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Terremoto, rafforzato il percorso per il superamento del Map nel corso del 2015: già ridotti del 40% rispetto a quelli realizzati inizialmente. L'assessore regionale Palma Costi: "Conosciamo bene la situazione. Stiamo rispettando la tabella di marcia. Per le famiglie ancora ospitate in queste aree, si stanno individuando diverse soluzioni"

Bologna, 9 gennaio 2015 –

«Stiamo rafforzando così come concordato con i Comuni, il programma per superare i moduli abitativi provvisori. Per i nuclei che hanno già ripristinato l'abitazione il percorso per il rientro è già stato avviato ed in corso. Mentre per le situazioni più complesse si prevede il rientro a casa entro la fine 2015. Naturalmente, man mano che saranno liberati blocchi di Map si procederà al loro smontaggio. Ad esempio, a Mirandola già il prossimo febbraio è previsto lo smontaggio dei moduli dell'area PMAR del Quartiere 29 Maggio e parte del Quartiere Mazzone-Giolitti». Così l'assessore regionale alle Attività produttive e Ricostruzione post sisma Palma Costi in merito al percorso e tempi che porteranno al superamento dei prefabbricati modulari abitativi rimovibili PMAR, comunemente definiti Map, una delle misure di assistenza alla popolazione messe in campo dal Commissario sin dai primi momenti dopo il sisma.

Oggi i Moduli urbani occupati sono 485 map e vi abitano circa 1.500 persone: dopo il sisma del 20 e 29 maggio 2012 i moduli realizzati erano 757 distribuiti in 7 comuni (Cavezzo, Concordia, Mirandola, Novi, San Possidonio, San Felice nel modenese e Cento nel ferrarese), dove il sisma ha provocato i maggiori danni e la disponibilità di abitazioni era insufficiente a fronteggiare l'emergenza. I Moduli rurali progettati per far fronte alle esigenze di continuità delle attività produttive agricole sono distribuiti in 29 comuni e sono in totale 240 moduli, per 590 occupanti (lavoratori, imprenditori agricoli e familiari).

«Conosciamo bene le situazioni in essere nei diversi territoti. Siamo i primi, con i Comuni interessati a superarli consapevoli che sono soluzioni transitorie. I numeri – aggiunge l'assessore Costi - variano settimanalmente, grazie al costante impegno degli uffici comunali che ricercano altre soluzioni abitative per questi nuclei. Al momento è stato svuotato il 40% dei PMAR. Nel rispetto della tabella di marcia, che prevede che entro il 2015 vengano smantellati. Per le famiglie ancora ospitate in queste aree, si stanno individuando diverse soluzioni: dall'assegnazione di un alloggio pubblico appena finiti i lavori di ripristino dell'agibilità poiché gravemente compromessi con il sisma, all'individuazione di un alloggio di proprietà privata disponibile per l'affitto, per il periodo necessario al rientro nella abitazione danneggiata abitata alla data del sisma».

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

Lunedì, 05 Gennaio 2015 12:18

Modena - Scossa sismica nella Bassa

Scossa sismica di magnitudo 2.7 nella Bassa modenese registrata questa mattina dall'INGV poco dopo le nove -

Modena, 5 gennaio 2015 -

Scossa di terremoto di magnitudo 2.7 è stata avvertita questa mattina, alle ore 09:08. Il terremoto è stato localizzato dalla Rete Sismica Nazionale dell'INGV nella Bassa modenese con profondità di 2.7 km. La zona interessata è quella fra i comuni di Finale Emilia (Modena) e Sermide (Mantova). La scossa è stata avvertita dalla popolazione ma non si segnalano danni. Nella stessa zona era già stata registrata una scossa sismica alle 9 del mattino di Capodanno, di magnitudo 2.5.

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La Giunta regionale ha approvato quattro delibere di proroga degli interventi che erano in scadenza alla fine di quest'anno. Le misure riguardano l'esenzione dal pagamento del ticket per visite ed esami specialistici e per l'assistenza farmaceutica, tutti prorogati dal 1° gennaio fino al 30 aprile.

Parma, 03 gennaio 2015 --
Sono state prorogate a fine aprile 2015 tutte le misure regionali a sostegno dei lavoratori colpiti dalla crisi economica e delle popolazioni interessate dal sisma e dalle alluvioni nel modenese e nelle zone di Parma e Piacenza.
La Giunta regionale ha approvato quattro delibere di proroga degli interventi che erano in scadenza alla fine di quest'anno. Le misure riguardano l'esenzione dal pagamento del ticket per visite ed esami specialistici e per l'assistenza farmaceutica, tutti prorogati dal 1° gennaio fino al 30 aprile.
Le misure anticrisi, in vigore dal 2009, all'inizio della crisi economica, sono giunte al 6° anno consecutivo. L'esenzione dal ticket riguarda i lavoratori che hanno perso il lavoro, sono in cassa integrazione, in mobilità o con contratto di solidarietà e comprende i famigliari a carico. Alle famiglie emiliano-romagnole in situazioni di estremo disagio sociale individuate o in carico ai Servizi sociali dei Comuni è garantita la distribuzione gratuita dei farmaci di fascia C, ossia i farmaci distribuiti direttamente dalle farmacie delle stesse Aziende sanitarie.

Il provvedimento a favore delle popolazioni colpite dal sisma del 2012 prevede il diritto all'esenzione dal ticket rispetto alle prestazioni specialistiche ambulatoriali, compresa l'assistenza termale, e il diritto all'assistenza farmaceutica. Il diritto all'esenzione riguarda le persone che abitano nei comuni colpiti dal sisma e hanno un'abitazione, uno studio professionale o un'azienda con dichiarazione di inagibilità e i parenti di primo grado di persona deceduta per il terremoto.
Le esenzioni per le visite e gli esami e per i farmaci in distribuzione diretta da parte dell'Azienda Usl sono inoltre a favore dei residenti nella Bassa modenese colpiti nel gennaio del 2014 dall'esondazione del fiume Secchia : le persone residenti nei comuni di Bastiglia e Bomporto, particolarmente colpiti dall'alluvione; per i comuni di Camposanto, Finale Emilia, Medolla, Modena (le frazioni di Albareto, La Rocca, Navicello, San Matteo), San Felice sul Panaro e San Prospero solo i cittadini che hanno ricevuto dall'Azienda Usl una specifica comunicazione con la quale è riconosciuto il diritto all'esenzione.

Hanno diritto alle esenzioni per viste, esami e farmaci anche i residenti in alcuni quartieri della città di Parma e neicomuni parmensi e piacentini colpiti dalle inondazioni di ottobre. La misura è a favore dei residenti in strada Farnese e nei quartieri Montanara e in parte del Molinetto del Comune di Parma (sul sito dell'Azienda Usl di Parma è disponibile l'elenco delle vie cittadine interessate), e dei residenti nei comuni parmensi di Bedonia, Berceto, Calestano, Collecchio, Colorno, Compiano, Corniglio, Felino, Fornovo di Taro, Langhirano, Lesignano de' Bagni, Monchio delle Corti, Montechiarugolo, Palanzano, Sala Baganza, Terenzo, Tizzano val Parma, Torrile e Traversetolo. Inoltre, beneficiano del provvedimento anche i residenti nei Comuni piacentini di Bettola, Cerignale, Coli, Corte Brugnatella, Farini, Ferriere e Ottone.

L'impegno economico della Regione, per il mancato introito del ticket nei prossimi quattro mesi, è pari a circa 1 milione di euro (966.663 euro).
Per informazioni è possibile chiamare il numero verde gratuito del Servizio sanitario regionale 800 033 033 attivo nei giorni feriali dalle 8,30 alle 17,30 e il sabato e i prefestivi dalle 8,30 alle 13,30.

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3,4 milioni di euro il costo complessivo dei quali il 60% dalla Regione.

Modena, 02 gennaio 2015 ----
Avevano dovuto abbandonare le loro case a seguito del terremoto. 20 famiglie di Camposanto, socie di UNICAPI, possono finalmente tornare nella loro casa. Il 13 dicembre infatti Unicapi gli ha riconsegnato gli alloggi a tempo di record e con notevoli migliorie.
"Siamo riusciti in 7 mesi a ricostruire 20 appartamenti distrutti dal terremoto, sottolinea Antonio Finelli presidente cooperativa Unicapi di Modena, e siamo orgogliosi di questo. Dobbiamo ringraziare i nostri tecnici e le imprese".
3, 4 milioni di euro il costo complessivo dei quali il 60% provenienti dalla Regione.

(Segui il Video allegato)

Sisma, imprese agricole: spostato al 28 febbraio termine per contributi per la ricostruzione

Bologna – E' stata spostata al 28 febbraio 2015 la scadenza per la presentazione delle domande per gli aiuti economici per la ricostruzione delle aziende agricole danneggiate dal sisma del 2012.

Il termine per la richiesta di contributo, precedentemente fissato al prossimo 31 dicembre, è stato posticipato con l'ordinanza n. 81 firmata dal commissario delegato alla ricostruzione Alfredo Bertelli, al fine di consentire la conclusione dell'istruttoria da parte della Commissione europea sulla richiesta di modifica del regime di aiuto di Stato alle imprese agricole per allinearne le condizioni di accesso per la ricostruzione ed in particolare i termini di pagamento a quelli delle altre imprese non agricole.

Regione Emilia Romagna - Bologna 5 dicembre 2014

Venerdì, 12 Dicembre 2014 10:02

Modena - Scossa di terremoto nella Bassa

Scossa sismica di magnitudo 3.2 nel modenese fra i comuni di Mirandola, Medolla, Camposanto e San Felice sul Panaro -

Modena, 12 dicembre 2014 -

Un terremoto di magnitudo 3.2 è stato avvertito questa mattina, un minuto dopo le otto. Ad essere colpita, di nuovo, la zona del modenese del sisma del 2012. Il terremoto è stato localizzato dalla Rete Sismica Nazionale dell'INGV nel distretto sismico Pianura padana emiliana, con profondità di 2.5 km ed epicentro fra i comuni di Mirandola, Medolla, Camposanto e San Felice sul Panaro - come riportato sul sito INGV. Non si segnalano danni a cose o persone. 

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A ospitare la convention della Confederazione dell'artigianato e della piccola e media impresa un capannone della Ptl, ricostruito dopo il sisma del 2012. Presenti i Ministri del Lavoro Giuliano Poletti e dell'Ambiente Gian Luca Galletti. Orlando e Boschi danno forfait per impegni a Roma. Interviene anche il neo governatore dell'Emilia Romagna Stefano Bonaccini.

di Manuela Fiorini - Mirandola (MO) 29 Novembre 2014 --

La Bassa modenese che si rialza e ce la fa dopo il sisma del 2012 viene ancora presa come esempio dell'Italia che vorremmo. Ieri mattina, infatti, a Mirandola, è stato un capannone della Ptl, uno stabilimento metalmeccanico ricostruito a tempo di record dopo il terremoto a ospitare l'Assemblea Nazionale della CNA, la Confederazione degli artigiani e delle piccole e medie imprese (PMI). Simbolico il luogo, simbolico il titolo dato alla convention, Nel cuore dell'impresa – Capitale Umano, per sottolineare l'importanza dei lavoratori, delle persone nella ripresa di un'Italia che ancora arranca dopo sette anni di crisi, ma che ha voglia di ripartire.

Lo stesso Stefano Bonaccini, neo eletto Presidente della Regione Emilia Romagna, ha voluto essere presente. "Nei prossimi due anni - ha detto nel suo intervento – saranno investiti due miliardi e mezzo di fondi europei per creare occupazione e sostenere le piccole e medie imprese, con il fine di diventare più competitive in Europa e nel mondo anche attraverso forme di aggregazione".
"Se il Governo taglia l'Irap – ha aggiunto- fa una buona cosa. Non bisogna aumentare le tasse e, nello stesso tempo, abolire quella più odiosa: la burocrazia. Nei prossimi anni non dovrò fare nuove leggi, ma dovrò abolirne e accorparne, eliminare gli enti inutili". Ai Comuni della Bassa terremotata promette, poi, di "velocizzare la ricostruzione, richiedendo al Governo vantaggi fiscali come nelle zone franche urbane".

E' poi il turno di Daniele Vaccarino, presidente nazionale di CNA. Contro la crisi, auspica più eticità, meno particolarismi e "uno Stato che funzioni, classi dirigenti competenti e responsabili, cura del territorio, investimenti in scuola e ricerca, soluzioni radicali a problemi endemici: divari territoriali, criminalità organizzata, corruzione e illegalità diffusa".
Secondo Vaccarino,occorre rinnovare anche il rapporto tra politica e forze sociali e superare le criticità dell'attuale assetto dei rapporti tra Stato e Regioni. Nel mirino anche la giustizia lenta, "che compromette la propensione all'investimento, all'allargamento dei mercati, alla crescita dimensionale delle imprese e distorce il mercato del credito".
E' critico anche nei confronti del SISTRI, il Sistema di Controllo della tracciabilità dei rifiuti, che definisce "inutilmente complesso, ingestibile e opaco, nato senza tenere conto le caratteristiche delle imprese che avrebbero dovuto utilizzarlo". Non si risparmia una critica anche nei confronti delle banche che "danno sempre meno credito nonostante i finanziamenti della BCE e l'abbondante liquidità". E' necessario "limitare l'adozione di norme sempre più stringenti per l'esercizio del credito che finiscono per penalizzare l'economia reale. Perché senza credito non c'è né ripresa né impresa".
Non può mancare una stoccata al fisco che soffoca le aziende. "La sua riduzione deve diventare una priorità assoluta dell'azione di Governo"- dice. E sul jobs act, si esprime a favore del contratto unico a tutele crescenti, che " può contribuire a semplificare l'attuale quadro normativo in materia di tipologie contrattuali. Bisogna però scongiurare il rischio che si introducano nelle imprese con meno di 15 dipendenti oneri nuovi e difficilmente sostenibili". Spezza poi una lancia a favore del contratto di apprendistato, "cerniera tra scuola e lavoro", che va mantenuto e incentivato per creare professionalità.

Segue la tavola rotonda a cui prendono parte, oltre a Vaccarini, il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Giuliano Poletti e il Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio Gian Luca Galletti.
Poletti parla della necessità di un cambiamento profondo in un paese che in sette anni ha visto chiudere migliaia di imprese e la perdita di altrettanti posti di lavoro, "che significa anche perdita del tessuto sociale e del rapporto con il territorio che avevano quelle aziende". Afferma che si sta lavorando sulla decontribuzione dei neoassunti per i contratti a tempo indeterminato e sull'introduzione del contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti.
"In questo modo- afferma il Ministro – per le imprese sarà più facile scegliere questo tipo di contratto. Perché finora è valsa la regola della doppia coscienza. Il contratto a tempo indeterminato viene visto come l'ideale, ma poi si ricorre a quelli a tempo determinato, ai co.co.pro".

Parla di semplificazione anche Gian Luca Galletti, "perché la non chiarezza sulle regole ambientali condiziona le imprese" . E spiega come il problema del dissesto idrogeologico, sia stato messo in primo piano dal Governo fin dal primo Consiglio dei Ministri. "Oggi, ci sono 1600 cantieri aperti per arginare il fenomeno. E' stato varato un piano nazionale che prevede l'impiego di 7 miliardi di euro in sette anni. Non sarà più concesso alcun condono e saranno effettuate le demolizioni finora bloccate per mancanza di fondi" . Novità anche per quanto riguarda il SISTRI: sarà emesso un nuovo bando di gara entro il 30 giugno 2015 per la sostituzione del vecchio sistema.
(foto di Claudio Vincenzi)

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La società sportiva Artistic Skating la Torre di Finale Emilia denuncia la mancata possibilità di continuare uno sport storico e amato come il pattinaggio artistico a rotelle -

Modena, 17 settembre 2014 -

"Uno sport storico rischia di sparire per sempre" queste le parole amareggiate di Elena Garutti, Presidente della società sportiva Artistic Skating la Torre di Finale Emilia. "Anche l'ultima palestra in cui risiedevano speranze, è risultata non idonea per praticare uno sport da sempre amato e diffuso come quello del pattinaggio artistico a rotelle".
"Una storia di discriminazione e pregiudizio", la definisce la società sportiva, che si trova nella situazione di non avere più uno spazio idoneo di cui disporre per allenarsi.

La tradizione finalese dei pattinatori ha memoria storica. Il pattinaggio a Finale è sempre stato il fiore all'occhiello del paese, culla di innumerevoli campionati e di tantissimi campioni anche a livello mondiale. Da fine anni 70 infatti, è nata a Finale una società di pattinaggio artistico, che è rimasta in piena attività con affiliazione a UISP fino al 20 maggio 2012, data infausta per il territorio a causa del terremoto. E proprio da quella data, che ha reso inagibile tutte le palestre di Finale, la società è rinata con il nome di "Artistic Skating la Torre", in onore del simbolo di Finale, la torre dell'orologio crollata con il sisma. Dopo un periodo presso una piccola palestra privata, che oggi non potrà più accoglierli, la società rischia di chiudere per sempre perché non dispone di una palestra. Tutte le strutture sorte a Finale dopo il terremoto che possono ospitare diverse attività sportive, non sono però idonee per questo sport.

"Rendere pattinabile una palestra non significa dover applicare un fondo speciale oppure utilizzare materiali particolarmente costosi - spiega la società - sarebbe stato sufficiente posare parquet, cemento levigato o una resina dura, che non avrebbe in alcun modo ostacolato gli altri sport, ma avrebbe dato all' Artistic skating la possibilità di allenarsi e di continuare la propria attività."
"Più volte - denuncia la società - è stata presentata e protocollata presso gli uffici del Comune di Finale Emilia la richiesta di ore per gli allenamenti, nelle palestre in costruzione; allegata ad una relazione redatta dal CONI in cui tecnici autorevoli attestano che l'utilizzo dei pattini non danneggia in alcun modo le superfici." Queste le parole di chi da quarant'anni porta avanti la tradizione del pattinaggio a Finale Emilia e non vuole rassegnarsi all'idea che questo sport non possa più essere praticato.

"Ci siamo informati - afferma la società - e non è possibile utilizzare fondi pubblici post terremoto per ricostruire una struttura capace di accogliere un solo sport: essa per legge deve essere strutturata utile a tutti gli sport presenti sul territorio. L'esclusione, di anche un solo sport nel progetto di ricostruzione, è sinonimo di scarsa serietà."

Purtroppo ora l'unica possibilità per l' Artistic Skating la Torre è aspettare la nuova struttura che sorgerà a Finale fra due anni, ma intanto uno sport storico e amato rischia di cessare senza alcuna giustificazione plausibile. "Il sindaco e l'assessore allo sport ci stanno aiutando ad individuare una possibile soluzione" afferma la Presidente della società rimarcando il fatto che spostarsi da Finale sarebbe un problema per le giovani allieve perlopiù minorenni.

"Il Sindaco ha promesso che, con un milione ed ottocento mila euro ottenuti da fondi post terremoto per la ricostruzione, è in programma la costruzione di una nuova struttura che accoglierà tanti sport e che andrà in sostituzione alle vecchie palestre del centro sportivo abbattute dopo il sisma." - afferma speranzosa la società, ma da qui a due anni - tempo previsto per la realizzazione del progetto - se non si trovano soluzioni il rischio è che cessi di esistere, senza rispetto verso tulle le famiglie e gli atleti che hanno fatto del pattinaggio il loro sport.

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La situazione nei Comuni colpiti dal sisma, Confesercenti: "Strada in salita per pmi dei centri storici su cui pesano crisi e lenta ricostruzione" -

Modena, 9 settembre 2014 -

L'Associazione, rileva ancora troppe 'lungaggini burocratiche' tra l'emissione della cambiale Errani e l'effettivo avvio dei lavori. "Il nuovo commissario s'impegni per agevolare le procedure d'intervento".

"C'è un qualche segnale positivo, c'è la forza di chi non si arrende, c'è la volontà di andare avanti. Ma rimane in salita la strada per le imprese. E la situazione nei settori del commercio, dei servizi e tra i pubblici esercizi continua a destare non poca preoccupazione". Laconico il commento di Confesercenti Area nord in riferimento alle zone e ai comuni colpiti dal sisma. Gli sforzi degli imprenditori sono tanti, ma per il raggiungimento della normalità, c'è ancora tanto da fare.

Lo snaturamento dell'offerta commerciale – in particolare nei centri storici - a causa del terremoto, la nascita obbligata di poli temporanei raggruppanti negozi e attività (spesso distanti dal centro), assieme ad una già di per se pesante situazione generale di perdita del potere di acquisto delle famiglie, ha molto affievolito la capacità' attrattiva nei confronti dei consumatori, locali e non, fonte di importante sostegno, oltre che lavoro, per i settore del terziario. "In questi ultimi mesi – evidenzia l'Associazione imprenditoriale – è emerso che la ricostruzione del patrimonio immobiliare privato nel cuore dei comuni colpiti ha ripreso un po' vigore. Anche se rimangono ancora troppe lungaggini burocratiche tra l'emissione della 'Cambiale Errani' e l'effettiva partenza dei cantieri".

"La ricostruzione non solo è fondamentale, ma indispensabile – tiene a precisare Confesercenti - Il suo prolungarsi o in certi casi continuo rimando potrebbe significare la perdita definitiva dei residenti, con ricadute estremamente negative sull'intero tessuto dei negozi che tra mille difficoltà hanno deciso di rimanere o di rientrare, dopo un necessario periodo di delocalizzazione, in centro storico. È quindi alla luce di ciò che riteniamo sia indispensabile che il nuovo Commissario straordinario si impegni ad intervenire sulle procedure di agevolazione delle pratiche di intervento al fine di velocizzare la ricostruzione".

"Occorre inoltre a nostro avviso, che le singole Amministrazioni comunali si attivino il più possibile, anche utilizzando strumenti economici di sostegno, affinché il processo di ricollocazione nei centri storici delle imprese delocalizzate continui. Mentre auspichiamo un impegno maggiore nei confronti dell'attuazione di una fiscalità di vantaggio finalizzata al sostegno delle pmi costrette ad affrontare questa difficilissimo periodo di crisi e di ricostruzione della rete commerciale", conclude Confesercenti.

(Fonte: ufficio stampa Confesercenti Modena)

Un'indagine per comprendere quali siano gli effetti del terremoto sulla salute dei cittadini. Permetterà di studiare gli effetti sul medio lungo periodo e d'introdurre, ove necessario, dei correttivi rispetto alle scelte assistenziali. L'indagine interesserà 1500 cittadini.

Modena, 25 agosto 2014 -

"Un progetto dalle caratteristiche innovative che aiuterà a misurare in modo puntuale e su solide basi statistiche quali siano gli effetti sulla salute del terremoto, nel medio lungo periodo. Questo ci permetterà di introdurre, ove necessario, dei correttivi rispetto alle scelte assistenziali e di dare un contributo alla ricerca in questo campo." Sono le parole di Giuliano Carrozzi del Servizio di Epidemiologia e Comunicazione del rischio del Dipartimento di Sanità Pubblica dell'AUSL di Modena, coordinatore scientifico del progetto di ricerca "ISTMO: Impatto sulla Salute del Terremoto in Provincia di Modena" che ha preso il via in queste settimane. Obiettivo della ricerca è indagare, a distanza di oltre 2 anni, gli esiti persistenti sulla salute delle persone residenti nei comuni interessati dagli eventi sismici nel 2012. Molteplici i fattori che saranno approfonditi: si andrà a monitorare lo stato di salute percepito, fisico e psicologico, la presenza di sintomi depressivi, la sedentarietà, il consumo di tabacco e alcol.

L'elemento che rende fortemente innovativa la ricerca sta nel fatto che l'indagine sarà effettuata coinvolgendo un campione di popolazione rispetto alla quale si è già in possesso di una serie di dati analoghi e quindi confrontabili. In Emilia-Romagna, infatti, dal 2007 è attivo il Progetto PASSI, Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia, un sistema di monitoraggio della salute della popolazione adulta che stima la frequenza e l'evoluzione dei fattori di rischio per la salute legati ai comportamenti individuali e la diffusione delle misure di prevenzione. Nel periodo compreso tra il 2007 e il 2013 in provincia di Modena, sono state realizzate ben 4.600 interviste (in Emilia-Romagna oltre 23.300 e oltre 250mila a livello nazionale).

"Siamo perciò in una situazione che permette di fare un confronto rigoroso e comprendere quali siano le effettive variazioni registrate. Sino a oggi, almeno in Italia, non esistono studi di questo tipo. Di norma le indagini svolte si concentrano sugli effetti di breve periodo, senza avere la possibilità di effettuare un confronto davvero attendibile con la situazione preesistente. L'unico studio paragonabile riguarda il terremoto dell'Aquila dal quale è emerso l'aumento della sedentarietà e dei sintomi depressivi, mentre nessuna differenza significativa rispetto al consumo di alcol e tabacco" aggiunge Carrozzi.

I criteri scientifici sono stati definiti da un gruppo di lavoro che coinvolge esperti dell'Azienda Usl, specialisti dell'Agenzia sanitaria e sociale della Regione Emilia-Romagna, dell'Istituto Superiore di Sanità e Medici di medicina generale. Sul piano operativo, attingendo dagli elenchi dell'anagrafe sanitaria, sarà dapprima individuato un campione di 1.500 cittadini, con età compresa tra i 18 e 69 anni, che il 20 maggio 2012 risultavano residenti nei comuni della provincia colpiti dal sisma. Successivamente i cittadini scelti saranno avvisati con una lettera informativa e quindi contattati da personale specificamente formato per un'intervista telefonica con il questionario "PASSI/ESTE", che in gran parte proporrà le domande già previste nel progetto PASSI. Per il buon esito della ricerca, centrale è il ruolo dei Medici di Medicina Generale i quali, dopo avere fornito preziosi consigli sull'impostazione dell'indagine, svolgeranno un'azione altrettanto importante per far conoscere l'iniziativa. Si prevede che i risultati saranno messi a disposizione della comunità dalla seconda metà del 2015.

Il contesto nell'ambito del quale si inserisce il progetto di ricerca

Nel maggio 2012, l'Emilia-Romagna è stata colpita da diverse sequenze sismiche. La provincia di Modena è quella che ha subito i maggiori effetti sia in termini di vittime (17 decessi, di cui 13 in ambito lavorativo a seguito dei crolli di fabbricati industriali), popolazione esposta (circa 230.000 persone), danni alle strutture produttive e alle abitazioni (31.000 abitazioni inagibili).

Si stima che in Emilia-Romagna nelle zone del cratere circa 406.000 persone siano state esposte al sisma, di queste più di 45.000, hanno dovuto lasciare le loro abitazioni a causa dei danni subiti, anche solo temporaneamente. Nei giorni immediatamente successivi agli eventi, oltre 16.000 persone sono state direttamente assistite oppure ospitate in campi tenda o altre strutture di emergenza. Sono stati allestiti 36 campi, di cui 29 in provincia di Modena e 53 strutture al coperto. I campi sono stati chiusi a fine ottobre 2012. Nella provincia di Modena circa 1.500/2.000 anziani, fragili e non, hanno avuto bisogno di una ricollocazione rispetto alle loro abitazioni o alle strutture residenziali. Una grande percentuale di essi non era nota ai Servizi sociali o sanitari. Secondo i dati regionali, più di 1.400 anziani fragili furono trasferiti dalle loro abitazioni in strutture di accoglienza e più di 400 anziani con disabilità, già inseriti in strutture assistenziali sono stati trasferiti in altre realtà, anche al di fuori della Regione Emilia-Romagna.

(Fonte: ufficio stampa Ausl MO)