Sabato, 01 Agosto 2020 06:15

CBD rimedio contro il dolore

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La Cannabis sta vincendo i pregiudizi, mostrando importanti benefici contro le infiammazioni e il dolore

Sono sempre di più le persone che si rivolgono ai rimedi naturali e agli integratori, per trovare soluzioni a problemi di salute di vario tipo. Cresce la consapevolezza del benessere fisico e psichico, dell'importanza di mantenere un buon equilibrio tra il corpo e la mente per combattere i malanni.

Il numero di questi consumatori che ricorre a trattamenti alternativi ai prodotti di sintesi chimica per sconfiggere il dolore è in costante crescita, anche grazie alla facilità di accesso alle informazioni e al progredire delle scoperte. Una delle sostanze più spesso richieste è il CBD, su cui la ricerca è seriamente impegnata.

La sigla CBD identifica uno dei più importanti principi attivi presenti nelle piante di canapa. Il Cannabidiolo, il CBD per l'appunto, fa parte delle centinaia di metaboliti che sono rinvenibili per natura nella pianta, in special modo nella varietà botanica della Cannabis Sativa. Per migliaia di anni la canapa è stata usata solo per le sue robuste fibre da impiegare in tessuti e cordame (quella che oggi viene definita come "canapa industriale"), ma guardata con un forte pregiudizio per eventuali altre applicazioni.

Il tutto è cambiato negli ultimi decenni, con la comunità scientifica internazionale che ha cominciato sempre più spesso ad investigare sulle possibili virtù della canapa per scopi terapeutici. Ecco che i pregiudizi hanno perso terreno, con il susseguirsi degli studi favorevoli alla Cannabis.

Da qui la doverosa evoluzione normativa, che ha portato anche in Italia una serie di norme sull'uso della Cannabis per usi terapeutici, benché siano ancora molti i punti controversi anche in rapporto alle leggi internazionali. Da una parte ci sono i farmaci erogati dal servizio sanitario nazionale dietro prescrizione medica, dall'altra troviamo i grow shop che offrono un'ampia varietà di prodotti a basso tenore di principio attivo (la cosiddetta "Cannabis light").

Molti studi israeliani e degli Stati Uniti (leggi l'articolo su Hemppedia) hanno rivelato l'utilità del CBD anche per il trattamento del dolore cronico, cioè uno stato doloroso percepito convenzionalmente per più di 12 settimane. Le cause possono essere un evento traumatico oppure patologie anche invalidanti, come la diffusa fibromialgia, malattie neurologiche degenerative che fanno sorgere forti spasmi muscolari e dolore (questo è il caso della sclerosi multipla) e l’epilessia.

La capacità di alleviare, se non azzerare, il dolore è legata al potere del CBD di ridurre le infiammazioni e i livelli di stress. Infatti, il dolore dipende da una particolare reazione generata dal sistema nervoso centrale, che attiva dei processi ben precisi di trasmissione dei segnali dolorosi tramite neurotrasmettitori, come reazione ad uno stato infiammatorio.

La condizione può essere più o meno severa e più o meno localizzata, per questo in commercio la gamma di prodotti è ampia, cristalli, olio di CBD, creme ed anche prodotti dedicati alla cura degli animali domestici. Non mancano le applicazioni nel campo della cosmesi, per via delle proprietà del CBD di frenare l'invecchiamento all'interno di una corretta cura della pelle.

 (Foto: jarmoluk / Pixabay)