Mercoledì, 08 Maggio 2024 06:32

Cgil Nazionale - Raccolta firme e referendum popolare, per una maggiore tutela dei lavoratori. In evidenza

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di Peppe Raucci Bologna, 7 maggio 2024 - Ci voleva, il governo della Meloni, per dare nuova linfa alla Cgil - Nazionale e al suo leader Maurizio Landini, in  termini di iniziative reali, concrete, volte alla tutela dei lavoratori e dei loro ritenuti diritti.

Stiamo parlando, ovviamente, della raccolta firme, promossa da Cgil, per la proposizione di un referendum, di iniziativa popolare, strutturato sulla base di quattro quesiti, che di seguito andremo a sintetizzare.

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Punto 1) cancellazione delle norme vigenti sui licenziamenti del Jobs - Act (2014) che consentono alle imprese di non reintegrare, lavoratori licenziati, in modo illegittimo, in caso di assunzione dopo il 2015.

Punto 2 ) Abolizione del tetto massimo di indennizzo, in caso di licenziamento ingiustificato, nelle piccole aziende, affinché detto importo possa essere stabilito, direttamente dal giudice del lavoro.

Punto 3) abolizione della liberazione dei contratti di lavoro a termine, affinché si superi, la precarietà degli stessi.

Punto 4) sistema degli appalti: in particolare si richiede la cancellazione della norma che esclude la responsabilità solidale delle aziende committenti, nei subappalti, in caso di infortuni e malattie professionali dei lavoratori.

Sulla carta sarebbero, tutti quesiti, se approvati, funzionali al miglioramento dell'attuale conformazione del mondo del lavoro, laddove oggettivamente le tutele sono fragili e di scarsa efficacia.

Viene da chiedersi, però, in maniera del tutto libera, da condizionamenti ideologici, cosa abbia fatto di realmente concreto la CgilI, dalla data di approvazione del Jobs Act, infausta iniziativa, voluta dal governo Renzi a guida PD.

La risposta al quesito la lasciamo, francamente, al libero arbitrio del singolo cittadino, osservatore attento, della vita politico, sociale, della nostra Italia.

Va', certamente registrato, in tal senso, la diversità di vedute all'interno del Partito Democratico, sulla proposta di referendum - popolare della Cgil.

Marianna Madia, ex ministro della Pubblica Amministrazione, del Governo Renzi & Gentiloni critica la posizione  del Segretario PD, Elly Schlein che si è detta favorevole  al referendum del sindacato, guidato da Maurizio Landini.

Un partito, che aspira ad essere la più concreta alternativa, all'attuale Governo, probabilmente dovrebbe avere una posizione più unitaria in merito a un tema di valore essenziale, quale la tutela dei diritti dei lavoratori.

Abbiamo sentito la voce di uno dei maggiori sindacati emiliano - romagnoli, il più rappresentativo in sanità, nella persona del Segretario Regionale Emilia - Romagna Fials & Confsal Alfredo Sepe.

Sepe afferma: come Segretario Fials e Confsal Emilia Romagna,  ritengo sia un iniziativa positiva, equa e legittima per tutti i lavoratori, l'abrogazione delle attuali norme del Jobs Act.

Del resto, ogni nostra, singola iniziativa è sempre andata nella direzione più vantaggiosa per il lavoratore.

Non a caso, proprio il prossimo 23 Maggio, manifesteremo innanzi la Regione Emilia - Romagna a tutela della sanità pubblica e di tutti i lavoratori, che di fatto, la rappresentano.