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di LGC - Parma, 11 Settembre 2019 - Due dei principali capisaldi della cooperazione, la "Responsabilità" e la "Solidarietà" sono le fondamenta sulla base dei quali si è innestato l'accordo tra due Cooperative appartenenti a due settori apparentemente distanti.
 
Agrinascente - Parma2064, l'importante casearia che il 21 settembre festeggerà il 40esimo anno dalla fondazione, e Articioc, la cooperativa del terzo settore che si è impegnata nella produzione di birre artigianali, forti della responsabilità individuale, collettiva e sociale che le contraddistinguono, hanno sottoscritto un accordo di collaborazione per sentirsi ancor più partecipi della medesima "comunità".
 
In questa prima fase le due cooperative andranno a condividere:
 
1) la Valorizzazione della commercializzazione dei reciproci prodotti con l’avvio di uno studio approfondito al fine di valutare le migliori e vincenti sinergie per l’approccio al mercato.
2) la Promozione e comunicazione esterna della attività di collaborazione intrapresa ai fini della valorizzazione dello strumento cooperativo mettendone in evidenza le ricadute sociali esaltando l’attenzione sul valore del lavoro e della persona umana e le benefiche azioni incidenti sulla fase commerciale.
3) La realizzazione di un’ampia collaborazione interna al fine di elevare la conoscenza dei valori della cooperazione sociale a partire dalla valorizzazione delle rispettive attività produttive.
 

"Siamo fieri - afferma Andrea Bonati presidente di Confcooperative Parma -, di tenere a battesimo quest'accordo di collaborazione che conferma, ancora una volta, quanto i valori tradizionali della cooperazione siano non solo attuali, ma anche utili al profitto e alla elevazione della dignità umana attraverso il lavoro. In un periodo dove a far notizia sembra siano le conseguenze della crisi, la cooperazione è attiva a sviluppare dei processi economici innovativi".
 
"Già il 22 settembre sarà visibile la collaborazione frutto dell'accordo, sottolinea Andrea Gennari, direttore di Confcooperative Parma, in occasione della Festa del Fungo di Borgotaro. Sotto la guida del segretario della sezione di Parma del Consorzio del Parmigiano Reggiano, Michele Berini, tre diverse stagionature incontreranno altrettanti gusti di birra Articioc".
 
Ma già il 14 settembre, per chi intendesse approfittare di un evento fortemente attrattivo come la Fiera del Camper di Parma, sarà possibile degustare la gamma di birre Articioc. Dal 14 al 22 settembre, infatti, saranno presenti allo stand espositivo dell’Area Sosta Camper Parma gestito da "Cigno Verde" cooperativa sociale che tra l'altro, con la loro falegnameria, sta lavorando alle strutture e agli arredi per l’allestimento dello stand.
 
“Kant sostiene che a tavola si parla delle cose concrete della vita. Oggi, mangiare, è diventata una esperienza sociale totale che sempre più è in grado di essere inclusiva, a partire dalle “radici”, come questo accordo di collaborazione cooperativa dimostra coinvolgendo anche il pensiero insieme ai 5 sensi.
Possiamo plaudire a questo progetto imprenditoriale in quanto anche “culturale”, occasione di dialogo e coniugazione di buone prassi che si fanno ancora più sinergiche grazie all’opportunità della collaborazione e della condivisione che garantiscono una ricaduta generativa di valori e azioni sulla comunità, anche in senso innovativo.
Dalla integrazione aziendale discende uno stile nuovo nei rapporti all’interno della filiera economica, che supera la divisione settoriale per dare spazio ad un lavoro per progetti, alla creazione di opportunità per le imprese cooperative, ad una espressione imprenditoriale territoriale più forte, propositiva ed incisiva” commenta Roberta Lasagna, presidente di Federsolidarietà Parma.


È quindi la volta di Luca Manici, presidente di Articioc Cooperativa Sociale, il quale sottolinea come la diversità possa diventare un valore e come l’appartenenza alla medesima organizzazione di rappresentanza cooperativa abbia consentito di agevolare l’incontro.

“Ringraziamo innanzitutto Confcooperative Parma – rimarca il presidente di Articioc, che ha contribuito alla buona riuscita di questo accordo tra due cooperative in apparenza diverse, sia come tipologia di prodotto che come storia ma che condividono i grandi valori del mondo cooperativo.
Articioc Cooperativa Sociale, nasce nel 2014 e gestisce un Birrificio a Noceto in provincia di Parma con personale svantaggiato (disabilità fisiche e mentali) al fine di coniugare la realtà imprenditoriale con il mondo del sociale.
Siamo una Cooperativa Sociale di tipo B pura, nel senso che la nostra sostenibilità economica dipende esclusivamente dal mercato. Questo è sicuramente stato il primo punto di incontro con Cooperativa Casearia Agrinascente – Parma 2064.
Noi siamo, probabilmente, sul territorio di Parma la Cooperativa Sociale che, proprio per questo motivo, meglio può comprendere e trovare affinità con il mondo profit. Tuttavia, proprio perché siamo Cooperativa Sociale, ci è stato sicuramente più facile dialogare con una realtà, come “Agrinascente – Parma2064” che, condivide gli stessi valori di mutualità e pluralità che sono alla base del modo cooperativo.
La prima sfida per noi, è stata quella di abbinare le nostre birre al Parmigiano Reggiano, un prodotto che tradizionalmente è stato sempre accompagnato al vino.
Abbiamo lavorato in particolare su alcune caratteristiche di una nostra birra, l’Angiolèn, e abbiamo capito che l’abbinamento non solo è fattibile, ma per certi versi addirittura entusiasmante. Con “Agrinascente – Parma2064” vi invitiamo già al primo appuntamento di degustazione che avverrà il giorno 22 settembre in occasione della fiera del fungo di Borgotaro dove abbineremo le nostre birre a diverse stagionature di Parmigiano Reggiano. Nello stesso fine settimana (21 settembre) saremo poi presenti ai festeggiamenti dei 40 anni di Cooperativa Casearia Agrinascente – Parma 2064.
Per concludere, stiamo progettando e pianificando alcune attività che si concretizzeranno nell’arco temporale di un anno.
Noi crediamo che questo accordo sia il primo step di una collaborazione felice e duratura e che possa, negli anni, rappresentare un modello virtuoso di cooperazione. Per questo ringraziamo ancora Confcooperative Parma che ha reso fattibile tutto ciò”.

“Credo che il mondo della cooperazione abbia bisogno di dimostrare nuove capacità di sintesi ed una visione più moderna ed integrata, sottolinea Roberto Gelfi presidente di “Agrinascente - Parma2064”, senza nascondere la sua ragione fondamentale: fare impresa non per massimizzare gli utili ma per valorizzare dal punto di vista etico ed economico quanto viene conferito dai soci cooperatori. È questo che ha portato “Agrinascente – Parma2064” e “Birrificio Articioc” a progettare l’intesa che viene oggi presentata alla stampa: due cooperative con finalità diverse e complementari, alleate per attrarre il consenso del cittadino/consumatore, capace sempre di più di scegliere utilmente e responsabilmente per il proprio bene e per il bene della comunità di appartenenza”.

Per approfondire:
 
 
Cosa significa:
- Responsabilità: individuale, collettiva e sociale. Essere responsabili significa fare fronte agli impegni presi con la propria capacità e col proprio impegno. Spesso si è tentati di attribuire a responsabilità collettiva ciò che invece attiene alla responsabilità individuale. La responsabilità collettiva non annienta quella individuale, anzi, se condivisa come principio, è un elemento di controllo reciproco che potenzia la responsabilità individuale.
- Solidarietà: sostenere in modo fattivo chi ha più bisogno. In altre parole “sentirsi comunità”, dare valore all’interesse generale di cui la comunità è portatrice, anche mettendosi nei panni degli altri. E quindi sostenere chi, malgrado la buona volontà, non riesce o riesce solo in parte. Collaborazione, aiuto reciproco, impegno verso gli altri sono parole chiave per descrivere la solidarietà, che produce risultati positivi non solo per chi la riceve, ma anche per chi la pratica.
 
 
BIRRIFICIO ARTICIOC
 
Articioc, in dialetto parmigiano, significa carciofo. Il carciofo rappresenta la terra, i sapori contadini, la tavola semplice e vera. Così come le foglie e le spine permettono al cuore, la parte più nobile del carciofo, di crescere protetto, così la cooperativa tutela e guida i ragazzi nel mondo del lavoro.
Il logo di Articioc rappresenta proprio questo ideale, ispirandosi anche ad uno degli ingredienti fondamentali della birra, il luppolo.
 
L’idea del birrificio prese vita intorno al 2009 grazie all’incontro tra il mondo degli Special Olympics e un gruppo di ragazzi volenterosi, i quali avevano aiutato il movimento della birra artigianale a crescere sul territorio parmense. Così come gli Special Olympics mettono in evidenza le capacità di ragazzi straordinariamente speciali nel mondo dello sport, così si è pensato che fosse possibile farlo anche nel mondo del lavoro. Remo Pattini, uno dei pionieri del mondo Special Olympics a Parma, ci ha insegnato come esistano persone che riescono a trasportare mattoni da un quintale, ed altre che hanno la possibilità di spostare solamente un kg: entrambe hanno il diritto di contribuire alla costruzione della società.
Questo è stato il punto di partenza.
 
"Nel 2014, la nostra passione e tenacia ci hanno permesso di costituire la Cooperativa Sociale ed avviare la produzione di birra su nostre ricette presso birrifici amici.
Abbiamo deciso di costituirci come cooperativa sociale di tipo B, forma che rispecchia al meglio la nostra mission: l’inserimento nel mondo del lavoro di personale con disabilità fisiche o mentali”.
 
Nasce così, sulla base della tradizione agroalimentare del territorio parmense e sulla sua natura cooperativistica, e con il contributo di Fondazione Cariparma – che ci ha voluto premiare – il progetto vero e proprio: la realizzazione e gestione del Birrificio Sociale Articioc. Grazie all'interessamento della Cooperativa La Bula che ha connesso il progetto con due esperti birrai, Andrea e Anselmo, si sono andati aggregando tanti amici andando a infittire la rete di conoscenze e amicizie.
 
Ecco quindi che l'accordo di collaborazione con la "casearia Agrinascente" persegue il medesimo obiettivo.

Per informazioni:
Articioc cooperativa sociale
Via Marconi n.6 – 43015 Noceto (PR)
Tel. 0521.628301
E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Sito web: www.birrificioarticioc.it

PARMA2064: FORMA E SOSTANZA

Dal Parmigiano Reggiano campione del mondo al formaggio Kasher, Halal e organic. Una cooperativa casearia nel cuore della Food Valley, tutto nel raggio di 10 km.

Nel 2014 nasce il brand Parma2064 da parte della Cooperativa Casearia Agrinascente, che nel 2019 compie 40 anni. Il successo è stato immediato il Parmigiano Reggiano Parma2064 ha ottenuto 12 premi di cui un Supergold al World Cheese Award.
Capitalizzando le esperienze e le competenze, i 5 soci attuali - Cascina “Margherita”, La Rinascente Società Agricola, Società Agricola Colombarola, Società Agricola Fratelli Tonoli e Società Agricola Vighi Mauro e Luigi – hanno perfezionato un metodo che mira a creare un prodotto naturale, frutto di un controllo scrupoloso e della lavorazione del latte proveniente esclusivamente dai loro allevamenti, tutti a conduzione familiare e collocati in un raggio di 10 chilometri dai due caseifici. Agrinascente Parma2064 oggi gestisce direttamente due caseifici, uno a Fidenza e l’altro a Zibello. Un terzo caseificio, alle porte di Soragna, è stato affittato ad altri operatori al momento, in attesa di condurre direttamente anche questo stabilimento.
La disponibilità di una mandria complessiva di circa 1400 bovine in mungitura per quasi 16 milioni di litri di latte prodotti annualmente è il punto di partenza per quello che si presenta oggi come un modello caseario nel cuore dell’area DOP del Parmigiano Reggiano. La produzione totale ha superato nel 2018 oltre 30.000 forme, per un fatturato che oltrepassa i 13 milioni di euro. 20 dipendenti operano nei due caseifici di Fidenza e Zibello, dove ogni giorno vengono lavorati rispettivamente 286 e 187 quintali di latte.
Integrati con le necessarie innovazioni tecnologiche, i processi produttivi sono quelli di sempre, con la competenza di casari a coordinare il lavoro di addetti che seguono fedelmente le fasi stabilite dal Consorzio di Tutela del Parmigiano Reggiano DOP, nell’ottica di una filiera senza scorciatoie. Così si coniuga la tradizione con una visione ampia e aperta a sperimentazioni, come quelle che hanno dato vita alle varianti “Organic”, “Halal” e “Kasher”, quest’ultimo prodotto nel caseificio dedicato esclusivamente a questa produzione che si trova a Zibello e ottenuto secondo un procedimento che segue alla lettera le rigide regole della religione ebraica in materia alimentare, ispirate dalla Torah e codificate nello Shulkhan Aruk.
Da poco, alla produzione di Parmigiano Reggiano si è affiancata quella del “Verdiano”, la proposta “veggie” di Parma2064, ottenuto utilizzando caglio di origine vegetale, ideale per quei consumatori più sensibili e interessati all’alimentazione vegetariana,
Le forme di Parmigiano Reggiano Parma2064 sono stagionate nei magazzini aziendali fino a raggiungere, a seconda dei casi: 18, 24, 36 o 48 e più mesi di stagionatura. Per le stagionature oltre i 30 mesi, Parma2064 ha introdotto una selezione di qualità chiamata “Lunga Vita” che, insieme con le stagionature più “giovani”, consente di offrire una gamma di prodotto che capace di incontrare il gusto e le esigenze di tutti i consumatori, in Italia e all’estero, distinguendosi per qualità organolettiche che mantengono traccia di una tradizione antica ed essenziale.
Il brand Parma2064 vuole sottolineare la ricerca di distintività della matricola assegnata storicamente al caseificio di Fidenza dal Consorzio del Parmigiano Reggiano. Il nome “Parma”, prima del numero della matricola, pone l’accento sul territorio dove nasce questo prodotto di eccellenza.
Nel cuore della Pianura Padana, tra i luoghi che hanno dato i natali a Giuseppe Verdi, Parma2064 è allora la nuova melodia di buon gusto di una terra per cui qualità e naturalezza hanno oggi più che mai un valore inestimabile. È così che Parma2064 trova il giusto connubio tra forma e sostanza.

Tre i punti vendita dove acquistare direttamente:

Caseificio Pongennaro - Soragna
Strada per Carzeto 137, 43019 Soragna (Parma)
tel. +39 0524 597065
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Shop del Museo del Parmigiano Reggiano
Corte Castellazzi, Via Volta 5, 43019 Soragna (Parma)
tel. + 39 0524 507205
E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Caseificio San Michele Campagna - Fidenza
Via S. Michele Campagna, 22E 43036 Fidenza (PR)
tel. +39 0524.520958
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I numeri di Parma2064 nel 2018

⎫ 1979 anno di nascita dalla cooperativa Agrinascente che nel 2019 compie 40 anni
⎫ 5 aziende consociate nell’arco di 10 chilometri: Cascina “Margherita”, La Rinascente Società Agricola, Società Agricola Colombarola, Società Agricola Fratelli Tonoli e Società Agricola Vighi Mauro e Luigi
⎫ Oltre 13 milioni di euro di fatturato
⎫ 30.011 forme in un anno
⎫ 20 dipendenti
⎫ 187 quintali di latte al giorno lavorati a Zibello
⎫ 286 quintali di latte al giorno lavorati a Fidenza
⎫ 15,9 milioni di litri di latte in un anno
⎫ 1.400 bovine in mungitura
⎫ 12 premi di cui un Supergold al World Cheese Award
⎫ I prodotti: Parmigiano Reggiano a diverse stagionature (12, 18, 24, 30 e oltre), Parmigiano Reggiano Organic, Halal e Kasher. In più il Verdiano (proposta veggie di Parma2064).
⎫ Tre punti vendita diretti: spaccio al Caseificio Pongennaro e Shop del Museo del Parmigiano Reggiano, entrambi a Soragna e spaccio al Caseificio San Michele a Fidenza.

Per informazioni:
Cooperativa casearia Agrinascente - Parma2064
Via S. Michele Campagna, 22E 43036 Fidenza (PR)
Tel. +39 0524.520958
E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Sito web: www.2064.it

 

Pubblicato in Agroalimentare Parma
Venerdì, 17 Maggio 2019 10:06

Legacoop Bologna presenta tre nuove startup

15.000 euro ai vincitori di coopstartup - Sabato presentazione e premiazione nell'ambito dello Startup Day dell'Università di Bologna

• I progetti vincitori: una risposta etica a Airbnb; una piattaforma cooperativa per musicisti del settore lirico sifonico; una agenzia per la rigenerazione ad alta sostenibilità sociale
• Alla call promossa da Legacoop Bologna e Coopfond hanno aderito in 168
• Ghedini: La forma cooperativa è una risposta al bisogno dei giovani di fare impresa in modo responsabile e sostenibile

Bologna, 16 maggio 2019 – Tre assegni da 15.000 euro per le tre startup cooperative vincitrici del bando Coopstartup Bologna, promosso da Legacoop Bologna e Coopfond con il sostegno di diverse cooperative, tra le quali Coop Alleanza 3.0, Granarolo e Camst.
Il premio verrà consegnato sabato 18 maggio, nel corso di un evento all'interno dello Startup Day, il più importante evento italiano per lo sviluppo dell'imprenditorialità giovanile, organizzato dall'Università di Bologna con la partnership di Legacoop Bologna.

"La risposta a Coopstartup Bologna è stata estremamente positiva, sia per i numeri che per la qualità dei progetti – commenta Rita Ghedini, presidente di Legacoop Bologna – Una conferma del fatto che la forma cooperativa è una risposta al bisogno di tanti giovani di fare impresa in maniera responsabile. Se i giovani hanno bisogno di cooperazione, anche la cooperazione ha bisogno di giovani: continueremo a puntare sull'innovazione per restare competitivi, per rispondere ai bisogni di milioni di soci e per creare valore per il territorio, operando in maniera sostenibile".
Le tre startup cooperative vincitrici sono:

Fairbnb, una piattaforma digitale, che opera a livello internazionale nel rispetto di alcuni selezionati principi etici. La piattaforma non speculativa consente ai viaggiatori/turisti l'accesso a stanze e alloggi proposti in affitto a breve termine. Le offerte di locazione devono garantire il minor impatto socio-ambientale. I ricavi dell'attività della piattaforma sono destinati al finanziamento di progetti sociali.

DyonisoS, una cooperativa che nasce dall'esperienza dell'Orchestra Senzaspine, associazione di quasi 450 giovani musicisti che ha sede al Mercato Sonato di Bologna. È una piattaforma di consulenza, servizi, progettazione, produzione e distribuzione artistica che nasce con l'obiettivo di tutelare e migliorare la professione del musicista e stimolare la creatività artistica per la generazione di opportunità e diffusione della cultura, con un focus particolare al settore lirico-sinfonico.

Kiez agency, una cooperativa fondata da tre giovani architetti che promuove processi di trasformazione e rigenerazione urbana ad alta sostenibilità sociale, attraverso l'urbanistica e l'architettura. L'agenzia ha le competenze per gestire l'intero processo di rigenerazione, dall'ideazione alla definizione di un modello di servizio gestionale, passando attraverso le fasi di realizzazione e attivazione delle comunità di supporto.

COOPSTARTUP: I NUMERI E IL PROGETTO
Alla prima edizione di Coopstartup Bologna hanno partecipato 168 giovani under 40; per tutti i partecipanti formazione on line; per i finalisti 30 ore di formazione in aula e 22 ore di sessioni formative one to one.
Il progetto Coopstartup non è limitato all'erogazione di fondi. È stato pensato come un percorso articolato di sviluppo di idee di impresa in forma cooperativa: tutti i partecipanti al bando hanno avuto accesso a programmi di formazione finalizzati alla creazione di startup. I gruppi che hanno superato la prima selezione, hanno avuto accesso ad un percorso di affiancamento e tutoraggio per la trasformazione dell'idea in progetto di impresa. Ai tre migliori progetti di impresa, oltre al contributo di 15.000 euro, sarà garantito un accompagnamento post startup di 36 mesi e la possibilità di accedere a servizi e spazi a costi ridotti.

"L'obiettivo di promuovere nuova cooperazione, la necessità di innovare il sistema cooperativo e di coinvolgere i giovani, si incrociano in Coopstartup. I numeri – dichiara Simone Gamberini, direttore di Legacoop Bologna – ci dicono che c'è bisogno di sostegno alle startup cooperative e ai giovani. Potenzieremo il nostro impegno in questa direzione, estendo la rete di partnership con imprese, Università italiane e estere e Business School per formare i cooperatori del futuro e supportare le cooperative nel percorso di digital transformation".

L'evento di premiazione di Coopstartup Bologna è in programma sabato 18 maggio, alle ore 15.30, nella Sala Re Enzo di Palazzo Re Enzo, in piazza del Nettuno 1C, a Bologna.

Pubblicato in Comunicati Lavoro Emilia

Il Ministro dell'agricoltura On. Gian Marco Centinaio partecipa ad un convegno organizzato da Confcooperative Fedagripesca Parma

Domenica 11 Novembre 2018 dalle ore 9.30 alle ore 12 presso la sala Auditorium GRUPPO COLSER-AURORA DOMUS Via Sidney Sonnino, 33/a a Parma si terrà, organizzato da Confcooperative FedAgriPesca Parma, un importante Convegno dal titolo:

"La cooperazione nella valorizzazione e sostenibilità del sistema agroalimentare. Il suo ruolo nella concertazione".

Il Convegno vedrà l'autorevole presenza del Ministro delle Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo Gian Marco Centinaio. Confcooperative FedAgriPesca Parma ha ritenuto importante, poco tempo dopo la formazione del nuovo Governo, organizzare questo Convegno che per il nostro territorio può rappresentare un momento di riflessione utile per il sistema agroalimentare. Dall'analisi della situazione venutasi a creare durante il periodo della crisi economica e dalla possibile ripartenza dello sviluppo che si è affacciata negli anni più recenti, verranno posti sul tavolo della discussione vari argomenti che hanno interesse diretto con le attività svolte sul nostro territorio provinciale. Al Convegno, che vedrà numerosi interventi di approfondimento sui temi proposti, oltre ai rappresentanti di tutti gli Enti istituzionali e delle Associazioni, sono invitati tutti gli imprenditori e gli operatori del settore agroalimentare.

 

CONF_INVITO_11_NOVEMBRE_2018.jpg

(Invito completo con programma è scaricabile in pdf - allegato)

Pubblicato in Economia Parma

Massimo Mota nuovo presidente pro-tempore dell'Alleanza delle Cooperative Italiane di Bologna.

Lunedì 19 febbraio 2018. - Si è tenuta oggi pomeriggio, al Palazzo della Cooperazione, l'annuale Assemblea Generale dell'Alleanza delle Cooperative Italiane di Bologna.

Nel corso dell'Assemblea è avvenuto, per il previsto avvicendamento biennale, il passaggio di testimone da Daniele Passini, presidente di Confcooperative Bologna, a Massimo Mota, presidente di AGCI che da oggi diventa presidente pro-tempore per i prossimi due anni dell'Alleanza delle Cooperative Italiane di Bologna.
In occasione dell'Assemblea è stato presentato da Rita Ghedini, presidente di Legacoop Bologna, il documento "Cambiare l'Italia Cooperando", che sintetizza identità, visione, proposte e progetti dell'Alleanza delle Cooperative Italiane per i prossimi anni.

In vista della prossima scadenza elettorale del 4 marzo, l'Alleanza delle Cooperative Italiane di Bologna ha invitato alla sua assemblea i candidati e i rappresentanti delle maggiori forze politiche in campo per un confronto sulla cooperazione e le sue proposte per lo sviluppo del territorio bolognese.

Hanno risposto all'invito e partecipato al dibattitto Luca Rizzo Nervo, Marco Lombardo e Sergio Maccagnani del Pd, Valentina Castaldini di Civica Popolare, Marco Macciantelli di Liberi e Uguali e Marco Lisei di Forza Italia.

In apertura dell'assemblea il neo presidente dell'Alleanza delle Cooperative Italiane di Bologna, Massimo Mota ha ribadito l'importanza di un costante dialogo tra imprese cooperative e forze politiche del territorio, mentre il presidente uscente Daniele Passini ha ripercorso le tappe salienti del percorso molto positivo di coordinamento tra le Centrali cooperative bolognesi, nonché dei relativi risultati concreti ottenuti nelle relazioni e nel confronto con le Istituzioni territoriali.

Con le sue 4.703 imprese attive, la cooperazione agroalimentare italiana garantisce occupazione a più di 91.500 addetti e genera un fatturato di quasi 35 miliardi di euro, pari al 23% del giro d'affari dell'alimentare italiano, ottenuto attraverso la lavorazione e trasformazione di una quota pari al 32% della materia prima agricola italiana, per un valore di 16,1 miliardi di euro. Pur in presenza di un leggero calo dei soci produttori aderenti (-3%), la cooperazione registra una crescita sia del fatturato (+0,6%) che dell'occupazione (+0,9%). Buone anche le performance dell'export: complessivamente nel 2016 il sistema cooperativo italiano ha realizzato oltreconfine il 17% del proprio fatturato per un totale di circa 5 miliardi di euro, pari al 13% delle esportazioni agroalimentari italiane.

Questi i numeri principali emersi dall'Osservatorio della Cooperazione Agricola Italiana – Rapporto 2017 istituito presso il Mipaaf e sostenuto dall'Alleanza delle Cooperative Agroalimentari (Agci-Agrital, Fedagri-Confcooperative, Legacoop Agroalimentare) e Unicoop.

"Sono soddisfatto del quadro economico fotografato dal rapporto – commenta Giorgio Mercuri, presidente dell'Alleanza delle Cooperative Agroalimentari – in particolare per il contributo importante che le cooperative stanno dando in termini di incremento delle vendite sui mercati internazionali. Il settore lattiero-caseario ha visto aumentare il proprio export del 20% in un solo anno, mentre le prime 25 cooperative vitivinicole hanno in media la metà del loro giro d'affari derivante proprio dall'export".

Da evidenziare anche il ruolo strategico che la cooperazione agroalimentare gioca nella valorizzazione dei prodotti made in Italy, tanto in Italia quanto sul mercato estero: le imprese cooperative, infatti, lavorano materia prima che per il 74% è di provenienza locale, per il 24% nazionale e solo per il 2% estera. "Questo è possibile grazie al forte legame che le imprese cooperative hanno con la propria base sociale di agricoltori – spiega Ersilia Di Tullio, responsabile cooperazione della società Nomisma che ha curato lo sviluppo dello studio -. Oggi la quota prevalente degli approvvigionamenti di materia prima delle cooperative è costituita dai conferimenti dei propri soci, come evidenzia il grado di mutualità pari in media all'83%".

Carne, ortofrutta, latte e vino si confermano i principali settori cooperativi grazie al forte legame con la base produttiva agricola. Le cooperative del settore delle carni fresche e trasformate esprimono la quota di fatturato più importante (8,9 miliardi di euro, pari al 26% del totale); segue il comparto dell'ortofrutta (8,7 miliardi, 25% del fatturato totale), quello del latte (6,6 miliardi, 19%), dei servizi (4,8 miliardi, 14%) e del vino (4,5 miliardi, 13%).

In dieci anni cresciuti tutti gli indicatori economici
L'Osservatorio ha inoltre monitorato l'evoluzione nel corso degli ultimi dieci anni delle prime 25 cooperative per fatturato dei settori ortofrutticolo, lattiero-caseario e vitivinicolo, che ha evidenziato un consolidamento delle dimensioni medie aziendali e tendenze positive di tutti i principali indicatori di performance economico-finanziaria. Spicca la crescita a tre cifre (+112%) del fatturato delle top25 nel vino e quella, sempre molto alta (+82%), registrata dalle cooperative dell'ortofrutta. In dieci anni sono cresciute anche le retribuzioni lorde, da un +42% nelle cooperative dell'ortofrutta al +126% nel comparto del vino.
Questa crescita non ha compromesso il forte legame con la base sociale, che si mantiene molto saldo anche in queste grandi cooperative, come dimostrano i valori di mutualità pari rispettivamente all'87% per le Top25 del latte ed all'85% per le Top25 dell'ortofrutta e del vino.

Mercuri (Alleanza Cooperativa): Bene missione UE in Vietnam, Singapore e Indonesia. Importante lavoro dell'UE su barriere sanitarie e indicazioni geografiche.

Roma, 10 novembre 2016. "La Commissione Ue sta svolgendo un grande lavoro per rimuovere le barriere sanitarie e fitosanitarie - al fine di ottenere un pieno accesso ai mercati - e per sensibilizzare istituzioni e stakeholder sul valore aggiunto delle indicazioni geografiche. Un impegno, che condividiamo pienamente, portato avanti con attenzione massima anche in questa missione dal commissario Hogan, che ringraziamo", presidente dell'Alleanza delle Cooperative agroalimentari, ha espresso soddisfazione per la missione in Vietnam, Singapore e Indonesia, organizzata dal commissario europeo all'Agricoltura, Phil Hogan che si è conclusa ieri.

"L'esito della missione è stato più che positivo – ha detto Mercuri -. Con la sua continua crescita e la progressiva affermazione di una classe media disposta a spendere nel food, il mercato del Sud Est asiatico mostra infatti grande interesse per i prodotti agroalimentari europei, che sono in grado di intercettare la richiesta locale di cibi sicuri, certificati, pronti all'uso e impacchettati. Un'opportunità da esplorare è quella della vendita online. Per il Vietnam, in particolare – ha continuato Mercuri - si è riscontrata una crescente apertura ai prodotti europei: ora occorre solo aspettare l'entrata in vigore dell'accordo FTA (Free Trade Agreement) presumibilmente nel 2018. Siamo invece ancora ai primi round negoziali sul FTA Ue-Indonesia: il mercato potrebbe presentare profili interessanti nel prossimo futuro, ma al momento è difficile accedervi a causa delle barriere sanitarie e fitosanitarie e della burocrazia. Su questo aspetto è stato svolto un importante lavoro diplomatico".

Tra i Paesi toccati dalla missione Ue, anche Singapore: "Un Paese maturo, aperto e 'ricco', con uno stile di vita occidentale che lo rende pronto ad accogliere i nostri prodotti di grande qualità", ha spiegato il presidente dell'Alleanza delle Cooperative agroalimentari, unica rappresentante di tutti i comparti produttivi del made in Italy agroalimentare. "La missione – ha concluso Mercuri - è stata anche un'occasione importante per confrontarsi con il commissario Hogan su politiche commerciali, strategie di promozione e sul ruolo della cooperazione per la valorizzazione dei prodotti agroalimentari e come volano per politiche di sviluppo in Paesi in via di sviluppo".

Alla missione hanno partecipato per l'Italia, assieme all'Alleanza delle Cooperative Italiane, sei realtà produttive italiane, di cui la metà di espressione del mondo cooperativo (Assomela - Associazione Italiana produttori di mele, Conserve Italia, Parmareggio), a testimonianza del ruolo e del peso della cooperazione nell'ambito della promozione dell'export europeo.

I NUMERI DELL'ALLEANZA DELLE COOPERATIVE AGROALIMENTARI
L'Alleanza delle Cooperative agroalimentari rappresenta oltre 5mila cooperative agricole aderenti, 800mila soci produttori e 93mila addetti per 36 miliardi di euro di fatturato, pari al 25% del valore della produzione agroalimentare nazionale. Il fatturato generato dalle esportazioni è di 4 miliardi di euro, pari al 13% del totale delle esportazioni italiani di prodotti agroalimentari.

(Description foto: Merlion statue in front of One Fullerton. Date 5 January 2013, 12:39 Source A Night Perspective on the Singapore Merlion Author Erwin Soo from Singapore, Singapore)

Domenica, 04 Settembre 2016 15:17

c.a.s.e.a.SOMMARIO Anno 15 - n° 35 04 settembre 2016

Editoriale: Polvere di stelle e Raggi di luna."Lactalis il peggior pagatore in Italia. Cereali e dintorni, dalla Francia notizie non positive. Grandi vignaioli per ogni stagione. Agricoltura settore trainante ma... Pomodoro, il punto a metà campagna. Emilia Romagna: 11 milioni di euro per l'energia verde.

SOMMARIO Anno 15 - n° 35 04 settembre 2016 (allegato il formato scaricabile pdf)
1.1 editoriale Polvere di stelle e Raggi di luna
2.1 Lattiero Caseario Gran rimbalzo del latte e dei derivati.
3.1 mais e soia Mais & Soia: Record delle rese dei terreni negli USA
4.1 latte Informatore agrario: "Lactalis in Italia peggior pagatore non c'é" ma i loro prodotti made in Italy sono venduti al doppio rispetto agli altri
4.2 turismo digitale Turismo digitale: sei viaggiatori su dieci interagiscono coi social
5.1 prezzi Agosto. La dinamica congiunturale dei prezzi rilevati a Piacenza
6.1 cereali Cereali e dintorni. Si ritorna ai fondamentali.
7.1 cereali Cereali e dintorni. Dalla Francia notizie non positive per il grano.
8.1 vendemmia 2016 Grandi vignaioli per ogni stagione.
10,1 agricoltura Agricoltura settore trainante dell'economia, ma gli agricoltori non guadagnano
10.2 cooperazione agricola Confcooperative, «Nuovo contratto nazionale sostiene reddito lavoratori»
11.1 pomodoro Pomodoro Nord Italia. Il punto a metà campagna.
12,1 energia verde Emilia Romagna: 11 milioni di euro per l'energia verde.
13.1 promozioni "vino" e partners
14.1 promozioni "birra" e partners

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Giovedì, 01 Settembre 2016 11:25

Occupazione in crescita nelle cooperative. +5,1%

Bologna 31 agosto 2016 – Cresce l'occupazione nelle cooperative aderenti a Legacoop Bologna. Nel 2015 l'occupazione complessiva è aumentata del 2,9%[1], mentre gli occupati a tempo indeterminato sono cresciuti del 5,1%.

L'incremento è dovuto sia alle trasformazioni di contratti a termine incentivate dalle misure di riduzione del costo del lavoro che hanno accompagnato il Jobs Act, sia per le politiche di gestione cooperativa che hanno privilegiato la buona e stabile occupazione. Aumento e stabilizzazione dell'occupazione si sono registrati, in gran parte, nei settori dei Servizi e del Consumo. Nella Cooperazione Sociale, pur in una cornice di tenuta occupazionale, si sono registrate molte stabilizzazioni, dovute a trasformazioni di contratti a termine in contratti a tempo indeterminato.

Gli occupati sono complessivamente 56.557, per il 91,7% con contratto a tempo indeterminato. Nel territorio bolognese sono impiegate circa 19 mila persone, il 34% del totale degli addetti delle cooperative aderenti a Legacoop Bologna.
La crescita occupazionale è ancora più significativa perché avviene in un contesto di stabilità dei fatturati delle imprese aderenti a Legacoop Bologna, aumentati dello 0,3%. Il valore della produzione del 2015 ammonta a 13,1 miliardi di euro, i soci sono 1.578.000 (+2,4%).
I dati sugli andamenti delle cooperative associate a Legacoop Bologna, sono stati presentati oggi, nel corso di una conferenza stampa, da Rita Ghedini e Simone Gamberini, rispettivamente presidente e direttore di Legacoop Bologna.

"Dall'analisi dei dati sugli andamenti delle associate a Legacoop Bologna, pur in un quadro di sostanziale stabilità, si colgono alcuni segnali incoraggianti per il futuro – commenta Rita Ghedini, presidente di Legacoop Bologna – Il primo è quello dell'occupazione: durante gli anni della crisi e ancora oggi, l'occupazione è cresciuta in maniera sensibile. Le cooperative hanno messo in sicurezza posti di lavoro e hanno creato nuova e buona occupazione. Per noi "prima il lavoro" non è solo uno slogan, ma un fatto dimostrato dai numeri. La crescita del numero dei soci, inoltre, conferma la fiducia nella forma cooperativa, come strumento di aggregazione dei bisogni e di creazione di valore. Per quanto riguarda l'andamento economico complessivo – conclude Ghedini – sono incoraggianti i primi timidi segnali positivi che arrivano dal comparto "Produzione e Lavoro", +11,8% nel 2015".

Il settore che ha registrato la maggiore sofferenza nel 2015 è quello dell'Abitazione, alle prese da anni con una crisi profonda che ha completamente ridefinito il perimetro del mercato.
Le cooperative associate a Legacoop Bologna, che hanno fatto ricorso, nei primi otto mesi dell'anno, anche in modo discontinuo, ad ammortizzatori sociali sono state 14, con il coinvolgimento di 1.350 occupati (il dato comprende anche i dipendenti di Coop Costruzioni, in liquidazione coatta amministrativa, ed è in linea con l'anno precedente).

LE PREVISIONI

Per il 2016 le cooperative di Legacoop Bologna prevedono un aumento di fatturati (+1,6%) e soci (+2%) e un lieve incremento dell'occupazione (+0,6%). Al raggiungimento di questi risultati, concorreranno principalmente le associate che operano nei settori: Agroalimentare, Distribuzione e Servizi.

"All'Assemblea dei Delegati di fine anno, avremo dati più precisi ma la previsione che facciamo oggi è basata sull'andamento di un campione di imprese ampiamente rappresentativo delle cooperative bolognesi, al cui interno sono presenti realtà leader di mercato nel proprio settore – commenta Simone Gamberini, direttore di Legacoop Bologna - Quest'anno si stanno ulteriormente consolidando alcuni segnali positivi e prevediamo di migliorare le già buone performance relative all'occupazione. Perché questa tendenza si trasformi in una vera e propria ripresa generale del ciclo economico, c'è bisogno di interventi di stimolo alla domanda interna al fianco di interventi sulla ricerca, la qualità e l'innovazione che produrranno effetti nel medio-lungo termine".

· Un 2015 positivo per le cooperative aderenti a Legacoop Bologna
· I dati: 56.557 addetti (+2,9%), 1,578 milioni di soci (+2,4%) e 13,1 mld di fatturato
· La presidente Ghedini: "La buona occupazione è una priorità per la cooperazione anche in un contesto di stabilità di mercato. La crescita del numero dei soci è indice di fiducia nella cooperazione"
· Le previsioni 2016: segno più per fatturato, addetti e numero di soci-cooperatori

(nella foto Simone Gamberini e Rita Ghedini, direttore e presidente di Legacoop Bologna)

Pubblicato in Comunicati Lavoro Emilia

Per la cooperazione agroalimentare il mercato britannico vale 600 milioni di euro (2015).

Roma, 22 giugno 2016. Con oltre 600 mln di euro nel 2015, circa il 18% del totale delle esportazioni Oltremanica dei prodotti agroalimentari made in Italy, il Regno Unito è per la cooperazione italiana il secondo mercato europeo per importanza dopo la Germania.
Una piazza strategica in particolare per comparti come ortofrutta fresca e trasformata (200 mln di euro), vino (185 mln), latte e formaggi (80 mln) e salumi e carni fresche (oltre 70 mln), che per Alleanza delle Cooperative agroalimentari vale l'8,5% del totale export.

"E' prematuro fare delle previsioni sulle ipotetiche conseguenze della Brexit – ha dichiarato il presidente dell'Alleanza delle Cooperative agroalimentari, Giorgio Mercuri - anche perché l'eventuale decisione del governo britannico di uscire dall'Ue aprirebbe una fase di negoziazione con l'Unione europea che si protrarrebbe verosimilmente per un paio di anni. Nel frattempo il mercato inizierà ad assestarsi verso il nuovo scenario. Molto dipenderà - ha continuato Mercuri – dal tipo di politica commerciale che in caso di Brexit sceglierà il Regno Unito. Se sarà orientata a un accordo di libero scambio con l'UE, occorrerà valutarne i termini: è da escludere l'apposizione di dazi, mentre bisognerà fare i conti con l'impatto di eventuali modifiche in merito al riconoscimento delle denominazioni di qualità. Un aspetto chiave per la cooperazione, che è leader in queste produzioni. Da non trascurare infine - ha concluso Mercuri – le eventuali conseguenze sul tasso di cambio euro-sterlina, che determinerà la competitività dei prezzi dei prodotti".

Sul tavolo 6 proposte per traghettare il settore fuori dalla tempesta. Campagne di informazione, regolamentazione della produzione e una azione combinata e immediata che potrebbe essere affidata a una figura "straordinaria" con deleghe sul settore.

Roma, 24 maggio 2016. - Deleghe e organismo interprofessionale, riduzione della produzione, campagne d'informazione sui media, nelle scuole e presso i punti vendita: Alleanza delle Cooperative, che rappresenta il 70% del prodotto made in Italy, ha incontrato oggi il ministro Martina e si è candidata a mettere in sicurezza il latte italiano attraverso una serie di azioni combinate, ora all'esame del Mipaaf.

"Serve fermare la tempesta che da tempo si è accanita sul nostro latte, di questo abbiamo discusso oggi con il ministro in sede di coordinamento del settore lattiero caseario – ha detto il coordinatore del settore lattiero-caseario dell'Alleanza delle Cooperative, Giampiero Calzolari -. Con una disponibilità di materia prima italiana a prezzi prossimi ai 20 centesimi al litro, una produzione annua superiore a quella ottimale di almeno 6mln di quintali e infine con ripetute quanto interessate campagne di disinformazione in favore di prodotti alternativi, le condizioni di mercato sono ormai divenute insostenibili. Per questo serve un'azione forte sul fronte del controllo sulle dinamiche dei prezzi e del dialogo lungo alla filiera ma è anche necessario agire sulla comunicazione, con un coordinamento sul fronte promozionale.
Serve, ad esempio – ha continuato Calzolari - che nella campagna realizzata dal Mipaaf con la Gdo per il consumo di 'Latte 100% italiano' venga introdotto un elemento di salvaguardia della equa remunerazione del lavoro degli allevatori, perché quanto pagato oggi per il latte italiano è sotto ogni immaginabile soglia. Un'equa remunerazione che la cooperazione si è sempre preoccupata di assicurare. Serve ancora la rete della cooperazione - sia sociale che lattiero casearia – per approntare una capillare azione di supporto al programma 'Latte nelle scuole'; così come nelle campagne di educazione alimentare sarà importante predisporre azioni didattiche su larga scala presso le cooperative di trasformazione, anche per contrastare fenomeni distorsivi sempre più dannosi.
La cooperazione, che è attualmente l'unico baluardo di concreta italianità delle produzioni, è infine in grado di trovare strumenti che incentivino la riduzione della produzione e si candida in prima linea nell'ipotesi, già consigliata a fine 2015, di avviare un organismo interprofessionale in grado di gestire in trasparenza le fasi cruciali del mercato, a partire dal sottocosto. Un'azione combinata e immediata – ha concluso il coordinatore del settore lattiero-caseario dell'Alleanza delle Cooperative – il cui coordinamento potrebbe essere affidato a una figura 'straordinaria' con deleghe sul settore, che possa garantire maggiore organicità nelle risposte".

(Fonte Alleanza Cooperative)

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