Prosegue l'ascesa del del latte spot e del Grana padana, mentre cede il burro e il Parmigiano Reggiano arresta la risalita.

di Virgilio Parma 9 ottobre 2018 -

LATTE SPOT Continua la ripresa del prezzo del latte spot alla borsa veronese. Il latte crudo spot nazionale guadagna un altro 1,20% portandosi tra 42,79-44,33 €/100 litri di latte.
Il latte intero pastorizzato estero Germania guadagna un ulteriore 0,60% collocando il prezzo tra 42,27-43,82€/100 litri di latte. Il prezzo del latte scremato spot estero ha ripreso a salire portandosi (+1,32%) tra 19,15-20,70€/100 litri di latte.

BURRO E PANNA Nuova flessione negativa per il burro anche nella settimana in corso che cede altri 15 centesimi al chilo. Cede anche la crema a uso alimentare.
Analogamente la panna di centrifuga quotata a Verona registra una sensibile perdita, restando perfettamente allineata con Milano. Perde pesantemente anche il burro zangolato di Parma, come e ra prevedibile, ma con la prospettiva di una pesante perdita in questa settimana per riallinearsi alla posizione di Reggio Emilia che nella seduta odierna ha lasciato altri 15 centesimi.

Borsa di Milano 8 ottobre 2018:
BURRO CEE: 4,75 €/Kg (-)
BURRO CENTRIFUGA: 5,00 €/Kg. (-)
BURRO PASTORIZZATO: 3,15 €/Kg. (-)
BURRO ZANGOLATO: 2,95 €/Kg. (-)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 2,42 €/Kg. (-)
MARGARINA settembre 2018: 0,92 -0,98€/kg (=)

Borsa Verona 8 ottobre 2018: (-)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 2,40-2,45€/Kg. (-)

Borsa di Parma 5 ottobre 2018 (-)
BURRO ZANGOLATO: 2,70 €/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 9 ottobre 2017 (-)
BURRO ZANGOLATO: 2,55 - 2,55 €/kg.

GRANA PADANO 8/10/2018 - Prosegue anche nella 41esima settimana la ripresa dei prezzi del Grana Padano DOP per tutte le stagionature.
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 6,40 - 6,50 €/Kg. (+)
- Grana Padano 16 mesi di stagionatura e oltre: 6,95 - 7,20 €/Kg. (+)
- Grana Padano RISERVA 20 mesi di stagionatura e oltre: 7,30 - 7,70 €/Kg. (+)
- Fuori sale 60-90 gg: 5,40-5,55€/Kg. (+)

PARMIGIANO REGGIANO 05/10/2018 Si è arrestata la risalita del prezzo del Parmigiano Reggiano che vede riconfermare le quotazioni della precedente ottava.
-Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 9,75-10,00 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 15 mesi di stagionatura e oltre: 10,15-10,40 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 18 mesi di stagionatura 10,85 - 11,35 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 11,60 - 12,15 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 30 mesi di stagionatura e oltre: 12,60 - 13,05 €/Kg. (=)

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La vetrina mondiale che riunisce i più grandi operatori dell'agroalimentare sta per aprire i battenti a Parigi.

Dal 21 al 25 ottobre 2018 il SIAL tenterà di confermare la leadership mondiale tra le manifestazioni fieristiche dedicate all'agroalimentare.

Il SIAL infatti rappresenta infatti il primo network mondiale di saloni con una copertura geografica ineguagliabile : Europa e mondo (Parigi), Nord America (Montréal e Toronto), Sudamerica (San Paolo), Medio Oriente (Abu Dhabi) e Asia (Shangai). Forte di questa presenza mondiale, il SIAL ha sviluppato oltre ad una conoscenza molto approfondita di tutti gli operatori della filiera anche un ruolo di osservatorio privilegiato e riconosciuto delle tendenze e delle innovazioni provenienti da tutto il mondo.

A un appuntamento così importante non poteva mancare Mulino Alimentare SpA, uno dei più accreditati player del settore caseario, forte di una quota d'export di formaggi superiore al 70% della quota commercializzata.

Mulino Alimentare spa, con la sua dirigenza e i vertici saranno a presentare le grandi novità 2018 allo stand HALL 7 BOOTH A 147

 

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Martedì, 09 Ottobre 2018 10:50

Pomodoro, calo del 13%

Lavorate 2,4 milioni di tonnellate di materia prima, calo del 13% rispetto al contrattato.

Parma 8 ottobre 2018 - È alle battute finali la campagna del pomodoro da industria nel bacino del Nord Italia. Quasi tutti gli stabilimenti hanno ormai chiuso i battenti e solo in pochi casi sono in corso gli ultimi conferimenti di materia prima.

Il quadro generale che traccia l'OI Pomodoro da industria del Nord Italia, organizzazione interprofessionale che raccoglie ed elabora i dati della filiera, è quello di una campagna contraddistinta dalla lavorazione di 2.444.775 tonnellate nell'area del Nord Italia, dove si produce circa la metà del pomodoro da industria nazionale, con un grado brix, la componente zuccherina del pomodoro, che si attesta a4,78.

I dati, aggiornati all'ultima rilevazione OI della fine della settimana scorsa, sono quasi definitivi e l'ufficio tecnico dell'OI Pomodoro da industria elaborerà il report finale nei prossimi giorni quando tutte le imprese avranno concluso la lavorazione e, quindi, la stagione 2018 si potrà ritenere del tutto terminata.

"La campagna – commenta il presidente dell'OI Tiberio Rabboni - si è conclusa con un calo della produzione in campo e del pomodoro consegnato alle imprese di trasformazione di circa il 13% rispetto a quando stabilito nel Contratto d'area sottoscritto da Op (Organizzazioni di produttori) e trasformatori, e poi nei singoli contratti aziendali, dove si proponeva una riduzione della produzione rispetto al 2017 per fluidificare il mercato e smaltire, dove necessario, le scorte di magazzino. Il calo rispetto al contrattato 2018 è stato determinato principalmente dai rovesci stagionali (grandinate), da maturazioni precoci provocate da andamenti climatici particolari e dai danni indotti dalla proliferazione in provincia di Piacenza del ragnetto rosso.
L'OI, per quanto di sua competenza, ha effettuato i controlli previsti dalle regole condivise tra i soci e, nei pochi casi di presunte irregolarità che finora sono stati segnalati, è prontamente intervenuta con le procedure di contestazione previste dal proprio regolamento e, in un caso, anche erogando una sanzione economica al firmatario di un contratto irregolare".

La ripartizione territoriale delle superfici nel Nord Italia

L'Emilia-Romagna si è confermata, anche nel 2018, la regione con la quota più consistente di superfici coltivate a pomodoro da industria pari a 24.140 ettari, seguita da Lombardia (7.307), Piemonte (2.049) e Veneto (1.406). Questa la ripartizione nelle principali province contraddistinte dalla presenza della coltivazione del pomodoro da industria: Piacenza: 9.962 ettari; Ferrara: 5.703; Parma: 4.293; Mantova: 3.775; Cremona: 2.073; Ravenna 2.019; Alessandria: 1.856; Reggio Emilia: 1004; Modena: 763, Verona 727 e Rovigo 564. Seguono altre province con valori più contenuti.

 

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Editoriale: - Lo stupidario ambientale si arricchisce di una nuova chicca - Lattiero caseari. Parmigiano e Grana, prezzi sempre in risalita -Richiesta di precisazione replica ad articolo : "Bonifica , ritarda la proclamazione degli eletti : perché? " - Mortadella con pistacchio ritirata per presenza di batterio Listeria. RASFF lancia l'allerta: rischio grave per la salute - Mortadella con pistacchio ritirata per presenza di batterio Cereali e dintorni. Mercato monotono.

SOMMARIO Anno 17 - n° 40 7 ottobre 2018
1.1 editoriale
Lo stupidario ambientale si arricchisce di una nuova chicca
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Parmigiano e Grana, prezzi sempre in risalita
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. I dati USDA delle giacenze. La reazione dei mercati.
4.1 bonifica Richiesta di precisazione replica ad articolo : "Bonifica , ritarda la proclamazione degli eletti : perché? "
4.2 educazione Trasferta Del Bocchialini-Galilei Ad "Acqua Campus": A Scuola Di Risparmio Idrico In Agricoltura
5.1 bonifica e eventi Incontro con il pubblico e musica alla scoperta del nuovo Nodo Idraulico di Mondine sabato pomeriggio a Moglia
5.2 sicurezza alimentare Mortadella con pistacchio ritirata per presenza di batterio Listeria. RASFF lancia l'allerta: rischio grave per la salute
6.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercato monotono.
7.1 ambiente Diesel euro 4 vietati. E un imprenditore va al lavoro col trattore
8.1promozioni "vino" e partners
9.1 promozioni "birra" e partners

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Domenica, 07 Ottobre 2018 08:18

Cereali e dintorni. Mercato monotono.

Il mercato, ormai da diversi mesi, sta mostrando sempre i medesimi segnali. Quindi nulla è cambiato. La guerra dei dazi è in corso ma sulle nostre merci, sono state trovate le strade per aggirarla in tutto o in parte

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 5 ottobre 2018 -

Due cereali tra il caro e il carissimo, il grano e l'orzo, per motivi contingenti di qualità e quantità, quindi il mais stabile, che sembra aver smesso di scendere e non sembra avere la forza di risalire, almeno per quanto riguarda l'Italia e comunque di cereali ce ne sono in abbondanza in tutto il mondo. I proteici invece registrano prezzi bassi e per quanto riguarda il seme è da dieci anni che non raggiungevo questi valori: 860 cent di dollaro per bushel (e se non ci fosse stato il problema in Argentina chissà dove sarebbe arrivato). La farina anch'essa staziona sempre ai medesimi livlli, 300-310 dollari per tonnellata corta.

Quindi nulla è cambiato. La guerra dei dazi è in corso ma sulle nostre merci, sono state trovate le strade per aggirarla in tutto o in parte.

I raccolti in corso sono buoni anche se un po' di maltempo li condizionerà.

In conclusione si può affermare che nulla cambia salvo il cambio Euro Dollaro che ha influenzato e continua a influenzare i nostri prezzi. A livello nazionale sta pesando anche la logistica causa i rincari sensibili dei costi di trasporto sia a mezzo gomma che rotaia.

A questo vi è da aggiungere che le condizioni politiche del nostro Paese vengono "utilizzate" come effetto spauracchio per tentare di indebolire l'euro e favorire le esportazioni.

Logicamente prepariamoci a soffrire, e una alta volatilità dei prezzi. Nel frattempo con la tempesta valutaria in corso i prezzi si sono rafforzati: farina di soya 44% spot 337€ proteica 343€, mentre il novembre dicembre per la proteica quota 341€ e il 2019 a 335€, rispettivamente il primo semestre 339 e il secondo semestre 331. Il girasole proteico in congiuntura vale anche 270€ partenza, la farina di colza pure rincarata, il girasole 28% proteica 160-165 € partenza.

Tutti i sottoprodotti risultano più cari e il mais sui porti dove era offerto sui mesi e su più campagne a 172-173€ ton da ieri è a 175-180€ ton. I cruscami sono in ripresa con l'anomalia che il farinaccio costa uguale, a volte di meno, della crusca. Polpe e tutti i fibrosi cari e questa, probabilmente, sarà una costante per i prossimi mesi.

Morale quando i prezzi sono bassi non occorre aspettare che siano più bassi perché, fattori esterni improvvisi, possono intervenire e modificare le condizioni. Insomma, alcuni valori sono comprimibili, ma sino ad un certo punto.

Per il mondo delle bioenergie si segnala la possibilità di valutare l'utilizzo di un carico di polpe di bietola pellet semi combuste, oppure dello spezzato di mais da industria alimentare legato però alle quotazioni del mercato di Mantova.

Indicatori internazionali 5 ottobre 2018


l'Indice dei noli è salito sino a 1554 punti, il petrolio è fermo attorno a 75,00$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,14915

 

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Prosegue la risalita del latte spot, del Grana Padano e del Parmigiano Reggiano. Sempre in flessione la quotazione del burro.

di Virgilio Parma 2 ottobre 2018 -

LATTE SPOT Prosegue senza sosta la ripresa del prezzo del latte spot alla borsa veronese. Il prezzo del latte spot nazionale guadagna un altro 1,21% portandosi tra 42,27-43,82 €/100 litri di latte.
Parimenti, il latte intero pastorizzato estero Germania guadagna l'1,82% e si colloca tra 41,76-43,82€/100 litri di latte. Dopo il sensibile rimbalzo del prezzo del latte scremato pastorizzato spot estero della scorsa settimana il prezzo è rimasto invariato in questa 40esima settimana (18,63-20,70€/100 litri di latte).

BURRO E PANNA Flessione ancora negativa per il burro anche nella settimana in corso. Alla borsa di Milano le quotazioni di Burro sono tutte in zona negativa con una perdita di 15 centesimi al chilo. Cede anche la crema a uso alimentare.
Analogamente la panna di centrifuga quotata a Verona registra un lieve cedimento, restando in perfetto allineamento con Milano. Perde anche il burro zangolato di Parma e la prospettiva di riallinearsi alla posizione di Reggio Emilia che nella seduta odierna ha lasciato altri 5 centesimi.

Borsa di Milano 1 ottobre 2018:
BURRO CEE: 4,90 €/Kg (-)
BURRO CENTRIFUGA: 5,15 €/Kg. (-)
BURRO PASTORIZZATO: 3,30 €/Kg. (-)
BURRO ZANGOLATO: 3,10 €/Kg. (-)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 2,50 €/Kg. (-)
MARGARINA settembre 2018: 0,92 -0,98€/kg (=)

Borsa Verona 1 ottobre 2018: (-)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 2,48-2,52€/Kg. (-)

Borsa di Parma 28 settembre 2018 (-)
BURRO ZANGOLATO: 2,85 €/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 2 ottobre 2017 (-)
BURRO ZANGOLATO: 2,80 - 2,80 €/kg.

GRANA PADANO 1/10/2018 - Prosegue ancora la ripresa dei prezzi del Grana Padano DOP per tutte le stagionature.
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 6,35 - 6,45 €/Kg. (+)
- Grana Padano 16 mesi di stagionatura e oltre: 6,90 - 7,15 €/Kg. (+)
- Grana Padano RISERVA 20 mesi di stagionatura e oltre: 7,25 - 7,65 €/Kg. (+)
- Fuori sale 60-90 gg: 5,35-5,50€/Kg. (+)

PARMIGIANO REGGIANO 28/9/2018 Continua a crescere anche il 12 mesi. Per la sesta settimana consecutiva il re dei foraggi mantiene la tendenza rialzista e per la seconda settimana sono tutte le diverse stagionature a mostrare i segnali di crescita.
-Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 9,75-10,00 €/Kg. (+)
-Parmigiano Reggiano 15 mesi di stagionatura e oltre: 10,15-10,40 €/Kg. (+)
-Parmigiano Reggiano 18 mesi di stagionatura 10,85 - 11,35 €/Kg. (+)
-Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 11,60 - 12,15 €/Kg. (+)
-Parmigiano Reggiano 30 mesi di stagionatura e oltre: 12,60 - 13,05 €/Kg. (+)

 

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Pomì, il noto brand del Consorzio Casalasco del Pomodoro, torna in tv con la nuova campagna “…il lato Pomì della vita”, che reinterpreta lo storico pay off donandogli un nuovo significato adattato ai bisogni contemporanei. La pianificazione, è partita domenica 30 settembre e continuerà fino al 2 dicembre per 9 settimane consecutive, è un’esclusiva Rai (1, 2 e 3) e Rai Cinema. 

Centinaia di spot, messi in onda con una durata di 30 e 15 secondi, copriranno per oltre il 50% la fascia del Prime Time raggiungendo oltre 400 milioni di contatti e avranno come protagonisti tre soggetti differenti: un gruppo di amici, una coppia e un papà con un bambino. 

Scegliere il lato Pomì della vita significa volere per se stessi e per i propri cari il meglio, l’essenza della vita come l’affetto, l’amicizia ed il saper vivere bene. Oggi tutto questo incontra il desiderio di avere certezze, senza imprevisti, soprattutto a tavola. 

Quando si tratta di scegliere una Polpa o una Passata di pomodoro, quindi, cerchi la garanzia di avere un prodotto di filiera, italiano al 100% controllato e certificato, a basso impatto ambientale senza accontentarti: o scegli Pomì…o scegli Pomì. Questo il concept, ideato dall’agenzia creativa Bam di Bassanetti, Alesani e Mauri (Milano e Parma) e prodotto dalla casa di produzione Withstand film di Milano, per raccontare in modo fresco, dinamico e simpatico l’iconico marchio di pomodoro. Advisoring e pianificazione media a cura di Personalmedia (Torino). 

Pomì è un marchio del Consorzio Casalasco del Pomodoro, filiera italiana nella coltivazione e trasformazione di derivati del pomodoro che oggi conta 370 aziende agricole associate che coltivano 7.000 ettari di terreno dislocati nella pianura Padana tra le province di Cremona, Parma, Piacenza e Mantova. Casalasco con i suoi tre stabilimenti distribuisce i suoi prodotti in oltre 60 Paesi al mondo. 

 

Le giacenze statunitensi sono a i livelli della campagna 2017/18. I mercati restano stabili in quanto in altre aree le produzioni sono previste in calo. La variante del cambio condiziona però i prezzi nazionali.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 1 ottobre 2018 -
A seguire i dati USDA pubblicati venerdi sera scorso:

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Giacenze USA al 01/09/18, per mais e soya, considerate giacenze di fine campagna 2017/18.

Tutti valori da considerare ribassisti sulle quotazioni di base ma da noi l'effetto è da rivedere stante il cambio Euro-Dollaro che, alle ore 9,00 di stamane girava a 1,1578 e il differenziale dal 27/09, prima della manovra finanziaria, è notevole e inciderà sui prezzi calcolati su base Dollaro.

Altra variante di mercato proviene dall'accordo a tre raggiunto, durante la notte, tra USA – CANADA – MEXICO.
Sicuramente avremo di fronte giornate difficili per la variabilità del cambio e i possibili attacchi speculativi.

Ritornando alle merci non manca nulla, anche se i valori del grano resteranno comunque alti. Il calo del Chicago Board poteva risultare anche superiore, ma è stato frenato dal contesto delle produzioni di tutti gli altri paesi del mondo dove si prevedono diminuzione delle produzioni. Questo determinerà una certa influenza su tutti gli altri cereali.

Per quanto riguarda la guerra dei dazi nulla di nuovo. Al momento il problema viene aggirato con acquisti in USA da parte dell'Argentina che a sua volta ricede alla Cina. A farne òe spese al momento sono solo i produttori.

Indicatori internazionali 1 ottobre 2018


l'Indice dei noli è sceso sino a 1356 punti, il petrolio è fermo attorno a 70,00$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,1578

 

 

 

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Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Editoriale: - I Bravi che poi così "Bravi" non sono stati, o forse sì? - Crescono Parmigiano Reggiano e Grana Padano - Cereali e dintorni. Mercati stabili e mais in calo. - Prezzo "a riferimento" del latte industriale per la campagna casearia II° quadrimestre 2017 -"illegali ma ancora in commercio cibi brucia-grassi killer a base di dinitrofenolo" -

SOMMARIO Anno 17 - n° 39 30 settembre 2018

1.1 editoriale
I Bravi che poi così "Bravi" non sono stati, o forse sì?
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Crescono Parmigiano Reggiano e Grana Padano
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercati stabili e mais in calo.
4.1 bonifica Bonifica Parmense, Nuove Regole Operative Per Migliorare La Propria Azione Sul Territorio
4.2 bonifica Urne aperte fino a Domenica per le elezioni al Consorzio di Bonifica Emilia Centrale
5.1 sicurezza alimentare "illegali ma ancora in commercio cibi brucia-grassi killer a base di dinitrofenolo".
6.1 parmigiano reggiano Prezzo "a riferimento" del latte industriale per la campagna casearia II° quadrimestre 2017
7.1 cereali e dintorni Poche variazioni e sull'onda dei cambi.
8.1 eventi Torino Salone del Gusto - Città Slow
8.1 eventi pubblici Sabato 29 e domenica 30 settembre torna Caseifici Aperti
9.1promozioni "vino" e partners
10.1 promozioni "birra" e partners

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Continua il l'altalena dell'indice dei cambi e i fattori esogeni continuano a incombere sui mercati delle materie prime.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 28 settembre 2018 - Le chiusure dei mercati della 38esima settimana:

SEMI nov 855 (+5) gen 869 (+5,2) mar 882 (+5,4)
FARINA ott 308,2 (+0,5) dic 311,8 (+0,9) gen 312,6 (+0,8)
OLIO ott 28,86 (+0,38) dic 29,15 (+0,36) gen 29,40 (+0,36)
CORN dic 364,6 (+1,6) mar 376,4 (+1,4) mag 384 (+1,4)
GRANO dic 513 (-4,4) mar 530,6 (-5,2) mag 541,2 (-6)

Numeri che non necessitano di commenti mentre per quanto riguarda i fattori esogeni condizionanti il mercato, questi riguardano la guerra commerciale dei dazi, l'attesa delle elezioni della camera dei rappresentanti, mentre si stanno confermando buone-ottime le previsioni di raccolti USA di seme di soya e mais.

Stanno rincarando i prezzi dei prodotti d'importazione, che hanno come base il Dollaro, quindi le quotazioni della farina di soya, sul pronto quota 332 per la 44% e 342 per la proteica 46,50% anche sino a dicembre mentre per il 2019 327 per la 44% e 333-335 per la 46,50% partenza ai porti di Ravenna e Venezia.

Anche per il mercato interno poco da segnalare: grano e orzo sostenuti-fermi, mais costante in lento ridimensionamento, (ma da parte di molti produttori sussiste volontà di ritenzione a non vendere, effetto che sta allargandosi geograficamente anche all'estero dove però lo sviluppo del raccolto non è ancora pieno).

Resta fermo il mercato dei foraggi che rimane sostenuto, così come quello dei fibrosi polpe
bietola nazionali, per le estere occorre attendere il grosso degli arrivi verso finne ottobre, sempre ben tenute le bucce di soya sia per scarsità di merce sia per le richieste pressanti del Nord Europa.

Per il mercato delle bioenergie segnaliamo la ripresa dei cruscami.

Indicatori internazionali 28 settembre 2018


l'Indice dei noli è risalito sino a 1524 punti, il petrolio è in salita a 72,00$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,15980 ma giunto anche a 1,1715

 

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Domenica, 30 Settembre 2018 06:20

Padiglione Lingotto - Salone del Gusto

Se qualcuno si fosse chiesto quanto sia stato fondamentale l'esistenza di una piazza per lo sviluppo della civiltà e degli scambi fra i Popoli, doveva vedere quanto sia stato centrale l'apporto che un luogo fisico nell'era digitale che stiamo vivendo, come la piazza appunto, collocata nel centro del Salone Terra Madre, abbia portato per il salone del gusto di Torino appena concluso.

da L'Equilibrista - Torino 25 settembre 2018 - Una vera e propria festa dell'incontro e dello scambio fra Popoli che è andata in scena nella piazza allestita, per esaltare uno spazio gestito dalle Città Slow nell'edizione 2018 di Terra Madre.

Ben 252 Sindaci associati in trenta Paesi del Mondo hanno aderito alla Piazza di Cittaslow, con tanto di area dedicata ai dibattiti ed incontri sui principi e sui progetti di Cittaslow, un ristorante a base di prodotti tradizionali e biologici del Cilento portati a Terra Madre dalla cooperativa Almaseges, ma soprattutto numerosi Laboratori del gusto gratuiti.
L'organizzazione di Cittaslow Internazionale, Slowfood Campania, da Museo Cilento, si sono circondate di ben 13 postazioni di mercato per altrettante Cittaslow italiane e straniere che hanno offerto il meglio delle produzioni artigianali di qualità italiana ed internazionale.

Quest'anno hanno spiccato la Cittaslow di Pijao (Colombia), con alcuni "Cafeteros" mai venuti in Italia prima d'ora e che hanno lavorato alacremente per portare raffinate qualità di caffè. Insieme a questa nuova entrata di tutto rispetto vi erano anche la Rete delle Cittaslow olandesi con 50 tipi diversi di formaggio, che ben si sono amalgamate nella miriade di prodotti italiani facendo emergere il valore della biodiversità italiana.

​Intensi e continui dibattiti che si sono succeduti in piazzetta slowfood, tanto che a prendere la parola è stato poi Stefano Pisani, Presidente di Cittaslow Internazionale e Sindaco di Pollica, che ha rimarcato il valore di fare rete soprattutto a livello transoceanico nel rispetto dei valori della cooperazione e ispirate a quel Carlo Petrini che ha coniato il termine "slow" per incentivare la biodiversità di qualità.

Il valore del lento movimento del fare, contrapposto alla velocità delle produzioni industriali nell'interesse dei piccoli centri d'eccellenza.
Il vivere bene, il "buon vivere", festeggerà l'anno prossimo ad Orvieto il 20° anniversario – tanto da essere oggi un esempio virtuoso di comunità attiva che sa rispettare se stessa, il proprio ambiente, la propria storia e memoria, immaginando e realizzando un futuro di qualità per tutti.

Assieme al mercato, l'offerta di cibo fresco in piazza o per strada è all'origine di molte città: per questo Terra Madre ha presentato un'offerta dedicata da Nord a Sud dell'Italia che vanno a caratterizzare la nostra cultura ed offrono profumi e sapori unici.

Lo street food è stato animato dal Riso nero di Casalbeltrame, insieme alla Pizza fritta napoletana di Pollica, Positano, Amalfi, Caiazzo, Castel Campagnano, San Potito, Cerreto Sannita e Orsara di Puglia, per approdare lungo l'Adriatico con la piada romagnola di Sant'arcangelo di Romagna, Santa Sofia e Galeata. Ha chiuso il tripudio di prodotti e sapori dell'Umbria, la torta al testo sotto "lu focu" ed il baccalà fritto al cartoccio solo per citarne alcuni.

Ecco le città presenti alla piazza:
1 - Salorno / Saluro (BZ), 2- Sant'Agata di Puglia (FG), 3 - Abbiategrasso (MI) 3 – Morimondo (MI)
5 – Usseglio (TO) 6 - Vigarano Mainarda (FE) 7- Pollica (SA) 8 - Pijao (Colombia) 9 - Eijsden – Margaraten (Paesi Bassi) 10 - Novellara (RE) e Scandiano (RE) con Piante e Frutti antichi di Maioli e Acetaia San Giacomo.

Sabato, 29 Settembre 2018 15:12

Novellara, Una Vera Citta' Slow

La Rocca, la piazza, la gente del posto, le fragranze dei ribollire dei tini, che avvolgono un assolata giornata di Ottobre, faranno da cornice al movimento che ormai pare inarrestabile, una scia di innovazione che riprende le radici dal passato e che vuole conquistare il Mondo. Sono le città slow.

da L'Equilibrista Novellara 28-09-2018

Alla mente torna l'entusiasmo della storica "Novellara balsamica", perché ha il profumo del mattino, i raggi di sole umido che fanno capolino su piazza Unità d'Italia, senza mai opprimere la gente che con occhiata fugace ha la mente occupata all'allestimento della fiera, concedendosi la sola distrazione del rumore smodato delle ruote del cariolo che spinge con incosciente sorriso.

Il mosto cotto, le assi alla base del palco in mezzo la piazza che risuonano al primo calpestio degli operai, l'aroma del pubblico che sorseggia il caffè e che si gode lo spettacolo dai portici ai lati, sembra sempre lo stesso ogni anno e costruisce una tela di colori che rimane intatta. Perché quello che cambia è solo l'approccio, tanto che da "Balsamica" si evolve in Gusterò, aumentando la presenza ed il numero dei partecipanti al banchetto offerto dalla città di Novellara. Omaggio alle parole gusto in Rocca, innovativa mostra mercato proprio delle città slow che si avvale dei suoi contadini e della forza lavoro delle Aziende locali per ravvivarsi e fare modernità basando la sua immagine sulla tradizione.

Novellara come centro direttivo e laboratorio di idee visto che sarà la sede dell'Assemblea italiana di tutti gli amministratori di Città Slow, ovvero i Sindaci e gli Assessori che già hanno tracciato il progetto innovativo di essere garanti del rinascimento rurale italiano. Sono continue e proficue infatti le richieste che vogliono allargare le città slow che ricevono interesse perfino dalla lontana Cina, in cerca di ammodernamento e bisognosa di apprendere come questo sistema riesca dalla tradizione ad auto prodursi segnando la differenza.

Il programma della manifestazione prevede Sabato 6 e Domenica 7 Ottobre il mercato in Piazzale Marconi con accesso aperto a tutti anche all'interno della Rocca, dove per tutta la giornata di sabato, il circuito Cittaslow sarà attivo regalando esposizione delle eccellenze enogastronomiche ed artigianali delle Cittaslow italiane.

All'offerta già ricchissima, si aggiunge, per il secondo anno consecutivo, quella delle aziende della rete Agrobiodiverso, produttori di nicchia del territorio locale e dell'Appennino Reggiano che portano in campo il concetto portante dell'agro biodiversità. La giornata conclusiva sarà domenica, dove si potranno trovare anche i produttori locali del tradizionale mercatino del venerdì novellarese.

Ormai collaudato è la rete di iniziative a corollario della manifestazione che prevede una serie di iniziative che prende parte dai laboratori per i bambini, letture per bambini, mostre e collaborazioni con il CAI, conferenze, tavole rotonde e musica.
I locali del circondario, vere e propri musei della cultura cittadina saranno aperti a serate e degustazioni a tema. Si parte dall'Antico Bar Roma, L'Enoteca Il Vecchio Borgo, il Ristorante Macondo e l'Osteria Bar La Rocca che hanno già pianificato menù ed incontri con le tipicità locali.

Domenica 7 ottobre saranno ospitate anche l'inaugurazione della stagione teatrale 2018-19 dal titolo: "Differenze" al Teatro Franco Tagliavini, alle ore 16.00 (ingresso gratuito) ed il compleanno dell' Acetaia comunale, con le premiazioni del Palio dell'aceto Balsamico Città di Novellara.

Per ulteriori informazioni sarà attiva la mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

Che dire, non si tratta di un evento qualunque perché l'essenza della riscoperta delle emozioni che riportano all'infanzia in chiave moderna , non lo sono mai.

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Reggio Emilia celebra il Lambrusco: al teatro Valli sono di scena gli awards che hanno premiato le migliori otto etichette dell'oro rosso.

Chef Borghese mattatore della nona edizione del celebre concorso enologico. Duecento ospiti e giornalisti internazionali stregati dal made in Italy. Bonaccini: "E' l'enogastronomia il primo motivo di viaggio nel Belpaese". Una nuova guida raccoglie tutti i finalisti e da fine ottobre Food network dedicherà al nostro nettare un format Tv

Reggio Emilia, 28 Settembre 2018_ I colori di una sera ancora estiva, le note di Giuseppe Verdi e tutto il gusto dell'oro rosso dell'Emilia Romagna. Ecco gli ingredienti della soirée di gala che ha assegnato ieri 27 settembre al teatro Valli di Reggio Emilia, i primi Lambrusco awards, in occasione della nona edizione del Concorso enologico Matilde di Canossa – terre di Lambrusco. A vincere le ambite medaglie d'oro:

Per i Colli di Scandiano e di Canossa Doc ecco il Lambrusco Grasparossa Secco 2017, prodotto da Cantine Due Torri nella Val d'Enza.
Per la Doc di Modena ecco il Lambrusco Spumante Dry "Sassomoro" 2017, prodotto da Cleto Chiarli Tenute Agricole.
Per il Sorbara Doc il premio va alla "Linea 1907 Riò" 2017, prodotto dalla Cantina Sociale di San Martino in Rio.
Per il Grasparossa di Castelvetro Doc the winner is "Nivola" 2017, abboccato prodotto da Chiarli 1860.
Per il Mantovano Doc ecco il semisecco "Rays - Capsula Nera" 2017 dell'Azienda Agricola Montaldo di Gian Paolo Virgili.
Per il Reggiano Doc vince "I Quercioli" 2017 secco di Medici Ermete & Figli.
Per l'Emilia Igt medaglia allo spumante Dry "Marcello - Millesimato" 2017 di Ariola Vigne e Vini.
Per l'Igp Provincia di Mantova primo posto per il semimsecco "Al Scagarün" 2017 delle Cantine Lebovitz.
Tutti i premiati hanno sottolineato un sentire comune: "Il Lambrusco è, innanzitutto, frutto della fatica e poi della passione e dell'amore per il nostro territorio".

Premio speciale all'etichetta più glam, assegnato dalla stampa presente al vino delle Cantine Ceci Emilia Igt Lambrusco Spumante Brut 2017 "Bruno".

TUTTI A TAVOLA
Indossato l'abito da sera, il Lambrusco ha messo tutti d'accordo. Venti tavoli sistemati sul palco del teatro, duecento ospiti, fra produttori, amministratori pubblici, rappresentanti dei Consorzi di Tutela e giornalisti – con una nutrita delegazione da dieci Paesi, dalla Corea del Sud al Canada, dal Giappone all'Australia – si sono accomodati per gustare la Bomba di riso firmata da Andrea Incerti Vezzani di Cà Matilde ed una Guancia alla maniera di Gianni D'Amato del Caffè Arti e Mestieri, fra gli affreschi e gli stucchi del teatro Valli, mentre in scena andava una grande opera corale, dedicata ad un prodotto dal fascino semplice e brioso. Lo ha ribadito Luca Vecchi, sindaco di Reggio Emilia, intervenendo ai lavori: "Il Lambrusco è un prodotto che dalla campagna e dalla città dove è nata la nostra bandiera si è fatto nostro ambasciatore nel mondo".

"Questi awards – ha sottolineato il presidente della Camera di Commercio, Stefano Landi - sono una buona notizia per i nostri territori, perché quando si è in presenza di un così alto numero di nomination, e si può procedere ad un'ulteriore selezione di vincitori assoluti, significa non solo che il Concorso enologico funziona ed è attrattivo per le imprese, ma soprattutto che c'è una qualità e ci sono investimenti che aumentano e creano lavoro, ricchezza, valorizzazione di tutte le risorse, le storie, le tradizioni e le passioni di cui i nostri territori sono espressione".

Rivolgendosi ai rappresentanti delle aziende vinicole presenti, Landi ha aggiunto: "voi ci offrite quotidianamente l'esempio di cosa significhi dare un profondo gusto al lavoro, di cosa significhi relazionarsi con i consumatori di tutto il mondo e del come un mestiere diventi passione e attaccamento ad un territorio. Mi auguro davvero che il vostro lavoro sia premiato sempre di più da chi sa cogliere anche questi aspetti nei sapori esclusivi che avete proposto in concorso".

La serata è stata presentata da chef Alessandro Borghese, che ha ricordato come, nei suoi tour in motocicletta, le terre del Lambrusco non manchino mai, e dalla giornalista Martina Liverani, una delle più acute penne del giornalismo gastronomico italiano, grazie al suo foodmagazine Dispensa.

GLI OSCAR DEL VINO
A partecipare al concorso - che, per la prima volta quest'anno, ha assegnato delle medaglie d'oro alle migliori etichette - sono stati 248 vini di 59 aziende. Una commissione di sei enologi ed un sommelier ha scremato, secondo il metodo dell'Union Internationale des Oenologues, progressivamente, i 103 finalisti, in rappresentanza delle diverse denominazioni. Ed è su questo punto e sul ruolo che il Lambrusco può avere come ambasciatore del made in Italy che ha investito la Regione Emilia Romagna: lo hanno ribadito nei loro interventi l'assessore a Turismo e Commercio, Andrea Corsini, e Simona Caselli, collega con deleghe ad Agricoltura, Caccia e Pesca: "Il Lambrusco ha ancora ampi margini di crescita sul mercato e l'obiettivo è di far conoscere la sempre maggiore qualità delle produzioni presso nuovi e vecchi mercati puntando sui nuovi trend di consumo e sulle certificazioni di sostenibilità".

UNITI SI VINCE
Che fare squadra sia la migliore strategia lo dimostrano anche i numeri orgogliosamente raccontati da Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia Romagna: "Per molti Paesi esteri l'Italia è già fra le prime destinazioni turistiche e fra chi arriva nel Belpaese, il primo interesse è quello per l'enogastronomia. Dopo Expo 2015 in Emilia Romagna abbiamo registrato un incremento di turisti da 45 a 57 milioni e fra le ragioni del viaggio, l'Emilia Romagna ha differenziato e valorizzato i suoi brand, dalla motor valley, alla food and wine valley".

LAMBRUSCO EXPERIENCE DALLA GUIDA ALLA TV
La missione però non è ancora compiuta: gli awards sono parte di un progetto più ampio, una Lambrusco Experience a 360 gradi che punta a dare nuovo respiro e visibilità al nettare rosso dell'Emilia Romagna. I vincitori degli awards, insieme agli altri finalisti, sono infatti inclusi nella nuova guida "Terre di Lambrusco 2018" scaricabile dal sito web della manifestazione www.concorsolambrusco.it  al https://bit.ly/2DAAbnl  e per chi ne desiderasse copia cartacea sarà possibile richiederla alla Camera di commercio di Reggio Emilia che la spedirà gratuitamente a casa.

Dal 30 ottobre, poi, su Food network (canale 33 del digitale terrestre), il Lambrusco sarà anche in onda con un programma realizzato nelle sue terre di produzione. A condurre "Unforget table" il duo Chiara Cecilia Santamaria e Martina Liverani che hanno illustrato il programma durante la serata. Sei episodi girati fra Reggio Emilia, Parma e Modena con la partecipazione di sommelier di fama internazionale.

Per chi fosse interessato ad approfondire la propria conoscenza sul territorio di provenienza del Lambrusco, a partire da Giovedi 27 Settembre sarà possibile scaricare online dal sito di Apt Servizi ( www.aptservizi.com ) e su Wine Food Emilia Romagna  ( http://www.winefoodemiliaromagna.com/wines ) una piccola brochure digitale in italiano ed inglese dedicata al vino più "rock" d'Italia. La brochure contiene spunti interessanti per turisti che vogliano andare alla ricerca non solo delle Cantine, ma anche degli highlights dei territori di produzione (Province di Modena, Reggio Emilia e Parma) in termini di arte, cibo e cultura.

CABINA DI REGIA
L'assegnazione dei Lambrusco awards è promossa dalla Camera di Commercio di Reggio Emilia, da Regione Emilia Romagna e Apt Servizi Emilia Romagna, in collaborazione con i Consorzi di Tutela del Lambrusco di Modena e di Reggio Emilia. Il Concorso, poi, è autorizzato dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali che ha anche conferito il suo prestigioso patrocinio.

 

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Prezzo "a riferimento" del latte industriale per la campagna casearia II° quadrimestre 2017

Presso la Camera di Commercio di Reggio Emilia, in conformità a quanto previsto dal regolamento e dagli accordi interprofessionali tra le Associazioni dei produttori assistiti dalle Organizzazioni professionali agricole da una parte, gli industriali ed artigiani trasformatori dall'altra, si è pervenuti alla determinazione - a valere per tutta la provincia di Reggio Emilia - del prezzo "a riferimento" del latte ad uso industriale conferito ai caseifici nel periodo 1/05-31/08/2017 nella misura di:

€ 64,00 il q.le, IVA compresa e franco stalla

Il pagamento del latte sarà corrisposto:

- 60 giorni dalla pubblicazione (30.09.2018)

(Dalla Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Reggio Emilia)

 

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Torna a risalire il latte spot e prosegue la crescita del Parmigiano Reggiano e del Grana Padano. Burro e crema in flessione.

di Virgilio Parma 25 settembre 2018 -

LATTE SPOT Dopo quattro settimane di flessione, torna a risalire il prezzo del latte spot alla borsa veronese. Il prezzo del latte spot nazionale guadagna il 1,85% portandosi tra 41,76-43,30 €/100 litri di latte.
Parimenti, il latte intero pastorizzato estero guadagna l'1,86% e si colloca tra 41,72-42,79€/100 litri di latte. Ben più marcato il rimbalzo del prezzo del latte scremato pastorizzato spot estero che guadagna il 8,57% fissandosi tra 18,63-20,70€/100 litri di latte.

BURRO E PANNA Flessione negativa di 10 centesimi per il burro anche nella 39esima settimana. Alla borsa di Milano le quotazioni di Burro sono tutte in zona negativa.Cede anche la crema a uso alimentare.
Analogamente la panna di centrifuga quotata a Verona registra un lieve cedimento, restando in perfetto allineamento con Milano. Marcata flessione anche il burro zangolato di Parma e la prospettiva di riallinearsi alla posizione di Reggio Emilia che nella seduta odierna ha lasciato altri 10 centesimi sul campo.

Borsa di Milano 24 settembre 2018:
BURRO CEE: 5,05 €/Kg (-)
BURRO CENTRIFUGA: 5,30 €/Kg. (-)
BURRO PASTORIZZATO: 3,45 €/Kg. (-)
BURRO ZANGOLATO: 3,25 €/Kg. (-)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 2,56 €/Kg. (-)
MARGARINA settembre 2018: 0,92 -0,98€/kg (=)

Borsa Verona 24 settembre 2018: (-)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 2,52-2,57€/Kg. (-)

Borsa di Parma 21 settembre 2018 (-)
BURRO ZANGOLATO: 2,95 €/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 25 settembre 2017 (-)
BURRO ZANGOLATO: 2,85 - 2,85 €/kg.

GRANA PADANO 24/9/2018 - Prosegue ancora la ripresa dei prezzi del Grana Padano DOP (+5 cent).
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 6,30 - 6,40 €/Kg. (+)
- Grana Padano 16 mesi di stagionatura e oltre: 6,85 - 7,10 €/Kg. (+)
- Grana Padano RISERVA 20 mesi di stagionatura e oltre: 7,20 - 7,60 €/Kg. (+)
- Fuori sale 60-90 gg: 5,30-5,45€/Kg. (+)

PARMIGIANO REGGIANO 21/9/2018 Leggero rimbalzo, per la quarta settimana consecutiva per tutte le diverse stagionature di Parmigiano Reggiano.
-Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 9,65-9,90 €/Kg. (+)
-Parmigiano Reggiano 15 mesi di stagionatura e oltre: 10,10-10,35 €/Kg. (+)
-Parmigiano Reggiano 18 mesi di stagionatura 10,80 - 11,30 €/Kg. (+)
-Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 11,50 - 12,10 €/Kg. (+)
-Parmigiano Reggiano 30 mesi di stagionatura e oltre: 12,55 - 13,00 €/Kg. (+)

 

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 (Grafici)

 

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I prezzi dei cereali nazionali continuano a restare invariati salvo il mais che è in calo anche sul mercato statunitense. L'euro si è rafforzato contro il dollaro USA.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 25 settembre 2018 -
Mercati ancora a bassa tensione. Siamo nelle mani della guerra commerciale dei dazi, che sembra non avere fine, fatta di promesse e smentite senza fine e in attesa delle elezioni della camera dei rappresentanti USA, che si terranno a novembre, a cui di deve aggiungere che le previsioni dei raccolti statunitensi, di seme i soya e mais, sono molto ottimistci.

Da segnalare che il mercato di Chicago, per la farina, nei giorni scorsi ha toccato valori di base così bassi che non si vedevano da 10 anni. Del resto raccolti buoni e incertezza sul più grande cliente non poteva che determinare una reazione del genere.

Agricensius riferisce che il China Daily, in lingua inglese, ha edito un supplemento di quattro pagine sulle opinioni di economisti e lobbisti USA critici nei confronti della politica del presidente Trump con la Cina.

Nel mercato interno sono ben pochi i cambiamenti. Il grano e orzo sostenuti-fermi, mais costante lento ridimensionamento, (ma da parte di molti produttori sussiste volontà di ritenzione-non vendere) vi segnalo anche trattative di mais reso su Bs-Cr-Lo da ottobre a dicembre a 188/188 e tonnellata con camion ribaltabili merce 5 ppb; e il periodo ottobre 18-marzo 19 a 192-193€; mentre sui porti si fanno affari su due campagne 2018-19 e 2019-20 a valori tra i 174 e 176 e tonnellata partenza; cruscami di grano in rincaro, farine semi proteiche calme, condizionate dalle quotazioni della far soya, che sul pronto quota ( valori di ieri 24/09) 320-325 per la 44% e 333-335 per la proteica 46,50% anche sino a dicembre mentre per il 2019 320 per la 44% e 328-330 per la 46,50% partenza ai porti di Ravenna e Venezia.

Questi bassi valori della farina di soya stridono con le situazioni di mercato dei medi proteici, specie far colza, farina di girasole, distiller, corn gluten che sono maggiormente richiesti al Nord Europa, piuttosto che da noi dove si scontrano con un costo di valore proteico della farina di soya basso e abitudini di alimentazione zootecnica ben diverse da quelle del Nord Europa.
Teso il mercato dei foraggi che rimane sostenuto, così come quello dei fibrosi, polpe di bietola e bucce di soya, sia per la scarsità di merce sia per le richieste pressanti provenienti dalle latitudini più elevate.

Per il mercato delle bioenergie si segnala, con limiti di tempo di ritiro, la disponibilità di farinaccio di grano duro a prezzi concorrenziali rispetto alla crusca. Farinette e farine di mais di non facilissimo reperimento economic, nonostante il mais sia in calo.

Indicatori internazionali 25 settembre 2018


l'Indice dei noli è risalito sino a 1434 punti, il petrolio è in salita a 72,00$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,17568

 

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@Pastificio.Andalini #Pastificio.Andalini

 

 

 

(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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            Andalini Pasta dal 1936

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Editoriale: - Più "Sport per tutti". I 70 anni di UISP - Lattiero caseari. Cede il burro ma continua la ripresa del Grana Padano e del Parmigiano. - Cereali e dintorni. Dazi ancora in via di definizione. Mais in ribasso - Bonifica Emilia Centrale: come e dove votare per il rinnovo del consiglio del Consorzio - Tecnologia indossabile? il primato spetta... alle vacche!.-

SOMMARIO Anno 17 - n° 38 23 settembre 2018
1.1 editoriale
Più "Sport per tutti". I 70 anni di UISP
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Cede il burro ma continua la ripresa del Grana Padano e del Parmigiano.
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Dazi ancora in via di definizione. Mais in ribasso
4.1 bonifica Parma. Idrovora abbeveratoia. Per a sicurezza a nord ovest
4.2 bonifica Bonifica Emilia Centrale, ecco cosa è stato fatto in 31 mesi.
5.1 bonifica Bonifica Emilia Centrale: come e dove votare per il rinnovo del consiglio del Consorzio
6.1 Internet of Thngs (IoT) Tecnologia indossabile? il primato spetta... alle vacche!.
7.1 ambiente Nomine: Meuccio Berselli nel board di indirizzo del Ministero dell'Ambiente per i contratti di fiume italiani
8.1promozioni "vino" e partners
9.1 promozioni "birra" e partners

(per seguire gli argomenti correlati clicca QUI

 

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(Scarica il PDF alla sezione allegati)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

A Terra Madre Salone del Gusto, si discute del "dilemma della formaggiera": come assicurare che il cliente di un ristorante riceva il Parmigiano Reggiano che ha effettivamente richiesto? La ricetta del Consorzio si fonda su tre cardini: maggiori e puntuali controlli; un'attività di sensibilizzazione sui ristoratori, dando continuità al progetto #ioscelgo; l'alleanza con il consumatore

Torino, 21 settembre 2018 - A Terra Madre Salone del Gusto, il Consorzio del Parmigiano Reggiano è stato protagonista di una tavola rotonda sul ruolo che il mondo ho.re.ca. può avere nella promozione e nella comunicazione del valore del Re dei Formaggi e, più in generale, dei prodotti DOP. A fianco del Presidente del Consorzio Nicola Bertinelli sono intervenuti Eugenio Signoroni, che per Slow Food cura la Guida "Osterie d'Italia" ed è quindi un profondo conoscitore dell'universo dei ristoratori, e, in qualità di moderatore, il giornalista gastronomico Massimo Bernardi, Direttore di Dissapore.
Curioso il titolo associato alla tavola rotonda: "Parmigiano Reggiano al ristorante: il dilemma della formaggiera".

La premessa è che nel nostro Paese il fuori casa incide per il 35% dei consumi delle famiglie: si stima che in Italia il mercato della ristorazione pesi per 80 miliardi di euro. «Si tratta di un settore estremamente ramificato, fatto di 330.000 imprese, di cui 175.000 ristoranti e 3.000 mense - spiega Nicola Bertinelli, Presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano -. Parliamo perlopiù di microimprese, quindi di un universo difficile da controllare. Per le dimensioni e le caratteristiche del settore, non è facile neppure svolgere attività di formazione e sensibilizzazione, per promuovere la cultura dell'autentico Parmigiano Reggiano».

In Italia, il canale ho.re.ca. incide per il 6-7% del mercato del Parmigiano Reggiano, pari complessivamente a 90.000 tonnellate. Secondo i dati forniti dagli organismi di vigilanza del Consorzio, riferiti a 620 visite - effettuate dagli ispettori del consorzio stesso - in ristorante nel biennio 2015/16, il 26% delle strutture ristorative dichiara l'utilizzo di Parmigiano Reggiano nel proprio esercizio. Al contempo, secondo un'indagine Ipsos 2017 (campione di 1.000 interviste), il 60% dei clienti di ristoranti chiede di poter avere al proprio tavolo Parmigiano Reggiano.
«Proprio dal confronto tra i dati emerge quello che noi abbiamo definito il 'dilemma della formaggiera' - continua il Presidente Bertinelli -. A fronte di una richiesta di Parmigiano Reggiano nel caso del 60% dei clienti, solo il 26% dei ristoranti dichiara di averlo in carta. Questo significa che almeno 2 formaggiere su 3 non contengono Parmigiano Reggiano: bisognerebbe poi verificare se il formaggio dichiarato come Parmigiano Reggiano dai ristoratori sia effettivamente il Re dei Formaggi».

Eugenio Signoroni, curatore della Guida "Osterie d'Italia" edita da Slow Food, ha una posizione ben definita sul tema: «Tra gli elementi che riteniamo centrali quando valutiamo un'osteria ci sono l'accoglienza e l'attenzione per le materie prime utilizzate. Il bravo oste non è solo colui che sa accogliere con il sorriso il suo ospite, ma è anche colui che sa valorizzare e raccontare nel modo giusto gli ingredienti che utilizza. Questo vale sempre, ma è ancora più importante quando il prodotto è di qualità e frutto del lavoro di artigiani. La formaggiera è un modo certamente comodo per portare il formaggio grattugiato a tavola, ma è il modo peggiore se lo si vuole valorizzare e se si vuole fare un servizio al cliente. Un ristorante attento e realmente interessato a proporre al suo cliente il meglio dovrebbe portare al suo ospite un pezzo di formaggio a tavola con una grattugia e poi o dovrebbe occuparsi di grattare direttamente il formaggio sul piatto o dovrebbe trovare un modo per lasciarlo fare a lui. Solo così si ha la certezza di ciò che viene servito e si è sicuri della freschezza del prodotto. Infine, solo così si riesce a limitare lo spreco. Questa giusta battaglia mi ricorda molto quella contro la presenza di oliere rabboccabili in tavola che, pur vietate dalla legge, sono troppo spesso presenti nei ristoranti italiani»

Dietro il "dilemma della formaggiera" si nasconde quindi il tema della trasparenza e della corrispondenza tra quanto i ristoratori dichiarano nel menu e quanto viene effettivamente usato in cucina come ingrediente o portato in tavola per arricchire di gusto i piatti.

Come spiega il Presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano Nicola Bertinelli: «Facendoci promotori di questo incontro a Terra Madre Salone del Gusto a fianco di Slow Food, che condivide con noi questa battaglia per la qualità e a tutela del consumatore, abbiamo voluto sollevare il velo su un problema che non è solo del Re dei Formaggi ma che investe tutto il sistema delle DOP. Per il Consorzio, la soluzione passa attraverso tre azioni. La prima è rappresentata da un maggior numero di controlli sulle attività ristorative: i Consorzi devono essere affiancati e sostenuti in questo dalle Istituzioni, perché da soli non hanno le risorse, per via delle dimensioni del settore, per svolgere in modo esclusivo questa attività di vigilanza. La seconda strada per trovare una soluzione al 'dilemma della formaggiera' è rappresentata da un'attività di sensibilizzazione e formazione focalizzata sulle imprese ristorative. I concetti che vanno stressati sono due: si tratta di una questione di rispetto delle regole e di rispetto del cliente, che ha il diritto di ricevere ciò che richiede e per cui paga il conto. E il ritorno anche economico, oltre che di reputazione, che un ristorante può avere proponendo il Parmigiano Reggiano così come le altre DOP: l'uso del prodotto autentico qualifica l'esercizio e, ragionando in termini di food cost, si può tradurre in un maggiore margine economico sulla singola somministrazione».

Già dal 2006 il Consorzio del Parmigiano Reggiano è impegnato in attività di formazione rivolte al target specifico dei ristoratori: il progetto #ioscelgo coinvolge oggi 500 ristoranti che, a fronte dell'impegno a utilizzare Parmigiano Reggiano e a spiegare questa scelta al proprio cliente, possono frequentare gratuitamente corsi di formazione e comunicazione, per un approfondimento sul prodotto, sulle tecniche di conservazione, sulle unicità del Re dei Formaggi e sul food cost in ristorazione.

Il terzo cardine della strategia suggerita dal Consorzio del Parmigiano Reggiano è rappresentato dal consumatore: «È il nostro primo e più forte alleato: dobbiamo coinvolgerlo nell'azione di controllo, sensibilizzandolo a esigere che il formaggio che gli viene servito a tavola sia effettivamente il Parmigiano Reggiano che ha richiesto» conclude il Presidente Bertinelli

La settimana scorsa i cereali (grano duro e tenero e orzo) hanno dimostrato una certa stabilità sui mercati nazionali. I mercati internazionali sono rimasti per lo più invariati, salvo il mais in ribasso.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 19 settembre 2018 -
Mercati con poca storia, siamo nelle mani della guerra commerciale dei dazi, che sembra non avere fine, fatta di annunci contraddittori che conducono al logoramento di nervi.

SEMI nov 814 (-9,4) gen 828 (-9,2) mar 841,4 (-9)

FARINA ott 300,5 (-2,4) dic 303,3 (-2,4) gen 304,5 (-2)

OLIO ott 27,12 (-0,31) dic 27,37 (-0,33) gen 27,61 (-0,35)

CORN dic 343,2 (-4,6) mar 355,4 (-4,4) mag 364 (-4,2)

GRANO dic 510,4 (+4,2) mar 529 (+3,6) mag 541,4 (+2,2)

Mentre vi scrivo ore 10,37 il mercato telematico segna valori positivi diffusi.

Nel mercato interno ben poche variazioni. Grano e orzo sostenuti-fermi, mais in costante lento ridimensionamento, (da segnalare che in Veneto ha cessato di calare, e in Piemonte è maggiormente difeso).

Informiamo infine  circa trattative di mais reso su Bs-Cr-Lo, da ottobre a dicembre, a 185 € tonnellata con camion fissi merce 5 ppb.

Anche per il mercato delle bioenergie è da segnalare la disponibilità di farinaccio di grano duro a prezzi concorrenziali rispetto alla crusca.

 

Indicatori internazionali 19 settembre 2018 


l'Indice dei noli è sceso sino a 1356 punti, il petrolio è fermo attorno a 70,00$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,17105

 

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Il latte spot è in fibrillazione mentre sembra confermata la tendenza a scendere del burro. Grana Padano e Parmigiano Reggiano in ripresa da qualche settimana.

di Virgilio Parma 18 settembre 2018 -

LATTE SPOT Fermento nel latte spot. Il prezzo del latte spot nazionale rimane immutato, alla Borsa Merci di Verona, confermando l'intervallo tra 41,24-42,27 €/100 litri di latte. Riprende invece qualche centesimo il latte intero pastorizzato estero che si posiziona 40,72-42,27€/100 litri di latte. Più marcato il rimbalzo del prezzo del latte scremato pastorizzato spot estero che guadagna il 6,06% fissandosi tra 17,60-18,63€/100 litri di latte.

BURRO E PANNA Meno 10 centesimi per il burro. Alla borsa di Milano le quotazioni di Burro, anche nella 38esima settimana, sono tutte in flessione negativa, così come la crema a uso alimentare.
Analogamente la panna di centrifuga quotata a Verona registra un lieve cedimento. In flessione anche il burro zangolato di Parma, cedimento riconfermato anche alla seduta di borsa di Reggio Emilia di stamane.

Borsa di Milano 17 settembre 2018:
BURRO CEE: 5,15 €/Kg (-)
BURRO CENTRIFUGA: 5,40 €/Kg. (-)
BURRO PASTORIZZATO: 3,55 €/Kg. (-)
BURRO ZANGOLATO: 3,35 €/Kg. (-)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 2,57 €/Kg. (-)
MARGARINA Luglio 2018: 0,92 -0,98€/kg (-)

Borsa Verona 17 settembre 2018: (-)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 2,55-2,60€/Kg. (-)

Borsa di Parma 14 settembre 2018 (-)
BURRO ZANGOLATO: 3,05 €/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 18 settembre 2017 (-)
BURRO ZANGOLATO: 2,95 - 2,95 €/kg.

GRANA PADANO 17/9/2018 - Ancora In ripresa i prezzi del Grana Padano DOP (+5 cent).
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 6,25 - 6,30 €/Kg. (+)
- Grana Padano 16 mesi di stagionatura e oltre: 6,80 - 7,00 €/Kg. (+)
- Grana Padano RISERVA 20 mesi di stagionatura e oltre: 7,15 - 7,50 €/Kg. (+)
- Fuori sale 60-90 gg: 5,25-5,35€/Kg. (+)

PARMIGIANO REGGIANO 14/9/2018 Leggero rimbalzo, per la quarta settimana consecutiva (5 cent), per il Parmigiano Reggiano 18, 24 e 30 mesi. Invariato il formaggio più fresco.
-Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 9,60-9,90 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 15 mesi di stagionatura e oltre: 10,05-10,35 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 18 mesi di stagionatura 10,75 - 11,30 €/Kg. (+)
-Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 11,50 - 12,10 €/Kg. (+)
-Parmigiano Reggiano 30 mesi di stagionatura e oltre: 12,50 - 12,00 €/Kg. (+)

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Editoriale: - Ci mancava solo l'intervento dell'ONU - Lattiero caseari. Perde il burro e il latte spot. - Cereali e dintorni. Le reazioni dei mercati post USDA - Uova fresche, allerta del ministero della salute per la salmonella -

SOMMARIO Anno 17 - n° 37 16 settembre 2018
1.1 editoriale
Ci mancava solo l'intervento dell'ONU.
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Perde il burro e il latte spot.
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Le reazioni dei mercati post USDA
4.1 salone del gusto Il "Parmigiano" a "terra Madre Salone del Gusto"
5.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercato interno in via di stabilizzazione e estero ancora incerto.
6.1 sicurezza alimentare Uova fresche, allerta del ministero della salute per la salmonella
7.1promozioni "vino" e partners
8.1 promozioni "birra" e partners

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Domenica, 16 Settembre 2018 06:06

Il "Parmigiano" a "terra Madre Salone del Gusto"

Il Parmigiano Reggiano mette in mostra la propria versatilità a Terra Madre Salone del Gusto. Il Re dei Formaggi si presenta al Lingotto con un fitto calendario di iniziative che mettono in luce la versatilità del prodotto: il matrimonio con la Grappa del Trentino, Gin Mare, Vermouth storico di Torino, vini di Alta Langa, Franciacorta, birre artigianali, ma anche con le pizze di Gianni di Lella. Il Salone sarà inoltre l'occasione per una riflessione sul consumo della Dop fuori casa e per lanciare la prossima edizione di Caseifici Aperti.

Reggio Emilia, 13 settembre 2018 - Il Consorzio Parmigiano Reggiano si presenta alla XII edizione di Terra Madre, Salone del Gusto con la nuova veste di "sostenitore ufficiale di Slow Food Italia" e con la volontà di portare avanti, insieme all'Associazione, un percorso che prevede progetti di promozione sociale in diversi ambiti: benessere animale, trasparenza della filiera, iniziative specifiche sul canale HoReCa.

Proprio su quest'ultimo tema, sempre più caro al Consorzio di tutela, è previsto un appuntamento che punta l'attenzione sul ruolo importantissimo che hanno i ristoratori nella comunicazione del valore dei prodotti a denominazione di origine.

La formaggiera che si trova comunemente al ristorante è un oggetto carico di mistero: come garantire a chi chiede espressamente Parmigiano Reggiano che ciò che è all'interno della formaggiera sia l'autentico Re dei Formaggi?

A queste e ad altre domande si cercherà di dare una riposta, attraverso un confronto tra il presidente del Consorzio Nicola Bertinelli, il curatore della guida Osterie d'Italia di Slow Food Eugenio Signoroni, la chef Maria Amalia Anedda del ristorante Les Caves (PR) e Massimo Bernardi, direttore di Dissapore che modererà e stimolerà il dibattito.

Una riflessione su quale strada perseguire per garantire al consumatore che sceglie il Re dei Formaggi che in tavola non ci sia un fake: l'appuntamento è per venerdì 21 settembre, alle ore 10,30, presso lo stand del Consorzio Parmigiano Reggiano (padiglione 1 Emilia Romagna 1D051 1C052).

Il Salone del Gusto sarà anche l'occasione per raccontare la biodiversità del Parmigiano Reggiano.

È ormai chiaro che esiste un Parmigiano Reggiano per tutti i gusti. E non parliamo solo di stagionature, ma anche di razze. Ci sono la vacca bianca modenese, la rossa reggiana, la bruna e la frisona italiana. Così come esistono prodotti "certificati" che vanno incontro alle esigenze più diverse: dal prodotto di Montagna al Kosher, dall'Halal al Biologico. Le molteplici varietà del Parmigiano Reggiano saranno presentate ai consumatori, agli addetti ai lavori e ai giornalisti in occasione di aperitivi tematici in abbinamento a vini e cocktail selezionati.

Il Parmigiano Reggiano è un prodotto versatile che dà carattere ai grandi piatti e che si abbina con disinvoltura ai vini e ai distillati più pregiati. Al Salone del Gusto si sposerà con il Vermouth Storico di Torino, con Gin Mare, con i vini di Alta Langa e della Franciacorta, con le birre artigianali e con le Grappe del Trentino. Ma anche con altri prodotti simbolo del Made in Italy, come le pluripremiate pizze di Gianni di Lella.

I dettagli degli incontri sono pubblicati nel sito www.parmigianoreggiano.it 

Al Lingotto si lancerà anche la prossima edizione di Caseifici Aperti che si terrà sabato 29 e domenica 30 settembre.

Un appuntamento speciale per assistere alla produzione della DOP recentemente incoronata da Ipsos come "la più influente per gli italiani".
Questa volta saranno oltre 50 i produttori che apriranno le porte dei caseifici per permettere ai visitatori di assistere alla nascita del Parmigiano Reggiano, passeggiare nei suggestivi magazzini di stagionatura e acquistare il formaggio direttamente dalle mani di chi lo produce. Un autentico viaggio nel tempo alla scoperta del metodo di lavorazione artigianale, rimasto pressoché immutato da oltre nove secoli.

Partecipare a Caseifici Aperti è diventato ancora più semplice: sul sito www.parmigianoreggiano.it  in pochi click è possibile consultare la lista dei caseifici aderenti, verificare orari di apertura e eventi proposti.

 

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Nel loro insieme i dati dell'USDA dimostrano che di merce, pur con varia distribuzione, non ne manca, (nonostante il calo del seme di soya per Argentina e i problemi del Grano in varie parti del mondo, così come la siccità nel Nord Europa). I consumi sono costanti.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 13 settembre 2018 -
Mercoledi sera i dati USDA hanno mostrate sorprese nelle produzioni di corn/mais USA più alte determinando il corn in ribasso, grano nelle aspettative. I sei paesi più importanti ed esportatori assommano a 386 milioni di tonnellate, contro le 383 di agosto quindi anche il grano ha subito un ribasso. Però è opportuno ricordare che nella campagna precedente quota 386 si raffrontava con un 410 milioni di tonnellate per cui il ribasso è relativo viste le alte quotazioni già in essere. Per il comparto soya i numeri sono ottimi in tutti i sensi ma il mercato che avrebbe dovuto segnare in negativo ha chiuso in aumento. Una inversione di tendenza determinata da fattori esterni, in particolare dal fatto che il Segretario del Tesoro USA Steven Mnuchin ha invitato i cinesi a dialogare sulla vertenza dazi. Questo rappresenta infatti l'invito al più alto livello, cosa che ha immediatamente riacceso le speranze di un accordo, dando quindi forza ai valori di base del mercato..

SEMI set 829 (+8,6) nov 840 (+8,2) gen 853,4 (+8) mar 866 (+7,6)
FARINA set 315,7 (+1,5) ott 315,8 (+1,6) dic 318,4 (+2,2) gen 317,8 (+2,7)
OLIO set 27,63 (-0,10) ott 27,72 (-0,10) dic 27,99 (-0,09) gen 28,24 (-0,09)
CORN set 341,4 (-13,6) dic 352,4 (-14,6) mar 365 (-13,4) mag 373,4 (-13)
GRANO set 481,6 (-12) dic 506,6 (-12) mar 527 (-10,6) mag 541,4 (-10)

Nel loro insieme i dati dell'USDA dimostrano che di merce, pur con varia distribuzione, non ne manca, (nonostante il calo del seme di soya per Argentina e i problemi del Grano in varie parti del mondo, così come la siccità nel Nord Europa) e che i consumi sono costanti; ma fatti come questo dimostrano come il mercato delle commodities è dipendente, oltre che dalla natura, anche dalla politica e dalla finanza.

Mentre scriviamo, ad esempio, il mercato telematico fa esattamente l'opposto di ieri sera ma con valori assoluti molto contenuti. Comparto soya in ribasso, comparto cereali in rialzo.

L'Indice dei noli è sceso a 14311 punti, il petrolio wti è a circa 70 dollari al barile e il cambio alle ore 8,34 gira a 1,16273 (e questo oggi dovrebbe assorbire gran parte degli aumenti di ieri sera e agevolare maggiormente i cali, ma la volatilità è elevata)

Nel mercato interno cambia poco: grano e orzo sostenuti ma con minor spinta al rialzo, mais costante in lento ridimensionamento, (ma segnaliamo che in Veneto ha smesso di calare). Le trattative di mais reso su Bs-Cr-Lo da ottobre a dicembre a 188-190 a tonnellata con camion fissi merce 5 ppb.

Anche per il mercato delle bioenergie occorre ripetersi, salvo l'unica segnalazione per i cruscami che sono a fine corsa del loro calo, e l'industria molitoria maidicola stenta a partire a pieno regime e le farinette sono ancora ben difese.

Indicatori internazionali 13 settembre 2018

l'Indice dei noli è sceso sino a 1431 punti, il petrolio è fermo attorno a 70,00$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,16273

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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I prezzi dei cereali nazionali sono in via di stabilizzazione, a differenza del mais che è in sensibile calo. I mercati internazionali invece sono ancora incerti

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 12 settembre 2018 - Questa sera verificheremo, con altri dati provenienti da USDA, se sarà confermata la tendenza anticipata da Bloomberg ma, come ormai abbiamo imparato, le sorprese sono sempre dietro l'angolo.

Ieri sera il mercato ha chiuso in ribasso e questa mattina, ore 10,37, il telematico confermava la tendenza ribassista seppure in misura molto contenuta, tranne per il grano che è area positiva e continua il suo andamento altalenante tra aumenti e ribassi.

SEMI set 820,2 (-13,2) nov 831,6 (-13,4) gen 845,4 (-13,4) mar 858,2 (-13,4)
FARINA set 314,2 (-1,7) ott 314,2 (-2,1) dic 316,2 (-2,4) gen 315,1 (-2,6)
OLIO set 27,73 (-0,3) ott 27,82 (-0,28) dic 28,08 (-0,28) gen 28,33 (-0,27)
CORN set 355,2 (-0,2) dic 366,6 (-0,4) mar 378,4 (-0,6) mag 386,4 (-0,2)
GRANO set 493,6 (-10,2) dic 518,6 (-9,4) mar 537,6 (-9) mag 551,4 (-8,6)

L'Indice dei noli è sceso a 1439 punti, il petrolio wti è a circa 69 dollari al barile e il cambio gira a 1,15834. (e continua il sali scendi del cambio che condiziona ormai i prezzi più della base di mercato)

Nel mercato interno poche variazioni da segnalare: grano e orzo sostenuti ma con minor spinta al rialzo, mais costante lento ridimensionamento, si segnalano contratti fatti da novembre 2018 a giugno 2019 a 176 partenza porti e 178 per lo stesso periodo 19-2020 (valori molto concorrenziali rispetto ai costi correnti); cruscami ormai al fondo di resistenza, fa eccezione il farinaccio di grano tenero che sta prendendo spazi mangimistici sottraendoli all'orzo, così come sarà a brevissimo per la crusca che eroderà spazi ai foraggi troppo cari. Semi proteici e fibrosi sostenuti dalla domanda del Nord Europa.

Anche per il mercato delle bioenergie occorre ripetersi, salvo l'unica segnalazione per i cruscami che sono a fine corsa del loro calo, e l'industria molitoria maidicola stenta a partire a pieno regime e le farinette sono ancora ben difese.

Indicatori internazionali 12 settembre 2018


l'Indice dei noli è sceso sino a 1439 punti, il petrolio è fermo attorno a 69,00$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,15834

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Martedì, 11 Settembre 2018 14:33

Lattiero caseari. Perde il burro e il latte spot.

Burro, panna e latte spot cedono diversi centesimi rispetto alla precedente settimana. Grana Padano e Parmigiano Reggiano sono ancora in ripresa.

di Virgilio Parma 11 settembre 2018 -

LATTE SPOT Scende ancora, per la seconda settimana consecutiva, il prezzo del latte spot. Il prezzo del latte spot nazionale cede ancora alcuni centesimi posizionandosi tra 41,24-42,27 €/100 litri di latte, alla borsa merci di Verona. Analogo andamento registrato per latte intero pastorizzato estero che si adagia su quota 40,21-41,76€/100 litri di latte. Più marcato il cedimento del prezzo del latte scremato pastorizzato spot estero che perde il 5,71% fissandosi tra 16,56-17,60€/100 litri di latte.

BURRO E PANNA Primi segnali di ridimensionamento del prezzo del burro. Alla borsa di Milano le quotazioni di Burro sono tutte in flessione negativa, così come la crema a uso alimentare.
Analogamente la panna di centrifuga quotata a Verona registra un lieve cedimento. Dopo il marcato rimbalzo registrato la scorsa settimana, il burro zangolato di Parma ha lasciato inalterate le quotazioni.

Borsa di Milano 10 settembre 2018:
BURRO CEE: 5,25 €/Kg (-)
BURRO CENTRIFUGA: 5,50 €/Kg. (-)
BURRO PASTORIZZATO: 3,65 €/Kg. (-)
BURRO ZANGOLATO: 3,45 €/Kg. (-)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 2,72 €/Kg. (-)
MARGARINA Luglio 2018: 0,92 -0,98€/kg (-)

Borsa Verona 10 settembre 2018: (-)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 2,60-2,65€/Kg. (-)

Borsa di Parma 7 settembre 2018 (=)
BURRO ZANGOLATO: 3,11 €/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 4 settembre 2017 (=)
BURRO ZANGOLATO: 3,11 - 3,11€/kg.

GRANA PADANO 10/9/2018 - Ancora In ripresa i prezzi del Grana Padano DOP (+5 cent).
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 6,20 - 6,30 €/Kg. (+)
- Grana Padano 16 mesi di stagionatura e oltre: 6,75 - 7,00 €/Kg. (+)
- Grana Padano RISERVA 20 mesi di stagionatura e oltre: 7,10 - 7,50 €/Kg. (+)
- Fuori sale 60-90 gg: 5,20-5,35€/Kg. (+)

PARMIGIANO REGGIANO 7/9/2018 Leggero rimbalzo, per la terza settimana consecutiva (5 cent), per il Parmigiano Reggiano 18, 24 e 30 mesi.
-Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 9,60-9,90 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 15 mesi di stagionatura e oltre: 10,00-10,35 €/Kg. (+)
-Parmigiano Reggiano 18 mesi di stagionatura 10,70 - 11,25 €/Kg. (+)
-Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 11,45 - 12,05 €/Kg. (+)
-Parmigiano Reggiano 30 mesi di stagionatura e oltre: 12,45 - 12,95 €/Kg. (+)

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Editoriale: - Opposizione responsabile o ostruzionismo? Tutti contro - In lieve ripresa il Grana Padano e il "Parmigiano" - Crisi Ferrarini, qualcosa si muove. Forse. - La Pace Fiscale - Bonifica Emilia Centrale: tutto sulle elezioni consortili - Chiacchierata a tutto campo con Bobo Craxi. - Cereali e dintorni. Prove di stabilità con l'incognita del cambio -
SOMMARIO Anno 17 - n° 36 9 settembre 2018
1.1 editoriale
Opposizione responsabile o ostruzionismo? Tutti contro.
2.1 lattiero caseario In lieve ripresa il Grana Padano e il "Parmigiano"
3.1 economia e crisi Crisi Ferrarini, qualcosa si muove. Forse.
4.1 fisco e finanza La Pace Fiscale
4.2 bonifica centrale Bonifica Emilia Centrale: tutto sulle elezioni consortili
5.1 politica. Il Personaggio Chiacchierata a tutto campo con Bobo Craxi.
6.1 eventi parma city of gastronomy La cena dei 1000. Il foto-racconto
7.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Prove di stabilità con l'incognita del cambio.
8.1 biologico L'Emilia-Romagna sempre più bio
9.1promozioni "vino" e partners
10.1 promozioni "birra" e partners

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Agricoltura. L'Emilia-Romagna sempre più bio: crescono aziende (+68% sul 2014) e superfici (+72%). L'assessore Caselli: "Primi in Italia per numero di imprese di trasformazione, puntiamo a crescere ancora nella scia del boom dei consumi"
I campi coltivati superano quota 152mila ettari e il numero complessivo di operatori è salito a 6.231 al 30 giugno 2018. Parma in vetta alla classifica per provincia. Erogati 17 milioni di euro all'anno per i prossimi cinque con l'ultimo bando del Psr 2014-2020. La fotografia del settore alla vigilia dell'apertura del Sana di Bologna, dove la Regione sarà presente con un proprio stand (C13, padiglione 21)

Bologna – Prosegue l'ascesa del biologico made in Emilia-Romagna, con i campi coltivati senza l'uso di prodotti chimici di sintesi che a fine giugno 2018 hanno toccato il record di 152.400 ettari, pari al 15% dell'intera superfice agricola utilizzata (Sau) in regione (+72% sul 2014) e oltre 5.040 imprese agricole (+68%). Un boom che non conosce soste, anzi accelera, nella scia dell'ultimo bando ad hoc del Programma regionale di sviluppo rurale 2014-2020, datato 2018, che ha registrato un'altissima adesione, con 2.613 domande ammissibili, di cui 1.851 già finanziate, per un totale di 11,3 milioni di euro di contributi annui. Le restanti 762 domande saranno finanziate a breve, portando il totale dei finanziamenti erogati a 17 milioni di euro all'anno per i prossimi cinque. In questo modo saranno coperte tutte le domande presentate con quest'ultimo bando, per un totale di 130mila ettari.

Sono alcuni dei numeri che fanno da contorno alla partecipazione della Regione Emilia-Romagna con un proprio stand (C13, padiglione 21) al Sana, il salone del biologico e del naturale che festeggia quest'anno il 30^ compleanno e in programma da domani a lunedì prossimo nei padiglioni del Fiera di Bologna.

"Siamo la quinta regione in Italia per numero complessivo di operatori e la prima per quanto riguarda le aziende di trasformazione- sottolinea l'assessore regionale all'Agricoltura, Simona Caselli-. Traguardi importanti, tuttavia puntiamo a crescere ancora, sull'onda di una crescente domanda da parte di consumatori sempre più attenti alla salubrità e alla tutela ambientale. Un trend positivo che sta garantendo buone prospettive di reddito alle nostre imprese agricole". "In Emilia-Romagna-prosegue- sono presenti tutte le filiere del biologico, dall'ortofrutta ai cereali, dal latte per il Parmigiano Reggiano alle carni e ai salumi. Le imprese più numerose sono non specializzate; ad esse si affiancano quelle che si occupano della moltiplicazione delle sementi, di mangimistica e di uova, che detengono la leadership nei rispettivi settori in ambito nazionale. Per il futuro continueremo a garantire il sostegno finanziario del Psr, puntando a rafforzare l'assistenza tecnica ai produttori soprattutto in campo ortofrutticolo e a favorire l'innovazione e lo sviluppo di sinergie tra i vari segmenti della filiera per lasciare al settore primario il massimo del valore".

Il settore in cifre

Sulla base delle ultime rilevazioni, dati aggiornati al 30 giugno scorso, sono 6.231 le imprese emiliano-romagnole attive nel settore del biologico, di cui appunto 5.043 agricole e le rimanenti 1.188 che si occupano di trasformazione e commercializzazione. La provincia che vanta il più alto numero di operatori è Parma (1.082), seguita nell'ordine da Forlì-Cesena (907), Bologna (864), Modena (802) e Piacenza (693). Completano il quadro Reggio Emilia (673), Ferrara (485), Ravenna (391) e Rimini (334).

La parte preponderante degli oltre 152mila ettari di campi coltivati secondo i dettami dell'agricoltura bio è rappresentata dai seminativi (82%). Al secondo posto della classifica vengono prati e pascoli (12%), poi la vite (3%), la frutta (2%) e, con percentuali via via più risicate, la frutta a guscio e l'olivo. L'ascesa del biologico negli ultimi anni sta contagiando anche il settore zootecnico, con gli allevamenti bio che ormai sfiorano quota 1.170 (+11% sul 2016), pari al 5% sul totale regionale. Particolare interesse si sta registrando per la conversione di allevamenti di bovini da latte, sia fresco che per la produzione di Parmigiano Reggiano, e di bovini da carne. In sensibile aumento anche gli allevamenti di galline ovaiole e tacchini.

Per convincere gli agricoltori a convertirsi al biologico e compensare i maggiori costi per le aziende la Regione eroga per i primi cinque anni dopo il passaggio al metodo "naturale" un contributo che varia dai 126 ai 742 euro ad ettaro all'anno, secondo il tipo di coltura. Incentivi lievemente più bassi - da 90 a 668 euro all'ettaro - per chi si è già convertito. Per la zootecnia i contributi variano da 370 a 425 in fase di conversione e da 333 a 383 euro all'ettaro all'anno per il mantenimento. Per agevolare l'adesione al bio sono stati semplificati gli adempimenti burocratici; inoltre viene riconosciuta una priorità "trasversale" a favore del biologico per molte altre misure del Psr (formazione e informazione, investimenti in azienda, giovani, innovazione e ricerca, certificazione, ecc.)

Gli appuntamenti della Regione al Sana

Lo stand della Regione Emilia-Romagna ospiterà nelle quattro giornate del Sana una ventina di iniziative che spaziano dalla presentazione delle eccellenze enogastronomiche del territorio Dop e Igp in chiave bio, ai progetti di educazione alimentare per le diverse fasce di età, passando per le innovazioni in agricoltura e la tutela dell'agrobiodiversità. Spazio anche alla presentazione di uno dei prossimi presidi Slow Food rappresentato dalla "pesca dal buco incavato" di Massa Lombarda (Ra) e delle più recenti novità editoriali in tema agroalimentare. Per i buongustai in programma degustazioni varie. /G.Ma.

In allegato:

- Emilia-Romagna_numero imprese bio.pdf
- Emilia-Romagna - superfici bio.pdf
- Gli appuntamenti della Regione a Sana 2018.pdf

 

 

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Si chiama Reko - acronimo che deriva da una parola svedese (Rejäl KOnsumption) traducibile in "consumo giusto – ma in italiano significa acquistare direttamente (attraverso Facebook) dal produttore le eccellenze enogastronomiche reggiane evitando gli sprechi.

L'interessante progetto pilota, il primo in Italia che coinvolge produttori agricoli locali, sarà presentato venerdì sera nel corso di una iniziativa promossa durante la Giareda da Provincia e Comune di Reggio Emilia, Crpa e Dinamica. A partire delle 20.45 nel cortile di Palazzo Allende, sede della Provincia, Alberto Menghi del Crpa illustrerà in che cosa consiste questa vendita diretta tramite Facebook: successivamente - moderati da Daniele De Leo (agronomo specializzato nella divulgazione e animazione degli alimenti e dei prodotti tipici) – saranno gli stessi produttori ed i consumatori che hanno già provato ReKo, a portare le loro testimonianze. Seguirà un momento conviviale di degustazione di alcuni prodotti in vendita su ReKo.

La spesa "social" che fa risparmiare tempo e denaro, evitando gli sprechi e supportando i produttori del territorio, funziona attraverso un gruppo aperto su Facebook, REKOReggioEmilia, che da febbraio conta già quasi 3.000 iscritti.

Commentando i post dei venditori - esclusivamente produttori agricoli locali (non sono ammessi altri intermediari o rivenditori di prodotti di altri) – nei quali tutti si trovano la descrizione dei prodotti, il prezzo e la quantità, si possono effettuare le prenotazioni. La spesa si ritira ogni giovedì dalle 18 alle 19.30 nel parcheggio davanti al Circolo Arci Pigal, nei presso dello stadio "Città del Tricolore".

Parma, 4 settembre 2018. In alto i calici e le forchette nel cuore di Parma per il primo, suggestivo ed atteso appuntamento del Settembre Gastronomico. "La Cena dei Mille", baciata da un tramonto rosato, ha ospitato i suoi 1000 commensali in un ristorante sotto le stelle.

Nel salotto ducale, sul lungo tavolo di oltre 400 metri, gli chef di Parma Quality Restaurants e i cuochi di Chef to Chef, hanno servito le eccellenze del territorio rinnovate da un'arte culinaria coltivata, aggiornata e celebrata con un mese di iniziative nella Città Unesco della gastronomia creativa. "Settembre Gastronomico" è infatti promosso dal Comune di Parma e dalla Fondazione Parma UNESCO City of Gastronomy, sotto la regia di Parma Alimentare e dell'associazione "Parma, io ci sto!

Una cena sociale e solidale ha preso il via con un testimonial d'eccezione: Carlo Cracco. A sovrintendere le brigate di cuochi la mano esperta di Massimo Spigaroli Presidente della Fondazione Parma Unesco City of Gastronomy affiancato da Massimo Bergonzi, Presidente di Parma Quality Restaurant e dai suoi cuochi.

Lo Chef della Galleria di Milano è stato "responsabile" di un dolce creato appositamente per la serata parmigiana "mi sono ispirato alla zuppa inglese, il dessert di cui vado più goloso" ha spiegato.

Prima della cena en plein air in alto i calici con un lungo aperitivo che ha visto protagoniste le filiere del territorio insieme a prodotti di Reggio Emilia e Piacenza a suggellare quella "destinazione Emilia" che sta fa crescendo crescere l'attrattività e la sintonia delle città unite in questo progetto. Il Sindaco di Parma Federico Pizzarotti, insieme all'assessore al Turismo e Progetto Unesco ha conferito a Cracco il "Premio alla Creatività di Parma Città Creativa della Gastronomia UNESCO" allo chef Carlo Cracco.

"Il riconoscimento a Carlo Cracco è un attestato ad una cucina dalla grande memoria storica che parla di futuro. Passione, amore e rispetto per il prodotto e per la terra accompagnate da una continua ricerca che danno vita ad una cucina che raggiunge l'obiettivo di stupire, accogliere e sfidare il tempo." Ha detto Pizzarotti durante il conferimento "Parma Città Creativa della Gastronomia UNESCO riconosce in Carlo Cracco gli stessi valori di questa terra e dei talenti che, nel tempo, l'hanno resa la Food Valley e che rappresentano anche gli ingredienti della creatività gastronomica e dell'alta cucina: coraggio, innovazione, curiosità, dedizione, amore. Il risultato: creazione e armonia. Con la sua partecipazione alla Cena dei Mille offrirà un assaggio del talento che gli ha conferito fama internazionale, ma anche della sua generosità".

"Sono orgoglioso di questa città apparecchiata a festa che offre eccellenze ineguagliabili" Ha commentato Cristiano Casa "Celebriamo con questa serata l'aspetto ludico della tavola ma anche tanti valori che appartengono a tutti i partner di questo progetto: la vicinanza a chi è più fragile, il lavorare insieme, cuochi e associazioni: una food valley Emilia coesa per far vivere con autenticità il territorio, renderlo competitivo e attrattivo".

Oltre ai piatti raffinati, ad un menu che ha proposto interpretazioni di piatti della tradizione rielaborati dalle mani sapienti dei cuochi la serata è stata magica per l'atmosfera. Suggestive le luci delle candele che illuminavano la tavola sulla Via Emilia, coinvolgenti le incursioni di danza e di lirica che hanno allietato gli ospiti sulle immancabili note del Maestro Verdi; anticipazioni da un altro importante appuntamento di Parma: Festival Verdi – Verdi Off.

(Galleria foto di Francesca Bocchia)

 

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Si sta delineando uno scenario tendente alla stabilità, almeno sul piano nazionale, per i cereali. Dalla Riunione del Ministero dell'Agricoltura russo per ora nessuna conseguenza.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 04 settembre 2018 -
Dalla riunione al Ministero dell'Agricoltura Russo, convocata per discutere della situazione di mercato lo scorso lunedi, per ora ne è uscito un nulla di fatto per quanto concerne i tetti all'esportazione, Dall'Argentina invece arrivano notizie di nuove imposizioni di dazi all'esportazione: circa il 10,5% sul corn e il grano (era zero), circa il 28,5% sul seme di soia (era la 23%), circa il 25,8% sulla farina e l'olio. Sono dazi che dovrebbero essere "flessibili" (la tassa è in "peso per tonnellata" e varia in relazione dell'andamento della moneta locale).

Ieri i mercati USA erano chiusi per festività "labor day" quindi tutto fermo e prezzi che risentivano delle protezioni che gli importatori adottano in queste "pause di mercato".

Mentre stiamo scrivendo, in mattinata del 4/9, il telematico è in territorio positivo per la farina, mostra un andamento misto per il seme, positivo per il mais e negativo per il grano. Il grande cambiamento, con effetto diretto sui prezzi,  è dato dal cambio che giovedì sull'ultimo rapportino inviato era 1,1691 e oggi è 1,1570
E' troppo presto per osservare la tenenza dei prezzi ma è da supporre che siano leggermente più alti di quelli indicati giovedì scorso e comunque i fondamentali non sono cambiati e i fondi d'investimento nei loro movimenti mostrano essere: ribassisti su mais, seme di soya, e olio, mentre rialzisti su grano e farina di soya.

I valori di base si sono ormai avvicinati a quelli che registravano ad inizio anno quello che è cambiato è il rapporto di cambio Euro/Dollaro.

I prezzi della farina di soya pronta quotano a 326 per la normale, 336 la proteica partenza, tra uno forse due euro in meno per ottobre-dicembre partenza dai porti, mentre per il 2019 quota 323-333.

Mercato interno con poche variazioni. Grano e orzo sostenuti, mais in lento ridimensionamento, cruscami in calo ma prossimi ad un fondo di resistenza. Proteici sostenuti dal cambio sfavorevole e dalla domanda del Nord Europa che mantiene sostenuti i prezzi di colza, girasole e di tutte le fibre.

Per il mercato delle bioenergie, si segnala la disponibilità di Polpe surpressate di bietola, ottime da abbinare in trincea al trinciato di mais, e la possibilità di sfruttare-anticipare il calo dei cruscami.

Indicatori internazionali 4 settembre 2018


l'Indice dei noli è sceso sino a 1579 punti, il petrolio è fermo attorno a 70,00$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,1570

@Pastificio.Andalini #Pastificio.Andalini

 

(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

Officina Commerciale Commodities srl - Milano

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Prezzi stabili per il burro e il latte spot. In ripresa il Grana Padano e il Parmigiano Reggiano.

di Virgilio Parma 4 settembre 2018 -

LATTE SPOT Dopo il breve periodo di stasi, il latte spot ha ripreso la strada in discesa. il prezzo del latte spot nazionale cede alcuni centesimi (41,76-42,79 €/100 litri di latte) alla borsa di Verona. Analogo andamento registrato per latte intero pastorizzato estero che si adagia su quota 40,72-42,27€/100 litri di latte. Cede anche il prezzo del latte scremato pastorizzato spot estero sino a 17,60-18,63€/100 litri di latte.

BURRO E PANNA Prezzi stazionari nella 36esima settimana. Alla borsa di Milano le quotazioni di Burro e della Crema non hanno subito variazioni lo scorso 3 settembre. Sensibile rimbalzo, prossimo all'8%, per il burro zangolato di Parma. Leggero cedimento per la panna veronese

Borsa di Milano 3 settembre 2018:
BURRO CEE: 5,33 €/Kg (=)
BURRO CENTRIFUGA: 5,58 €/Kg. (=)
BURRO PASTORIZZATO: 3,71 €/Kg. (=)
BURRO ZANGOLATO: 3,51 €/Kg. (-)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 2,80 €/Kg. (=)
MARGARINA Luglio 2018: 0,92 -0,98€/kg (-)

Borsa Verona 3 settembre 2018: (-)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 2,60-2,70€/Kg. (-)

Borsa di Parma 31 agosto 2018 (+)
BURRO ZANGOLATO: 3,11 €/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 4 settembre 2017 (=)
BURRO ZANGOLATO: 3,11 - 3,11€/kg.

GRANA PADANO 3/9/2018 - In ripresa i prezzi del Grana Padano DOP (+5 cent).
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 6,15 - 6,25 €/Kg. (+)
- Grana Padano 16 mesi di stagionatura e oltre: 6,70 - 6,95 €/Kg. (+)
- Grana Padano RISERVA 20 mesi di stagionatura e oltre: 7,05 - 7,45 €/Kg. (+)
- Fuori sale 60-90 gg: 5,15-5,30€/Kg. (+)

PARMIGIANO REGGIANO 31/8/2018 Leggero rimbalzo, per la seconda settimana consecutiva, (5 cent) per il Parmigiano Reggiano 18, 24 e 30 mesi.
-Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 9,60-9,90 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 15 mesi di stagionatura e oltre: 10,00-10,30 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 18 mesi di stagionatura 10,65 - 11,20 €/Kg. (+)
-Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 11,40 - 12,00 €/Kg. (+)
-Parmigiano Reggiano 30 mesi di stagionatura e oltre: 12,40 - 12,90 €/Kg. (+)

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Martedì, 04 Settembre 2018 09:55

Crisi Ferrarini. Forse qualcosa si muove.

Crisi Ferrarini, diverse imprese di Parma e Cremona avrebbero manifestato interesse per alcuni asset del gruppo e i Commissari vorrebbero accelerare i tempi. Il tempo stringe e la pazienza, dei dipendenti, langue.

di LGC Parma 4 settembre 2018 - Da indiscrezioni riportate da Reggio Report, lo scorso 1° settembre, i Commissari Giudiziali Bruno Bartoli e Franco Cadoppi, rispettivamente del gruppo alimentare Ferrarini e di Vismara, avrebbero intenzione di accelerare "i tempi per il piano industriale e lo scorporo di rami d'azienda destinati ad essere venduti per alleggerire la situazione debitoria del gruppo alimentare Ferrarini di Reggio-Rivaltella, leader nazionale del prosciutto cotto (debito olte gli 280 milioni di euro) e soddisfare gradualmente i creditori."

"Tenete duro" era stato infatti invocato dal Commissario Giudiziale Bartoli, presente il 20 agosto scorso a Langhirano in occasione del "Tavolo della Politica locale" convocato proprio per discutere della Cisi Ferrarini, e oggi sembra che qualcosa in effetti si muova.

"Sarebbe imminente l'arrivo di una importante società di consulenza tedesca, - prosegue Reggio Report - con filiale a Milano, per la stesura dei business plan da presentare al giudice delegato Stanziani Maserati entro 120 giorni (dal 27 luglio scorso, più il periodo feriale del tribunale)."

150 giorni complessivi quindi sono quelli a disposizione per predisporre le proposte di piano che sostanzialmente dovrebbero mantenere in capo al gruppo Ferrarini la sola attività storica del prosciutto mentre "Negroni Spa", secondo la GDO News, avrebbe messo gli occhi su "Vismara", mentre "Per la produzione di prosciutto crudo, di cui si sta occupando direttamente Lucio Ferrarini, sarebbero in corsa tre possibili acquirenti: Ugo Annoni Spa, industria alimentare di Collecchio, la Cav. Umberto Boschi di Felino e Casale Spa."

C'è da augurarsi che ben presto si possa vedere la luce in fondo al tunnel. La situazione di crisi sta esasperando i dipendenti i quali, nella riunione del 20 agosto scorso, avevano già dimostrato, oltre alla plausibile apprensione, la rabbia per i comportamenti dell'azienda ma che nonostante tutto stanno, come invitati dal commissario, "tenendo duro" ben oltre il lecito.

Pare infatti che alcuni dipendenti si portino da casa i guanti di lattice, la carta igienica e addirittura la corda per legare i salumi.

Ora tocca alla proprietà e ai Commissari "premiare" i loro tenaci e fedeli dipendenti.

 

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(nelle foto alcune immagini della riunione del 20 agosto 2018 a Langhirano - una dipendente parla con il Commissario Giudiziale e uno scorcio sul pubblico. In copertina il Tavolo della politica locale)

(Nel Video il Commento del Sindaco di Lesignano, Giorgio Cavatorta, a seguito dell'incontro a Langhirano del Tavolo della Politica Locale in merito alla Crisi Ferrarini)
https://youtu.be/8Dyy5NLXjPE 

Immagini e video di Nicola Comparato