E' ancora il super-euro a tenere banco. In attesa della pubblicazione dei dati USDA di domani, leggeri aumenti si registrano in forza dell'incremento del petrolio.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 11 gennaio 2018
Il mercato continua ancora nella sua fase di stabilità, in attesa dell'Usda di domani, ma all'origine stanno rincarando i così detti "premi" spinti dal rialzo delle quotazioni del petrolio.

I fondi sono corti su varie posizioni, le previsioni meteo restano favorevoli, gli stock sono stabili, il mercato sembra non aver motivo per salire. Però l'Usda, come spesso accade, può portare sorprese. Le chiusure di ieri sera hanno espresso un quadro di tranquillità:

SEMI gen 947 (-8,6) mar 955 (-8,6) mag 966 (-8,4) lug 975,2 (-8,4)
FARINA gen 312,9 (-1,6) mar 316,4 (-1,8) mag 319,4 (-1,7) lug 321,9 (-1,9)
OLIO gen 33,29 (-0,26) mar 33,45 (-0,25) mag 33,60 (-0,26) lug 33,78 (-0,26)
CORN mar 349 (0) mag 357 (-0,2) lug 365 (-0,4)
GRANO mar 434,2 (+2) mag 447,6 (+2,4) lug 460,4 (+3)

Sul mercato interno poco da segnalare. E' iniziata la fase di ridimensionamento dei cruscami di grano mentre continua a tenere il mercato delle fibre, foraggi, bucce di soya, polpe, tiene anche il girasole, sia proteico che non e il comparto farina di soya, come preannunciato, registra degli aumenti disgiunti da quanto succede sul mercato di Chicago. E' molto probabile infatti che si sia nella fase di passaggio in quanto da un lungo di fisicità ad un probabile corto di fisicità sui porti. Ancora stabili il mais e il grano tenero, alcune tensioni registrate per il grano duro e l'orzo. Da segnalare che nel comparto cerealicolo si registra una maggior spinta alla vendita proveniente dalla Francia che, presumibilmente, andrà a consolidarsi nelle prossime settimane.

Pochi prezzi in circolazione ma nel frattempo si segnala:
farina di soya 44 ieri quotava intorno ai 316-320 euro e la proteica 326-330, la convenzionale ogm free 44% a 394.
Sul 2019 si acquistava la far soya proteica a 317 euro mentre la 44 si ipotizzava un 309-310.

Persiste ancora la tensione sulla logistica, almeno sino aalla fine della prima quindicina del mese.

Il mercato delle bioenergie continua la sua ormai vana ricerca di mais aflatossinato. Gli operatori sono alla ricerca di alternative: Farinetta di mais, cascami di riso e altri vari sottoprodotti e spezzati di mais di varia qualità.

Indicatori internazionali 11 gennaio 2018


l'Indice dei noli è rimasto a 1.366 punti, il petrolio ruota attorno 63,5$ e l'indice di cambio segna 1,19454.

(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Il Latte spot perde anche in questo inizio di 2018, così come pure il burro. Nessuna variazione per il Grana Padano e per il Parmigiano Reggiano.

di Virgilio Parma 9 gennaio 2018 -

LATTE SPOT Inizia come era finito. Il 2018 si apre con una perdita di valore superiore al 7%. Alla borsa merci veronese il latte crudo spot nazionale lascia sul terreno il 7,69% collocandosi tra 36,09€ e 37,15€ /100 litri di latte. -8,06% la flessione del latte intero pastorizzato spot estero (27,84 e 30,93€/100 litri latte). In decisa controtendenza invece per il latte scremato pastorizzato spot estero (+10,00%) che sale sino a 10,35-12,42€/100 litri latte.

BURRO E PANNA Prosegue anche in questo inizio di 2018 la tendenza negativa del burro che somma altri 15 centesimi alle perdite precedenti. Inalterato invece il prezzo della Crema a uso alimentare milanese mentre la panna veronese per riallinearsi al prezzo lombardo ha ceduto il 9,3%. Un altro crollo dello zangolato parmense che cede il 10,64%. .

Borsa di Milano 8 gennaio 2018:
BURRO CEE: 3,85 €/Kg (-)
BURRO CENTRIFUGA: 4,10 €/Kg. (-)
BURRO PASTORIZZATO: 2,55 €/Kg. (-)
BURRO ZANGOLATO: 2,35 €/Kg. (-)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 1,92 €/Kg. (=)
MARGARINA Dicembre 2017: 1,07 -1,13€/kg (=)

Borsa Verona 8 gennaio 2018: (-)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,90 - 2,0 €/Kg. (-)

Borsa di Parma 05 gennaio 2018 (-)
BURRO ZANGOLATO: 2,10 €/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 02 gennaio 2017 (-)
BURRO ZANGOLATO: 2,10 - 2,10 €/kg.

GRANA PADANO 8/01/2018 - L'ultima seduta del 2017 (29/12) aveva registrato una nuova perdita di 5 e 10 centesimi rispettivamente per il 9 e il 15 mesi di stagionatura. Il 2018 si è invece aperto nel segno della stabilità per il Grana Padano.
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 6,35 - 6,45 €/Kg. (=)
- Grana Padano 15 mesi di stagionatura e oltre: 7,10 - 7,70 €/Kg. (=)
- Fuori sale 60-90 gg: 5,10-5,40€/Kg. (=)

PARMIGIANO REGGIANO 5/01/2018 Nessuna variazione registrata per il Parmigiano Reggiano. Gli aumenti produttivi stanno preoccupando gli operatori ma la nuova dirigenza del Consorzio, guidata da Nicola Bertinelli, ha avviato un programma articolato  per fronteggiare le nuove sfide dei prossimi due anni.
- Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 9,65- 10,00 €/Kg. (=)
- Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 10,95 - 11,45 €/Kg. (=)

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Editoriale: - Regali di Natale - Castelfrigo - Verso una soluzione. - Universo Latte - terza edizione -Nuovo obbligo di comunicazione infortuni sul lavoro - Cereali e dintorni. Il 2018 si apre nel segno della stabilità. - Piombo nella Farina BIO di grano duro Senatore Cappelli -

SOMMARIO
Anno 17 - n° 1 7 gennaio 2018
1.1 editoriale
Regali di Natale.
3.1 lavoro e occupazione Castelfrigo - Verso una soluzione.
3.2 eventi latte Universo Latte - terza edizione
4.1 lavoro Nuovo obbligo di comunicazione infortuni sul lavoro
4.2 sicurezza alimentare Piombo nella Farina BIO di grano duro Senatore Cappelli.
5.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Il 2018 si apre nel segno della stabilità.
6.1 cooperazione Dalle cooperative 1/4 dell'agroalimentare made in Italy
7.1 promozioni "vino" e partners
8.1 promozioni "birra" e partner

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Domenica, 07 Gennaio 2018 06:53

Universo Latte - terza edizione

Il Convegno" Universo Latte: Giovani Ricercatori e Imprese a confronto" si svolgerà a Piacenza il 19 e 20 marzo 2018

"Universo Latte: Giovani Ricercatori e Imprese a confronto" è diventato ormai un importante appuntamento per i giovani ricercatori impegnati nel settore lattiero caseario e per la promozione nazionale delle loro ricerche.

Il convegno, giunto alla sua terza edizione, si terrà a Piacenza il 19 e 20 aprile 2018.

L'evento si articolerà in tre sessioni che affronteranno temi di grande rilievo per il settore: innovazione e ricerca al servizio della zootecnia, della produzione lattiero-casearia e della nutrizione per trovare soluzioni applicabili nel settore e ribadire il ruolo fondamentale del latte e dei prodotti derivati in un'alimentazione sostenibile ed equilibrata; le certificazioni ed il benessere animale, così come il controllo e le procedure analitiche, i controlli in linea pre-trasformazione, la robotica e le analisi in stalla o l'importanza dei prodotti lattieri nell'alimentazione delle varie fasi della vita. Tanti aspetti che possono coadiuvare e migliorare la gestione della filiera lattiero-casearia nazionale e la salute dei consumatori.

Il Convegno è organizzato dal Comitato italiano FIL/IDF con l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, l'Università degli Studi di Milano, l'Università degli Studi di Parma, l'Associazione Italiana Tecnici del Latte ed il supporto della Fondazione Invernizzi.

Il Convegno vuole offrire ai giovani ricercatori operanti in Italia l'opportunità di confrontarsi e discutere, con esponenti ed esperti delle imprese attive nel settore, i temi delle proprie ricerche per individuare quelle che più di altre si rivelano utili e trasferibili alla realtà produttiva o idonee a costituirne nuove basi conoscitive.

Gli abstract delle ricerche possono essere inviati alla segreteria del Comitato italiano  (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. ) entro il il 5 marzo 2018. Maggiori informazioni sono disponibili sul sito dell'evento.

Con le sue 4.703 imprese attive, la cooperazione agroalimentare italiana garantisce occupazione a più di 91.500 addetti e genera un fatturato di quasi 35 miliardi di euro, pari al 23% del giro d'affari dell'alimentare italiano, ottenuto attraverso la lavorazione e trasformazione di una quota pari al 32% della materia prima agricola italiana, per un valore di 16,1 miliardi di euro. Pur in presenza di un leggero calo dei soci produttori aderenti (-3%), la cooperazione registra una crescita sia del fatturato (+0,6%) che dell'occupazione (+0,9%). Buone anche le performance dell'export: complessivamente nel 2016 il sistema cooperativo italiano ha realizzato oltreconfine il 17% del proprio fatturato per un totale di circa 5 miliardi di euro, pari al 13% delle esportazioni agroalimentari italiane.

Questi i numeri principali emersi dall'Osservatorio della Cooperazione Agricola Italiana – Rapporto 2017 istituito presso il Mipaaf e sostenuto dall'Alleanza delle Cooperative Agroalimentari (Agci-Agrital, Fedagri-Confcooperative, Legacoop Agroalimentare) e Unicoop.

"Sono soddisfatto del quadro economico fotografato dal rapporto – commenta Giorgio Mercuri, presidente dell'Alleanza delle Cooperative Agroalimentari – in particolare per il contributo importante che le cooperative stanno dando in termini di incremento delle vendite sui mercati internazionali. Il settore lattiero-caseario ha visto aumentare il proprio export del 20% in un solo anno, mentre le prime 25 cooperative vitivinicole hanno in media la metà del loro giro d'affari derivante proprio dall'export".

Da evidenziare anche il ruolo strategico che la cooperazione agroalimentare gioca nella valorizzazione dei prodotti made in Italy, tanto in Italia quanto sul mercato estero: le imprese cooperative, infatti, lavorano materia prima che per il 74% è di provenienza locale, per il 24% nazionale e solo per il 2% estera. "Questo è possibile grazie al forte legame che le imprese cooperative hanno con la propria base sociale di agricoltori – spiega Ersilia Di Tullio, responsabile cooperazione della società Nomisma che ha curato lo sviluppo dello studio -. Oggi la quota prevalente degli approvvigionamenti di materia prima delle cooperative è costituita dai conferimenti dei propri soci, come evidenzia il grado di mutualità pari in media all'83%".

Carne, ortofrutta, latte e vino si confermano i principali settori cooperativi grazie al forte legame con la base produttiva agricola. Le cooperative del settore delle carni fresche e trasformate esprimono la quota di fatturato più importante (8,9 miliardi di euro, pari al 26% del totale); segue il comparto dell'ortofrutta (8,7 miliardi, 25% del fatturato totale), quello del latte (6,6 miliardi, 19%), dei servizi (4,8 miliardi, 14%) e del vino (4,5 miliardi, 13%).

In dieci anni cresciuti tutti gli indicatori economici
L'Osservatorio ha inoltre monitorato l'evoluzione nel corso degli ultimi dieci anni delle prime 25 cooperative per fatturato dei settori ortofrutticolo, lattiero-caseario e vitivinicolo, che ha evidenziato un consolidamento delle dimensioni medie aziendali e tendenze positive di tutti i principali indicatori di performance economico-finanziaria. Spicca la crescita a tre cifre (+112%) del fatturato delle top25 nel vino e quella, sempre molto alta (+82%), registrata dalle cooperative dell'ortofrutta. In dieci anni sono cresciute anche le retribuzioni lorde, da un +42% nelle cooperative dell'ortofrutta al +126% nel comparto del vino.
Questa crescita non ha compromesso il forte legame con la base sociale, che si mantiene molto saldo anche in queste grandi cooperative, come dimostrano i valori di mutualità pari rispettivamente all'87% per le Top25 del latte ed all'85% per le Top25 dell'ortofrutta e del vino.

Piombo nella Farina BIO di grano duro Senatore Cappelli. Ministero della salute segnala richiamo: "Rischio chimico", riscontrati livelli superiori ai limiti

Il Ministero della salute, ieri ha pubblicato sul sito nella pagina dedicata alle allerte alimentari nella sezione "Avvisi di sicurezza", il richiamo della Farina BIO di grano duro Senatore Cappelli Macinata a pietra da Agricoltura Biologica per la presenza di tenori di piombo oltre i limiti consentiti. Il provvedimento è stato disposto in via precauzionale dall'azienda produttrice, Gorfini Giuliano con sede dello stabilimento ad Anghiari (AR) Loc. San Lorenzo n. 43.

La farina coinvolta dal richiamo è venduta nella confezioni da 1 kg e fa parte del lotto con scadenza 10 luglio 2018. Si raccomanda di non consumare il prodotto e di restituirlo al punto vendita dove è stato acquistato, che provvederà al rimborso. L'assorbimento di piombo, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", può costituire un grave rischio sanitario, può ostacolare lo sviluppo del processo cognitivo e delle prestazioni intellettuali nei bambini, nonché aumentare la pressione sanguigna e le patologie cardiovascolari negli adulti.

(4 dicembre 2018)

Sempre difficile ipotizzare le probabili tendenze a breve e a medio periodo. Non era prevedibile, nemmeno dai più esperti, un indice di cambio euro /dollaro a questi livelli.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 2 gennaio 2018
Il mercato continua ancora nella sua fase di stabilità. Non si riscontra carenza di merce e gli stock di riporto sono disponibili. Le previsioni meteo nelle zone sensibili del Sud America segnano positivo e il marcato langue o scende leggermente. I fondi d'investimento hanno proseguito nella fase di riduzione delle loro posizioni di "lungo" su diverse commodities. Gli esperti di statistiche segnalano che normalmente al 31/12 i fondi arrivavano mediamente lunghi, mentre quest'anno sono tutti corti. Interessante sarebbe capire quando potrà invertirsi la tendenza.

Ormai risulta molto difficile comprendere le tendenze a breve e medio periodo. A tale proposito è interessante segnalare un'indagine realizzata lo scorso 07 dicembre su un ampio campione di Istituti di Credito. Su 55 banche nessuna aveva stimato il rapporto euro/dollaro a questi livelli ad un mese di termine, mentre su 62 banche solo 8 davano questa ipotesi di cambio a tre mesi di termine, e a sei mesi, su 63 banche, solo 21 davano valori tra 1,20 e anche qualche 1,25. Con l'orizzonte di un anno invece la maggioranza indicava valori significativamente variabili dall'1,07 al 1,30 ma la quota maggiormente ipotizzata era 1,25. Un "Super Euro" quindi non previsto nel breve periodo.

Sul mercato interno nulla di nuovo. Siamo a fine corsa per i cruscami di grano e continua a tenere il mercato delle fibre, foraggi, bucce di soya, polpe. Tiene il girasole, sia proteico che non, mentre segna un leggero ridimensionamento il comparto soya per via del cambio. Stabili mais e grano tenero, mentre in leggera tensione sono il grano duro e l'orzo.

Pochi, a oggi, i prezzi in circolazione. Solo a titolo di cronaca: la farina di soya 44 quota intorno ai 310 euro e la proteica a 320, la convenzionale ogm free 44% a 390.

Permangono gravi i problemi connessi alla logistica che si presume protrarranno protrarsi per tutta la prima quindicina di gennaio.

Il mercato delle bioenergie continua la sua ormai vana ricerca di mais aflatossinato.

Indicatori internazionali 2 gennaio 2018 
l

'Indice dei noli è sceso a 1.366 punti, il petrolio ruota attorno 61$ e l'indice di cambio segna 1,20419.

(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Editoriale: - Buon Anno! - Sciolte le Camere e anche lo Ius soli - Epidemia di salmonella tra neonati collegata a lotti di latte artificiale contaminati della "Lactalis Group" in Francia. - Parmigiano Reggiano - il Piano di Bertinelli - La bilancia agroalimentare nazionale -

SOMMARIO Anno 16 - n° 52 31 dicembre 2017
1.1 editoriale
Sciolte le Camere e anche lo Ius soli.
2.1 sicurezza alimentare Epidemia di salmonella tra neonati collegata a lotti di latte artificiale contaminati della "Lactalis Group" in Francia.
3.1 parmigiano reggiano Parmigiano Reggiano - il Piano di Bertinelli
4.1 bilancia agroalimentare La bilancia agroalimentare nazionale nel periodo gennaio-settembre 2017
5.1promozioni "vino" e partners
6.1 promozioni "birra" e partnerss

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Roma, 21 dicembre 2017 - Le esportazioni agroalimentari italiane si avviano a chiudere il 2017 con un nuovo livello record. Nei primi nove mesi dell'anno, infatti, il valore dei prodotti agroalimentari diretti all'estero è aumentato del 6,4% su base annua e ha raggiunto i 28 miliardi di euro. Con questo tasso di crescita, a fine anno sarà superata la soglia dei 40 miliardi.

Il risultato deriva soprattutto dalla dinamica dell'industria alimentare che rappresenta oltre l'80% delle esportazioni del comparto e che ha aumentato le esportazioni del 7,1%. Anche l'export agricolo è cresciuto del 3,3% arrivando a 5,1 miliardi di euro.

Parallelamente anche le importazioni di prodotti agroalimentari sono cresciute, ma a un tasso più contenuto rispetto all'export (+5,3% annuo), attestandosi a poco più di 33,3 miliardi di euro.

Di conseguenza, si evidenzia nei primi nove mesi del 2017 una riduzione del deficit della bilancia commerciale agroalimentare di 114 milioni di euro rispetto all'anno precedente.

Considerando le due componenti del comparto, il miglioramento del saldo è da ricondurre all'industria alimentare che ha sfiorato 2 miliardi di surplus nel periodo in esame, aumentando di 441 milioni di euro su base annua.

Il settore agricolo, invece, ha registrato un disavanzo superiore a 5,5 miliardi di euro, in peggioramento di 328 milioni di ero rispetto ai primi nove mesi dello scorso anno.

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(Ismea 21 dicembre 2017) - In allegato il rapporto ISMEA completo

Bertinelli: in due anni dovremo trovare nuovi spazi di mercato. "In due anni dobbiamo trovare uno spazio di mercato pari a uno Stati Uniti e due Canada". I quattro pilastri su cui si svilupperà il programma quadriennale di Nicola Bertinelli.

di Lamberto Colla Noceto, 28 dicembre 2017 - Come ormai è consuetudine si è tenuto a Noceto, organizzato dalla cooperativa di servizi "Agriverde", il tradizionale incontro di fine anno con il Presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano per fare il punto della situazione del Re dei formaggi e valutare le prospettive future, anche alla luce dell'aumento produttivo che si è realizzato in questi ultimi anni.

20171228-Relatori-IMG 6402A Mauro Scaccaglia e Stefano Pattini il compito di fare gli onori di casa e di presentare il Nuovo Presidente del Consorzio, anche se, a onor del vero, Nicola Bertinelli come sottolineato da Scaccaglia, "E' un vicino di casa" e perciò già ben noto agli operatori agricoli intervenuti numerosi alla sala civica del Comune di Noceto.

"Non pensavo che l'incarico al Consorzio fosse così impegnativo - ha esordito Nicola Bertinelli -. Abbiamo preso in eredità pesante, perché per la prima volta il Consorzio ha in gestione 3.650.000 forme. Il Parmigiano Reggiano viene venduto mediamente ogni 22 mesi. Quindi nel 2017 abbiamo venduto il formaggio fatto nel 2015 pari a 3.300.000 forme. Se nulla cambia, 3.300.000 forme rappresentano l'equilibrio di mercato per consentire alla filiera di avere una remunerazione adeguata di tutti i capitali investiti. Ma nel 2016 abbiamo prodotto 3.470.000 forme, ovvero 170.000 forme in più. Nel 2018 dovremo perciò collocare 170.000 forme in più rispetto all'equilibrio di mercato. Nel 2017 stiamo sfondando il muro delle 3.650.000 forme che corrispondono a 180.000 forme in più da vendere nel 2019. 2018 più 2019 avremo quindi da collocare 350.000 forme in più che, se rapportate ai 3,3 milioni, rappresentano un +10%. Per dare una fotografia di quanto valgano, gli Stati Uniti, che sono il nostro mercato estero più importante ne assorbe 250.000 e il Canada 50.000 forme. In due anni dobbiamo trovare uno spazio di mercato pari a uno Stati Uniti e due Canada".

20171228-bertinelli-primopiano2-IMG 6401Il primo pensiero, da quando è diventato Presidente lo scorso 11 aprile, dopo avere analizzato i dati, è stato di mettersi a "testa bassa e cominciare a pensare come sviluppare questi spazi di mercato. Girando vivo una strana sensazione, da un lato un grande entusiasmo perché mai come oggi il nostro comparto sta vivendo un momento così positivo, ma dall'altro c'é la sensazione che "prima o poi arriva una tramvata" cioè sembra un po' come essere a Napoli sotto al Vesuvio, c'è il mare, c'è il sole ma prima o poi il vulcano erutta".

I mercati non sono delle calamità naturali.
Utilizzando la similitudine di "Napoli", Nicola Bertinelli ha inteso sottolineare che i mercati "non sono delle calamità naturali ma sono il risultato delle strategie che si intraprendono."

Insomma occorre attrezzarsi per sostenere e reggere i momenti più difficili e siccome i dati sono chiari nell'indicare quando il prossimo "uragano" colpirà in zona, Nicola Bertinelli, appena insediato al vertice del Consorzio, ha perciò immediatamente messo in campo tutta una serie di strumenti atti a ammortizzare l'impatto negativo allo scopo di mantenere remunerativo il lavoro di tutti gli operatori di filiera, anche nei momenti di maggior tensione.

"Non tutti gli uragani sono come Kathrina. Costruiremo la nostra strategia su quattro pilastri. Innanzitutto, il mercato nazionale: ci sono 3,5 milioni di famiglie fedelissime al Parmigiano Reggiano, 3,9 milioni al Grana Padano e 14 milioni di famiglie che comprano indistintamente uno o l'altro. Significa che noi non siamo stati molto bravi nel passato a far capire la distintività del Parmigiano Reggiano."

20171228-pubblico2-IMG 6410La strategia.
Innanzitutto occorre fermarsi. Bloccare la produzione per dar tempo ai mercati di metabolizzare il surplus produttivo che si è venuto a generare in questi ultimi anni. Individuati perciò i gruppi di potenziali consumatori (dalle neo mamme agli anziani per passare dagli sportivi e così via) "dobbiamo pertanto mettere in campo azioni di riposizionamento della marca, comunicando ai consumatori e riempiendo di contenuti la marca Parmigiano Reggiano. La nostra brand equity è altissima, ricca di contenuti, anche nuovi, da individuare e meglio trasmettere, ma dobbiamo spiegare che il nostro prodotto è insostituibile".

Una campagna di comunicazione che andrà a "colpire" i target ben identificati e utilizzando tutti gli strumenti più efficaci, dalla campagna televisiva, ai social media per arrivare anche concorsi a premi (in palio ci sarà un importante premio finale) e raccolte punti con un catalogo di prodotti realizzato da grandi firme in esclusiva per Parmigiano Reggiano; il tutto all'insegna dell'eccellenza.

Se è vero che il marchio "Parmigiano Reggiano" è tra i 10 brand più famosi al mondo occorre che siano adeguati i messaggi e i premi in posti in palio.

Dei 20 milioni di euro destinati alla comunicazione, 12,3 milioni saranno investiti sul mercato nazionale e quattro di questi alle catene distributive e punti vendita.

Al mercato estero invece saranno destinati 8 milioni di euro. "Oggi esportiamo il 38% della nostra produzione. Il 70% di quanto vendiamo all'estero si consuma in Francia, Germania, Regno Unito, Canada e Stati Uniti."

Dall'analisi di mercato, la Cina viene esclusa per ragioni di distanza culturale e da una ridottissima vocazione al consumo di formaggio. Solo 40 chilogrammi al giorno è infatti il consumo attuale di Parmigiano Reggiano che viene dalla Grande Muraglia.

"Pensiamo invece - prosegue Bertinelli - ai Paesi del Golfo, all'Arabia Saudita, agli Emirati Arabi Uniti, a Dubai, che danno un grande valore agli aspetti salutistici del prodotto. In quelle zone il nostro formaggio è visto come un prodotto buono, sano, genuino, ma anche un piccolo lusso che tutti possono permettersi. Fra l'altro, non dimentichiamo che Dubai ospiterà l'Expo 2020 e il Qatar ospiterà i mondiali di Calcio del 2022."

Terzo Pilastro: Lotta alla contraffazione.
"Abbiamo istituito una sorveglianza giorno e notte delle 34 linee degli impianti di grattugia, in modo da garantire che tutto quello che viene commercializzato come Parmigiano Reggiano, effettivamente lo sia. Prima di questi controlli c'erano circa 60mila forme di sbiancato che attualmente sono fuori dal circuito del grattugiato. Oggi le forme in grattugia sono 420mila. Appena insediato ho assunto 25 persone e poco dopo altre 7 per avere una copertura totale, 7 giorni su sette."

Dal Caseificio agli allevatori.
"Abbiamo parlato di quello che faremo dal Caseificio al consumatore, ma adesso dobbiamo lavorare anche sulla parte che va dal caseificio alla base."

Il nuovo disciplinare impone nuovi parametri, tra sostanza grassa e caseina, e questo obbliga a una nuova e maggiore attenzione da parte dell'allevatore affinché non venga pregiudicata la produzione. Il prodotto verrà infatti sbiancato se verrà superato il rapporto stabilito (1,1 +12% ndr).
Ma grande importanza è stata data alla alimentazione delle bovine e alla loro migliore attitudine genetica all'assimilazione dei foraggi e e al Benessere animale.
"Noi abbiamo anche la responsabilità - sottolinea il Presidente - di essere i produttori del Parmigiano Reggiano. Noi dobbiamo fare le cose giuste anche nei nostri caseifici e nelle nostre stalle. E qui si apre un grande capitolo. Primo perché è giusto. Secondo perché ci conviene. Credo che questi mesi, questa presidenza, che dice di tenere la barra a dritta, ci sta dimostrando che dalla legalità abbiamo solo da guadagnare. Noi siamo quelli che hanno la "Moneta Buona" (Parmigiano Reggiano ndr)".

Un ultimo inciso Nicola Bertinelli l'ha dedicato al capitolo del benessere animale e all'alimentazione delle bovine. "Stiamo concludendo - informa Bertinelli - un accordo con l'ANAFI per iniziare uno studio sulla genomica per una vacca destinata alla produzione di Parmigiano Reggiano. Non una vacca solo da formaggio, ma una vacca da foraggio. Una bovina, quindi, predisposta geneticamente a utilizzare nel modo più efficiente i foraggi che, nel nostro territorio, possono essere anche grossolani."

In effetti, come ha concluso il Presidente, attualmente vengono munte le medesime vacche che si utilizzano oltre Po dove la razione è "fatta con 34 kg. di insilato di mais, 1 kg di paglia e 1 kg di fieno. Noi utilizziamo le stesse bovine. E' come utilizzare una macchina che va a cherosene con il gasolio agricolo".

Molti quindi gli spunti che hanno animato il dibattito che è seguito e ha trovato molti concordare, anche sulla questione del benessere animale. In particolare, Filippo Arduini di Agriverde, ha richiamato l'esperienza, molto positiva per i risvolti economici di stalla, che aveva ricevuto il finanziamento (PSR) sette anni fa e non più rifinanziato per ragioni connesse, presumibilmente, alla difficoltà di rendicontazione e di controllo.

Giovedì, 28 Dicembre 2017 16:11

A CLAI il "Grifo di cristallo"

Occupazione giovanile, più innovazione ed export: il premio "Città di Imola" alla Cooperativa di Sasso Morelli per aver valorizzato la cultura e le tradizioni agroalimentari del territorio.

"CLAI è una Cooperativa agricola che opera sia nel settore dei salumi che in quello delle carni fresche bovine e suine. È un'eccellenza nazionale nell'agroalimentare e nella lavorazione di carni 100% italiane, che realizza 235 di euro di fatturato (2016) e ha alle sue dipendenze 470 persone. Un occhio all'innovazione, con l'utilizzo di linee industriali che garantiscono la totale sicurezza degli alimenti e l'omogeneità dei prodotti, e una particolare attenzione alla distribuzione per essere presenti in tutti i canali di vendita e in tutte le regioni italiane".

È con questa motivazione che la CLAI ha ricevuto il riconoscimento "Città di Imola – Grifo di cristallo" assegnato dall'Amministrazione comunale a cittadini in vita, enti, associazioni, aziende, istituti scolastici che si sono distinti nei rispettivi campi di attività, valorizzando così l'intera comunità imolese.

Fin dal 1962, anno della sua nascita, CLAI si pone l'obiettivo di crescere in armonia con la realtà in cui è sorta: un impegno e un bene per la comunità che vuole continuare a tramandarlo per le future generazioni. L'attaccamento alle tradizioni e alla cultura imolese è forte ma la visione imprenditoriale guarda anche all'estero.

"Per continuare a crescere a livello internazionale come stiamo facendo è necessario guardare da dove siamo partiti – spiega Giovanni Bettini Presidente di CLAI. - Voltiamo continuamente la testa per non scordarci mai della nostra storia basata su un legame strettissimo tra le persone e con il territorio, permeato da un forte senso di comunità e dai suoi valori. Il nostro obiettivo è far conoscere questi valori anche fuori dall'Italia. Da sempre coltiviamo i terreni, gestiamo gli allevamenti e svolgiamo internamente ogni fase della lavorazione, fino alla produzione: una filiera controllata dai campi alla tavola, che integra e gestisce il patrimonio della tradizione con le nuove esigenze nutrizionali e gli stili di vita del moderno consumo".

CLAI sta incrementando la sua presenza nei Paesi dell'Unione Europea, sconfinando anche nel grande mercato dell'Est con un aumento dell'export del 27%. Il progetto estero di CLAI prevede inoltre di ampliare le esportazioni in Canada e Giappone. Negli ultimi dieci anni, oltre ad aumentare l'export e il fatturato, CLAI ha aumentato il proprio organico di 65 persone, credendo nel cambio generazionale e dando spazio e opportunità lavorative ai giovani (l'età media è 43 anni e gli under 35 sono il 22,39% dei dipendenti).

"Ogni nostro salame – spiega Bettini – è il risultato di una sfida: produrre bontà coltivando valori e passione. Credere nell'Italianità è anche continuare ad investire in innovazione in Italia, ad assumere persone e a valorizzare giovani".

Oltre l'investimento di 17 milioni di euro, che prevede ampliamento e ristrutturazione dello stabilimento di Sasso Morelli e di Faenza (1,5mln sarà destinato al prosciuttificio Zuarina e 1mln per il centro direzionale Villa La Babina), nel 2017 CLAI ha completato importanti attività di ricerca e sviluppo incentrate, in particolare, su progetti volti all'innovazione e al controllo dei processi produttivi, per perseguire un costante miglioramento nella qualità del prodotto.

"Siamo tra i pochi stabilimenti in Italia che da quest'anno ha messo in funzione la nuova linea di controllo Meat Master, – precisa il Presidente Bettini. – Presso lo stabilimento di Sasso Morelli questo sistema analizza la carne in continuo, garantendo il controllo istantaneo delle caratteristiche nutrizionali durante il processo produttivo, al fine di accrescere la qualità e la massima uniformità e sicurezza: con verifiche istantanee della tracciabilità di ogni lotto di carne conferito, del contenuto di grassi e proteine, il tutto governato da sistemi informatici avanzati".

Innovazione e rispetto per l'ambiente. La sensibilità nel campo della sostenibilità ambientale è sempre stato un elemento distintivo di CLAI: un esempio concreto è la realizzazione dell'impianto di biogas per la produzione di energia elettrica e calore da sottoprodotti aziendali. Il progetto è stato sviluppato sulla base di un'analisi effettuata dai dati provenienti dal piano annuale di alimentazione con l'obiettivo di produrre energia, attraverso la valorizzazione di sottoprodotti e scarti di macellazione.

Editoriale: - Cosa succede in Birmania? - Cereali e dintorni. Mercati stagnanti - Lattiero caseari. Latte spot in caduta libera. - Sol D'oro Emisfero Nord . Dal 14 al 19 febbraio 2018 la 16a edizione - Elogio del mandarino. - Dynamic show di Fieragricola a Verona - Elena Maria Longobardi è il nuovo Console Onorario della Repubblica d'Austria -

SOMMARIO Anno 16 - n° 51 24 dicembre 2017

1.1 editoriale
Cosa succede in Birmania?
3.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Latte spot in caduta libera.
4.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercati stagnanti.
5.1 eventi Sol D'oro Emisfero Nord . Dal 14 al 19 febbraio 2018 la 16a edizione
5.2 salute e benessere Elogio del mandarino. Un toccasana per la nostra salute. Tra le qualità è un nemico di ansia e insonnia
6.1 grano e pasta Pasta: un patto per superare la "guerra del grano"
6.2 eventi Dynamic show di Fieragricola a Verona
7.1 consolato d'austria Elena Maria Longobardi è il nuovo Console Onorario della Repubblica d'Austria
8.1 agricoltura al femminile Ambiente, biologico e agricoltura sociale: premiate le 6 imprenditrici del "De@Terra"
9.1 promozioni "vino" e partners
10.1 promozioni "birra" e partners

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20171224-cibus51-COP

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Il concorso di Veronafiere/Sol&Agrifood è il più importante al mondo per gli oli extravergine di oliva di qualità. Protagonista la produzione del Bacino del Mediterraneo. Molte le iniziative per promuovere gli oli vincitori.

Iscrizioni aperte, consegna dei campioni entro il 9 febbraio. Tariffe agevolate per espositori e coespositori di Sol&Agrifood.

Verona, 18 dicembre 2017 – Italia, Spagna, Grecia, Tunisia, Marocco, Turchia, Croazia, Portogallo, Slovenia sono questi i principali Paesi produttori di olio extravergine di oliva del bacino del Mediterraneo che si potranno sfidare a Veronafiere dal 14 al 19 febbraio 2018, nella 16a edizione di Sol d'Oro Emisfero Nord.

Banco di prova per quelle imprese che hanno nella qualità e nella valorizzazione del territorio di origine le linee guida della propria attività, il concorso di Veronafiere/Sol&Agrifood è considerato la competizione internazionale in blind tasting più importante al mondo e l'appuntamento di riferimento per l'olio extravergine di oliva di qualità.

Per i vincitori di ognuna delle tre categorie previste (Extravergine divisa in fruttato leggero, fruttato medio e fruttato intenso, Monovarietale e Biologico), il premio è il Bollino di Sol d'Oro (Sol d'Oro – Sol d'Argento – Sol di Bronzo), che può essere riportato sulle bottiglie destinate alla vendita; novità di quest'anno un bollino speciale anche per i vincitori delle gran menzioni.

Proprio la visibilità rispetto a buyer e consumatori è la peculiarità che rende interessante partecipare a Sol d'Oro, che è diventato nel tempo un vero e proprio strumento di marketing per gli oli vincitori e per quelli insigniti di gran menzione. Merito sia del valore del giudizio espresso riconosciuto dai buyer internazionali, sia per lo stretto legame con Sol&Agrifood.

Molte infatti le attività promozionali che il Salone Internazionale dell'Agroalimentare di Qualità, che si svolge ogni anno in contemporanea con Vinitaly ed Enolitech (15-18 aprile 2018 – www.solagrifood.com ), dedica ai vincitori delle due edizioni (Emisfero Nord ed Emisfero Sud) del concorso: dalla realizzazione e distribuzione ai buyer e ai giornalisti italiani ed esteri della guida "Le stelle del Sol d'Oro", alle tante degustazioni libere e guidate rivolte agli operatori specializzati in arrivo da 130 Paesi; tra queste anche un walk around tasting con incontri b2b riservati, oltre che ai vincitori di medaglia, anche a chi ha ricevuto la gran menzione presenti a Sol&Agrifood come espositori.

A queste iniziative, si aggiungono cooking show e mini corsi dimostrativi, con l'uso esclusivo degli oli menzionati, il cui scopo è quello di migliorare e ampliare la conoscenza e l'utilizzo dell'olio extravergine in cucina.

Iscrizioni aperte e consegna dei campioni entro il 9 febbraio 2018. Tariffa agevolata per espositori e coespositori di Sol&Agrifood.

Informazioni su http://www.solagrifood.com/it/preiscrizioni-sol-oro-2018 

(Veronafiere 18 dicembre 2017)

Patto di filiera per aumentare disponibilità grano duro italiano firmato da Cia, Confagricoltura, Copagri, Aci agroalimentare, Aidepi e Italmopa

Un patto di filiera per rafforzare la competitività della pasta italiana aumentando la disponibilità di grano duro italiano adatto alla pastificazione, incentivandone la produzione sostenibile e la tracciabilità, e sostenendo gli agricoltori che scelgono di puntare sulla qualità.

Questi i punti principali del protocollo di intesa per migliorare il grano duro italiano siglato nei giorni scorsi da AIDEPI-Associazione delle Industrie del Dolce e della Pasta Italiane, Alleanza delle cooperative agroalimentari, Cia-Agricoltori Italiani, Confagricoltura, Copagri-Confederazione Produttori Agricoli e ITALMOPA-Associazione Industriali Mugnai d'Italia.

"Un atto fondamentale - secondo CIA-Agricoltori Italiani di Reggio Emilia - per cercare di superare una situazione di conflitto nella filiera cerealicola che non fa che danneggiare uno dei prodotti di punta del 'Made in Italy' alimentare e dare valore ai rapporti di filiera, rafforzando la produzione di grano duro italiano di qualità".

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(21 dicembre 2017 - fonte Cia di Reggio Emilia)

Domenica, 24 Dicembre 2017 07:53

Dynamic show di Fieragricola a Verona

In programma dal 31 gennaio al 3 febbraio 2018 su più di 8mila metri quadrati la Formula 1 della meccanica agraria.

Verona, 13 dicembre 2017. Non solo trattori ma anche attrezzature agricole di ultima generazione, con la 'Formula1' del settore primario al lavoro.
È il Dynamic Show di Fieragricola (Veronafiere, 31 gennaio-3 febbraio 2017), un'area demo-dinamica esterna di 8.500 metri quadrati per la presentazione, in movimento, delle novità di mercato in tema di macchine e attrezzature agricole.

Organizzato da L'Informatore Agrario, Mad-Macchine Agricole Domani in collaborazione con Veronafiere e il dipartimento di Territorio e Sistemi agro-forestali dell'Università di Padova, il Dynamic Show sarà attivo per tutta la durata della manifestazione.

Tre gli appuntamenti giornalieri (ore 10.30, 12.30 e 14.00) nell'area A di Fieragricola, con i principali brand del mercato impegnati a dimostrare le caratteristiche tecnico-pratiche delle loro attrezzature, rigorosamente in azione, per l'agricoltura conservativa in pieno campo, la gestione del vigneto e del frutteto e per un'agricoltura 4.0 e di precisione. Nel 2016 sono state oltre 13mila le persone che hanno assistito alle prove degli oltre 40 costruttori presenti nell'area del Dynamic Show.

Secondo le proiezioni di FederUnacoma, dopo tre anni di flessione il 2017 invertirà il segno riportando le immatricolazioni di macchine agricole in terreno positivo, con un incremento di quasi il 10% rispetto al 2016 e un valore di circa 8 miliardi di euro. Una ripresa spinta soprattutto dagli investimenti attivati con i Programmi di sviluppo rurale e i fondi Inail per l'acquisto di nuovi mezzi in agricoltura.

Granarolo oggi ha richiamato, in via precauzionale, alcuni lotti di latte Accadì, che hanno evidenziato presenza di grumi e di instabilità al riscaldamento/bollitura del latte. Nello specifico si tratta dei lotti:

LQ7325E LATTE UHT PS ACCADÌ 500 ML BOTTIGLIA 8002670163094 scadenza 20/03/2018;

LQ7324E LATTE UHT PS ACCADÌ 500 ML BOTTIGLIA 8002670163094 scadenza 19/03/2018;

LQ7326E LATTE UHT PS ACCADÌ 500 ML BOTTIGLIA 8002670163094 scadenza 21/03/2018;

LQ7321E LATTE UHT SCREMATO ACCADÌ 500 ML BOTTIGLIA 8002670163100 scadenza 16/03/2018;

LQ7322E LATTE UHT SCREMATO ACCADÌ 500 ML BOTTIGLIA 8002670163100 scadenza 17/03/2018;

LQ7327E LATTE UHT SCREMATO ACCADÌ 500 ML BOTTIGLIA 8002670163100 scadenza 22/03/2018;

LQ7328E LATTE UHT SCREMATO ACCADÌ 500 ML BOTTIGLIA 8002670163100 scadenza 23/03/2018;

LQ7329E LATTE UHT SCREMATO ACCADÌ 500 ML BOTTIGLIA 8002670163100 scadenza 24/03/2018;

LQ7324D LATTE ACCADI' UHT 1% VIT TEA 1LTX6 8002670163605 scadenza 19/03/2018;

LQ7325D LATTE ACCADI' UHT 1% VIT TEA 1LTX6 8002670163605 scadenza 20/03/2018;

LQ7320D LATTE ACCADI' UHT 1% VIT TEA 1LTX6 8002670163605 scadenza 15/03/2018;

LQ7321D LATTE ACCADI' UHT 1% VIT TEA 1LTX6 8002670163605 scadenza 16/03/2018;

LQ7322D LATTE ACCADI' UHT 1% VIT TEA 1LTX6 8002670163605 scadenza 17/03/2018;

LQ7326D LATTE ACCADI' UHT 1% VIT TEA 1LTX6 8002670163605 scadenza 21/03/2018;

LQ7327D LATTE ACCADI' UHT 1% VIT TEA 1LTX6 8002670163605 scadenza 22/03/2018;

LQ7327D LATTE ACCADI' UHT SCREMATO VIT TEA 1LTX6 8002670163186 scadenza 22/03/2018;

LQ7326D LATTE ACCADI' UHT SCREMATO VIT TEA 1LTX6 8002670163186 scadenza 21/03/2018;

LQ7328X LATTE ACCADI' UHT 1% VIT TETRAPRISMA 500ML 8002670163612 scadenza 23/03/2018;

LQ7329X LATTE ACCADI' UHT 1% VIT TETRAPRISMA 500ML 8002670163612 scadenza 24/03/2018.

Sono in corso verifiche, e da quelle effettuate sino ad oggi, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", non risultano rischi per la salute in caso di consumo. Per eventuali informazioni, si invitano i consumatori a chiamare gratuitamente il numero verde: 800-848015 attivo nei seguenti orari: 9.00-13.00 e 14.00-18.00 dal lunedì al venerdì. Il numero verde rimarrà attivo anche nelle giornate 23, 24, 25 e 26 dicembre. L'avviso di richiamo dei lotti è stato pubblicato sul sito dell'azienda.

(22 dicembre 2017)

Un bilancio preventivo 2018 da record: la produzione toccherà il tetto dei 3,7 milioni di forme, i ricavi saranno pari a 33,4 milioni di euro (contro i 25,2 del 2017), gli investimenti promozionali per lo sviluppo della domanda in Italia e all'estero ammonteranno a 20,3 milioni di euro (contro i 14,3 del 2017).

Parma, 21 dicembre 2017 - Si è tenuta oggi a Parma, presso l'Auditorium Paganini, l'Assemblea Generale dei Consorziati del Parmigiano Reggiano. Il momento più significativo della giornata è stato rappresentato dall'intervento di Nicola Bertinelli: a otto mesi dall'insediamento come Presidente del Consorzio, con la sua relazione introduttiva, Bertinelli ha voluto fare il punto sullo stato di salute della filiera della più importante DOP italiana.

Il 2017 vede la produzione di Parmigiano Reggiano crescere complessivamente oltre il 5%: gli oltre 3,65 milioni di forme previste rappresentano il livello più elevato nella storia millenaria del Re dei Formaggi. La sfida che attende il Consorzio di tutela è quella di collocare il Parmigiano Reggiano sul mercato a un prezzo remunerativo: nel 2018 si prevede un ulteriore incremento della produzione che porterà il numero delle forme a quota 3,7 milioni.

L'importanza di questo traguardo trova un riflesso nel Bilancio Preventivo 2018, approvato nel corso dell'Assemblea Generale dei Consorziati: il Bilancio prevede la cifra record di 33,4 milioni di euro di ricavi totali (contro i 25,2 del 2017, un incremento superiore al 30%)). Sono 20,3 i milioni di euro (contro i 14,3 del 2017) destinati a investimenti promozionali per lo sviluppo della domanda in Italia e all'estero: 7 in più rispetto all'anno precedente. Proprio l'export rappresenta una delle leve principali per sostenere l'incremento della produzione: i milioni stanziati per lo sviluppo dei mercati esteri (l'obiettivo è una crescita annua del 2-3%) sono 8, di cui 2,5 per nuovi progetti Paese. Per quanto riguarda l'Italia, l'investimento in attività promozionali, tra programmi in-store, campagne pubblicitarie, sponsorizzazioni, fiere ed eventi, vendite dirette, ammonterà a 12,3 milioni di euro.

Una ulteriore, importante, voce del Bilancio Preventivo 2018 è rappresentata dai 2,14 milioni di euro destinati al programma di sorveglianza straordinaria delle ditte di grattugia e dei laboratori di porzionatura, nonché ad azioni di ricerca scientifica, e sviluppo delle azioni di vigilanza.

«Affinché la filiera del Parmigiano Reggiano si posizioni su una traiettoria di crescita forte e di lungo periodo dobbiamo innanzitutto fare capire al consumatore quali sono le differenze rispetto ai nostri competitor, mettendo in evidenza e facendo percepire i plus unici del Re dei Formaggi, offrendo un prodotto distintivo, customizzato, che risponda alle esigenze specifiche di target diversi, dai foodie agli sportivi passando per le madri che scelgono gli alimenti per i propri figli - spiega il Presidente del Consorzio, Nicola Bertinelli -. Non solo: dobbiamo focalizzarci sui non clienti, puntando ad aprire mercati nuovi e incontestati. Abbiamo il know-how, che mixa un saper fare millenario con l'innovazione tecnologica, e le risorse economiche per fare tutto questo».

Continua Nicola Bertinelli: «Come nuovo Presidente del Consorzio, ho raccolto il testimone di una produzione fortemente cresciuta. Stiamo lavorando alacremente con un unico obiettivo: assicurare le migliori condizioni di collocamento e valorizzazione del Parmigiano Reggiano già prodotto. Le scelte del Bilancio Preventivo 2018 vanno in questa direzione. Ma il ruolo del management deve essere supportato dall'azione del sistema, della gente del Parmigiano Reggiano, che incontro quotidianamente: allevatori, casari e commercianti».

Il Presidente del Consorzio, che dal suo insediamento ha cercato di rafforzare il legame, il coinvolgimento e l'azione comune di tutti i soggetti che legano i loro redditi alla filiera del Parmigiano Reggiano, ha concluso il suo intervento ricordando che «Siamo il formaggio DOP più importante al mondo: un riconoscimento che nasce dalla qualità indiscussa del Re dei Formaggi. La gestione della crescita rappresenta una prova d'esame importante per confermare questa nostra leadership».

20171220-CPR Presidente Nicola Bertinelli e Direttore Riccardo Deserti 1

Mercoledì, 20 Dicembre 2017 15:33

Cereali e dintorni. Mercati stagnanti.

I mercati non si sbilanciano e mantengono i valori. I fondi sembrano "disinteressarsi", per il momento, alle commodities agricole. Anche il meteo segna bel tempo.

Di Mario Boggini e Virgilio Milano 20 dicembre 2017 -
Il mercato continua nella sua fase di stabilità. Di merce non ne manca e gli stock di riporto ci sono. Le previsioni meteo nelle zone sensibili del Sud America sono buone ma il marcato langue o tende a scendere con i fondi d'investimento che hanno ridotto le loro posizioni di "lungo" su varie commodities. Evidentemente, in questo momento, stanno investendo maggiormente in altri settori.

Situazione stagnante, senza impulsi esterni il mercato rischia di restare così per settimane.

Sul mercato interno nulla di nuovo. Ormai si può ufficializzare il fine corsa dei cruscami di grano mentre continua a tenere il mercato delle fibre, foraggi, bucce di soya, polpe. In rincaro il girasole, proteico e non, per effetto di accordi commerciali che spostano alcune rotte di questo prodotto. In leggero ridimensionamento il comparto soya, stabili mais e grano tenero, in tensione il grano duro, mentre prosegue, seppur con cautela, il rincaro dell'orzo.

Rimangono gravi i problemi di logistica che si protrarranno sino alla prima quindicina di gennaio.

Il mercato delle bioenergie continua la sua ormai vana ricerca di mais aflatossinato.

Indicatori internazionali 20 dicembre 2017


l'Indice dei noli è tornato a scendere a 1547 punti, il petrolio è attorno a 58,0 $/bar e l'indice di cambio segna 1,18434.

(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

Officina Commerciale Commodities srl - Milano

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            Andalini Pasta dal 1936

Andalini logo ritaglio

Mercoledì, 20 Dicembre 2017 06:41

Lattiero caseari. Latte spot in caduta libera.

Pesante ridimensionamento dei listini del Latte spot e del burro. Leggera flessione del Grana Padano e flebile rimbalzo positivo del Parmigiano Reggiano.

di Virgilio Parma 19 dicembre 2017 -

LATTE SPOT In caduta libera. Anche questa penultima settimana del 2017 il latte spot perde valore. Alla borsa merci veronese il latte crudo spot nazionale lascia sul terreno il 3,70% adagiandosi tra 39,18€ e 41,24€ /100 litri di latte. Ben più pesante la perdita del latte spot estero che cede il -15,07% (30,93 e 32,92€/100 litri latte). -16,67% è il crollo di prezzo del latte scremato pastorizzato spot estero (9,32-11,39€/100 litri latte).

BURRO E PANNA Sensibile flessione anche per i listini di burro. Milano cede 30 centesimi per ciascuna referenza. Lascia sul terreno quasi 9 punti percentuali la Crema a uso alimentare milanese e 10 centesimi vengono persi dalla Panna scaligera. Perde il -11,67% il burro zangolato a Parma.

Borsa di Milano 18 dicembre:
BURRO CEE: 4,25 €/Kg (-)
BURRO CENTRIFUGA: 4,50 €/Kg. (-)
BURRO PASTORIZZATO: 2,95 €/Kg. (-)
BURRO ZANGOLATO: 2,75 €/Kg. (-)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 2,12 €/Kg. (-)
MARGARINA Novembre 2017: 1,07 -1,13€/kg (=)

Borsa Verona 18 dicembre: (-)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 2,10 - 2,20 €/Kg. (-)

Borsa di Parma 15 dicembre 2017 (-)
BURRO ZANGOLATO: 2,65 €/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 12 dicembre 2017 (-)
BURRO ZANGOLATO: 2,65 - 2,65 €/kg.

GRANA PADANO 18/12/2017 - -5 centesimi. Il Grana Padano DOP, dopo due settimane di stabilità, torna a perdere valore alla borsa di Milano.
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 6,40 - 6,50 €/Kg. (-)
- Grana Padano 15 mesi di stagionatura e oltre: 7,20 - 7,80 €/Kg. (-)
- Fuori sale 60-90 gg: 5,10-5,45€/Kg. (-)

PARMIGIANO REGGIANO 15/12/2017 Lieve risalita del Parmigiano Reggiano. Incrementati di 5 centesimi i valori minimi dei listini parmensi.
- Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 9,65- 10,00 €/Kg. (+)
- Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 10,95 - 11,45 €/Kg. (+)

( CLAL - Grafici allegati in galleria immagini)

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Editoriale: -Prevenzione, parole al vento. - Lattiero caseari. Burro e latte spot ancora in flessione. - Maltempo ed esondazioni a Parma, Reggio Emilia e Modena: Protezione civile al lavoro - Salvati dalle acque. Tre storie di animali a lieto fine -Salmonella nel pepe nero macinato - Turismo dei cammini in Emili Romagna

1.1 editoriale
Prevenzione, parole al vento.
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Burro e latte spot ancora in flessione.
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. I dati USDA di dicembre hanno spinto al ribasso
5.1 Maltempo e esondazioni in emilia Maltempo ed esondazioni a Parma, Reggio Emilia e Modena: Protezione civile al lavoro
6.1 maltempo bonifica parmense Berceto, Terenzo e Solignano. La Bonifica libera le strade interrotte e consente il deflusso delle acque.
6.2 maltempo ENZA Emergenza Enza- aggiornamento
7.1 MALTEMPO FIUME SECCHIA Fiume Secchia, ponti e scuole rimangono chiusi. A Campogalliano decine di animali morti
8.1 maltempo lieto fine Salvati dalle acque. Tre storie di animali a lieto fine
8.2 sicurezza alimentare Salmonella nel pepe nero macinato
9.1 turismo Turismo dei cammini in Emili Romagna
10.1promozioni "vino" e partners
11.1 promozioni "birra" e partners

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Una fotografia della filiera, un confronto sulle sfide per il futuro. Bertinelli: "La filiera del Parmigiano Reggiano sta vivendo un periodo di grandi soddisfazioni su più fronti."

Reggio Emilia, 15 dicembre 2017- Il Ministro Maurizio Martina ha incontrato oggi, presso la sede del Consorzio del Parmigiano Reggiano a Reggio Emilia, gli allevatori e i caseifici produttori del Re dei Formaggi. Una filiera importante, composta da 3 mila allevamenti e da 330 caseifici che producono un fatturato al consumo pari a 2,3 miliardi di euro. Un'occasione di confronto sulla situazione del comparto e sulle sfide per il futuro.

"La filiera del Parmigiano Reggiano sta vivendo un periodo di grandi soddisfazioni su più fronti. Per il 2017 è prevista una crescita complessiva della produzione del 5% che porterà ad un totale di 3,65 milioni di forme: il livello più elevato nella storia millenaria della Dop" ha affermato Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio di tutela.

"Il Parmigiano Reggiano è riuscito a superare brillantemente la tempesta della fine delle quote latte UE – continua Bertinelli – grazie soprattutto alla crescita dei mercati esteri che ci stanno dando molte soddisfazioni. Se nel 2007 la quota export era pari al 15%, lo scorso anno ci siamo attestati intorno al 38% e prevediamo un'ulteriore crescita per gli anni a venire, supportata da un maggiore investimento in comunicazione all'estero".

"La sfida per il futuro? Gestire la crescita di produzione in modo razionale, mantenendo una buona remunerazione per le aziende. Per fare questo, lavoreremo in Italia per invogliare i consumatori che comprano i formaggi a pasta dura a scegliere il nostro prodotto, spiegando per quale motivo vale la pena scegliere la genuinità e l'assoluta naturalità del Parmigiano Reggiano. Ed investiremo sull'estero, per aumentare le vendite nei Paesi vocati al nostro prodotto (Francia, Germania, Regno Unito, Usa e Canada), ed aprirci a nuovi mercati, ad esempio ai Paesi del Golfo che mostrano un interesse crescente verso il Parmigiano Reggiano".

Il Parmigiano Reggiano non solo è garante della qualità italiana nel Food, rappresenta anche un volano per il territorio. Solo nel 2017 sono stati circa 100.000 i turisti che hanno visitato gli allevamenti e i caseifici di produzione. L'iniziativa "Caseifici Aperti" ha riscosso ampi consensi ed è ormai alla sua decima edizione. Lo scorso autunno, sono stati ben 57 i caseifici in tutto il territorio d'origine (Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna a sinistra del fiume Reno e Mantova a destra del fiume Po) che hanno deciso di aprire la porte ai consumatori per permettere loro di toccare con mano come nasce il Re dei Formaggi, e acquistare direttamente dai produttori.

Visite guidate al caseificio e ai magazzini di stagionatura, spacci aperti, eventi per bambini e degustazioni, viaggi alla scoperta della zona d'origine, delle sue terre ricche di storia, arte e cultura: sono queste le attività che saranno al centro delle azioni di marketing del Consorzio.

"Il Parmigiano Reggiano è stato collocato da IPSOS tra i primi 10 brand mondiali per reputazione e valore. Un motivo di grande soddisfazione per allevatori e caseifici che sono orgogliosi di rappresentare la più importante Dop italiana, ma anche una notevole responsabilità che impone al Consorzio di dare l'esempio e di dettare la strada nel rispetto della qualità, dell'identità e delle regole condivise" ha commentato Bertinelli.

"Cosa chiediamo alla politica? Non chiediamo sussidi, né contributi. Chiediamo strumenti e regole per riuscire a rimanere sul mercato ad un prezzo adeguato al valore del nostro prodotto. Chiediamo supporto nella lotta alla contraffazione e all'Italian Sounding. In Europa il nostro sistema di vigilanza e repressione ha quei livelli di efficacia che ancora non sono possibili in tutto il mondo e ai quali l'Unione Europea deve assolutamente puntare. Fuori dall'Unione, si registra infatti un diffuso utilizzo ingannevole di richiami alla nostra denominazione e all'origine geografica del Parmigiano Reggiano, con evidenti ripercussioni negative sulle nostre possibili esportazioni. Chiediamo inoltre supporto negli accordi internazionali bilaterali e transnazionali, perché lo sviluppo del nostro prodotto è legato indissolubilmente alla crescita nei mercati estero" ha concluso Bertinelli.

L'incontro è stato moderato da Mauro Rosati, Direttore Fondazione Qualivita, che ha dichiarato: "Sicuramente la filiera dei prodotti DOP in questi anni ha rappresentato un valore aggiunto per l'Italia sia dal punto di vista economico che da quello sociale e culturale. I territori, con le loro eccellenze agroalimentari e vitivinicole, rappresentano un tratto distintivo del Made in Italy che non è fatto solo di tradizione ma, oggi più che mai, di innovazioni, tecnologie e giovani. La filiera del Parmigiano Reggiano DOP ha contribuito in maniera determinate a questo cambiamento che ha proiettato l'agricoltura italiana in una nuova fase".

Il meeting è stato anche l'occasione per una riflessione sul nuovo libro del Ministro Maurizio Martina: "Dalla Terra all'Italia", un testo dichiaratamente ottimista in cui racconta la passione, la fatica e la voglia di farcela di tanti giovani che stanno rilanciando l'agricoltura e l'alimentazione in un'ottica moderna e innovativa, sensibile alle istanze ecologiche e ai princìpi di cittadinanza e solidarietà.

I fondi si arrendono al cambio meteo del sud america e ripiegano davanti ai dati diffusi dall'USDA.

Di Mario Boggini e Virgilio Milano 13 dicembre 2017 -
Ieri sera, a seguito dei dati USDA di dicembre, il mercato ha dato una interpretazione negativa ripiegando su valori più bassi:

SEMI gen 975,6 (-6,6) mar 987,2 (-6,6) mag 998,2 (-7) lug 1007,6 (-6,6)
FARINA dic 322,9 (-3,1) gen 324,7 (-3) mar 328,9 (-2,9) mag 331,3 (-2,7)
OLIO dic 33,36 (-0,04) gen 33,45 (-0,01) mar 33,60 (-0,01) mag 33,72 (-0,03)
CORN dic 335,6 (-0,6) mar 347,6 (-1,2) mag 356 (-1,2) lug 364,4 (-1,2)
GRANO dic 387,2 (-0,4) mar 410,6 (-2,6) mag 424 (-3,2) lug 437,2 (-4,2)

Quindi il tentativo di rally della farina soya e del seme, voluto e guidato dai fondi, non ha retto al cambio della meteorologia nel Sud America, e si è piegato davanti ai numeri dell'Usda.

Sul mercato interno da registrare il fine corsa in salita dei cruscami di grano. Continua a tenere il mercato delle fibre, foraggi, bucce di soya, e polpe. Si è invece rincarato il girasole sia proteico che non, per effetto di accordi commerciali che spostano alcune rotte di questo prodotto. In leggero ridimensionamento il comparto soya mentre stabili restano i cereali con la sola eccezione del grano duro che rimane in tensione.

Sensibili i problemi di logistica per il mese di dicembre e nella prima quindicina del 2018.

Il mercato delle bioenergie continua la sua ormai vana ricerca di mais aflatossinato.

Indicatori internazionali 13 dicembre 2017


l'Indice dei noli è salito ancora a 1743 punti, il petrolio è attorno a 57,5 $/bar e l'indice di cambio segna 1,17425

(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Restano stabili i listini del Grana Padano e del Parmigiano Reggiano. Scendono invece i prezzi del Latte spot, del burro e della panna.

di Virgilio Parma 12 dicembre 2017 -

LATTE SPOT Prosegue anche in questa seconda settimana di dicembre la flessione del latte spot. Il latte crudo spot nazionale cede il 1,22% e si colloca, alla borsa di Verona tra 41,24€ e 42,27€ /100 litri di latte ). Il latte spot estero cede ancora e si adagia tra 37,12 e 38,15€/100 litri latte. Sfiora il -15% il prezzo del latte scremato pastorizzato spot estero (11,39-13,46€/100 litri latte).

BURRO E PANNA Anche i listini di burro registrano una sensibile flessione negativa dell'ordine di 15 centesimi. Lascia sul terreno quasi 5 punti percentuali la Crema a uso alimentare milanese. Perde il -5,36% il burro zangolato di Reggio Emilia mentre, a causa della chiusura per festività, è rimasto invariato il prezzo di Parma che, con molta probabilità, verrà adeguato il prossimo venerdì.

Borsa di Milano 11 dicembre:
BURRO CEE: 4,55 €/Kg (-)
BURRO CENTRIFUGA: 4,80 €/Kg. (-)
BURRO PASTORIZZATO: 3,25 €/Kg. (-)
BURRO ZANGOLATO: 3,05 €/Kg. (-)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 2,32 €/Kg. (-)
MARGARINA Novembre 2017: 1,07 -1,13€/kg (=)

Borsa Verona 11 dicembre: (-)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 2,20 - 2,30 €/Kg. (-)

Borsa di Parma 08 dicembre 2017 (= causa chiusura borsa 8/12)
BURRO ZANGOLATO: 3,00 €/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 12 dicembre 2017 (-)
BURRO ZANGOLATO: 2,65 - 2,65 €/kg.

GRANA PADANO 11/12/2017 - Ancora stabili i listini del Grana Padano DOP. Nessuna variazione di prezzo registrata alla borsa di Milano
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 6,45 - 6,55 €/Kg. (=)
- Grana Padano 15 mesi di stagionatura e oltre: 7,25 - 7,85 €/Kg. (=)
- Fuori sale 60-90 gg: 5,15-5,50€/Kg. (=)

PARMIGIANO REGGIANO 08/12/2017 Listini invariati per il formaggio Parmigiano Reggiano. Toccati i 10€ per il 12 mesi di stagionatura. Nessuna variazione alla borsa reggiana (12/12/17) per il 24 mesi.
- Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 9,60- 10,00 €/Kg. (=)
- Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 10,90 - 11,45 €/Kg. (=)

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Editoriale: -Cresce il reddito medio ma aumenta la povertà - Sensibile ridimensionamento del latte spot estero, e non solo.- Cereali e dintorni. Farina di soia ancora in crescita - Cento, passaggio di consegne all'Accademia Italiana della Cucina di Cento - VPE, al via la New.co di Veronafiere e Fiere di Parma

-  SOMMARIO Anno 16 - n° 49 10 dicembre 2017
1.1 editoriale
Cresce il reddito medio ma aumenta la povertà
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Sensibile ridimensionamento del latte spot estero, e non solo.
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Non sussistono le condizioni, ma i prezzi sono ancora in aumento.
4.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Farina di soia ancora in crescita.
5.1 Tv e Cucina Cento, passaggio di consegne all'Accademia Italiana della Cucina di Cento
6.1 eventi Merano Wine Festival – Non solo vino
7.1 eventi e fusioni VPE, al via la New.co di Veronafiere e Fiere di Parma
8.1 management lavoro La tecnologia, un mondo tra idee e realtà
8.2 Alimentazione Un nuovo studio rivela le proprietà dell'aglio per combattere le infezioni
9.1 consumi spesa alimentare Si conferma in aumento la spesa alimentare nei primi 9 mesi del 2017
10.1promozioni "vino" e partners
11.1 promozioni "birra" e partners

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(Scarica il PDF alla sezione allegati)

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La spesa delle famiglie per i prodotti alimentari - rilevata attraverso il monitoraggio Ismea-Nielsen - registra nei primi 9 mesi del 2017 un incremento dell'1,3% rispetto allo stesso periodo del 2016.

L'aumento della spesa alimentare è un segnale positivo poiché si tratta della seconda voce del bilancio familiare dopo l'abitazione.
Federalimentare ha dichiarato in questi giorni una crescita della produzione dell'industria alimentare a settembre 2017 di circa 3 punti percentuali, che sebbene maggiormente sostenuta dalla buona accelerazione dell'export trova in parte riscontro anche in un miglior trend delle vendite al dettaglio.

Anche Istat nel mese di settembre ha dichiarato che le vendite al dettaglio "food" sono in netto aumento su base annua (+2,9% in volume) e che il dato relativo a questo mese è al massimo degli ultimi 7 anni.

Secondo gli ultimi dati Ismea-Nielsen, i consumatori italiani nel periodo da gennaio a settembre 2017 hanno speso circa l'1,1% in più per l'acquisto di beni alimentari e il 2,6% in più per le bevande (alcoliche ed analcoliche).
Dopo la lieve contrazione del 2016 (-0,6% derivata dal -4,8% dei freschi e +1,8 dei confezionati), la ripresa della spesa alimentare nel 2017 è sostenuta non più solo dai prodotti confezionati (+1,4%), ma anche dai freschi (+1%).

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(fonte ismea 1 dicembre 2017 -  ALLEGATO il Report ISMEA scaricabile in pdf)

Unicredit accompagna il gruppo De Nigris nel progetto "Elite" di Borsa Italiana e supporta i piani di crescita dell'azienda. L'operazione è finalizzata a sostenere la competitività dell'azienda campana, leader nella produzione di aceti di vino, su tre direttrici: nuovi investimenti, potenziamento della gamma prodotti ed espansione sui mercati esteri.

Modena, 6 dicembre 2017 

Il Gruppo agroalimentare De Nigris-Acetifici di Modena, leader nella produzione di Aceto Balsamico di Modena e condimenti a base di aceto, avvia un piano di crescita e di espansione sui mercati esteri e rinnova la partnership con UniCredit.

A testimonianza della solidità del Gruppo De Nigris e dei validi piani di sviluppo dell'azienda, UniCredit ha infatti accompagnato l'azienda campana nel percorso di ammissione al Progetto "ELITE", l´iniziativa di Borsa Italiana rivolta alle migliori imprese italiane con la finalità di migliorare i rapporti con il sistema bancario e imprenditoriale, di sostenerle nel processo di crescita e apertura verso i mercati esteri e di avvicinarle ai mercati di capitali.

La Banca ha inoltre erogato una linea di credito finalizzata alla crescita delle aziende del Gruppo De Nigris.

L'operazione di finanziamento, coordinata dall'Area Corporate di UniCredit, consentirà all'azienda campana di utilizzare le nuove risorse per incrementare l'attività produttiva grazie a nuovi investimenti (nuovo impianto di filtrazione e nuovi tini in legno). Il finanziamento è inoltre finalizzato al potenziamento della gamma prodotti (in particolare lo sviluppo della linea salse e condimenti) e a fronteggiare l'incremento delle vendite di aceto balsamico invecchiato, derivanti soprattutto dalle strategie di crescita e sviluppo dei mercati esteri che l'azienda intende implementare nei prossimi tre anni, in particolare verso i mercati emergenti.

"Siamo fortemente impegnati a promuovere nel mondo il Made in Italy e il 'saper fare' all'italiana attraverso prodotti simbolo in grado di rappresentare territori e storie di grandi tradizioni. Sempre più apprezzati nel mondo, gli aceti e i condimenti raccontano la creatività e il gusto italiano per la qualità", commenta Raffaele de Nigris che ha seguito l'operazione UniCredit per il Gruppo De Nigris. "La collaborazione con UniCredit rappresenta un esempio virtuoso di collaborazione tra impresa privata e sistema bancario e darà ulteriore slancio al nostro ampio progetto di presidio dei mercati internazionali, oggi terreno competitivo ineludibile per il Made in Italy".

Il gruppo De Nigris, con un fatturato di quasi 80 milioni di euro nel 2017, vanta una storia di oltre due secoli di leadership nella produzione di aceti di vino di eccellente qualità. Ad oggi è leader nella produzione di aceto e primo player italiano con il 22% del mercato domestico e una capacità produttiva di 30 milioni di litri l'anno, che ne fanno uno specialist riconosciuto in ambito mondiale.

Complessivamente il Gruppo De Nigris impiega oltre 150 dipendenti distribuiti nei tre siti produttivi di Caivano, in provincia di Napoli, a Carpi, in provincia di Modena - patria dell'Aceto Balsamico - dove dal 1997 si trova la sede degli Acetifici Italiani Modena e a Reggio Emilia, sede della più grande piattaforma di fermentazione italiana di aceto di vino. A seguito della strategia di crescita dell'azienda è previsto un incremento di oltre 30 unità nei prossimi tre anni, di cui 15 presso lo stabilimenti di Caivano, 10 presso la sede degli Acetifici Italiani Modena e 5 a Reggio Emilia.

Con questa operazione UniCredit conferma il suo impegno in favore delle aziende italiane del settore agroalimentare, comparto dove il Made in Italy gioca, a livello globale, un ruolo di primaria importanza e la De Nigris con la sua Accademia di Formazione per i giovani talenti resta un esempio di tale cultura.

 

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Prezzi della soia in crescita e riprenderà, con maggior vigore, il rialzo della farina di girasole proteica risentendo dell'accordo bilaterale tra Russia e Turchia.

Di Mario Boggini e Virgilio Milano 5 dicembre 2017 -
Pur non sussistendo le condizioni di base i prezzi ma i prezzi sono ancora in aumento.
Prosegue la tendenza positiva della farina di soya, così come riprenderà maggior vigore il rialzo della farina di girasole proteico che ha risentito degli accordi bilaterali Russia Turchia. Una condizione che a breve influenzerà anche la farina di colza. In effetti ieri prezzi erano ben più tenuti e certamente lo saranno anche oggi viste le chiusure di ieri sera:

SEMI gen 998,4 (+4,2) mar 1010,2 (+4,2) mag 1021 (+4) lug 1029,4 (+3,6)
FARINA dic 335,4 (+7,2) gen 337,5 (+7,3) mar 340,6 (+7,1) mag 343 (+6,9)

Ieri la farina di soya quotava 324 la normale e 333 la proteica, il 2018 328 la normale e 336 la proteica. Facendo un confronto al giorno 30/10 le quotazioni erano di 311/320 e 318 /327 per il 2018 quindi l'aumento è sensibile.
Continua la forte differenza fra soya ogm free, che oggi sul gennaio marzo 18 quota 414 euro alla tonnellata, e quella geneticamente modificata stimabile in 328 euro tonnellata.

Una situazione da valutare attentamente per verificare se tutto ciò sia imputabile a operazioni dei fondi a causa dei timori inerenti l'effetto meteo della NINA o se invece si andrà verso un periodo di calma dato che i fondamentali sul breve medio termine non sono cambiati. Le azioni speculative sono sempre dietro l'angolo e, ovviamente, imprevedibili.

Prevedibili sono invece i guai da logistica sul mese di Dicembre e nella prima quindicina di Gennaio.

Indicatori internazionali 5 dicembre 2017


l'Indice dei noli è salito ancora a 1662 punti, il petrolio è attorno a 58,0 $/bar e l'indice di cambio segna 1,18605 (in mattinata ha segnato anche 1,8558)

(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Il segno meno si è ben distribuito su quasi tutte le materie prese in esame. Cede il latte e cedono anche il burro e le panne. Bene il Parmigiano Reggiano che torna a muovere i listini. Invariato il Grana Padano

di Virgilio Parma 5 dicembre 2017 -

LATTE SPOT Dicembre si è avviato con una leggera flessione del latte spot. Il latte crudo spot nazionale cede il 2,38% e si colloca, alla borsa di Verona tra 41,24€ e 43,30€ /100 litri di latte ). Ben più sensibile invece la flessione negativa dello spot estero che perde oltre 6 punti percentuali adagiandosi 38,15 e 40,21€/100 litri latte). Sfiora addirittura il -10% il prezzo del latte scremato pastorizzato spot estero (13,46-15,53€/100 litri latte).

BURRO E PANNA Come il latte spot, anche i listini di burro prendono la strada del ridimensionamento, segnando una perdita attorno al 5%, alla borsa di Milano. Lascia sul terreno quasi 9 punti percentuali la Crema a uso alimentare milanese. Addirittura supera il 10% la flessione negativa della crema veronese. Invariato il prezzo dello zangolato di Parma, ma è una posizione di stabilità che è destinata a finire venerdì prossimo, posto che la Borsa di Reggio Emilia ha segnato, in data odierna, una flessione di - 6,67%.

Borsa di Milano 04 dicembre:
BURRO CEE: 4,70 €/Kg (-)
BURRO CENTRIFUGA: 4,95 €/Kg. (-)
BURRO PASTORIZZATO: 3,40 €/Kg. (-)
BURRO ZANGOLATO: 3,20 €/Kg. (-)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 2,44 €/Kg. (-)
MARGARINA Novembre 2017: 1,07 -1,13€/kg (=)

Borsa Verona 04 dicembre: (-)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 2,30 - 2,40 €/Kg. (-)

Borsa di Parma 01 dicembre 2017 (=)
BURRO ZANGOLATO: 3,00 €/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 05 dicembre 2017 (-)
BURRO ZANGOLATO: 2,80 - 2,80 €/kg.

GRANA PADANO 04/12/2017 - Sono tornati a stabilizzarsi i listini del Grana Padano DOP. Nessuna variazione di prezzo registrata alla borsa di Milano
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 6,45 - 6,55 €/Kg. (=)
- Grana Padano 15 mesi di stagionatura e oltre: 7,25 - 7,85 €/Kg. (=)
- Fuori sale 60-90 gg: 5,15-5,50€/Kg. (=)

PARMIGIANO REGGIANO 01/12/2017 Tornano a muoversi i listini del formaggio Parmigiano Reggiano (+0,26% e +0,22 per il 12 e 24 mesi rispettivamente). Toccati i 10€ per il 12 mesi di stagionatura.
- Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 9,60- 10,00 €/Kg. (+)
- Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 10,90 - 11,45 €/Kg. (+)

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VPE, al via la New.co di Veronafiere e Fiere di Parma. L'Italia del Wine&Food guarda lontano. Presentata oggi nell'ambito della quarta edizione di wine2wine. Nuove iniziative fieristiche e acquisizioni di partecipazioni societarie per rafforzare la promozione all'estero dell'agroalimentare made in Italy

(Verona, 4 dicembre 2017) – Si chiama VPE (Verona Parma Exibitions) la nuova società creata da Veronafiere e da Fiere di Parma che insieme rappresentano il primo organizzatore diretto di rassegne dedicate al settore agricolo e agroalimentare in Italia e si classificano ai vertici in Europa nel segmento. Le due Spa sono il secondo polo fieristico nazionale sia per fatturato consolidato nel 2016 con 127 milioni di euro (88 Verona, 39 Parma), sia per superficie lorda coperta con 283 mila metri quadrati complessivi (153 Verona, 130 Parma).

Verona e Parma nel 2016 hanno organizzato complessivamente 91 tra fiere ed eventi in Italia e all'estero (67 Verona, 24 Parma) per 1,8 milioni di visitatori (1,3 Verona, e 0,5 Parma) e 21.350 espositori (14.000 Verona e 7.350 Parma). E sono due piattaforme internazionali per l'export agroalimentare del Paese, con brand riconosciuti nel comparto food&wine quali: Vinitaly, Sol&Agrifood, Enolitech, OperaWine, Vinitaly International Academy (Veronafiere) e Cibus, Cibus Tec, Cibus Connect e Cibus Market Check (Fiere di Parma).

L'agroalimentare è un comparto trainante dell'economia italiana e quest'anno, secondo i dati di Nomisima Agrifood Monitor, supererà i 40 miliardi di euro di export con una crescita di oltre il 6% sul 2016, per un valore complessivo di 130 miliardi di euro, dalla produzione agricola alla ristorazione.
La new company, con quote paritetiche tra Verona e Parma, è stata presentata oggi in conferenza stampa alla presenza del sindaco di Verona, Federico Sboarina, dei presidenti e dei Ceo delle Spa di Verona e Parma, rispettivamente, Maurizio Danese, Gian Domenico Auricchio, Giovanni Mantovani, Antonio Cellie, e del presidente di Agenzia ICE, Michele Scannavini.

Primo passo della società è l'organizzazione di una nuova rassegna, WI.BEV – International Wine&Beverage Technologies Event – dedicata al settore delle tecnologie per il wine&beverage (www.wibev.com) che guarda all'Italia con la sua eccellenza manifatturiera nel comparto, ma anche a importanti aree geo-economiche in forte sviluppo –Asia e Africa –, oltre che ai mercati di consolidata tradizione come il Nord America.

All'anteprima in corso nell'ambito di wine2wine, la piattaforma di aggiornamento, formazione e networking di Vinitaly-Veronafiere, in programma oggi e domani (4 e 5 dicembre) nel PalaExpo di Veronafiere, sono una ventina le aziende presenti, tutte top player del mercato, mentre per la parte tecnico-scientifica Assoenologi fornisce la propria competenza per l'aggiornamento degli operatori della filiera.

Sul fronte della promozione estera le prime azioni di VPE saranno l'acquisizione di una quota significativa di un player fieristico, operante in Europa e Nord America, del settore Food&Beverage, e lo sviluppo di un format Cibus&Vinitaly per nuove iniziative fieristiche o collaterali ad eventi consolidati.

DICHIARAZIONI

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Federico Sboarina, sindaco di Verona: "Oggi occorre ragionare con logiche nuove di sistema e questa partnership rafforza la nostra presenza nel settore fieristico: sommando le eccellenze di due dei principali territori e distretti italiani dell'agroliamentare come Verona e Parma, abbiamo creato il secondo polo fieristico italiano, sia in termini di superficie venduta che di espositori".

Maurizio Danese, presidente di Veronafiere: "La nuova società con Fiere di Parma rientra a pieno titolo nelle linee del piano industriale di sviluppo di Veronafiere ed è funzionale a due realtà che rappresentano con le rispettive rassegne settori portanti del made in Italy, sia in termini di valore dell'export, sia di immagine del sistema paese. Al contempo, questo accordo rafforza la competitività dell'interno sistema fieristico italiano come leva per il business dei propri clienti, che sono in primis piccole e medie aziende e grandi gruppi industriali".

Gian Domenico Auricchio, presidente di Fiere di Parma: "L'accordo tra Veronafiere e Fiere di Parma ha una molteplice valenza: è in favore delle due fiere e delle rispettive manifestazioni - Cibus e Vinitaly - che sono due corrazzate efficaci e complementari; asseconda gli obiettivi di Governo, che da tempo auspica l'unione delle risorse per la promozione del brand italiano del wine&food; infine va incontro alle esigenze di internazionalizzazione delle imprese del settore".

Michele Scannavini, presidente di Agenzia ICE: "Questa newco è un perfetto esempio di integrazione di due tra i maggiori campioni che abbiamo in Italia nel settore wine&food. Si tratta, inoltre, di un'azione coerente con la strategia del Piano per la promozione straordinaria del made in Italy con cui il Governo negli ultimi tre anni ha supportato il rafforzamento delle nostre fiere all'estero con 90 milioni di finanziamenti".

Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere: "Il piano industriale di WI.BEV, prima manifestazione sviluppata dalla newco, prevede il raggiungimento di un obiettivo minimo fissato nel primo anno a circa 1 milione di euro di ricavi che triplicheranno nel triennio successivo, mentre non nascondiamo l'intenzione di effettuare acquisizioni sui mercati internazionali. La sintesi di questo accordo, che si rifletterà anche attraverso iniziative comuni nel mondo, è la volontà di rispondere alle esigenze della filiera con formule del tutto innovative, basate sullo studio dei mercati e sulle competenze scientifiche".

Antonio Cellie, Ceo di Fiere di Parma: "VPE capitalizza il contributo di Vinitaly e Cibus per aumentare le quote di mercato del made in Italy nel mondo. I pilastri operativi di VPE sono: un consolidamento del portafoglio prodotti di Parma e Verona; lo sviluppo di nuove iniziative, come WI.BEV, che coniugano le competenze distintive; acquisizione mirata di eventi all'estero dedicati al food&beverage di eccellenza per dare sempre più opportunità alle aziende italiane".

 (Immagini Photocredit: © Foto Veronafiere-ENNEVI)

Copertina: Da sinistra, Gian Domenico Auricchio, presidente di Fiere di Parma, e Maurizio Danese, presidente di Veronafiere

Foto Interna: Da sinistra, Auricchio, Danese, Sboarina, Scannavini, Cellie e Mantovani

Con la scusa del Black Friday i mercati si sono arroccati alzando le quotazioni già dal 22 novembre, per poi replicare ancora un leggero rialzo il 24, così come pure in apertura della settimana scorsa. Non sussistono le condizioni, ma i prezzi sono ancora in aumento.

Di Mario Boggini e Virgilio Milano 4 dicembre 2017 -
Se i fattori fondamentali non giustificherebbero gli aumenti che si stanno registrando da circa 10 giorni, il sostegno a un andamento anomalo, viene dal meteo. Le previsioni di 10-15 giorni di caldo secco in Argentina potrebbe provocare danni al seme di soya e al mais, mentre in Australia le piogge torrenziali che colpiscono il Paese, lanciando un allarme sulla produzione di cereali, sono le notizie che il mercato attendeva per scatenare la corsa al rialzo.

SEMI gen 994,2 (+8,4) mar 1006 (+8,2) mag 1017 (+8,4) lug 1025,6 (+8,4)
FARINA dic 328,2 (+3,2) gen 330,2 (+3,7) mar 333,5 (+3,7) mag 336,1 (+3,7)
OLIO dic 33,60 (-0,15) gen 33,69 (-0,16) mar 33,91 (-0,15) mag 34,11 (-0,15)
CORN dic 344,6 (+3) mar 358,6 (+3) mag 366,4 (+2,6) lug 374,4 (+3)
GRANO dic 414,4 (+5,2) mar 438,4 (+5,4) mag 451 (+6) lug 464,2 (+6)

Oggi i prezzi della farina di soya, a causa di quanto sopra, saranno più alti così come riprenderà maggior vigore la tendenza rialzista della farina di girasole proteico, che ha risentito degli accordi bilaterali Russia -Turchia con conseguenze d'influenzamento, nel breve periodo, anche sulla farina colza.

Persiste l'accentuato differenziale fra soya ogm free e quella geneticamente modificata, mentre sul seme la differenza è decisamente più contenuta.

Per il mercato interno/domestico da segnalare, un acutizzarsi dei problemi logistici sconnessi ai vettori per via ferroviaria che su gomma. Una situazione che andrà a aggravarsi in conseguenza delle festività natalizie e alla minore disponibilità di mezzi. I costi lieviteranno come "i panettoni" e i tempi di consegna potrebbero sensibilmente aumentare in ragione delle previsioni meteo. Tutti fattori che sul breve e medio termine avranno grande influenza sul mercato.

Per il mercato delle bioenergie nessuna novità. Non si attenua il rincaro dei cruscami per i quali le aziende tamponano anche con crusca di farro in pellet e crusca di avena, che arriva dai paesi del Nord, e farine/farinette di mais. Quasi introvabile il mais da bioenergia mentre sul mercato si trovano spezzati e vagliature di mais e sottoprodotti dell'industria risiera.

Indicatori internazionali 4 dicembre 2017


l'Indice dei noli è salito ancora a 1626 punti, il petrolio è attorno a 58,0 $/bar e l'indice di cambio segna 1,18605

(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

Officina Commerciale Commodities srl - Milano

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            Andalini Pasta dal 1936

Andalini logo ritaglio

Passaggio di consegne all'Accademia Italiana della Cucina, delegazione di Cento. Roberto Vicenzi subentra a Massimo Andalini. La cerimonia ufficiale è avvenuta in occasione del tradizionale "conviviale" di fine anno al ristorante Cavalieri Ducati di Renazzo.

20171203-andalini-presenta-lgc-P1060594di LGC Cento, 4 dicembre 2017 – Tre anni "che sono volati" commenta Massimo Andalini, industriale della Pasta di Cento, accogliendo i numerosi accademici riuniti al Ristorante Cavalieri Ducati di Renazzo. "Visto il successo ottenuto nella conviviale dell'anno scorso, - ha proseguito Andalini - ho chiesto all'amico Lamberto Colla di ritornare per approfondire la trattazione del rapporto tra comunicazione e cibo. Lo scorso anno ci aveva intrattenuti sulla moda del "Senza" mentre quest'anno l'intervento è titolato. "Dalla Buona alla Bella tavola - sottotitolo La tv glicemica". In occasione dell'ultima consulta, abbiamo deciso come strenna Natalizia l'acquisto del libro "A tavola nell'Alto ferrarese" Le ricette della tradizione, scritto da Emma Lodi Piccinini, rappresentata dal figlio e dall'editore Pendragon. Infine aggiungiamo un'altra strenna della cultura tradizionale emiliana, il Parmigiano Reggiano di 48 mesi della Latteria Sociale Selvapiana Canossa - Caseificio di Montagna, che abbiamo avuto come ospiti in occasione dell'Ecumenica".

"Gentili Signore, Egregi Signori, - ha esordito il direttore della Gazzetta dell'Emilia, innanzitutto intendo ringraziarvi per avermi invitato ancora, una seconda volta, al vostro prestigioso incontro di fine anno. Un'occasione che comunque per me è da stimolo per raccogliere le idee, che nel corso del tempo si vanno ad accumulare e che, per l'occasione così autorevole, mi vedo "costretto" a mettere in ordine dandone un significato compiuto e, mi auguro, facilmente comprensibile e condivisibile.
E' proprio il fattore condiviso quello sul quale punto maggiormente. E' mia convinzione che solo grazie alla mediazione di organizzazioni forti e autorevoli, come è appunto l'Accademia Italiana della Cucina, che si possano attenuare, in parte prevenire se non addirittura evitare episodi deprimenti verso la nostra cultura alimentare/nutrizionale, magnifico frutto di una diffusa e ancestrale competenza agroalimentare. Lo scorso anno avevo incentrato l'intervento sulla moda del "SENZA" (senza grassi, senza glutine, senza olio di palma, senza burro, ecc...) e la complicità dei social in modo particolare e più in generale dei detentori della comunicazione, degli "Influencer", come vengono chiamati oggi, i quali, facendo leva su fattori Altamente Emozionali ma spesso privi di copertura scientifica o meglio solo parziale, hanno contribuito a accreditare una tendenza universalmente apprezzata".

Dopo una rapida carrellata di esempi con i quali il relatore ha inteso sottolineare come la cucina, sempre più esposta sui media televisivi, si sia lasciata prendere la mano dall'estetica, a scapito dell'educazione, ha concluso con la necessità di un ritorno alle origini della corretta manipolazione e cura dell'igiene, soprattutto in conseguenza della sempre più affollata popolazione di cultori del crudismo (vegano o meno.). In un contesto mediatico, alla spasmodica ricerca di nuovi argomenti dal forte potere emozionale, la TV, priva dell'olfatto e dei sapori, orienta le scelte verso tutto ciò che è "strano" nella affannosa ricerca dello "share" da dare in pasto agli inserzionisti.

Sono lontani i tempi in cui suonava strano sentir parlare di "vegetariani". "Oggi la frontiera dell'alimentazione ha aperto nuove strade, nuovi regimi alimentari del tutto opposti alla dieta mediterranea che la maggior parte di noi conosce, fatta di pasta, carne e pesce. Oggi i vegetariani sono stati sorpassati da "vegani" e "crudisti", e in minor percentuale dai più estremi "fruttisti". Ma i più estremisti sono i Brethariani (o Respiriani. Si cibano di acqua e "Prana", ovvero energia vitale "raccolta" dall'ambiente.)"

La TV quindi ha ancora molta carne da mettere al fuoco del sensazionalismo.

"E' venuto il tempo di abbassare i toni - ha concluso Lamberto Colla - e che la TV riprenda in mano l'aspetto educativo, forte della capacità di influenzare l'opinione pubblica."

Dopo il pranzo è venuto il momento della parte istituzionale, con il delegato regionale dell'Accademia Italiana della Cucina, Pier Paolo Veroni, che ha "formalmente" sancito il passaggio delle consegne della delegazione di Cento dalle mani di Massimo Andalini a quelle di Roberto Vicenzi, ringraziando il delegato uscente del prezioso lavoro svolto e augurando un proficuo triennio al nuovo delegato centese. Una cerimonia conclusa con il tradizionale brindisi e l'applauso caloroso degli oltre 60 intervenuti al "convivio" di fine anno.

Da sinistra Vicenzi - Andalini - Veroni

Editoriale: -Libertà di stampa, tra correttezza, rispetto e buon gusto - Lattiero caseari. Leggera flessione per il Grana Padano - Cereali e dintorni. L'onda lunga dei rincari prudenziali. - Si, al Glifosate. La posizione delle Organizzazioni professionali - Mutti annuncia l'acquisto di Co.Pad.Or. - Altro ...

SOMMARIO Anno 16 - n° 48 3 dicembre 2017

1.1 editoriale
Libertà di stampa, tra correttezza, rispetto e buon gusto
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Leggera flessione per il Grana Padano.
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. L'onda lunga dei rincari prudenziali.
4.1 HO.RE.CA. Cibus prepara un focus speciale sull'Ho.Re.Ca.
4.2 nutrizione. La Cannella, contro l'obesità.
5.1 Glifosate Si, al Glifosate. La posizione delle Organizzazioni professionali
6.1 turismo emilia romagna Vola il turismo in Emilia Romagna
7.1 allerta alimentare Cozze vive pericolose per la salute
7.2 Eventi Consorzio Agrario dell'Emilia: Sabato prossimo a San Giorgio di Piano l'Open Day
8.1 pomodoro Mutti annuncia l'acquisto di Co.Pad.Or.
8.2 confcooperative i 70 anni di confcooperative Parma.
9.1 consumi. Lo Yogurt Lattiero caseario: tra il 2012 e il 2016 acquisti di yogurt in crescita del 4%
10.1promozioni "vino" e partners
11.1 promozioni "birra" e partners

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