Jet privato con a bordo il principe Harry e Meghan Markle colpito a mezz'aria da un fulmine. Spavento per la coppia

Spavento per i principe Harry e Meghan Markle durante un volo diretto ad Amsterdam, in Olanda: l'aereo, un lussuoso Dassault Falcon 7X da 40 milioni di sterline, colpito da un fulmine e a causa del maltempo che si è abbattuto ieri sulla città inglese di Oxford da cui era decollato il jet, è stato costretto ad un atterraggio di emergenza all'aeroporto di Schiphol. Secondo il Mail on Sunday, un fulmine ha colpito il muso, evitando per un pelo di bruciare le apparecchiature di navigazione.

Circa 30 milioni di volt hanno attraverso la fusoliera dell'aereo. Il Duca e la Duchessa del Sussex erano in viaggio diretti ad una festa ad Amsterdam provenienti dall'aeroporto londinese di Oxford, che dista poco più di 10 miglia dalla loro casa dei Cotswold, per partecipare al party di tre giorni.

Secondo fonti dell'aeroporto, l'aereo è stato messo a terra per più di una settimana in quanto è stato sottoposto a riparazioni e controlli di sicurezza. Un portavoce di Buckingham Palace ha rifiutato di commentare.

I fulmini, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", colpiscono regolarmente gli aerei (mediamente una volta all'anno o ogni 1000 ore di volo) ma raramente causano incidenti. La struttura metallica dell'aereo fa sì che la corrente scorra sulla superficie della fusoliera senza raggiungere l'interno, proseguendo la sua corsa nel vuoto. Gli aerei statunitensi ed europei hanno anche un sistema di protezione che previene gli incendi al serbatoio, e un altro sistema per proteggere i circuiti elettronici di controllo.

Di conseguenza, gli incidenti sono estremamente rari.

(14 ottobre 2018)

Venerdì, 12 Ottobre 2018 06:48

Nuova Mercedes-Benz GLE - Video

Regina SUV della Stella che prosegue una tradizione lunga più di 20 anni ed è oggi ancora più confortevole ed esclusivo, con un maggiore spazio per gli interni e il nuovo sistema MBUX, l'intelligenza artificiale firmata da Mercedes-Benz.

Gli esterni, ancora più aerodinamici, seguono il nuovo corso stilistico della Stella, con una gamma di motori completamente nuova e nuovi sistemi che offrono una guida in off-road ancora più divertente e brillante.

(segui il Video di VIDEOMOTORI https://www.youtube.com/watch?time_continue=3&v=f1kYgRXUbhk )

 

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Giovedì, 11 Ottobre 2018 06:37

Mirko Venturato è il Re delle Cronoscalate

Cronoscalate - Al termine della stagione, il pilota veronese del Team piacentino LTS Racing, e' campione italiano di categoria.

Piacenza 10 ottobre 2018 - E' stata una stagione lunga e faticosa, quella appena conclusa da Mirko Venturato nel Campionato Italiano Velocità Montagna ma il pilota di Legnago alla guida di una Formula Gloria, curata dal team piacentino LTS RACING, si è laureato Campione Italiano nella categoria riservata alle vetture monoposto che montano motori motociclistici di 1000 centimetri cubi.

Il successo è arrivato al termine della lunga trasferta che lo ha visto impegnato nelle ultime due gare andate in scena in Sicilia.

"Sono felice per questa vittoria, è il commento di Mirko Venturato, arrivata dopo una lunga stagione iniziata con qualche difficoltà ma proseguita in crescendo, ad inizio anno, insieme al team, è nato questo progetto importante che mi ha visto impegnato in un campionato di dodici gare dal Friuli alla Sicilia passando per il centro Italia, la soddisfazione più grande è stata quella di aver lottato spesso contro vetture anche di categoria superiore oltre ad aver conquistato il tricolore nella mia".

Già da alcuni anni alla guida di questo tipo di vetture ed in questo tipo di competizioni, Mirko Venturato, in questo 2018 si è impegnato per la prima volta nell'intero Campionato Italiano centrando subito il successo. Una stagione dove ha dominato la propria categoria ma che lo ha visto sempre competere per le posizioni di rilievo anche in classifica generale dove la sfida era contro vetture e piloti che disponevano di potenza molto superiore rispetto alla vettura del veronese.

Una specialità particolare, quella delle cronoscalate, che vede i piloti di punta utilizzare vetture di tipo sport e formula concepite per correre in pista con motori che arrivano ad erogare anche 550 cavalli rispetto ai 200 circa a disposizione di Venturato. Tante le vittorie di categoria per centrare il successo finale e tante anche le prestazioni di rilievo nella classifica generale come nell'edizione della famosa Trento-Bondone, considerata dagli addetti ai lavori la salita più difficile d'Europa che Mirko ha terminato al nono posto assoluto.

"Devo ringraziare gli sponsor che mi hanno sostenuto - conclude Venturato - in questo progetto ed il team LTS RACING che mi ha messo sempre a disposizione una vettura competitiva e vincente, oltre alla vittoria in campionato gli ottimi risultati hanno confermato che l'esperienza raccolta è fondamentale per poter valutare il salto in una categoria superiore ora però è giusto festeggiare il titolo appena arrivato insieme alle persone che mi sono state vicine, più avanti insieme al team e con il supporto dei partners che sono fondamentali in questo sport valuteremo gli impegni per la prossima stagione".

Mirko Venturato, il trentaduenne neo Campione Italiano di Categoria, è laureato in Economia e vive, con la sua compagna Valentina, a Minerbe dove lavora in qualità di responsabile di produzione nell'azienda di famiglia, la Samo Industries di Bonavigo. Appassionato di sport adrenalinici, Mirko sin dall'età di 17 anni ha coltivato la passione per i motori, molto probabilmente ereditata dal papà Oscar, che lo portarono a cavalcare prima le due ruote e poi le auto spinte da motori motociclistici, ma anche il paracadutismo e l'avventura nel deserto (nel 2009 ha attraversato il Sahara con una moto e lo scorso anno ha partecipato al al Marcoc Challenger con un fuoristrada).

 

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Domenica, 07 Ottobre 2018 12:13

F1, Giappone: Game Over

Hamilton domina il weekend giapponese ed è ad un passo dal quinto titolo mondiale. La Ferrari si lecca le ferite e deve ritrovare una serenità perduta. Raikkonen e Vettel chiudono in quinta e sesta posizione un weekend da incubo. Camilleri, dove sei?

di Matteo Landi

Quando Philip Morris ha deciso di apporre "Mission Winnow" sulla carrozzeria della Ferrari probabilmente aveva idee diverse per il debutto in pista del suo slogan. La squadra di Maranello si presentava a Suzuka con propositi bellicosi e vincenti ma ne esce con ossa decisamente rotte. Nessuno ne parla ma, sarà un caso, da quando se n'è andato Marchionne nella Scuderia le cose non vanno più per il verso giusto. Non ci riferiamo alla singola scelta strategica errata, in Ferrari sembra che abbiano smarrito la retta via. Un concatenarsi di eventi iniziato dal quel primo giro folle di Vettel a Monza. La Ferrari arrivava sulla pista lombarda forte del successo di Spa e inagurava il weekend monzese con una sonora doppietta in qualifica. Poi l'errore di Vettel in gara e da lì in poi è stato dominio Mercedes. Non di Hamilton, ma della squadra teutonica, in tutto e per tutto. A Suzuka il team di Maranello chiude con un quinto e sesto posto, con Raikkonen davanti a Vettel, che profuma di resa. Definitiva. Inutile cercare le motivazioni della sconfitta in una domenica in chiaro-scuro (più scuro che chiaro). Tutto è iniziato da un sabato da film dell'orrore. Di quelli con tendenze splatter. Gli errori compiuti dal muretto box e dallo stesso Vettel nella fase decisiva delle qualifiche dimostrano che, contrariamente a quanto dice un Arrivabene sempre pronto a parlare alle telecamere nonostante un animo annebbiato dall'insuccesso, in Ferrari il clima non è sereno. Quando i due del Cavallino si sono presentati con gomme intermedie all'uscita della pit lane, con tutti gli altri piloti pronti ad andare a cercare il giro veloce su gomme da asciutto, il pensiero comune è stato: "azzardo disperato". Perchè c'era una reale minaccia di pioggia ma, uomini di Arrivabene a parte, tutti sapevano che avrebbero avuto il tempo di stampare almeno un giro cronometrato su pista asciutta. E tutti gli altri, appunto, avevano ragione. La ciliegina sulla torta l'ha poi messa Vettel. I piloti Ferrari sono subito tornati ai box per cambiare gomme, ma ormai stava iniziando a piovere. Mentre Raikkonen si impegnava a chiudere un giro in condizioni precarie, afferrando una preziosa quarta posizione, Vettel divagava fuori pista, cogliendo una pessima nona posizione, trasformatasi in ottava con la penalità di Ocon. Dopo il primo giro di gara di Vettel, eroico e bellissimo, la speranza di lottare con le Mercedes era ancora viva ma, si sa, quanto si rincorre è più facile incappare in "imprevisti". Ed il solito Verstappen è lì pronto a regalartene qualcuno. Almeno un paio, considerando l'intera coppia di piloti Ferrari.

L'incidente con Verstappen che archivia definitivamente i sogni di gloria

Da ottavo a quinto in un batter d'occhio. Vettel ha appena compiuto un piccolo miracolo. Quanto viene richiesto ad un quattro volte campione del mondo. Con le due Mercedes a dettare il passo, Raikkonen si appresta ad attaccare Verstappen per portarsi alle spalle del duo d'argento. Improvvisamente il pilota Red Bull sbaglia, arriva lungo e rientrando in carreggiata porta fuori pista Raikkonen. Al giovane olandese gli verranno affibbiati cinque secondi di penalità da scontare durante l'unico pit stop. Sanzione giusta ma inutile: la vettura di Raikkonen nel contatto ha riportato ingenti danni, tali da costringerlo ad una gara da comprimario. Incattivito dalla notizia della penalità subita, Verstappen chiuderà poi la porta in faccia a Vettel, spendendolo in testacoda. Il tedesco avrebbe potuto attendere e tentare un più facile sorpasso sul rettilineo principale ma la velocità con cui è arrivato all'interno della Red Bull era tale da giustificare il tentato sorpasso. Adesso è facile gettare la croce addosso al pilota Ferrari: ha fatto quello che ogni racer avrebbe dovuto fare e di tutti gli attacchi portati in quella curva quello sull'olandese è stato l'unico conclusosi con un contatto. Il sesto posto finale del tedesco, amaro e inutile bottino in ottica mondiale, è da considerarsi ottimo vista la 19esima posizione in cui era sprofondato dopo l'incidente. Se adesso sono tutti pronti a "sparare" contro il pilota Ferrari invitiamo a riflettere su quanto potrà diventare pericoloso l'atteggiamento arrogante di Verstappen, recentemente colpevole anche di un brutto fallo su Bottas in quel di Monza.

Hamilton: ad un passo da Fangio

Se dalla terza posizione in giù se ne son viste delle belle che dire della gara in solitaria delle due Mercedes? In Giappone Hamilton ha fatto quello che ha voluto. Al volante di una perfetta Mercedes ha ristabilito le gerarchie nel box tedesco. Se Bottas in Russia lo aveva di fatto battuto, a Suzuka Hamilton è parso di un altro pianeta. "Sotto pressione non sbagliamo mai", aveva sostenuto il pilota inglese sabato pomeriggio. Considerazione ridicola a dire il vero, visto il vantaggio di 50 punti in classifica mondiale su Vettel prima della gara odierna. Adesso che il suo margine sull'inseguitore è salito a ben 67 punti di pressione non vogliamo più sentire parlare. Lo stesso vale per gli uomini del Cavallino. A fine gara Arrivabene incita i suoi a continuare a lottare, sarebbe bene ritrovassero prima l'armonia persa nella difficilissima estate 2018. Fra due settimane il carrozzone della Formula 1 farà tappa ad Austin. La matematica potrebbe consegnare ad Hamilton un titolo di fatto già suo. Poco più di un mese fa era impensabile.

Grazie Suzuka! Coraggio Ricciardo!

Il ritorno su una pista "vera" ci ha riconsegnato la lotta in pista. Stendiamo un velo pietoso sulle penalità elargite quasi a caso dai commissari. Inutile nel caso di Verstappen, comunque sul podio. Abbiamo finalmente visto (fortuna che le telecamere puntavano principalmente dalla terza posizione in giù) vere battaglie in pista, non sempre dettate dall'utilizzo del DRS. Certo, le rimonte di Vettel e Ricciardo hanno dato un contributo importante allo spettacolo ma anche senza queste avremmo assisitito ai bei sorpassi di Alonso, Leclerc e di quasi tutti i piloti alle spalle del duo di testa. Tornando a Ricciardo, il suo urlo di rabbia e dispiacere del sabato pomeriggio ha condito il suo assurdo fine settimana: ancora appiedato dai soliti problemi tecnici si è ritrovato costretto a partire dalla 15esima posizione. Prima della gara il suo sguardo era insolito. Ormai, consapevoli del suo passaggio in Renault dal 2019, in Red Bull gli hanno chiuso le porte delle riunioni tecniche. Il sospetto che il miglior materiale finisca sulla vettura gemella (?) di Verstappen è reale. Nonostante questo, oggi l'australiano si è impegnato in una rimonta da sottolineare, conclusa con la quarta posizione finale, poco lontano dalla Red Bull del compagno partito ben più avanti a lui. Un bel modo per ricordare al mondo della massima Formula che, inconvenienti a parte, il campione Ricciardo, nonostante le sfortune e lo sconforto, è intatto.

Ancona, atterraggio d'emergenza per guasto ai comandi dell'aereo, panico a bordo. I piloti sono riusciti a toccare terra senza problemi

Poco prime delle 11 di ieri, il volo 2B 224 della compagnia aerea albanese Albawings, stava sorvolando sopra l'Aeroporto delle Marche Raffaello Sanzio di Falconara, vicino ad Ancona, quando il pilota ha lanciato il "Mayday" e richiesto l'atterraggio di emergenza. L'aereo era decollato dall'aeroporto di Venezia Marco Polo alle ore 9:35 con direzione Tirana, quando ha iniziato ad avere dei problemi mentre stava sorvolando il Mare Adriatico all'altezza del Centro Italia.

Il pilota ha segnalato alla torre di controllo un problema ai comandi e ha chiesto l'atterraggio di emergenza.

L'Enav, Ente nazionale per l'assistenza al volo, ha dato l'ok all'atterraggio del Boeing di Albawings allo scalo marchigiano, bloccando tre voli in partenza per lasciare libera al pista. Nel frattempo a bordo pista sono arrivati i vigili del fuoco e i mezzi del 118, per prestare soccorso a passeggeri ed equipaggio del velivolo. L'aereo, nonostante i problemi, è atterrato in sicurezza. Nessuno tra passeggeri ed equipaggio a bordo è rimasto ferito, ma si sono verificate scene di panico. Una volta fatti scendere dall'aereo, i 135 passeggeri che viaggiavano sul Boieng di Albawings sono stati assistiti dal personale di Aerdorica, la società che gestisce l'aeroporto di Falconara-Ancona. Ad alcuni è stata data assistenza sanitaria a causa di malori legati allo spavento.

L'aereo dopo le verifiche ed interventi tecnici sul guasto ai comandi dell'aeromobile è ripartito atterrando a Tirana alle 16:35. E' evidente, commenta Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti" che ci sono troppi incidenti sfiorati anche a causa delle omessa revisione degli aeromobili.

(5 ottobre 2018)

Maxi richiamo nel mondo, Toyota richiama oltre 2,4 milione di ibride. Ecco i modelli. Richiamo separato anche per alcuni camion pickup Tundra dal 2018 al 2019 e SUV Sequoia e modelli Avalon 2019 per riparare un difetto dell'airbag

Ancora automobili destinate a essere ritirate dal mercato in diversi mercati, tra cui l'Europa, per difetti tecnici. Oltre 2,4 milioni di automobili ibride Toyota saranno richiamate dal colosso nipponico a causa del rischio concreto di blocco durante la guida, dovuto a quanto pare a un'anomalia nel dispositivo di protezione (failsafe) che potrebbe fa perdere potenza alle vetture in questione e fermarsi, mentre il servosterzo e la frenata rimarrebbero operativi: "un veicolo in stallo mentre si guida a velocità più elevate potrebbe aumentare il rischio di incidente".

Secondo i risultati delle ispezioni dei veicoli di Toyota, è stato scoperto che il malfunzionamento riguarda gli autoveicoli prodotti in Giappone, in particolare le versioni dei modelli della Prius e Aurius prodotti tra il mese di ottobre 2008 e novembre 2014 che sono state poi commercializzate in quasi tutto il mondo, Italia compresa, anche se circa la metà delle auto coinvolte si trovano di fatto in Giappone. Nello specifico si tratta di 1,25 milioni di vetture vendute in Giappone, 830 mila in nord America e 290 mila in Europa.

La decisione è stata presa dopo che il ministro dei trasporti nipponico ha annunciato una campagna nazionale per il richiamo degli autoveicoli. I proprietari saranno contattati nelle prossime settimane e tutte le riparazioni saranno gratuite. Questo richiamo è stato condotto con la supervisione del Ministero dei trasporti del Giappone. Separatamente, la Toyota ha annunciato anche un richiamo per alcuni camion pickup Tundra dal 2018 al 2019 e SUV Sequoia, così come le vetture Avalon 2019, per riparare un difetto dell'airbag.

Questo richiamo copre circa 188.000 in tutto il mondo, tra cui 168.000 negli Stati Uniti: "A causa di una programmazione inappropriata nell'unità di controllo elettronico dell'airbag (ECU), è possibile che venga rilevato erroneamente un guasto durante l'avvio del veicolo che potrebbe disabilitare uno o più sensori utilizzati per rilevare gli arresti anomali", ha affermato Toyota. "Ciò potrebbe comportare la comparsa di airbag laterali e a tendina e / o airbag anteriori e ginocchia non utilizzati come previsto in caso di incidente, con conseguente aumento del rischio di lesioni in caso di incidente e requisiti normativi in ​​alcuni mercati non essere soddisfatto. "

Nell'attività a tutela dei consumatori e dei proprietari o possessori di veicoli a motore, lo "Sportello dei Diritti", ancora una volta, grazie al servizio che svolge monitorando tutti i richiami tecnici per l'eliminazione di difetti di produzione o di progettazione riguardanti la sicurezza che interessano i veicoli circolanti, anticipa in Italia l'avvio di procedure di tal tipo da parte delle multinazionali automobilistiche anche a scopo preventivo, poiché non sempre tutti coloro che possiedono una vettura tra quelle indicate vengono tempestivamente informati. È necessario, quindi, spiega Giovanni D'Agata presidente dello "Sportello dei Diritti", prestare la massima attenzione e rivolgersi alle autofficine autorizzate o ai Concessionari Toyota Italia, nel caso in cui la propria autovettura corrisponda al modello in questione.

(5 ottobre 2018)

"Parma-Poggio di Berceto". Evento organizzato dalla Scuderia Parma Auto Storiche, con il patrocinio del Comune di Parma, della Provincia di Parma, dei comuni di Collecchio, Sala Baganza, Fornovo di Taro, Terenzo, Berceto, dell'Unione Nazionale Veterani dello Sport, dell'ASI, dell'A.A.V.S., della FIVA.

Il percorso prescelto si snoda su 140 km circa, e è stato affrontato, dalle auto storiche partecipanti, nel pieno rispetto del Codice della Strada.

(foto di Gianmario Boscolo)

 

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Domenica, 30 Settembre 2018 18:18

F1, Russia: il Campione è servito

Hamilton vince ma viene fischiato. Bottas gli cede platealmente la vittoria. Vettel è terzo, davanti a Raikkonen. In Mercedes perdono la dignità, in Ferrari, forse, il mondiale.

di Matteo Landi

Prima della cerimonia del podio il Presidente russo Putin si complimenta con Hamilton, fresco vincitore di un Gran Premio che da una direzione netta alla lotta per il titolo mondiale. Poco più in là, in disparte, si disseta Bottas. Il finlandese ha appena completato una sonante doppietta Mercedes ma il suo volto è scuro. Sul podio i due piloti della squadra anglo-tedesca vengono fischiati. L'atmosferma ricorda quella del post-Austria 2002. Allora dominavano le Ferrari e la Scuderia chiese a Barrichello di lasciare la vittoria al caposquadra Schumacher. Oggi, come sedici anni fa, gli ordini di scuderia non sono vietati. Certo lasciano l'amaro in bocca. Questo pomeriggio Mercedes ce lo ricorda scrivendo un altro capitolo nero della storia del motorsport, obbligando Bottas a sacrificare la sua gara prima rallentando Vettel, come già a Monza nei confronti di Raikkonen, poi chiedendogli di cedere il passo al team mate Hamilton. Adesso il quasi cinque volte campione del mondo può vantare ben 50 punti di vantaggio su Vettel. Avesse concluso la gara al secondo posto ne avrebbe avuti comunque 43. Tre punti in più rispetto alla vigilia della gara russa, profondamente meritati, considerando quanto Vettel gli ha reso la vita difficile. Con la gara odierna, invece, i punti guadagnati dal leader mondiale sul rivale sono ben dieci: di questi, sette sono frutto del sacrificio di un Bottas così tanto veloce da spiazzare la sua stessa squadra, costretta a ricorrere a modi leciti, ma inguardabili, per piegare il pilota di Nastola.

Bottas: gran gioco di squadra prima dell'umiliazione

Prima del rallentamento "volontario" del 25esimo giro, Bottas, aveva già fatto un gioco di squadra importante: al via aveva fornito la scia al compagno Hamilton, rendendo vano l'attacco di un Vettel scattato meglio dell'inglese, e dopo la sosta ai box aveva rallentato il ferrarista rendendolo vulnerabile all'attacco di Hamilton, finito alle spalle del tedesco dopo la sosta ai box e subito tornatogli davanti grazie all'aiuto del compagno di squadra. Poteva già bastare così: Bottas avrebbe vinto meritatamente guadagnandone in autostima, Mercedes avrebbe comunque ottenuto una doppietta dominante ed Hamilton avrebbe lo stesso battuto Vettel, nei punti e nel morale. Invece, oggi 30 settembre 2018, la Mercedes ha stabilito che l'obiettivo finale (ma, appunto, ne aveva bisogno?) vale più delle critiche a cui sapeva di andare incontro e della dignità dei suoi piloti. Se fino ad adesso pensando ai giochi di squadra veniva in mente quel 12 maggio del 2002, oggi la Ferrari si ritrova in buona compagnia in tema di ricordi sgradevoli. La F1 non ne beneficia e chissà che presto i nuovi proprietari di Liberty Media non prendano nuove decisioni vietando i cosidetti "giochi di squadra".

Un Vettel combattivo non è bastato: adesso è superiorità anglo-teutonica

Da parte sua Vettel ha fatto tutto il possibile per vivacizzare una gara altrimenti dominata dalle due frecce d'argento. Ha costantemente tenuto il passo dei battistrada e, grazie ad una Ferrari finalmente efficace dal punto di vista strategico, è riuscito addirittura a portarsi davanti ad Hamilton. Adesso quel che manca agli uomini di Arrivabene è una Ferrari veloce quanto lo era fino alla gara monzese. Lo dimostrano le difficili qualifiche russe, con le Ferrari incapaci di contrastare i piloti Mercedes, e l'incapacità di Vettel di avvicinarsi in rettilineo ad Hamilton prima, a Bottas poi. A Sochi, più del distacco mondiale, a ferire le ambizioni della squadra di Maranello è la ritrovata superiorità Mercedes. Risulta sempre più evidente che fin quando la Ferrari ha potuto disporre di un mezzo superiore non ne ha saputo approfittare, per errori del suo pilota di punta o per scelte strategiche sbagliate. Nonostante questo, comunque finirà il campionato, il 2018 costituirà un importante capitolo del processo di crescita di una squadra giovane e motivata.

Verstappen colora la domenica di Sochi

Se la "vicenda Bottas" ha senza dubbio costituito il lato più negativo della domenica, a colorare l'umore degli appassionati ci ha pensato Verstappen. In Red Bull stanno in qualche modo estraendo il meglio dal calvario di una relazione con Renault ormai arrivata agli sgoccioli. Il giovane olandese, al pari di Ricciardo, è dovuto partire in fondo al gruppo a causa della penalità derivante dal cambio di power unit. A differenza dell'austrialiano però, comunque ottimo sesto al traguardo, Verstappen si è prodigato in una rimonta epica che lo ha visto transitare sotto la bandiera a scacchi quinto a 31 secondi di distacco dal vincitore. Quasi un minuto prima del compagno di squadra. Partito 19esimo, al terzo giro l'olandesino era già nono, portandosi poi alle spalle di Mercedes e Ferrari al giro numero 8. Il giovane Max, quando non si lascia vincere dal nervosismo, non perde occasione per dimostrare la sua classe cristallina. Meno funambolica ma molto di sostanza è stata la gara del futuro pilota titolare Ferrari Charles Leclerc: settimo all'arrivo. Nella classifica costruttori adesso la Sauber ha solamente 3 lunghezze di svantaggio da una Toro Rosso, ottava nel mondiale costruttori, quest'oggi disastrosa.

Ancora 5 gare al termine del mondiale. Poi avremo di nuovo un italiano in F1!

Con Leclerc che nel 2019 occuperà un sedile Ferrari, in Alfa Romeo-Sauber sanno che la prossima stagione potranno comunque contare su due cavalli di razza. Nella settimana che ha preceduto il Gran Premio di Russia è stato annunciato il futuro compagno di squadra di Raikkonen: Antonio Giovinazzi. Una combinazione veramente interessante quella composta dal futuro duo del team italo-svizzero: il veterano campione del mondo 2007, ancora velocissimo, saprà sicuramente portare punti preziosi alla squadra aiutando il pilota di Martina Franca nel suo processo di crescita. Classe 1993, il pilota nostrano è stato vicecampione nella F3 europea prima di venire battuto solamente dall'attuale pilota di F1 Pierre Gasly nell'unica stagione di GP2 disputata. Finalmente l'Italia avrà, per una stagione completa, un pilota in F1. Non accadeva dal 2011. Con Leclerc in Ferrari e Giovinazzi in Alfa Sauber il Driver Academy di Maranello inizia a distribuire i primi frutti. E'ancora presto, tuttavia, per poter osservare le gesta del pilota pugliese. Cinque gare ed un lungo inverno ci separano ancora dal prossimo campionato. Fra meno di una settimana il grande Circus affronterà le prove libere del Gran Premio del Giappone. Con 50 punti di vantaggio Hamilton fa ormai la conta alla rovescia in attesa della conquista di un altro titolo iridato. Adesso per mantenere viva la speranza Vettel ha bisogno di troppe coincidenze favorevoli. Un altro titolo Mercedes sembra ormai in arrivo: l'ennesimo di un'era power unit iniziata nel 2014 e dominata. Sarebbe bello però se la F1 tornasse ad essere un pò meno scontata quindi....coraggio Ferrari e sarà quel che sarà!

Guidare a quasi 914 km / h con un'auto, vi sembra possibile? La battaglia di Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", contro le multe seriali ed a raffica utilizzate dagli enti allo scopo di "far cassa" prima che per la sicurezza stradale, utilizzando strumenti di rilevazione elettronica tipo autovelox, telelaser, tutor e photored oggi trova una conferma in un altro caso alquanto singolare che è stato portato all'attenzione su internet.

Il fatto ancora una volta in Belgio: un'auto è stata beccata dalla polizia di Auderghem, nella regione di Bruxelles, alla velocità, udite udite di ben 914 km/h (ma di fatto ridotta a Km/h 859,16 considerando la decurtazione del 5% applicata).

Non ci credevamo finché non abbiamo visto con i nostri occhi il verbale che è stato notificato al proprietario del mezzo che risulta chiaramente non essere un aeroplano ma bensì una piccola berlina. La polizia non sembra nemmeno essere stata allertata da queste immagini vertiginose poiché la velocità è stata addirittura corretta automaticamente a 859,16 km / h. Se l'autista di nazionalità lussemburghese ha ammesso di aver superato un po' il limite dei 70 km / h previsti, non si aspettava però di dover andare davanti ai giudici per difendersi per tale eccesso di velocità.

L'uomo, di nome Luc, ovviamente presenzierà in giudizio anche se ha pagato la multa. Intanto, ha avviato una procedura con il suo avvocato per contestare l'errore della polizia. La foto della sanzione è stata postata su Twitter sulla pagina " LaMeuse_be ", dove è stata condivisa migliaia di volte e ha ricevuto migliaia di commenti.

Lo scorso maggio, un altro automobilista belga è stato vittima di un errore simile. Un autovelox pazzo aveva rilevato la velocità di una Opel Astra a 696 km / h. Mentre il vero record di velocità per un'auto di serie, è stato registrato nel 2017.

La supercar Koenigsegg Agera RS è stata beccata alla velocità di 447 km / h.

Ancora una volta appare sempre più evidente come questi strumenti elettronici e lo stesso sistema di gestione di questo tipo d'infrazioni faccia acqua da tutte le parti non consentendo la certezza fattuale, oltreché giuridica, di una sempre corretta rilevazione e contestazione delle infrazioni, poiché la necessità di rimpinguare i bilanci comunali, molto spesso spinge i comuni e gli alti enti locali a mettere al primo posto esigenze di cassa con conseguenti errori materiali, vizi di forma e violazioni della normativa e dei regolamenti per la contestazione delle infrazioni, piuttosto che la sicurezza stradale e la certezza delle verbalizzazioni ed il diritto alla difesa dei cittadini. Non ci resta che continuare a denunciare casi di errori simili, ormai decine per non dire centinaia non solo in tutta Italia ma anche all'estero e continuare a predisporre i ricorsi gratuitamente ai cittadini, sempre più beffati dalle pubbliche amministrazioni accertatrici.

(28 settembre 2018)

Venerdì, 28 Settembre 2018 16:02

Citroën C3 Aircross Test Drive - Video

Citroën C3 AIRCROSS resta un auto adatta alla famiglia. Appena più lunga di 4m, si distingue nell'universo dei SUV per la sua personalità forte, originale e fresca.

Scopri tutto nel video!

In collaborazone con Videomotori

L'alto di gamma della famiglia dei SUV Peugeot, le 3008 e 5008, si arricchisce del nuovo cambio automatico a 8 rapporti, lo EAT8, che rende la guida ancora più funzionale e fluida in ogni condizione di marcia. I due SUV fino ad oggi, infatti, offrivano la scelta tra un cambio manuale, a 6 rapporti, oppure l'automatico EAT6.

 

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Mercoledì, 26 Settembre 2018 11:40

Il Motor Show si rinnova e lo fa a Modena

Motor Show Festival: nuova formula della manifestazione, evento diffuso nella Terra dei Motori, non solo Fiera e Autodromo. Il sindaco Muzzarelli: "La città sarà protagonista".

Modena -

“La città saprà essere protagonista del Motor Show Festival”. Lo ha affermato il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli concludendo il suo intervento alla conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa che cambia formula e si svolgerà a Modena tra il 16 e il 19 maggio del 2019 tra il quartiere fieristico, l’Autodromo e, in maniera diffusa, sul territorio cittadino.

Intervenendo dopo il direttore generale di BolognaFiere Antonio Bruzzone e il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, il sindaco ha sottolineato come la “nuova formula del Motor Show trovi, nella Terra dei Motori, la sua sede naturale a Modena: un’opportunità che abbiamo accolto con entusiasmo”.

Oggi, ha annunciato Muzzarelli, si riunisce il tavolo locale dell’Automotive del quale fanno parte tutti i soggetti che, a vario titolo, sono impegnati nel settore. “Inizia il percorso per progettare la manifestazione – ha spiegato il sindaco - coinvolgendo il territorio, con lo stesso metodo di lavoro che abbiamo utilizzato lo scorso anno per il Modena Park, il concerto di Vasco Rossi con oltre 200 mila spettatori e altre decine di migliaia di persone in città”.

Muzzarelli ha ricordato la presenza sul territorio (“in un raggio di 40 chilometri”) delle aziende che hanno fatto la storia del settore e che continuano a farla, con un circuito museale e di collezionisti privati che si snoda tra il Museo della casa natale di Enzo Ferrari a Modena al Museo Ferrari di Maranello, dalla showroom della Maserati al Museo Stanguellini, dal Museo Pagani di San Cesario al Museo Lamborghini e al Museo Ducati nel bolognese, fino alle collezioni di auto storiche di Righini nel castello di Panzano a Castelfranco e a quella di Umberto Panini nell’ambito di una splendida azienda agricola.

Un passaggio dell’intervento del sindaco di Modena è stato dedicato anche al progetto Masa (Modena Automotive Smart Area) del quale giovedì 27 settembre si firma all’Autodromo un protocollo d’intesa per la piena operatività, dopo aver già sottoscritto l’accordo con il ministero delle Infrastrutture. Nel frattempo, nell’area nord della città, con le risorse del Progetto Periferie, sono partiti i cantieri per realizzare “un vero e proprio laboratorio a cielo aperto sulla mobilità del futuro, a partire dalla guida connessa e autonoma e alle sue implicazioni, anche economiche e giuridiche, che sono destinate a rivoluzionare il modo di muoversi nella realtà urbana”.

La firma del protocollo si svolge nell’ambito dell’iniziativa “Smart roads: the digital revolution” che apre Modena Smart Life, il festival della cultura digitale che continua in città fino a domenica 30 settembre.

 

Fonte: Comune di Modena

Domenica 23 settembre a Modena torna il "filotour" di SETA e si viaggia tutto il giorno sui bus urbani con il biglietto di corsa semplice
In occasione della domenica ecologica XXL Seta attiverà due speciali iniziative per incentivare l'uso dei mezzi pubblici e riscoprire la città da un insolito punto di vista.

MODENA, 21 SETTEMBRE 2018 – In occasione della domenica ecologica XXL che si terrà il 23 settembre a Modena, Seta attiverà due speciali iniziative per incentivare l'uso dei mezzi pubblici e riscoprire la città da un insolito punto di vista.

Sulle linee urbane si viaggia tutto il giorno con il biglietto di corsa semplice
Su tutte le linee urbane il biglietto di corsa semplice sarà valido per l'intera giornata. Sarà quindi possibile utilizzare i mezzi pubblici senza alcuna limitazione di validità oraria al costo di 1,50 euro - per i biglietti acquistati a terra, o a bordo tramite emettitrice automatica - o di 2,00 euro se l'acquisto viene effettuato direttamente dall'autista.

Scopri Modena con il filotour Seta
Tutti i cittadini potranno partecipare ad uno speciale giro turistico gratuito, organizzato da Seta a bordo di un filobus lungo le vie del centro storico che consentirà di scoprire i luoghi più belli di Modena da una prospettiva insolita e suggestiva. Dalle 10 alle 13 un mezzo a trazione elettrica, appositamente allestito per l'occasione, collegherà i punti più significativi della città: la storia ed i segreti dei principali monumenti e luoghi d'arte cittadini saranno illustrati ai passeggeri da parte delle guide turistiche di ModenaTur, che forniranno descrizioni e materiale informativo. Il giro turistico sul filobus è ad accesso gratuito e libero: i partecipanti potranno salire e scendere liberamente da ogni punto del percorso, senza bisogno di pagare alcun biglietto.
Il tragitto seguito dal filobus turistico di Seta sarà il seguente: Stazione FF.SS.-viale Monte Kosica-Autostazione-largo A. Moro-via Emilia Centro-Corso Duomo-corso Canalchiaro-largo Risorgimento-via C. Sigonio-via P. Giannone-corso Canalchiaro-Corso Duomo-via Emilia Centro-largo Garibaldi-via Emilia Centro-largo A. Moro-Autostazione-viale Monte Kosica-Stazione FF.SS. Lungo il percorso il filobus osserverà tutte le fermate presenti, per un tempo di percorrenza di circa 50 minuti.

Di Redazione Guastalla 18 settembre 2018 - Nell'ultima gara di campionato, il centauro di Guastalla porta a casa gli ultimi 16 punti che però non gli consentono di mantenere la quinta posizione.

Comunque un sesto posto in classifica generale, su 22 agguerritissimi concorrenti, è sempre un gran bel risultato per Jacopo Villani che infatti non nasconde la sua soddisfazione ma anche la sua voglia di riscatto nella prossima stagione che, e questa è un'anteprima, lo vedrà coinvolto anche in un altro campionato come wild car.

"Bene allora partiamo col dire - è il commento a caldo di Jacopo Villani - che devo ringraziare in primis i miei genitori per avermi sostenuto in questo sport, poi ringrazio il Team Giracing (Marco e Ciano e tutti i componenti di questa famiglia fantastica), e il mitico meccanico Cigolini Cristian detto Cigo e infine il mio preparatore dei motori . Poi ringrazio tutti i miei sponsor che mi appoggiano e credono in me La PINTA, Comunque ci Sta, Giusto Spirito, Slem, Ciemme, GI-ZETA, Luca Caleffi, Elettrore e infine Mulino Alimentare.
Partiamo dalle qualifiche dove purtroppo sbaglio ancora l'approccio e mi qualifico 9 su 21 partecipanti ma non mi demoralizzo per le gare. Si parte con gara 1 dove porto a casa un buon 6 posto anche se avrei potuto fare meglio.
Invece in gara 2 purtroppo mi posiziono in 10 posizione dove siamo tutti molto vicini tranne i primi 3 che avevano preso un Po di vantaggio."

Alla fine della giornata il bottino di Jacopo#8 è di 16 punti che però non sono sufficienti per mantenere la quinta posizione nel Campionato Italiano FMI scalando quindi alla 6a posizione su 22 partecipanti.

"In conclusione che dire, - chiosa il  giovanissimo centauro di Guastalla - è stato comunque un anno fantastico dove ho capito quali sono i miei punti deboli e dove al contrario sono maturato molto. Per come si erano messe le cose, speravo di portare a casa un risultato migliore ma, come mi continuano a dire i miei genitori, sbagliando si impara e allora guardo il bicchiere mezzo pieno e mi dico che devo migliorare ma che comunque un 6° posto, in un Campionato Italiano dove ci sono i migliori piloti, deve essere considerato soddisfacente così come la positiva esperienza vissuta nel campionato Europeo. Col papà cercherò di concentrarmi sui difetti per cercare un pronto riscatto dalle prime battute del prossimo campionato. Per ora un immenso Grazie a tutti quelli che mi seguono e mi sostengono e nei prossimi mesi continuerò a tenere tutti aggiornati attraverso la mia pagina facebook. Dimenticavo, sempre GASS e un grosso imbocca al Lupo a tutti i miei amici fuori dalla pista, ma rivali in pista".

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Domenica, 16 Settembre 2018 21:08

Formula Hamilton

Mercedes domina con Hamilton. Ferrari sbaglia strategia e Vettel agguanta un terzo posto che lo porta a -40 dalla testa del mondiale. Per gli uomini di Maranello il sogno sembra destinato a rimanere tale. Urge un cambio di mentalità.

di Matteo Landi

Al termine della gara svolta nella suggestiva atmosfera notturna di Marina Bay il cielo scuro si colora con fuochi artificiali. Gli unici effetti speciali di una domenica discretamente soporifera. Hamilton, Verstappen, Vettel recita la classifica finale. Risultato che ricalca fedelmente quanto scaturito dalle qualifiche. Se così è stato il merito è dell'inglese di casa Mercedes, sempre più in versione "Hammer", autore di un weekend da dominatore assoluto. Mai una sbavatura: dalla qualifica in cui ha rifilato ben sei decimi (6!) al rivale Vettel, ad una gara controllata dal primo all'ultimo giro. Malgrado la pressione prima del tedesco della Ferrari, poi di Verstappen. Alla perfezione assoluta di Hamilton e del team Mercedes si contrappongono un Vettel ed un box Ferrari che ancora una volta non riescono a sfruttare appieno il potenziale velocistico della loro vettura. In qualifica il pilota del Cavallino è parso nervoso, probabilmente a causa della strategia confusa impostagli dal suo "muretto". Al via della gara ha, invece, mantenuto i nervi saldi, evitando di battagliare eccessivamente con Verstappen (la notte del post-Monza deve avergli portato consiglio). Vettel è riuscito velocemente a sopravanzarlo, un attimo prima che entrasse in pista la safety car, necessaria per permettere ai commissari di rimettere il tracciato in condizioni di sicurezza dopo l'incidente fratricida della due Force India. A quel punto, con Vettel secondo a fiatare sul collo di Hamilton, la gara poteva venire incontro al pilota della Ferrari.

Ferrari: come perdere una gara (Monza, Volume II)

Con una strategia giusta Vettel avrebbe potuto conquistare la leadership e, considerando quanto la pista di Singapore sia ostile ai sorpassi, probabilmente aggiudicarsi la gara. Peccato che, nei momenti di massima pressione, quest'anno gli uomini del Cavallino difficilmente azzecchino le scelte giuste. Arrivabene ha ricordato più volte che la squadra di Maranello è giovane, ancora poco rodata se confrontata con l'armata Mercedes, e quindi più incline all'errore. Che, purtroppo, oggi come a Monza, è arrivato. Non appena Hamilton ha cominciato a fare la voce grossa, stampando temponi che hanno lievemente allontanato Vettel dagli scarichi del leader, il muretto Ferrari ha richiamato ai box il tedesco. Lì si sono spenti i sogni di gloria dei tifosi del Cavallino: il pilota della Rossa, forte di freschi pneumatici ultrasoft, avrebbe dovuto rimontare su Hamilton se non avesse incontrato sulla sua strada Perez. Il messicano si è rivelato un prezioso alleato per il pilota Mercedes che, indisturbato, ha potuto compiere il suo pit stop senza perdere la posizione sul rivale. Vettel riuscirà poi a liberarsi del pilota della Force India ma la sua gara sarà ormai compromessa, perdendo persino la posizione su un Verstappen che diventerà l'unico vero avversario di Hamilton. Per Vettel il finale di gara si rivelerà una lenta agonia, con pneumatici più soffici rispetto a quelli montati per la seconda, lunga, parte di gara dagli altri top driver. Il tedesco passerà sotto la bandiera a scacchi comunque terzo, ma staccato di ben 40 secondi dal vincitore Hamilton. Il quale adesso ha ben 40 punti di vantaggio in classifica sul pilota Ferrari. Sogni di titolo finiti per gli uomini del Cavallino Rampante? Le gare che ci separano dal termine del campionato sono ancora tante, ben sei, ma lo stato di forma del pilota di punta Mercedes consiglierebbe ad Arrivabene e compagni di vivere alla giornata, cercando delle soddisfazioni di "tappa", senza farsi vincere dalla pressione della lotta iridata. Abbiamo visto come sia dannosa per le ambizioni degli uomini di Maranello.

Raikkonen e Bottas: poca gloria per i compagni dei grandi rivali

Se per Vettel non è stata una domenica indimenticabile, diversamente non si può dire per Raikkonen e Bottas. Il primo ha tentato una strategia diversa da quella del compagno Vettel, ma fondamentalmente è stato il quinto posto realizzato in qualifica a tarpargli le ali. Il secondo è arrivato al traguardo quarto, appena davanti al finlandese di casa Ferrari, a ben 52 secondi dal compagno di squadra Hamilton. Una vera disfatta per Bottas, passato dal ruolo di "maggiordomo" di Hamilton a Monza, a quello di semplice comparsa a Marina Bay. La conferma di Bottas in Mercedes anche per il 2019 non può che essere vista come il tentativo di Toto Wolff di mantenere un clima sereno all'interno del team anglo-tedesco. Con una Ferrari molto veloce in Mercedes hanno attinto da qualsiasi risorsa per mantenere la leadership. La classifica sta dando pienamente ragione al team dominatore dell'Era turbo-ibrida.

Leclerc, concreto e veloce. Perez: un folle a Singapore

Detto della lotta al vertice c'è da rimarcare la bella gara di Leclerc, ottimo nono con la sua Alfa-Sauber, e la domenica da incubo di Perez. Un tempo era solito commettere molti errori ma con la maturità aveva messo da parte certe intemperanze dimostrandosi uno dei piloti più solidi del Circus. Oggi ha dato prova di cosa non deve fare un pilota di Formula 1: subito dopo la partenza ha spinto sul muro il compagno di squadra Ocon, costringendolo al ritiro immediato, poi durante la gara, non riuscendo ad avere la meglio sulla lenta Williams di Sirotkin ha deciso di rifilargli una decisa ruotata in pieno rettilineo. Roba da bandiera nera, che puntualmente non è arrivata dai commissari, sempre pronti ad affibbiare drive through, mai inclini alla mano pesante con chi veramente sgarra.

Russia e poi Giappone, verso il rush finale

Adesso il grande Circus lascerà l'estremo oriente per calcare la pista di Sochi fra due settimane. Dopo la, a dir poco, blanda gara di Singapore arriva una pista che è già stata teatro di corse non certo esaltanti. Sarà, ancora una volta, fondamentale la qualifica. Fortuna che solamente una settimana dopo tornerà la "tradizionale" Suzuka, vera e propria università del motorsport a quattro ruote.

Tra i piloti il cremonese Andrea Ongari: "sono tornato per divertirmi e per vincere".

Kriebstein (Ger) 15 -16 settembre: presente alla la seconda tappa del mondiale anche la scuderia italiana della Federazione Motonautica, con i migliori piloti della categoria. Ad aggiudicarsi il titolo lo scorso anno il pilota piacentino Claudio Fanzini, determinato più che mai a restare sul podio; il campione si è infatti aggiudicato la prima tappa a Ternopil (Ucraina) lo scorso 26 agosto. Un podio che ha visto trionfare il tricolore grazie anche a Marco Malaspina classificatosi terzo. Non da meno Andrea Ongari; il pilota cremonese ha ottenuto la pole position nella prima manche ma poi in gara è stato costretto al ritiro. Piazzatosi poi quarto nella seconda manche e secondo nella terza, ha ottenuto un punteggio combinato, che lo ha piazzato al quarto posto del mondiale.

Classe 89, rientrato dopo una pausa di 10 anni e determinato più che mai a far parlare di se. Nato a Cremona, si innamora sin da piccolo, grazie anche al papà Claudio della motonautica, conquistandosi la prima posizione ai Campionati Italiani nella categoria OSY 400 nel 2005 a soli 16 anni, e il titolo mondiale OSY nel 2006. "Sono tornato per divertirmi e per vincere, e cercherò di dare il massimo con il mo scafo", queste le parole di Andrea durante la preparazione del suo bolide col numero 8.

Dai modi gentili, rubacuori, e amante degli animali, Andrea ha lavorato duramente e meticolosamente col suo team per ottenere le migliori performance del suo scafo, seguendo inoltre un arduo allenamento fisico per arrivare preparato alle competizioni, e pronto a sfidare colonne portanti della motonautica internazionale come l'ungherese Peter Bodor, o lo slovacco David Loukotka.
Una competizione dunque quella di Kriebstein che ci regalerà tanta adrenalina e tanto spirito sportivo.

 

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Sabato, 15 Settembre 2018 09:15

Chi è ammissibile a visitare USA?

Programmare un viaggio da sogno negli Stati Uniti comporta munirsi di informazioni, questo perché l'ingresso e l'ammissione nel paese sono soggetti a vincoli, soprattutto negli ultimi anni sono aumentate le restrizioni dopo i recenti avvenimenti è chiesta una particolare documentazione per la partenza e l'arrivo.

Per essere ammessi negli Stati Uniti ci sono due opzioni, senza visto richiedendo l'ESTA che è un sistema elettronico per l'autorizzazione del viaggio oppure con VISTO. Le due opzioni non sono interscambiabili, chiunque voglia entrare senza visto deve appartenere a uno dei 38 paesi (tra cui Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Islanda, Irlanda, Giappone, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Nuova Zelanda, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Principato di Monaco, Repubblica Ceca, Malta, Regno Unito) che fanno parte del Visa Waiver Program in cui rientra l'Europa e quindi l'Italia. Tutti gli altri per accedervi dovranno richiedere il visto.



L'ESTA è un'autorizzazione elettronica di viaggio necessaria ai cittadini che vogliano accedere negli Stati Uniti, è un requisito obbligatorio per i membri del programma Visa Waiver Program. Coloro che vadano in viaggio devono preventivamente richiedere l'autorizzazione mediante un modello online (modulo I-94W), se questo viene approvato si ha il permesso ad entrare negli Stati Uniti. Si noti bene che si ottiene la possibilità ma non è garantito che ciò accada.

Infatti quando un viaggiatore giunge negli Stati Uniti sarà interrogato alla dogana all'ingresso, in questo caso per vari motivi potrebbe essere dichiarato non idoneo all'arrivo nel paese e rimandato quindi indietro. In tale caso si può ovviamente presentare una nuova documentazione.

L'ESTA  è diventato obbligatorio a partire dal 12 gennaio 2009, una volta ottenuta tale autorizzazione è possibile accedere nel paese per i successivi due anni, ovviamente sempre muniti di passaporto elettronico (unica tipologia di passaporto ammesso per gli Stati Uniti). Durante il viaggio anche la compagnia aerea vi chiederà al momento del check in di presentare questa ricevuta.



L'autorizzazione elettronica di viaggio vale solo per i richiedenti che non hanno già un visto come visitatori, non intendono soggiornare negli Stati Uniti per più di novanta giorni, stanno entrando nel paese per affari o per piacere. Oltre ai dati del passaporto verranno richieste le informazioni personali del richiedente, laddove si viaggi per lavoro anche tutti i dettagli sulla propria professioni e sui motivi del viaggio dovranno essere esplicati alle autorità competenti.

Qualora il viaggiatore intenda permanere per un tempo maggiore è obbligato a richiedere il visto, la legge negli Stati Uniti è molto severa e vengono effettuati controlli serrati, pertanto è bene, al fine di non incappare in errori o problemi in un paese straniero, attenersi scrupolosamente alle regole.



Questo strumento è fondamentale per il Dipartimento della Sicurezza Interna degli Stati Uniti (DHS) poiché in questo modo si ha la perfetta consapevolezza di chi circola all'interno degli Stati Uniti previa autorizzazione rilasciata dal paese stesso.


COME OTTENERE L'ESTA PER VIAGGIARE NEGLI STATI UNITI

Per ottenere l'autorizzazione elettronica di viaggio e viaggiare negli Stati Uniti è possibile compilare un modulo presente sul sito web di www.application-esta.us. Nella domanda (semplice da compilare) bisogna inserire le proprie informazioni, le motivazioni del viaggio e tutti i dati relativi a passaporto e documenti personali.

Dopo aver compilato il modulo bisogna pagare una tassa con carta di credito o di debito (si accettano le maggiori carte MasterCard, Visa, American Express, Discover e anche PayPal). Dopo il pagamento bisognerà attendere la risposta che potrà essere positiva, negativa, oppure in corso.

 La domanda può essere individuale o collettiva, una volta effettuata la richiesta i dati saranno incrociati con quelli presenti nelle banche di pubblica sicurezza. Se la domanda viene approvata si è ufficialmente idonei a viaggiare ma bisogna ricordare che non c'è garanzia di accesso finché non si avrà diretto colloquio con il Customs and Border Protection negli Stati Uniti.

Solitamente per ricevere la risposta alla richiesta occorrono in media poche ore, comunque viene garantita in 72 ore pertanto si può richiedere anche in prossimità della partenza. Laddove non si ottenga l'ESTA l'unico modo per accedere negli Stati Uniti è fare richiesta per un visto vero e proprio.

Bird strike. Uccelli finiscono in un motore, aereo decolla e torna indietro. Un aereo della Easyjet ieri è stato costretto al rientro in aeroporto di Lamezia Terme subito dopo il decollo per Milano Malpensa.

Erano scattate le sirene di emergenza, mercoledì mattina, all'aeroporto di Lamezia Terme per un aereo della Easyjet decollato verso Milano Malpensa, costretto a tornare indietro dieci minuti dopo il decollo, perché uno dei motori si era danneggiato a causa di alcuni uccelli che vi erano entrati.

Il pilota, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", si è accorto nella fase di decollo che un motore si è danneggiato dall'ingresso degli uccelli ed ha preferito, per ragioni di sicurezza, non proseguire il viaggio e rientrare nello scalo di partenza. L'allerta è scattata alle 9.41, quando l'aereo era decollato da pochi minuti e la torre di controllo ha chiesto ai pompieri e ai soccorritori di sistemarsi in pista. Il cessato allarme è arrivato alle 9.55, con il velivolo che è atterrato senza nessun problema e facendo scendere normalmente dalla scaletta tutti i passeggeri.

L'Airbus 319 della compagnia britannica trasportava 159 passeggeri che sono ripartiti su un secondo aereo messo a disposizione dalla compagnia aerea per il trasferimento a Milano Malpensa.

(12 settembre 2018)

Martedì, 11 Settembre 2018 21:32

Grazie Kimi!

La Ferrari comunica che Raikkonen lascerà la Scuderia al termine di questa stagione. Il finlandese tornerà in Sauber. Uno scambio che decreta la fine di una bella storia. Benvenuto Charles Leclerc!

di Matteo Landi

Finirà la carriera dove l'aveva iniziata. Era il 4 marzo del 2001 e Kimi Raikkonen si apprestava a disputare con la Sauber il suo primo Gran Premio di F1. Con solo 23 gare disputate nelle formule propedeutiche il finlandese ottenne dalla Federazione una superlicenza provvisoria. Quella domenica il pallido ragazzo di 21 anni transitò sotto la bandiera a scacchi in sesta posizione garantendosi il primo punto iridato. Un risultato importante per la modesta Sauber, da urlo per un debuttante. La leggenda narra che il giovane Kimi prima della partenza si fosse permesso persino un pisolino all'interno dell'abitacolo. Roba da Iceman, appunto. Fu l'inizio di un'avventura che consegnerà alla Ferrari l'ultimo titolo mondiale piloti, nel 2007, al termine di un campionato che visse un'accesissima battaglia fra Raikkonen, erede in Rosso del sedile che fu del grande Schumacher, il debuttante Hamilton ed il già due volte campione del mondo Alonso. Oggi, 11 settembre 2018, la Ferrari comunica che il prossimo anno il finlandese sarà "scambiato" con il giovanissimo Charles Leclerc, quest'anno al debutto su Alfa Romeo-Sauber. Il pilota di Espoo in qualche modo rimarrà in famiglia, visti i colori dell'attuale vettura svizzera motorizzata Ferrari. Troverà una Sauber profondamente diversa rispetto a quella che lo portò al debutto, allora ancora guidata dal patron Peter Sauber.

Ultimi sprazzi di un'Era che non ci sarà più

Raikkonen, ultimo pilota di un'Era che vive e vivrà ancora grazie a lui. Piloti con personalità da vendere, senza bisogno di Instagram (a dire il vero Kimi si è da poco convertito ai social, ma con uno stile tutto suo), Twitter e Facebook. Il suo addio alla Formula 1 avverrà, crediamo, al termine del campionato 2020, visti i suoi 2 anni di contratto con la scuderia elvetica. Avrà 41 anni. Uno "sfumare" di carriera che permetterà a Kimi di correre a modo suo, lontanto dalla "politica" che per forza di cose vive in Ferrari, e dai riflettori puntati su chi corre per un top team. In fondo sono anni che ribadisce il suo amore per la guida e la "sofferenza" nei confronti di tutto quel che in F1 la contorna, dalle conferenze stampa agli incontri con gli sponsor. I 7 Gp che lo separano dal suo addio alla Rossa saranno le sue ultime chance di vittoria, considerando che in Sauber difficilmente potrà salire sul podio.

I sacrifici che non potranno essere chiesti

Il suo saluto era nell'aria. Visto a posteriori l'andamento del Gp d'Italia, con i mancati giochi di squadra attuati da Arrivabene e compagni, risulta più chiaro. Come potevano chiedere al loro ultimo campione del mondo, ormai in partenza, di sacrificare una delle sue ultime possibilità di vittoria per favorire il compagno Vettel? E forse, adesso, il tedesco dovrà giocarsi il mondiale senza troppi aiuti da parte del team-mate Raikkonen. Se Kimi gli regalerà qualcosa, probabilmente, lo farà spontaneamente. Una difficoltà in meno per Hamilton, per la prima volta nell'era turbo-ibrida al volante di una vettura non superiore alla diretta concorrenza Ferrari. Quasi un incubo per Arrivabene, ma questo è il prezzo che dovrà scontare in previsione di uno "svecchiamento" nel suo parco piloti che forse, visti gli ultimi accadimenti e la velocità ancora espressa da Raikkonen, poteva essere rimandato almeno un anno. Ma tant'è, e nel 2019 il promettente Leclerc coronerà il suo sogno. Sarà il secondo pilota più giovane della storia del Cavallino, dopo Ricardo Rodriguez. In Ferrari riusciranno a chiudere un cerchio che la tragedia di Bianchi aveva interrotto. Non a caso il monegasco futuro pilota del Cavallino ha subito ricordato il compianto Jules, pilota del Ferrari Driver Academy, futuro campione inespresso, che se ne andò il 17 luglio 2015 dopo mesi di coma in seguito all'incidente di cui fu vittima nel Gp del Giappone del 2014. 11 Settembre 2018, per il motorsport sarà ricordato con il giorno del saluto della Ferrari al veterano Raikkonen, e viceversa. Una storia con ancora qualche paragrafo da scrivere e tanti capitoli intensi alle spalle. Vittorie e dispiaceri. Abbandoni, quello che al termine del 2009 vide il finlandese lasciare il sedile ad Alonso, e nuovi abbracci, vedi il ritorno in Rosso dalla stagione 2014. "Leave me alone", gracchiò Kimi nel team radio leggendario che precedette la sua prima vittoria in Lotus nel Gp di Abu Dhabi del 2012. Lo faremo più avanti Kimi. Adesso facci sognare ancora un pò.

Un motore si è fermato", allarme da un volo Swiss. Diretto da Stoccolma a Kloten il pilota del velivolo ha dovuto fermare uno dei motori circa 25 minuti prima di atterrare. Grande paura a bordo. I controlli prima delle partenza non avevano segnalato alcuna anomalia.

Nel primo pomeriggio di oggi, sabato, a bordo del volo Swiss LX1249 si sono vissuti momenti di paura ma il comandante e l'equipaggio hanno gestito al meglio la situazione e mantenuto la calma in cabina. A causa di seri problemi il pilota dell'aeromobile diretto a Kloten da Stoccolma, ha lanciato un segnale di emergenza, tramite il codice 7700. A bordo c'erano soprattutto turisti che avevano appena finito le vacanze e che dovevano rientrare a casa. In cabina anche diversi bambini. Dal momento in cui il comandante ha lanciato l'allarme, a Zurigo è scattato un piano di emergenza. Traffico aereo interdetto e procedura di sicurezza in pista, con i mezzi antincendio dei vigili del fuoco già schierati.

L'atterraggio non è stato semplice ma dopo il grande panico tutto si è risolto per il meglio. Come riportano i testimoni, l'aereo è atterrato a Zurigo con 20 minuti di ritardo. Non appena ha toccato terra i vigili del fuoco si sono diretti sulla pista di atterraggio. Secondo le prime informazioni, i problemi erano legati al reattore di sinistra. "Un motore si è fermato" così ha confermato descrivendo l'incidente, la portavoce svizzera Karin Müller, a bordo del volo LX1249. Il pilota è stato costretto a fermare uno dei motori circa 25 minuti prima di atterrare. A provocare l'avaria, stando a ciò che emerge da una prima ispezione, è stato un problema che riguardava la pressione dell'olio. Secondo Karin Müller, comunque, la causa esatta dell'incidente deve ancora essere formalmente stabilita. Tutti i passeggeri sono stati in grado di lasciare l'aereo normalmente.

E' evidente, commenta Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti" che ci sono troppi incidenti sfiorati.

(8 settembre 2018)

Lo "Sportello dei Diritti": si preannunciava un maxirichiamo per oltre 300mila autovetture, ma al momento, da ogni parte d'Italia, ci giungono solo segnalazioni di veicoli diesel autoincendiatisi. Pronta class action in Italia

Tra la fine dello scorso luglio e l'inizio del mese di agosto anche la stampa nazionale ha rilanciato quanto già segnalato dallo "Sportello dei Diritti", circa il possibile richiamo di oltre 300mila veicoli BMW con motore diesel che sarebbero stati a rischio incendio, senza che a ciò risulti sia seguita quella campagna massiva di richiamo in officina che ci si attendeva anche in Italia.

Basti pensare che nella sola Corea del Sud, il ministero dei trasporti di Seul aveva dovuto disporre lo scorso 14 agosto, con un proprio provvedimento, il fermo per tutti i 27 mila veicoli non ancora esaminati dal costruttore per i rischi connessi ai possibili incendi.

Il problema sarebbe legato al potenziale cattivo funzionamento di uno dei moduli dell'Egr (Exhaust Gas Recirculation), il sistema di ricircolo dei gas di scarico per la riduzione degli ossidi di azoto. Nello specifico, in alcuni casi un liquido, il glicole, potrebbe uscire dal radiatore del sistema di ricircolo e infiammare i gas di scarico assieme ai residui di olio. Il difetto, secondo quanto già riportato dal sito dell'Ansa, riguarderebbe diversi modelli BMW ed in particolare serie 3, 4, 5, 6 e 7 oltre che la X3 e la X6 equipaggiate con i motori diesel a 4 cilindri prodotte da aprile 2015 a settembre 2016 e quelle con motori diesel a 6 cilindri dal luglio 2012 al giugno 2015.

Proprio in questi giorni, peraltro, sono giunte numerose segnalazioni allo "Sportello dei Diritti", di autovetture dei tipi ricompresi in quelli che sarebbero dovuti essere oggetto di richiamo, che si sarebbero autoincendiate come, peraltro, documentato dai rapporti dei Vigili del Fuoco che sono intervenuti a domare le combustioni e che abbiamo potuto esaminare.

Si tratta di autovetture andate completamente distrutte ed i cui proprietari reclamano il giusto ristoro per i danni subiti che si aggirano su cifre che in alcuni casi andrebbero anche oltre i 50mila euro. Proprio per tali ragioni, ed in assenza di risposte che possano ritenersi soddisfacenti da parte di BMW Italia o dalla casa madre del colosso dell'automobile, Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", evidenzia che stiamo già raccogliendo le adesioni per un'azione collettiva a favore dei proprietari delle autovetture che hanno manifestato le stesse problematiche.

(5 settembre 2018)

Roma, 2 settembre 2018 - In relazione alla ricostruzione contenuta oggi nell'articolo pubblicato dal Corriere della Sera dal titolo "Il manager di Autostrade al Governo: sicurezza a rischio, già in ritardo", Autostrade per l'Italia chiarisce che è corretto affermare che il progetto di "retrofitting" sia stato approvato dal Consiglio d'Amministrazione della società, in quanto la spesa prevista superava i poteri delegati ai managers (circa 5 milioni di euro).

E' invece necessario chiarire che non è compito né facoltà del Consiglio d'Amministrazione fare una valutazione tecnica dei progetti né stabilire l'urgenza o la somma urgenza (ai sensi del Decreto Legislativo n. 50 del 2016).

Questa valutazione è un obbligo infatti dei responsabili tecnici qualificati come Committenti, che in tali casi non necessitano di autorizzazione da parte del Consiglio d'Amministrazione e per le fattispecie di urgenza e di somma urgenza non hanno alcun limite di spesa. In aggiunta, il Direttore di Tronco ha facoltà e obbligo di assumere in piena autonomia i provvedimenti sulla circolazione conseguenti ad eventuali situazioni di urgenza o somma urgenza.

Mai negli ultimi 18 anni, dunque, il Consiglio d'Amministrazione di Autostrade per l'Italia ha discusso o valutato l'urgenza o la somma urgenza di progetti, attivando i provvedimenti conseguenti: non ne avrebbe né il titolo né la competenza. Sono stati sempre e soltanto i Direttori di Tronco ad avvalersi di tali procedure (circa 50 ogni anno attivate dalle 9 Direzioni di Tronco della rete di Autostrade per l'Italia).

Per quanto riguarda infine il tema dei solleciti fatti al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti dalla Direzione Maintenance ed Investimenti Esercizio nella qualità di Committente dell'opera, che non aveva i connotati dell'urgenza o della somma urgenza, si ricorda che questo tipo di interlocuzioni con il Ministero è purtroppo una prassi necessaria per contenere i tempi di approvazione dei progetti che comunque – nonostante i solleciti – superano abbondantemente quelli previsti.

Nel solo 2018 si registrano infatti in media 100 giorni di ritardo, che si sommano ai 90 previsti per l'approvazione dei progetti di questa natura dalla Convenzione. Sempre nel solo 2018, sono state sollecitate dai vari committenti della società approvazioni, autorizzazioni e adempimenti da parte del Ministero per circa 70 progetti.

 

Domenica, 02 Settembre 2018 19:49

F1, Italia: Ferrari, che peccato!

Hamilton vince grazie alle opinabili strategie Mercedes che fanno infuriare i tanti tifosi Ferrari accorsi all'Autodromo. Un Bottas al completo servizio del caposquadra distrugge la gara di Raikkonen, mai così vicino alla vittoria dal suo ritorno a Maranello. Vettel? Quarto. Adesso per il titolo si fa dura, ma niente è perduto.

di Matteo Landi

Poteva essere una domenica ben più felice per i tifosi della Ferrari. Dopo un sabato da leoni Vettel e Raikkonen si sono dovuti arrendere alla Mercedes e ad Hamilton. Il finlandese lo ha fatto a pochi giri dalla fine, dopo una gara superba in cui il suo ritorno alla vittoria sembrava più che plausibile. Il tedesco lo ha fatto già al primo giro a causa di uno scontro alla seconda variante proprio con il rivale al titolo Hamilton. Durante il weekend i tifosi Ferrari hanno avvolto Hamilton in un inferno Rosso. In cui l'inglese però ha sguazzato a suo piacimento. Con tanta fortuna, perchè già alla prima variante una leggera toccata con la posteriore destra di Vettel avrebbe potuto compromettere la stabilità dell'ala anteriore della sua Mercedes.

Hamilton, audace e molto fortunato, colpisce Vettel. Incidente senza colpe?

La dea bendata ha poi baciato calorosamente il pilota Mercedes in seconda variante, quando un altro forte contatto con la Ferrari n.5 ha spedito Vettel in testacoda. La Mercedes di Hamilton ne è uscita senza un graffio mentre Vettel è stato costretto a rimontare dal fondo con una vettura priva di fondamentali appendici aerodinamiche. Troppo ostinato a difendere la posizione Vettel? Troppo duro Hamilton? Potremmo discuterne per ore. Sicuramente sono bastati pochi minuti ai commissari per catalogare l'accaduto come un normale incidente di gara. Scelta condivisibile ma non siamo sicuri che a ruoli invertiti, con Hamilton a farne le spese, gli stessi commissari avrebbero scelto la stessa linea "morbida". Quel che è certo è che Hamilton, con la vittoria odierna, ha fatto un deciso passo di avvicinamento al suo quinto titolo mondiale. L'inglese anche nelle sue rare giornate "no" mostra sempre una solidità che gli permette, al volante di una vettura monstre, di sembrare, alla lunga, quasi imbattibile. Lo stesso purtroppo non si può dire di Vettel: a dispetto della sua natura tedesca continua, se sotto pressione, a mostrare quel carattere "meridionale", citato a suo tempo dal compianto Marchionne, che dopo la strepitosa vittoria di Spa si sperava avesse messo in archivio. Sia chiaro, Vettel è un campione assoluto e pochi come lui sanno portare al limite una vettura di F1. Ma quest'oggi avrebbe potuto, al momento dell'attacco di Hamilton, alzare il piede per tentare di ripassare l'inglese pochi metri più avanti. La decisione di Hamilton ha invece incontrato l'ostinazione di Vettel e da quel momento le speranze di vittoria dei ferraristi erano ormai rivolte alla gara di Raikkonen.

Raikkonen: stavolta la vittoria era vicina. Bottas gli distrugge la gara.

Dopo la commovente pole position conquistata sabato, forte della spinta del pubblico ferrarista, senza "obblighi" nei confronti di un Vettel naufragato in fondo al gruppo e costretto ad una rimonta che lo ha condotto alla quarta posizione finale, Raikkonen vedeva il ritorno alla vittoria, che gli manca dal 17 marzo 2013, un obiettivo alla sua portata. Il finlandese ha costantemente tenuto a bada gli attacchi di Hamilton fino al 44esimo giro, quando l'inglese è riuscito a portarsi al comando. Operazione compiuta grazie alla precedente opera di disturbo esercitata da Bottas. Il pilota di Nastola, nonostante avesse bisogno di sostituire gli pneumatici per vincere il confronto con il suo diretto concorrente Verstappen, è stato lasciato in pista con il solo scopo di danneggiare la gara di Raikkonen. La Ferrari aveva eseguito un pit stop quasi da record ed il finlandese aveva la gara in mano. Poi il blocco di Bottas e Raikkonen, costantemente nelle turbolenze generate dalla vicinanza con la vettura avversaria, ha visto le sue gomme distruggersi giro dopo giro. Una tattica invocata con continui team radio dal box Mercedes, che ha ridotto Bottas al ruolo di "maggiordomo" (per riprendere le parole usate da Arrivabene a fine gara) di un Hamilton che a sua volta chiedeva a Wolff e compagni il rispetto della strategia da parte di Bottas. Pensare che ad inizio anni 2000 gli ordini di squadra furono persino vietati dalla Federazione dopo il regalo che Barrichello fece in Austria nel 2002 al compagno Schumacher. Oggi, i team order, vengono palesemente usati da Mercedes e, per adesso, rifiutati dalla rivale Ferrari. Scherzo del destino: a Maranello dovranno ricredersi se vorranno continuare a lottare per il mondiale piloti. Ci sperano ancora i tanti fan accorsi all'Autodromo per assistere ad una vittoria che non c'è stata, i cui fischi hanno accompagnato l'intera cerimonia del podio, ad eccezione degli applausi riservati al secondo classificato Raikkonen, con particolare attenzione a Bottas, costretto a lasciare anzitempo la pedana riservata ai primi tre. Più che i fischi, da condannare, al finlandese al servizio di Toto Wolff devono far male i team radio che stanno relegando la carriera di un promettente pilota al ruolo di "tappo". Consapevole che quello dello champagne destinato al primo classificato per lui sarà quasi impossibile da stappare fino a quando avrà come compagno il quattro volte campione del mondo Hamilton. Se la reazione del pubblico nostrano è stata poco nobile, non si può dire diversamente dell'indicazione data ai piloti Mercedes durante il giro di rientro ai box, al termine della corsa: una bella parata eseguita al solo scopo di sbeffeggiare "i colleghi italiani". Cari amici anglo-teutonici, lo stile è un'altra cosa.

Verstappen, quinto dopo una penalità. Williams si riaffaccia nella zona punti

Detto della sfida Ferrari-Mercedes c'è da rimandarcare la bella gara di Verstappen. Al volante di una Red Bull poco a suo agio nei lunghi rettilinei monzesi, ha ottenuto un buon quinto posto finale che poteva essere persino un insperato podio. Un contatto duro con Bottas è stato sanzionato dai commissari con 5 secondi di penalità da aggiungersi al suo tempo finale di gara. Sanzione severa, ma giusta. Peccato che, solitamente, i commissari siano molto restii a sanzionare il giovane olandese mentre oggi non hanno atteso molto per decidere in merito ad una penalità che ha permesso a Bottas di salire sul podio. Il peso politico di questa Mercedes nella F1 odierna è quanto mai evidente. Oltre alla gara di Verstappen è da rimarcare la prestazione Williams, con Stroll finalmente a punti, seppur solamente decimo. Un risultato lontano da quanto meriterebbe il blasone del marchio inglese, quest'anno fanalino di coda del Circus, ma da sottilineare considerando che si tratta del secondo ingresso dell'anno nella top 10.

Per Vettel ancora 7 gare per chiudere un gap di 30 punti

La sfida mondiale adesso si sposterà a Singapore. Fra due settimane inizierà la parte conclusiva del campionato: 7 gare con un bottino massimo ottenibile per pilota di 175 punti. 30 sono quelli che separano Vettel dal leader Hamilton. La scalata non è impossibile ma adesso si fa dura: considerando la solidità di Hamilton e della sua Mercedes, Vettel dovrà attingere da tutto il suo talento per tenere viva la speranza. Un altro errore, una sola esitazione e tutto potrebbe essere perduto. Sarebbe un vero peccato considerando la bontà del lavoro svolto dagli uomini Ferrari, capaci di realizzare la monoposto di F1 uscita dalla fabbrica di Marannello più competitiva dall'ultimo mondiale costruttori vinto, risalente ormai al lontano 2008.

Arte Auto Design è la prima edizione di un evento dedicato al turismo automotive che si svolgerà sabato 1 e domenica 2 settembre 2018,presso la fabbrica ex Bugatti Automobili Campogalliano, in largo Ettore Bugatti, 1.

Mente di questo evento, unico nel suo genere, è l'associazione Via Modena Luxuring Motoring Events, che mira a promuovere il "Turismo Automotive", con incontri dal vivo con i grandi protagonisti del settore italiano forse più amato nel mondo ma anche promozione di un territorio esemplare nel restauro di auto classiche. Da tutto questo Via Modena ha sperimentato nuove progetti di scambio culturale e turistico in tutto il mondo legandoli al mondo dei motori.

Le due giornate, con inizio alle ore 10,30, si apriranno con la presentazione di artisti di fama mondiale e le loro opere d'arte pittoriche, scultoree ma anche installazioni fotografiche e autentici gioielli del modellismo e dell'ingegneria automobilistica. I visitatori avranno la possibiltà di ammirare, sempre all'interno della Bugatti Automobili, originali icone su ruote (Bugatti, Lamborghini, Ferrari, Edonis) e pezzi unici di Design Automobiliscoe. La "Fabbrica Blu" di Campogalliano, per l'occasione aperta al pubblico, luogo simbolico per gli appassionati del settore automobilistico, è oggi un'icona del territorio e meta turistica di tanti che non vogliono perdere l'occasione di ammirare la "culla" delle automobili di questo importante Brand.

"Proponiamo questo evento con l'auspicio di renderlo un appuntamento annuale, che alimenti sempre più un nuovo campo di interesse connesso al nostro passato automobilistico – spiegano le organizzatrici, Elisabetta Masini e Cristina Guizzardi - . La Motoring Art molto è apprezzata e diffusa nei paesi esteri, significa trattare un aspetto del mondo dell'automobile che ha ispirato l'arte, con oggetti d'arte su ruote nati dalle matite e dalle mani di incredibili stilisti e carrozzieri. L'evento Arte auto design è l'alternativa alle solite mostre, può amplificare l'interesse del nostro territorio ma anche valorizzare l'importante patrimonio di archeologia industriale del settore".

Artisti ed Espositori : Gerald Larribas - Marcel Bastiaans - Stefano Marchetti Ophicina 00 Di Marchetti Stefano - KNULP Motorsport and F1 Art - Ioanna Efthimiou - Marco Bellavere - Mario Glorioso - Nicola Danzi - Gianfranco Spanò e Fabrizio Ferrari dell'Università di Modena Facoltà di Ingegneria "Enzo Ferrari" Ingegneria del Veicolo - Design by Gaber - Momora Design Lab - SCN Nonantola battilastra - Christian Gatti Artistic Designer - VD Photographer - ANGELO ROSA Fotografo - Tavoni Danilo battilastra - Maranello Purosangue

Sarà presenta la Eb110 e sarà possibile fare la visita guidata della fabbrica con i custodi. Le visite saranno 3 al giorno (2 in italiano/1 in inglese) e saranno a numero chiuso.

 

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Un marchio giovane ma che racconta, nell'esperienza che sta vivendo alla settatacinquesima Mostra Internazionale del Cinema, tutta la qualità in grado di offrire ai suoi clienti. Lexus, per il secondo anno consecutivo è main sponsor in laguna, proponendo una lounge di classe ma, allo stesso tempo, frizzante e ricca di sorprese.

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Mauro Caruccio, Amministratore Delegato Toyota Motor Italia, non può che essere soddisfatto del rapporto instaurato con le istituzioni locali e con la Biennale: "Venezia è unica: Lexus, proprio come l'amministrazione veneta, ha particolarmente a cuore la tutela del patrimonio artistico e la difesa dell'ambiente. Lexus, con due soluzioni tecnologiche a emissione zero, ha trovato qui un terreno fertile per esaltare le sue peculiarità. Una proposta concreta divenuta realtà? Il sistema di carsharing innovativo che sta già dando risultati invidiabili: in pochi mesi, più di 1.700 clienti ci hanno già dato fiducia. Sono oltre 42.000, invece, i chilometri percorsi e oltre il 50% di essi sono in modalità zero emissioni".

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In particolare la presenza di Lexus alla Mostra Internazionale del Cinema si manifesta con la struttura che si specchia nel famoso red carpet del Festival. Fabio Capano, Director Lexus Division, racconta il motivo di una partnership che si è dimostrata amore a prima vista: "C'è un'affinità di valori che ha favorito la nascita di questo binomio. La nostra launge è un punto di incontro per i grandi artisti presenti alla Mostra. L' ambiente Lexus esprime visivamente quelli che sono i nostri valori. Attenzione al dettaglio di alto livello innanzitutto. E poi l'occasione di presentare le nostre ultime novità, prima fra tutte la UX250H che verrà messa a disposizione del pubblico nel primo trimestre del prossimo anno. A partire da metà ottobre, poi, saremo itineranti in alcune delle principali realtà italiane, tra cui anche città emiliano romagnole. L'Emilia Romagna è, da sempre, strategica per Lexus a causa della presenza di alcuni concessionari storici".

Di Pietro Razzini

Lunedì, 27 Agosto 2018 20:18

Però, Zanardi da Castel Maggiore!

Alessandro Zanardi torna al volante. Debutta nel difficile DTM ed artiglia un'incredibile quinta posizione. La leggenda continua.

di Matteo Landi

Alex è fatto così. Abbraccia continuamente nuove sfide. Quando nel 2003 tornò al volante di un'auto da corsa erano tanti gli scettici. Un uomo senza gambe in un campionato automobilistico? Farà solo la comparsa, la mascotte della categoria o costituirà addirittura un pericolo per gli altri piloti? Eppure sarebbe bastato poco per rendersi conto che stavamo per assistere ad un'impresa sportiva ed umana più unica che rara. Sarebbe bastata una lettura poco più che superficiale dell'essere umano Alex Zanardi - il pilota che dominò in America quando la Cart era un campionato altamente professionale, per certi aspetto allo stesso livello del Grande Circus della Formula 1 - per capire che una storia da antologia stava per essere scritta. Quella storia che ancora non è arrivata all'ultimo capitolo. BMW ha sempre creduto in lui, permettendogli di vincere nel Mondiale Turismo, regalandogli altre importanti chance ora che la sua carriera automobilistica deve trovare spazio fra le sue vittorie in handbike, vedi l'unica e vincente apparizione di Alex nel Campionato Italiano Gran Turismo 2016. Lo scorso weekend il DTM ha fatto il suo debutto a Misano. E BMW ha voluto Zanardi nelle sue fila. Per Alex la sfida era incredibile: rookie a 51 anni suonati, in una categoria in cui competono ex piloti di F1, veterani e giovani di belle speranze che hanno preferito all'eterna trincea da collaudatori in F1 una carriera da professionisti al servizio di Mercedes, Audi o BMW su vetture da oltre 500 cv. Per la prima volta Zanardi ha corso senza protesi, tutti i comandi sul volante: pulsanti e leve da azionare con le sue mani. Il resto ce l'ha messo il cuore.

In Gara 1 Zanardi ha preso le misure. In Gara 2 il colpaccio

La prima gara del weekend l'ha affrontata puntando al sodo, evitando di fare danni. Risultato: 13esimo. Nella seconda gara Alex ha cercato e ottenuto il colpaccio. Gara in notturna, partenza su pista bagnata. Zanardi è scattato dall'ultima posizione. Ha prima evitato i guai poi ha lasciato che la maggior parte dei piloti passasse alle gomme slick, su pista che via via si andava ad asciugare. Ritrovatosi in un'inaspettata quarta posizione e prossimo al suo pit stop ha deciso di continuare, convinto che il meteo sarebbe cambiato. Così è stato. Altro scroscio di pioggia ed alle spalle del pilota bolognese si è scatenato il delirio: testacoda, scontri, sbandate incontrollate, chi aveva le slick si è ritrovato costretto all'ennesima sosta. Zanardi, dopo aver subito il sorpasso di Eriksson, che poi vincerà la gara, si è ritrovato con un giro di vantaggio sul sesto classificato. Dopo una fase di neutralizzazione per l'intervento della safety car il pilota italiano ha impostato un ottimo ritmo, con un occhio su chi alle sue spalle stava rimontando, con pneumatici più freschi: l'ex F1, leader della classifica, Paul Di Resta. E dopo la sosta Alex ha condotto la sua BMW al quinto posto finale, mostrando un passo stupefacente per un debuttante, con tutte le limitazioni del caso. Mai un errore, mai una sbavatura, per lunghi tratti di gara ha perso un solo secondo al giro nei confronti del leader. "Sono molto grato per questa chance ricevuta da BMW. Hanno sempre creduto in me, sono felice di averli potuti ripagare. Questo weekend avrà sempre un posto speciale nel mio cuore". Anche nel nostro, Alex. 51 anni, una carriera ricca di vittorie alle spalle, ed ha ancora la fame di stupire del giovane debuttante. Ah, dal 2001 gli mancano le gambe, ma la gioia che prova per quel che gli è rimasto non l'ha mai fatto vacillare. A gennaio affronterà la 24 ore di Daytona. Sempre con BMW. Che dire? Però, Zanardi da Castel Maggiore!

Il circuito di Spa-Francorchamps si tinge di Rosso. Vettel in trionfo, Hamilton battuto. Peccato per Raikkonen, costretto al ritiro. Adesso si va a Monza: siete pronti?

di Matteo Landi

Marchionne, in una delle sue ultime apparizioni pubbliche, diede del "meridionale" al pilota tedesco reo nel campionato 2017 di qualche colpo di testa di troppo, come la "scivolata" su Hamilton a Baku. Oggi, lassù, l'ex Presidente avrà sorriso vedendo il Vettel migliore, quello preciso, veloce, implacabile. Superato il traguardo, Vettel, non ha potuto fare a meno di ringraziare l'intera squadra, in particolar modo i motoristi Ferrari. L'ultima evoluzione di power unit ha dato lo spunto necessario al pilota del Cavallino per compiere il sorpasso al primo giro che, di fatto, ha deciso la gara. Con quel sorpasso si è lasciato alle spalle il nervosismo derivato da una qualifica gestita male dalla squadra che, messa di fronte a circostanze meno prevedibili, ancora non riesce a rendere al meglio. Peccato, ed anche così si spiegano i 17 punti che Hamilton, dopo la gara belga, ancora vanta nei confronti di Vettel nel mondiale. E quanto pesa quel piccolo errore, dalle conseguenze devastanti, compiuto dall'asso tedesco nella sua gara di casa. Ma quello che conta più oggi è la conferma della competitività Ferrari e delle capacità del quattro volte campione del mondo, il quale non ha dato speranze di vittoria ad Hamilton. L'inglese aveva approfittato di una qualifica bagnata per acciuffare la pole position ma, appena il sole è tornato a splendere sulla pista di Spa, la Ferrari ha messo in mostra tutta la sua competitività e Vettel ha potuto conquistare la quinta vittoria stagionale. Nel momento migliore dell'anno, alla vigilia della gara monzese, il pilota di Heppenheim e la squadra di Maranello ritrovano così la retta via. Se la Ferrari confermerà la superiorità messa in mostra nelle Ardenne, Hamilton sarà costretto a correre in difesa, in mezzo ad una marea di bandiere rosse.

Che trionfo! Ma poteva essere doppietta Rossa

A Maranello, tuttavia, non possono gioire appieno in un weekend che poteva essere ancora più trionfale, considerando la velocità esibita durante le prove dall'altro pilota di Arrivabene, Kimi Raikkonen. Gli uomini Ferrari hanno adesso a disposizione una vettura performante e, facendo gli scongiuri del caso, affidabile. E' l'aspetto umano, quello che concerne la sfera emotiva, a tradire il box italiano. E' impensabile che una squadra in lotta per il mondiale sbagli completamente strategia e calcoli nella fase cruciale delle qualifiche. E' incredibile che Raikkonen si sia trovato costretto a partire dalla sesta posizione in griglia perchè privato dell'ultimo tentativo del sabato pomeriggio, quello con pista più asciutta e veloce, per mancanza di benzina. Inutile rattristarsi per quanto successo al finlandese al primo giro di gara: partire nella pancia del gruppo aumenta sempre le possibilità di incidente e lo sfortunato finlandese, clamorosamente mai baciato dalla dea bendata, ha fatto le spese di un sabato nero sulla pista a lui preferita.

Vettel-Hamilton: primo giro decisivo. Dietro di loro delirio allo start: grazie Halo

Allo spegnersi dei semafori Vettel incalza subito Hamilton, non riuscendo però a sopravanzarlo. L'operazione gli riuscirà poche centinaia di metri dopo, di potenza, con un sorpasso costruito dopo aver percorso la fatidica Eau Rouge in maniera impeccabile. Meno impeccabile è stata la prima frenata di Hulkenberg, franato a ruote fumanti contro l'incolpevole Alonso, a sua volta decollato su Leclerc. Ed è oggi, domenica 26 agosto 2018, che si scoprono le potenzialità di Halo, l'inguardabile dispositivo posto obbligatoriamente, da quest'anno, a protezione della testa dei piloti. Quando fu portato in pista per la prima volta si nutrivano dubbi sulla sua efficacia, a fronte di una piccola perdita di visibilità per i piloti. Appena Leclerc è sceso, incolume, dalla sua vettura, i dubbi si sono sciolti come neve al sole. Senza Halo, pur lievemente danneggiato dall'impatto, uno degli pneumatici della vettura di Alonso avrebbe sicuramente colpito il casco del giovane monegasco ed oggi saremmo a piangere un'altra disgrazia per il Ferrari Driver Academy, per il mondo dei Gran Premi e per tutti gli appassionati, dopo la morte di Bianchi. Oggi siamo in tanti a dover chiedere scusa a coloro che in Federazione hanno sempre difeso l'impopolare scelta di introdurre Halo sulle vetture della massima serie. Il rischio non può e non deve completamente sparire dal pedigree della Formula 1, ma siamo pronti a sacrificare un pò del suo fascino a vantaggio di vite salvate. L'incidente di quest'oggi ha ricordato quello che accadde nel 2012 sempre sul circuito di Spa-Francorchamps, che costò una gara di squalifica a Grosjean e comportò il ritiro, fra gli altri, dell'allora ferrarista Alonso. A farne le spese oggi è sempre una Ferrari, quella di Raikkonen, costretto dopo pochi giri al ritiro per le conseguenze del tamponamento ad opera di Ricciardo. Quest'ultimo colpito sull'alettone posteriore da Alonso, incolpevole trottola "volante".

Hulkenberg sanzionato. Bottas graziato

Gli stewart hanno deciso di sanzionare Hulkenberg con 10 posizioni di penalità da scontare sulla griglia di partenza di Monza. Decisione giusta, considerando anche la tragedia sfiorata. Desta qualche perplessità invece la benevolenza mostrata dai Commissari con Bottas: il finlandese, nelle prove libere, ha spinto sull'erba Vandoorne, a più di 300 km/h. Il belga ha poi colpito il muro danneggiando la sua vettura. Bottas non ha cercato scuse ammettendo la sua, enorme, distrazione ma i commissari si sono limitati ad una semplice reprimenda. Il pilota Mercedes, partito a fondo schieramento per aver sostituito la power unit, ha poi disputato una gara superba ed ha tagliato il traguardo in quarta posizione, frutto di sorpassi di ottima fattura da lui realizzati e della mancata penalità che avrebbe dovuto subire se gli uomini di Charlie Whiting non si fossero ancora una volta coperti di ridicolo: sempre pronti a punire alcuni, specialmente se al volante di vetture Rosse, restii a colpire altri, soprattutto se di grigio vestiti.

Bene Verstappen, ottima Racing Point Force India

Sul podio, oltre ai rivali per il titolo Vettel ed Hamilton, è salito Max Verstappen, finalmente concreto, oltrechè veloce. Hanno gioito anche i due piloti della neonata Racing Point Force India: la squadra, oggi di proprietà di una cordata di imprenditori capitanata dal ricco Lawrence Stroll, con il passaggio di consegne ha perso tutti i punti mondiali ma in Belgio ne ha recuperati ben 18 grazie alla quinta posizione conquistata da un ottimo Perez ed alla sesta arpionata dal sempre veloce Ocon. Quest'ultimo, nonostante le sue doti indiscusse, vede vacillare la sua posizione nella "nuova" Force India, visto che l'arrivo del figlio del boss, Lance Stroll, è dato per scontato. Ma prima del Gran Premio del Belgio non è stata solo la vicenda citata ad agitare le acque del Circus.

Ricciardo in Renault, Alonso out: pausa estiva quanto mai decisiva per le sorti del Circus

Prima della pausa estiva mezzo schieramento di F1 attendeva le decisioni dei due top driver Ricciardo ed Alonso. E' avvenuta così nell'arco di pochi giorni l'attesa girandola di sedili che sapevamo avrebbe scaturito la scelta di Ricciardo: l'australiano dal 2019 sarà al volante della Renault e lascerà il sedile a Gasly, quest'anno veloce su Toro Rosso ma forse ancora acerbo per un top team. Vedremo. Chi non vedremo più in F1 sarà invece Alonso: lo spagnolo lascerà il mondo della massima Formula ed il sedile a Sainz. Dal 2019 Alonso si concentrerà su WEC ed Indycar, alla ricerca della vittoria alla 500 miglia di Indianapolis, ultima gemma necessaria per potersi ghermire della famigerata Triple Crown. Gli ultimi difficili anni in McLaren hanno indubbiamente sfiancato un pilota velocissimo, che ha fatto la storia della massima Formula con i suoi due titoli mondiali e ben 32 vittorie. Certo sarà ricordato anche per il suo difficile carattere che lo ha portato in conflitto con team manager e compagni di squadra. Senza dimenticare le due macchie nere indelebili di una carriera in F1 iniziata con il suo debutto in Minardi nel 2001: la spy story, di cui fu co-protagonista, che costò alla McLaren la squalifica nel mondiale costruttori del 2007, e la vittoria ottenuta dallo spagnolo nel 2008 a Singapore con la racalcitrante Renault grazie al sacrificio del giovane Piquet, volontariamente a muro per favorire l'ingresso della safety car. Detto questo, e nonostante questo, è evidente che la mancanza di Alonso si farà sentire nel campionato 2019 e la F1 vanterà nella sua griglia un campione del mondo in meno. Rimangono ancora otto gran premi per poter ammirare le sue gesta nella speranza che possa riuscire in quell'ultimo guizzo del campione, pur al volante di una McLaren da fondo schieramento. Otto gare che decideranno le sorti di un mondiale avvincente: lo scorso anno la seconda parte di stagione ci consegnò un Hamilton dominatore a fronte di una Ferrari in affanno, costretta ad abbandonare prima di quanto sperato il sogno iridato. Quest'anno, per adesso, tutto lascia pensare che la lotta rimarrà aperta a lungo. Che vinca il migliore.

Di Nicola Comparato 16 agosto 2018 - Dopo la tragedia del Ponte Morandi a Genova, non posso tralasciare un problema che riguarda la zona in cui vivo, la Val Baganza. Anche qui, una storica struttura che ci rappresenta è a rischio crollo. Sto parlando della Ponticella.

La passerella pedonale detta Ponticella, che collega le due sponde del torrente Baganza unendo Poggio di Sant'Ilario Baganza e San Vitale Baganza, in provincia di Parma, è gravemente danneggiata! La Ponticella è una struttura condivisa dai comuni di Felino e Sala Baganza. Molti la utilizzano. Pedoni, ciclisti, anziani e bambini. È molto utile e comoda per le persone che si recano a San Vitale Baganza o al Poggio, perché attraversandola si evita di fare tutto il giro con la macchina per prendere l'autobus, per fare compere o per una semplice passeggiata.

Ma la Ponticella è a rischio! Potrebbe cedere da un momento all'altro. Le ringhiere sono arrugginite e piegate, il cemento è pieno di buchi e di crepe. Servono urgentemente lavori di ristrutturazione. Per non parlare delle scritte indecorose che la rendono anche brutta oltre che insicura. Il cemento armato è in crisi. Molti cittadini sono sul piede di guerra. La Ponticella va chiusa e restaurata! Per la sicurezza di tutti, perché la Ponticella è di tutti! Non si può aspettare la tragedia per far sì che qualcosa si muova. Le amministrazioni comunali di Sala Baganza e Felino (PD), dovrebbero trovare un accordo, parlando con i cittadini che rappresentano. I cittadini votano i sindaci per sentirsi tutelati, per avere sicurezza e decoro urbano. Ma non sempre le cose vanno come dovrebbero andare. Non è bastata la tragedia del Ponte Morandi a Genova? Quante altre tragedie devono esserci!? Sulla Ponticella non circolano automobili, ma ogni giorno tante persone la attraversano e rischiano.

Spero che chi di dovere riesca a trovare una soluzione al più presto, non c'è più tempo da perdere, da troppi anni la Ponticella è abbandonata a se stessa. La sicurezza dei cittadini prima di tutto!

(Nicola Comparato Segretario Consulta Poggio Cevola Sant'Ilario Baganza)

 

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Mercoledì, 15 Agosto 2018 11:35

Pechino, "Offensiva aerea" contro Taiwan.

Presentate due interrogazioni parlamentari a Camera e Senato. L'ostracismo di Pechino nei confronti di Taiwan sta minando la sicurezza di milioni di cittadini.

L'ICAO, Organizzazione internazionale dell'aviazione civile (in inglese International Civil Aviation Organization è un'agenzia delle Nazioni Unite incaricata di sviluppare i principi e le tecniche della navigazione aerea internazionale, delle rotte e degli aeroporti e promuovere la progettazione e lo sviluppo del trasporto aereo internazionale rendendolo più sicuro e ordinato.
Il Consiglio della ICAO adotta degli standard e delle raccomandazioni riguardanti la navigazione aerea e l'aviazione civile. Inoltre, l'ICAO definisce i protocolli per le indagini sugli incidenti aerei seguiti dalle autorità per la sicurezza del trasporto dei paesi firmatari della convenzione sull'aviazione civile internazionale, più nota come convenzione di Chicago.
In tema sono state presentate due interrogazioni parlamentari per la partecipazione taiwanese all'ICAO che viene fortemente osteggiata dalla Cina.

L'ostracismo di Pechino nei confronti di Taiwan sta minando la sicurezza di milioni di cittadini: nello scorso mese 16 parlamentari di maggioranza e di opposizione appartenenti ai gruppi Lega, PD, FI e Fd'I – i senatori Paroli, Malan, Urso, Gallone, Toffanin, Alderisi, Fantetti, Maffoni; e i deputati Pagano, Polverini, Comaroli, Fidanza, Grimoldi, Braga, Frassinetti, Di Maio – hanno presentato due Interrogazioni ai Ministri dei Trasporti e degli Esteri per chiedere quali passi il Governo abbia compiuto, e intenda compiere, per sostenere la partecipazione di Taiwan all'ICAO nell'interesse della sicurezza internazionale dei voli aerei e quindi della vita di milioni di persone.

Nelle loro Interrogazioni i parlamentari richiamano la Mozione approvata alla unanimità dal Senato nel giugno 2017 nella quale, appunto, si invitava il Governo di allora ad attivarsi per consentire la partecipazione di Taiwan, come "Osservatore", non solo all'ICAO ma anche all'UNFCC, all'Interpol e all'Assemblea Mondiale della Sanità. Si tratta dell'ennesimo episodio dell'ostracismo di Pechino nei confronti di Taiwan, una dinamica di cui ci siamo più volte occupati in questa rubrica. Una necessità che è palese non solo per gli interessi di Taiwan ma per la sicurezza nei cieli di milioni di passeggeri.
La misure di sicurezza internazionali riguardano l'intera popolazione mondiale; l'esigenza di uniformità nelle misure di prevenzione al terrorismo, la coordinazione in caso di calamità naturali e la costante comunicazione tra le diverse nazioni per gestire il traffico aereo sono delle necessità palesi e ovvie. L'esclusione dall'ICAO sta erodendo la sicurezza dell'intero sistema di controllo aereo mondiale e le due interrogazioni dei Senatori e Onorevoli che pubblichiamo in maniera integrale mostrano, in maniera chiara ed efficace, la necessità taiwanese di partecipare alla ICAO.

L'interrogazione al Senato presentata dai Senatori Paroli, Malan, Urso, Gallone, Toffanin, Alderisi, Fantetti, Maffoni:
Ai Ministri delle infrastrutture e dei trasporti e degli affari esteri e della cooperazione internazionale.
Premesso che: la sicurezza aerea trascende i confini nazionali e, per conseguire un ordinato sviluppo globale dell'aviazione civile e operare verso una maggiore inclusione delle parti interessate, l'Organizzazione internazionale dell'aviazione civile (ICAO) ha frequentemente invitato Paesi non contraenti, organizzazioni non governative e imprese private a partecipare a propri meeting di vario livello; l'amministrazione dell'Aeronautica civile (CAA) di Taiwan è stata invitata a prendere parte alla 38a Assemblea dell'ICAO nel 2013, e tale apprezzata partecipazione ha rappresentato un importante precedente; la Taipei FIR (Fligth information region) confina con altre quattro FIR, specificatamente Fukuoka, Manila, Hong Kong e Shanghai. Essa è situata oltre la costa orientale della Cina continentale e tra il Giappone e le Filippine. Nel 2017, la Taipei FIR ha fornito servizi agli oltre 1,66 milioni di voli controllati (il 30 per cento dei quali erano voli di transito con un incremento dell'1,4 per cento rispetto al 2016), e a oltre 66 milioni di viaggiatori in ingresso, in uscita o in transito attraverso Taiwan (di cui circa l'83 per cento, quasi 55 milioni, erano passeggeri internazionali e in volo attraverso lo Stretto, e circa il 17 per cento, 11 milioni, erano passeggeri domestici); alla fine del 2017, 88 linee aeree hanno offerto servizi da e per Taiwan, operando voli passeggeri e commerciali su 296 rotte e collegando 141 città in tutto il mondo. Inoltre, la principale porta della Taipei FIR, l'aeroporto internazionale di Taoyuan a nord della capitale Taipei, ha servito più di 44,8 milioni di passeggeri internazionali o in volo attraverso lo stretto di Taiwan nel 2017. Esso è stato classificato 10° e 6° a livello globale nel 2016, rispettivamente per numero di passeggeri internazionali e per traffico merci, e 5° nell'Asia-Pacifico, sia per numero di passeggeri, che per traffico merci, secondo le statistiche del 2016 del Consiglio internazionale degli aeroporti (ACI); i due principali vettori di Taiwan, EVA Air e China Airlines, sono stati classificati 30° e 33° per volume di passeggeri nel 2016, secondo le statistiche dell'Associazione internazionale del trasporto aereo (IATA); la Taipei FIR è una parte inseparabile del network globale delle FIR. La CAA di Taiwan, che è responsabile della gestione degli ampi volumi di traffico nella Taipei FIR, dovrebbe avere accesso diretto all'ICAO al fine di fornire servizi aerei che ne incontrino gli standard e garantire un sicuro trasporto di passeggeri e merci. Negare l'accesso diretto della CAA contravviene all'obiettivo statutario dell'ICAO di salvaguardare la sicurezza dell'aviazione globale e di raggiungere l'obiettivo di un cielo senza interruzioni; in qualità di agenzia specializzata dell'ONU per l'aviazione civile internazionale, l'ICAO dovrebbe permettere alla CAA di Taiwan, l'unico ente che gestisce la FIR di Taipei, di partecipare alle sue sessioni assembleari, ai meeting regionali e tecnici, ai seminari, così come ottenere informazioni correlate attraverso i canali appropriati; Taiwan, situata in una posizione chiave nell'Asia-Pacifico, rappresenta la 22a economia del Pianeta, 18a per volume di esportazioni ed ha statistiche del turismo che rivelano, nel 2017, la presenza di 9,69 milioni di passeggeri provenienti dalla regione e oltre 14,44 milioni di passeggeri che, da Taiwan, hanno visitato Paesi o zone della regione. Gli obiettivi raggiunti da Taiwan nello sviluppo del trasporto aereo sono evidenti a tutte le parti interessate, consapevoli di quanto la sicurezza aerea nella Taipei FIR sia strettamente collegata allo sviluppo del trasporto aereo nell'Asia-Pacifico e, pertanto, l'inclusione di Taiwan nell'ICAO sia di primario interesse per l'intera regione e per il mondo intero; Taiwan è stato il primo Paese dell'Asia-Pacifico a stabilire un sistema CNS/ATM in accordo con le direttive del comitato speciale dell'ICAO sui futuri sistemi di navigazione aerea. Taiwan ha anche studiato attentamente l'aviation system block upgrades (ASBU), auspicando lo sviluppo di un piano complessivo di gestione manageriale dei voli, per accrescere la cooperazione regionale e interna. Se Taiwan fosse invitata a partecipare agli incontri dell'ICAO, a vari livelli, potrebbe condividere le proprie esperienze con particolare attenzione alle sfide nell'applicazione di tecnologie e procedure avanzate, migliorando così l'efficacia della gestione dei voli in tutta l'Asia-Pacifico. Taiwan potrebbe anche fornire altre professionalità in aree quali la gestione dei voli e la sicurezza aerea verso altre nazioni, dando vita a una più stretta ed efficace collaborazione nel settore dell'aviazione civile; per mitigare le minacce del terrorismo, il 1° luglio 2017, l'ICAO ha annunciato nuovi requisiti di sicurezza per il controllo dei bagagli con apparecchiature elettroniche portatili (PED). Se i bagagli hanno al loro interno PED con batterie agli ioni di litio, i PED dovranno essere spenti e adeguatamente protetti prima del controllo. Siccome Taiwan, attualmente, non può, né partecipare ai meeting sui requisiti di sicurezza, né ottenere informazioni ad essi collegate in modo tempestivo, ha potuto solamente apprendere questi nuovi requisiti attraverso i media poco prima della loro applicazione. A causa dei limiti di tempo, la sola cosa che Taiwan ha potuto fare è stata chiedere alle proprie compagnie aeree di ricordare ai passeggeri di rispettare questi requisiti; sebbene sia stata a lungo esclusa dall'ICAO, Taiwan ha compiuto tutti gli sforzi possibili per rivedere prontamente le norme e i regolamenti in linea con gli sviluppi internazionali, in modo da rafforzare la sicurezza aerea e i servizi nella Taipei FIR. Con informazioni incomplete e premature, Taiwan deve dedicare notevoli risorse umane e tempo per comprendere e applicare correttamente i nuovi regolamenti. L'esempio menzionato non è infatti un'eccezione; dalla 39a Assemblea dell'ICAO, nel settembre 2016, i Paesi di tutto il mondo si sono focalizzati su temi, quali lo schema per la riduzione e la compensazione del carbonio nell'aviazione internazionale, gestione del tracciamento delle rotte globali e del sistema aeronautico senza pilota, e la stesura di un piano globale per la sicurezza aerea. Sono state tenute discussioni, incontri e seminari a vari livelli all'interno della sede centrale e degli uffici regionali dell'ICAO per formulare dettagliati piani di implementazione e proporre soluzioni, ma Taiwan non ha potuto prendere parte a nessuno di questi eventi e, dunque, con ritardo e con modalità inappropriate ha ricevuto le informazioni necessarie per mettere i regolamenti domestici in linea con le norme internazionali; la richiesta della partecipazione di Taiwan all'ICAO è essenziale per evidenti ragioni tecniche, indispensabili a garantire i più alti standard di sicurezza aerea. Solo attraverso la partecipazione diretta all'ICAO, la CAA di Taiwan potrà aggiornarsi sugli ultimi sviluppi riguardanti i temi chiave inerenti all'aviazione civile internazionale, superare le difficoltà derivanti da una mancanza di trasparenza e mantenere adeguati livelli di sicurezza e di qualità dei servizi nella Taipei FIR, contribuendo allo sviluppo dell'aviazione e dell'economia globali; in data 27 giugno 2017, il Senato della Repubblica, nella seduta n. 805, ha approvato la mozione 1- 00705 (Testo 2) che impegnava "il Governo a continuare a considerare attivamente, insieme ai partner della UE, modalità compatibili con la "One China Policy" per consentire la partecipazione come Osservatore di Taiwan nei contesti multilaterali (ICAO, UNFCC, Interpol) in cui la sua presenza corrisponda all'interesse della popolazione taiwanese e della comunità internazionale"; è evidente come la sicurezza aerea sia tra i temi più importanti, prioritari e delicati che riguardano tutti i popoli, a Taiwan e nel mondo intero, temi nei quali le valutazioni strettamente inerenti alle polemiche politiche non dovrebbero interferire con imposizioni discriminatorie come ancora avviene con la perdurante esclusione di Taiwan dall'ICAO, nonostante la sua partecipazione alla 38a Assemblea del 2013 poi non ripetuta, appunto, per motivi esclusivamente politici; si chiede di sapere quali passi il Governo abbia compiuto, e intenda compiere, in tutte le sedi competenti, per ottenere che Taiwan, nell'interesse preminente della sicurezza aerea internazionale, e quindi della sicurezza e della vita di milioni di passeggeri, possa partecipare a tutti i livelli delle riunioni, di area regionale e mondiale, dell'ICAO.

Un manifesto di protesta contro l'esclusione di Taiwan dalla ICAO

L'interrogazione alla Camera dei Deputati presentata dai Deputati Pagano, Polverini, Comaroli, Fidanza, Grimaldi, Braga, Frassinetti e Marco Di Maio:

Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale.
Per sapere – premesso che: la sicurezza aerea trascende i confini nazionali e, per conseguire un ordinato sviluppo globale dell'aviazione civile e operare verso una maggiore inclusione delle parti interessate, l'Organizzazione internazionale dell'aviazione civile (ICAO) ha frequentemente invitato Paesi non contraenti, organizzazioni non governative e imprese private a partecipare a propri meeting; l'Amministrazione dell'aeronautica civile (CAA) di Taiwan è stata invitata a prendere parte alla 38a Assemblea dell'ICAO nel 2013, e tale apprezzata partecipazione ha rappresentato un importante precedente; alla fine del 2017, 88 linee aeree ave- vano offerto servizi da e per Taiwan, operando voli passeggeri e commerciali su 296 rotte e collegando 141 città in tutto il mondo. Inoltre, la principale porta della Taipei FIR, l'aeroporto internazionale di Taoyuan a nord della capitale Taipei, ha servito più di 44,8 milioni di passeggeri internazionali; sarebbe auspicabile che la CAA di Taiwan, responsabile della gestione degli ampi volumi di traffico nella Taipei FIR – parte inseparabile del network globale delle FIR – abbia accesso diretto all'ICAO, partecipando alle sue sessioni assembleari, ai meeting regionali e tecnici, ai seminari, in modo da ottenere informazioni correlate attraverso i canali appropriati e al fine di fornire servizi aerei che ne incontrino gli standard per garantire un sicuro trasporto di passeggeri e merci; per mitigare le minacce del terrorismo, il 1° luglio 2017, l'ICAO ha annunciato nuovi requisiti di sicurezza per il controllo dei bagagli con apparecchiature elettroniche portatili (PED). Se i bagagli hanno al loro interno PED con batterie agli ioni di litio, i Ped dovranno essere spenti e adeguatamente protetti prima del controllo. Siccome Taiwan, attualmente, non può né partecipare ai meeting sui requisiti di sicurezza né ottenere informazioni ad essi col- legate in modo tempestivo, ha potuto sola mente apprendere questi nuovi requisiti attraverso i media poco prima della loro applicazione. A causa dei limiti di tempo, la sola cosa che Taiwan ha potuto fare è stata chiedere alle proprie compagnie aeree di ricordare ai passeggeri di rispettare questi requisiti; Taiwan ha compiuto tutti gli sforzi possibili per rivedere prontamente le norme e i regolamenti in linea con gli sviluppi internazionali, in modo da rafforzare la sicurezza aerea e i servizi nella Taipei FIR. Con informazioni incomplete e premature, Taiwan deve dedicare notevoli risorse umane e tempo per comprendere e applicare correttamente i nuovi regolamenti. L'esempio menzionato sopra non è infatti un'eccezione; Taiwan è stato il primo Paese dell'Asia-Pacifico a stabilire un sistema CNS/ATM in accordo con le direttive del Comitato speciale dell'ICAO sui futuri sistemi di navigazione aerea, auspicando lo sviluppo di un piano complessivo di gestione manageriale dei voli, per accrescere la cooperazione regionale e interna; la partecipazione di Taiwan all'ICAO è essenziale per evidenti ragioni tecniche, indispensabili a garantire i più alti standard di sicurezza aerea; il 27 giugno 2017, il Senato ha approvato la mozione n. 1-00705 che impegnava il Governo pro tempore «a continuare a considerare attivamente, insieme ai partner della UE, modalità compatibili con la "One China Policy" per consentire la partecipazione come Osservatore di Taiwan nei con- testi multilaterali (ICAO, UNFCC, Interpol e WHA) in cui la sua presenza corrisponda all'interesse della popolazione taiwanese e del comunità internazionale »; quali passi il Governo abbia compiuto e intenda compiere, in tutte le sedi competenti, per far sì che l'Amministrazione dell'aeronautica civile (CAA) di Taiwan, nell'interesse preminente della sicurezza aerea internazionale, e quindi della sicurezza e della vita di milioni di passeggeri, possa partecipare a tutti i livelli delle riunioni, di area regionale e mondiale, dell'ICAO.

Martedì, 14 Agosto 2018 12:31

Quali documenti servono per andare in Canada

Il Canada è la meta che sognano tutti per i suoi bellissimi paesaggi e la sua cultura ed accedervi è molto semplice, serve solo una connessione ad internet e il passaporto. Ora andiamo a vedere cosa occorre nel concreto per poter visitare questo luogo meraviglioso.

Non vi occorre il visto se siete turisti italiani ma l'autorizzazione elettronica di viaggio, cioè l' eTa (electronic travel authorization), che è diventata obbligatoria dal 26 settembre di due anni fa. Quindi l'eTa occorre se andate in Canada per turismo, affari o transito.

Ovviamente l'eTa andrà presentata insieme ad un passaporto in corso di validità, che deve essere almeno della durata del viaggio, ma è consigliato avere un passaporto con validità di almeno sei mesi.

L'eTa si può richiedere online e sarà collegata in modo elettronico al passaporto, sarà valida per cinque anni tranne se il passaporto dovesse scadere prima, in tal caso l'eTa scadrebbe con il passaporto. Con questa certificazione non potrete rimanere in Canada in modo permanente e non potrete svolgere attività che vi permetteranno di guadagnare denaro.

L'eTa è un documento di tipo ufficiale. Richiedere questa certificazione è molto semplice. Si accede al sito CIC (Citizenship and Immigration Canada) e in un apposito form bisogna inserire i propri dati personali: quelli anagrafici e i propri recapiti come telefono e abitazione, residenza.

Oltre al passaporto occorrerà rilasciare un indirizzo email e dovrete avere una carta di credito per pagare il documento. La procedura per richiedere l'eTa è online e vi ruberà solo qualche minuto.

Cosa vi servirà per accedere in Canada?
Come abbiamo già detto un passaporto valido con associato l'eTa. Appena arrivati in Canada bisognerà dimostrare di avere forti legami con l'Italia: una famiglia e un lavoro stabile; bisognerà dimostrare di avere una sicurezza economica e di avere intenzione di tornare nel proprio paese dopo aver terminato il viaggio; bisogna dimostrare di essere in possesso di buona salute.

Ovviamente la certificazione eTa non vi garantisce l'ammissione automatica in Canada, ma dovete avere anche tutti i requisiti elencati sopra.

E per quanto riguarda i minori di 18 anni?

I minori possono viaggiare con i genitori, con un'adulto che ne fa le veci oppure da soli.
I bambini che viaggiano da soli hanno bisogno del personale passaporto, il certificato di nascita e un altro certificato scritto dai genitori che autorizzi il bambino a viaggiare su quell'aereo. Ovviamente su questa lettera ci saranno i dati anagrafici dei genitori, del bambino e anche i recapiti telefonici e di residenza.

Questa autorizzazione servirà anche nel caso in cui il bambino viaggiasse con un'altro adulto, qui i genitori devono autorizzare sempre sotto forma di lettera questa persona a viaggiare con il bambino, inserendo anche qui tutti i dati dei genitori e dell'accompagnatore.

Invece nel caso viaggiasse con un genitore soltanto bisognerà portare insieme al passaporto del bambino una lettera che certifichi che l'altro genitore sia a conoscenza di questo viaggio e che autorizzi il genitore accompagnatore a viaggiare con il bambino, tutto associato ai vari recapiti del genitore che aspetterà a casa e la fotocopia della sua carta di identità.

In aeroporto dopo i vari controlli dei bagagli e del passaporto l'ufficiale che si occupa dell'immigrazione vi darà il permesso ad entrare in Canada oppure potrebbe anche non darvelo per motivi che vi spiegherà. Se sarete idonei ad accedervi vi dirà per quanto tempo potrete stare in Canada. Di solito è un periodo di sei mesi però nel caso si volesse tornare prima sarà segnato sul passaporto un limite di tempo più breve.

Ora cosa state aspettando? Approfittate di queste giornate estive per fare un meraviglioso viaggio in Canada, magari Toronto la città sulle rive del lago Ontario, Vancouver una delle metropoli più verdi al mondo e caratterizzata dalla sua cultura aborigena oppure Montréal che è, solo dopo Parigi, la seconda città francofona del mondo, il Parco Nazionale di Baff è uno dei pochi più estesi al mondo, e parlando ancora di natura perché non fare un salto in mezzo a paesaggi mozzafiato come al Lago superiore?

In termini di estensione è uno dei laghi più importanti d'America e in più si potranno fare suggestive gite in barca o avventurose uscite in canoa. E le cascate del Niagara? Non penso che voi vogliate perdervele, sarebbe un peccato.

Quindi non vi resta che seguire queste linee guida e richiedere l'apposita certificazione eTa per poter partire.

Mi raccomando i documenti devono essere tutti in regola, controllate le scadenze oppure la loro l'usura per evitare spiacevoli sorprese in aeroporto.

Fonte d'informazione di questo articolo sull'eTA: https://eta-canada.it/eta-canada-in-dettaglio/ 

(Foto Parlamento Canadese – 2007 agosto - Maria Azzurra Mugnai)