alla commercializzazione del prodotto finito. È Mielizia Conapi (Consorzio nazionale apicoltori società coop agricola), una realtà economica per descrivere la quale i numeri valgono più delle parole: 248 aziende individuali o collettive, oltre 600 apicoltrici e apicoltori, con circa 90 mila alveari in tutta Italia, che nel 2017 hanno conferito 3 mila tonnellate di miele, il 50% da produzione biologica, per un fatturato di 22 milioni di euro. Con annesso centro didattico visitato ogni anno da oltre mille studenti. È qui che si è recata in visita la commissione Politiche economiche dell'Assemblea legislativa, presieduta da Luciana Serri, per toccare con mano un'eccellenza produttiva dell'Emilia-Romagna che ha anche un'importante rilevanza ambientale e didattica.

Gli apicoltori soci di Conapi– spiega Elisa Prosperi, responsabile della Qualità – lavorano secondo metodi tradizionali e consolidati, che si distinguono per l'attenzione alla salute delle api, la cura nella produzione, nella conservazione del prodotto e della sua assoluta freschezza. Il loro impegno, infatti, è quello di garantire un prodotto di alta qualità, ottenuto seguendo il rigido disciplinare contenuto nel regolamento interno che hanno sottoscritto associandosi alla cooperativa: il risultato è una ricca gamma di mieli millefiori e monoflora, oltre a prodotti apistici ricercati come polline, pappa reale e propoli.

"Negli ultimi anni – evidenzia Diego Pagani, presidente del Consorzio – abbiamo dovuto fronteggiare un drastico calo della produzione di miele. Le mutate condizioni climatiche e l'uso di sostanze chimiche in agricoltura, ortofrutticoltura e viticoltura hanno avuto pesanti conseguenze sul ciclo di vita e sulle abitudini delle api. A questo si è aggiunto un ulteriore problema: il miele è diventato il terzo prodotto alimentare più adulterato nel mondo. Per questo Conapi ha collaborato col Ministero delle politiche agricole per promuovere un deciso contrasto all'uso di pesticidi in agricoltura – la direttiva dell'Unione europea che vieta tre antibiotici è frutto di questa sinergia – e ha sottoscritto intese con le rappresentanze del mondo agricolo e dei produttori di sementi e di diserbanti, nella consapevolezza che le api sono un importante indicatore biologico della qualità dell'ambiente.

Andrea Bertani (M5s) ha chiesto quanto il calo della produzione abbia inciso sul prezzo del miele. Il presidente del Consorzio ha ricordato come negli ultimi 10 anni il prezzo del miele sia passato da 3 a 10 euro al chilo.

La presidente Luciana Serri, facendosi interprete dell'apprezzamento dei consiglieri per una realtà produttiva a decisiva vocazione ambientale, ha domandato se sia quantificabile anche in termini economici il beneficio dell'allevamento delle api per l'ambiente circostante. Il presidente di Conapi ha risposto che un alveare genera un valore aggiunto di 1.200 euro grazie alla fondamentale funzione di impollinazione.

 

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(Luca Govoni, foto di Francesca Mezzadri)

CLASSIFICA IPSOS "THE MOST INFLUENTIAL BRANDS 2018": IL PARMIGIANO REGGIANO SI CONFERMA PRIMA DOP AL MONDO

Per i consumatori italiani, il Re dei Formaggi è il secondo brand in assoluto del panorama food, dietro Nutella. Per il target dei boomers, è il primo brand food e quinto in assoluto.

Reggio Emilia, 14 giugno 2018 - È il Parmigiano Reggiano il primo marchio DOP al mondo per influenza: è quanto emerge dalla classifica "The Most Influential Brands 2018", curata da Ipsos, società indipendente di ricerca di mercato che opera in 89 Paesi. Ogni anno Ipsos conduce une survey coinvolgendo un campione di consumatori italiani, con l'obiettivo di individuare i marchi mondiali ritenuti più affidabili, influenti e "unici". Per il Re dei Formaggi, si tratta di una conferma: anche nel 2017 il Parmigiano Reggiano era risultato il marchio più influente tra i prodotti DOP.

Scorrendo la classifica "The Most Influential Brands 2018" si scopre anche che, per i consumatori italiani, il Parmigiano Reggiano è il secondo brand del panorama food: si colloca infatti subito dopo Nutella. Inoltre, se si considera il target specifico dei boomer (persone di età compresa tra i 52 e i 70 anni: in Italia sono 15 milioni), il Parmigiano Reggiano è saldamente nella Top Ten dei brand più influenti: per l'esattezza si colloca in quinta posizione, primo marchio food in assoluto e prima DOP al mondo.

Sono due, in particolare, i fattori che contribuiscono a determinare l'influenza del Re dei Formaggi: "Trustworthy", concetto che in italiano si può rendere con fiducia (il consumatore si fida del brand, crede in quella marca e presta quindi attenzione a ciò che comunica. Inoltre, è disponibile a parlarne bene agli altri), e "Corporate Citizenship". In altre parole, al Parmigiano Reggiano si riconosce di essere molto più di un semplice prodotto: esprime e ispira una serie di valori, "giocando" quindi un ruolo attivo nella società.

Dallo studio di Ipsos emerge che, per i consumatori italiani, il Parmigiano Reggiano è una marca «di cui mi fido» (60%, a fronte di una media nazionale del 23%), «che uso abitualmente» (65%, contro una media italiana del 23%), «che mi fa sentire italiano» (65% vs 14%) e «che è responsabile per l'ambiente» (per un intervistato su quattro).

Esprime soddisfazione Riccardo Deserti, Direttore del Consorzio del Parmigiano Reggiano: «Anche nel 2018 siamo tra i marchi mondiali più apprezzati e ci confermiamo il primo brand in assoluto tra i prodotti DOP: i consumatori italiani riconoscono - e premiamo - l'unicità del Parmigiano Reggiano, che è il frutto della sua assoluta naturalità, dell'artigianalità della lavorazione - un 'saper fare' che si tramanda da un millennio di generazione in generazione - e di un legame inscindibile con il territorio. Il tutto basato su un disciplinare di produzione che non è mai sceso a compromessi. I risultati della ricerca 'The Most Influential Brands 2018' curata da Ipsos testimoniano anche il successo delle azioni di riposizionamento del brand messe in atto dal Consorzio, proprio con l'obiettivo di far percepire ai consumatori i plus del Parmigiano Reggiano DOP. In particolare, il 2018 rappresenta un anno record per gli investimenti promozionali in pubblicità, in attività di marketing e in pubbliche relazioni, per lo sviluppo della domanda in Italia e all'estero: il Consorzio ha programmato investimenti per 20,3 milioni di euro, 7 in più rispetto allo scorso anno».

«Un altro fattore di interesse che emerge dalla classifica di Ipsos è la percezione del Parmigiano Reggiano non come semplice prodotto bensì come stile di vita - continua dal Direttore Riccardo Deserti. È il concetto riassunto nel claim 'alimento della vita': il Re dei Formaggi, prodotto italiano, genuino, naturale e buono, accompagna il consumatore in tutti i momenti della sua giornata ed è un perfetto alleato per la salute e il benessere psicofisico. Ricco di sostanze nutritive è indispensabile per la crescita dei bimbi, per la salute degli adolescenti e degli anziani e per fornire energia pronta a chi pratica sport».

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«Parmigiano Reggiano rimane tra i primi del settore nel ranking, secondo brand del food, subito dopo Nutella, a conferma di quanto sia importate e solido anche nell'immaginario italiano e non solo per i mercati stranieri. Particolarmente influente per i boomers, nella cui classifica si colloca in 5° posizione. Rilevanti le dimensioni Trustworthy e Corporate Citizenship, grazie ai quali viene percepito come brand da un lato da utilizzare frequentemente e meritevole di fiducia e dall'altro capace di stimolare un senso d'appartenenza nazionale e attento all'ambiente. L'attenzione al prodotto e la forte presenza sul territorio, fanno del marchio una realtà che ha saputo meritarsi nel tempo la fiducia dei consumatori. Una fiducia che si manifesta anche attraverso la condivisione dei valori di marca» commenta Nicola Neri, AD di Ipsos.

I dati diffusi da USDA nelle scorse ore erano mediamente rialzisti. Le stime di fine raccolta in USA sono, per corn e seme di soya, più basse del previsto.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 13 giugno 2018
Le sorprese più grandi possono arrivare dal grano in quanto l'USDA ha condiviso e avvallato le previsioni dei cali di produzione da parte di Russia/Ucraina/Kazakistan. Infatti, la produzione di quei paesi è uscita a 123,74 milioni di tonnellate contro 127,44 dell'USDA di maggio (e i 142,22 del 2017/18). Il calo è tutto imputabile alla Russia la cui produzione è stata stimata a 68,50 contro 72 di maggio (era 85 quella del 2017/18).

Le produzioni degli altri Stati più importanti per la produzione del grano, quali Australia/Canada/Argentina, sono rimaste invariate rispetto alle previsioni di maggio, così come pure quella degli USA è rimasta praticamente invariata (49,74 contro 49,57). Alcontrario quella della UE è diminuita di 1 milione di tonnellate: 149,40 contro 150,40.

Sui semi di soia invece sorprende che l'USDA continui a non diminuire le sue stime sull'esportazione dagli USA: sono sempre l'11% in più di quelle della scorsa campagna. Forse l'USDA non ha timori sui problemi politici di USA/Cina. La produzione Argentina è stata ridotta 37 milioni di tonnellate, era 39 in maggio e 57,80 quella della campagna precedente. E' stata aumentata la produzione brasiliana a 119, era 117 in maggio e 114,10 quella della campagna precedente.
Il mercato quindi ha così chiuso in serata del 12 giugno:

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Con grande meraviglia il mercato telematico della mattinata seguente stava trattando tutto in territorio negativo. Il seme da meno 7 a meno 9 punti, (centesimi di dollaro per bushel) la farina da 2 a 3 dollari meno per tonnellata corta,(per trasformala moltiplicare per 1.1023) il mais meno 1 punto, e sorpresa il grano da meno 5 a meno 7,75 punti.

Poco da commentare sul mercato interno. Il grano è sempre in tensione, il mais segnato dalle vendite di stoccatori e produttori che devono fare spazio al grano e all'orzo (quest'ultimo non si prevede di qualità). Il calo dei cruscami potrebbe essere una occasione imperdibile.. Il calo delle farina di soya è determinato da una penuria di merce che sta per finire, e il calo della farina di soya convenzionale è principalmente sostenuto da una guerra a tre tra produttori.

Per le bioenergie nulla di nuova sotto il sole. Chi fosse interessato vi è disponibilità di mais bianco macchiato, tossinato e di seme di girasole scondizionato. Per informazioni contattare dottor Mario Boggini +39 338 606787.

Indicatori internazionali 13 giugno 2018


l'Indice dei noli è salito sino a 1391 punti, il petrolio è a 66,00$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,1732


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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Martedì, 12 Giugno 2018 15:33

Lattiero caseari. Alle stelle il latte spot.

Burro stabile e crema in lieve discesa. Gran rimbalzo per il latte spot. Stabile il Grana mentre 5 centesimi vengono recuperati dal 30 mesi del Parmigiano Reggiano.

di Virgilio Parma 12 giugno 2018 -

LATTE SPOT Una curva iperbolica disegna il prezzo del latte spot. Alla borsa di Verona si è registrato un nuovo incremento del prezzo del latte crudo spot nazionale che ha segnato un +5,48% rispetto la settimana precedente (39,18-40,21€/100 litri latte) e +7,14% è l'incremento del latte estero provenienza Germania (38,15-39,18€/100 litri latte). Secondo enorme recupero per il latte scremato pastorizzato spot estero provenienza Germania che con un +21,05 raggiunge quota 11,39-12,42€/100 litri.

BURRO E PANNA Alla Borsa milanese il burro si prende una settimana di pausa. Arretra di 4 centesimi la Crema e di 5 la panna di centrifuga veronese. In crescita ancora il burro zangolato parmense che recupera altri 5 centesimi.

Borsa di Milano 11 giugno 2018:
BURRO CEE: 5,80 €/Kg (=)
BURRO CENTRIFUGA: 6,05 €/Kg. (=)
BURRO PASTORIZZATO: 4,18 €/Kg. (=)
BURRO ZANGOLATO: 3,98 €/Kg. (=)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 2,92 €/Kg. (-)
MARGARINA Maggio 2018: 0,97 -1,03€/kg (=)

Borsa Verona 11 giugno 2018: (-)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 2,85-2,95€/Kg. (-)

Borsa di Parma 08 giugno 2018 (+)
BURRO ZANGOLATO: 3,58 €/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 05 giugno 2017 (+)
BURRO ZANGOLATO: 3,58 - 3,58 €/kg.

GRANA PADANO 11/6/2018 - Stabili anche nella 24esima settimana i listini del Grana Padano DOP.
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 6,20 - 6,30 €/Kg. (=)
- Grana Padano 15 mesi di stagionatura e oltre: 6,95 - 7,50 €/Kg. (=)
Fuori sale 60-90 gg: 5,05-5,35€/Kg. (=)

PARMIGIANO REGGIANO 08/6/2018 Si mantengono regolari le quotazioni del Parmigiano Reggiano DOP, fatto salvo il caso del 30 mesi che nella scorsa settimana ha registrato un lieve incremento di 5 centesimi.
-Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 9,80-10,10 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 18 mesi di stagionatura 10,40 - 10,85 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 11,05 - 11,55 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 30 mesi di stagionatura e oltre: 11,90 - 12,20 €/Kg. (+)

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"Mater artium necessitas", dicevano i latini, tradotto in lingua corrente in diversi modi ma tutti dal medesimo significato come "fare di necessità virtù, oppure "la necessità aguzza l'ingegno".

di Lamberto Colla Parma 12 giugno 2018 -
"Mater artium necessitas". Qualunque sia la traduzione, questa calza a pennello con la storia, ma soprattutto la filosofia di vita, di Ilaria Bertinelli. Cresciuta professionalmente come interprete dall'eterno sorriso ammaliante, si è ritrovata, da un giorno all'altro, famosa come mamma, cuoca "nutrizionista" e scrittrice, per il solo fatto di avere dato sfogo alla creatività culinaria pur di soddisfare il palato della giovane figlia toccata dall'intolleranza al glutine e da diabete autoimmune.

Nasce quindi "Uno Chef per Gaia - La gioia della cucina per diabetici celiaci e appassionati". L'esperienza diretta diventa "manuale".

Così, tra una traduzione di inglese, cinese, francese o turco, ecco che cresce la passione e di riflesso anche la fama di Food Blogger.
Ed oggi, se si dovesse etichettare Ilaria Bertinelli, due sarebbero le sue attitudini principali, l'interprete e l'esperta di cucina in diete "senza".

Il minimo comune denominatore che accomuna i due spiriti che albergano in Ilaria è l'inossidabile sorriso, specchio di un'anima serena e di una mente lucida.

PHOTO-2018-05-15-11-06-37_2.jpgDa poco più di un mese è terminato "Cibus 2018" , una delle più accreditate manifestazioni agroalimentari d'Europa e Ilaria Bertinelli con parte del suo Team di Interconsul srl, di cui è Amministratore Delegato, sono stati ingaggiati per offrire il servizio di interpretariato ai convegni che hanno fatto da sfondo all'evento internazionale.
Ma non era raro vederla poi partecipare a CibusOFF come attrice intrattenendo gli ospiti con le sue preparazioni.
"Con l'Ente Fiere di Parma - dichiara Ilaria Bertinelli - abbiamo un rapporto che dura da quando, nel 1997 abbiamo rilevato la società (Interconsul) che operava nell'ambito dell'interpretariato sin dal 1976 e abbiamo assistito a un continuo mutamento della domanda, soprattutto con l'avvento di Internet e della posta elettronica. Così noi abbiamo proseguito la strada delle specializzazioni e dell'ampliamento della gamma di lingue offerte. Un commento sul Cibus di quest'anno è che, oltre a una notevole quantità di partecipanti, i convegni erano di particolare interesse, tanto che le sale restavano piene sino a fine evento."

La vivace curiosità di Ilaria non va mai in vacanza e dalla cabina di traduzione simultanea di Cibus prende nuovi spunti di riflessione e chissà, forse, nuove idee per future "opere".

"Un convegno che personalmente mi ha aperto la mente - prosegue Ilaria - anche per la mia passione per la cucina e le diete speciali è quello organizzato da Confconsumatori dedicato agli orizzonti nel settore dell'alimentazione che i consumatori si possono aspettare nel prossimo futuro. Quello che mi ha colpito è che sono state presentate due direzioni di sviluppo nella ricerca di fornitura di proteine sostenibili alternative a quelle esistenti. Ma soprattutto mi ha colpito il fatto che queste due ipotesi sono prossime all'ingresso sul mercato. Mi riferisco all'utilizzo degli insetti come fonte di proteine nobili ed efficienti dal punto di vista ambientale come alimenti per gli animali allevati per produrre carne. Al momento, in Europa, queste proteine sono già stati autorizzati per l'acquacoltura e a breve ci si aspetta che possano essere estesi anche per gli allevamenti di polli e di maiali. Inoltre, questi insetti potrebbero essere alimentati dallo scarto alimentare. Tutto ciò renderebbe la produzione di proteine animali molto più sostenibile per l'ambiente.
Il secondo scenario è quello della "Carne Coltivata". All'inizio quando avevo ricevuto la documentazione del convegno ero convinta che "carne coltivata" fosse una cattiva traduzione dal testo originale in inglese. Invece si riferisce alla produzione di carne sfruttando la capacità rigenerativa e riparatrice delle cellule somatiche di una parte di muscolo estratta da un bovino vivo che, in determinate condizioni (ambiente con aminoacidi, zuccheri e altro materiale nutritivo di origine vegetale), le cellule ricostruiscono la fibra muscolare che quindi cresce e in 7 settimane arriva ad un peso di 1 Kg di carne che possiede le stesse caratteristiche strutturali e di sapore di quella di provenienza originaria."

Un convegno quindi illuminante per la novità di approccio al problema che potrebbero, nel brevissimo periodo, andare a soddisfare il dualismo, a questo punto non più competitivo, tra tradizione culinaria e sostenibilità ambientale.
Quindi la duplice attitudine di Ilaria ha trovato l'occasione di condividere spazi e tempi dando piena soddisfazione all'anima professionale e all'anima creativa.

"In generale, conclude Ilaria Bertinelli, dal nostro privilegiato punto di osservazione, abbiamo notato una affluenza molto numerosa e composta a tantissimi operatori di settore più che di semplici curiosi. Molti gli stimoli, oltre al ricco calendario di convegni, c'era molta innovazione di prodotto e attenzione alle diete speciali, con mia grande gioia. Ho notato che sempre più aziende mettono in evidenza la presenza di determinati allergeni presenti nelle loro produzioni. Comunque dobbiamo sottolineare che a Parma abbiamo una straordinaria gamma di prodotti accessibili a tutti, perché dal Parmigiano Reggiano al Prosciutto per concludere con il Pomodoro, godiamo di prodotti naturalmente privi di glutine, lattosio e carboidrati."

Per Ilaria il prossimo appuntamento sarà Cibus Connect per l'ambito alimentare, ma nel frattempo l'Ente Fiera proporrà altri eventi di grande attrazione internazionale (vedi Mercante in fiera, Gotha ecc...) dove l'ampia gamma di lingue offerte da Interconsul (Inglese, francese, turco, russo, giapponese, cinese, ecc.) contribuirà a fare meglio apprezzare gli eventi, ma anche Parma e le sue straordinarie potenzialità, gastronomiche, artistiche e di accoglienza.

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(Ilaria Bertinelli in versione Food Blogger)

A fronte dell'indebolimento del seme e della farina, resta comunque la resistenza del grano, in quanto sussiste pessimismo sulle produzioni Ucraine e Russe.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 11 giugno 2018 -
Il mercato, condizionato dalle varie tensioni dei dazi, è sceso ancora. La notizia che il Messico, uno dei principali importatori di carne suina dagli USA, abbia intenzione di imporre un dazio all'import ha fatto infatti ridimensionare i valori di mercato, ed ecco che il seme è sceso sotto i 1000 punti e la farina si avvicina ai 350 dollari per tonnellata corta, anche grano e mais in ridimensionamento.

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A fronte dell'indebolimento del seme e della farina, resta comunque la resistenza del grano, in quanto sussiste pessimismo sulle produzioni Ucraine e Russe. Si stimano infatti 120 milioni di tonnellate contro le 142 della precedente campagna.

Sul mercato interno:
Troppo presto per dare dei valori. In queste circostanze occorre prendere al balzo queste occasioni e, se del caso, valutare i futuri a 6/12 mesi. Venerdì un primario importatore quotava:
- farina di rsoya proteica partenza porto di Ravenna 393€ alla tonnellata sul caricabile, 389€ sulla seconda quindicina di giugno, il luglio-settembre 383€ e l'ottobre-dicembre 360 € per il 2019 gennaio-giugno 375€ e il luglio-dicembre 360€. questi valori sul 2019 si stanno avvicinando a soglie di interesse per delle parziali coperture.

Gli operatori auspicano una farina di soya ancora più bassa, ma occorre porre molta attenzione a quello che può scatenare il grano, che quando rincara trascina tutto il mercato delle Materie Prime Agricole.

Il mais sembra abbia già finito la sua fase di rincaro, influenzato probabilmente dall'arrivo dell'orzo e dall'avvicinarsi del raccolto del grano ma sui mercati esteri, dove Orzo e Grano arrivano generalmente più tardi, la situazione non cambia. Il mais "comunitario" (rumeno/bulgaro), per il giugno, venerdì era quotato ad euro 175 contro 173 di giovedì, mentre il luglio non era quotato.
L'ottobre/novembre/dicembre erano quotati ad euro 167 contro 166. Persiste la scarsità di cruscami che quotano ancora prezzi alti sia per la zootecnia che per le bioenergie.

Nulla di nuovo da segnalare nel mercato delle bioenergie, dove continua la vana caccia al mais tossinato e a cruscami a basso costo. Ancora disponibile il seme di girasole scondizionato ma con il 35% 40% di olio. Entro breve saranno disponibili gli avanzi di lavorazione del mais dolce, con valori intorno ai 25 € alla tonnellata se nel raggio di 80 km dal luogo di produzione. Chi fosse interessato a queste commodities può contattare Mario Boggini al +39 338 6067872.

Indicatori internazionali 11 giugno 2018


l'Indice dei noli è salito sino a 1391 punti, il petrolio è a 65,00$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,18042

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(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Editoriale: - Che confusione! Peggio il PD o la NATO? - Lattiero caseari. Impennata del latte - Le nocciole Mortarella nel regno della mortadella - Farm Run 2018 - Invito a partecipare alla conferenza stampa di Presentazione - Cereali e dintorni. Perdura l'incertezza sui mercati, C.V.D.

SOMMARIO Anno 17 - n° 23 10 giugno 2018
1.1 editoriale
Che confusione! Peggio il PD o la NATO?
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Impennata del latte.
3.1 Nocciole a FICO Le nocciole Mortarella nel regno della mortadella
4.1 Sport e benessere Farm Run 2018 - Invito a partecipare alla conferenza stampa di Presentazione
5.1 Farm Run "La Barchetta" conferma l'ospitalità per gli atleti della #FARM RUN
5.2 Farm Run Prosciutteria & Wine Ponterecchio è pronto per accogliere gli atleti della #FarmRun 2018
5.3 Farm Run Il ristorante Parma Rotta affiancherà la #FarmRun anche quest'anno con una sorpresa per gli atleti e accompagnatori.
6.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Perdura l'incertezza sui mercati.
7.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Perdura l'incertezza sui mercati, C.V.D.
8.1 allerta alimentare Allerta Alimentare - Insalate miste provenienti dall'Italia contaminate con salmonella enterica.
8.2 lambrusco Alla Cantina Paltrinieri primo appuntamento di Rosso Rubino
9.1 city of gastronomy City of Gastronomy Festival - le foto
9.2 sport e benessere #FARM RUN 2018. Il Parmigiano Reggiano è main sponsor
10.1 consumi alimentari Consumi - Italia spaccata
11.1promozioni "vino" e partners
12.1 promozioni "birra" e partners

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(Scarica il PDF alla sezione allegati)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La bellezza delle nostre tradizioni culinarie si è tutta ritrovata a Fico, il nuovo parco tematico nel cuore di Bologna, al centro della rivoluzione enogastronomica che vede l'Italia precursore del Mondo della divulgazione enogastronomica.

di L'Equilibrista FICO-Bologna, 02 giugno 2018 - Sincero confronto e stimolante scoperta quella che ha visto la Nocciola al centro di uno degli stand della Repubblica dei Contadini a FICO, confermando quanto la biodiversità del nostro Paese sia sempre di assoluto rilievo malgrado i malumori e le note crisi di tenuta di un sistema fragile, ma quanto mai alternativo alla standardizzazione offerta dagli altri Paesi, i quali possono solo sognare un tale vantaggio competitivo.

Ed ecco l'Azienda Quaresima di Avellino raccontarsi, rivelando le Nocciole avellinesi come orgoglio della loro terra perché rappresentano circa il 60% della produzione nazionale; tanto che la sola provincia di Avellino ne copre circa il 40% in esclusiva.

Ben rappresentate sono le varianti denominate Mortarella appunto, Giffone e Sangiovanni. Prodotto veramente nato in Italia che non ha bisogno di nulla se non della terra dalla quale crescere, che può essere perfettamente abbinato con la pasta per farne un ragù, oppure ben amalgamato al pesto alla genovese o magari anche solo come merenda e fine pasto se consumato direttamente.

Devo confermare che al gusto, ne esce qualcosa di totalmente nuovo che porta alla mente l'essenza vera della nocciola, molto avvolgente il gusto, persistente e più che mai perfetto se usato per fare la base della crema di nocciole.

Infatti la cosa sorprendente è che per produrre questa leccornia, l'Azienda sceglie di utilizzarne ben il 40%, accompagnato da cacao selezionato evitando sostanze addensanti o chimiche anche perché è tutto già ottimamente bilanciato dalle stesse nocciole che vanno a garantire adeguato livello di omega 3 come e nel famoso detto che lo accosta al pesce. L'entrata in bocca è stuzzicante ma soprattutto non viene coperto il cacao perché viene esaltato al meglio lasciando naturalezza al prodotto.

Che dire, chi pensava che le nocciole venissero da una sola zona ben definita dell'Italia sono rimasti piacevolmente colpiti a testimonianza che l'Italia ha nella sua essenza la sua grande forza.

 

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La 13° edizione della rassegna che ha visto protagonista il Lambrusco di Sorbara e le cantine produttrici si è aperta, dopo il party inaugurale sul ponte di Bomporto, alla Cantina Paltrinieri di Sorbara con una serata di musica e cucina romagnola.

Di Manuela Fiorini – Sorbara (Bomporto, MO) - È stata la Cantina Paltrinieri di Sorbara ad aprire la 13° edizione di Rosso Rubino, la rassegna enogastronomica che vede protagonista il celebre Lambrusco di Sorbara e che prevede un calendario con tappe nelle cantine produttrici delle celebri "bollicine" di Bomporto, Sorbara e San Prospero.

La serata ha visto abbinare alcune etichette di Lambrusco prodotte dalla cantina Paltrinieri, che con i suoi Radice e l'Eclisse ha conquistato 3 bicchieri del Gambero Rosso, abbinate a piatti della gastronomia romagnola. Come il fritto misto "da passeggio" preparato dalla ditta Bellucci, un fragrante "cono" di gamberetti, polipetti e totani in pastella da gustare con la classica fetta di limone. Come seconda pietanza, non poteva mancare la "principessa" della cucina romagnola, cioè la piadina, farcita con stracchino e rucola o con il prosciutto crudo. Infine, per rievocare le notti in cui si tirava fino all'alba in discoteca per poi, affamati, fare tappa in pasticceria o al forno, ecco i celebri "bomboloni" alla crema, sfornati caldi, a cura della Pasticceria Pamela.

La parte "mangereccia" è stata preceduta da una visita "didattica" alla cantina, per scoprire come nascono le celebri bollicine color rubino.

A fare da colonna sonora alla serata, la musica degli "Scaricatori di Porto" e, a fare da madrina, Letizia Valletta Casadei di Casadei Sonora.

La prossima tappa di Rosso Rubino sarà giovedì 7 giugno alla Cantina Righi e Francesco Bellei, nella cornice della Foresteria Cavicchioli di San Prospero. Si comincia alle 19.30 con una degustazione di vini abbinati a prodotti tipici proposti dagli chef di Da Paolo Catering e dal Salumificio Mec Palmieri. A seguire, cena su prenotazione a cura dello chef Cristian Broglia e spettacolo con Andrea Barbi e la Super Sound Stage.

Tappa successiva, martedì 12 giugno, presso la Cantina Aurelio Bellei di Sorbara con una degustazione di vini e prodotti tipici, musica e spettacoli di dana.

INFO
www.lambruscowinefestival.it 

(foto di Claudio Vincenzi)

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L’occasione è rappresentata dalla fiera b2b IDDBA, in programma dal 10 al 12 giugno. In vetrina a New Orleans l’azienda porta il suo Parmigiano Reggiano Kosher e il suo Parmigiano Reggiano Biologico.

Parma 05 giugno 2018 -

L’Azienda Agricola Bertinelli, che dal 1895 produce Parmigiano Reggiano DOP sulle colline parmensi, vola a New Orleans: dal 10 al 12 giugno, infatti, sarà protagonista a IDDBA - International Dairy Deli Bakery, la più importante fiera b2b degli Stati Uniti dedicata al mondo lattiero-caseario, alla gastronomia e al settore dei prodotti da forno. IDDBA ha frequenza annuale ed è una manifestazione itinerante: nel 2019 sarà ospitata da Orlando, nel 2020 da Indianapolis. L’edizione 2018 vedrà la partecipazione di oltre 800 aziende.

A New Orleans la Bertinelli sarà presente grazie all’impegno del Consorzio Emilia Alimentari, di cui è Presidente Enrico Zoni: al suo fianco ci sarà Tortellini Soverini, azienda artigianale di pasta fresca e ripiena (produce specialità bolognesi ed emiliane), con cui la Bertinelli ha già collaborato a Taste Firenze e a Cibus.

Come spiega il CEO Nicola Bertinelli, «IDDBA è, per importanza, uno dei primi tre appuntamenti fieristici negli Stati Uniti con un focus specifico sul food. Per noi si tratta di un esordio: abbiamo fatto questa scelta perché IDDBA rappresenta un canale di dialogo privilegiato con la GDO americana. Qualche numero: a New Orleans sono attesi operatori professionali in rappresentanza delle principali 200 catene retail, delle 100 più importanti catene all’ingrosso e dei 100 top minimarket. Tutti target che per la Bertinelli hanno un grandissimo appeal: basti pensare che nel 2017 i primi tre attori della GDO americana (Walmart, Costco e Kroger) hanno fatto registrare un fatturato complessivo di circa 733 miliardi di dollari. E nei primi sette mesi del 2017, negli Usa i prodotti italiani distribuiti in GDO hanno fatto registrare un incremento di fatturato pari a 2,1 miliardi di dollari. Parlare direttamente con questi operatori significa quindi approcciare nel miglior modo possibile un mercato complicato come quello nordamericano».

A New Orleans l’Azienda Agricola Bertinelli porterà in vetrina in particolare due varianti del Re dei Formaggi: quello Kosher, ora disponibile anche grattugiato, in cubetti e in scaglie, nella nuova confezione barattolo, e quello Biologico, proposto in grammature da 300-350 gr. Le motivazioni sono duplici: da un lato, c’è la volontà di distinguersi, ponendo l’accento su produzioni di nicchia. Questo discorso vale soprattutto per il Parmigiano Reggiano DOP Kosher: la Bertinelli è stata la prima azienda al mondo a produrre Parmigiano Reggiano DOP autenticamente Kosher. Ciò, unitamente al fatto che l’azienda gestisca in proprio tutti i comparti della filiera produttiva, a partire dalla produzione dei foraggi (poi usati per il nutrimento delle bovine di proprietà) e del latte, configura un notevole vantaggio competitivo rispetto agli altri produttori di Parmigiano Reggiano. Dall’altro lato, ci sono ragioni di business.

«Secondo i dati diffusi dalla Organic Trade Association americana nel 2017, gli statunitensi spendono quasi 50 miliardi di dollari all’anno per l’acquisto di alimenti bio. Negli Stati Uniti, il 75% dei punti vendita offre a scaffale alimenti bio e l’82% delle famiglie compra prodotti biologici. La vendita di cibi biologici è cresciuta in 12 mesi quasi a doppia cifra, a fronte di un incremento inferiore all’1% di tutte le altre categorie food. Se consideriamo i prodotti lattiero-caseari, l’8% degli acquisti effettuati da consumatori USA corrisponde a referenze biologiche» afferma il CEO Nicola Bertinelli.

Altrettanto significativa è la crescita del segmento del Kosher Food: «L’azienda di consulenza statunitense Persistence Market Research stima che nel periodo 2017-2025 il mercato nordamericano degli alimenti Kosher possa crescere con un tasso annuale dell’11,3%: numeri inferiori soltanto a quelli dell’area mediorientale» conclude Bertinelli.

Martedì, 05 Giugno 2018 15:39

Lattiero caseari. Impennata del latte.

Precipita lo zangolato reggiano. Stabili i formaggi ma in costante e poderosa crescita il latte spot.

di Virgilio Parma 05 giugno 2018 -

LATTE SPOT Continua a crescere il latte spot. Alla borsa di Verona si è registrato un nuovo incremento del prezzo del latte crudo spot nazionale segnando un +8,96% rispetto la settimana precedente (37,12-38,15€/100 litri latte) e +7,69% è l'incremento del latte estero provenienza Germania (35,57-36,60€/100 litri latte). Gran rimbalzo del 18,75% per il latte scremato pastorizzato spot estero provenienza Germania (9,32-10,35€/100 litri).

BURRO E PANNA Continua la risalita del Burro. +5 centesimi guadagnati alla Borsa milanese. Stabile invece la Crema e altrettanto per la panna di centrifuga veronese. In crescita anche il burro zangolato parmense, ma si preannuncia un crollo, più che sensibile, posto che alla borsa reggiana, stamattina, il burro zangolato ha aregistrato una perdita del -26,91%.

Borsa di Milano 04 giugno 2018:
BURRO CEE: 5,80 €/Kg (+)
BURRO CENTRIFUGA: 6,05 €/Kg. (+)
BURRO PASTORIZZATO: 4,18 €/Kg. (+)
BURRO ZANGOLATO: 3,98 €/Kg. (+)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 2,96 €/Kg. (=)
MARGARINA Maggio 2018: 0,97 -1,03€/kg (=)

Borsa Verona 04 giugno 2018: (=)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 2,90-3,00€/Kg. (=)

Borsa di Parma 01 giugno 2018 (+)
BURRO ZANGOLATO: 3,53 €/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 05 giugno 2017 (-)
BURRO ZANGOLATO: 2,58 - 2,58 €/kg.

GRANA PADANO 04/6/2018 - Stabili i listini del Grana Padano DOP.
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 6,20 - 6,30 €/Kg. (=)
- Grana Padano 15 mesi di stagionatura e oltre: 6,95 - 7,50 €/Kg. (=)
- Fuori sale 60-90 gg: 5,05-5,35€/Kg. (=)

PARMIGIANO REGGIANO 01/6/2018 Continuano a mantenersi stabili le quotazioni del Parmigiano Reggiano DOP
-Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 9,80-10,10 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 18 mesi di stagionatura 10,40 - 10,85 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 11,05 - 11,55 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 30 mesi di stagionatura e oltre: 11,85 - 12,15 €/Kg. (=)

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Come Volevasi Dimostrare. La situazione sui mercati è sempre molto incerta e, molto probabilmente, rimarrà tale sino a quando la "guerra fredda" dei dazi non avrà fine.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 5 giugno 2018
Appena ieri scrivevamo che "La situazione sui mercati rimane sempre incerta e, molto probabilmente, rimarrà tale sino a quando la "guerra fredda" dei dazi non avrà fine".
E' stato sufficiente che la delegazione Americana lascisse Pechino, e da nessuna parte giungesse alcuna dichiarazione, per indurre il mercato a pensare al peggio. Inoltre l'effetto meteo sembra schiarirsi, almeno in USA, e ecco pronta la reazione:

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Ma nonostante il calo, che comunque è apprezzabile, i fondi non hanno ancora cambiato la loro posizione e la ragione è forse riconducibile ad alcune stime che danno gli stock di fine raccolto in riduzione per il grano e per il mais.

In genere quando s'infiamma il mercato del grano sono problemi per tutte le materie prime.

Nel mercato interno da segnalare che ieri ha avuto in inizio una "battaglia" sulla farina di soya e conseguente ridimensionamento sensibilmente.

Troppo presto per trarre delle considerazioni ma, in queste occasioni, potrebbe essere conveniente cavalcare la speculazione valutando i futuri a 6 12 mesi.
Comunque, in generale, i mercati odierni avranno un impronta ribassista.

Nulla di diverso da segnalare nel mercato delle bioenergie, se non un quantitativo di seme di Colza inquinato da diserbante e seme girasole scondizionato ma con il 35% 40% di olio e a breve saranno disponibili gli avanzi di lavorazione del mais dolce, con valori intorno ai 25 € alla tonnellata se consegnati nel raggio di 80 km dal luogo di produzione. (Chi fosse interessato a queste commodities può prendere contatto con Mario Boggini - +39 338 6067872)

Indicatori internazionali 5 giugno 2018


l'Indice dei noli è salito sino a 1193 punti, il petrolio è a 65,00$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,16911

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(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Martedì, 05 Giugno 2018 06:46

City of Gastronomy - Le foto

City of Gastronomy Festival. Un palazzo, dei portici, due piazze e una strada a collegarle, la declinazione parmigiana della via Emilia. Il festival abita qui.

La cucina, sotto i Portici del Grano, in piazza Garibaldi, ha ospitato cooking show internazionali e stellati che hanno raccontato la creatività Unesco. Tra i protagonisti ai fornelli Riccardo Monco con le tre stelle Michelin della sua Enoteca Pinchiorri di Firenze, Matteo Fronduti del Ristorante Manna di Firenze e Terry Giacomello dell'Inkiostro di Parma.

Piazza Garibaldi si fa salotto dove il territorio e i suoi protagonisti si raccontano al pubblico del festival.

Poi il Palazzo del Governatore, che nel suo auditorium, ha ospitato quattro tavole rotonde, con esperti, giornalisti e chef che si sono cobfrontati sui temi del festival e le varie declinazioni della creatività: "Il ritorno alla terra", "La cucina italiana e le sfide del XXI secolo", "L'innovazione in cucina" e "I linguaggi del cibo".

Nella piazza spazio anche ai bambini, con i laboratori dei Musei del Cibo, ad animare i portici di via Mazzini fino ad arrivare alla piazza Ghiaia, che ritrova la sua antica vocazione di agorà, luogo di commercio e incontro.

Spazio anche alla Musica di qualità con Mario Biondi.

(Foto di Francesca Bocchia)

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La situazione sui mercati rimane sempre incerta e, molto probabilmente, rimarrà tale sino a quando la "guerra fredda" dei dazi non avrà fine.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 4 giugno 2018
Per meglio comprendere il mercato è necessario analizzare i dati usciti venerdì sera, inerenti le posizioni dei fondi di investimento, che dimostra la posizione complessivamente rialzisti sul corn, sul seme di soia, sulla farina di soia.

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Sul corn i Fondi hanno un "lungo" di 202.427 contratti rispetto a 199.070 della scorsa settimana. Quindi rialzisti.
Sul seme hanno un " lungo" di +107.098 contro +98.128, anche in questo caso rialzisti.
Sulla farina hanno un "lungo" di +112.788 contro +113.297 anche qui rialzisti.
Sul grano hanno un lungo di + 15.315 contro un corto di - 1.685 e qui decisamente hanno cambiato atteggiamento e sono rialzisti. Sull'olio hanno un "corto" di - 61.817 contro - 47.249 quindi hanno accorciato le loro scoperture.

Quando il mercato del grano s'infiamma, i problemi generalmente si riflettono anche sulle altre materie prime.

Il 2017 aveva ben abituato gli operatori con prezzi golosi ma poi, a gennaio, è cambiato tutto e ora da diverse settimane il mercato è allineato su valori medio alti con l'aggravante del tasso di cambio sfavorevole. Al nervosismo determinato dalla "guerra fredda" e dalla variabile cambio, occorre aggiungere, le molteplici variabili meteo.

Il mercato interno non mostra segnali di cambiamento: proteici ancora cari e scarsità di merce per farina di soya proteica e normale caricabile (ma nel mese la situazione della farina di soya dovrebbe riequilibrarsi con i cospicui arrivi); continua la penuria di farina colza e girasole a basso tono proteico, ma anche in questo caso vi sono spiragli di miglioramento a medio termine. Scarsità ancora per semola di mais e distiller sia di mais che di grano, per i cruscami, che comunque si sono stabilizzati, e ancora per diversi fibrosi. Mais ben tenuto, grano caro, orzo di difficile reperimento, una situazione che però dovrebbe volgere al termine entro 7, forse 10 giorni.

La variabile di disturbo potrebbe arrivare dal mais nazionale che scarseggia.
Sul pronto la farina di soya proteica caricabile quota 410/412€ tonnellata, mentre per i futuri la farina di soya per il 2019 che quota: 373 la normale e 382 la proteica partenza ai porti sul primo semestre, mentre per il secondo quota 347 la normale e 356 la proteica.

Nulla di diverso da segnalare per il mercato delle bioenergie, se non un quantitativo di seme di Colza inquinato da diserbante. A breve saranno disponibili gli avanzi di lavorazione del mais dolce, con valori intorno ai 25 € alla tonnellata entro un raggio di 80 km dal luogo di produzione.

Indicatori internazionali 4 giugno 2018


l'Indice dei noli è salito sino a 1156 punti, il petrolio è a 66,00$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,1692
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(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Editoriale: - Habemus Imperium! - Scandali d'oltralpe - Lattiero caseari. Latte spot e burro in costante crescita. - Diga di Mignano - La visita del Prefetto - Cereali e dintorni. Continua la "Guerra Fredda" dei dazi, ma non solo. - Bacino PO - sottoscritta l'intesa che rafforza la pianificazione strategica.

SOMMARIO
Anno 17 - n° 22 3 giugno 2018
1.1 editoriale - Habemus Imperium!
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Latte spot e burro in costante crescita.
3.1 VINO E SCANDALI Scandali d'oltralpe
4.1 Sport e benessere L'Osteria del Teatro in campo con la #FarmRun 2018.
4.2 Sport e benessere L'Osteria dei Servi "Tifa" #FarmRun 2018.
4.3 ACQUA Valore e tutela dell'acqua, il Caso DMV
5.2 ambiente Diga di Mignano - La visita del Prefetto
6.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Continua la "Guerra Fredda" dei dazi, ma non solo.
7.1 Indicazioni geografiche Dalle IG richiesta di maggiori controlli e sanzioni "risolutive" per chi trasgredisce
8.1 ambiente Bacino PO - sottoscritta l'intesa che rafforza la pianificazione strategica.
8.2 Giustizia Consorzio Agrario di Parma - tutti assolti perché "Il fatto non sussiste"
9.1 ambiente - acqua Collaudo della diga di Mignano Raggiunta la quota massima autorizzata: al via la tracimazione controllata
9.2 ambiente - acqua Collaudo della diga di Mignano (PC) - Prosegue la tracimazione: l'acqua è arrivata nell'Arda
10.1 crisi autotrasporto Autotrasporto - CNA FITA: L'Italia porti le imposte sotto il 50% del costo
11.1promozioni "vino" e partners
12.1 promozioni "birra" e partners(per seguire gli argomenti correlati clicca QUI)

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Domenica, 03 Giugno 2018 06:40

Scandali d'oltralpe

Certamente quando si ha a che fare con scandali e grandi inchieste ci si chiede da che parte sta la verità e come sia possibile incappare in così grandi errori, soprattutto se a commetterli sono portatori di interessi o Leaders assoluti. Fa riflettere perché ci riporta tutti ad una dimensione più attenta e comprendere quanto l'asticella vada sempre tenuta alta per salvaguardare la qualità e la reputazione di tutti gli operatori e soprattutto di Noi consumatori.

di L'Equilibrista Parma, 28 maggio 208 -

Mesi fa è uscito su tutte le principali testate del settore uno scandalo di enormi dimensioni che ha interessato il gruppo francese Raphaël Michel, Azienda operante fin dal lontano 1899. Oggi abbiamo le idee più chiare perché confutate da prove e da sanzioni che sono arrivate come tegole a quanto pare.
L'allora presunta frode ha riguardato il colosso del mercato del vino sfuso francese, tanto che Giullaume Ryckwaert, direttore generale, è stato arrestato dalla polizia francese con l'accusa di avere acquistato un equivalente di 48 milioni di bottiglie di vino da tavola e rivendute poi con denominazione Rodano.
Solo per dare modo a tutti, anche ai non addetti ai lavori di capire la portata della cosa, stiamo parlando di Côtes du Rhône e Châteauneuf du Pape. Ovviamente anche i più alti vertici dell'Azienda sono stati toccati, perché si parla di un giro d'affari di quasi 66 milioni di bottiglie e che rappresenta l'equivalente del vino sfuso che è poi quello di cui si andrà a parlare più tecnicamente.

La giustizia francese, ha realizzato un impianto accusatorio piuttosto elaborato ma obiettivo e basato su fatti, tanto che se fosse confermato in toto, potrebbe descrivere un danno di grandi dimensioni anche per le testate vitiviticole che esprimono giudizi di valore su prodotti, che poi sarebbero irrimediabilmente falsati. Gli investitori sono stati turbati da altre inchieste parallele che hanno visto protagonista Grands Vins de Gironde (GVG) la quale sembrerebbe accusata di aver etichettato vini diversi in modo fraudolento, quindi per capirci, vini da tavola francesi che sarebbero stati concepiti come Pays d'Oc IGP, oppure il caso dei vini Bordeaux venduti con indicazione di annata 2011 quando invece ci si riferiva al 2012.

Dalle colonne di Wine Spectator, osservatore privilegiato del vino nel Mondo, emerge che la frode sarebbe compresa fra Ottobre 2013 e marzo 2017 e che soprattutto sarebbero anche i piccoli Vigneron a pagarne un prezzo alto perché catene di distribuzione quali Carrefour e altre minori, avrebbero intanto sospeso i ritiri per capire chi avrebbe gestito il presunto malaffare accelerando le procedure preventive anche nel caso si fosse trattato di un grossolano errore.

Purtroppo tutte le prove ad oggi portano a pensare a qualcosa di premeditato tanto che Philippe Pellation, presidente del sindacato dei Vignerons di Côte du Rhône e di Côte du Rhône Villages, ha rivelato la preoccupazione e lo sdegno se arrivasse la conferma per quanto accaduto. La rete coinvolta tocca più di 3.000 coltivatori e 15 cooperative nel Rodano, Provenza e Languedoc solo in Francia, ma poi per comprendere come ormai tutto il Mondo sia strettamente connesso e legato indissolubilmente, anche Cile e parte de Sud America hanno fatto i conti con questa inchiesta planetaria. Numeri strabilianti che confermano un colosso vero e proprio che fattura circa 80 milioni di euro annui con una produzione stimata di circa 10 milioni di casse annue con crescite a due cifre stimate fra il 20% e 30% e tutto targato Giullaume Ryckweart.

Il giudice Caroline Baret ha dichiarato che l'investigazione ha riportato alla luce almeno 612.000 litri di vino per un equivalente di 68.000 casse coprendo un fatturato di circa 1.6 milioni di euro, ma numeri a parte, le preoccupazioni riguardano la reputazione e la futura gestione del brand sia per i piccoli agricoltori affiliati che per i cosiddetti Negociants, che in Francia soprattutto, sono una vera e propria istituzione. Il Pubblico Ministero Anne Kayanakis ha sottolineato come Eric Marin, ex direttore acquisti di Grand Vins De Gironde, sia colpevole di negligenza e parte di un meccanismo più complesso ed articolato che porta la situazione ad essere ai limiti della credibilità assoluta, parafrasando le sue parole.

I fatti portano al 2014, quando durante un controllo casuale e senza preavviso, emergeva che da un piccola cantina di proprietà di un Negociant francese Borie Manoux, ovvero un commerciante imbottigliatore, al quale era stato rilevato un ammanco non denunciato per 200,000 litri di vino da 159 vasche, proprio GVG aveva invece guadagnato la stessa somma in entrata facendo emergere quindi più di un sospetto. L'Agenzia anti frode francese (DGCCRF) a questo punto, già allertata, aveva rilevato infatti anomale ritappature e stranezze nell'uso delle etichettature soprattutto su Pays d'Oc IGP e sulle già citate vasche, rilevando due annate di Bordeaux in particolare che lasciavano aperte indubbie differenze.

Incongruenze che ad oggi sembrano cadere come macigni perché ampiamente smascherati e condannati come vedremo.

Come rimarcato dal Pubblico Ministero Kayanakis, rimane confusa la deposizione che ha offerto il capo cantiniere Eric Marin perché sembra impossibile che una persona sola, possa gestire 180 referenze diverse in entrata, infatti basti solo pensare che nel 2014 sono state ricevute 20 milioni di litri e spedite 19,9 milioni certificando un movimento giornaliero di circa 18.000 casse.

"La dissonanza", come rileva lo stesso Pubblico Ministero, "è indubbia perché è impossibile che l'organizzazione non fosse a conoscenza di queste pratiche, quindi si sono evidentemente coperti gli occhi..."..."ma ammettendo per un secondo che non fosse così, questo metodo non è sinonimo di qualità e non è in linea con le regole e le procedure di acquisto che il capo cantiniere dice di avere adottato".

Il gruppo GVG controlla una holding che annovera Borie Castéja Animation come partecipazione, poi alcune storiche Aziende distributrici locali fra cui Borie Manoux e Mähler – Besse e per questo ad oggi sono arrivate copiose querele contro GVG appunto, fra cui INAO, ovvero l'Istituto nazionale dell'origine e della qualità francese, il Consiglio dei vini di Bordeaux, la Federazione dei Grandi vini di Bordeaux, la Federazione dei Negociants di Bodeaux e Libourne, nonché la Confederazione Paysanne di Girona.

Una prima sentenza, come riportava già il sito http://www.winenews.it  il 10 Aprile, ha condannato al pagamento di 15.000 euro Eric Marin, ex direttore acquisti di Grands Vins de Gironde, proprio a causa della mala gestione dei vini sfusi per la quale è stato giudicato colpevole.

Il Tribunale di Bordeaux ha poi giudicato il Negociant colpevole di frode perché avrebbe contribuito a creare etichette ad hoc per il mercato interno e per quello cinese che, alla fine, non avevano alcuna attinenza con il prodotto effettivamente in bottiglia, condannandolo al pagamento di 400.000 euro (con pena sospesa per la metà del pagamento). Pare comunque che il sistema fosse in linea con quanto descritto dai Pubblici Ministeri e che quindi oltre al danno sostanziale, come si legge nella dichiarazione finale, emergano danni di immagine e credibilità sull'operato di decine di etichette e dei relativi punti di raccolta e catene che ne hanno la diretta gestione.

La Francia sempre attenta ed esempio di patriottismo per tutta l'Europa, nonché figlia della Rivoluzione che vanta in tutto il Mondo, insieme alla sua voglia di fare scuola soprattutto sulle sue eccellenze in tutti i campi e verso tutti, stavolta china la testa, fa pubblica ammenda e cerca di uscire da una empasse che parrebbe essere solo frutto di qualche personaggio poco pulito.

Alla notizia che gli USA imporrebbero dazi per 25 miliardi di dollari ai prodotti provenienti dalla Cina, il mercato si è buttato sul segno negativo.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 30 maggio 2018 - 
Continua la "guerra fredda" dei dazi sospesi. Ieri il mercato, per gran parte della giornata, è stato in territorio positivo. Poi la notizia che a partire dalla metà di giugno gli USA imporrebbero dazi per 25miliardi sulle importazioni dei prodotti dalla Cina e tutto si è modificato:

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Comunque con il grano così forte restano scarse le ipotesi di crolli. In genere il grano in fase ascendente condiziona il mercato. Due settimane fa quotava 488 punti, ed ora 536 per varie ragioni climatiche e per le stime produttive.

La situazione finanziaria è pesante, il nostro Paese potrebbe dare il via ad una crisi pesante dell'Euro zona, nel prossimo G7, che si terrà in Canada nel fine settimana, anche la situazione Italia è entrata nell'agenda dei lavori.

Al nervosismo provocato dalla "guerra fredda" si è aggiunta l'aggravante della volatilità dell'indice di cambio €/$, ora dobbiamo sommare anche le variabili meteo, che stanno sconvolgendo anche i più esperti.

Infatti, oltre al fatto che dopo cinque anni di crescita ininterrotta delle scorte mondiali di grano, le previsioni sono per un ridimensionamento, a cui va aggiunto che la produzione mondiale di orzo, per quanto in aumento, non sarebbe comunque in grado di soddisfare i bisogni.

Il mercato interno è immutato: proteici cari e scarsità di merce per farina di soya proteica e normale caricabile; mais ben tenuto, grano caro, orzo di difficile reperimento.

Sui futuri, la farina di soya per il 2019 ieri quotava 388 la normale e 397 la proteica partenza ai porti sul primo semestre, mentre per il secondo quotava 361 la normale e 370 la proteica valori ben tenuti e poco golosi sia al consumo che al commercio. Nulla di nuovo da segnalare per il mercato delle bioenergie, fatto salvo un quantitativo di seme di girasole scondizionato con il 35% 40% di olio a disposizione per questo settore, dove al momento la domanda è superiore all'offerta.

Se alle tante variabili sopra descritte aggiungiamo la nostra confusione e incertezza governativa, con i fianchi scoperti alla speculazione internazionale, ben si comprende quanto difficile sia muoversi sia sulle commodities che sui cambi e anche sulla finanza.

"Una nave in tempesta senza nocchiere"

Indicatori internazionali 30 maggio 2018


l'Indice dei noli è sceso sino a 1057 punti, il petrolio è sceso a 66,00$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,15735

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Iperbole per Latte spot e burro. Restano stabili i listini del Grana Padano DOP e del Parmigiano Reggiano.

di Virgilio Parma 29 maggio 2018 -

LATTE SPOT Gran balzo in avanti del latte spot. Alla borsa di Verona si è registrato un nuovo incremento del prezzo del latte spot. Il crudo spot nazionale è cresciuto del +6,35% rispetto la quindicina precedente (34,02-34,02€/100 litri latte) e ben il +10,17% è l'incremento del latte estero provenienza Germania (32,99-34,02€/100 litri latte). Stabile invece il latte scremato pastorizzato spot estero provenienza Germania (7,76-8,80€/100 litri).

BURRO E PANNA Prosegue con gran progressione la risalita del Burro. +10 centesimi alla Borsa milanese. Lieve balzo in avanti anche della Crema (+6 cent) e +9,6% per la panna di centrifuga. In risalita anche il burro zangolato parmense, ma non è finita qui perché lo zangolato reggiano ha aggiunto, questa mattina, altri 10 centesimi..

Borsa di Milano 28 maggio 2018:
BURRO CEE: 5,75 €/Kg (+)
BURRO CENTRIFUGA: 6,00 €/Kg. (+)
BURRO PASTORIZZATO: 4,13 €/Kg. (+)
BURRO ZANGOLATO: 3,93 €/Kg. (+)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 2,96 €/Kg. (+)
MARGARINA Aprile 2018: 0,97 -1,03€/kg (=)

Borsa Verona 28 maggio 2018: (+)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 2,90-3,00€/Kg. (+)

Borsa di Parma 25 maggio 2018 (+)
BURRO ZANGOLATO: 3,43 €/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 29 maggio 2017 (+)
BURRO ZANGOLATO: 3,53 - 3,53 €/kg.

GRANA PADANO 28/5/2018 - Stabilii listini del Grana Padano DOP, dopo il guadagno di cinque centesimi guadagnati nella scorsa settimana.
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 6,20 - 6,30 €/Kg. (=)
- Grana Padano 15 mesi di stagionatura e oltre: 6,95 - 7,50 €/Kg. (=)
- Fuori sale 60-90 gg: 5,05-5,35€/Kg. (=)

PARMIGIANO REGGIANO 25/5/2018 Continua a tener ferme le quotazioni il Parmigiano Reggiano DOP
-Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 9,80-10,10 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 18 mesi di stagionatura 10,40 - 10,85 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 11,05 - 11,55 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 30 mesi di stagionatura e oltre: 11,85 - 12,15 €/Kg. (=)

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20170530-LOGO Mulino Alimentare

 

http://mulinoalimentare.it

 

 (Grafici)

 

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Dal convegno formativo di AICIG a Reggio Emilia, i Consorzi di Tutela DOP e IGP lanciano proposte di evoluzione normativa sull'attività di vigilanza e chiedono un giro di vite al nuovo Ministro delle Politiche Agricole.

Si è sviluppato sul tema dell'evoluzione normativa e sull'attività di vigilanza degli ultimi 20 anni - con particolare riferimento ai controlli Extra UE e al problema dell'utilizzo di termini generici - l'incontro formativo del 25 maggio, si è tenuto a Reggio Emilia presso la sede del Consorzio del Parmigiano Reggiano.

Ad organizzare detto incontro, l'Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche AICIG: un appuntamento strategico che si inserisce nell'attività ordinaria dell'Associazione ma che giunge in un momento politico particolarmente delicato per lo Stato Italiano. Il mondo delle IG proprio alle Istituzioni si è rivolto in tale occasione chiedendo una stretta sulla violazione delle norme e sulle conseguenze da esse prodotte sia a livello di valore economico sia di impatto sui territori, nonché un sistema sanzionatorio più adeguato ai tempi odierni, capace di dissuadere da comportamenti fraudolenti e dunque lavorando sulla prevenzione delle infrazioni.

"Ciò che chiediamo al titolare del Ministero delle Politiche Agricole, precisa il Presidente di AICIG Cesare Baldrighi, è di rendere maggiormente efficaci le sanzioni, non in questo caso di tipo economico, bensì comportanti il ritiro dei marchi con conseguente espulsione dal "campo di gioco". L'obiettivo per l'intero sistema infatti, non è tanto quello di punire con sanzioni pecuniarie i trasgressori che in tal modo potrebbero comunque tornare a farlo, quanto eliminare alla radice i comportamenti fraudolenti".

Da proteggere infatti c'è un sistema, quello dei prodotti agroalimentari DOP e IGP, che negli ultimi venti anni ha subìto una grande evoluzione al rialzo, sia in termini numerici oggi le IG italiane (vini esclusi) sono 295 e quelle UE 1427 – sia di fatturato, portando il settore a circa 15 miliardi di euro di valore. Il tutto accompagnato da una grande capacità di export, la cui crescita si può leggere nell'atteggiamento del comparto agroalimentare negli anni Novanta, quando gli altri settori hanno iniziato a delocalizzare la produzione. L'agroalimentare di qualità ha scelto di puntare ed investire sul territorio: ciò non si è rivelato un limite bensì una grande opportunità che ha appunto premiato il settore, soprattutto dall'estero. Certificazione, tracciabilità, origine e territorio sono dunque i mantra che i produttori nel corso degli anni hanno cercato, riuscendoci, di trasmettere anche al consumatore, che su tali elementi basa ogni giorno di più la propria percezione di sicurezza alimentare.

"Alla politica non chiediamo né sussidi, né contributi. Chiediamo strumenti e regole per riuscire a rimanere sul mercato ad un prezzo adeguato al valore del nostro prodotto afferma Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano. Norme più chiare e trasparenti ci permetterebbero di aumentare sensibilmente il nostro mercato. Chiediamo un aiuto concreto, sia in Italia – dove servono sanzioni più rigide per chi non si attiene alle regole – sia all'estero, per combattere l'italian sounding e per definire i dettagli degli Accordi bilaterali in modo adeguato. Occorre lavorare a negoziati che puntino al riconoscimento delle indicazioni geografiche come valore globale dello sviluppo agricolo. Norme in grado di eliminare le pratiche ingannevoli per il consumatore, in particolare l'utilizzo di denominazioni geografiche, immagini e marchi che evochino l'Italia per pubblicizzare prodotti affatto riconducibili al nostro Paese, la forma più sfacciata di concorrenza sleale e truffa nei confronti dei consumatori nel settore agroalimentare. In Europa, conclude Bertinelli, il nostro sistema di vigilanza e repressione ha quei livelli di efficacia che ancora non sono possibili in tutto il mondo e ai quali l'Unione Europea deve assolutamente puntare".

Dopo i saluti istituzionali dei due Presidenti, la tavola rotonda si è sviluppata con la presentazione delle esperienze dirette di alcuni dei Consorzi più rappresentativi per l'agroalimentare italiano, in particolare il Consorzio tutela Prosciutto di San Daniele DOP presente con Mario Emilio Cichetti, il Consorzio tutela Gorgonzola DOP con Stefano Fontana, il Consorzio tutela Pecorino Toscano DOP con Andrea Righini, il Consorzio tutela Pomodoro di Pachino IGP con Salvatore Chiaramida e il Consorzio tutela Oliva La Bella della Daunia IGP con Giuseppe Dibisceglia.

Al termine del primo giro di interventi, a prendere la parola è stato il Direttore del Consorzio Tutela Parmigiano Reggiano DOP Riccardo Deserti che ha portato il proprio contributo sulle nuove frontiere della vigilanza Horeca e Food service, a cui sono seguiti una serie di interventi sul rapporto delle IG con le normative europee in materia di tutela. In particolare nella seconda parte moderata dal segretario generale AICIG Leo Bertozzi, il Direttore Del Consorzio di tutela Asiago DOP Flavio Innocenzi e il Responsabile dell'Ufficio Legale del Consorzio tutela Prosciutto di Parma DOP Simone Calzi si sono espressi in merito alla tutela della denominazione nei paesi oggetto di accordi bilaterali con la UE, mentre il Direttore del Consorzio di tutela Aceto Balsamico di Modena IGP Federico Desimoni ha portato la propria esperienza in materia di azioni legali nella UE con esplicito riferimento alla tutela del termine balsamico in Germania.

Un intervento sulla strategicità dell'essere presenti a Bruxelles con una sede istituzionale di rappresentanza AICIG è stato quello di David Thual, seguito da un focus di Mathilde Chareyron Origin EU sull'importanza di associarsi per interloquire con le istituzioni UE.

L'ultima tranche di interventi si è incentrata su un aspetto anch'esso di primaria rilevanza nell'attività di tutela delle IG italiane: la comunicazione. Il Direttore della Fondazione Qualivita Mauro Rosati ha infatti discorso sull'importanza della comunicazione di sistema per le DOP e IGP italiane e presentato "Consortium" il primo magazine dei Consorzi di Tutela a carattere scientifico edito dal Poligrafico nella versione cartacea e digitale e curato dalla Fondazione Qualivita. Filippo Arfini dell'Università di Parma si è concentrato sulle fake news e sull'impatto che esse hanno nella tutela delle IG, con esplicito riferimento al caso Parmesan.

Le conclusioni dell'incontro sono state affidate al Dirigente PQAI IV Luigi Polizzi, il quale ha fatto il punto sulla qualità certificata e sulla tutela delle Indicazioni Geografiche di prodotti agricoli e agroalimentari indicando concludendo "i Consorzi sono lo strumento di ieri, di oggi e di domani per la valorizzazione delle IG e il Mipaaf intende rafforzarli. Noi ci crediamo, sono importanti per le loro azioni, stiamo facendo sistema e stiamo cercando di allargare sempre di più le collaborazioni".

A seguire AICIG si è riunita per l'assemblea annuale, durante la quale è previsto - oltre al bilancio consuntivo delle attività svolte fino ad oggi e la previsione delle iniziative future – altresì il rinnovo delle cariche sociali. L'incontro si è concluso con l'assemblea AFIDOP.

Editoriale: - Le semplificazioni pericolose - Finalmente cade un altro Tabù! Le uova non fanno male anzi... - "Performance Forte" - Quando i "funghi" sono complici nelle prestazioni sportive - Cereali e dintorni. I Mercati riflettono le tensioni della "guerra fredda" USA - CINA - Giornalisti inglesi "stregati" dall'Emilia -

SOMMARIO Anno 17 - n° 21 27 maggio 2018
1.1 editoriale
Le semplificazioni pericolose.
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Listini con il segno positivo. Stabile solo il "Parmigiano"
3.1 nutrizione Finalmente cade un altro Tabù! Le uova non fanno male anzi...
4.1 Sport e benessere "Performance Forte" - Quando i "funghi" sono complici nelle prestazioni sportive -
5.1 caccia Caccia. Via libera in commissione a Calendario venatorio regionale 2018/2019
5.2 AMBIENTE Agricoltura. Al via il piano regionale di controllo degli storni
6.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. I Mercati riflettono le tensioni della "guerra fredda" USA - CINA
7.1 UNESCO Città creativa Le Città Creative Unesco Parma e Alba a Parigi per la giornata sulla cultura del cibo
8.1 igiene alimenti E la chiamano igiene? Chiusi due esercizi.
8.2 turismo Giornalisti inglesi "stregati" dall'Emilia
9.1 Nutrizione salute Mangiare un uovo ogni giorno riduce il rischio di malattie cardiache
9.2 Nutrizione salute Per affrontare la Farm Run 2018: XS Sports Nutrition di NUTRILITE™
10.1 confcooperative emilia romagna Paolo Bono nuovo responsabile per l'agroalimentare e pesca
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12.1 promozioni "birra" e partners

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Caccia. Via libera in commissione a Calendario venatorio regionale 2018/2019 - Pd: "Ascoltati tutti i soggetti interessati". Critiche da Ln e Fdi. Facci (Misto-Mns): "Rivedere norme su caccia al cinghiale in aree protette"

Bologna 21 maggio 2018 - Via libera in commissione Politiche economiche, presieduta da Luciana Serri, al Calendario venatorio regionale per la stagione 2018/2019, approvato dalla Giunta regionale dopo aver acquisito il parere definitivo dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra).

Hanno espresso parere favorevole il Partito Democratico e il gruppo Misto-Movimento Democratico Progressista; voto contrario da Lega Nord, Movimento 5 Stelle, Fratelli d'Italia e gruppo Misto-Movimento nazionale per la sovranità; astenuta Forza Italia. Le principali prescrizioni contenute nel Calendario venatorio regionale 2018/2019 riguardano: specie cacciabili, periodi di caccia, forme di caccia, giornate e orari venatori; carniere giornaliero e stagionale delle varie specie cacciabili; periodo di addestramento dei cani da caccia; misure di salvaguardia dell'ambiente agricolo e forestale; prescrizioni valide nei siti della rete Natura 2000, nelle zone umide e nelle zone costiere; forme di prelievo venatorio degli ungulati, modalità per il rilascio del tesserino venatorio.

La novità rispetto alla prima stesura, dovuta a una specifica raccomandazione di Ispra, riguarda la gestione più conservativa rispetto alle passate stagioni venatorie di tortora e pavoncella. Massimiliano Pompignoli (Lega Nord) ha criticato la tempistica del parere di Ispra, rilasciato in due momenti successivi, e il metodo di approvazione del Calendario venatorio regionale, sempre troppo a ridosso dell'aperura della stagione di caccia. Per Michele Facci (Misto-Movimento nazionale per la sovranità) la gestione di un ungulato molto impattante per il territorio come il cinghiale non può ormai prescindere dall'autorizzarne il prelievo venatorio anche nei parchi naturalistici e nelle aree protette. Per questo motivo l'esponente del Mns ha chiesto alla Giunta di aprire un confronto sulla revisione delle norme che regolano la gestione di siti naturalistici e aree protette. Infine, ha invitato l'esecutivo regionale a rimuovere dal Calendario venatorio il divieto di utilizzo del telefono cellulare da parte dei cacciatori nel corso dell'esercizio della caccia al fine di evitare indebite sanzioni da parte di controlli eccessivamente zelanti. Giancarlo Tagliaferri (Fratelli d'Italia) ha espresso perplessità rispetto alle date di aperture della caccia alla piccola selvaggina.

Inoltre, in merito ai progetti di gestione faunistico-venatoria in deroga elaborati dagli Ambiti territoriali di caccia (Atc), puntualmente bocciati dalla Regione, il capogruppo ha domandato alla Giunta se il rigetto sia dovuto alla scarsa capacità tecnica dei proponenti o alle eccessive rigidità dei tecnici dell'Amministrazione regionale. Gianni Bessi e Mirco Bagnari (Partito Democratico) hanno espresso apprezzamento per il lavoro che ha portato alla stesura di un Calendario venatorio il cui impianto risulta condiviso ed equilibrato. Inoltre, in merito alle giornate di apertura della caccia al cinghiale nella provincia di Ravenna i due consiglieri hanno evidenziato con favore come siano state accolte le richieste provenienti dalle associazioni venatorie locali, rispondenti alle peculiarità del territorio. La presidente Serri, in chiusura di dibattito, ha espresso soddisfazione per l'intesa raggiunta dai soggetti interessati sulle modalità di gestione della caccia al cinghiale, dato l'impatto che questi animali selvatici hanno sulle produzioni agricole. (Luca Govoni)

Tutti gli atti consiliari – dalle interrogazioni alle risoluzioni, ai progetti di legge – sono disponibili on line sul sito dell'Assemblea legislativa al link: http://www.assemblea.emr.it/attivita-legislativa  

Agricoltura. Al via il piano regionale di controllo degli storni per prevenire i danni alle colture in campo.

(Foto credits Lalupa) -

Bologna 21 maggio 2018 - Approvato dalla Giunta regionale il piano quinquennale. Sarà ora possibile mettere in campo azioni in difesa dei frutteti e di altre colture sensibili. In arrivo anche il piano di controllo dei corvidi. L'assessore Caselli "Corvidi e storni possono causare significativi danni alle colture agrarie soprattutto in questo periodo. Grazie al nuovo piano anche gli agricoltori dotati di licenza di caccia potranno intervenire"

Diventa pienamente operativo il piano regionale di controllo degli storni. Approvato dalla Giunta, su proposta dell'assessore regionale alla agricoltura, caccia e pesca, Simona Caselli, il piano recepisce le osservazioni e il parere di Ispra, Istituto per la prevenzione e la ricerca ambientale, e consente di intervenire in difesa dei frutteti e di altre colture sensibili laddove si è esaurita l'efficacia delle misure di prevenzione. Gli agricoltori possono richiedere alle polizie provinciali di attivare il piano di controllo che può essere effettuato dagli stessi agricoltori se in possesso della licenza di caccia.
Per quanto riguarda invece il piano di controllo dei corvidi, la Regione attende l'imminente parere di Ispra e prevede di poterlo approvare entro la prossima settimana. L'abbattimento potrà essere effettuato dagli stessi soggetti e secondo le procedure previste anche per il piano di controllo degli storni.

"Sappiamo che corvidi e storni possono causare, in alcune zone, significativi danni ai frutticoltori soprattutto in questo periodo- ha dichiarato Caselli-. Proprio per questo abbiamo dato il via al piano regionale di controllo per gli storni e ci apprestiamo a farlo a breve anche per i corvidi, dando la possibilità di intervenire, oltre che agli operatori autorizzati, agli stessi agricoltori dotati di licenza di caccia."

Il piano in dettaglio
Il Piano quinquennale di controllo dello storno (Sturnus vulgaris) è valido per l'intero territorio regionale con esclusione dei Parchi nazionali e regionali e delle Riserve statali e regionali. Per i siti Natura 2000 valgono le misure specifiche di conservazione approvate dai rispettivi Enti gestori.

Il piano di controllo regionale non dovrà superare annualmente i 25mila capi. L'indicazione tiene conto del quantitativo di capi abbattuti in Emilia Romagna dal 2009 al 2016.
Sarà necessario un sistema centralizzato per conteggiare in maniera tempestiva gli abbattimenti effettuati all'interno del territorio regionale, interrompendo l'attività di controllo qualora venga raggiunta la soglia massima.

Vietati i richiami, vivi o di altra natura, gli abbattimenti dovranno essere effettuati esclusivamente in presenza del frutto pendente e ad una distanza non superiore a 100 metri dalle colture in frutto, fino al 30 novembre 2018.
Il piano di controllo, per legge, può essere attivato solo laddove sono stati effettuati interventi di prevenzione la cui efficacia si è venuta ad esaurire. Gli interventi di prevenzione, oltre che obbligatori per poter richiedere l'attivazione del piano di controllo, restano comunque utili per una prima dissuasione e mantengono l'efficacia per altre specie di uccelli.

(Bologna, 22 maggio 2018) – Quarantadue anni, laureato in Economia e con un dottorato in Ingegneria economico-gestionale, Paolo Bono è il nuovo responsabile dell'Area Agroalimentare e Pesca di Confcooperative Emilia Romagna, alla quale fanno riferimento 426 cooperative con oltre 55.000 soci, 18.600 occupati e un fatturato complessivo che sfiora i 9,2 miliardi di euro.

La nomina di Bono è stata ufficializzata nei giorni scorsi durante il consiglio di presidenza della Federazione regionale, che per l'occasione ha espresso un sentito ringraziamento al responsabile uscente e ormai prossimo alla pensione Antonio Ferraguti, il quale per oltre 30 anni ha ricoperto con grande competenza, dedizione e professionalità questo incarico.

Dopo aver lavorato per 12 anni nell'area agroalimentare di Nomisma e per 2 anni nell'agenzia di rating del Gruppo CRIF (CRIF Ratings), Bono si dedicherà ora al coordinamento e alla gestione della Federazione dell'Agroalimentare e della Pesca guidata da Carlo Piccinini, eletto presidente nel corso dell'assemblea del 23 aprile.

Il consiglio regionale riunitosi alcuni giorni fa ha provveduto poi ad eleggere i tre nuovi vicepresidenti: si tratta di Vadis Paesanti della cooperativa Tecnopesca di Comacchio (Fe) per la pesca; Raffaele Drei della cooperativa Agrintesa di Faenza (Ra) per l'ortofrutta; Ilenia Rosi della Latteria Sociale delle Ghiaie di Mezzani (Pr) per il lattiero-caseario.

Sono stati poi individuati i coordinatori di settore: Davide Vernocchi di Agrintesa (Faenza, Ra) per l'ortofrutta; Davide Frascari di Emilia Wine di Scandiano (Re) per il vitivinicolo; Giovanni Bettini della Clai di Imola (Bo) per il zootecnico; Alessandro Bezzi della Latteria Sociale Centro di Rubbianino di San Bartolomeo (Re) per il lattiero-caseario; Roberto Crosara della CSM di Ostellato (Fe) per agricolo e servizi; Gian Paolo Emanueli della Cooperativa San Gualberto di Borgo Val di Taro (Pr) per il forestale.

Infine sono stati nominati i referenti della Federazione per le aree territoriali: Luca Cavrini (Cica) per Bologna, Vanni Girotti (Produttori Agricola San Rocco) per Modena, Pierangelo Laghi (Orogel Fresco) per Forlì-Cesena, Michele Mangolini (Casa Mesola) per Ferrara, Francesco Rastelli (Copap) per Piacenza, Erika Sartori (Cantina Sociale Puianello e Covilo) per Reggio Emilia, Raffaele Drei (Agrintesa) per Ravenna, Ilenia Rosi (Latteria Sociale delle Ghiaie) per Parma.

"Food Culture: Social Inclusion, Sustainable Development and Cultural Identity" - Un prestigioso riconoscimento da parte di UNESCO per le città di Parma e Alba – città creative Unesco per la gastronomia - chiamate alla giornata sulla dimensione culturale del cibo, in corso oggi nella sede UNESCO di Parigi.

Parma 24 maggio 2018 - La chiamata ad una partecipazione attiva testimonia l'impegno delle due amministrazioni comunali per la cultura e la promozione dei saperi e delle tradizioni locali.
Membro della delegazione Parma Alimentare, parte attiva nella costante promozione del sistema territoriale.

La giornata è organizzata dalla Delegazione Italiana Unesco, dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, con il supporto della Cattedra Unesco "Food: access and law" presso l'Università di Milano.

L'evento "Food Culture: social inclusion, sustainable development and cultural identity" si propone, da una parte, di contribuire alla conoscenza delle eccellenze italiane e delle buone pratiche nel settore del cibo e dell'eno-gastronomia, in linea con la felice esperienza Expo 2015 e con le iniziative avviate nell'Anno del Cibo italiano. Dall'altra, la giornata di approfondimento intende stimolare la riflessione sul rapporto inscindibile tra patrimonio culturale, collettività, paesaggi e territori e il significato identitario che essi esprimono.

"Desidero rivolgere un ringraziamento particolare ai Sindaci delle due Città, Federico Pizzarotti (Parma) e Maurizio Marello (Alba), per il prezioso sostegno all'organizzazione di questo evento", commenta l'Ambasciatore italiano all'UNESCO Vincenza Lomonaco, "che è ulteriore conferma in questa Sede della leadership italiana non solo sul tema della cultura del cibo e dell'alimentazione ma anche, a livello più generale, sul valore della preservazione dell'identità culturale come elemento chiave per la promozione del dialogo e per il raggiungimento della pace".

"Dopo il ritiro del riconoscimento ad Alba Creative City of Gastronomy nel novembre scorso – spiegano il Sindaco di Alba Maurizio Marello e l'assessore al Turismo e alla Cultura Fabio Tripaldi – siamo tornati a Parigi per un evento di grande rilievo davanti ad un pubblico qualificato ed attento sul comparto turistico ed enogastronomico. Molto apprezzati i piatti sapientemente preparati dal nostro chef Andrea Larossa che ha cucinato a Parigi per l'iniziativa con Parma. Con la città dell'Emilia Romagna abbiamo un bel sodalizio che ormai dura da circa tre anni. È cominciato con l'iter della candidatura Unesco presentata per entrambe le città nel 2015. Da allora, Alba e Parma continuano a collaborare intensamente e con sinergia nella promozione congiunta dei propri territori, in Italia e all'estero. Ed i risultati stanno già arrivando. Secondo una recente ricerca Alba è al primo posto tra le 10 città più frequentate che trainano il turismo nella provincia di Cuneo. Sono risultati che ci gratificano e ci spronano a fare ancora di più su un comparto diventato tra i principali della nostra economia".

"La nostra identità si fonda principalmente sull'arte del saper fare, del lavoro artigianale fatto con passione e con impegno, sulla qualità dei nostri prodotti tipici, sulla bellezza della nostra terra, sul fascino della nostra storia- ha evidenziato il Sindaco di Parma Federico Pizzarotti -. Siamo orgogliosi di raccontare la nostra terra facendovi conoscere i nostri prodotti tipici. Sono infatti convinto che la giornata odierna contribuisca a ridurre le distanze tra noi, e questo avviene perché l'enogastronomia unisce i popoli e le culture, mettendo in relazione differenti realtà del mondo".

"Parma è orgogliosa di essere tra le Città Creative per la Gastronomia UNESCO, e inserita anche nel network- ha commentato l'assessore al Turismo del Comune di Parma Cristiano Casa-. E' un traguardo molto importante per Parma ma soprattutto per noi è un punto di partenza per raggiungere nuovi obiettivi. Con le altre Città della Gastronomia abbiamo instaurato una stretta rete di relazioni e una costante cooperazione per realizzare insieme traguardi futuri. Siamo molto soddisfatti della sinergia creatasi con la città di Alba nostra parten in molti progetti. Proprio per testimoniare l'internazionalità delle eccellenze in occasione del Festival City of Gastronomy che si terrà a Parma il 2 e 3 giugno, le Città della Gastronomia saranno presenti nella nostra città con i loro prodotti. Avremo così un po' di Parma nel mondo e un po' di mondo a Parma".

Ai lavori in programma per oggi 24 maggio saranno presenti personalità italiane e straniere di grande rilievo, rappresentanti di Università, giornalisti esperti del settore, chef noti per l'impegno sui temi culturali e dello sviluppo sostenibile oltre ad ospiti internazionali provenienti da vari Paesi del mondo (Francia, Arabia Saudita, Giappone, Belgio, Lituania, Azerbaijan) che, oltre all'Italia, presenteranno alcuni esempi caratteristici delle proprie tradizioni culturali legate al cibo.

 

 

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Programma della Giornata


"Food Culture:
Social Inclusion, Sustainable Development and Cultural Identity"

24 May 2018
UNESCO House, 7 place de Fontenoy, Paris 7th (Room XI)

9.30 a.m. – 9.45 a.m. Registration

9.45 a.m. – 10.45 a.m. Opening Session

Welcome Addresses
Audrey AZOULAY, UNESCO Director-General
Representative of the Italian Government (tbc)
Gianluca VAGO, Dean, University of Milan
Vincenzo DE LUCA, Director General for cultural, economic promotion and innovation, Ministry of Foreign Affairs and International Cooperation, Italy

Opening remarks
Ambassador Vincenza LOMONACO, Permanent Delegate of Italy to UNESCO

Key note addresses

Livia POMODORO, President of "Milan Centre for Food Law and Policy"
Carlo PETRINI, Founder of Slow Food (video)
Nicola PERULLO, Delegate of the Dean for International Relations and Full Professor of Aesthetics, University of Gastronomic Sciences, Pollenzo, Italy
Massimo SPIGAROLI, President, Fondazione Parma UNESCO
Fabio GAMBARO, Journalist and essayist

10.45 a.m. – 12.45 p.m. Round table discussions

10.45 a.m. – 12.00 p.m. : Food Culture: a Key Driver of Cultural Identity
The cultural dimension of food as a key factor for the development of cultural identity

Each speaker will have 6-8 minutes at his/her disposal. The round table will close with a Q&A session

Moderator: Ernesto OTTONE RAMIREZ, UNESCO's ADG for Culture

Marino NIOLA, Full Professor of Cultural Anthropology, Suor Orsola Benincasa University of Naples and journalist
Catherine DUMAS, Senator of Paris, Vice Chair of the Culture, Education and Communication Commission, France
Emanuela SCARPELLINI, Full Professor of Modern History, University of Milan
Christian REGOUBY, General Delegate, Collège Culinaire de France, Founder of « Mouvement Manger Citoyen »
Bruno LAURIOUX, President of the European Institute for the History and Cultures of Food - France

Francesca RICCIO, Ministry of Cultural Heritage, Activities and Tourism, Italy

12.00 p.m. – 12.45 p.m. : Food Culture: Social Inclusion and Sustainable Development
Preserving local food habits and traditions as a core element of the challenge of achieving the
Sustainable Development Goals within the 2030 Agenda

Each speaker will have 6-8 minutes at his/her disposal. The round table will close with a Q&A session

Moderator: John CROWLEY, Chief of Section - Research, Policy and Foresight, Sector for Social and Human Sciences, UNESCO

Magali AMIR, botanist and ethnobotanist
Chiara MANZI, President ASSIC, Associazione per la Sicurezza Nutrizionale in Cucina (Association for nutrition security), Italy
Marjorie TAYLOR and Kendall SMITH FRANCHINI, Chefs and entrepreneurs Riccardo PIAGGIO, cultural journalist, Il Sole 24 Ore

12.45 p.m. Perspectives on food and culture

Introduction, Moderator: Stefano MONTEFIORI, Paris correspondent, Corriere della Sera

Laurent STEFANINI, Permanent Delegate of France to UNESCO
Moreno CEDRONI, Chef

1.30 p.m. – 3 p.m. Buffet Lunch organized by the UNESCO Creative Cities of Alba and Parma, UNESCO's 7th floor Restaurant

3 p.m. – 5.40 p.m. Round table discussions (continued)

3 p.m. – 4 p.m. Food Culture: Education and Vocational Training
Food as a powerful means for creativity, vocational training and innovation

Each speaker will have 6-8 minutes at his/her disposal. The round table will close with a Q&A session

Moderator: Stefania GIANNINI, UNESCO's ADG for Education

Nicola PERULLO, Delegate of the Dean for International Relations and Full Professor of
Aesthetics, University of Gastronomic Sciences, Pollenzo, Italy
Pier Filippo GIUGGIOLI, Associate Professor of Comparative law, University of Milan, Italy
Matteo LORITO, Director, Department of Agricultural Sciences, University of Naples, Italy
François MOULIN, President of the C2S2 Association (Conscious Caterers, Sustainable Systems),
Professor of Culinary Arts, Albert de Mun High school, France
Nicola ZANETTI, Scuola Enologica di Conegliano (Oenology school), Italy

4 p.m. – 5.40 p.m. Best Practices Roundtable: Food Culture, Creative Cities and Intangible
Heritage

Moderator: Tim CURTIS, Chief of Section, Intangible Cultural Heritage, UNESCO

p.m. Opening remarks:
Alfonso PECORARO SCANIO, President, Univerde Foundation, former Minister of the
Environment, Land, Forest and Food Policies, Italy
Pier Luigi PETRILLO, full Professor of Comparative Cultural Heritage Law, University of Rome Unitelma Sapienza

4.10 p.m. – 4.40 p.m. Creative Cities

Alba, Creative City of gastronomy
Maurizio MARELLO, Mayor of Alba, Italy

Parma, Creative City of gastronomy
Federico PIZZAROTTI, Mayor of Parma, Italy

Östersund, Creative City of gastronomy
Mona MODIN TJULIN, Deputy Mayor of Östersund, Sweden

4.40 p.m. – 5.40 p.m. Food Culture and Intangible Heritage: Case Studies and Best Practices

The art of the Neapolitan "Pizzaiuolo"
Alfonso PECORARO SCANIO, President, Univerde Foundation, former Minister of Environment,
Land and Sea and former Minister of Agricultural, Food and Forestry policies, Italy

Arabic coffee, a symbol of generosity
Majed ALMUHANNA, King Saud University, Saudi Arabia

Washoku, traditional dietary cultures of the Japanese
Yumiko AIHARA, Cultural journalist, Japan

Gastronomic meal of the French
Pierre SANNER, Director of the French Mission for Food Culture and Heritage France

Food Heritage and Communication in Lithuania
Rimvydas LAUZIKAS, Professor of digital Social Science and Humanities and Head of Department of Museology, Vilnius University, Lithuania

Beer culture in Belgium
Chantal BISSCHOP, Centre for Agrarian History (CAG), Belgium

Lavash: flatbread making and sharing culture, marker of cultural identity
Jahangir SELIMKHANOV, National expert of Azerbaijan on intangible cultural heritage, member of European Cultural Parliament, Azerbaijan

5.40 p.m.– 6 p.m. Closing remarks

Ernesto OTTONE RAMIREZ, UNESCO's ADG for Culture
Stefania GIANNINI, UNESCO's ADG for Education
Ambassador Vincenza LOMONACO, Permanent Delegate of Italy to UNESCO

6.30 p.m. Tasting of fine specialties of the UNESCO Creative Cities of Parma and Alba, UNESCO's 7th floor Restaurant

Ai fattori di incertezza internazionale, guerra dei dazi, incertezza del cambio €/$, si somma il rischio speculativo determinato dalla particolare fase politica italiana.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 23 maggio 2018
Sempre più difficile interpretare gli sviluppi di questa "guerra fredda" dei dazi sospesi. I mercati, in preda a tensioni e diffuso nervosismo, comunque mantengono le posizioni come si può leggere di seguito:

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Una situazione i cui effetti si manifestano nel momento in cui si arriva alla quotazione commerciale.

Al nervosismo per la guerra dei dazi e per la variabile cambio, si sommano le diverse variabili meteo che lasciano intravedere: per il grano invernale USA un minor raccolto, anche se le semine del primaverile vanno bene, per la Russia si stima un raccolto di grano inferiore al passato (da 85 ml di ton a 72 ml di ton), mentre per il mais sembra che le cose procedano con regolarità bene, ma la strada è ancora lunga.

Comunque, il fatto che dopo cinque anni di crescita ininterrotta, le scorte mondiali di grano possano subire una diminuzione, potrebbe risultare pericolosa per tutto il comparto cerealicolo.

Il mercato interno è immutato: proteici cari e scarsità di merce. Farina di soya proteica caricabile a 435/440€; colza 300€ e girasole basso proteico 180€, girasole proteico 245€; cruscami invariati e con scarsità di merce (l'industria molitoria sta lavorando poco); fibrosi fermi; grano ben tenuto e di difficile reperimento, orzo e mais stabili.
Sui futuri di farina di soya per il 2019 364€ la normale e 374€ la proteica partenza ai porti per 12 mesi. Prezzi che comunque non sembrano essere molto attrattivi per i consumatori.

Il mercato, dopo il balzo di fine gennaio e febbraio, sta tenendo i propri valori, e si stima sarà così presumibilmente sino a settembre. Per attendere dei cali significativi, se mai ci saranno, occorrerà attendere il marzo 2019 contando che in Argentina vada tutto per il verso giusto.
Il mercato delle bioenergie continua la sua vana ricerca di mais tossinato, farinette, e cruscami. Il fatto che le piogge stiano rendendo difficoltoso lo sfalcio degli erbai primaverili è ormai noto a tutti gli operatori, quindi la domanda è superiore all'offerta.

Se alle variabili sopra descritte aggiungiamo l'incertezza governativa interna, che lascia aperti i rischi di attacchi speculativi, si può ben comprendere come sia quasi impossibile poter operare nel comparto delle commodities in questo particolare periodo storico.

Indicatori internazionali 23 maggio 2018


l'Indice dei noli è sceso sino a 1199 punti, il petrolio è salito a 72,00/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,17302

(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

Officina Commerciale Commodities srl - Milano

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Generale crescita dei listini. Latte spot, burro, crema e Grana Padano. Stabilità registrata solo per il Parmigiano Reggiano DOP.

di Virgilio Parma 22 maggio 2018 -

LATTE SPOT Alla borsa di Lodi, chiusa la borsa di Verona per il patrono San Zeno, ha registrato un nuovo incremento del prezzo del latte spot. Il crudo spot nazionale è cresciuto del +5,60% rispetto la quindicina precedente (33,51-34,54€/100 litri latte) e ben il 7,21% è l'incremento del latte estero provenienza Francia (29,90-31,45€/100 litri latte). Stabile invece il latte scremato pastorizzato spot estero provenienza Germania (7,76-8,80€/100 litri), nonostante la tendenza sia al ribasso.

BURRO E PANNA Ancora un balzo in avanti di 20 centesimi è stato registrato alla Borsa milanese. Sostenuto anche il balzo in avanti della Crema (+14 cent). In risalita anche il burro zangolato parmense.

Discreto rimbalzo della Crema (+5,34%), immediatamente seguita dalla Panna veronese (+3,85%). Anche lo zangolato parmense ha registrato un recupero di 10 centesimi, ai quali si aggiungeranno altri 10 cent in forza dell'aggiornamento registrato stamattina alla borsa merci reggiana.

Borsa di Milano 21 maggio 2018:
BURRO CEE: 5,65 €/Kg (+)
BURRO CENTRIFUGA: 5,90 €/Kg. (+)
BURRO PASTORIZZATO: 4,03 €/Kg. (+)
BURRO ZANGOLATO: 3,83 €/Kg. (+)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 2,90 €/Kg. (+)
MARGARINA Aprile 2018: 0,97 -1,03€/kg (=)

Borsa Verona 14 maggio 2018: (+)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 2,65-2,75€/Kg. (+)

Borsa di Parma 18 maggio 2018 (+)
BURRO ZANGOLATO: 3,28 €/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 15 maggio 2017 (+)
BURRO ZANGOLATO: 3,28 - 3,28 €/kg.

GRANA PADANO 21/5/2018 - Leggera ripresa dei listini del Grana Padano DOP. Cinque centesimi guadagnati per tutte e tre le stagionature sotto osservazione.
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 6,20 - 6,30 €/Kg. (+)
- Grana Padano 15 mesi di stagionatura e oltre: 6,95 - 7,50 €/Kg. (+)
- Fuori sale 60-90 gg: 5,05-5,35€/Kg. (+)

PARMIGIANO REGGIANO 18/5/2018 Listini stabili, ormai da due mesi, del Parmigiano Reggiano DOP
-Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 9,80-10,10 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 18 mesi di stagionatura 10,40 - 10,85 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 11,05 - 11,55 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 30 mesi di stagionatura e oltre: 11,85 - 12,15 €/Kg. (=)

(per accedere alle notizie sull'argomento clicca qui)

 

 

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