Visualizza articoli per tag: povertà

Chi si rivolge alla Caritas ha bisogno di risposte concrete.

Pubblicato in Costume e Società Parma

Vignali: “Momento drammatico per molti. Nessuno resti indietro”. Frà Michele: “Forte aumento degli accessi alla mensa: quasi 160 al giorno”.

Pubblicato in Politica Parma

Il Photolux, World Press Photo, Exhibition 2023, dal 25 novembre al 17 dicembre, allestito presso il Palazzo Ducale di Lucca, costituisce un appuntamento imperdibile non solo per gli appassionati del settore, ma anche per tutti coloro che vogliano rimanere informati rispetto alle trasformazioni politiche, antropologiche, sociali e culturali della nostra realtà.

Pubblicato in Dove andiamo? Emilia

No, tutto sbagliato, quindi si va allo sciopero generale. Al sindacato e al PD, che il 50% della produzione di autoveicoli sia sparito dal territorio nazionale e che la Magneti Marelli vada a pampogne, non interessa. 

Pubblicato in Politica Emilia

Qualche giorno fa nel parco pubblico vicino a casa mia, a Reggio, ho notato una sorta di passeggino per bambini pieno di borse e roba e altre cose e copertine sulla panchina disposte in modo ordinato, pulito e composto.

Pubblicato in Economia Reggio Emilia

Carovita e famiglie allo stremo: il Comune di Parma metta in campo un forte “pacchetto anticrisi”. L'intervento di Pietro Vignali.

Pubblicato in Politica Parma

Continuano gli incontri con i cittadini del candidato sindaco Pietro Vignali e la presentazione del programma elettorale con le priorità che intende affrontare se sarà rieletto.

Pubblicato in Politica Parma

Di Coopservice  24 giugno 2020 - Il raggiungimento dell’obiettivo numero 2 dell’Agenda 2030 dell’ONU chiama in causa anche le nostre scelte di consumo

Povertà non solo per i disoccupati. A rischio anche il 12,2% dei lavoratori italiani. Un dato impressionante che oltrepassa la media dell'Unione europea, pari al 9,4% nel 2017

La crisi permanente che attanaglia l'Italia che riguarda in particolar modo le fasce più deboli della popolazione e che lo "Sportello dei Diritti", non ha mai smesso di denunciare, numeri alla mano, oggi trova una nuova conferma. In un rapporto dell'Istituto nazionale di statistica (Istat) è rilevato che nel Belpaese il 12,2% degli occupati è a rischio di povertà, un livello superiore alla media dell'Unione europea (9,4% nel 2017). Solo Grecia, Spagna, Lussemburgo e Romania hanno livelli più alti.

La crisi del 2008-2014, si legge nel report «ha reso ancora più diffuso il lavoro "povero"».

In particolare, sono a rischio di povertà il 18,6% dei lavoratori occupati part-time, il 20,9% degli occupati con al più il diploma di scuola media, il 22,5% di chi ha un contratto di lavoro a termine e il 32,8% dei cittadini stranieri.

Insomma, per Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", non sono solo i disoccupati a subìre le conseguenze della crisi permanente ma anche la fascia più ampia dei lavoratori. Ci auguriamo, quindi, che le misure avviate possano migliorare una situazione divenuta insostenibile per migliaia di famiglie.

(17 aprile 2019)

Pubblicato in Lavoro Emilia

Ricchezza e povertà: ventisei persone detengono tanto denaro quanto metà dell'umanità. La concentrazione della ricchezza è ulteriormente aumentata nel 2018. L'ONG Oxfam invita gli Stati a tassare maggiormente i ricchi

"Il crescente divario tra ricchi e poveri ostacola la lotta contro la povertà, danneggia l'economia e alimenta la rabbia globale", ha dichiarato in un comunicato stampa, Winnie Byanyima direttore esecutivo di Oxfam International, la confederazione internazionale di organizzazioni non profit che si dedicano alla riduzione della povertà globale, attraverso aiuti umanitari e progetti di sviluppo, citata in un comunicato stampa. I governi "devono assicurare che le multinazionali e i ricchi paghino la loro quota di tasse", ha aggiunto nella tradizionale relazione annuale di Oxfam sulle disuguaglianze globali che è stata pubblicata prima del World Economic Forum (WEF), che si tiene fino a venerdì prossimo a Davos.

Secondo i dati della ONG, la cui metodologia è basata sui dati pubblicati dalla rivista Forbes e dalla banca Credit Suisse, è contestata da alcuni economisti, 26 persone in questo momento storico hanno tanto denaro quanto 3.8 miliardi di altri cittadini più poveri del pianeta.

Nel 2017, erano 43. Per quanto riguarda l'uomo più ricco del mondo, Jeff Bezos, il fondatore di Amazon, la sua ricchezza ha raggiunto i 112 miliardi di dollari l'anno scorso. Ma, basti pensare che "il bilancio sanitario dell'Etiopia è pari all'1% della sua fortuna", afferma l'ONG. Complessivamente, la ricchezza mondiale dei miliardari è aumentata di 900 miliardi di dollari solo l'anno scorso, ad un tasso di 2,5 miliardi di dollari al giorno, mentre quella della metà più povera della popolazione mondiale del pianeta è scesa dell'11%. Il numero di miliardari è raddoppiato dall'inizio della crisi finanziaria del 2008, secondo Oxfam, che ha sottolineato che "i ricchi non solo hanno una crescente ricchezza, ma anche i livelli di tassazione inferiori da decenni". "Se la tendenza fosse invertita, la maggior parte dei governi disporrebbe di risorse sufficienti per finanziare i servizi pubblici", ha affermato l'ONG che ritiene che "la ricchezza sia particolarmente sottovalutata".

Ha detto che su un dollaro di imposta sul reddito, solo quattro centesimi provengono dalla tassazione della ricchezza.

Per Oxfam, "il 10% dei più poveri, paga più tasse in proporzione al proprio reddito rispetto alla maggior parte ricchi". Questo rapporto è pubblicato in un momento in cui la tassazione delle maggiori fortune sta provocando un ampio dibattito in diversi paesi a partire dalla Francia, dove è nata e si è sviluppato il movimento dei "giubbotti gialli".

Negli Stati Uniti, la neodeputata democratica Alessandria Ocasio-Cortez, ha proposto d'innalzare le imposte del 70% ai più ricchi, ottenendo l'appoggio del premio Nobel per l'economia Paul Krugman. Sono dati incredibili che dovrebbero far riflettere chiunque, anche chi non si occupa d'economia, rileva Giovanni D'Agata presidente dello "Sportello dei Diritti" e che dovrebbero spingere i governanti ad ascoltare le spinte popolari mai sopite ad una riduzione del divario della ricchezza tra più ricchi e più poveri attraverso un nuovo modello d'imposizione fiscale che, solo per far riferimento alla Costituzione del nostro paese, dovrebbe veramente far riferimento al principio proporzionale della tassazione che non è stato forse mai completamente attuato.

(Nella foto una mensa per poveri in Italia)

(20 gennaio 2019)

Pubblicato in Economia Emilia
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