In pratica secondo i tecno burocrati di Bruxelles, si tratterebbe “semplicemente” di una digitalizzazione del Certificato internazionale di vaccinazione e profilassi, quella che abbiamo conosciuto con il nome di Carta gialla, che riscontra l’avvenuta vaccinazione contro alcune malattie pericolose, richiesta per l’ingresso in determinati paesi.
Oggi più modernamente lo chiamano passaporto sanitario, anche se era nato nel 1933 in Olanda e adottato dall’Organizzazione mondiale della sanità nel 1951.
La Ue attraverso il sorriso rassicurante di Ursula Von der Leyen, continua a spiegarci che non c’è nessun pericolo, perché l’Oms non avrà accesso ad alcuna nostra informazione sanitaria personale.
Difficile da credere perché sennò a cosa serve una banca dati mondiale delle profilassi e malattie di ogni singolo cittadino? E soprattutto chi e come la gestisce?
Secondo la Ue potrà permettere l’integrazione con altri sistemi e registri per sviluppare nuove cure, nuove politiche sanitarie, basate sull’intelligenza artificiale per accelerare la ricerca.
Quindi non è vero che nessuno avrà accesso ai nostri dati sanitari, ma soprattutto chi ci assicura che una macchina come l’intelligenza artificiale progettata da uomini e donne, non sia manipolabile?
Non sono lontani i tempi dove, chi non voleva la punturina del sacro siero era bollato come complottista, anti-scienza, ma soprattutto era il nemico della società.
Con l’adozione di questo green pass universale saremo nuovamente di fronte ad un nuovo modello coercitivo e repressivo della libertà di circolazione dove, per chi si opporrà, è già pronta la bolla della papessa Ursula che ti identifica quale uomo/donna colpevoli di trascinare il pianeta nel baratro.
Sebbene sia stato ampiamente dimostrato che il green pass non sia servito a niente, dobbiamo comprendere che siamo nuovamente sotto attacco personale, perché anche questo nuovo green pass, non c’entra nulla con la salute, ma è uno strumento di limitazione delle nostre libertà e dei nostri diritti.
Non possiamo non ricordare la direzione politica dirigistica: “Non ti vaccini, ti ammali, muori” perché, la strada imboccata dalla Ue con questo accordo, va nella direzione di creare un unico QRcode per tutte le azioni della vita quotidiana dei cittadini.
Un simbolo bio-religioso che il mainstream ha sapientemente sostenuto profondendo la convinzione che il potere sta dalla parte del popolo, ma nei fatti alimentando la discriminazione sociale, annientando la democrazia.
Quel mantra dragoniano, che ha cercato in tutti i modi di dimostrare che non c’è “nessuna correlazione”, è di fatto sconfessato dalle innumerevoli quotidiane testimonianze a cui assistiamo, che al contrario stanno provando, che c’è un legame tra vaccinazioni e l’insorgere di patologie, sino ad arrivare alle morti improvvise.
Dobbiamo affrettarci a difendere l’inviolabilità di noi stessi dall’aggressione del biopotere politico, prima che esso stesso diventi il padrone del nostro corpo, privandoci per sempre delle nostre libertà, e sostituendo la persona con un anonimo codice.