Max, che già pregustava l'allungo in classifica iridata, si ritrova contro il muro. Scende dalla sua vettura, scuote la testa, non ci crede. Avessero immediatamente interrotto la corsa, dichiarandola conclusa, Verstappen avrebbe comunque vinto, ma la gara prosegue, seppur in regime di safety car. Arriva poi la bandiera rossa ed una sprint race di soli due giri. Un assist per Hamilton che, allo scatto da fermo, ha l'occasione di portarsi al comando, ma l'inglese va lungo e si ritrova ultimo. Leclerc, eroe del sabato, capace in qualifica di giganteggiare azzerando i limiti della sua Ferrari issandola in pole position, fa quello che può ma subisce l'aggressività di Gasly. Ed il francese gli strappa il podio. Su cui sale, incredibilmente, anche un grandissimo Vettel, alla sua prima top three in Aston Martin. Per motivi tecnici o umani, si consacra la caduta degli Dei della F1 odierna. Vince Perez, finalmente convincente anche in Red Bull dopo le magie dello scorso anno compiute con Racing Point, ed il podio è un concentrato di gioia e sorrisi. Il nuovo che avanza, Gasly, il "vecchio" Campione mai domo, Vettel ed appunto Perez, il quasi pensionato recuperato in extremis da Helmut Marko e compagni. Scusate, ma questa F1 sarebbe noiosa?
Hamilton: l'errore che non ti aspetti
Il Circus torna a Baku, una pista che regala sempre sorprese. Come definire altrimenti l'errore di Hamilton? A Imola aveva stupito il mondo finendo nella via di fuga. Lo sbaglio dell'anno, quello che il Campione di Stevenage generalmente non ripete, e che gli avversari devono sfruttare per raccogliere le briciole. E oggi aveva l'occasione di riportarsi in testa alla classifica iridata, dopo lo zero rimediato dallo sfortunato Verstappen. Ingolosito dal bottino grosso, Hamilton non si è accontentato dei 18 punti della seconda posizione ma ha tentato l'attacco alla leadership di Perez. Fallendo. L'inglese aveva mostrato la sua solita classe cristallina, riuscendo a lottare per la vittoria al volante di una vettura evidentemente non all'altezza della Red Bull. La prestazione di Bottas, naufragato fuori dalla zona punti ed incapace di risalire, rendeva ancor più merito a Hamilton. Lewis stavolta ha peccato di ingordigia, ed il secondo errore stagionale, che allontana la Mercedes dal vertice della classifica costruttori caparbiamente occupato dalla Red Bull, lo rende più umano, e testimonia tutte le difficoltà che la Casa della Stella sta per la prima volta incontrando durante questa Era Turbo-Ibrida. Hamilton deve andare oltre i suoi limiti per tenere testa a Verstappen e Perez, uscendo dalla sua confort zone. Se la Ferrari riuscisse a compiere un ulteriore passo avanti avremmo una meravigliosa lotta a tre.
Ferrari: stupenda qualifica, gara in sofferenza, ma è terza nel costruttori
Ancora è presto per poter parlare di resurrezione. In Ferrari però possono e devono gioire. Alzi la mano chi, in pre-season, avrebbe scommesso su due pole position consecutive della Rossa! Nonostante un regolamento che ha quasi congelato lo sviluppo rispetto alle vetture 2020, il team di Mattia Binotto è riuscito a compiere un autentico miracolo, ben capitanato dai suoi piloti. Se Sainz a Montecarlo ha artigliato il primo podio stagionale della Ferrari, Leclerc ci ha regalato dei lampi che ancora non consegnano molti punti, ma riportano la squadra di Maranello ai livelli che le competono. La pole position di sabato ha fatto sognare. La sveglia è suonata ad inizio gara. Charles ha resistito, poi il DRS e la migliore gestione delle gomme di Mercedes e Red Bull lo hanno costretto a desistere. Sul finale non è riuscito a contrastare Vettel e Gasly, rimarcando quanto ancora debba migliorare la Ferrari sul passo gara. Nonostante questo la Ferrari è riuscita a stare davanti alla McLaren, ed adesso si trova terza fra i costruttori: obiettivo 2021 dichiarato.
L'Italia s'è desta
Oltre che per la buona prestazione della Rossa, a punti anche con Sainz (ottavo), l'Italia oggi festeggia anche e soprattutto la gara straordinaria delle monoposto AlphaTauri, costruite a Faenza. Abbiamo rivisto il Gasly versione Monza 2020, capace di sfruttare tutte le occasioni con la fame di chi ha voglia di affermarsi, ed il suo terzo posto è stato accompagnato dal buon settimo di Tsunoda, battuto all'ultimo tuffo da Alonso. Bella è stata anche la domenica dell'Alfa Romeo. Le due vetture bianco-rosse hanno addirittura sverniciato la Mercedes di Bottas e Raikkonen ha artigliato il suo primo punto stagionale. Il marchio del Biscone meriterebbe ancora di più, ma intanto possiamo apprezzare gli importanti progressi compiuti dal team con base svizzera.
Meglio la pista alla battaglia delle ali
La battaglia delle ali è il mortificante teatrino che sta accompagnando le vicende sportive della Formula 1. Mercedes accusa Red Bull di barare. La flessione dell'ala posteriore delle vetture progettate dalla squadra austriaca è visibile persino dalle camera car. Tuttavia le verifiche tecniche attuali non possono decretarne l'irregolarità e dal Gp di Francia, su pressione Mercedes, i controlli verrano modificati e inaspriti. I tedeschi dimenticano di essere i primi a sfruttare le zone grigie del regolamento, da anni. Dopotutto sono loro che hanno ottenuto nel 2020 la possibilità di disputare un'intera stagione beneficiando di una furbata tecnologica, il DAS (Dual Axis Steering), dichiarato illegale ma dalla stagione 2021. Red Bull risponde alle accuse facendo notare quanto fletta l'ala anteriore delle vetture anglo-tedesche. Tesi corroborata anch'essa dalle immagini tv. Un teatrino di cui avremmo volentieri fatto a meno. Anche per questo grazie Baku e grazie ai piloti: per due ore, oggi, ci avete ricordato quanto le lotte in pista siano più avvincenti di quelle degli avvocati!