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Lunedì, 21 Dicembre 2015 11:04

Sventato colpo a Busseto: in fuga banda di ladri

Banda di ladri in azione nella zona artigianale di Busseto. Sventato furto grazie all'arrivo dei Carabinieri. Sequestrato parecchie attrezzature: tra questi anche un jammer, un disturbatore di frequenze, capace di neutralizzare i sistemi d'allarme, i cellulari e i sistemi gps. -

Parma, 21 dicembre 2015 -

Grazie ad un cittadino che ha notato il furgone sospetto e ha allertato il 112, i Carabinieri hanno sequestrato un ingente numero di attrezzature da scasso. E' successo a Busseto, nella zona artigianale, qualche giorno fa presa di mira da una banda pronta a mettere a segno diversi furti.
 Grazie alla tempestiva segnalazione, il colpo è andato in fumo e i Carabinieri sono riusciti a sequestrare parecchi "ferri del mestiere".
Tutto è iniziato sabato alle 22.30 circa, nei pressi del depuratore, quando un cittadino ha notato un furgone che procedeva a bassa velocità salvo poi bloccarsi e far scendere quattro o cinque persone.
 A quel punto, giustamente insospettito, ha immediatamente avvertito il 112 che, tramite la Centrale Operativa, ha inviato tre pattuglie, appartenenti alle Stazioni di Roccabianca, Soragna e Busseto, per la ricerca del mezzo e delle persone segnalate.
All'arrivo delle pattuglie gli individui scesi dal furgone si sono allontanati attraverso i campi grazie al buio ed alla nebbia. Nella fuga, però sono stati costretti ad abbandonare i loro borsoni contenenti numerosa attrezzature da scasso (cacciaviti, chiavi inglesi, torce, guanti ecc.).
Tra il materiale rinvenuto è stato anche trovato un jammer, un disturbatore di frequenze, capace di neutralizzare i sistemi d'allarme, i cellulari e i sistemi gps. Tutte le attrezzature sono state ovviamente sequestrate per accertamenti biologici e dattiloscopici mentre, per tutta la notte, sono proseguite, in zona, le ricerche dei malviventi.
Sempre nel corso delle attività, i Carabinieri hanno anche rinvenuto il furgone, rubato alcuni giorni prima in provincia e restituito poi al proprietario, parcheggiato dalla banda per il trasporto della merce da rubare.
 Ulteriori accertamenti sono in corso per giungere all'identificazione della banda che, grazie all'operazione effettuata con la collaborazione della cittadinanza, non è riuscita ha mettere a segno il colpo pianificato in danno di abitazioni o aziende di Busseto.

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Venerdì, 18 Dicembre 2015 09:30

Rapina alle Poste di San Felice sul Panaro

I malviventi approfittando dell'area inagibile che circonda il palazzo, sono riusciti ad entrare dal retro dell'Ufficio. Rapinati i cassieri che sono poi riusciti a far scattare l'allarme. I malviventi sono riusciti a fuggire, indagano i Carabinieri di San Felice e Carpi intervenuti sul posto per i rilievi tecnici. -

Modena, 18 dicembre 2015

I Carabinieri della Stazione di San Felice sul Panaro indagano su una rapina avvenuta ieri pomeriggio presso l'Ufficio postale di San Felice, ubicato di fianco al vecchio municipio inagibile. I malviventi avevano praticato un foro nel muro dell'Ufficio posto sul retro dell'edificio, in posizione non visibile dall'esterno e approfittando dell'area inagibile che circonda il palazzo. Ieri pomeriggio verso le ore 14.00 sono entrati in due disarmati, con volto travisato da passamontagna attraverso il foro ma i cassieri hanno fatto scattare l'allarme e i malviventi sono fuggiti subito prelevando 400 euro. Sul posto i Carabinieri di San Felice e Carpi per i rilievi tecnici.

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Beneficiando dei premessi connessi alla semilibertà, pianificava ed eseguiva rapine in supermercati ed esercizi commerciali cittadini. Arrestato dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Parma, a seguito del provvedimento cautelare emesso dal locale Tribunale su richiesta della Procura di Parma, per due rapine commesse a dicembre 2014 e gennaio 2015. -

Parma, 17 dicembre 2015 

I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Parma hanno arrestato, a seguito del provvedimento cautelare emesso dal locale Tribunale su richiesta della Procura di Parma, l'autore di due rapine commesse a Parma dicembre 2014 e gennaio 2015.
Le indagini, iniziate a seguito dei reati commessi in supermercati ed esercizi commerciali, hanno permesso di risalire all'autore dei fatti grazie all'attività di analisi del modus operandi svolta dai militari, alla conoscenza dei soggetti dediti a questa tipologia di reati, ad una serie di accertamenti e pedinamenti grazie ai quali è stato possibile concentrare i sospetti su un individuo.
Le successive attività, coordinate dal Pubblico Ministero della Procura di Parma, hanno permesso, anche grazie ad attività tecniche, di acquisire significativi elementi a carico di L. D., 61 enne di Torino, accertando che lo stesso, mentre beneficiava dei premessi connessi alla semilibertà, pianificava ed eseguiva rapine in danno di commercianti approfittando anche della "copertura" fornitagli dal mezzo della ditta ove lavorava come operatore ecologico.
Lo studio delle sue abitudini ed il complesso delle indagini svolte ha permesso di scoprire un'abitazione, a lui non intestata ma nella sua disponibilità, in cui lo stesso aveva occultato le armi (due pistole semiautomatiche) ed il materiale utilizzato per le rapine (guanti, indumenti, passamontagna ecc.).
In ragione dei sicuri riscontri acquisiti, è stato prima arresto, in flagranza di reato, il 23 gennaio 2015 per detenzione abusiva di arma clandestina in modo da bloccarne l'attività criminosa per poi consentire al Tribunale di Parma, su richiesta della locale Procura, di emettere la misura cautelare eseguita dai militari a carico dell'interessato mentre si trovava ancora ristretto presso il carcere di Parma.

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Vittorio Sgarbi è ricoverato presso la Cardiologia del Policlinico di Modena. L'intervento alle prime ore di questa mattina, dopo un malore. Si è trattato di una ischemia cardiaca risolta con angioplastica presso il Laboratorio di Emodinamica. Ora la situazione è sotto controllo. -

Modena, 17 dicembre 2015 -

Vittorio Sgarbi è ricoverato presso la Cardiologia del Policlinico di Modena, dopo essere stato operato, ma la situazione è sotto controllo.
Era in viaggio da Brescia verso Roma quando ha avvertito un dolore al petto e alle ore 3.58 di questa mattina, si è presentato al Pronto Soccorso del Policlinico accompagnato dal proprio autista.
È stato trattato presso il Reparto di Cardiologia, diretto dal prof. Giuseppe Boriani, per una ischemia del cuore che è stata risolta con un intervento di angioplastica.
"La situazione è stata affrontata prontamente e nel migliore dei modi giungendo a risoluzione – commenta il prof. Giuseppe Boriani – grazie al lavoro di tutta l'equipe della Cardiologia che si è presa cura del prof. Sgarbi, in particolare vorrei ricordare il dottor Carlo Cappello, il prof. Rosario Rossi, e il dottor Fabio Sgura, unitamente al personale infermieristico e tecnico."
Nel bollettino medico diramato dall'ospedale questa mattina, si legge che il paziente è attualmente in buone condizioni e dovrà rimanere a riposo alcuni giorni presso la Cardiologia per la convalescenza.

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Giovedì, 17 Dicembre 2015 09:41

Estrae un pugnale per rapinare la madre: arrestato

Vittima una signora nel Modenese che condivideva l'appartamento con il figlio. Quest'ultimo in cerca di denaro l'ha minacciata estraendo un coltello dalla lama di 20 cm. I Carabinieri hanno verificato che vi erano già stati episodi simili in passato mai denunciati. -

Modena, 17 dicembre 2015 -

I Carabinieri della Stazione di Campogalliano hanno arrestato ieri sera un 30enne che aveva tentato una rapina, scegliendo come vittima non uno sconosciuto, bensì la propria madre.
L'uomo, tornato a casa ha minacciato la donna con cui conviveva con un coltello dalla lama di 20 cm chiedendole denaro.
La donna è riuscita a fuggire in strada chiedendo aiuto per telefono al 112 e una pattuglia dell'Arma si è recata presso l'abitazione, dove ha trovato il pugnale nascosto in un armadio e ha arrestato l'uomo, traducendolo in carcere dove ora è detenuto.
Nel corso della denuncia è emerso che altre circostanze simili si erano verificate in passato anche se mai denunciate.

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La Procura di Parma ha aperto un'indagine sulla contestata nomina di Anna Maria Meo a direttore generale del Teatro Regio. Si cerca di fare luce sulla chiusura della fase di selezione da parte del sindaco Federico Pizzarotti. Il reato sul quale si vuole fare chiarezza è quello di abuso di ufficio durante la procedura di selezione che si è poi dimostrata mai conclusa. -

Parma, 16 Dicembre 2015 -

Fascicolo di indagine aperta da parte della Procura di Parma sulla già contestata nomina di Anna Maria Meo alla direzione generale del Teatro Regio. Il reato sul quale si vuole fare chiarezza è quello di abuso di ufficio durante la procedura di selezione che si è poi dimostrata mai conclusa. La Guardia di Finanza ha già effettuato alcune acquisizioni documentali nella sede del Teatro Regio, soffermandosi su atti che riguardano l'iter della selezione alla nomina avviata con un avviso pubblico nel giugno del 2014. Ad oggi, però, non ci sarebbero ancora iscritti nel registro degli indagati.

In sintesi, ripercorrendo quanto accaduto, dopo 6 mesi di stallo durante la scelta del successore di Carlo Fontana, la Fondazione, presieduta dal sindaco Pizzarotti, aveva chiuso la questione bocciando i sette candidati che avevano fatto domanda e nominando Anna Maria Meo, affiancata da Barbara Minghetti nel ruolo di "consulente per lo sviluppo e i progetti".

Una decisione che aveva scatenato non poche polemiche, tanto che il senatore del Pd Giorgio Pagliari e il consigliere Mauro Nuzzo, annunciarono di voler portare il caso all'attenzione della Procura. Ed ora sarà proprio la Procura a stabile come sono andate le cose in realtà ed ha fare luce sulla questione.

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Mercoledì, 16 Dicembre 2015 16:10

Parma - Borse contraffatte in Ghiaia: denunciato

Due denunce per commercio di prodotti contraffatti ad un senegalese che vendeva borse sul marciapiede della piazza. I Carabinieri, nell'ambito dello stesso servizio, hanno anche denunciato per furto una donna di origini rumena che aveva rubato un portafogli. -

Parma, 16 dicembre 2015 -

I Carabinieri della Stazione di Parma Principale, a conclusione di servizio di controllo effettuato in piazza Ghiaia per la repressione della vendita di prodotti contraffatti, hanno denunciato un senegalese di 53 anni per introduzione nello stato e commercio di prodotti con segni falsi e vendita di prodotti industriali con segni mendaci.
L'uomo aveva posto in vendita, sul marciapiede della piazza, 20 borse contraffatte di vari marchi tra cui Prada, Moncler, Louis Vuitton, Michael Kors. 


Nell'ambito dello stesso servizio è stata anche denunciata per furto una 37enne, di origine rumena, rintracciata in piazzale della Pilotta dopo essersi resa responsabile, poco prima, della sottrazione del portafogli in danno di una signora anziana.

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Una cinquantina i manifestanti che questa mattina hanno bloccato via della Repubblica protestando davanti agli uffici della Prefettura, con tanto di tende, per dire basta agli sfratti. Traffico in tilt, fermi gli autobus. Forze dell'Ordine a presidiare in tenuta antisommossa l'ingresso del palazzo. -

Parma, 16 dicembre 2015 - tutte le foto nella galleria in fondo al testo, Ph. Francesca Bocchia - 

Via della Repubblica bloccata e invasa da tende. Dalle 11 di questa mattina, uomini, donne e persino bambini piccoli hanno protestato davanti alla sede della Prefettura. Una cinquantina, le persone che munite di bandiere e tende da campeggio hanno manifestato, bloccando la strada, per chiedere all'ente territoriale del Governo di fermare gli sfratti.
Una situazione che ha creato non pochi problemi alla viabilità: il traffico bloccato e fermo il trasporto pubblico, tra striscioni e bandiere, le forze dell'Ordine a presidiare in tenuta antisommossa l'ingresso del palazzo. Il Movimento di Lotta per la casa chiede un incontro col Prefetto per risolvere la situazione. A dare l'avvio alla protesta è stato il tentativo di sfratto di questa mattina nelle due palazzine occupate di Borgo Bosazza, che si è concluso con il distacco delle utenze. Dopo l'incontro con il Prefetto, il referente del gruppo, Pietro ci dice che hanno fatto slittare a gennaio gli sfratti di ottobre, ma che invece per quelli di gennaio ancora non si sa niente. La richiesta è di un tavolo di confronto che coinvolga anche il Comune.

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Mercoledì, 16 Dicembre 2015 10:44

Parma - L'ultimo saluto ad Alessia Della Pia

Si è svolto il funerale della 39enne parmigiana trovata morta davanti all'ingresso di casa, in via Bersaglieri. Intanto proseguono le ricerche di Mohamed Jella, tunisino già noto alle forze dell'ordine e ricercato in tutta Italia, su cui grava l'accusa di omicidio volontario. -

Parma, 16 dicembre 2015 - ph. Francesca Bocchia -

Si sono svolti nella tarda mattinata di ieri, nella Chiesa di San Lazzaro celebrati da Don Luca Bigarelli, i funerali di Alessia Della Pia, la donna parmigiana trovata morta sulla soglia del suo appartamento il 6 dicembre scorso. Una morte brutale che ha segnato l'epilogo di una triste vicenda fatta di soprusi da parte del compagno.
Da quel giorno su Mohamed Jella, tunisino già noto alle forze dell'ordine e ricercato in tutta Italia, grava l'accusa di omicidio volontario.
Una funzione semplice, a cui ha partecipato anche il sindaco Federico Pizzarotti che si è stretto attorno alla famiglia in nome di tutta la cittadinanza.

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I Carabinieri hanno arrestato otto stranieri, parte di una organizzazione che aveva la sua base a Parma e con diramazioni in Italia e in Ucraina. Tra le province anche Modena, Reggio Emilia, Bologna. Gli arrestati sono accusati di aver commesso, a vario titolo, 22 furti prevalentemente in danno di negozi di motociclette e biciclette da corsa (di alta gamma), non disdegnando talvolta materiale elettronico e abbigliamento da moto, oltre che la ricettazione di 15 automezzi rubati. -

Parma, 15 dicembre 2015 - di C.N.-

Moto e bici da corsa per un valore di oltre un milione di euro rubate e portate in una base logistica a Milano, dove venivano smontate ed imballate, rese irriconoscibili e trasportate da corrieri in Ucraina.
Questa è stata la ricostruzione fatta dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Parma in seguito a una lunga indagine che ha portato all'arresto di otto stranieri appartenenti a una complessa organizzazione criminale.
Il traffico di mezzi di valore sottratti illecitamente era veloce e poteva contare su una fitta rete che aveva collegamenti non solo in Italia, ma anche in Ucraina.
I Carabinieri di Parma hanno dato esecuzione ad una serie di provvedimenti cautelari emessi, dal Tribunale di Parma, a seguito di una complessa attività d'indagine coordinata dalla Procura di Parma, nei confronti di un'associazione per delinquere composta da cittadini stranieri (moldavi, rumeni e ucraini) operante nelle province di Parma, Modena, Reggio Emilia, Bologna, Milano, Forlì, Cesena, Pesaro, Urbino, Padova e Lecco.
Gli arrestati sono accusati di aver commesso, a vario titolo, 22 furti prevalentemente in danno di negozi di motociclette e biciclette da corsa (di alta gamma), non disdegnando talvolta materiale elettronico e abbigliamento da moto, oltre che la ricettazione di 15 automezzi rubati.
Le indagini, iniziate nel dicembre del 2012 e concluse a gennaio 2014, hanno consentito di delineare i ruoli e compiti ricoperti dagli interessati nell'ambito dell'associazione, la cui sede operativa e decisionale era a Parma, che poteva contare sulla complicità di ulteriori 17 indagati.
L'attività dei Carabinieri del Nucleo Investigativo di Parma ha permesso di comprendere e ricostruire il modus operandi della banda grazie ad una serie di prolungati pedinamenti - durati talvolta fino a 3 giorni consecutivi - e servizi di osservazione controllo e pedinamento effettuati in molteplici province del nord Italia ove la banda andava ad operare.
La ricostruzione delle modalità operative utilizzate dai malviventi, unita ad una lunga serie di precauzioni adottate dagli investigatori per celare i vari interventi di riscontro e recupero della refurtiva, ha permesso, nel corso dell'indagine, di effettuare 9 arresti in flagranza di reato, 5 denunce a piede libero e, soprattutto, recuperare e restituire agli aventi diritto di 31 moto, 74 bici da corsa, 15 autoveicoli, 76 televisori LCD e abbigliamento e materiale tecnico da moto per un valore di circa 1.182.000 euro.
I militari, per non pregiudicare le indagini in corso, hanno di volta in volta fatto intervenire i diversi reparti dell'Arma dei Carabinieri senza mai figurare, in modo che i ritrovamenti della merce e le operazioni di polizia giudiziaria potessero sembrare "casuali" e non allarmare i capi della banda.
Grazie ai vari escamotage utilizzati, è stato accertato che le moto e bici rubate venivano portate in una base logistica, ubicata in una capannone nella periferia di Milano, ove i mezzi erano smontati ed imballati, per limitare i rischi del viaggio rendendo molto difficile l'individuazione della provenienza illecita del materiale, e successivamente trasportati, da complici, in Ucraina.
La cattura dei soggetti destinatari delle misure è stata particolarmente complicata ed ha richiesto tempo ed una mirata indagine volta al loro rintraccio poiché gli stessi erano soliti spostarsi molto frequentemente anche oltre i confini nazionali.
Dopo alcuni mesi di ricerca 8 componenti dell'associazione sono stati, a vario titolo, arrestati dai militari o rintracciati, su mandato d'arresto europeo, dagli organi di polizia dei paesi competenti.

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