Domenica, 21 Settembre 2014 19:45

F1, Singapore: Hamilton, e sette! In evidenza

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Settima vittoria stagionale dell'inglese che si porta in testa alla classifica mondiale. Ferrari: niente di nuovo nella notte di Singapore.

E' proprio vero che nell'arco di un campionato fortuna e sfortuna si compensano. Forse è quello che ha pensato Lewis Hamilton tagliando il traguardo da vincitore di un Gran Premio tanto ricco di colpi di scena quanto, per lunghi tratti, soporifero dal punto di vista dello spettacolo in pista. Il primo colpo di scena avviene ancor prima della partenza: all'avvio del giro di ricognizione scattano tutti dalla loro piazzola tranne Rosberg che, vittima di problemi alla sua vettura, si trova costretto a partire addirittura dalla pit-lane anziché dalla seconda posizione dello schieramento alle spalle del rivale per titolo Hamilton. Peccato per lo spettacolo, bene per il contendente alla corona iridata che, scattato alla perfezione dalla pole position, sembrava non dover far altro che gestire una prima posizione esente da insidie. Come spesso però accade nelle gare svolte su tracciati cittadini c'hanno pensato i commissari a ravvivare la gara facendo entrare in pista la safety car, necessaria per permettere la rimozione dalla pista dei pezzi di carbonio persi dalla vettura di Perez. Il risultato dell'intervento della macchina di sicurezza è stato lo stravolgimento delle strategie di tutte le squadre ed un redivivo Vettel in testa alla gara. Grandissima gara del tedesco, incisivo e più prestazionale del compagno di squadra Ricciardo: la perfetta sintesi del campionato che doveva essere e che invece non è stato, stravolto nei valori dalla determinazione dell'australiano che comunque, anche stavolta, non ha sfigurato. Vettel non ha potuto nulla contro Hamilton, arrivato su di lui negli ultimissimi giri come una furia, con gomme più fresche ed una voglia di vincere per potersi issare al primo posto in classifica mondiale. Sotto il podio, completato appunto da Vettel e Ricciardo, è giunto Alonso. Per la Ferrari è stato un weekend sicuramente migliore rispetto a quello di Monza ma vedere al termine della gara delle facce sorridenti per il quarto posto conquistato dall'asturiano e per l'ottavo strappato da Raikkonen fa pensare ad una squadra ormai rassegnata alla sconfitta che punta solo a non sfigurare, almeno in questo 2014. Una mentalità lontana anni luce da quella aggressiva e vincente della squadra che dieci anni fa condivideva con questa solo il nome. A destabilizzare l'ambiente ci si sono messi anche i rumors riguardanti un Alonso sempre più infelice e voglioso di poter guidare altrove una vettura migliore: il ritratto perfetto di una squadra senza guida, esattamente come quella che nel 1991 Montezemolo prese per mano conducendola con dedizione ed investimenti importanti alla vittoria. Ai sorrisi dei meccanici Ferrari hanno fatto compagnia quelli ben più giustificati di Hamilton: con questa vittoria l'inglese termina finalmente la sua rincorsa al primato superando in classifica mondiale Rosberg per tre punti. Il tedesco, costretto al ritiro per la seconda volta quest'anno, non ha ancora pareggiato la sfortuna di Hamilton, a secco di punti per ben tre volte. Le sette vittorie stagionali di Lewis, contro le quattro del suo compagno di squadra sono lì a dimostrare che forse, senza tutti quegli inconvenienti, non ci sarebbe stata storia. Il mondiale è così completamente riaperto e le cinque gare che ci dividono con l'ultima bandiera a scacchi serviranno a dirci se vinceranno l'estro e la velocità istintiva dell'inglese o la concretezza e la determinazione di Rosberg.

Matteo Landi