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Nel bolognese, sì al 93,14% a Porretta Terme e al 63,04% a Granaglione; in provincia di Parma, sì al 51,01% a Zibello e al 52,57% a Polesine Parmense, nel riminese, sì all'84,48% a Montescudo e al 68,77% a Monte Colombo. -

Parma, 12 ottobre 2015 -

Vince la fusione nei sei comuni della nostra Regione chiamati ieri alle urne. Nei referendum consultivi gli elettori si sono mostrati favorevoli alla fusione dai cui nasceranno tre Comuni al posto di sei.
Dopo le quattro fusioni di Valsamoggia a Bologna, Sissa-Trecasali a Parma, Fiscaglia a Ferrara e Poggio Torriana a Rimini, a cui è seguita la nascita del Comune di Ventasso nell'Appenino reggiano, ieri sono stati chiamati a esprimersi Porretta Terme e Granaglione nel bolognese, Monte Colombo e Montescudo nel riminese, Polesine Parmense e Zibello in provincia di Parma. Due i quesiti sottoposti ai cittadini residenti: uno sul sì o no alla fusione dei due Comuni, uno sul nome preferito fra quelli proposti per l'ipotetico nuovo Comune unico.

In provincia di Bologna, a Porretta Terme hanno votato 1.630 cittadini, pari al 43,64% dei 3.735 aventi diritto, per entrambi i quesiti: 1.506 sono stati i sì, pari al 93,14% di chi si è recato alle urne, i no sono stati 111 (6,86%). 'Alto Reno Terme' è risultato il nome preferito, con 902 voti (59,46%).
 A Granaglione hanno votato 1.234 residenti, pari al 64,17% dei 1.923 aventi diritto, per il quesito numero 1, e 1.230 (63,96%) per il quesito numero 2: 771 (63,04%) i sì alla fusione, 452 (36,96%) i no. 'Granaglione Porretta Terme' il nome preferito con 535 voti (54,82%).

In provincia di Rimini, a Montescudo si sono recati alle urne 807 cittadini, il 28,05% dei 2.877 aventi diritto, per entrambi i quesiti: 675 (84,48%) i sì alla fusione, 124 (15,52%) i no. 'Montescudo - Monte Colombo' il nome che ha prevalso con 457 voti (61,67%).
 A Monte Colombo hanno votato 845 cittadini sui 2.804 aventi diritto, pari al 30,14%, per entrambi i quesiti. 577 (68,77%) sono stati i sì alla fusione, 262 (31,23%) i no. 'Monte dei Castelli' il nome preferito con 285 (39,26%) voti.

A Zibello hanno votato 796 cittadini sui 1.613 aventi diritto, il 49,35%, per entrambi i quesiti: i sì alla fusione sono stati 402 (51,01%), i no 386 (48,99%). Il nome più votato è stato 'Polesine Zibello' con 403 preferenze (69,97%).
 A Polesine Parmense si sono recati alle urne 573 cittadini, cioè il 50,22% dei 1.141 aventi diritto, per entrambi i quesiti. 297 (52,57%) i sì alla fusione, 268 (47,43%) i no. Anche qui ha prevalso 'Polesine Zibello' con 324 voti, il 73,30%.

Acquisito l'esito dei referendum consultivi, può riprendere in Assemblea legislativa regionale l'esame dei tre progetti di legge relativi alle fusioni in questione. Progetti sospesi in attesa della consultazione nei Comuni interessati, prevista dalla legge regionale.

"Si tratta di un risultato molto importante- afferma la presidente dell'Assemblea legislativa regionale, Simonetta Saliera- che conferma, come già ampiamente emerso nel corso della discussione in Assemblea legislativa, la volontà di rafforzare le rispettive comunità unificando risorse e forze, in modo di dare speranza e futuro alle parti più fragili della nostra regione, quali appunto i piccoli Comuni".



Pubblicato in Cronaca Emilia

Domenica 11 ottobre referendum in 6 comuni dell'Emilia Romagna: 14 mila i cittadini chiamati alle urne nelle province di Bologna, Rimini e Parma per dire sì o no alla fusione e scegliere il nome dell'eventuale Comune unico. Seggi aperti dalle 7 alle 23. I risultati e tutte le informazioni sul portale dell'Assemblea legislativa regionale. -

Parma, 8 ottobre 2015 -

Questa domenica, giornata di referendum in 6 Comuni dell'Emilia-Romagna, tra cui due in provincia di Parma, che saranno chiamati al voto, per esprimersi in favore o contro la fusione dei rispettivi Comuni di residenza. Dopo la recente fusione dei Comuni dell'Alto appennino reggiano, che ha visto la nascita del Comune unico di Ventasso, sono tre le nuove potenziali fusioni sottoposte alla consultazione popolare. 

Sono chiamati alle urne oltre 14mila cittadini, di Granaglione e Porretta Terme nel bolognese, Montescudo e Montefiorino nel riminese, Zibello e Polesine Parmense in provincia di Parma. Le urne resteranno aperte dalle 7 alle 23.

Nel caso di Granaglione e Porretta Terme, i cittadini sono chiamati a dire la propria sulla possibile nascita di un nuovo Comune unico di circa 7.000 abitanti. Di dimensioni simili l'eventuale Comune unico che sorgerebbe dalla fusione di Montescudo e Monte Colombo (circa 6.800 abitanti), più piccolo quello che si determinerebbe dalla fusione di Zibello e Polesine Parmense (circa 3.300 abitanti).

Oltre a dichiararsi per il sì o per il no alla fusione (scheda grigia), gli elettori potranno esprimersi anche sulla denominazione dell'eventuale nuovo Comune unico scegliendo su una seconda scheda, di colore rosa, tra una serie di nomi proposti. Eccoli: per quanto riguarda Granaglione e Porretta, Acque Alte, Alto Reno Terme, Granaglione Porretta Terme; a Zibello e Polesine Parmense la scelta sarà tra Polesine Zibello, Terra del Po, Pallavicinia; i residenti di Monte Colombo e Montescudo potranno scegliere tra Monte dei Castelli, Monti del Conca, Monte Colombo e Scudo, Montescudo - Monte Colombo.

I risultati dei referendum saranno disponibili sul sito dell'Assembla legislativa regionale, nella sezione dedicata alle fusioni: www.assemblea.emr.it/fusione-di-comuni. Qui saranno pubblicati i dati ufficiali, comunicati dalle Prefetture, sull'affluenza registrata alle 14 e alle 23, e, a seguire, i risultati finali delle consultazioni popolari. Già ora nella sezione del sito si trovano anche tutte le informazioni sulle modalità di voto e i progetti di fusione.

Acquisito l'esito dei referendum consultivi, riprenderà in Assemblea legislativa l'esame dei tre progetti di legge relativi alle fusioni in questione. Progetti sospesi in attesa della consultazione nei Comuni interessati, prevista dalla legge regionale.

Pubblicato in Cronaca Parma

Grazie alla nuova e moderna opera idraulica del Consorzio di Bonifica Parmense e della Regione Emilia Romagna per un'area molto estesa della Bassa di quasi 11.000 ettari si riduce notevolmente il rischio di esondazione durante i periodi di piena. Il Ministro Galletti: "Il nostro compito è trovare le risorse, spetta poi a Regioni e Comuni impegnarle bene e velocemente". -

Parma, 7 luglio 2015 -

Un vasto territorio di quasi 11mila ettari di estensione compreso nei comuni di Polesine, Zibello, Busseto, Soragna e Fidenza, costantemente minacciato dal pericolo delle esondazioni che nel recente passato hanno messo in scacco l'intero territorio provocando ingenti danni economici ad imprese agricole e colture, viene messo in sicurezza idraulica grazie all'azione concreta del Consorzio di Bonifica Parmense.

Dopo aver monitorato coi suoi tecnici le cause reali alla base dei possibili fenomeni alluvionali nella zona, la Bonifica ha sollecitato e ottenuto un progetto di lungo periodo in grado di offrire alle popolazioni del luogo un impianto idraulico di avanzata tecnologia che provvedere in modo esaustivo alla prevenzione generale del fenomeno, allontanando così i pericoli conseguenti.

L'impianto idrovoro del Cantonale fu costruito infatti già alla metà degli anni '50 grazie ad un finanziamento del Ministero dell'Agricoltura e delle Foreste per svolgere l'importante ruolo di "sollevamento" delle acque medie e basse provenienti dalle aree a sud-ovest nelcanale Fossa Parmigiana. Pur mantenendo un ruolo strategico fondamentale l'impianto di Cantonale a seguito di una progressiva urbanizzazione del territorio che ha limitato la sua efficacia aveva estrema necessità di essere ampliato nella struttura, nelle funzioni di capacità e migliorato sotto l'aspetto dell'ammodernato tecnologico.

Vista questa esigenza impellente il Consorzio della Bonifica Parmense, grazie anche alla collaborazione fattiva della Regione Emilia Romagna che ha finanziato una parte rilevante del progetto (580mila euro), ha iniziato nei mesi scorsi una totale ed estesa revisione dell'intero impianto provvedendo prima alla redazione del progetto ingegneristico e successivamente seguendo direttamente l'esecuzione dei numerosi lavori svolti sul territorio per l'adeguamento: sono stati "rafforzati" gli argini di difesa dei canali affluenti all'impianto Lavadura Inferiore, Lavezzoli e Dossi, Prati di Frescarolo e Bardalenzo per un importo complessivo di oltre 400mila euro; inoltre stato completamente ricostruito il "sifone" a servizio dei canali Pascoletto e Acque Basse di Samboseto per permettere il passaggio dell'enorme volume di acqua al di sotto dell'alveo del canale Rigosa Nuova.

In più, al fine di ottimizzare ulteriormente la funzionalità stessa del nodo idraulico e ridurne drasticamente il rischio nelle aree situate a quote altimetriche più basse, la Bonifica Parmense ha ultimato un intervento mirato raddoppia l'attuale capacità di sollevamento del Cantonale: da circa 1500 litri al secondo ad oltre 3000 l/s mediante l'installazione di due moderne elettropompeinvestendo solo per queste oltre 600mila euro.

"La scelta è quella di lavorare sempre più sulla prevenzione e sempre meno sull'emergenza e opere come questa e altre in Emilia-Romagna lo dimostrano ampiamente – ha dichiarato il Ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti – ma non dobbiamo abbassare la guardia, perché è importante realizzare lavori che mettano in sicurezza il territorio permettendo maggiori certezze all'occupazione, all'agricoltura e allo sviluppo. Per fare ciò è indispensabile passare nel più breve tempo possibile dallo stanziamento alla concreta realizzazione di un'opera: il nostro compito è trovare le risorse, spetta poi a Regioni e Comuni impegnarle bene e velocemente".

"In un area in cui la popolazione ha più volte sofferto gravi eventi alluvionali patendo danni e disagi – ha rimarcato il Direttore del Consorzio Meuccio Berselli – oggi, con questo intervento, la Bonifica ha messo in sicurezza un'area occupata da quasi 25mila abitanti portando un valore aggiunto economico ad industrie, aziende agricole privati cittadini".

Il presidente Luigi Spinazzi ringrazia la Regione Emilia Romagna per l'attenzione dimostrata, la professionalità delle imprese esecutrici e la competenza del personale interno che è riuscito in tempo utile a terminare un progetto di alto valore sociale ed economico in tempo di crisi.

(fonte: Ufficio stampa CBPR)

Dopo il grande successo del debutto a Sissa del November Porc, il Po si è preso la golena quindi la tappa di Polesine è stata rinviata al mese di dicembre -

Parma, 13 novembre 2014 -

Grande successo per il debutto della manifestazione organizzata dalla Strada del Culatello di Zibello, che giunge quest'anno alla tredicesima edizione entrata nel vivo a Sissa. Gli amanti della gustosa kermesse dovranno, però, aspettare pazienti dicembre - venerdì 12, sabato 13 e domenica 14 - per la tappa che vedrà protagonista Polesine Parmense con il tradizionale appuntamento Ti cuociamo "Preti e Vescovi". Il grande fiume si è preso la golena, quindi rinfoderate forchetta e coltello in attesa di assaporare il gigantesco prete cotto nell'enorme pentolone realizzato per l'occasione in riva al Po.

Quella di November Porc è una storia iniziata nel 2002 dai rappresentati della Strada del Culatello che tornati da un viaggio in Germania, ebbero l'idea di organizzare una festa nella bassa parmense, che fosse divertente ma anche utile alla promozione dei prodotti del territorio.
Una manifestazione che nata a Sissa e Zibello, oggi prevede altri due Comuni (Polesine parmense e Roccabianca) e che ha raggiunto oltre 90 mila presenze nella precedente edizione. Quest'anno l' aspettativa è di superare le centomila, merito di una programmazione molto brillante come si può vedere dal sito ufficiale www.novemberporc.it

Per Tito Tortini, Presidente del Consorzio Culatello di Zibello, questa è una iniziativa di forte visibilità per il territorio e molta dell'affluenza è dovuta anche all'appeal raggiunto dal Culatello di Zibello, considerato dai suoi estimatori, la "Ferrari dei salumi".
"Oggi la notorietà del Culatello è aumentata molto, con tutti i vantaggi che ne derivano che sono indubbiamente concentrati e visibili in questa festa, in quanto ormai il Culatello quello Dop è capace di attirare nella bassa parmense schiere di appassionati e di alimentare il business della ristorazione" ha affermato il presidente Tortini. Dal 21 al 23 novembre November Porc farà tappa proprio a Zibello, la patria del Culatello. "Siamo pronti ad ospitare le migliaia di persone che arriveranno in quei giorni e di spiegare a chi è interessato, presso gli stand dei produttori di Culatello di Zibello, l'eccellenza del nostro prodotto" ha concluso il Presidente.

Consorzio Culatello di Zibello

Il Consorzio di Tutela del Culatello di Zibello nasce l' 8 gennaio 2009 per difendere e promuovere la qualità e la tipicità del Culatello di Zibello DOP (Denominazione d'Origine Protetta): un vero gioiello della salumeria italiana, di cui ogni giorno i produttori si impegnano a garantirne la provenienza dalla fascia di terra (Busseto, Polesine Parmense, Zibello, Soragna, Roccabianca, San Secondo, Sissa, Colorno) che corre lungo le rive del Po, nonché la lavorazione antica e l'autentica tradizione. Il Consorzio associa tutte le 22 aziende produttrici di Culatello di Zibello Dop e nel Giugno 2010 ha ottenuto il riconoscimento da parte del MIPAAF (Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali). Tale riconoscimento potenzia ancora di più le attività di tutele e promozione del Culatello di Zibello. Il Consorzio assicura con il proprio marchio, attraverso una severa regolamentazione e rigidi controlli svolti dall'Istituto Parma Qualità (l'ente incaricato dal Ministero per i controlli sulla produzione), la lavorazione tradizionale, la stagionatura adeguata e l'origine tutta italiana delle carni, per garantire al consumatore che il Culatello di Zibello del Consorzio rispetti le tradizioni e venga ancora fatto "come una volta". I Culatelli controllati dal Consorzio devono essere lavorati completamente a mano. Per la qualità del culatello inoltre devono essere utilizzate solo le cosce di suini provenienti dalle regioni dell'Emilia Romagna e della Lombardia.

 

 

Pubblicato in Dove andiamo? Parma

Un suggestivo viaggio nella storia, quello fra le rocche e i castelli della Bassa parmense.

di Sara Bondani - Parma 05 novembre 2014 --

Iniziamo dai luoghi del "Culatello di Zibello DOP" e, come prima puntata, i paesi che ospitano il circuito del "November Porc". Non si può comunque, non partire con un cenno sulla seconda, per importanza dopo il palazzo Ducale di Parma e prima del Casino dei Boschi di Sala Baganza, residenza ducale, la Reggia di Colorno.

Sontuosa e monumentale residenza dei Farnese, dei Borbone e di Maria Luigia d'Austria, fonde la bellezza dei cortili interni con la ricchezza delle sale affrescate e stupisce il visitatore con i giochi d'acqua dello splendido giardino alla francese; il Castello di Roccabianca, fatto edificare a metà del XV secolo da Pier Maria Rossi per l'amata Bianca Pellegrini - da cui trae il nome - imponente e al tempo stesso elegante, custodisce al suo interno numerosi dipinti di pregio; la Rocca dei Rossi di San Secondo, fatta erigere da Pier Maria Rossi nel 1450-1460 con la struttura del fortilizio, è in pratica il punto d'incontro di tutte le strade di accesso al paese. Accresciuta e restaurata nel corso del Cinquecento, la massiccia residenza nobiliare celebra nei grandiosi affreschi dell'interno le gesta e la potenza del casato dei Rossi; la Rocca di Sissa, imponente rocca difensiva fu fatta erigere dalla potente famiglia Terzi, che un tempo dominava sul piccolo paese, sul luogo di una preesistente torre quadrangolare, eretta ai tempi del Capitolo. La Rocca conobbe un periodo di grande potenza sotto il dominio di Ottobono Terzi, gran capitano di Gian Galeazzo Visconti che comportò innumerevoli e sanguinosi attacchi specialmente da parte dei Rossi di San Secondo.

Zibello porticato rid cibus

Zibello - La vera e propria storia ha inizio nel Medioevo, per tutta la durata del quale esso rimase legato a Cremona. Nel 1249 Zibello passò, insieme ad altre terre e castelli, tra i quali anche Busseto e Polesine, al marchese Uberto Pallavicino il Grande che ne fu investito da Federico II Imperatore. Da allora, salvo alcuni periodi, i marchesi Pallavicino vi dominarono incontrastati.
Sulla sponda destra del Grande Fiume, fra le città di Parma, Piacenza e Cremona, è famoso per essere la patria, del re dei salumi: il Culatello.
Però pochi sanno che questa è l'unica zona al mondo dove, dal maiale, viene tratta la maggior varietà di salumi, le cosiddette "immagliature" prima di macinare la carne residua e le rifilature per ottenere, il salame. Una fama che deve la sua fortuna ai freddi inverni umidi e nebbiosi e alle estati assolate ed afose.

Sissa - La Rocca -

Sissa - Lungo un millenario tracciato storico il territorio ha conosciuto momenti di fama, di distruzione, di abbandono e di intensa vita civile, politica e culturale. I Terzi, i Simonetta, i Rangoni, famiglie dominanti in un lungo arco di tempo, si sono avvicendati nel possesso di un feudo non secondario nel quadro generale delle dispute militari e legali che hanno caratterizzato le lotte di predominio nel parmense dal Quattrocento all'Ottocento.
Tanto c'è da vedere nel territorio del Comune di Sissa: dalla Rocca dei Terzi a Corte Sala, dalla Villa Simonetta nella frazione di Torricella all'importante area rivierasca detta "Boschi di Maria Luigia" che sorge poco distante dal centro abitato di Coltaro, al mitico "ponte del diavolo" di Gramignazzo che nemmeno un bombardamento alleato durante il secondo conflitto mondiale è riuscito ad abbattere. Nella frazione di Torricella si può trovare forse il più importante porto nautico della Provincia di Parma.

Antica Corte Pallavicina - Polesine Parmense
Polesine Parmense - Il Paese della Bassa che più lega le origini a quelle del fiume Po, è l'unico infatti, il cui nome deriva proprio da quello del Grande Fiume.Il nome deriva dal fatto che il borgo anticamente sorgeva su un polesine, vale a dire una piccola isola del Po che, trascinata dalla corrente, arrivò ad espandersi e a congiungersi poi con la riva. A testimonianza della storia il ritrovamento, di reperti all'interno del Po di questo centro sommerso e ormai completamente corroso dalle acque.

Precise documentazioni storiche affermano, in particolare, che due chiese in secoli diversi, furono corrose e demolite dal Po; nel fiume è finito pure l'antico castello di cui alcuni resti di un merlo sono oggi esposti nei pressi della sede municipale.
Soggetto al potere temporale del Vescovo di Cremona, attorno alla metà dell'anno mille, divenne feudo dei Pallavicino sino al 1731, dei quali rimane la residenza,Il Palazzo delle Due Torri, monumento più importante del paese. Passò poi sotto il ducato dei Farnese, mantenendo a lungo una notevole importanza come porto commerciale fluviale e centro agricolo.
Il porticciolo di Polesine è un comodo approdo per i turisti che navigando sul Po e possono visitare le "Terre Verdiane" gustando i sapori tipici della zona.
Per un turismo slow e sostenibile si può inoltre utilizzare la pista ciclabile, di oltre 50 chilometri, che unisce Mezzani a Polesine Parmense, passando per Zibello, Roccabianca, Sissa, Colorno o l' area verde adiacente al fiume Po, opportunamente recintata e organizzata con percorso.
Curiosità - Nella parte superiore dello stemma comunale è rappresentato il Po nelle vesti di un vecchio Re che versa la sua brocca dalla quale sgorga l'acqua che dà origine al fiume.
Polesine è sempre stata una delle mete preferite di Giovannino Guareschi, il grande scrittore che di fronte alla grandiosa varietà di paesaggi e di sfumature create dall'ambiente fluviale era solito dire: "si sta meglio qui, su questa riva". Ed è sempre a Polesine che Guareschi, di fronte alle memorabili battaglie tra il parroco don Davighi e il Sindaco Carini, trovò l'ispirazione per dar vita ai celebri personaggi di Peppone e Don Camillo.

Castello di Roccabianca

Roccabianca - Non è da sempre che Roccabianca porta questo nome.
Pare che il primo nucleo abitativo del centro sia da rintracciare nel vicino villaggio di Rezinoldo o Arzenoldo, e che troviamo nominato per la prima volta in un diploma di Federico Barbarossa, come facente parte del feudo di Oberto Pallavicino. Nella contesa tra i Pallavicino, della marca bussetana e i Rossi, conti di San Secondo, che si protrae lungo tutto l'arco del XIV e del XV secolo, i primi si appropriano di Zibello e Rezinoldo, che nel 1417 viene bruciato. Nel 1449, però Francesco Sforza conferma solennemente la proprietà dei Rossi sulle terre contese. E' a questo punto che entra in scena Roccabianca: Pier Maria Rossi, infatti attorno alla metà del secolo, fa erigere un castello nei pressi di Rezinoldo, a difesa delle terre che possiede presso il Po. Secondo alcuni il suo nome deriverebbe da quello di Bianca Pellegrini, per la quale il Rossi, suo amante, avrebbe in realtà fatto costruire il castello.
Francesco Luigi Campari, il maggiore storico del paese di Roccabianca, invece, sostiene che il nome della rocca deriva dal fatto che essa fosse interamente intonacata di bianco e a questo proposito cita cenni storici.

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Per maggiori informazioni sulla manifestazione "November Porc".

Per scoprire altri luoghi della nostra meravigliosa Italia: Italian Tourism Expo

In Mezzo al PO - località Sacca di Colorno - ottobre 2013

Pubblicato in Ambiente Emilia

Po, rocche e castelli della "bassa parmense" attendono migliaia di "gastronauti" da tutt'Italia per celebrare il sacrificio del maiale.

di Virgilio - Parma 19 ottobre 2014 --
Il maiale, questo splendido animale, che per secoli, ha costituito il principale sostentamento alimentare familiare regalando una preziosa dispensa proteica alle popolazioni padane verrà celebrato nella cornice rustica di Sissa e di altri villaggi concorrenti al circuito gastronomico del "november porc".
A partire dal prossimo 8 novembre, avvolti nell'atmosfera tipica dei luoghi rivieraschi del Po così cari a Giuseppe Verdi e Giovannino Guareschi, si potranno assaporare e apprezzare i sapori e i profumi frutto di quel fastidioso, per molti, evento atmosferico ma miracoloso e indispensabile "ingrediente" del principe dei salumi, il Culatello di Zibello DOP, quale è appunto la "nebbia".


Ma la "nebbia" è anche elemento decorativo inscindibile e distintivo dalla "bassa". Le atmosfere ovattate da questo fenomeno rendono il paesaggio incantato e surreale, sempre uguale a sé stesso come lo vedevano e vivevano i due grandi artisti "Verdi" e "Guareschi".
Il Po che scorre e accoglie gli affluenti, il Taro, il Parma e l'Enza è il denominatore comune, la madre natura, di una terra in continuo rapporto, tra amore e odio, con le sue acque che esondando fertilizzano ma anche distruggono, che erano barriera naturale alle "invasioni straniere" ma anche risorsa idrica inesauribile per le coltivazioni e generatore di quella umidità che, insieme alla nebbia determina la conservazione e stagionatura del prelibatissimo "Culatello" e della pregevole e antichissima "Spalla Cruda di Palasone".

Tutto questo si potrà rivivere nei giorni dedicati alle celebrazioni dell'arte della "maialatura", quel rito che, grazie all'arte maestra dei macellini, trasforma il "sacrificio" del maiale in un dono alla sopravvivenza delle nostre popolazioni.
Ed è per questa ragione che da sempre, il momento della macellazione del maiale è sempre stato un momento di festa della "famiglia coltivatrice", un momento di collettività dove tutti, bambini compresi, erano coinvolti ad assistere i macellino e con loro si festeggiava la fine del lavoro di approvvigionamento della dispensa familiare, utile a superare il rigido inverno padano.
Ecco perché, 20 anni fa, si è riproposto di celebrare questo antico rito "laico" in "piazza"; luogo deputato alla socialità e alla comunione delle persone. Una festa per ricordare le proprie origini e un'occasione per vivere la famiglia e gli amici come un tempo. Il piacere di alimentarsi e di stare insieme.
Da Sissa era iniziata l'era delle celebrazioni poi proseguita nell'ambito del "November Porc" acquisendo altri tre punti di incontro e di offerta di originale convivialità: Polesine, Zibello e infine Roccabianca. Un mese quello di novembre dedicato, oggi come ieri, al maiale ma anche ai piaceri della tavola come luogo di riunione di conviviale familiarità.

Gli Appuntamenti November Porc 2014:
SISSA: 8 e 9 novembre
POLESINE parmense: 15 e 16 novembre
ZIBELLO: 22 e 23 novembre
ROCCABIANCA: 29 e 30 novembre

(per informazioni: November Porc

Per approfondire le ricerche dei più bei siti italiani connettiti a Italiantourismexpo

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Pubblicato in Agroalimentare Emilia
Lunedì, 18 Agosto 2014 09:30

Polesine Parmense su Facebook

Il Comune di Polesine Parmense è arrivato sui Social Network

Polesine Parmense 18 agosto 2014 --
Tempestivo, di facile accesso e gratuito: un ideale strumento per restare in contatto.
E' nata la pagina Facebook del Comune di Polesine Parmense, con lo scopo principale di potenziare la circolazione di informazioni sugli eventi, le iniziative, gli incontri e le novità, con un sistema rapido, diffuso e gratuito, adeguato anche per comunicare con tempestività imprevisti, ultime notizie o cambi di programma.

Restare in contatto è sempre più facile: se avete una vostra pagine Facebook, cercate "Comune di Polesine Parmense" e cliccate "Mi piace" per ricevere tutti gli aggiornamenti in tempo reale.

Pagina Facebook del Comune di Polesine Parmense
(Fonte Comune di Polesine Parmense)

Inaugurazione oggi pomeriggio alle 18:00 della nuova opera in bronzo dell'artista Armando Riva, presso l'Antica Corte Pallavicina di Polesine Parmense -

Parma, 21 giugno 2014 -

C'è sempre "una specie di ricerca del senso primitivo" nelle opere dell'artista Armando Riva, un messaggio quasi spirituale che emerge dalle sue forme plasmate in bronzo, quasi surreali, con una grande forza espressiva. La sua nuova espressione scultorea, intitolata "Il Tuffo", sarà inaugurata oggi, sabato 21 giugno 2014 (ore 18.00) negli spazi del castello che guarda al fiume Po dell'Antica Corte Pallavicina di Polesine Parmense (PR), di Luciano e Massimo Spigaroli. La scultura in bronzo misura 360 cm x 80 x 50 e rappresenta in forma stilizzata, dando spazio al movimento, il tuffo di un corpo, lasciando immaginare lo scorrere di un fiume. All'inaugurazione, alla quale sarà presente l'artista, seguirà un aperitivo di prelibatezze offerto dalla famiglia Spigaroli.
Armando Riva è nato a San Floriano (MI) nel 1947. La sua attività artistica ha spaziato nelle varie arti visive, dalla pittura, alla fotografia, fino al cinema (ha realizzato 7 film) per poi soffermarsi nella scultura. Autore di numerose mostre personali in tutta Italia, si è fatto apprezzare per opere che coniugano innovazione e ricerca estetica sprigionando una forte espressività. Tante le esposizioni in musei, gallerie e luoghi di prestigio. La sua scultura "Cavallo vincente" in bronzo si trova all'ippodromo S. Siro di Milano. Ha attraversato diverse correnti artistiche, dall'espressionismo all'informale, al concettuale degli anni '70 per poi aprirsi a diverse sperimentazioni con differenti materiali e significati. Utilizza spesso colori che sembrano trasudare dalle forme delle sue sculture.

(Fonte: ufficio stampa Ella Studio)

Pubblicato in Dove andiamo? Parma

Martedì 13 maggio 2014, all’Antica Corte Pallavicina di Polesine Parmense (PR), “Cicchibio Cucina e Poesia”, un corso per muoversi tra i fornelli e i versi dell’autore del Decameron -

 

Parma, 12 maggio 2014 -

 

In una famosissima novella, Giovanni Boccaccio racconta di Chicchibio, l’astuto cuoco di messer Currado, che regala una coscia di gru alla propria amata. Il corso “Chicchibio  Cucina e Poesia” è un percorso emozionale itinerante che coinvolge gli chef stellati dell’Emilia Romagna per diffondere la cultura  della nutrizione ad alti livelli, offrendo informazioni di eccellenza sulle  tecniche ma anche sul patrimonio gastronomico che il territorio ha costruito negli anni. Di fatto, si parla di cucinare insieme, imparando dalla più alta scuola italiana, fianco a fianco con gli chef che portano il nome del cibo nostrano in giro per il mondo.   

Martedì 13 maggio 2014, presso l'Antica Corte Pallavicina di Polesine Parmense (PR) , lo chef Massimo Spigaroli, padrone di casa, sarà il docente d’eccezione dell’appuntamento intitolato "In Terra Verdiana", con protagonista assoluto  l'orto botanico del  castello, dove si vedono i cuochi uscire dalla cucina per raccogliere le insalate, carote ed erbe aromatiche un’ora prima del servizio.

Chicchibio  è aperto  a tutti coloro che, come amanti del cibo, della cucina e semplicemente appassionati, vorranno partecipare alle lezioni affiancati dai più grandi chef italiani partendo dall’Emilia Romagna.

 

Per informazioni: Relais Antica Corte Pallavicina 

Strada del Palazzo Due Torri 3

43010 Polesine Parmense (PR)

Tel. 0524.936539

www.acpallavicina.com/relais

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

                            

 

(Fonte: Ufficio stampa Ella Studio di Carla Soffritti e C.)

 

Si è conclusa l’”edizione zero” del raduno nazionale organizzato da Gambero Rosso all’Antica Corte Pallavicina di Polesine Parmense (PR) -

 

Parma, 15 aprile 2014 -

 

La “Via dei Salumi” che porta all’Antica Corte Pallavicina di Polesine Parmense (PR), ha visto per tre giorni – dal 12 al 14 aprile 2014 – ogni genere di espressione di gradimento da parte dei tanti visitatori dell’”edizione zero” di “Salumi da Re”, il raduno nazionale di salumieri, norcini e allevatori voluto da Gambero Rosso e dai fratelli Luciano e Massimo Spigaroli, aperto anche a chef, ristoratori e buyers di specialità alimentari. Una strada protetta dalla chiesetta della Madonnina del Po alla quale, per il restauro, vanno i proventi della gara del “Tiro al salame” raccolti durante le tre giornate.

Il percorso tematico tra gli stand specializzati in street pig food, ha condotto i buongustai verso gli spazi dell’Antica Corte Pallavicina, dove la “Disfida del cicciolo” ha dato inizio alla kermesse. Oltre a culatelli, prosciutti, spalle cotte e salami, si sono assaggiate anche prelibatezze più insolite come la cazoeula preparata da Alda Zambernardi e Marco Negri, chef del ristorante Il Garibaldi di Cantù (vincitori dell'edizione 2014 del Festival della Cazoeula), il gelato alla mortadella dello chef Marco Dallabona della “Stella d’oro” di Soragna e la pizza napoletana tortellino di Stefano Callegari.

 

Non solo affettati eccellenti ma anche parole autorevoli sul “Grande palco del Maiale” hanno fatto il punto su un settore trainante per il comparto agro-alimentare italiano, approfondendo altresì l’aspetto nutrizionale dei salumi attraverso seminari e dibattiti per i produttori, i tecnici e la rete di vendita in vista (anche) dell’Expo 2015.

A pranzo e a cena il relais Antica Corte Pallavicina, il ristorante Al Cavallino Bianco e il “Pala Pig” allestito nella piazza di Polesine sono stati poi teatro degli eventi gastronomici collaterali.

A chiudere la tre giorni culinaria è stato “CheftoChef – emiliaromagnacuochi” con la mega festa della cucina emiliano romagnola che per il terzo anno consecutivo nella stessa location ha fatto stringere le “Centomani di questa terra”. Show cooking ed incontri tematici hanno coinvolto il pubblico nel grande discorso del futuro del cibo. Gli chef stellati hanno visitato gli stand dei produttori degustando, apprezzando e posando per foto ricordo dai contorni appetitosi. Il gemellaggio tra “Centomani” e “Salumi da Re” è stato infine felicemente immortalato da uno scatto che ha unito come in una grande famiglia chi produce con chi elabora i migliori salumi d’Italia.

 

(Fonte: ufficio stampa Ella Studio)

 

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