Venerdì, 17 Novembre 2023 05:59

Sciopero 24 novembre, Sindacato Popoli Liberi: “Polemica Landini-Salvini? Una beffa, tutti e due contro i lavoratori” In evidenza

Scritto da

Intervista a Sandro Pescopagano, a guida del Sindacato dei Popoli Liberi

Di Giulia Bertotto Roma, 16 novembre 2024 (Quotidianoweb.it) - Il Sindacato dei Popoli Liberi è molto giovane ma vivace, nato per iniziativa di Sandro Pescopagano, laureato in dottrine politiche e oggi addetto alla qualità di una vetreria. Pescopagano non si definisce sindacalista ma lavoratore prestato al servizio di una causa per il Lavoro sicuro e correttamente retribuito. Ha fondato il Sindacato dei Popoli Liberi perché pensa sia fondamentale rimettere al centro la questione del lavoro, per questo si sta dedicando, quando non lavora nel suo stabilimento, quasi solo a questa attività. SPL ha attualmente due sedi, una a Udine ed una a Trieste.

Pescopagano, perché questo appello alla Mobilitazione Attiva dei Lavoratori?

Attualmente la querelle principale per i mass media italiani è quella tra Salvini e Landini, e a questo proposito noi abbiamo le idee molto chiare: quando ai lavoratori italiani è stato imposto il Jobs Act, ossia il precariato a vita, quando ci è stato detto che l’Europa ci chiedeva la Riforma Fornero sulle pensioni, quando il Parlamento ha distrutto le municipalizzate del gas e dei servizi (anticamera delle privatizzazioni e quindi dei rincari), quando siamo stati trattati come sciocchi perché alcuni cittadini con il Green Pass potevamo prendere il caffè seduti e senza solo in piedi, Landini era esattamente dalla parte di queste iniquità, ingiustizie e discriminazioni. Come lo era Salvini. Volerci far credere che oggi Landini fa la sua crociata contro il “barbaro” Salvini è una trappola in cui non cadiamo. Landini ha appena accettato contratti per 6 euro lordi!

Insomma Salvini e Landini sono due facce della stessa medaglia.

Marco Rizzo, presidente della coalizione Democrazia Sovrana e Popolare lo dice da un pezzo. Pensa che sarebbe possibile un’unione con questa forza politica?

La griglia interpretativa di DSP è assolutamente condivisibile e penso che Francesco Toscano e Marco Rizzo siano dei buoni riferimenti, tuttavia credo che i sindacati debbano fare i sindacati e la politica debba fare la politica, altrimenti possono esservi sovrapposizioni indebite o vicinanze eccessive come nel caso della CGIL, che vanno poi a nuocere alla cittadinanza, a elettori e lavoratori.

L’aspetto di novità del vostro impegno è quello di un sindacato indipendente nelle aziende del Nord-est di cui lei è portavoce, dunque la sua elezione. I lavoratori dell’area di Pordenone hanno fiducia in lei.

 

Sì, lo spero e la ringrazio, farò di tutto per meritare questa fiducia. Si sono svolte in questi giorni le votazioni per il rinnovo delle RSU in un importante stabilimento della regione, la vetreria Owens-Illinois Italia di Villotta di Chions, a Pordenone.
Dopo lo sbarco alle industrie FANTONI, nelle industrie ZIGNAGO-MARZOTTO, alla SISECAM e alla CAMST, ecco la conferma del nuovo che avanza.

La maggioranza dei voti in azienda ha premiato ancora la CGIL, a riconferma di una tendenza storicamente consolidata, seppure in lieve flessione. Segue a ruota la CISL e, per l’appunto, -SPL. Scompare invece dalla RSU l’UGL, che non ha visto riconfermato il suo rappresentante.
Tre anni fa si presentarono alla competizione sempre quattro liste e le storiche tre liste presenti in O-I. In Italia vennero riconfermate (la CGIL con la maggioranza dei voti, la CISL e la UGL), mentre la quarta partecipante alle elezioni, la UIL, non raggiunse il quorum minimo necessario.
In quanto portavoce regionale di -SPL, credo che alla base del successo sia la volontà di cambiamento, di riportare al centro della partecipazione noi lavoratori, di non subire passivamente scelte calate dall’alto e l’assenza di commistioni col potere dei vertici sindacali di questi anni. Non si possono sempre scaricare colpe, crisi e storture su noi lavoratori. Noi vogliamo partecipare! Non è mai facile iniziare a fare sindacato da zero: troppi ostruzionismi, troppe barriere per chi non è disponibile a giochi politici. Certo, non è semplice entrare dentro le aziende, rompendo schemi arrugginiti, patti trasversali ecc., ma ci stiamo riuscendo in parecchie realtà del Nordest, con le nostre parole d’ordine: costruire, proporre, partecipare, per essere differenti nei fatti, costruendo a piccoli passi.

In allegato il Comunicato, in PDF scaricabile, di Mobilitazione Attiva dei Lavoratori per il 24 novembre

Sindacato_logo.jpeg