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Circa la consultazione di mercato avviata per il Romanini-Stuard, l’associazione “L’Oltretorrente rinasce” vuole manifestare le proprie perplessità per l’operato della Giunta Pizzarotti, che in 10 anni di amministrazione non è riuscita a trovare una soluzione per il rilancio di una struttura così importante per il nostro quartiere.

La buona gestione e la riqualificazione dei complessi pubblici è un’attività fondamentale per riportare decoro e sicurezza nella nostra zona. Ne abbiamo avuto prova con l’amministrazione Vignali, durante la quale sono stati realizzati i lavori di rifacimento di via Imbriani, via Costituente e via Bixio, una completa riqualificazione di Piazzale Corridoni, ma anche l’inaugurazione della nuova scuola Cocconi e il totale rinnovamento della scuola Parmigianino.

Questi interventi – insieme alla riqualificazione di tanti borghi, ai vigili di quartiere, al presidio fisso dei militari in Piazzale Picelli, unitamente a tante iniziative come la Pista del Ghiaccio e tante attività culturali nelle strade e nelle piazze – permisero all’Oltretorrente e a tutta la città di vivere in un contesto di decoro urbano e prosperità. Ma il totale disinteresse portato dall’amministrazione successiva ha fatto ripiombare il nostro quartiere nel baratro e la prova più evidente è rappresentata proprio dall’approssimazione e dal dilettantismo con cui è stata trattata la vicenda del Romanini-Stuard.

Nonostante le numerose segnalazioni che nel corso del tempo abbiamo inoltrato all’assessore Alinovi e al Sindaco stesso, non siamo mai stati coinvolti per un confronto sui problemi dei cittadini e delle famiglie. Questo è il segnale lampante del totale disinteresse delle Istituzioni nei confronti della nostra comunità, ormai abbandonata al degrado e all’insicurezza.

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Nella serata di venerdì 1 aprile, nella gremita sala conferenze "Leonardo Mussini" della Cittadella del Rugby  l’associazione “Parma è Sport” si è presentata ufficialmente alla città.

Ad aprire la serata è stato Pietro Vignali, già Sindaco di Parma, che ha tratteggiato il manifesto dell’associazione, spiegando come l’obbiettivo principale della  prossima amministrazione dovrà essere quello di “riportare Parma sul podio dello sport in cui si trovava nel 2011”.

Come certificato dal Sole 24 – ha dichiarato Vignali – nell’ultimo anno della mia amministrazione Parma era al 1° posto in Italia nella classifica delle città per lo sport. Primato che non ha mantenuto negli ultimi 10 anni, scivolando fino alla 41esima posizione. Quel risultato è stato frutto di un duro lavoro con investimenti nell’impiantistica sportiva come il nuovo stadio del Rugby, del Baseball, il centro polisportivo Campus e la Casa dello sport, oltre alle tante iniziative come i 330 eventi di Parma Capitale europea sport, il Festival dello sport e gli Stati generali dello sport

Ora per riportare Parma a quel livello – ha proseguito Vignali – occorre programmare un censimento degli impianti e delle aree abbandonate da destinare alla pratica sportiva, riqualificare e fare manutenzione degli impianti sportivi in concessione, promuovere la pratica sportiva all’aperto nei quartieri come antidoto al degrado e sostenere l’associazionismo sportivo e le società sportive dilettantistiche che svolgono un ruolo di agenzia educativa per i giovani al pari di scuola e famiglia. La cittadella – ha concluso Vignali – deve rimanere un grande polmone verde per gli sport individuali e il Palasport, per il quale sono stati persi 10 anni, va ripensato come spazio moderno per attività sportiva ed eventi”.

A seguire è intervenuto il presidente della nuova associazione Marco Osio, volto storico dello sport cittadino ed ex giocatore del Parma Calcio, che ha ribadito come l’associazione si occuperà di promuovere iniziative e progetti per lo sviluppo delle attività sportive locali.

Nella seconda parte dell’incontro è andata in scena la tavola rotonda “Cosa serve allo sport, cosa serve a Parma” a cui hanno partecipato  l’ex giocatore del Parma Calcio Alessandro Melli e il responsabile Aned Sport Emilia Romagna Luca Colli. A chiudere la serata l’intervento “E’ il futuro che pilota il presente” del dirigente sportivo Roberto Ghiretti, Ceo di SG PLUS.

L’incontro è stato moderato dal giornalista Carlo Chiesa.

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I presidenti delle associazioni Parma Futura Pablo e Parma Nuovo Futuro hanno presentato un esposto al “Dipartimento per le opere pubbliche, le politiche abitative e urbane, le infrastrutture idriche  e le risorse umane e strumentali”, al “Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici” e “Al Nucleo di Valutazione e Verifica degli Investimenti Pubblici” riguardante lo stato di abbandono, degrado e omessa fruizione verso la collettività del Ponte Nord di Parma.

 

LE MOTIVAZIONI- A distanza di 10 anni dall'insediamento dell’amministrazione Pizzarotti e di un anno e mezzo dall'evento pubblico organizzato dal Comune di Parma nel quale il Sindaco ha comunicato che il Ponte sarebbe stato messo in funzione per  ospitare gli uffici dell’Autorità Distrettuale del fiume Po (30 ottobre 2020), il Ponte Nord è ancora inutilizzato,  sottratto alla libera fruizione della città e della sua popolazione, non usufruibile per l’ uso pubblico per cui è stato autorizzato, diventando terra di nessuno.

LE ORIGINI - Il Ponte Nord a Parma è stato finanziato dallo Stato e approvato dal Parlamento nell'ambito delle opere connesse all'insediamento dell'EFSA. Il finanziamento era stato ottenuto dall'allora Amministrazione di Parma con Sindaco Ubaldi, prevedendo di realizzare un Museo sul Design del Food (Parma Food Design Center) sulla base di uno studio fatto dalla Triennale di Milano. Il progetto è poi proseguito, seppur ridimensionato dall’amministrazione successiva del Sindaco Vignali. Il Ponte è stato inaugurato a novembre 2012 dall’Amministrazione Pizzarotti.

I FATTI - Lo spazio coperto del Ponte, dopo un’inerzia dell’amministrazione stessa durata 7 anni,  è stato autorizzato dall’ emendamento del Senatore Campari approvato dal Parlamento col Decreto 18 aprile 2019 n. 32. In seguito a questi provvedimenti Legislativi, Il Ponte Nord è divenuto il terzo Ponte abitato in Italia dopo Ponte Vecchio di Firenze e il Ponte di Rialto di Venezia, con autorizzazione all'utilizzo permanente, mediante l'insediamento di attività di interesse collettivo.

Da allora si sono succeduti una serie interminabile di ritardi dell’amministrazione Pizzarotti.

Nell’ottobre del 2020, l’ex Consigliere Comunale di Parma Luigi Derlindati ha presentato un esposto alla Procura per danno erariale contro il Sindaco Pizzarotti. Motivazione, la mancata messa a disposizione e fruibilità della struttura pubblica, nonostante l'autorizzazione rilasciata per l'uso della parte coperta del Ponte. Con evidente precipitazione, il 30 ottobre 2020, è seguito il summit istituzionale citato precedentemente. Nei giorni scorsi (2022) c’è stato il via libera da parte della Corte dei Conti.

VOLONTARIETÀ DELLA CONDOTTA DELL’ AMMINISTRAZIONE PIZZAROTTI -  L’amministrazione Pizzarotti è pienamente consapevole che si tratta di un’ opera pubblica finanziata dallo Stato, approvata fin dall’origine dal Parlamento e rientrante nelle opere inserite dal Ministero delle Infrastrutture nella legge per le opere connesse all’insediamento dell’EFSA, grazie al lavoro dell’allora Ministro delle Infrastrutture, Pietro Lunardi, all’epoca coadiuvato dal suo consigliere Giovanni Bernini.

Il Sindaco Pizzarotti, anche per il rilievo e la immediatezza delle relazioni con il Ministero competente, avrebbe potuto e dovuto far conseguire alla Città l'autorizzazione all'uso del Ponte Nord almeno 7 anni prima, chiedendo che venisse autorizzato ciò che era autorizzabile già allora. Ciò si è verificato in seguito con l’emendamento di un Senatore della nostra città.

Il sospetto è che l’amministrazione Pizzarotti, responsabile dell'evidente omesso utilizzo e quindi spreco del bene pubblico finanziato dallo Stato, intenda sottrarsi alle sue mancanze, riproponendo la teoria delle “macerie” lasciate dalle Amministrazioni precedenti, che al contrario, quell'opera l'hanno realizzata. È ormai chiaro che si tratta di una condotta messa in atto non in vista dell'interesse pubblico della città ma per calcolo e strumentalizzazione politica. L’amministrazione Pizzarotti aveva dichiarato nel 2016, durante una cena dentro al ponte, che “il ponte a nord non sarebbe rimasto inutilizzato e abbondonato al degrado”. Dopo sei anni, ancora nulla: le “macerie” sono da attribuire all’amministrazione attuale.

CONCLUSIONE E RICHIESTE - In tutti questi anni la Città di Parma è stata privata di un bene finanziato dallo Stato. Inoltre il Ponte Nord è rimasto abbandonato a se stesso, in uno stato di grave degrado, sede di bivacco e di spaccio.

L’esposto si conclude con la richiesta che la struttura coperta del ponte venga messa al più presto a disposizione dei cittadini attraverso la realizzazione di uno spazio museale che può essere dedicato o al tema dell’Acqua (come proposto dall’Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po) o a quello dell’alimentazione (realizzando il “Parma Food Design Center” sulla base del progetto realizzato dalla Triennale di Milano).

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L’associazione “Vivere San Lazzaro Lubiana” contesta con forza le parole dell’assessore Michele Guerra sui giochi nelle aree verdi della città

Proprio sul tema delle attrezzature ludiche per bambini nei parchi del nostro quartiere, di recente la nostra associazione ha denunciato la pericolosità dei cantieri imbastiti nell’area verde di via Newton e in piazzale Lubiana. I giochi sono stati divelti e al loro posto è rimasto un cumulo di macerie e materiale molto pericoloso per bambini, famiglie e anziani che possono avvicinarsi, dato che mancano completamente le recinzioni protettive.

Questo è l’ennesimo caso di disinteresse e dilettantismo da parte del Comune, che abbandona i nostri parchi al degrado e all’insicurezza e poi cerca di mettere una pezza all’ultimo minuto, fuori tempo massimo, solo per dare visibilità al candidato. Da tempo chiediamo con forza di progettare una manutenzione costante delle aree verdi – mai realizzata nel corso degli anni – invece che intervenire con sporadici interventi molto costosi e poco funzionali. Sono queste le cose da fare se si vogliono riqualificare le aree verdi della città, come successo durante l’amministrazione Vignali, che proprio nei nostri parchi era riuscito a riportare decoro e sicurezza.

Dopo anni di richieste e segnalazioni, avremmo voluto ribadire queste cose di persona anche all’assessore Alinovi (detiene la delega alla gestione del Verde pubblico), al candidato Guerra e a tutta la Giunta, ma non siamo mai stati ascoltati né tantomeno convocati. Per questo ci auguriamo che la prossima amministrazione – chiunque la rappresenti – sappia imprimere il giusto cambio di passo, tornando ad interessarsi attivamente della tutela delle famiglie e dei più piccoli.

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Giovedì, 31 Marzo 2022 19:01

Viale Rustici: pista ciclabile pericolosa

In merito alle recenti dichiarazioni del candidato Michele Guerra, l’associazione “Noi del Cittadella” contesta con forza le parole dell’assessore sulle piste ciclabili. Un problema che – da componente della Giunta che ha governato Parma negli ultimi 10 anni – avrebbe avuto tutto il tempo di affrontare durante il mandato invece di parlarne ora, durante una campagna elettorale, quando è giunto il momento di fare un bilancio su quello che è stato realizzato (poco) e quello che invece è stato disatteso (quasi tutto).

Sul tema dello scarso funzionamento di molte piste ciclabili della città, la nostra associazione si batte da tempo per chiedere maggior sicurezza per i tanti cittadini parmigiani che le utilizzano. Il Comune si è sempre rifiutato di ascoltare le nostre proteste, mostrando approssimazione e dilettantismo nell’affrontare questo delicato problema.

La prova lampante di questo totale disinteresse per i bisogni dei cittadini è la pista ciclabile realizzata in viale Rustici. Da tempo riceviamo segnalazioni e proteste da parte degli abitanti del quartiere Cittadella, che denunciano l’estrema pericolosità di questo tratto, costruito ai margini della strada principale senza barriere che tutelino i ciclisti, che si ritrovano in grande pericolo soprattutto durante le giornate umide e piovose, quando il tracciato diventa estremamente scivoloso.

Prova tangibile di tutto questo è quanto accaduto pochi giorni fa ad un pensionato residente nel quartiere che è scivolato con la propria bicicletta, finendo in mezzo alla strada, rischiando di essere investito dalle molte macchine che ogni giorno transitano ad alta velocità. Solo per puro caso e fortuna l’accaduto non ha assunto contorni drammatici.

Questo tratto di pista ciclabile andava realizzato a sbalzo sul fiume, lontano dal traffico della strada, come previsto dal progetto approvato dall’allora sindaco Pietro Vignali insieme all’ingegner Casali, accantonato da Alinovi, Guerra e tutta la Giunta per supponenza e incompetenza. Per questo ci auguriamo che la prossima amministrazione – chiunque la rappresenti – sappia imprimere il giusto cambio di passo, tornando ad interessarsi attivamente della tutela dei cittadini di Parma.

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L’affermazione odierna di “Parma in Centro” che parla di un’affinità tra Pietro Vignali e i dieci anni successivi è completamente errata sia come dato storico che nel merito dell’accusa.

Avendo fatto il Vicesindaco sia di Elvio Ubaldi che di Pietro Vignali, ricordo, la continuità sulle politiche del traffico e della mobilità tra le amministrazione Ubaldi (di cui Pietro è stato assessore alla Viabilità, Mobilità e all’Ambiente) e quella di Vignali.

Politiche del traffico che hanno rivoluzionato complessivamente, come tutta Parma sa bene, tutto il sistema della viabilità della città, precedentemente ferma da decenni (molti hanno ancora in mente il semaforo che attraversava un pezzo di tangenziale, divenuto una barzelletta in tutta Italia).

La continuità di Vignali con l’azione amministrativa di Ubaldi deriva non solo dall’aver con lui impostato le politiche viabilistiche per nove anni come Assessore, ma dall’aver proseguito anche successivamente le innovazioni apportate al traffico cittadino.

L’accessibilità in un centro storico come quello di Parma ha richiesto negli anni scelte sempre nuove e sperimentali, talché è veramente semplicistico e sbagliato affermare che Vignali sia responsabile della chiusura del centro.

Le soluzioni apportate per alleggerire e rendere meglio accessibili la città e il centro risalgono all’ultimazione dell’anello delle tangenziali, eliminando in un sol colpo il traffico non solo di attraversamento ma anche pesante che riempiva le vie residenziali della città.

Di pari passo non si possono dimenticare la messa in funzione dei quattro parcheggi scambiatori ai poli della città con navette dedicate per raggiungere il centro storico; l’eliminazione di oltre cento semafori con benefici sulla fluidificazione del traffico; la realizzazione di oltre novanta km di piste ciclabili per favorire al viabilità leggera di penetrazione dai quartieri al centro storico, anche attraverso incentivi per l’acquisto di ben cinquemila biciclette elettriche; i contributi per trasformare migliaia di auto con propulsione a metano in modo da poter raggiungere il centro storico con il permesso “auto amica dell’ambiente”.

A ciò si aggiunge la rivoluzione e il potenziamento apportato al trasporto pubblico con un sistema a raggiera che da tutti i quartieri permetteva a migliaia di persone di confluire in centro storico, potenziamento ottenuto grazie a un contributo annuale che aveva raggiunto la cifra record nazionale di sei milioni di euro che Vignali era riuscito a far erogare alla TEP.

E ancora: l’istituzione di linee con autobus piccoli in centro storico (come ad esempio la linea n. 15), gli autobus a chiamata come il Pronto Bus (soprattutto per i giovani), l’innovativo Happy Bus per il servizio scolastico.

Insomma, con tutte queste politiche Parma era arrivata al primo posto in Italia per efficienza del trasporto pubblico locale e per le politiche di viabilità e mobilità sostenibile.

Da allora le politiche del traffico e delle infrastrutture sono rimaste completamente ferme, se non per qualche minimale intervento che recentemente ha fatto ridere la città come la pseudo pista ciclabile di via Pasini.

Ma con riferimento in particolare al centro storico, voglio soprattutto  ricordare che Vignali aveva realizzato sette Centri Commerciali Naturali con la costituzione del Consorzio Centro Città (costituito da Comune, Ascom, Conferescenti e Camera di Commercio). Vignali aveva anche nominato un City Manager per la gestione dei centri commerciali naturali e coordinare i centinaia di eventi culturali diffusi organizzati in collaborazione con le associazioni dei commercianti nelle strade, piazze e vie del centro storico : dalle serate con i negozi aperti e all’organizzazione di eventi culturali (Boulevard, le notti bianche, il cinema all’aperto in Piazza della Pace, Artisti nei Borghi, la rassegna “E’grandEstatE”, Parma sotto le Stelle e tanti altri).

A fronte di tutto ciò, dire semplicemente che Vignali ha chiuso il Centro Storico è una inesattezza colossale, indice di davvero scarsa memoria della storia recente di Parma.

Paolo Buzzi, già Vicesindaco delle Amministrazioni Ubaldi e Vignali

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A seguito delle infondate accuse sul Ponte Nord mosse a Pietro Vignali da parte di Effetto Parma, le associazioni “Parma Futura Pablo” e “Impegno sociale per il San Leonardo e Cortile San Martino” ritengono giusto fare alcune precisazioni per rendere l’amministrazione comunale – evidentemente disinformata sull’argomento – al corrente dello stato dei fatti.

“Troviamo molto surreale che il Sindaco della città e il partito che rappresenta non sappiano che il Ponte Nord è stato finanziato e approvato dalla Giunta di Elvio Ubaldi durante il mandato 2002-2007 e non da quella successiva di Pietro Vignali. L’amministrazione avrebbe tutta la documentazione per chiarirsi le idee in merito, ma preferisce invece utilizzare i canali di partito per attaccare un cittadino con affermazioni sguaiate e inesatte.

Inoltre, risulta ancora più surreale il fatto che proprio il Ponte Nord, ad oggi, non sia ancora funzionante e anzi sia divenuto luogo di degrado e inciviltà, trasformato nella dimora di clochard e senza tetto, che ne hanno fatto il proprio luogo di accampamento sotto lo sguardo indifferente delle istituzioni. Ci riferiamo in particolare alla parte coperta del Ponte Nord, il cui utilizzo è stato già approvato dal Parlamento grazie ad un emendamento al decreto Sblocca Cantieri presentato dal senatore Campari della Lega. Nonostante questo, il Comune non è stato in grado di metterla in funzione in tutti questi anni, dimostrando il proprio completo disinteresse per un infrastruttura su cui oggi pretende di dare lezioni.

Per questi motivi le associazioni auspicano un deciso cambio di passo da parte della prossima amministrazione che – chiunque la rappresenti – dovrà rimettere al centro della propria azione la sicurezza e il decoro urbano per risollevare i nostri quartieri dallo stato di totale abbandono in cui sono stati ridotti in questi dieci anni”

Antonio Balzani, presidente “Parma Futura Pablo

Giorgia Cocconcelli, presidente “Impegno sociale per il San Leonardo e Cortile San Martino”

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Ieri al Circolo di Lettura si è svolto un affollatissimo convegno dal titolo “Priorità Sicurezza e Decoro Urbano”, organizzato dalle associazioni “L’Oltretorrente rinasce”, “Vivi Parma” e “Via Verdi e Dintorni” per discutere dei gravi problemi di degrado e insicurezza della città e individuare proposte e progetti per restituire vivibilità e sicurezza ai cittadini e rilanciare il Centro Storico e l’Oltretorrente.

Ad aprire il confronto è stato l’ex sindaco di Parma Pietro Vignali, seguito dal sindaco di Noceto ed ex assessore alla Sicurezza del Comune di Parma Fabio Fecci, dal direttore di Ascom Claudio Franchini e dalla mediatrice famigliare Alessandra Giovanelli.

 “Presidi fissi delle forze dell’ordine nelle zone più critiche – ha esordito Vignali nuclei dedicati sulla sicurezza urbana con agenti in borghese, vigili di quartiere e maggior decoro sono le priorità per dare serenità, qualità della vita e sicurezza a famiglie, giovani, donne, anziani e commercianti. Il diritto alla sicurezza e al decoro è una priorità e un bene primario per tutti. La sicurezza non è solo una questione di ordine pubblico ma la precondizione della qualità della vita e dello sviluppo di una città. Sicurezza e decoro urbano sono due facce della stessa medaglia. In una città curata e pulita ci si sente più sicuri”.

“Servono poi progetti di rigenerazione urbana – ha proseguito Vignali – eventi culturali diffusi nelle strade e laboratori familiari, centri giovanili e presidi di socialità per anziani, donne e famiglie nei quartieri come avevo fatto durante la mia amministrazione. È importante intervenire tempestivamente per ripristinare il decoro ogni qualvolta si assista ad episodi di inciviltà e microcriminalità, solo così i cittadini possono riappropriarsi degli spazi pubblici e vivere in un contesto protetto e sicuro”.

Fabio Fecci, memore dell’esperienza di assessore alla Sicurezza proprio con la giunta Vignali, ha proseguito nel solco tracciato dall’ex sindaco: “Occorre tornare ad una sicurezza di prossimità. Durante gli anni della nostra amministrazione avevamo dato vita ad una serie di progetti importanti  mettendo la sicurezza in primo piano. Avevamo costituito nuclei dedicati sulla sicurezza urbana, decoro, cinofilo e contro la violenza domestica alle donne e istituito volontari per la sicurezza nei parchi con convenzioni con associazioni di carabinieri , polizia in pensione”.

Claudio Franchini, direttore di Ascom, ha sottolineato come i temi dell’accessibilità, della sicurezza e del decoro siano peggiorati e per questo sono la principale priorità dei commercianti. Ha inoltre richiamato politiche per attirare attrattori commerciali nel centro storico e per favorire progetti di rigenerazione e arredo urbano

Al termine della serata i presidenti avvocati Teresina Procopio e Ludovico Pollono (“Vivi Parma”), avvocato Chiara Laezza (“Via Verdi e Dintorni”) e dottor Giuseppe Fertonani Affini (“L’Oltretorrente rinasce”) hanno annunciato l’apertura di uno sportello d'ascolto dei cittadini, “per raccogliere problematiche e proposte direttamente da residenti, famiglie e commercianti”.

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L’ASSOCIAZIONE “VIA VERDI E DINTORNI” TORNA A DENUNCIARE L’INSOSTENIBILE SITUAZIONE DI DEGRADO E ABBANDONO DEL CENTRO CITTA’

L’associazione Via Verdi e Dintorni, nell'esprimere solidarietà e vicinanza ai titolari della Caffetteria Verdi di Via Verdi e a tutti i commercianti, rileva - come più volte denunciato in questi mesi attraverso i mezzi di informazione - che la situazione del centro città ormai è fuori controllo e invoca a gran voce interventi efficaci e tempestivi per ripristinare la sicurezza di cittadini e commercianti.

Questo ennesimo episodio di vandalismo in Via Verdi ha aumentato le preoccupazioni e il senso di insicurezza e degrado nei residenti della zona che necessitano, pertanto, di un ausilio concreto da parte dell’amministrazione, rimasta totalmente indifferente ai nostri appelli.

A questo punto sarebbe necessario introdurre - nelle zone più critiche della città - dei punti di osservazione sulla sicurezza e dei presidi fissi di vigilanza, come predisposto a suo tempo all’ex sindaco Vignali, che garantiscano ausilio e protezione al cittadino, intervenendo tempestivamente per eventuali episodi di violenza.

A nome dell’associazione Via Verdi e Dintorni

La presidente Chiara Laezza

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ASSEMBLEA PUBBLICA NEL QUARTIERE CITTADELLA CON IL GRUPPO DI IMPEGNO SOCIALE “NOI DEL CITTADELLA” E L’EX SINDACO PIETRO VIGNALI

“Su Stadio e Cittadella si deve aprire un confronto con la città”

Martedì 2 marzo 2022, presso il ristorante “San Martino” nell’omonimo viale, si è tenuta una affollata assemblea pubblica alla presenza dell’ex sindaco Pietro Vignali e del gruppo di impegno sociale “Noi del Cittadella”.

Durante l’incontro si è discusso animatamente con i moltissimi cittadini presenti sui temi principali del quartiere e di tutte le frazioni, in particolare della questione del progetto dello Stadio e del futuro del Parco della Cittadella.

Sia sullo Stadio che sulla Cittadella, progetti sui quali c’è molta incertezza,  – ha dichiarato durante l’incontro Pietro Vignali – è fondamentale aprire un confronto con il quartiere e con tutta la città per arrivare ad una soluzione che tuteli l’interesse collettivo”.

“Con riferimento allo Stadio – prima della conclusione dell’iter del progetto definitivo – è necessario un coinvolgimento generale per approfondire la compatibilità del progetto con i caratteri tipici del quartiere, l’impatto ambientale, urbanistico e paesaggistico, le compensazioni e le garanzie che necessariamente la città e il comune deve pretendere e un’analisi costi-benefici in grado di valutare quale sia la soluzione progettuale da intraprendere tra demolizione e una riqualificazione più leggera”. “Il Parco della Cittadella, ha proseguito Vignali,  non deve essere trasformato in un luogo per eventi. La Cittadella deve rimanere un grande polmone verde a disposizione di tutti e funzionale alle attività sportive individuali all’aperto. A tal fine, il Parco necessita di interventi di manutenzione del verde,  rifacimento dei bastioni – facendo seguito all’ultimo da me realizzato assieme alla Sovrintendenza – riqualificazione dei camminamenti e delle piste per podisti, potenziamento dell’illuminazione e servizi per gli sportivi” .“Infine per il quartiere, ha concluso Vignali, andrebbero previsti servizi decentrati e presidi di socialità, come asili, biblioteche e luoghi di aggregazione socioculturale, in particolare nel nuovo quartiere Eurosia”.

Nel corso della serata sono state affrontate anche altre tematiche, presenti nel manifesto dell’associazione, tra le quali il tema del forte traffico nelle ore di punta nelle vie d’accesso al quartiere, in particolare in via Torelli, via Montebello, via Bizzozero e il Lungoparma, aggravata dalla realizzazione della pista ciclabile. Gli abitanti presenti all’incontro hanno poi sollevato il problema della sicurezza per prevenire furti nelle case e spaccio nei parchi, chiedendo una maggior cura e manutenzione delle altre aree verdi come il Parco del Dono, inaugurato proprio dall’ex sindaco Vignali con l’allora ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, in quanto modello all’avanguardia in tema di accessibilità e disabilità.

Altri temi discussi sono stati quelli di un’ottimizzazione del sistema di raccolta dei rifiuti e delle problematiche delle frazioni di Marano, Botteghino, Pilastrello, Mandriano, Porporano, Coloreto, con riferimento alla necessità di realizzare percorsi ciclabili di collegamento con la città, il potenziamento del trasporto pubblico, aree verdi attrezzati per famiglie e una maggiore attenzione alla sicurezza stradale, in particolare per l’abitato di Marano e Botteghino.

Nel corso della serata è stato anche approvato il Direttivo dell’associazione, composto da Antonio Esposito (presidente), Maria Lodovica Fanti (vicepresidente), Nicola Loiacono, Marilena Viani, Rosana Evangelista, Silvia Nieddu, Claudia Cremonesini, Franco Setti, Silvia Pignoli e Enrico Pioli (consiglieri).

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