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Martedì, 13 Agosto 2019 14:57

A Baggiovara un percorso assistenziale per gli anziani con rottura del femore In evidenza

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Sono circa 500 gli anziani modenesi che ogni anno vengono operati per la rottura del femore. Il nuovo protocollo multidisciplinare, attivo da maggio, prevede un percorso dall’intervento precoce alla riabilitazione, per prevenire la perdita dell’autosufficienza e mortalità.

di Manuela Fiorini Modena 13 agosto 2019 - La rottura del femore è molto frequente negli anziani. Sono infatti 500 i pazienti modenesi che vengono operati ogni anno, ma spesso la patologia si associa a complicanze motivate dall’età avanzata e dal quadro clinico della persona, quali la perdita dell’autosufficienza e un rischio più elevato di mortalità.

Per i pazienti anziani che presentano rottura del femore, dallo scorso mese di maggio è attivo un nuovo percorso dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena che vede come punto di riferimento la Geriatria dell’Ospedale di Baggiovara, diretta dal Professor Marco Bertolotti, che è stata potenziata con 10 posti letto dedicati all’Ortogeriatria, cioè la branca della Geriatria che si occupa del paziente anziano con frattura di femore, e 19 per la Riabilitazione Ortogeriatrica.

Secondo il modello precedente, il paziente con frattura del femore veniva prima ricoverato in Ortopedia, dove veniva operato entro 48 ore, e solo in un secondo momento, se ritenuto necessario, veniva trasferito in Ortogeriatria. Grazie al nuovo protocollo, condiviso negli ospedali di Baggiovara e Policlinico, invece, il paziente viene subito ricoverato il Oretogeriatria, dove viene gestito nella fase pre e post operatoria, fino al trasferimento in riabilitazione e alle dimissioni. Il tutto sotto la gestione di un geriatra, che si occupa di tutti gli aspetti della degenza, dalla fase acuta a quella riabilitativa, garantendo una continuità assistenziale a pazienti che spesso necessitano di attenzione particolare per la presenza di altre patologie, evitando così complicanze legate al ricovero.


Oltre alla Geriatria, il progetto coinvolge anche l’Ortopedia dell’Ospedale Civile di Baggiovara, diretta dal dottor Pier Bruno Squarzina, che assicura il trattamento chirurgico precoce, la gestione delle problematiche perioperatorie e il ricovero anche nelle ore notturne e nelle giornate festive. Fondamentale anche il ruolo della Medicina Riabilitativa e il supporto di altre unità operative come l’Anestesia e il Pronto Soccorso.
A esse si associa il coinvolgimento delle strutture del Policlinico, con cui è fondamentale il coordinamento: l’Ortopedia, il Pronto Soccorso, le Anestesie e la Post Acuzie che garantisce il percorso successivo dei pazienti geriatrici. La Medicina a indirizzo Metabolico Nutrizionale dell’Ospedale Civile si alterna poi alla Geriatria nel fornire supporto e consulenza internistica.


“Si tratta di un progetto che coinvolge diverse discipline”, ha dichiarato il prof. Marco Bertolotti, “perché il paziente anziano per la sua complessità necessita di un approccio specialistico e multi-disciplinare per consentirne innanzitutto un trattamento chirurgico precoce, secondo le linee guida regionali e nazionali, e successivamente un percorso riabilitativo tempestivo che conduca a una piena guarigione priva di complicanze legate all’ospedalizzazione e limiti al massimo l’incidenza di disabilità. Non va inoltre trascurata la valenza scientifico-didattica di questo modello, che prevede la frequenza di medici in formazione specialistica in Geriatria e, grazie al contributo della Prof.ssa Chiara Mussi, docente di Geriatria, consente la raccolta di dati sperimentali interessanti che confermano la validità di questo modello, che ha ridotto in modo rilevante la percentuale di complicanze e la mortalità in questi pazienti”.

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