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Le degustazioni e gli abbinamenti si svolgeranno sia a Sol&Agrifood, sia negli stand di alcuni tra i più noti produttori vinicoli del panorama nazionale presenti a Vinitaly

Reggio Emilia, 12 aprile 2018 – Il Consorzio Parmigiano Reggiano conferma la propria presenza a Sol&Agrifood (stand B31), il Salone internazionale dell'Agroalimentare di Qualità in programma a Verona Fiere dal 15 al 18 aprile, in concomitanza con Vinitaly 2018.

Il Consorzio porterà in Fiera varie stagionature e tipologie di Parmigiano Reggiano che saranno proposte anche in abbinamento a grandi vini. Le degustazioni si svolgeranno sia nello stand del Consorzio a Sol&Agrifood, sia all'interno degli stand di alcuni tra i più noti produttori vinicoli del panorama nazionale presenti a Vinitaly. L'obiettivo è porre l'accento sulla versatilità del Formaggio Parmigiano Reggiano, un prodotto che per la sua complessità di aromi e struttura è il partner ideale sia per un calice da aperitivo sia per abbinamenti più arditi.

Insieme al Consorzio, ogni giorno si alterneranno in Fiera caseifici provenienti dalle diverse province di produzione che offriranno al pubblico la possibilità di scoprire tutta la biodiversità unica ed inimitabile del Parmigiano Reggiano: 4 Madonne Caseificio dell'Emilia di Lesignana (Modena), Casearia F.lli Dotti di Bibbiano (RE), Caseificio Gennari Sergio e figli di Collecchio (Parma), Azienda agricola Boselli Nullo e Marcello di San Ruffino (PR), Caseificio Spadarotta di Montecchio Emilia (RE), Caseificio Ciao Latte di Noceto (PR), Cooperativa Zootecnica Bazzanese di Bazzano (BO) e Caseificio sociale Roncoscaglia di Sestola (MO).

Particolarmente importanti nei giorni della manifestazione saranno le collaborazioni instaurate con eccellenze del panorama vinicolo e brassicolo. Il Parmigiano si sposerà con il Marsala DOC di Intorcia (domenica 15 alle ore 12.00 padiglione 2 stand B31), il Lambrusco di Modena (domenica 15 ore 13.00 padiglione 1 stand D1), il Franciacorta (lunedì 16 ore 11.30 Palaexpo spazio Franciacorta), l'Aglianico del Taburno (lunedì 16 ore 13,30 e martedì 17 ore 15.00 padiglione B sala Nero a Metà), i vini toscani della Cantina Marchesi Antinori (lunedì 16 ore 15.00 spazio Repubblica, corridoio dei Signori, padiglione 11/12), i vini di Mantova (martedì 17 e mercoledì 18 dalle ore 11,30 Palaexpo, spazio Consorzio Vini mantovani) , le birre del Birrificio del Borgo (martedì 17 ore 15.00 spazio Agorà di Sol & Agrifood).

Il Consorzio ha approvato il bilancio consuntivo 2017 che segna un record assoluto per produzione, ricavi e investimenti in comunicazione. E' stato inoltre approvato dall'Assemblea il nuovo accordo per il Piano di regolazione dell'offerta per accompagnare la crescita della Dop.

Parma, 27 marzo 2018 – Si è tenuta oggi a Parma l'Assemblea generale dei consorziati del Parmigiano Reggiano durante la quale il Consorzio ha approvato all'unanimità il Bilancio consuntivo 2017 e l'accordo per il nuovo piano di regolazione dell'offerta.

L'Assemblea ha visto una grande partecipazione di tutte le province del comprensorio: 209 produttori che rappresentano il 62% del totale dei caseifici del Parmigiano Reggiano.

Il bilancio 2017 evidenzia una crescita record della produzione: un incremento del 5,2% che corrisponde a 180.697 forme in più rispetto al 2016. Un record assoluto per il Parmigiano Reggiano che chiude il 2017 con 3.650.562 forme (contro le 3.469.865 dell'anno precedente). Sono conseguentemente aumentati i ricavi (27.342.237 contro i 23.037.945 del 2016) che derivano principalmente dai contributi che i caseifici devono versare al Consorzio per produrre la Dop.

Proprio per accompagnare questo sviluppo e collocare il prodotto sul mercato, il Consorzio già dal 2017 si è dato da fare per trovare nuovi spazi di mercato, investendo in comunicazione per trasmettere al consumatore le distintività di prodotto. Nel 2017 gli investimenti in comunicazione hanno infatti superato i 15,2 milioni di euro contro i 12,6 milioni dell'anno precedente.

"Il mercato sta premiando il nostro lavoro, ma gli aumenti di produzione sono significativi e non possono non delineare un rischio di calo dei prezzi. La sfida che ci attende è quella di collocare il Parmigiano Reggiano sul mercato ad un prezzo remunerativo: nei primi mesi del 2018 abbiamo già riscontrato un ulteriore incremento della produzione che porterà il numero delle forme a superare quota 3,7 milioni. Per questo motivo abbiamo presentato un piano di regolazione dell'offerta innovativo, semplice ed efficace che ci permetterà di crescere in modo razionale e con flessibilità, così da potere reagire prontamente ai cambiamenti del mercato" ha affermato Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano.

L'accordo preventivo che è stato approvato dall'Assemblea riguarda sia la modifica del piano 2017-2019, sia il piano 2020-2022 che seguirà le medesime direttive. Tale accordo dovrà essere successivamente approvato da Caseifici e Allevatori (le adesioni dovranno essere pari ad almeno il 66%) per poi essere trasmesso al Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali per la procedura di valutazione e formale approvazione.

Quali sono le novità del piano di regolazione dell'offerta?

In primo luogo è stata definita la "produzione di equilibrio comprensoriale" (PEC) che corrisponde al livello produttivo al di sotto del quale il Consorzio non applicherà alcuna contribuzione aggiuntiva in caso di produzione superiore alle quote assegnate.
Per l'anno 2019, così come per il triennio 2020-2022, la PEC base viene stabilita in 17,8 milioni di quintali di latte trasformato.

Nel caso in cui il comprensorio superasse la PEC base, gli allevatori saranno soggetti ad una contribuzione aggiuntiva che sarà pari a 15 euro a quintale. Scompaiono pertanto gli scaglioni percentuali di contribuzione in favore di un più semplice unico importo di contribuzione che potrà essere modificato dall'Assemblea secondo le evoluzioni del mercato.

Ciò garantirà una maggiore flessibilità e la possibilità di accompagnare la crescita in modo più oculato.

Compare altresì la nuova figura del "grande splafonatore": all'allevatore con uno splafonamento superiore al 20% rispetto alla quota assegnata verrà imputata una contribuzione unica pari a 25 euro al quintale. Sarà inoltre escluso dalla compensazione di caseificio e comprensoriale, da sconti soggettivi e dall'eventuale franchigia annuale. Anche in questo caso, l'Assemblea potrà modificare il valore della contribuzione nel corso dell'anno per l'esercizio successivo.

Un'altra importante novità riguarda la scelta del Consorzio di non applicare alcuna franchigia di esenzione contributiva per l'anno 2018. Nel 2017 il Consorzio aveva deciso di applicare una franchigia del 3%, ma, considerando la crescita dell'offerta sul mercato, ha scelto di perseguire una via più rigida, evitando qualsiasi tipo di esenzione.

"Sono soddisfatto dell'accordo che è stato approvato oggi dall'Assemblea dei Consorziati. Il consenso è stato fortissimo: senso di responsabilità e spirito di squadra hanno fatto vincere ancora una volta l'interesse comune. Gli obiettivi del piano produttivo sono sostanzialmente tre: rendere la regolazione dell'offerta più semplice ed efficace, frenare i grandi splafonatori con misure più severe, dare all'Assemblea la possibilità di intervenire sul piano anno per anno con flessibilità per accompagnare la crescita del comparto nel modo migliore" ha concluso Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano.

Pubblicato in Agroalimentare Emilia

Il presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano, Nicola Bertinelli eletto vicepresidente di Arepo, la rete delle regioni e di associazioni di produttori che opera nel settore dei prodotti di origine.

Un nuovo importante incarico per il presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano, Nicola Bertinelli, che ieri - a Bruxelles - è stato nominato vicepresidente di Arepo, la rete europea delle Regioni produttrici di Dop e Igp che riunisce oltre 32 Regioni di 8 Paesi europei.

AREPO ha l'obiettivo di promuovere gli interessi dei produttori e dei consumatori delle Regioni europee impegnate nella valorizzazione dei prodotti agroalimentari di qualità.

L'attività riguarda tutti i temi legati alle produzioni di qualità, dalla promozione alla tutela, dalla ricerca all'adeguamento delle normative comunitarie, dalla cooperazione con le istituzioni europee alla collaborazione con le altre reti internazionali.

"Sono orgoglioso di sedere al tavolo di Arepo in qualità di vicepresidente. Il mio impegno sarà quello di promuovere gli interessi dei produttori e dei consumatori delle Regioni europee impegnate nella valorizzazione dei prodotti agroalimentari di qualità. Ringrazio la Regione Emilia Romagna, in particolare l'Assessore all'Agricoltura Simona Caselli, che ha compreso le grandissime potenzialità di questo strumento e che mi ha coinvolto in questo network che avrà un peso determinante nelle definizione delle scelte che riguardano il mondo delle Indicazioni Geografiche" ha affermato Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano.

"L'Emilia-Romagna è in prima fila per chiedere maggiore attenzione per le produzioni di qualità certificata, anche nell'ambito della definizione della nuova PAC. L'elezione di Nicola Bertinelli a questo importante ruolo nell'ambito di AREPO è un apporto fondamentale in termini di conoscenza del mercato e delle necessità e opportunità della tutela, soprattutto in un contesto in cui sono in fase di definizione sia la futura PAC, sia i trattati che disciplineranno il commercio internazionale" ha dichiarato l'assessore all'agricoltura, caccia e pesca della Regione Emilia-Romagna Simona Caselli a conclusione dell'assemblea di AREPO.
(Parmigiano Reggiano 21 marzo 2018)

di Lamberto Colla Parma 17 febbraio 2018 - Non c'è che dire. Il Parmigiano Reggiano è il formaggio dei record e dell'avventura. Se poi trova l'occasione di familiarizzare con un personaggio emiliano, per la precisione di Zocca come Vasco Rossi, e per di più con la testa fra le nuvole come Maurizio Cheli, allora il gioco è fatto.

Energia chiama energia!

Maurizio Cheli è il primo astronauta italiano a ricoprire il ruolo di Mission Specialist a bordo dello Space Shuttle Columbia partecipando ,nel 1996, alla missione STS-75 Tethered Satellite.
E da quella missione in poi, il Parmigiano Reggiano non è più sceso dagli Shuttle che hanno sorvolato le nostre teste.

Grazie a Cheli, il Re dei formaggi è diventato il "Formaggio più veloce al mondo" avendo raggiunto la considerevole velocità di 28.000 km/ora e, altro record, l'unico alimento a essere andato nello spazio senza essere trattato e/o elaborato con processi chimici o fisici.

Così come Casaro l'ha fatto!

Maurizio Cheli, con i suoi racconti "spaziali", ha incantato i molti che si sono riversati allo stand del Consorzio del Parmigiano Reggiano, allestito alla fiera del Turismo e Outdoor di Parma.

Un'ora ad ascoltare, tuti incantati dalla semplicità di quest'uomo, che a 59 anni è pronto per avventurarsi oltre 8.000 metri di quota.
L'Everest, ha confessato Maurizio Cheli, è entrato nelle sue fantasie da quando l'ha sorvolato nel 1996.

Ed oggi, dopo una preparazione specifica, è pronto ad affrontare la più alta vetta al mondo sempre in compagnia del suo fedele "Parmigiano Reggiano".

A marzo partirà per la nuova avventura e noi saremo pronti a pendere ancora dalle sue labbra una volta che questo avventuriero, mai stato scalatore prima d'ora, avrà fatto rientro in terra d'origine.

Forza e in bocca al lupo. grande Maurizio!

Ma che aria tira a Zocca?

 

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Da sempre al fianco degli sportivi, a Parma il Consorzio sarà protagonista di varie iniziative: dalla presentazione dell'edizione 2018 di Caseifici Aperti agli incontri con le atlete del team di ciclismo Alé Cipollini e con l'astronauta Cheli, ora atteso alla sfida del Monte Everest.

Parma, 14 febbraio 2018

Dal 15 al 18 febbraio, a Parma, il Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano sarà protagonista di Turismo & Outdoor: la manifestazione promossa da Fiere di Parma dedicata al turismo esperienziale, agli sport outdoor e al mondo del plein air.

Come spiega il Direttore del Consorzio Riccardo Deserti, «Il Re dei Formaggi è una risorsa utile per tutti gli sportivi: è un prodotto naturale al 100%, ricco di minerali e nutrienti e facilmente digeribile. Basti pensare che 100 gr di prodotto vengono digeriti in 45 minuti, a fronte delle circa quattro ore necessarie per l'identica quantità di carne. Il Parmigiano Reggiano è prezioso, perché, grazie alla sua componente lipidica, è in grado di fornire energia prontamente utilizzabile, circa 400 calorie ogni 100 gr: per questo, ad esempio, lo si trova nei punti ristoro delle gare di triathlon. E, ad allenamento concluso, è fondamentale per il recupero, migliorando la tolleranza allo stress dei tessuti muscolari. Dal basket al running, dal rugby al ciclismo, il Consorzio ha attive numerosi sponsorizzazioni in ambito sportivo: ci sembra quindi coerente e importante presentarci a Parma, a una manifestazione unica nel panorama italiano, con l'obiettivo di dialogare sempre più direttamente con il pubblico degli appassionati di sport, che con noi condividono uno stile di vita healthy».

A Turismo & Outdoor, il Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano sarà attivo in molteplici forme. Si inizia con la Tavola Rotonda che aprirà la manifestazione, in programma giovedì 15 febbraio, alle h 11:00: il Direttore Riccardo Deserti terrà uno speech dal titolo "Parmigiano Reggiano: il viaggio di un'eccellenza italiana nel mondo". Il racconto di un cammino prodigioso, iniziato ormai mille anni fa nei monasteri dei monaci Benedettini e Cistercensi, proseguito nei primissimi anni Duemila nello spazio, e ormai pronto per una nuova sfida: la conquista dell'Everest. Una storia ancora più sorprendente se si pensa che il Parmigiano Reggiano continua a essere prodotto in un'area geografica ben distinta e limitata, nel rispetto di un saper fare che i casari tramandano di generazione in generazione.

Sempre giovedì 15/2, il Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano illustrerà la nuova edizione di "Caseifici Aperti", quest'anno supportata dalla collaborazione con il mensile Bell'Italia. In programma sabato 28 aprile e domenica 29 aprile 2018, "Caseifici Aperti" è un'iniziativa pensata per permettere a foodie, appassionati di cucina e curiosi di conoscere e apprezzare da vicino il mondo del Re dei Formaggi, visitando i caseifici, incontrando i casari e acquistando il Parmigiano Reggiano direttamente dai produttori. Giunta nel 2018 alla sua XI edizione, "Caseifici Aperti" è cresciuta negli anni fino a coinvolgere 56 caseifici e a vedere la partecipazione di alcune decine di migliaia di visitatori.

Durante la seconda giornata di Turismo & Outdoor, venerdì 16/2, alle h 14:30, lo stand del Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano ospiterà tre cicliste del team Alé Cipollini, di cui è sponsor. Alé Cipollini compete nel circuito UCI Women's World Tour ed è considerato tra le top 5 squadre professionistiche femminili, con oltre 40 vittorie all'attivo dal 2011 a oggi. Le ultime in ordine di tempo risalgono a pochi giorni fa: sono state conquistate in Australia, alla Cadel Evans Great Ocean Road Race e al Tour Down Under. In fiera a Parma arriveranno Anna Trevisi, Martina Stefani e Soraya Paladin, che racconteranno proprio la loro avventura australiana, prima di esibirsi in pista di fronte al pubblico degli appassionati.

Sabato 17/2, alle h 14:30, infine, il Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano accoglierà nel suo spazio l'astronauta modenese Maurizio Cheli. A Cheli va il merito di essere stato il primo, insieme al compagno Umberto Guidoni, ad aver portato nello spazio il Parmigiano Reggiano: era il 1996, in occasione della missione NASA dello Space Shuttle Columbia. Il Re dei Formaggi fu il primo alimento portato in orbita senza alcuna alterazione: a partire dal 2005 è inserito ufficialmente nella dieta ufficiale di tutti i cosmonauti in missione. Ora, sempre accompagnato dal Parmigiano Reggiano, Cheli è pronto per un'altra impresa sportiva: si appresta infatti a scalare l'Everest, il monte più alto della Terra con i suoi 8.848 metri s.l.m.

Nel corso della tre giorni di Turismo & Outdoor sono previsti anche momenti gastronomici, con degustazioni di Parmigiano Reggiano.

 

Fonte: Consorzio Parmigiano Reggiano

Dopo i trionfi di Londra, oggi in sala del tricolore premiata la Nazionale del Re dei Formaggi. Prestigioso riconoscimento della Oldways Cheese Coalition per la Latteria San Pietro di Valestra. Con altre 38 medaglie conquistate a Londra, il Re dei Formaggi si è confermato il formaggio DOP più premiato al mondo. Salgono così a 180 i riconoscimenti ottenuti dalla Nazionale del Parmigiano Reggiano in 17 anni di vita. I 40 casari che hanno preso parte ai World Cheese Awards sono stati ricevuti oggi in Sala del Tricolore a Reggio Emilia.

Reggio Emilia, 16 gennaio 2018

Il miglior formaggio al mondo a latte crudo è il Parmigiano Reggiano della Nazionale. A decretarlo, è stata la prestigiosa associazione internazionale The Oldways Cheese Coalition che, tra i 16 finalisti dei recenti World Cheese Awards (3.001 formaggi da 25 Paesi del mondo), ha recentemente ufficializzato la scelta del Re dei Formaggi presentato nel team azzurro dalla Latteria San Pietro di Valestra (Valestra, Reggio Emilia). Questo riconoscimento, insieme con le altre 38 medaglie conquistate a Londra dalla Nazionale del Parmigiano Reggiano, è stato festeggiato oggi in Sala del Tricolore, a Reggio Emilia, alla presenza di tutti i caseifici coinvolti nel progetto della Nazionale.

«Questo titolo è una pietra miliare per il nostro prodotto - afferma il Presidente del Consorzio Nicola Bertinelli - perché attribuito da The Oldways Cheese Coalition, associazione internazionale promossa da produttori, rivenditori e appassionati che lottano per preservare il diritto a gustare il latte crudo e altri formaggi tradizionali. Questo premio è il riconoscimento più prestigioso ottenuto dalla Nazionale del Parmigiano Reggiano: porta a 180 il totale degli awards vinti dal gruppo nei suoi 17 anni di vita. Il Parmigiano Reggiano è il formaggio DOP più premiato al mondo e rappresenta un sistema che, quotidianamente, vede impegnate migliaia di allevatori e centinaia di casari nella ricerca di sempre più elevati livelli qualitativi».

Oggi, martedì 16 gennaio, a Reggio Emilia, nella splendida cornice della Sala del Tricolore, si è tenuta una festa per celebrare il successo della spedizione della Nazionale del Parmigiano Reggiano a Londra, in occasione dei World Cheese Awards di fine novembre. Sono intervenuti i vertici del Consorzio di Tutela, dal Presidente Nicola Bertinelli al Vice Presidente vicario Guglielmo Garagnani, passando per l'ideatore della Nazionale del Parmigiano Reggiano, Gabriele Arlotti, e rappresentanti istituzionali e del mondo economico, come il Sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi, il Presidente della Provincia di Reggio Emilia Giammaria Manghi, il Commissario della Camera di Commercio Emilia, Michelangelo Dalla Riva, oltre a una vasta delegazione di Sindaci del comprensorio, in fascia tricolore.

Ai World Cheese Awards di Londra la Nazionale del Parmigiano Reggiano, era il più importante raggruppamento di caseifici in competizione: 40 produttori in rappresentanza di tutte le province del territorio di produzione della DOP, 18 caseifici reggiani, 11 parmensi, 7 modenesi, 3 mantovani e un bolognese. Ma il dato più importante riguarda i riconoscimenti conseguiti dalla Nazionale del Parmigiano Reggiano: ben 38 medaglie, di cui 11 d'oro, 16 d'argento, 8 di bronzo e 3 Super Gold. Queste ultime medaglie sono tra i premi più ambiti, perché designano i migliori formaggi dei singoli tavoli di giuria. Come detto, a questi premi si aggiunge poi il titolo di Miglior Formaggio al Mondo a Latte Crudo assegnato da The Oldways Cheese Coalition.

Durante la cerimonia in Sala del Tricolore a Reggio Emilia, le Istituzioni presenti hanno consegnato una pergamena ai 40 casari che, sotto l'egida della Nazionale del Parmigiano Reggiano, hanno preso parte all'edizione 2017 dei World Cheese Awards di Londra. Un riconoscimento speciale è andato al 4 Madonne Caseificio dell'Emilia (Lesignana, Modena), al Caseificio La Traversetolese (Traversetolo, Parma) e alla Latteria San Pietro di Valestra (Valestra, Reggio Emilia), premiati a Londra con le tre Medaglie Super Gold.

Di seguito il dettaglio delle medaglie vinte dalla Nazionale del Parmigiano Reggiano a Londra:

Reggio Emilia:
Antica Fattoria Caseificio Scalabrini, oro (oltre 30 mesi)
Azienda Agricola Grana d'Oro Vacche Rosse, argento (24 mesi)
Caseificio Milanello - Terre di Canossa, oro (24 mesi), argento (oltre 30 mesi)
Caseificio Sociale Castellazzo, tre bronzi (18, 24, oltre 30 mesi)
Caseificio sociale Minozzo, argento (18 mesi) e bronzo (24 mesi)
Fattoria Fiori di Fiori Pier Paolo, oro (oltre 30 mesi)
Latteria Sociale di Migliara, argento (oltre 30 mesi)
Latteria La Grande, argento (oltre 30 mesi)
Latteria Sociale Barchessone, oro (18 mesi), argento (oltre 30)
Latteria Sociale Roncadella, argento (18 mesi)
Latteria sociale San Giorgio, oro (oltre 30 mesi)
Latteria San Giovanni di Querciola, oro (oltre 30 mesi)
Latteria Sociale San Pietro di Valestra, oro (oltre 30 mesi), Super Gold, Premio Miglior Formaggio al Mondo a Latte Crudo

Parma:
Caseificio aziendale Fratelli Boldini, bronzo (24 mesi)
Caseificio La Traversetolese, oro (oltre 30 mesi) e Super Gold
Caseificio Sociale di Urzano, oro (18 mesi)
Caseificio Sociale Palazzo, bronzo (oltre 30 mesi)
Società Agricola Giansanti, bronzo (24 mesi), argento (oltre 30)
Latteria Sociale Santo Stefano, due argenti (24 mesi e oltre 30 mesi)

Modena:
4 Madonne Caseificio dell'Emilia, oro (24 mesi) e Super Gold
Caseificio Dismano, argento (18 mesi)
Latteria di Campogalliano, argento (oltre 30 mesi)
Caseificio Razionale Novese, argento (24 mesi)

Mantova:
Latteria Agricola Venera Vecchia, bronzo (18 mesi), argento (24 mesi), argento (oltre 30 mesi)
Latteria sociale Gonfo, argento (24 mesi), oro (oltre 30 mesi)

La cerimonia che si è tenuta in Sala del Tricolore è stata anche l'occasione per la Nazionale del Parmigiano Reggiano di consegnare a Suor Alessia, della Famiglia Religiosa del Verbo Incarnato, e a Padre Aurelio Gazzera, missionario dei Carmelitani Scalzi nella Repubblica Centrafricana, le risorse raccolte con il progetto "La forma del cuore". La somma, circa 3.000 euro, è destinata a finanziare missioni rurali e sanitarie in Africa.

(Fonte: Consorzio Parmigiano Reggiano)

Un bilancio preventivo 2018 da record: la produzione toccherà il tetto dei 3,7 milioni di forme, i ricavi saranno pari a 33,4 milioni di euro (contro i 25,2 del 2017), gli investimenti promozionali per lo sviluppo della domanda in Italia e all'estero ammonteranno a 20,3 milioni di euro (contro i 14,3 del 2017).

Parma, 21 dicembre 2017 - Si è tenuta oggi a Parma, presso l'Auditorium Paganini, l'Assemblea Generale dei Consorziati del Parmigiano Reggiano. Il momento più significativo della giornata è stato rappresentato dall'intervento di Nicola Bertinelli: a otto mesi dall'insediamento come Presidente del Consorzio, con la sua relazione introduttiva, Bertinelli ha voluto fare il punto sullo stato di salute della filiera della più importante DOP italiana.

Il 2017 vede la produzione di Parmigiano Reggiano crescere complessivamente oltre il 5%: gli oltre 3,65 milioni di forme previste rappresentano il livello più elevato nella storia millenaria del Re dei Formaggi. La sfida che attende il Consorzio di tutela è quella di collocare il Parmigiano Reggiano sul mercato a un prezzo remunerativo: nel 2018 si prevede un ulteriore incremento della produzione che porterà il numero delle forme a quota 3,7 milioni.

L'importanza di questo traguardo trova un riflesso nel Bilancio Preventivo 2018, approvato nel corso dell'Assemblea Generale dei Consorziati: il Bilancio prevede la cifra record di 33,4 milioni di euro di ricavi totali (contro i 25,2 del 2017, un incremento superiore al 30%)). Sono 20,3 i milioni di euro (contro i 14,3 del 2017) destinati a investimenti promozionali per lo sviluppo della domanda in Italia e all'estero: 7 in più rispetto all'anno precedente. Proprio l'export rappresenta una delle leve principali per sostenere l'incremento della produzione: i milioni stanziati per lo sviluppo dei mercati esteri (l'obiettivo è una crescita annua del 2-3%) sono 8, di cui 2,5 per nuovi progetti Paese. Per quanto riguarda l'Italia, l'investimento in attività promozionali, tra programmi in-store, campagne pubblicitarie, sponsorizzazioni, fiere ed eventi, vendite dirette, ammonterà a 12,3 milioni di euro.

Una ulteriore, importante, voce del Bilancio Preventivo 2018 è rappresentata dai 2,14 milioni di euro destinati al programma di sorveglianza straordinaria delle ditte di grattugia e dei laboratori di porzionatura, nonché ad azioni di ricerca scientifica, e sviluppo delle azioni di vigilanza.

«Affinché la filiera del Parmigiano Reggiano si posizioni su una traiettoria di crescita forte e di lungo periodo dobbiamo innanzitutto fare capire al consumatore quali sono le differenze rispetto ai nostri competitor, mettendo in evidenza e facendo percepire i plus unici del Re dei Formaggi, offrendo un prodotto distintivo, customizzato, che risponda alle esigenze specifiche di target diversi, dai foodie agli sportivi passando per le madri che scelgono gli alimenti per i propri figli - spiega il Presidente del Consorzio, Nicola Bertinelli -. Non solo: dobbiamo focalizzarci sui non clienti, puntando ad aprire mercati nuovi e incontestati. Abbiamo il know-how, che mixa un saper fare millenario con l'innovazione tecnologica, e le risorse economiche per fare tutto questo».

Continua Nicola Bertinelli: «Come nuovo Presidente del Consorzio, ho raccolto il testimone di una produzione fortemente cresciuta. Stiamo lavorando alacremente con un unico obiettivo: assicurare le migliori condizioni di collocamento e valorizzazione del Parmigiano Reggiano già prodotto. Le scelte del Bilancio Preventivo 2018 vanno in questa direzione. Ma il ruolo del management deve essere supportato dall'azione del sistema, della gente del Parmigiano Reggiano, che incontro quotidianamente: allevatori, casari e commercianti».

Il Presidente del Consorzio, che dal suo insediamento ha cercato di rafforzare il legame, il coinvolgimento e l'azione comune di tutti i soggetti che legano i loro redditi alla filiera del Parmigiano Reggiano, ha concluso il suo intervento ricordando che «Siamo il formaggio DOP più importante al mondo: un riconoscimento che nasce dalla qualità indiscussa del Re dei Formaggi. La gestione della crescita rappresenta una prova d'esame importante per confermare questa nostra leadership».

20171220-CPR Presidente Nicola Bertinelli e Direttore Riccardo Deserti 1

Pubblicato in Agroalimentare Emilia

Una fotografia della filiera, un confronto sulle sfide per il futuro. Bertinelli: "La filiera del Parmigiano Reggiano sta vivendo un periodo di grandi soddisfazioni su più fronti."

Reggio Emilia, 15 dicembre 2017- Il Ministro Maurizio Martina ha incontrato oggi, presso la sede del Consorzio del Parmigiano Reggiano a Reggio Emilia, gli allevatori e i caseifici produttori del Re dei Formaggi. Una filiera importante, composta da 3 mila allevamenti e da 330 caseifici che producono un fatturato al consumo pari a 2,3 miliardi di euro. Un'occasione di confronto sulla situazione del comparto e sulle sfide per il futuro.

"La filiera del Parmigiano Reggiano sta vivendo un periodo di grandi soddisfazioni su più fronti. Per il 2017 è prevista una crescita complessiva della produzione del 5% che porterà ad un totale di 3,65 milioni di forme: il livello più elevato nella storia millenaria della Dop" ha affermato Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio di tutela.

"Il Parmigiano Reggiano è riuscito a superare brillantemente la tempesta della fine delle quote latte UE – continua Bertinelli – grazie soprattutto alla crescita dei mercati esteri che ci stanno dando molte soddisfazioni. Se nel 2007 la quota export era pari al 15%, lo scorso anno ci siamo attestati intorno al 38% e prevediamo un'ulteriore crescita per gli anni a venire, supportata da un maggiore investimento in comunicazione all'estero".

"La sfida per il futuro? Gestire la crescita di produzione in modo razionale, mantenendo una buona remunerazione per le aziende. Per fare questo, lavoreremo in Italia per invogliare i consumatori che comprano i formaggi a pasta dura a scegliere il nostro prodotto, spiegando per quale motivo vale la pena scegliere la genuinità e l'assoluta naturalità del Parmigiano Reggiano. Ed investiremo sull'estero, per aumentare le vendite nei Paesi vocati al nostro prodotto (Francia, Germania, Regno Unito, Usa e Canada), ed aprirci a nuovi mercati, ad esempio ai Paesi del Golfo che mostrano un interesse crescente verso il Parmigiano Reggiano".

Il Parmigiano Reggiano non solo è garante della qualità italiana nel Food, rappresenta anche un volano per il territorio. Solo nel 2017 sono stati circa 100.000 i turisti che hanno visitato gli allevamenti e i caseifici di produzione. L'iniziativa "Caseifici Aperti" ha riscosso ampi consensi ed è ormai alla sua decima edizione. Lo scorso autunno, sono stati ben 57 i caseifici in tutto il territorio d'origine (Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna a sinistra del fiume Reno e Mantova a destra del fiume Po) che hanno deciso di aprire la porte ai consumatori per permettere loro di toccare con mano come nasce il Re dei Formaggi, e acquistare direttamente dai produttori.

Visite guidate al caseificio e ai magazzini di stagionatura, spacci aperti, eventi per bambini e degustazioni, viaggi alla scoperta della zona d'origine, delle sue terre ricche di storia, arte e cultura: sono queste le attività che saranno al centro delle azioni di marketing del Consorzio.

"Il Parmigiano Reggiano è stato collocato da IPSOS tra i primi 10 brand mondiali per reputazione e valore. Un motivo di grande soddisfazione per allevatori e caseifici che sono orgogliosi di rappresentare la più importante Dop italiana, ma anche una notevole responsabilità che impone al Consorzio di dare l'esempio e di dettare la strada nel rispetto della qualità, dell'identità e delle regole condivise" ha commentato Bertinelli.

"Cosa chiediamo alla politica? Non chiediamo sussidi, né contributi. Chiediamo strumenti e regole per riuscire a rimanere sul mercato ad un prezzo adeguato al valore del nostro prodotto. Chiediamo supporto nella lotta alla contraffazione e all'Italian Sounding. In Europa il nostro sistema di vigilanza e repressione ha quei livelli di efficacia che ancora non sono possibili in tutto il mondo e ai quali l'Unione Europea deve assolutamente puntare. Fuori dall'Unione, si registra infatti un diffuso utilizzo ingannevole di richiami alla nostra denominazione e all'origine geografica del Parmigiano Reggiano, con evidenti ripercussioni negative sulle nostre possibili esportazioni. Chiediamo inoltre supporto negli accordi internazionali bilaterali e transnazionali, perché lo sviluppo del nostro prodotto è legato indissolubilmente alla crescita nei mercati estero" ha concluso Bertinelli.

L'incontro è stato moderato da Mauro Rosati, Direttore Fondazione Qualivita, che ha dichiarato: "Sicuramente la filiera dei prodotti DOP in questi anni ha rappresentato un valore aggiunto per l'Italia sia dal punto di vista economico che da quello sociale e culturale. I territori, con le loro eccellenze agroalimentari e vitivinicole, rappresentano un tratto distintivo del Made in Italy che non è fatto solo di tradizione ma, oggi più che mai, di innovazioni, tecnologie e giovani. La filiera del Parmigiano Reggiano DOP ha contribuito in maniera determinate a questo cambiamento che ha proiettato l'agricoltura italiana in una nuova fase".

Il meeting è stato anche l'occasione per una riflessione sul nuovo libro del Ministro Maurizio Martina: "Dalla Terra all'Italia", un testo dichiaratamente ottimista in cui racconta la passione, la fatica e la voglia di farcela di tanti giovani che stanno rilanciando l'agricoltura e l'alimentazione in un'ottica moderna e innovativa, sensibile alle istanze ecologiche e ai princìpi di cittadinanza e solidarietà.

Pubblicato in Agroalimentare Emilia

Il futuro delle DOP. A CHEESE l'intervento del presidente del Parmigiano Reggiano Nicola Bertinelli sulla concentrazione produttiva del settore lattiero caseario.

Bra, 16 settembre 2017 - A Cheese si è parlato di mercato globale e del rischio che la concentrazione produttiva porti il settore caseario verso un inevitabile scadimento della qualità dei formaggi Dop.

È stato questo il tema della conferenza "Il futuro delle Dop è nelle mani dei giganti?" che si è tenuta oggi a Bra, presso l'Auditorium della Fondazione CRB.

Tra i relatori, Véronique Richez-Lerouge, autrice del libro inchiesta Main basse sur les fromages AOP. Comment les multinationales contrôlent nos appelations e il presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano Nicola Bertinelli.

Quello che sta accadendo in Francia – ha affermato Véronique Richez-Lerouge – è allarmante: due terzi dei formaggi protetti da denominazioni di origine sono ormai proprietà di "giganti", un trend che tocca ormai tutti i principali paesi produttori di formaggi nel mondo.

"Le denominazioni di origine non sono più un marchio di qualità": è questa la grande provocazione dell'autrice francese che sottolinea con dovizia di particolari come i formaggi Dop francesi stiano progressivamente perdendo il proprio valore. Colpa delle razze iper-produttive, dei mangimi a base di soia e con insilati di mais, del latte che spesso e volentieri è pastorizzato, degli additivi e dei fermenti selezionati, delle stagionature troppo veloci e realizzate in celle.

Il consumatore è quindi condannato a un futuro di formaggi banali e standardizzati?

A questa provocazione risponde Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano: "Sono convinto che il Parmigiano Reggiano non potrà mai perdere le sue caratteristiche di unicità, per diventare un prodotto industriale. Questo perché il Re dei Formaggi ha un legame imprescindibile con un territorio geograficamente circoscritto, che comprende le province di Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, alla sinistra del fiume Reno, Mantova, alla destra del fiume Po. Il Parmigiano Reggiano può nascere solo qui: è frutto di questa terra e del saper fare delle sue genti, che si tramanda di generazione in generazione. Rispetto a nove secoli fa nulla è cambiato: stessi ingredienti - latte, sale, caglio -, stessa cura e passione, stessa zona d'origine. E questo territorio, questo know-how non sono in vendita".

Questa considerazione è stata per il Presidente Bertinelli il punto di partenza per sviluppare una riflessione più ampia sul significato delle Dop e sul motivo che ha spinto l'Unione Europea a tutelare il patrimonio alimentare delle diverse aree geografiche.

La denominazione di origine protetta è un marchio di tutela giuridica che viene attribuito agli alimenti le cui peculiari caratteristiche qualitative dipendono essenzialmente o esclusivamente dal territorio in cui sono stati prodotti. L'ambiente geografico comprende sia fattori naturali (clima, caratteristiche ambientali), sia fattori umani (tecniche di produzione tramandate nel tempo, artigianalità, savoir-faire) che, combinati insieme, consentono di ottenere un prodotto inimitabile al di fuori di una determinata zona produttiva. Affinché un prodotto sia Dop, le fasi di produzione, trasformazione ed elaborazione devono avvenire in un'area geografica delimitata. Chi fa prodotti Dop deve pertanto attenersi alle rigide regole produttive stabilite nel disciplinare di produzione.

"Il disciplinare di produzione è il vero perno attorno al quale ruota qualsiasi ragionamento sul valore e sul futuro delle Dop. Il disciplinare regola la qualità ed è garante delle tradizioni. È ciò che, prima di altri fattori, condiziona la 'permeabilità' all'invasione dei giganti. Più i disciplinari allargano le maglie e introducono innovazioni confacenti ai modelli produttivi industriali, e più il mondo delle Dop diventa attrattivo e profittevole per le grandi multinazionali che sono più interessate ai profitti che alla qualità del prodotto. Più i disciplinari rimangono fedeli ai tratti distintivi della tradizione storica, e quindi tracciano confini chiari al ruolo del fattore umano e dell'artigianalità, più rimangono immuni dall'innovazione dei giganti" afferma Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano.

Il Parmigiano Reggiano è un ottimo esempio di questo paradigma. Nel suo universo non ci sono le multinazionali: la crescita è interna. Ci sono 330 caseifici attivi e il 20% della produzione avviene in zone svantaggiate di montagna. Un business lontano anni luce dai giganti dei quali parla Véronique Richez-Lerouge, una realtà che è caratterizzata dalla presenza di ben 62 caseifici "aziendali", antitesi più estrema del modello delle multinazionali.

"Da nove secoli, il Parmigiano Reggiano riesce a rimanere fedele alle proprie tradizioni grazie ad un disciplinare di produzione che è rigidissimo. Impossibile esaurire l'argomento in questa sede, ma due sono gli aspetti che mi preme sottolineare, che sono poi i temi portanti di questa ventesima edizione di Cheese, focalizzata sulla difesa dei formaggi a latte crudo in quanto espressione di biodiversità. Le nostre mucche mangiano i fieni della zona d'origine e non possono mangiare altri alimenti (i foraggi fermentati) che costano meno, ma che causano problemi di qualità nella stagionatura. Secondo: la trasformazione da latte in formaggio è fatta senza l'aggiunta di additivi e conservanti che sono assolutamente proibiti per il Parmigiano Reggiano. Il nostro prodotto si fa oggi con gli stessi ingredienti di nove secoli fa, negli stessi luoghi, con gli stessi sapienti gesti rituali: non sono ammesse scorciatoie ed è questo il segreto del nostro successo" conclude Bertinelli.

Per toccare con mano la naturalità e la genuinità del prodotto il Consorzio invita tutti gli appassionati a visitare la produzione del Parmigiano Reggiano in occasione di 'Caseifici Aperti' (info sul sito www.parmigianoreggiano.it ), sabato 30 settembre e domenica 1 ottobre.

Domenica, 11 Giugno 2017 11:41

Parmigiano Reggiano con maggiori tutele in Cina.

Bertinelli: bene l'accordo bilaterale. Intesa della UE con il colosso asiatico si aggiunge alle più recenti registrazioni avvenute in India, Azerbaijan e Thailandia. A breve registrazione anche in Turchia.

Reggio Emilia, 6 giugno 2017 - "Avremo una possibilità in più per tutelare il nostro prodotto, ed è indubbio che questo assume una rilevanza particolare in relazione al Paese di cui stiamo parlando e in funzione di un programma di lavoro che è in buona misura incentrato proprio su una lotta ancor più serrata all'uso improprio o fraudolento della nostra denominazione".

Così il presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano, Nicola Bertinelli, commenta la pubblicazione delle 100 Dop o Igp europee in vista della loro protezione sul mercato del colosso asiatico sulla base dell'accordo bilaterale tra Unione Europea e Cina.
"La tutela legale - sottolinea Bertinelli - è indispensabile per sostenere la promozione del Parmigiano Reggiano nel mondo, e non a caso ne avevamo già tutelato il nome in Cina". "E' ora evidente - spiega il presidente del Consorzio - che l'accordo bilaterale va a rafforzare anche la nostra possibilità di azione a tutela del Parmigiano Reggiano e rappresenta una condizione importante per puntare ad elevare un flusso di esportazioni che va gradualmente crescendo anche in un Paese culturalmente molto lontano dalle nostre consuetudini alimentari".

20170608-PRRE-Cina"Nell'ambito dell'accordo - prosegue Bertinelli - spetterà comunque a noi la tutela reale del nome Parmigiano Reggiano rispetto a casi di usurpazione, contraffazioni e fenomeni di "italian sounding" che dovessimo individuare, così come accade in tutti i Paesi extra-UE, dove non esiste una protezione "ex officio" equiparabile a quella che qualche anno fa abbiamo ottenuto per l'area comunitaria".
Proprio questo lavoro, peraltro, si va intensificando in nuove aree del mondo, dove il Consorzio ha ottenuto la registrazione della denominazione d'origine. Tra i casi più recenti spiccano l'India, la Thailandia e l'Azerbaijan, mentre è in dirittura d'arrivo, essendo già stata pubblicata sul Bollettino Marchi (e fino ad ora senza opposizioni) la registrazione della denominazione Parmigiano Reggiano in Turchia.
"Nella definizione del nuovo piano strategico del Consorzio, che punterà molto sul rafforzamento dei sostegni alle esportazioni - conclude Bertinelli - andremo dunque a declinare una serie di progetti "ad hoc" per le nuove aree del mondo in cui sta aumentando la presenza del Parmigiano Reggiano e per giungere ad una quota del 50% delle esportazioni".


(Fonte CFPR)