Martedì, 23 Aprile 2024 06:16

Il Bilancio del Parma: con la sua Golden Rain, Krause azzera il debito In evidenza

Scritto da Gabriele Majo

(Gmajo) – Con tanto di specchietto (per le allodole) accompagnatorio, sabato 20 aprile 2024mentre tutti quanti soppesavamo il valore del pareggio di Palermo (0-0) prima che scendessero in campo tutte le altre per completare il quadro della 34^ Giornata di Serie B e pistolavamo strologando tutte le possibili combinazioni per salire in Serie AOsservatorio Stadio Parma ha dato il buco a tutti, commentando, per primo, alla sua maniera – sempre un po’ faziosa, peccato, perché sarebbero anche bravi e mostrano di conoscere la materia, se solo si cavassero gli occhiali scuri della prevenzione – il bilancio del Parma Calcio, esercizio 2023 (31 dicembre).

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“Stadio Tardini: il Parma Calcio presenta il bilancio 2023 con 80,3 milioni di perdita”,questo il titolo scelto da Osservatorio Stadio Parma, mentre noi preferiamo puntare il dito sugli oltre 300 milioni di aumenti capitali, una vera e propria golden rain (ma sì, la pioggia dorata), perché la vera notizia è, appunto, la quantità delle conversioni in capitale e l’azzeramento del debito, anche perché, pur senza il conforto delle note contabili, lo sapevamo bene già da prima che, con i costi che ha (in effetti esorbitanti, fuori dal normale), il Parma, in serie B, non può che perdere, strutturalmente, tra gli 80 e i 90 milioni e non ci possiamo certo aspettare che qualcosa cambi in bilancio col semplice ricavo da ticketing (il prezzo del biglietto/abbonamento) o sponsor…

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Anche la lettura che ieri, ha dato Sport Parma, “investimenti e perdite pesanti”, raffigura, certamente, una parte della inequivocabile realtà, ma ormai, non c’è più spazio per le grida d’allarme o le ansie su debito o squilibri di prefiche di dubbia moralità espressi, magari, da chi prima teneva il sacco a qualcun altro. Tornando a Stadio Parma, invece, dopo aver invaso i social con gli allarmi sul debito un paio di anni fa, oggi, semplicemente cancella la riga di riferimento dagli specchietti riassuntivi. Ma il dato che più appare evidente è non solo che Krause abbia messo nel Parma una marea di pila, ma anche che l’abbia praticamente tutta convertita a capitale in questi anni. Ma diamo i numeri

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Al 31 Dicembre 2023Kyle Krause ha finanziato il Parma Calcio per complessivi 356 milioni (ossia finanziamenti a tasso zero e postergati è sempre utile ricordarlo).
Di questi, nel corso degli anni, sono stati convertiti a capitale a copertura perdite, ben 300 milioniCifre acquisite definitamente al patrimonio del Parma Calcio.
Per effetto di queste munifiche elargizioni, nonostante risultati gestionali sempre in profondo rosso, oggi il Parma si trova in questa situazione patrimoniale.

Patrimonio netto: positivo per 20 milioni, rispetto ai 15 milioni del 2022
Debito al lordo dei finanziamenti controllante Krause Group: 88 milioni (erano 118 a fine 2022 e 146 a fine 2021).
Debito residuo verso la controllante: 57 milioni a tasso zero e postergati, che verranno convertiti a capitale durante il 2024.
Debito netto: 30 milioni. Importante: il Parma ha un debito bancario inesistente (1,4 milioni), una quota fisiologica a fine anno di fatture non scadute verso fornitori etc e circa 20 milioni di debito verso squadre per rate future di pagamenti cartellini .

Crediti netti: il Parma ha anche 32 milioni di crediti, di cui ben 11 da erario per tasse anticipate e circa 16 da altre squadre per rate future.

Insomma, di fatto il Parma ha zero debito, il che, in era post-Covid, è un risultato impressionante: di fatto soltanto il club Crociato e Fiorentina sono in queste condizioni in Italia, anche perché entrambe le squadre non hanno usato i vari provvedimenti “a babbo morto” per il Covid e ne beneficeranno nei prossimi anni, con i migliori indici di liquidità delle categorie.

Se il compito di un Presidente, nella mente (in effetti distorta) del tifoso è quello di “cacciare la pila”KK merita 10 e lode. Non a caso ieri, in una chat della quale sono ospite, si poteva leggere, ad esempio: Teniamoci stretto Krause… I parmigiani, per quanto ci rendessero orgogliosi della società autoctona, messi tutti insieme non ne volevano sapere di continuare a perderci soldi, cercavano soci ovunque (il cinese… e poi ricordo un arabo… tutta gente abbastanza improbabile…) pur di non pagare da soli e si sono fermati a 70 milioni. Krause ne ha buttati altri 300 senza battere ciglio”.

Come a dire che chi si occupa della gestione economica annuale merita 3 in pagella agli occhi dei tifosi? A parte che il manifesto dei 7 è stato chiaro fin dall’inizio e non si può imputare loro nulla, anche a fronte dei risultati conseguiti, a differenza di chi finora ha profuso parecchio senza raccogliere nulla… Da Grillo Parlante, come noto, preferisco, a differenza delle folle, chi programma una gestione virtuosa e non bisognosa di continue iniezioni, col club che si possa sostenere da solo con entrare reali, perché prima o poi può anche succedere che uno smetta di fare iniezioni, e poi son cavoli… Ma non so se ad oggi la domanda: “e se non li mettesse più?” possa aver senso a fronte di 360 milioni di cui convertiti 300, gli ultimi poche settimane fa…

Al di là dei riflessi dorati delle munifiche elargizioni,  ci sono, ovviamente, anche tutte le “ombre” del risultato gestionale (-80 milioni rispetto a -96 milioni del 22) con un costo del lavoro ancora lunare rispetto alla categoria (44 milioni di euro ad atleti e dirigenti sono cifre da media serie A, anche se migliora di 10M rispetto anno scorso) e ricavi bloccati sotto i 30 milioni, quando il Parma in Serie A superava i 60 milioni. Quindi, senza considerare le iniezioni, un Parma di questo formato può più o meno funzionare soltanto in una Serie A “nobile” che eroghi (fin che li danno, perché le previsioni tendono al ribasso) almeno 40 milioni di entrate diritti tv…

Situazione patrimoniale. E’ vero che con Krause il Parma ha sempre chiuso gli esercizi in profondo rossoma è altrettanto vero che, con un’eleganza da signore anche nelle forme, ha sempre immediatamente coperto le perdite con iniezioni di (tasca sua) di soldi freschi e veri, portando la società ad avere una situazione patrimoniale invidiabile da tutte le altre squadre.  E se il Parma andasse in A, potrebbe anche chiudere, nel giro di poco, ottimi bilanci… Gabriele Majo

 

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gabriele-majo-per-slide.jpegGabriele Majo

Gabriele Majo, 60 anni (giornalista pubblicista dal 1988 e giornalista professionista dal 2002), nel 1975, bambino prodigio di soli 11 anni, inizia a collaborare con Radio Parma, la prima emittente libera italiana, occupandosi dei notiziari e della parte tecnica dei collegamenti esterni. Poi passa a Radio Emilia e quindi a Onda Emilia. Fonda Radio Pilotta Eco Radio. Nel 1990, dopo la promozione del Parma in serie A, è il responsabile dei servizi sportivi di Radio Elle-Lattemiele, seguendo l'epopea della squadra gialloblù in Italia e in Europa, raccontandone in diretta agli ascoltatori i successi. Contemporaneamente è corrispondente da Parma per Tuttosport, Repubblica, Il Messaggero, L'Indipendente, Paese Sera ed altri quotidiani. Dal 1999, per Radio Capital è inviato sui principali campi della serie A, per la trasmissione "Capital Gol" condotta da Mario Giobbe. Quindi diviene corrispondente e radiocronista per Radio Bruno. Nelle estati dal 2000 al 2002 è redattore, in sostituzione estiva, di Sport Mediaset, confezionando servizi per TG 5, TG 4 e Studio Sport. Nel 2004 viene chiamato al Parma F.C. quale "coordinatore della comunicazione" e direttore responsabile del sito ufficiale www.fcparma.com. Nel 2009, in disaccordo con la proprietà Ghirardi, lascia il club ducale. Nel 2010 fonda il blog StadioTardini.com di cui nel 2011 registra in Tribunale la testata giornalistica (StadioTardini.it) divenendone il direttore responsabile. Il rifondato Parma Calcio 1913, nel 2015, gli restituisce l'incarico di responsabile dell'ufficio stampa e comunicazione. Da Luglio 2017 a Dicembre 2023 si occupa dello sviluppo della comunicazione e di progetti di visibilità a favore di Settore Giovanile e Femminile della società. Dal 2010, a conferma di una indiscussa poliedricità, ha iniziato un percorso come attore/figurazione speciale di film e cortometraggi: l'apice l'ha raggiunto con il cammeo (parte parlata) all'interno del pluripremiato film di Giorgio Diritti "Volevo Nascondermi" (con presenza nel trailer ufficiale) e partecipazioni in "Baciato dalla Fortuna", "La Certosa di Parma", "Fai bei sogni" (del regista Marco Bellocchio), "Il Treno dei bambini" di Cristina Comencini, "Postcard from Earth" del regista Darren Aronofsky, "Ferrari" del regista Michael Mann. Apparizioni anche nei cortometraggi nazionali "Tracce", "Variazioni", "L'Assassinio di Davide Menguzzi", "Pausa pranzo di lavoro"; tra i protagonisti (Ispettore Majo) della produzione locale della Mezzani Film "La Spétnèda", e poi nei successivi lavori "ColPo di Genio" e "Franciao".