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La tattica del contropiede e la buona sorte sorridono ai crociati che vincono nelle mura di casa del Tardini e si portano in decima posizione. In goal sempre Gervinho, sempre più protagonista della stagione.

Parma, 1 ottobre 2018 - di Luca Gabrielli - I crociati conquistano tre punti fondamentali dopo la disastrosa trasferta infrasettimanale di Napoli.

Il risultato è ingiusto per quanto visto con un Empoli venuto a Parma giocando a viso aperto e colpendo due pali clamorosi nell'arco dei novanta minuti. Uomo decisivo manco a dirlo è il solito Gervinho che decide le sorti del match intorno alla mezz'ora imbeccato perfettamente da Barillà in contropiede. D'Aversa prepara la gara puntando su una difesa arcigna e le ripartenze devastanti dell'ivoriano e alla lunga questa tattica porta i risultati sperati. I toscani giocano bene e mettono sotto i crociati per lunghi tratti ma si dimostrano inconcludenti e imprecisi sotto porta. La Dea bendata ha fatto sicuramente il suo in almeno due occasioni per tempo in cui Zajc prima e Caputo poi colpiscono i legni senza che Sepe possa fare niente. Ma è proprio l'estremo difensore gialloblu a salvare il risultato nel finale con un colpo di reni incredibile sulla conclusione ravvicinata di La Gumina. Paura per Gervinho che ad inizio della ripresa deve abbandonare il campo a causa di un problema fisico ma solamente per non peggiorare la situazione.

Vittoria fondamentale per la salvezza

Per il Parma questa è una vittoria molto importante perché giunge contro una diretta avversaria per la salvezza e conferma la compattezza della squadra di D'Aversa in questo inizio campionato. Domenica prossima si gioca in trasferta contro il Genoa del capocannoniere Piatek, una partita per niente facile visto che il Ferraris è uno stadio da sempre molto caldo per i giocatori che scendono in campo. La classifica in tutti i modi sorride ai crociati posizionati nella parte sinistra, in decima posizione e a cinque punti dalla zona retrocessione. La strada sembra quella giusta e l'atmosfera intorno alla squadra è molto positiva come dimostra il coro tributato ai giocatori nel finale di partita.

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Editoriale: - I Bravi che poi così "Bravi" non sono stati, o forse sì? - Crescono Parmigiano Reggiano e Grana Padano - Cereali e dintorni. Mercati stabili e mais in calo. - Prezzo "a riferimento" del latte industriale per la campagna casearia II° quadrimestre 2017 -"illegali ma ancora in commercio cibi brucia-grassi killer a base di dinitrofenolo" -

SOMMARIO Anno 17 - n° 39 30 settembre 2018

1.1 editoriale
I Bravi che poi così "Bravi" non sono stati, o forse sì?
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Crescono Parmigiano Reggiano e Grana Padano
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercati stabili e mais in calo.
4.1 bonifica Bonifica Parmense, Nuove Regole Operative Per Migliorare La Propria Azione Sul Territorio
4.2 bonifica Urne aperte fino a Domenica per le elezioni al Consorzio di Bonifica Emilia Centrale
5.1 sicurezza alimentare "illegali ma ancora in commercio cibi brucia-grassi killer a base di dinitrofenolo".
6.1 parmigiano reggiano Prezzo "a riferimento" del latte industriale per la campagna casearia II° quadrimestre 2017
7.1 cereali e dintorni Poche variazioni e sull'onda dei cambi.
8.1 eventi Torino Salone del Gusto - Città Slow
8.1 eventi pubblici Sabato 29 e domenica 30 settembre torna Caseifici Aperti
9.1promozioni "vino" e partners
10.1 promozioni "birra" e partners

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Domenica, 30 Settembre 2018 18:18

F1, Russia: il Campione è servito

Hamilton vince ma viene fischiato. Bottas gli cede platealmente la vittoria. Vettel è terzo, davanti a Raikkonen. In Mercedes perdono la dignità, in Ferrari, forse, il mondiale.

di Matteo Landi

Prima della cerimonia del podio il Presidente russo Putin si complimenta con Hamilton, fresco vincitore di un Gran Premio che da una direzione netta alla lotta per il titolo mondiale. Poco più in là, in disparte, si disseta Bottas. Il finlandese ha appena completato una sonante doppietta Mercedes ma il suo volto è scuro. Sul podio i due piloti della squadra anglo-tedesca vengono fischiati. L'atmosferma ricorda quella del post-Austria 2002. Allora dominavano le Ferrari e la Scuderia chiese a Barrichello di lasciare la vittoria al caposquadra Schumacher. Oggi, come sedici anni fa, gli ordini di scuderia non sono vietati. Certo lasciano l'amaro in bocca. Questo pomeriggio Mercedes ce lo ricorda scrivendo un altro capitolo nero della storia del motorsport, obbligando Bottas a sacrificare la sua gara prima rallentando Vettel, come già a Monza nei confronti di Raikkonen, poi chiedendogli di cedere il passo al team mate Hamilton. Adesso il quasi cinque volte campione del mondo può vantare ben 50 punti di vantaggio su Vettel. Avesse concluso la gara al secondo posto ne avrebbe avuti comunque 43. Tre punti in più rispetto alla vigilia della gara russa, profondamente meritati, considerando quanto Vettel gli ha reso la vita difficile. Con la gara odierna, invece, i punti guadagnati dal leader mondiale sul rivale sono ben dieci: di questi, sette sono frutto del sacrificio di un Bottas così tanto veloce da spiazzare la sua stessa squadra, costretta a ricorrere a modi leciti, ma inguardabili, per piegare il pilota di Nastola.

Bottas: gran gioco di squadra prima dell'umiliazione

Prima del rallentamento "volontario" del 25esimo giro, Bottas, aveva già fatto un gioco di squadra importante: al via aveva fornito la scia al compagno Hamilton, rendendo vano l'attacco di un Vettel scattato meglio dell'inglese, e dopo la sosta ai box aveva rallentato il ferrarista rendendolo vulnerabile all'attacco di Hamilton, finito alle spalle del tedesco dopo la sosta ai box e subito tornatogli davanti grazie all'aiuto del compagno di squadra. Poteva già bastare così: Bottas avrebbe vinto meritatamente guadagnandone in autostima, Mercedes avrebbe comunque ottenuto una doppietta dominante ed Hamilton avrebbe lo stesso battuto Vettel, nei punti e nel morale. Invece, oggi 30 settembre 2018, la Mercedes ha stabilito che l'obiettivo finale (ma, appunto, ne aveva bisogno?) vale più delle critiche a cui sapeva di andare incontro e della dignità dei suoi piloti. Se fino ad adesso pensando ai giochi di squadra veniva in mente quel 12 maggio del 2002, oggi la Ferrari si ritrova in buona compagnia in tema di ricordi sgradevoli. La F1 non ne beneficia e chissà che presto i nuovi proprietari di Liberty Media non prendano nuove decisioni vietando i cosidetti "giochi di squadra".

Un Vettel combattivo non è bastato: adesso è superiorità anglo-teutonica

Da parte sua Vettel ha fatto tutto il possibile per vivacizzare una gara altrimenti dominata dalle due frecce d'argento. Ha costantemente tenuto il passo dei battistrada e, grazie ad una Ferrari finalmente efficace dal punto di vista strategico, è riuscito addirittura a portarsi davanti ad Hamilton. Adesso quel che manca agli uomini di Arrivabene è una Ferrari veloce quanto lo era fino alla gara monzese. Lo dimostrano le difficili qualifiche russe, con le Ferrari incapaci di contrastare i piloti Mercedes, e l'incapacità di Vettel di avvicinarsi in rettilineo ad Hamilton prima, a Bottas poi. A Sochi, più del distacco mondiale, a ferire le ambizioni della squadra di Maranello è la ritrovata superiorità Mercedes. Risulta sempre più evidente che fin quando la Ferrari ha potuto disporre di un mezzo superiore non ne ha saputo approfittare, per errori del suo pilota di punta o per scelte strategiche sbagliate. Nonostante questo, comunque finirà il campionato, il 2018 costituirà un importante capitolo del processo di crescita di una squadra giovane e motivata.

Verstappen colora la domenica di Sochi

Se la "vicenda Bottas" ha senza dubbio costituito il lato più negativo della domenica, a colorare l'umore degli appassionati ci ha pensato Verstappen. In Red Bull stanno in qualche modo estraendo il meglio dal calvario di una relazione con Renault ormai arrivata agli sgoccioli. Il giovane olandese, al pari di Ricciardo, è dovuto partire in fondo al gruppo a causa della penalità derivante dal cambio di power unit. A differenza dell'austrialiano però, comunque ottimo sesto al traguardo, Verstappen si è prodigato in una rimonta epica che lo ha visto transitare sotto la bandiera a scacchi quinto a 31 secondi di distacco dal vincitore. Quasi un minuto prima del compagno di squadra. Partito 19esimo, al terzo giro l'olandesino era già nono, portandosi poi alle spalle di Mercedes e Ferrari al giro numero 8. Il giovane Max, quando non si lascia vincere dal nervosismo, non perde occasione per dimostrare la sua classe cristallina. Meno funambolica ma molto di sostanza è stata la gara del futuro pilota titolare Ferrari Charles Leclerc: settimo all'arrivo. Nella classifica costruttori adesso la Sauber ha solamente 3 lunghezze di svantaggio da una Toro Rosso, ottava nel mondiale costruttori, quest'oggi disastrosa.

Ancora 5 gare al termine del mondiale. Poi avremo di nuovo un italiano in F1!

Con Leclerc che nel 2019 occuperà un sedile Ferrari, in Alfa Romeo-Sauber sanno che la prossima stagione potranno comunque contare su due cavalli di razza. Nella settimana che ha preceduto il Gran Premio di Russia è stato annunciato il futuro compagno di squadra di Raikkonen: Antonio Giovinazzi. Una combinazione veramente interessante quella composta dal futuro duo del team italo-svizzero: il veterano campione del mondo 2007, ancora velocissimo, saprà sicuramente portare punti preziosi alla squadra aiutando il pilota di Martina Franca nel suo processo di crescita. Classe 1993, il pilota nostrano è stato vicecampione nella F3 europea prima di venire battuto solamente dall'attuale pilota di F1 Pierre Gasly nell'unica stagione di GP2 disputata. Finalmente l'Italia avrà, per una stagione completa, un pilota in F1. Non accadeva dal 2011. Con Leclerc in Ferrari e Giovinazzi in Alfa Sauber il Driver Academy di Maranello inizia a distribuire i primi frutti. E'ancora presto, tuttavia, per poter osservare le gesta del pilota pugliese. Cinque gare ed un lungo inverno ci separano ancora dal prossimo campionato. Fra meno di una settimana il grande Circus affronterà le prove libere del Gran Premio del Giappone. Con 50 punti di vantaggio Hamilton fa ormai la conta alla rovescia in attesa della conquista di un altro titolo iridato. Adesso per mantenere viva la speranza Vettel ha bisogno di troppe coincidenze favorevoli. Un altro titolo Mercedes sembra ormai in arrivo: l'ennesimo di un'era power unit iniziata nel 2014 e dominata. Sarebbe bello però se la F1 tornasse ad essere un pò meno scontata quindi....coraggio Ferrari e sarà quel che sarà!

Pubblicato in Motori Emilia

L'ultima bocciatura in legge riguarda il Jobs Act. E' di poche ore fa la notizia che un altro dei "pilastri" della sinistra non ha passato il vaglio costituzionale. Loro sarebbero i "Bravi" da cui imparare? La lista delle cadute è lunga.

di Lamberto Colla Parma 30 settembre 2018 -

Loro, quelli bravi, che al Governo ci sono stati, non possono credere che gli elettori, almeno quei sei milioni che sono vaporizzati dal PD, abbiano cambiato casacca per ragioni di ignoranza o perché allettati da chissà quali promesse dei "sovranisti". Forse l'hanno fatto per le promesse mancate, per quel tasso di presunzione che dopo un po' diventa insopportabile, o forse per la rampante sensazione di insicurezza sociale da un lato e per le garanzie sociali che, da Monti a Renzi, hanno pezzo per pezzo smontato (dalla Fornero al Jobs Act), ma forse anche per il pressapochismo con il quale hanno legiferato e che ora stanno così puntualmente contestando alla compagine giallo-verde.

Giusto per rammentare, a loro e a tutti i distratti o smemorati, l'incostituzionalità dei provvedimenti del passato continua a riemergere il quadro delle figuracce che hanno contraddistinto la guida PD nella precedente legislatura.

E' di pochi giorni fa la notizia che un pezzo della rivoluzione Polettiana in campo lavorativo, il Jobs Act appunto, è stato etichettato anticostituzionale in una parte fondamentale ovvero, secondo i giudici, la previsione di un'indennità crescente in ragione della sola anzianità di servizio del lavoratore è contraria ai principi di ragionevolezza e di uguaglianza e contrasta con il diritto e la tutela del lavoro sanciti dagli articoli 4 e 35 della Costituzione.

Un aiutino, da parte della consulta costituzionale, al Decreto Dignità che già introduce diversi elementi di correzione del Jobs Act.

E che dire della più bella e "invidiata" legge elettorale varata dal Governo Renzi?

L'Italicum «È una buona legge elettorale, l'ho sempre detto. Tra cinque anni sarà copiata da mezza Europa» cantava Matteo Renzi. Non solo non sono pervenute notizie di copiature ma la Consulta ne dichiarò l'incostituzionalità in due punti chiave.

Ma poco prima, era dicembre, arrivò un'altra bocciatura in legge per il governo renziano, questa volta sulla riforma delle banche popolari, causa di tante polemiche per la Boschi. Il Consiglio di Stato, dopo aver sospeso in via cautelare la circolare della Banca d'Italia che conteneva le misure attuative della riforma, ha eccepito l'incostituzionalità del decreto legge «in relazione alla evidente carenza dei presupposti di necessità e urgenza», e rinviando tutto alla Consulta.

Il flop più pesante, è senz'altro stato quello della riforma costituzionale, bocciata da 19 milioni di elettori. Forse l'enfant prodige pensava che gli elettori non avrebbero "letto" quella ben poco chiara riforma proposta al giudizio popolare? «É un testo scritto male, c'è molta improvvisazione, lacune, norme ambigue, introduce il caos di nove diversi procedimenti legislativi» bacchettò il costituzionalista Ugo De Siervo, fiorentino, e considerato tra gli amici dell'ex sindaco.

Ma un'altra riforma fondamentale, colpita e affondata dalla Consulta, fu quella della Pubblica amministrazione. La cosiddetta "Riforma Madia", smontata proprio dalla Consulta, perché lede l'autonomia delle Regioni (i decreti legislativi devono essere adottati «previa intesa» con i governi locali, non solo «previo parere» come previsto dalla riforma Madia).

Infine, come ultima ciliegina sulla torta, rammentiamo il record di adozione della procedura del Voto di "Fiducia" messo in atto per ben 108 volte nella precedente legislatura e in particolare dal tandem Renzi-Gentiloni (66 volte il primo e 32 il secondo, Enrico Letta 10 volte) che nel complesso ha determinato l'approvazione con fiducia di un provvedimento ogni tre, ovvero 2,58 volte al mese come ha registrato il Sole 24 Ore. Da notare infatti che per 51 volte venne utilizzato dal Governo Monti, quello che tanto criticava Berlusconi fermo, si fa per dire, a 45 voti di fiducia.

Insomma, i "Bravi" lo sono più di Manzoniana memoria che di capacità legislativa in diritto pubblico, nonostante gli specifici studi giuridici di Matteo Renzi e ella fedelissima Maria Elena Boschi, la quale oltretutto aveva calcato i più importanti studi fiorentini.

(per restare sempre informati sugli editoriali)

Pubblicato in Politica Emilia
Domenica, 30 Settembre 2018 08:12

SpinUpAwards 2018. Parmigiani, presenti!

Si è svolta ieri nella splendida cornice del Castello Ruffo di Scilla la premiazione della IV edizione dello SpinUpAward 2018, evento nazionale che premia il made in Italy dell'innovazione, format ideato ed organizzato da Angelo Marra imprenditore e founder dell'associazione Reboot e Antonio Prigiobbo Designer e Driver di NAStartUp,

Il Fondo di Venture Capital MDC rappresentato dal parmigiano Stefano Rusca e da Gabriele Carrozza e Gruppo R1, società di consulenza aziendale con sede a Parma rappresentata da Gianluca Brischetto e Mario Vacca sono intervenuti in qualità di sponsor dell'evento che ha visto Stefano e Mario relatori al convegno.

Con quest'ultimo appuntamento crescono le attività: workshop, spazi di networking e sessioni di presentazione di Imprese, Startup e PMI innovative.
E' stato presentato il nuovo board che supporta le attività annuali di SpinUpAward composto: Stefano Rusca (Fondo Mdc), Gabriele Carrozza (R1), Gianandrea Ferrajoli (MECAR), Giuseppe Quattrone e Luigi Familiari (Saxesfull) e Enzo Calabrò (Unieruro - Bagnara).

Tra 6 proposte selezionate che hanno già vinto la Nomination di SpinUpAward grazie alla rete degli Esperti dislocati in tutta Italia la giuria ha scelto per l'Area FoodTech la startup
Smart Farm: the vision farming un'app per servizi alla ristorazione mentre per l'area TourismTech la startup Sooneat un prodotto/servizio per il miglioramento delle rese produttive in agricoltura.

Oltre a consegnare gli SpinUpAward di categoria,il pomeriggio di Sabato 29 settembre, con un evento pubblico con i Pitch delle Startup e delle PMI innovative si è assegnato Top of Top il premio per l'idea preferita dal pubblico presente, una platea variegata di investitori, imprenditori, ricercatori, docenti universitari, istituzioni, professionisti (nazionali e regionali), ma soprattutto venture capital e business angel e Manager di Fondi d'investimento che ha scelto Tripoow come assegnataria del massimo riconoscimento.

Da domani tutti al lavoro per il prossimo evento del 2019...

 

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Allarme mondiale dal Regno Unito: "illegali ma ancora in commercio cibi brucia-grassi killer a base di dinitrofenolo". RASFF lancia l'allarme, in Italia il Ministero ha lanciato allerta tre anni fa. Ma la vendita in rete continua

Una sostanza pericolosa per la salute è stata scoperta in alcuni alimenti dietetici e integratori alimentari. L'annuncio arriva dal Regno Unito attraverso ben 4 notifiche diverse del Rasff (2018.2666 - 2668 - 2674 e 2676 del 25-09-2018), ovvero il sistema di allerta europeo rapido per la sicurezza alimentare.

Il composto incriminato è il 2,4 (Dnp), a lungo utilizzato dai bodybuilder agonisti e da consumatori in cerca di soluzioni miracolose per un dimagrimento facile e rapido.

Nei giorni scorsi, il Department of health inglese ha segnalato la presenza del Dnp in alcuni prodotti messi in commercio come brucia-grassi e come integratori alimentari per il dimagrimento attraverso i canali di vendita on line di internet e ha diffuso l'allarme rivolgendosi a tutti i professionisti del settore sanitario.

Oggi il 2,4 dinitrofenolo è illegale, ma non è difficile procurarselo, per esempio attraverso siti Internet che ne omettono o minimizzano la pericolosità.

Oltre ai pericoli legati alla sostanza, i rischi sono amplificati dalla produzione illegale, in laboratori clandestini che espongono i consumatori al rischio di sovradosaggio e contaminazioni. Il dinitrofenolo, utilizzato per aumentare il metabolismo e favorire la perdita di peso, è stato ritirato a causa di diverse incidenti mortali. In rete però si può acquistare tranquillamente anche se viene mascherato con nomi di fantasia.

Dal 2007 si sono registrati 24 casi di tossicità del Dnp e cinque di essi hanno avuto esito fatale: è quanto riporta David Walker, responsabile medico del dipartimento inglese della Salute in una lettera rivolta ai medici di base e ai professionisti che operano nei reparti di emergenza.

«Nonostante tutti gli sforzi che sono stati fatti per rimuoverli dal commercio, questi prodotti sono tuttora disponibili», scrive Walker «e possono essere utilizzati da body builder e da coloro che cercano di perdere peso.

In Italia il DNP non è notificato come integratore e non può essere venduto, ma in rete si compra tranquillamente.

La sostanza inoltre dà luogo ad accumulo nell'organismo e non esistono antidoti in grado di salvare la vita del paziente dopo intossicazione con una dose letale.

Ma il problema è nella rete visto che secondo MarkMonitor, azienda specializzata nella protezione del brand online, ci sono 165 che vendono "pillola dimagranti" a base di Dinitrofenolo (DNP). Molti di questi siti hanno sede in paesi stranieri, e questo complica molto l'azione delle autorità sanitarie.

Gli esperti del Department of health ricordano tutti i possibili sintomi dell'avvelenamento acuto da Dnp, che nei casi più gravi possono portare al decesso: febbre, disidratazione, nausea, vomito, agitazione, arrossamento della pelle, sudore, vertigini, mal di testa, respiro affannoso e battito cardiaco accelerato o irregolare.

Anche il consumo prolungato di piccole quantità di 2,4 dinitrofenolo si associa a numerosi effetti avversi al sistema nervoso e cardiocircolatorio, oltre a cataratta e lesioni cutanee. Gli esperti raccomandano di disporre un ricovero ospedaliero per i pazienti che manifestano sintomi di questo tipo.

In Italia, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", come in molti altri paesi Europei, è illegale vendere DNP come prodotto per la perdita di peso, ed è vietato per il consumo umano. Si raccomanda ai medici che dovessero entrare in contatto con individui sospettati di assumere questa sostanza, di informarli dei pericoli e consigliare loro di interromperne immediatamente l'assunzione.

La segnalazione diffusa ieri dal Sistema rapido di allerta europeo per alimenti, farmaci e presidi medici (RASFF) è stata inviata dal Ministero della salute italiano. Nonostante l'allerta, questa sostanza pericolosa è ancora ampiamente venduta illegalmente online.

Continua il l'altalena dell'indice dei cambi e i fattori esogeni continuano a incombere sui mercati delle materie prime.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 28 settembre 2018 - Le chiusure dei mercati della 38esima settimana:

SEMI nov 855 (+5) gen 869 (+5,2) mar 882 (+5,4)
FARINA ott 308,2 (+0,5) dic 311,8 (+0,9) gen 312,6 (+0,8)
OLIO ott 28,86 (+0,38) dic 29,15 (+0,36) gen 29,40 (+0,36)
CORN dic 364,6 (+1,6) mar 376,4 (+1,4) mag 384 (+1,4)
GRANO dic 513 (-4,4) mar 530,6 (-5,2) mag 541,2 (-6)

Numeri che non necessitano di commenti mentre per quanto riguarda i fattori esogeni condizionanti il mercato, questi riguardano la guerra commerciale dei dazi, l'attesa delle elezioni della camera dei rappresentanti, mentre si stanno confermando buone-ottime le previsioni di raccolti USA di seme di soya e mais.

Stanno rincarando i prezzi dei prodotti d'importazione, che hanno come base il Dollaro, quindi le quotazioni della farina di soya, sul pronto quota 332 per la 44% e 342 per la proteica 46,50% anche sino a dicembre mentre per il 2019 327 per la 44% e 333-335 per la 46,50% partenza ai porti di Ravenna e Venezia.

Anche per il mercato interno poco da segnalare: grano e orzo sostenuti-fermi, mais costante in lento ridimensionamento, (ma da parte di molti produttori sussiste volontà di ritenzione a non vendere, effetto che sta allargandosi geograficamente anche all'estero dove però lo sviluppo del raccolto non è ancora pieno).

Resta fermo il mercato dei foraggi che rimane sostenuto, così come quello dei fibrosi polpe
bietola nazionali, per le estere occorre attendere il grosso degli arrivi verso finne ottobre, sempre ben tenute le bucce di soya sia per scarsità di merce sia per le richieste pressanti del Nord Europa.

Per il mercato delle bioenergie segnaliamo la ripresa dei cruscami.

Indicatori internazionali 28 settembre 2018


l'Indice dei noli è risalito sino a 1524 punti, il petrolio è in salita a 72,00$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,15980 ma giunto anche a 1,1715

 

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(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

Officina Commerciale Commodities srl - Milano

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Pubblicato in Agroalimentare Emilia
Domenica, 30 Settembre 2018 06:31

La metafora del sasso nello stagno

La motivazione porta all'azione, spinge al fare: se non si getta un sasso nello stagno, l'acqua non fa i cerchi. Stare fermi ed attendere il movimento dell'acqua, significa perdere le opportunità che la vita ogni giorno ci prospetta. Meglio andare, fino a quando non raggiungiamo la riva del fiume e innanzi ad uno specchio di acqua immobile, lanciamo un sasso, anche più di uno, fino a quando il moto dell'acqua non riflette la sagoma dei nostri sogni. Occorre lanciare il sasso perché le cose accadano.

di Guido Zaccarelli Mirandola 29 settembre 2018 - Da bambini si è soliti affacciarsi sulla riva del fiume per lanciare i sassi e osservare da lontano il comportamento dell'acqua. Così pure da un ponte che sovrasta la discesa di un ruscello di montagna o al mare quando si tenta di gettare un sasso sempre più lontano facendolo saltellare sulle superficie, una o più volte, fino a perdere con lo sguardo il punto in cui si inabissa. Un gioco che non ha età, per la gioia che riesce ad esprimere, il pensiero e le riflessioni che porta con sé in ogni circostanza dell'esistenza dell'uomo. Il gesto di per sé è pacifico, e non pericoloso, se considerato nella dimensione ludica. Si eleva d'importanza quando viene associato alla metafora del sasso nello stagno, corrispondete all'azione intrapresa dall'uomo quando si prefigge di raggiungere l'obiettivo: «lanciare il sasso perché le cose accadano».

Maggiore è il desiderio di raggiungere lo scopo più forte sarà l'energia impressa nel gesto e il numero di cerchi che si verranno a formare fino a quando non toccheranno la riva più lontana. Ai giovani, come alle persone, va detto, e spiegato, che per raggiungere gli scopi occorre mettersi in cammino, al pari di quando si vuole raggiungere la punta più estrema di una vetta: passo dopo passo si riduce la distanza con la cima della montagna.

Non importa quanti passi, il tipo di falcata e i metri percorsi. Rimanere fermi, e inerti, significa osservare da lontano ciò che vorremo essere, avere o possedere, senza avere la possibilità di sperimentare, anche incontrando tutte le insidie del mondo, come scalare la montagna. Ogni persona, dal suo osservatorio privilegiato, lancerà il sasso in ragione del peso che è in grado di sopportare e della forza che è in grado di imprimere nel lancio in quel preciso istante del tempo. L'allenamento e l'esperienza sono fattori di crescita cruciali che posti sotto i riflettori della luce dello Spirito e della razionalità, sono capaci di rinforzare e completare gli sforzi destinati allo scopo, di anticiparne il raggiungimento o anche di ritardarne la conquista per fattori indipendenti dalla stessa volontà dell'uomo.

Non sempre lanciando lo stesso sasso si riesce ad ottenere un numero identico di cerchi, aventi le stesse dimensioni e che si propagano tutti alla stessa velocità. Tempi differenti danno origine a risultati diversi vincolati dai contesti ambientali (vento, pioggia, sole, umidità dell'aria) che di norma le persone incontrano quando decidono di lanciare un sasso consapevoli delle favorevoli o avverse condizioni meteorologiche, che potrebbe insidiare la traiettoria prima di entrare a contatto con l'acqua. Per lanciare un sasso serve la motivazione, avere analizzato il contesto e avere chiaro l'obiettivo. Il successo transita da lì. La motivazione deriva dal latino movere, che significa spinta all'azione. Se le persone rimangono sedute e non decidono di alzarsi dopo aver terminato il pranzo, non spingono se stesse verso il cambiamento, togliendo l'opportunità al cameriere di bandire la tavola per il convivio successivo.

L'analisi del contesto è fondamentale per osservare le dinamiche con le quali si muovono le situazioni in ragione dei traguardi da raggiungere e dei fattori spaziali e temporali che influenzano lo scopo, suggerendo di modificare la traiettoria, il contenuto e la ragione stessa del lancio. Fissare l'obiettivo è vincente, fissarsi sull'obiettivo, sapendo che è irraggiungibile, è perdente. L'obiettivo non sempre si raggiunge immediatamente. Servono momenti di studio e aggiustamenti iniziali per impostare in modo corretto la traiettoria perché il sasso raggiunga l'acqua del fiume, al pari del giocatore da golf quando deve valutare in modo rapido una elevata quantità di informazioni e decidere l'azione in modo che la pallina si posizioni il più vicino possibile alla buca, se non addirittura fare centro al primo tiro.

«Occorre lanciare il sasso perché le cose accadano, do something, fai qualcosa».

Riferimenti bibliografici: Guido Zaccarelli, La Conoscenza Condivisa, verso un nuovo modello di organizzazione aziendale e Dalla Piramide al Cerchio, la persona al centro dell'azienda, Franco Angeli
Foto sotto: Paolo Rebecchi, tratta dal libro Finestre di casa nostra. Immagini e racconti di un anno diverso. Uno sguardo oltre le cose. Edizione illustrata a cura di Paolo Rebecchi e Guido Zaccarelli. Editore: Itaca (Castel Bolognese)

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GUIDO ZACCARELLI:
Bibliografia: Informatica, insieme verso la conoscenza (2010) - La conoscenza condivisa, verso un nuovo modello organizzativo (2012) - Finestre di casa nostra (2013) - Dalla piramide al cerchio, la persona al centro della azienda (2016)
CURRICULUM
Guido Zaccarelli è referente dl Servizio Informativo dell'Azienda Sanitaria di Modena, presso il distretto di Mirandola. Laureato in Comunicazione e Marketing, ha conseguito un Master in Management per il coordinamento delle professioni sanitarie. Dal 2008 è docente di informatica presso l'Università di Modena Reggio.

Pubblicato in Economia Emilia
Domenica, 30 Settembre 2018 06:20

Padiglione Lingotto - Salone del Gusto

Se qualcuno si fosse chiesto quanto sia stato fondamentale l'esistenza di una piazza per lo sviluppo della civiltà e degli scambi fra i Popoli, doveva vedere quanto sia stato centrale l'apporto che un luogo fisico nell'era digitale che stiamo vivendo, come la piazza appunto, collocata nel centro del Salone Terra Madre, abbia portato per il salone del gusto di Torino appena concluso.

da L'Equilibrista - Torino 25 settembre 2018 - Una vera e propria festa dell'incontro e dello scambio fra Popoli che è andata in scena nella piazza allestita, per esaltare uno spazio gestito dalle Città Slow nell'edizione 2018 di Terra Madre.

Ben 252 Sindaci associati in trenta Paesi del Mondo hanno aderito alla Piazza di Cittaslow, con tanto di area dedicata ai dibattiti ed incontri sui principi e sui progetti di Cittaslow, un ristorante a base di prodotti tradizionali e biologici del Cilento portati a Terra Madre dalla cooperativa Almaseges, ma soprattutto numerosi Laboratori del gusto gratuiti.
L'organizzazione di Cittaslow Internazionale, Slowfood Campania, da Museo Cilento, si sono circondate di ben 13 postazioni di mercato per altrettante Cittaslow italiane e straniere che hanno offerto il meglio delle produzioni artigianali di qualità italiana ed internazionale.

Quest'anno hanno spiccato la Cittaslow di Pijao (Colombia), con alcuni "Cafeteros" mai venuti in Italia prima d'ora e che hanno lavorato alacremente per portare raffinate qualità di caffè. Insieme a questa nuova entrata di tutto rispetto vi erano anche la Rete delle Cittaslow olandesi con 50 tipi diversi di formaggio, che ben si sono amalgamate nella miriade di prodotti italiani facendo emergere il valore della biodiversità italiana.

​Intensi e continui dibattiti che si sono succeduti in piazzetta slowfood, tanto che a prendere la parola è stato poi Stefano Pisani, Presidente di Cittaslow Internazionale e Sindaco di Pollica, che ha rimarcato il valore di fare rete soprattutto a livello transoceanico nel rispetto dei valori della cooperazione e ispirate a quel Carlo Petrini che ha coniato il termine "slow" per incentivare la biodiversità di qualità.

Il valore del lento movimento del fare, contrapposto alla velocità delle produzioni industriali nell'interesse dei piccoli centri d'eccellenza.
Il vivere bene, il "buon vivere", festeggerà l'anno prossimo ad Orvieto il 20° anniversario – tanto da essere oggi un esempio virtuoso di comunità attiva che sa rispettare se stessa, il proprio ambiente, la propria storia e memoria, immaginando e realizzando un futuro di qualità per tutti.

Assieme al mercato, l'offerta di cibo fresco in piazza o per strada è all'origine di molte città: per questo Terra Madre ha presentato un'offerta dedicata da Nord a Sud dell'Italia che vanno a caratterizzare la nostra cultura ed offrono profumi e sapori unici.

Lo street food è stato animato dal Riso nero di Casalbeltrame, insieme alla Pizza fritta napoletana di Pollica, Positano, Amalfi, Caiazzo, Castel Campagnano, San Potito, Cerreto Sannita e Orsara di Puglia, per approdare lungo l'Adriatico con la piada romagnola di Sant'arcangelo di Romagna, Santa Sofia e Galeata. Ha chiuso il tripudio di prodotti e sapori dell'Umbria, la torta al testo sotto "lu focu" ed il baccalà fritto al cartoccio solo per citarne alcuni.

Ecco le città presenti alla piazza:
1 - Salorno / Saluro (BZ), 2- Sant'Agata di Puglia (FG), 3 - Abbiategrasso (MI) 3 – Morimondo (MI)
5 – Usseglio (TO) 6 - Vigarano Mainarda (FE) 7- Pollica (SA) 8 - Pijao (Colombia) 9 - Eijsden – Margaraten (Paesi Bassi) 10 - Novellara (RE) e Scandiano (RE) con Piante e Frutti antichi di Maioli e Acetaia San Giacomo.

Pubblicato in Agroalimentare Emilia

Guidare a quasi 914 km / h con un'auto, vi sembra possibile? La battaglia di Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", contro le multe seriali ed a raffica utilizzate dagli enti allo scopo di "far cassa" prima che per la sicurezza stradale, utilizzando strumenti di rilevazione elettronica tipo autovelox, telelaser, tutor e photored oggi trova una conferma in un altro caso alquanto singolare che è stato portato all'attenzione su internet.

Il fatto ancora una volta in Belgio: un'auto è stata beccata dalla polizia di Auderghem, nella regione di Bruxelles, alla velocità, udite udite di ben 914 km/h (ma di fatto ridotta a Km/h 859,16 considerando la decurtazione del 5% applicata).

Non ci credevamo finché non abbiamo visto con i nostri occhi il verbale che è stato notificato al proprietario del mezzo che risulta chiaramente non essere un aeroplano ma bensì una piccola berlina. La polizia non sembra nemmeno essere stata allertata da queste immagini vertiginose poiché la velocità è stata addirittura corretta automaticamente a 859,16 km / h. Se l'autista di nazionalità lussemburghese ha ammesso di aver superato un po' il limite dei 70 km / h previsti, non si aspettava però di dover andare davanti ai giudici per difendersi per tale eccesso di velocità.

L'uomo, di nome Luc, ovviamente presenzierà in giudizio anche se ha pagato la multa. Intanto, ha avviato una procedura con il suo avvocato per contestare l'errore della polizia. La foto della sanzione è stata postata su Twitter sulla pagina " LaMeuse_be ", dove è stata condivisa migliaia di volte e ha ricevuto migliaia di commenti.

Lo scorso maggio, un altro automobilista belga è stato vittima di un errore simile. Un autovelox pazzo aveva rilevato la velocità di una Opel Astra a 696 km / h. Mentre il vero record di velocità per un'auto di serie, è stato registrato nel 2017.

La supercar Koenigsegg Agera RS è stata beccata alla velocità di 447 km / h.

Ancora una volta appare sempre più evidente come questi strumenti elettronici e lo stesso sistema di gestione di questo tipo d'infrazioni faccia acqua da tutte le parti non consentendo la certezza fattuale, oltreché giuridica, di una sempre corretta rilevazione e contestazione delle infrazioni, poiché la necessità di rimpinguare i bilanci comunali, molto spesso spinge i comuni e gli alti enti locali a mettere al primo posto esigenze di cassa con conseguenti errori materiali, vizi di forma e violazioni della normativa e dei regolamenti per la contestazione delle infrazioni, piuttosto che la sicurezza stradale e la certezza delle verbalizzazioni ed il diritto alla difesa dei cittadini. Non ci resta che continuare a denunciare casi di errori simili, ormai decine per non dire centinaia non solo in tutta Italia ma anche all'estero e continuare a predisporre i ricorsi gratuitamente ai cittadini, sempre più beffati dalle pubbliche amministrazioni accertatrici.

(28 settembre 2018)

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