Di Antonella Scarati Parma 19 giugno 2021 - Connell e Marianne sono vicini di casa, amici di scuola, vivono in una cittadina irlandese dove il tempo sembra non mutare mai le persone che qui risiedono.
Ad una conoscenza profonda, si alterna una intimità impercettibile agli occhi disattenti dei più. Sembrerebbe così strano potersi prendere per mano, confidare i propri sentimenti all'orecchio dell'altro, riconoscersi esseri fragili e scegliere consapevolmente quali relazioni salvare per restare se stessi.
È una storia di contrasti, di similarità, di idee brillanti e di peculiarità.
Nessuno mai potrebbe immaginare di toccare il fondo se non si ritrova, all'improvviso, davanti ad un test e a nette domande: scegliere la voce da sbarrare diventa la più grande difficoltà decisionale. Hai amici con cui poterne parlare? A chi confidi le tue paure? Chi ti aiuta ad essere la persona che sei?
Quando tutto passa per la mente, con la sola propria vita nelle mani, non si è capaci di scegliere cosa sia giusto fare e cosa, invece, occorre evitare.
Come più volte ho sottolineato, in questa storia ho empatizzato con il protagonista maschile: Connell. Con lui ho percorso i corridoi delle biblioteche irlandesi, ho sfogliato i libri dove ha trovato rifugio, ho ascoltato chiacchierare amici e sofferto con lui in silenzio, o perché no, scrivendo.
Marianne ha tratti a me poco affini, mi affascina ma allo stesso tempo mi destabilizza con la sua storia, mi spaventa sapere di ragazze che abbiano alle spalle un passato tormentato, quanto questo nella crescita le abbia forgiate e quanto ancora questo possa permettere loro di oltrepassare i limiti.
Connell e Marianne fin da subito si trovano ad essere l'uno salvezza per l'altro, ma occorrerà allontanarsi e perdersi affinché entrambi riescano a comprendere l'importanza della presenza altrui.
Il romanzo diventa così un motivo di riflessione per il lettore: incomunicabilità, relazioni in tempi non lontani ai nostri, vergogna e senso di inadeguatezza socio-culturale.
È un modo per capire quanto la vita possa diventare migliore se ognuno di noi incontrasse il proprio Connell o la propria Marianne, o se ne restasse lontano!?
Un talento certo, la penna di Sally Rooney, ne ho avuto conferma nel guardare la trasposizione cinematografica "Normal People" in Gran Bretagna, poi arrivata anche in Italia, di cui l'autrice è co-regista.
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L’Autrice si presenta
(*) Antonella Scarati, dottoressa in Medicina e Chirurgia. Pugliese di nascita, vivo a Parma dal 2009. Credo fermamente che le relazioni umane siano il regalo inaspettato di ogni giornata: qualsiasi persona che incontri ed abbia una storia da raccontarmi, non riuscirà a divincolarsi facilmente da me. Entusiasta, empatica, solare, socievole nei rapporti di amicizia, ma anche con i più piccoli con cui trascorro pomeriggi di gioco come volontaria Presso il reparto di Pediatria dell' Ospedale dei Bambini " Pietro Barilla". Co-ideatrice di un gruppo di lettura virtuale: "Io sono l'altro", condividiamo letture inerenti la diversità, la disabilità, l'immigrazione, il bullismo. Esprimo a gran voce i miei stati d'animo, preferendo carta e penna al linguaggio parlato: scrivo lettere per accorciare le distanze del cuore.
Penso che la vita sia "Una somma di piccole cose".
Riferimenti email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. con il piacere di ascoltare, condividere e leggere riflessioni e pensieri.
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L’Autrice si presenta
(*) Antonella Scarati, dottoressa in Medicina e Chirurgia. Pugliese di nascita, vivo a Parma dal 2009. Credo fermamente che le relazioni umane siano il regalo inaspettato di ogni giornata: qualsiasi persona che incontri ed abbia una storia da raccontarmi, non riuscirà a divincolarsi facilmente da me. Entusiasta, empatica, solare, socievole nei rapporti di amicizia, ma anche con i più piccoli con cui trascorro pomeriggi di gioco come volontaria Presso il reparto di Pediatria dell' Ospedale dei Bambini " Pietro Barilla". Co-ideatrice di un gruppo di lettura virtuale: "Io sono l'altro", condividiamo letture inerenti la diversità, la disabilità, l'immigrazione, il bullismo. Esprimo a gran voce i miei stati d'animo, preferendo carta e penna al linguaggio parlato: scrivo lettere per accorciare le distanze del cuore.
Penso che la vita sia "Una somma di piccole cose".
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