Visualizza articoli per tag: cucina

La chef de Il Bersò di Sorbolo, socia Parma Quality Restaurants, ha vinto nella categoria Professionisti del concorso promosso dalla rete RicibiAMO

Di Chiara Marando -

08 Febbraio 2019 -

Isabella Chiussi, del ristorante Il Bersò di Sorbolo, con il suo Raviolo di cotechino e zucca, con crema di patate e porri e bucce di patate croccanti ha conquistato la giuria tecnica per la categoria Professionisti del contest “Sei uno chef sostenibile?”, promosso dalla rete RicibiAMO.

Due i momenti del concorso: il primo incentrato sulle preferenze dei diversi piatti espresse sui canali social, il secondo sulla prova pratica di assaggio da parte di una giuria tecnica d’eccezione, riunitasi nella Giornata nazionale della prevenzione dello spreco alimentare.

Il compito di valutare le proposte in gara è andato allo chef stellato Giancarlo Morelli del Pomiroeu di Seregno, l’assessore regionale all’Ambiente Paola Gazzolo, il critico enogastronomico Paolo Massobrio, l’executive chef di Palato Italiano Filippo Sinisgalli, la presidente dell’Istituto Alberghiero di Salsomaggiore Terme Luciana Rabaiotti, la preside dell’Istituto Alberghiero di Piacenza Teresa Andena, il preside Facoltà di Scienze Agrarie Alimentari ed Ambientali dell’Università Cattolica di Piacenza Marco Trevisan e la vincitrice dello scorso anno, la chef fidentina Cristina Cerbi.

 “Per realizzare la ricetta siamo partiti dal cotechino che già avevamo in menù in altre versioni e lo abbiamo riutilizzato come ripieno dei nostri classici tortelli – racconta la Chiussia questo abbiamo poi aggiunto un purè rigenerato con porri stufati, arricchendo il piatto con le bucce delle patate, spesso sono elementi di scarto, in questo caso trasformate in gustose chips fritte a completare l’assaggio – e conclude - Questo riconoscimento mi rende felice, perché dà valore all’aspetto del non spreco e della sostenibilità in cucina, temi da sempre a me molto cari e che tutti noi, anche nella ristorazione, possiamo promuovere, partendo da piccole prassi che possono diventare esempi virtuosi per tanti”.  

Isabella Chiussi è uno degli chef del Consorzio Parma Quality Restaurants, così come altri due finalisti del concorso: Dario Pasetti del Ristorante 12 Monaci e Francesca Saporito della Locanda del Sale, che hanno aderito all’iniziativa di Piace Cibo Sano per il non spreco nella filiera ristorativa.

parma_quality_2.jpg

Pubblicato in Food

Dal 15 gennaio fino al 30 aprile ventidue ristoranti gourmet della Lombardia offriranno la possibilità di consumare dei menu completi - antipasto, primo, secondo e dolce - a 60 euro comprensivi di vino, bevande e caffè: questa è l'iniziativa lanciata dalla guida InGruppo.

Di Chiara Marando –

04 Febbraio 2019 -

L’alta cucina non può essere solo un’esperienza per pochi, mira a farsi conoscere e apprezzare da un pubblico di appassionati ben più ampio e desideroso di scoprire sentori nuovi. Ecco quindi che i ristoranti gourmet lombardi hanno scelto di aderire a un progetto, quello di InGruppo, che si muove proprio in questa direzione: dal 15 gennaio fino al 30 aprile ventidue tra queste realtà della Lombardia offriranno la possibilità di consumare dei menu completi - antipasto, primo, secondo e dolce - a 60 euro comprensivi di vino, bevande e caffè.

A fare eccezione solo Da Vittorio, Enrico Bartolini Mudec, Sadler e A’ Anteprima, che invece propongono un menù completo a 120 euro. In questo caso si tratta sì di un costo raddoppiato ma, soprattutto se si parla dei fratelli Cerea e di Enrico Bartolini, riuscire a mangiare in un tre stelle Michelin, nel primo, e in un due, nel secondo, a quella cifra è certamente un grande lusso da non farsi scappare.

Quella di InGruppo (guida edita dall’agenzia Mediavalue) è una iniziativa che ben si inserisce nel panorama attuale della cucina d’autore che vuole portare avanti il vessillo dell’eccellenza e dell’arte culinaria riducendo sempre più quella sensazione di chiusura che ne rappresenta l’ombra. InGruppo descrive tra le sue pagine i migliori ristoranti della Lombardia, corredando ogni scheda con una ricetta che ne rappresenta il cavallo di battaglia.

InGruppo_2.jpg

Ma non solo, la Guida promuove anche il "Diritto al Tappo", un'usanza divenuta abitudine all’estero ma ancora poco comune in Italia: portarsi la propria bottiglia di vino al ristorante, pagando 10 euro per il servizio con tutti gli accorgimenti del caso, come la cura, la giusta temperatura e i bicchieri più adeguati per una perfetta degustazione.

Quali sono i ristoranti che aderiscono a questa iniziativa?

A’Anteprima, Chiuduno (BG)

Al Vigneto, Grumello del Monte (BG)

Antica Osteria dei Camelì, Ambivere (BG)

Casual, Bergamo Alta

Colleoni Dell’Angelo, Bergamo

Collina Almenno, San Bartolomeo (BG)

Da Vittorio, Brusaporto (BG) *

Ezio Gritti, Bergamo

Frosio, Almè (BG)

Il Saraceno, Cavernago (BG)

La Caprese, Mozzo (BG)

Lio Pellegrini, Bergamo

LoRo, Trescore Balneario (BG)

Osteria della Brughiera, Villa d'Almè (BG)

Posta, Sant'Omobono Terme (BG)

Roof Garden Restaurant, Bergamo

Tenuta Casa Virginia, Petosino di Sorisole (BG)

Cucina Cereda, Ponte San Pietro (BG)

Enrico Bartolini Ristorante, Milano*

Pomiroeu, Seregno (MB)

Trussardi alla Scala, Milano

Sadler, Milano*

*In questi casi ilmenu completo è a 120 euro invece che 60 euro

Pubblicato in Food
Giovedì, 24 Gennaio 2019 17:31

Il Tè delle cinque? Si, ma al formaggio

Secondo il New York Times sarà il nuovo food trend americano del 2019. In Italia lo si può trovare nella Chinatown milanese di via Sarpi. Insomma, il Tè al formaggio incuriosisce.

Giovedì 24 Gennaio 2019 -

Di Chiara Marando -

Se ne sente parlare ormai da qualche tempo ma ancora non ha trovato una sua vera strada in ambito culinario. Ancora. Sì, perché il New York Times lo ha identificato come uno dei trend del 2019: sto parlando del Tè al formaggio. Esatto, proprio al formaggio.

La pausa pomeridiana delle cinque potrebbe cambiare veste, almeno così sembra essere sul mercato americano. E si sa, da lì all’Europa in passo è molto breve.

Nata a Taiwan nel 2010, questa bevanda si è diffusa in Cina stimolando l’interesse anche dei turisti, per poi arrivare negli Stati Uniti e incontrare il gusto dei consumatori. Ma non pensate subito a qualcosa di imbevibile, dai sentori intensi. Il Tè al formaggio risulta estremamente delicato, con sembianze che ricordano il cappuccino o la cioccolata con panna.

Non esiste una preparazione univoca, sono diverse le ricette: alcuni scelgono di servirlo freddo, altri caldo; c’è chi predilige il tè verde, chi il tè matcha e chi opta per quello nero. Sono piccoli accorgimenti che variano a seconda del luogo e delle abitudini. Ma a incuriosire, ovviamente, è l’elemento formaggio che viene aggiungo al tè per completarlo. Fresco, quasi una crema, che ricorda la panna montata o la schiuma di latte, quella densa. Una regola, però, rimane fissa: non bisogna mai aggiungere zucchero.

Da questa base ci si può iniziare a sbizzarrire nella personalizzazione. Allo Steap Tea Bar di San Francisco, ad esempio, viene preparato con tè verde, limone e panna salata montata con mascarpone. Una bombetta insomma. A New York, l’Happy Lemon è la catena dove trovare ogni sorta di tè e delizie, anche il Cheese Tea.

E in Italia? Ecco, non si può dire abbia già fatto breccia nel nostro cuore, ma qualche accenno c’è. A Milano, nella Chinatown di via Paolo Sarpi, il Caffè Chateau Dufan (angolo Piazzale Baiamonti) propone due versioni golose: una con gli Oreo e l’altra con i cookies. La base è l’Earl Grey, a cui si aggiunge latte liofilizzato, che occupa ¾ del bicchiere. L’ultima parte è quella del tocco di formaggio, la ricotta montata con panna.

Il risultato è una fusione tra la dolcezza densa della crema che fa topping e il gusto tipicamente amaro del tè nero o Earl Grey.

Curiosi? Allora un sorso e via!

Pubblicato in Food

Domenica 20 gennaio 2019  -

L’arte, la bellezza architettonica e le bontà enogastronomiche si incontrano in un clima di sperimentazione nella seconda edizione di Extraordinary Food and Wine. Dal 26 al 28 gennaio 2018 l’Hotel Monaco & Grand Canal di Venezia ospiterà questo evento dedicato all’eccellenza. Un luogo unico, dove nobili e reali si ritrovavano per intrattenere relazioni sociali e politiche

Gli chef Igles Corelli, Bruno Cingolani e il private chef Maurizio Pelli delizieranno con abbinamenti deluxe di cibo e vino, ma saranno anche tanti altri gli ospiti che si alterneranno durante le giornate di manifestazione.

Lista degli Espositori 2019:
Flos: Colture naturali di zafferano, miele barricato e polline di fiori, Reggio Emilia
Poggio Grimoldi: Olio d'oliva extra vergine biologico, Sicilia
TeC: Tartufi e Tentazioni, Aqualagna
Voerzio Martini: Barolo La Morra, Cuneo
Flagella: Pomodoro Rosso da Amare, Abruzzo e Gragnano
Acetaia Ferretti Corradini: Aceto balsamico IGP, Reggio Emilia
Cantine Ariola: Lambrusco Grand Cru IGT, Parma

Zolla 14: Azienda Organica, Aceto di mele, succo millesimato, sidro di Treviso
Mate: Olio extra vergine di oliva, Croazia
Bruno Roulot: Champagne La Chapelle Monthodon, France
Caesificio Castellani Urbano: Premiato Stracchino e formaggio di capra, Vicenza
Guffanti: Formaggi della tradizione familiare dal 1876, Arona
Amoretti Spa: Specialità alimentari; dal culatello al pata negra ai formaggi, Parma.
Vestri: Cioccolati artigiani, Arezzo

Pinel: Panificio e pasticceria, lavorazione Artigianale, Jesolo.
Salumificio Verza: Specialità'; Verzino al tartufo e salumi Valligiani, Vicenza
I Love Ostrica: Ostriche, Caviale e molto altro, Bergamo
Deutz: Maison dû champagne, Ay, France
PastificiodeiCampi: Svariati formati di pasta prodotta a Marchio IGP, Gragnano
I sapori delle Vacche Rosse: Premiato formaggio Vacche Rosse, Reggio Emilia
Illica: Vini Biologici territoriali piacentini, Piacenza
Dersut Caffe S.p.A, Cornegliano, Treviso
Bruno Cingolani: Chef della Natura; Selezione di prodotti naturali tipici del territorio italiano, Alba.

Agostinetto Bruno: Azienda Agricola, Prosecco DOCG, Valdobbiadene.
Azienda Agrigola Icardi: Barolo, Barbaresco, Langhe, Cuneo.

Pubblicato in Food

Soffici, golose, leggerissime e in versione dolce e salata: sono le delizie di Niko Romito, i bomboloni che escono dal suo nuovo format "Bomba".

Articolo e foto di Chiara Marando -

Mercoledì 9 Gennaio 2019 -

Cosa vuol dire provare lo street food firmato da uno chef stellato? Vuol dire assaggiare la semplicità nella sua forma più elevata, leccarsi le dita per recuperare anche quell’ultima goccia di salsa rimasta, ma soprattutto “godere” del piacere del cibo in modo immediato e privo di fronzoli.

A portare la sua firma e le sue “bombe” in quel di Milano, precisamente in piazza XXV aprile, è stato Niko Romito. Un successo di pubblico e critica immediato. Perché? Facile, per quella sua chiave di lettura che mira a rendere il buono accessibile, ad ampliarne il raggio d’azione recuperando la genuinità di alimenti conosciuti e popolari presentandoli in una veste più ricercata e curata.

“Bomba” è questo! Niko Romito non ha scoperto l’acqua calda, ma la sua forza è esattamente quella di aver avuto l’idea vincente. Se a ciò si aggiunge l’estrema bontà dei prodotti e la formula vincente di comunicazione, il gioco è fatto.

bomba_3.jpg

Il bombolone viene nobilitato ma non stravolto. Un grande classico della pasticceria rivisitato in stile contemporaneo. L’ispirazione è arrivata da papà Antonio Romito che, negli anni ’70, aveva fatto diventare questa golosa sfera di pasta lievitata la sua specialità. Un dolce di famiglia, quindi, da custodire ed elevare. E Niko ci ha messo la sua mano, una ricerca costante sull’aspetto dell’impasto, della lievitazione e della frittura. Il risultato è un soffice “krafen”, dal sapore delicato e leggerissimo perché fritto a regola d’arte.

Bomba_1.jpg

Le varianti dolci spiccano in abbondanza di ripieno e in piacevolezza, con qualche nuova strada gustativa. La crema si arricchisce del liquore “Strega” che ne rende ancora più delicato e incisivo il gusto; il Gianduja riempie di pura burrosità il palato; poi c’è il “Bombamisù” rivisitazione del famoso dolce che risulta, forse, eccessivo per le coronarie.

bomba_4_-_copertina.jpg

bomba_5.jpg

bomba_8.jpg

La vera novità è la veste salata, dove il bombolone diventa panino che racchiude farciture golose da creare scegliendo tra una selezione di alta qualità. Due strade, una più semplice con proposte tipo Stracchino, Prosciutto di Parma e rucola, oppure Scarola ai pinoli, uvetta, olive e pomodorini confit; e l’altra gourmet e maggiormente sostanziosa come nel caso della farcitura con carne di manzo e spinacino fresco, ma anche il ricco maiale fondente e senape.

bomba_6.jpg

bomba_2.jpg

Insomma, spuntino molto più che spezzafame, ma soprattutto pranzo diverso dal solito se abbinato a un calice di vino scelta dalla carta. Il tutto a prezzi molto democratici.

I bomboloni dolci considerati “base” hanno un costo di 2,50 euro cadauno, quelli più elaborati di 4 euro.

Le bombe salate, invece, passano dai 5,50 euro cad. per quelle meno ricercate, ai 7 euro per le gourmet.

 

Bomba di Niko Romito

Piazza XXV Aprile, 12

20124 Milano MI

Pubblicato in Food
Mercoledì, 09 Gennaio 2019 12:00

#Tavola25: la grande cucina JRE per gli under 25

Un progetto indirizzato ai ragazzi nella fascia di età 18/25 anni: tre portate e tre calici di vino Antinori in abbinamento a 25 euro a testa.

Mercoledì 09 Gennaio 2019 -

I JRE lo avevano preannunciato al XXV° Congresso Nazionale, e ora diventa realtà: “#tavola 25”, la campagna promozionale che avvicina i giovani alla cucina d’autore abbattendo la barriera del prezzo, è ormai operativa.

Nel 25° compleanno dell’associazione infatti, con la partnership di Tenute Marchesi Antinori, è stata lanciata questa iniziativa rivolta ai giovani dai 18 fino a 25 anni di età: la possibilità di prenotare ogni sera un tavolo fino a 4 ospiti in uno dei ristoranti JRE aderenti per godere appieno della grande cucina JRE.

La formula prevede 3 portate con altrettanti calici di vino Antinori in abbinamento, selezionati dagli esperti sommelier dei ristoranti JRE, il tutto a 25 euro a testa.

“Molto spesso i giovani commentano con un po’ di distacco le esperienze degli appassionati di fine dining – afferma il presidente JRE Italia Luca Marchini, del ristorante L’Erba del Re di Modena – e si fermano ad una critica sommaria del conto che considerano “pesante” rispetto ad altre esperienze magari più informali. Con questa iniziativa vogliamo consentire ai più curiosi di loro di rendersi conto di cosa significa dedicarsi un paio d’ore in una Casa dedicata al cibo e al vino: prendersi del tempo, rilassarsi, assaggiare cose eccellenti nel piatto e nel bicchiere, farsi viziare un po’ ad un costo indiscutibilmente popolare, tenuto conto dei contenuti offerti.”

Dettagli e ristoranti aderenti disponibili qui https://tavola25.it/

Pubblicato in Food

Parma protagonista a Bisela per la Terza edizione della “Settimana della Cucina Italiana nel Mondo”, che promuove all’estero l’agroalimentare e la cucina italiana di qualità come segno distintivo del “Made in Italy”.

In questa occasione, l'Ambasciata Italiana in Svizzera ha ospitato presso l’Antikenmuseum Basel und Sammlung Ludwig, un’iniziativa dedicata al nostro territorio. Le eccellenze enogastronomiche, turistiche e culturali di Parma sono state presentate dal Sindaco Federico Pizzarotti, dall’Assessore al Turismo Cristiano Casa insieme alla cucina e alle degustazioni di Parma Quality Restaurants curate dagli chef Filippo Cavalli e Andrea Nizzi. I celebri piatti della cucina parmigiana, grazie a loro, e accompagnati dai vini del nostro territorio hanno stupito gli ospiti.

SETTIMANA_DELLA_CUCINA_ITALIANA_NEL_MONDO_BASILEA_20_NOV_2018_064.jpg

L’iniziativa ha visto la partecipazione dell’Ambasciatore italiano in Svizzera Marco Del Panta, della vice Presidente del Cantone di Basilea Città Eva Herzog e di Fabrizio Macrì, Segretario Generale  della Camera di Commercio Italiana per la Svizzera.

“Basilea ci ha accolto con molto entusiasmo” Ha commentato Federico Pizzarotti “Era attesa la possibilità di conoscere il nostro territorio, una capitale della cultura, dell’industria alimentare e non solo, una destinazione turistica di rilievo. Le nostre filiere, i nostri imprenditori e la nostra passione hanno dato l’idea agli amici svizzeri della bellezza di Parma”.

SETTIMANA_DELLA_CUCINA_ITALIANA_NEL_MONDO_BASILEA_20_NOV_2018_152.jpg

“E' stata una grande occasione di promozione della nostra città e del nostro territorio” dice soddisfatto l’Assessore Cristiano Casa “Ci sono stati contatti interessanti per  l’evoluzione di un mercato di rilievo e per lo sviluppo delle nostre politiche di valorizzazione delle eccellenze locali”.

L’Ambasciatore italiano in Svizzera Marco Del Panta, dopo aver ricordato che l’evento si inserisce nell’ambito della III settimana della cucina italiana nel mondo, ha offerto un intervento dove ha sottolineato l’impegno del Governo e del Ministero degli affari esteri a favore della promozione integrata del territorio italiano. “In questo senso” ha detto Marco Del Panta  “la città di Parma può considerarsi un esempio paradigmatico: una “piccola” città che è anche una “grande” capitale in grado di offrire ai visitatori e di esportare all’estero le migliori eccellenze italiane nei campi enogastronomico, artistico, culturale, musicale.” 

 

Galleria fotografica a cura di Francesca Bocchia

SETTIMANA_DELLA_CUCINA_ITALIANA_NEL_MONDO_BASILEA_20_NOV_2018_143.jpg

SETTIMANA_DELLA_CUCINA_ITALIANA_NEL_MONDO_BASILEA_20_NOV_2018_160.jpg

SETTIMANA_DELLA_CUCINA_ITALIANA_NEL_MONDO_BASILEA_20_NOV_2018_166.jpg

SETTIMANA_DELLA_CUCINA_ITALIANA_NEL_MONDO_BASILEA_20_NOV_2018_172.jpg

SETTIMANA_DELLA_CUCINA_ITALIANA_NEL_MONDO_BASILEA_20_NOV_2018_188.jpg

SETTIMANA_DELLA_CUCINA_ITALIANA_NEL_MONDO_BASILEA_20_NOV_2018_194.jpg

SETTIMANA_DELLA_CUCINA_ITALIANA_NEL_MONDO_BASILEA_20_NOV_2018_211.jpg

SETTIMANA_DELLA_CUCINA_ITALIANA_NEL_MONDO_BASILEA_20_NOV_2018_223.jpg

SETTIMANA_DELLA_CUCINA_ITALIANA_NEL_MONDO_BASILEA_20_NOV_2018_234.jpg

SETTIMANA_DELLA_CUCINA_ITALIANA_NEL_MONDO_BASILEA_20_NOV_2018_270.jpg

SETTIMANA_DELLA_CUCINA_ITALIANA_NEL_MONDO_BASILEA_20_NOV_2018_278.jpg

SETTIMANA_DELLA_CUCINA_ITALIANA_NEL_MONDO_BASILEA_20_NOV_2018_299.jpg

 

 
Pubblicato in Cronaca Parma
Mercoledì, 21 Novembre 2018 09:58

“Il Ristorante degli Chef”: in premio un corso ALMA

Prima puntata del nuovo talent di Rai 2 "Il Ristornate degli Chef": tra i concorrenti la parmigiana Ilaria Bertinelli. Il premio finale: un Corso Tecniche di Cucina presso ALMA.

Di CM -

21 Novembre 2018 -

Rai 2 ha lanciato il suo nuovo talent culinario "Il Ristorante degli Chef" e ieri sera è andata in onda la prima puntata. Tra i concorrenti in gara anche la parmigiana Ilaria Bertinelli, appassionata di cucina e autrice del libro "Uno Chef per Gaia" focalizzato su preparazioni gourmet per celiaci e diabetici.

Dopo le selezioni iniziali, saranno 10 gli aspiranti chef a sfidarsi sotto gli occhi attenti di tre giudici stellati d'eccezione: la giovanissima Isabella Potì e gli chef Andrea Berton e Philippe Léveillé.

L'obiettivo è quello di diventare professionisti. Per questa ragione, a essere valutate saranno, oltre alla qualità delle proposte gastronomiche, anche la capacità di costruire un menu equilibrato, di gestire una brigata in cucina e di occuparsi delle spese.

ALMA, La Scuola Internazionale di Cucina Italiana sarà il prestigioso premio del vincitore, ovvero la possibilità di frequentare il Corso Tecniche di Cucina: un percorso  intensivo, della durata di nove settimane, che rappresenta la scelta ideale per chi vuole iniziare la propria carriera in cucina. Il programma del Corso è studiato per permettere di acquisire nozioni e capacità di base per entrare in una brigata professionale di cucina: i focus spaziano dai tagli dei vegetali alla conoscenza delle materie prime, dalla preparazione di paste fresche e fino alla lavorazioni di carni e pesci.

È lo chef Matteo Berti, Direttore Didattico di ALMA, a spiegare perché ALMA abbia deciso di sposare il progetto di Rai2: «Questo format ha destato il nostro interesse poiché le prove si svolgono all’interno di un ristorante, con i ragazzi impegnati a servire la clientela, di fatto un’affinità importante è rappresentata dal fine professionalizzante: la nostra Scuola nasce per formare professionisti in tutti gli ambiti dell’ospitalità, in grado di affrontare con successo il mondo del lavoro. Siamo poi contenti che alla guida del programma ci siano tre chef come Potì, Leveillè e Berton che collaborano con ALMA da diverso tempo come visiting professor, giurie e con i loro ristoranti come sedi di stage".

Pubblicato in Food
Venerdì, 09 Novembre 2018 13:57

Michelin svela i nomi dei ristoranti Bib Gourmand

In anteprima sul lancio della 64a edizione della Guida Michelin Italia, che si terrà a Parma il 16 novembre, Michelin svela i nomi dei ristoranti Bib Gourmand.

Di Chiara Marando –

09 Novembre 2018 -

La Guida Michelin, che verrà presentata a Parma il 16 novembre prossimo, lancia un’anteprima e svela i nomi dei ristoranti con i Bib Gourmand, la faccia sorridente dell’Omino Michelin che indica quelle realtà segnalate in quanto proposte di una piacevole esperienza gastronomica, con un menu completo a meno di 32 € (35 € nelle città capoluogo e nelle località turistiche importanti). 

Nell’edizione 2019 della “Rossa” sono 21 i nuovi Bib Gourmand, per un totale di 257 ristoranti.  E proprio in occasione della conferenza di presentazione, a uno tra questi verrà consegnato un premio speciale. 

Non solo simbolo grafico, ma vera e propria icona di qualità che quest’anno festeggia i suoi 120 anni con un riconoscimento speciale: lo scorso 1° ottobre, a Times Square, New York, è stato eletto “Icona del Millennio” da Advertising Week, leader globale USA nel campo degli eventi per i professionisti di marketing, brand, advertising e technology.

“Il rapporto qualità-prezzo è certamente un elemento importantissimo di selezione, ma lo è ancora di più la passione per la tavola che si respira nei ristoranti Bib Gourmand, in cui si gustano ricette spesso tradizionali, proposte fedelmente, completamente rivisitate o con leggere personalizzazioni. Sono ristoranti in cui anche la selezione di vini denota grande attenzione verso i produttori che maggiormente valorizzano la cucina dello chef, creando un momento di piacere davvero unico e a buon prezzo!”

Sergio Lovrinovich, Direttore della Guida MICHELIN Italia

Queste le regioni con più Bib Gourmand:

Emilia Romagna 33

Piemonte 29

Lombardia 28

Toscana 27

Veneto 24

Ed ecco la novità nel Parmense: la Trattoria Ceriati, a Salsomaggiore Terme, dove la giovane titolare propone gustosi piatti locali, quali il guancialino di vitello brasato, e piacevoli incursioni nella cucina piacentina o mantovana, con i pisarei e la sbrisolona.

Pubblicato in Food
Lunedì, 05 Novembre 2018 18:26

Garganelli Pastificio Andalini con salmone e noci

Vi consigliamo una ricetta facile e gustosa: Garganelli all'uovo Pastificio Andalini con salmone e noci.

05 Novembre 2018 -

Gli ingredienti giusti, anche se semplici, possono essere il passepartout per preparare un primo piatto gustoso, veloce e di sicuro successo. Nella ricetta che vogliamo consigliare è la pasta ad essere protagonista con un formato piacevole, in grado di catturare il condimento prendendo ancora più sapore: Garganelli all’uovo Pastificio Andalini con noci e salmone.

garganelli_andalini.jpg

Ingredienti per 4 persone:

320 g Garganelli all’uovo Pastificio Andalini

200g di Salmone fresco o affumicato

80 ml di panna da cucina

100 g di noci

Sale e pepe q.b

Preparazione:

Portate a ebollizione una pentola di acqua salata. Nel frattempo, mettete la panna in una padella antiaderente e diluitela con qualche cucchiaio di acqua di cottura; fate cuocere fino a quando il composto sarà diventato cremoso, ma rimanendo fluido, quindi unite il salmone tagliato a pezzetti. Aggiustate di sale e pepe e fate insaporire il tutto per qualche qualche minuto.

Buttate la pasta nell’acqua bollette e attendete il tempo indicato sulla confezione. E’ preferibile scolare la pasta 2 minuti prima per terminare la cottura in padella così da amalgamarla con il condimento.

Infine, aggiungete le noci spezzettadole e continuate a mescolare.

Servite con un filo di olio EVO a crudo.

garganelli_uovo_andalini_2.jpg

Pubblicato in Food