Parma, 9 Ottobre 2025(Gmajo) – Ieri pomeriggio, mercoledì 8 ottobre 2025, mentre ero alle prese col carro attrezzi dopo che la Juke, inaspettatamente mi aveva lasciato a piedi appena uscito dalla rampa della tangenziale, con la frizione puzzolente e fumante ed il cambio bloccato, per allietarmi ulteriormente la giornata, mi è arrivata la notifica che reindirizzava all’articolo di Parma Today che annunziava quello che già da qualche giorno sapevo, ma che speravo di riuscire a tenere in freezer, al fine di poter uscire offrendo ai lettori, assieme col nome del nuovo manager, un approfondimento di quelli che caratterizzano StadioTardini.it, giacché ieri mattina, giorno in cui avevo programmato uscisse, è stato scavalcato, in ultimo, dalla doverosa chiosa alla partecipazione dell’assessore Marco Bosi a Parma Europa, dove, in due minuti, questi ha detto che per il New Tardini sono sempre in attesa del nuovo progetto (di cui non ha nascosto di non aver visto neppure la bozza).

Purtroppo, però, come dicevo, il collega che si abbevera a fonti potabili come le mie, è stato bravo ad anticiparmi e così è stato lui, per primo, ad offrire alla comunità Crociata la notizia dell’ingaggio, da parte di Krause Group, del nuovo Semmens, ossia Scott Munn, manager ex Tottenham (dove nel 2023 aveva rilevato Fabio Paratici) e che vanta altri successi internazionali di cui Trupo ha prontamente informato i suoi lettori. Ho riciclato, per questa occasione, una piccola variante ad un titolo utilizzato qualche mese fa, quando mi domandavo se sarebbe stata possibile, e come, una convivenza tra l’appena arrivato Federico Cherubini ed il super manager Martin Semmens, dal momento che il focus della questione è proprio questo, ossia che il nuovo arrivato – la cui qualifica è Head of soccer operation and growth di Krause Group – appunto rimpiazza nella galassia KK quello che è oggi il CEO del London City Women.

E questo, lo scrivo chiaramente, senza menare troppo il can per l’aia, a mio modo di vedere è un serio problema, perché avevo sperato che, finalmente!, con Federico Cherubini, uomo forte che conosce il calcio italiano, sulla tolda di comando, il proprietario avesse capito di poter (anzi: dover) fare a meno di mettergli appresso una baliadella sovrastruttura di gruppo: mi ero illuso di ciò, appunto dopo che, qualche mese dall’insediamento del Plenipotenziario, era uscito di scena Semmens, che ora, però, viene rimpiazzato da una figura con le stesse identiche funzioni (cui di fatto, il capo macchina del Parma deve riportare, o comunque soggiacere, sebbene la società di calcio NON sia ufficialmente, dal punto di vista legale, sommessa a direzione e controllo del gruppo Krause, anche se di fatto sì (del resto il Gruppo detiene il 99% del pacchetto azionario).
La questione, tuttavia, non è di lana caprina, dal momento che un conto è se in effetti fosse sottoposta a Dac – e ci potrebbe anche stare, per carità: ad esempio il Parma F.C. in amministrazione straordinaria era soggetta a direzione e coordinamento della Parmalat in amministrazione straordinaria (Bondi, per capirci), e, se non ricordo male anche il Parma di Ghirardi aveva quella connessione diretta con Eventi Sportivi che era la casa madre – qui, invece, no: teoricamente il management del club è libero ed indipendente, sulla carta, ma, praticamente, è controllato dalla sovrastruttura di gruppo, perché è palese che gli americani, come li definiscono all’interno, finiscano per condizionare l’operato degli italiani, (che restano legalmente responsabili) e tutto questo senza che si sia mai voluto procedere ad un diretto passaggio allo status di soggiacenza del club a direzione e coordinamento.

In pratica: la potente sovrastruttura ti suggerisce (verbo anche leggero) quel che devi fare; poi, però, davanti alla legge, ne rispondi tu che sei, appunto, il legale rappresentante, anche se va ricordato come il cda del Parma comprenda i Krause padre (Kyle) e figlio (Oliver) con poteri reali superiori al CEO Cherubini, il quale, stando a quanto appare in visura, in pratica ogni volta che si muove, deve avere il preventivo assenso dell’intero cda. Di fatto, quindi, la direzione e il coordinamento, il capo macchina ce l’ha già per questo, però, se per esempio andiamo attorno al tema stadio, laddove ha a che fare con la cosa pubblica, diventa pesante dover fare quel che gli ordina il supermanager che ha sopra la testa, se sulla carta il responsabile davanti alla legge resta lui (il capo macchina e non il supermanager).

In proposito il Codice Civile (art. 2497 e seguenti) regola l’influenza di una società madre sulle decisioni di unasocietà controllata, le quali decisioni, se influenzano, devono essere motivate e pubblicate nel bilancio o nella relazione sulla gestione. Cosa che, appunto, non avviene, non essendo il Parma in DaC. Questa normativa, va da sé, è finalizzata a proteggere i soci e i creditori della società controllata, imponendo obblighi di trasparenza, come l’indicazione della DaC negli atti e la pubblicazione dei dati essenziali del bilancio della controllante nella nota integrativa. Cosa che, ovviamente, non avviene nel Parma Calcio, dal momento che il club non è soggetto a direzione e coordinamento (teoricamente, anche se in pratica sì, visto il florilegio di supermanager, che magari impartiscono disposizioni verbali, ma non scritte, e, appunto, il possesso del pacchetto azionario al 99%).

Dunque: se il Parma non è sottoposto a direzione e coordinamento della casa madre, a che serve il moltiplicarsi di figure sovrastanti e pesanti, che finiscono, invece, senza aver alcun tipo di responsabilità di fronte alla legge, per influenzare la governance del club? E qui tornano a risuonare le parole pronunziate, quasi come un testamento spirituale, dall’allora managing director corporate Luca Martines, il quale, ai microfoni di Radio Lega Serie A,affiancato dal CFO pro tempore Valerio Casagrande, aveva auspicato che si trovasse una corretta governance della società (perché, effettivamente, in certe condizioni è difficile lavorare…).

Ma, al di là degli aspetti legali, ci sono anche quelli pratici, che possono creare confusione: per esempio la Semmens del femminile, ossia la Head of Women Football in Krause Groupe (carica che, paro paro, nel Parma Calcio appartiene al confermato Domenico Aurelio) potrebbe agire sul territorio, magari, vista l’esperienza specifica accumulata al PSG, contattando aziende, finendo per sovrastare la struttura commerciale del club, dove tra l’altro come aveva anticipato proprio Trupo, via X, pochi giorni fa, si sarebbe ora insediata una nuova figura (ancora non ufficializzata in società), ossia Danilo Sciò, già Head of International Business Development dell’Atletico Madrid, dunque un manager italiano, di standing internazionale, ed il locale Mattia Incannella, che da anni riveste il ruolo di Direttore Commerciale, che destino avrà?

In sede di insediamento di Cherubini avevo anche plaudito l’unificazione sotto la sua persona della precedente biforcazione gestionale – sport / corporate con due managing director a dirigerle -, ma, una figura di consolidate capacità, ed esperta di calcio italiano come lui, avrebbe dovuto essere lasciata libera di agire come una sorta di uomo solo al comando, mentre, nei fatti, all’interno ha da rapportarsi con i due potentissimi Lacome e Pettinà – che lui ha avuto il merito di rendere immediatamente pubblici mettendoli sotto i riflettori, responsabilizzandoli – e in più questa sovrastruttura di gruppo che si allarga sempre di più, quando, invece, si credeva, con l’uscita di scena di Semmens potesse essere più libero di agire su tutti i fronti, ma i supermanager della casa madre continuano a fioccare (quando, più che di generali, l’esercito avrebbe bisogno di più soldati), e tante funzioni del club vengono demandate direttamente al gruppo, ad esempio l’ex CFO Casagrande non è stato surrogato (anche se è stato promosso Finance Director Paolo Copparelli che da due anni era Senior Financial Controller).
Mentre c’è chi plaude all’arrivo di Munn parlando di “un assetto che somiglia sempre più a quello dei grandi club”, io mi preoccupo, viceversa, per l’entropia, per le conseguenze che, da Cassandra, prevedo possano esserci per i già delicatissimi equilibri all’interno del club. Ad esempio, non so quanto oggi Cherubini possa aver goduto il titolo dell’articolo di Andrea Schianchi sulla Gazzetta dello Sport: “Rivoluzione al Parma, L’Ex Tottenham Munn a capo dell’area calcio”, e il sottotitolo: “L’australiano sarà l’uomo forte del club emiliano”. Uno dello standing di Cherubini, non ha bisogno di supervisori, uomini forti, o consiliori, peraltro avendo lui stesso interpretato questo ruolo negli anni, prima di esser cooptato direttamente nel club, facendomi sperare in una svolta positiva della governance.
Schianchi affonda, se possibile, il coltello nella piaga, quando, all’interno del suo pezzo, annota che il nuovo manager sarà il responsabile di tutta l’area calcistica della galassia sportiva che ha sede a Des Moines, negli Stati Uniti, ed in questa galassia il Parma Calcio è una semplice costola. In sostanza, Munn diventa l’uomo forte della Società. E lo stesso Schianchi pome il dubbio: “Come si rapporterà con Federico Cherubini, attuale CEO ed amministratore, delegato, è da verificare nei fatti.

Schianchi prosegue: “Di certo, la decisione di Krause crea una notevole scossa all’interno del club, anche perché si dovranno ridisegnare le aree di competenze e di intervento. Prima di Munn, questo ruolo era stato occupato da Martin Semmens, manager inglese che aveva lasciato l’incarico dopo l’arrivo di Cherubini”. Dunque, torna d’attualità la domanda che posi qualche mese fa: possibile la convivenza Cherubini-Munn? Anche nella considerazione che il resto della galassia calcistica del gruppo è davvero poco cosa, rispetto al Parma Calcio… Il timore è che Cherubini, messosi in luce anche come abile venditore sul mercato – esercizio sempre molto difficile – ora che si è rilanciato, possa valutare club dalla governance meno impegnativa rispetto a quella dell’attuale Parma Calcio. Gabriele Majo
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Gabriele Majo
Gabriele Majo, 61 anni (giornalista pubblicista dal 1988 e giornalista professionista dal 2002), nel 1975, bambino prodigio di soli 11 anni, inizia a collaborare con Radio Parma, la prima emittente libera italiana, occupandosi dei notiziari e della parte tecnica dei collegamenti esterni. Poi passa a Radio Emilia e quindi a Onda Emilia. Fonda Radio Pilotta Eco Radio. Nel 1990, dopo la promozione del Parma in serie A, è il responsabile dei servizi sportivi di Radio Elle-Lattemiele, seguendo l'epopea della squadra gialloblù in Italia e in Europa, raccontandone in diretta agli ascoltatori i successi. Contemporaneamente è corrispondente da Parma per Tuttosport, Repubblica, Il Messaggero, L'Indipendente, Paese Sera ed altri quotidiani. Dal 1999, per Radio Capital è inviato sui principali campi della serie A, per la trasmissione "Capital Gol" condotta da Mario Giobbe. Quindi diviene corrispondente e radiocronista per Radio Bruno. Nelle estati dal 2000 al 2002 è redattore, in sostituzione estiva, di Sport Mediaset, confezionando servizi per TG 5, TG 4 e Studio Sport. Nel 2004 viene chiamato al Parma F.C. quale "coordinatore della comunicazione" e direttore responsabile del sito ufficiale www.fcparma.com. Nel 2009, in disaccordo con la proprietà Ghirardi, lascia il club ducale. Nel 2010 fonda il blog StadioTardini.com di cui nel 2011 registra in Tribunale la testata giornalistica (StadioTardini.it) divenendone il direttore responsabile. Il rifondato Parma Calcio 1913, nel 2015, gli restituisce l'incarico di responsabile dell'ufficio stampa e comunicazione. Da Luglio 2017 a Dicembre 2023 si occupa dello sviluppo della comunicazione e di progetti di visibilità a favore di Settore Giovanile e Femminile della società. Dal 2010, a conferma di una indiscussa poliedricità, ha iniziato un percorso come attore/figurazione speciale di film e cortometraggi: l'apice l'ha raggiunto con il cammeo (parte parlata) all'interno del pluripremiato film di Giorgio Diritti "Volevo Nascondermi" (con presenza nel trailer ufficiale) e partecipazioni in "Baciato dalla Fortuna", "La Certosa di Parma", "Fai bei sogni" (del regista Marco Bellocchio), "Il Treno dei bambini" di Cristina Comencini, "Postcard from Earth" del regista Darren Aronofsky, "Ferrari" del regista Michael Mann. Apparizioni anche nei cortometraggi nazionali "Tracce", "Variazioni", "L'Assassinio di Davide Menguzzi", "Pausa pranzo di lavoro"; tra i protagonisti (Ispettore Majo) della produzione locale della Mezzani Film "La Spétnèda", e poi nei successivi lavori "ColPo di Genio" e "Franciao".

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