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Domenica, 16 Dicembre 2018 10:22

L’Europa non regge alla “Prova del Nove”

La resa incondizionata di Emmanuel Macron segna la caduta degli UEDei. Il tonfo di Macron è stato silenziato da tutti gli Uemanoidi che invece continuano a criticare l'Italia. Chi è l'euroinomane?

di Lamberto Colla Parma 16 dicembre 2018 -

L'Enfant prodige se l'è fatta sotto a ha dovuto calare le brache. Sotto la spinta della "rivoluzione popolare dei Gilet Gialli", dopo 5 settimane di scontri che hanno portato a oltre 2000 arresti, alcuni morti e perdite economiche consistenti (l'associazione degli artigiani ha stimato in 10 miliardi), quello spocchioso del Presidente francese ha dovuto fare pubblica ammenda sostenendo che il Governo ha "fatto delle scemenze".

Quindi giù con le promesse. Dall'aumento dei salari al ripristino dei limiti di velocità. Tutto quello che si poteva accordare per fare deporre le armi ai Gilet Gialli (stimati al 12% nel caso si dovessero presentare alle elezioni) è stato concesso. Un cumulo di lasciti che ammonta almeno a 10 miliardi di euro e che obbligheranno la Francia a raggiungere un rapporto deficit/pil del 3,5% e forse nemmeno per un anno solo come sarebbe da normative UE.

Alcuni commentatori hanno accostato l'intervento televisivo di Macron a quello di Reza Pahlevi, lo Scià di Persia allorquando il 6 novembre 1978 a Teheran si presentò alla Tv impaurito e incredulo di fronte al dissenso che si era furiosamente propagato nel "suo" Iran, che lui stesso aveva contribuito a fare ricco.

"Ascoltare il discorso di Macron che cede platealmente in tv di fronte alle violenze dei gilet gialli ricorda emotivamente da vicino quel lontano e drammatico momento di storia persiana, che segnò la fine di un lungo regno, e il cambiamento epocale con l'avvento della sanguinosa rivoluzione islamica e della dittatura religiosa che ne è scaturita." scriveva Giuseppe Musmarra dalle colonne di HuffingthonPost.it che prosegue sostenendo " nei discorsi dello Shah e di Macron si trovano due fondamentali punti di contatto emozionali: la resa, che è sempre una dichiarazione di impotenza; e il pentimento, l'ammissione pubblica dell'errore di fronte alla moderna gogna televisiva.".

Ma non è ancora finita perché i Gilet Gialli hanno tutta l'intenzione di proseguire la protesta.

L'unico motivo per il quale avrebbero potuto "sospendere" la protesta sarebbe stato dettato dalla opportunità di "liberare" le forze dell'ordine dedicate al loro controllo e contrasto a favore della emergenza terrorismo che si è riaccesa brutalmente a Strasburgo alcuni giorni fa e dove il terrorista "francese" seppure di origine magrebina, dopo la strage a ridosso del Parlamento Europeo si è dato alla macchia, braccato da quasi 1000 agenti, per 48 ore e infine neutralizzato nel suo quartiere di origine nella notte di giovedi.
Quindi se tregua ci sarà sarà solo per favorire la Sicurezza Nazionale e combattere il terrorismo internazionale che durante le festività cristiane potrebbe trovare nuovi stimoli. E in parte ieri così è accaduto ma gli irriducibili hanno proseguito l'aggressione al centro di Parigi e purtroppo altri due decessi sono da conteggiare, registrati in prossimità dei blocchi stradali. oltre a nuovi danni e

Non bastavano i Gilet Gialli ci si è messo anche il terrorismo islamista a caricare la dose di figura di m...a del giovanotto dell'Eliseo.

Ebbene, nonostante i problemi di sicurezza che si sono palesemente manifestati in tutta la Francia, nonostante la figuraccia dei servizi di intelligence che non erano riusciti a intercettare il terrorista (accreditato come radicalizzato) e per di più sfuggito dopo l'attentato, nonostante la figuraccia di uno dei "lider maximi" dell'UE che si è inchinato alla protesta popolare recitando il "mea culpa", nonostante il conto salato che verrà presentato al Bilancio Francese e conseguentemente a quello Europeo (splafonamento al 3,5% del rapporto deficit/pil), nonostante tutto ciò gli Uemanoidi hanno taciuto per 5 settimane. Non un commento a quanto stava accadendo in Francia, lasciando alle testate giornalistiche di regime l'ingrato compito di tentare di smorzare la gravità della rivolta accusando le piccole testate televisive "libere" di esagerare nel raccontare la protesta e la partecipazione alla "rivolta".

Ma il massimo del ridicolo è stato raggiunto dal solito e inutile Pierre Moscovici quando ha dichiarato che la situazione francese non è assimilabile all'Italia e che alla Francia perciò potrà essere concesso di raggiungere il 3,5% di deficit/pil (limite massimo concesso dalle norme di bilancio UE e comunque concedibile per un solo esercizio).
Memorabile il commento del filosofo Diego Fusaro: 'L'euroinomane senza cuore concede alla Francia ciò che nega all'Italia'

All'Italia non vogliono concedere il 2,04% alla Francia il 3,5% e probabilmente per un periodo superiore all'anno.

In conclusione, l'Italia ha dato dimostrazione di una forte predisposizione alla democrazia a tutto il mondo. La "rivoluzione" l'ha fatta nelle urne e ora pretende che sia fatta la volontà del popolo. La Francia, invece, non essendo riuscita a cambiare con le elezioni perché "tradita" dal suo paladino "Macron", ha deciso di usare la forza ottenendo il medesimo risultato, salvo il fatto che dalla morte non si torna indietro e in Gallia le vittime ci sono state. 6 vite sono state immolate al volere degli "euroinomani", per dirla alla Fusaro.

Quindi: Chapeu Italia!

Alla fine il fato ci ha messo lo zampino e ordinato la prova del 9 facendo emergere, in maniera clamorosa e indiscutibile, salvo essere ciechi e sordi, l'utilizzo di due pesi e due misure all'interno dell'UE e che i commissari (non eletti dal popolo) possono fare quello che gli pare e piace in barba alla democrazia.

Questa non è l'Europa che ci era stata promessa dai fondatori.

Gli Uemanoidi non son altro che dei traditori della Patria Comune (Europa) ed è ora di trattarli come tali! 

(per restare sempre informati sugli editoriali)

 

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Pubblicato in Politica Emilia

Loro, i francesi, la favola ambientalista non l'hanno voluta bere e alla proposta di aumento delle imposte sul gasolio hanno risposto scendendo nelle strade a protestare, bloccando la circolazione dei mezzi e quindi degli approvvigionamenti essenziali.

di Lamberto Colla Parma 8 dicembre 2018 -

Riconoscibile dagli ormai famosi "Gilet Gialli", la protesta si è diffusa verso Bruxelles, dove alcuni veicoli della polizia sono stati dati alle fiamme, e dalle periferie francesi si è sempre più concentrata al cuore del potere. Cantando la "Marsigliese" in migliaia si sono dati appuntamento sotto all'arco di trionfo per poi volgere verso l'Eliseo.
E Macron, il Presidente duro fuori e tenerone dentro come i Macaron, ha dovuto cedere, ha dato ordine al primo ministro di negoziare e comunque ha congelato la tassa per sei mesi.

Ma ormai era tardi, i Gilet Gialli avevano acquisito la consapevolezza della loro forza e hanno preteso che fosse Lui stesso a metterci la faccia e così han deciso di proseguire la protesta.

Come spesso accade, sul carro dei vincitori salgono in tanti e così nei giorni scorsi anche gli studenti sono usciti dalle aule e si sono uniti ai cortei, trovando però la polizia pronta a legarli e metterli in ginocchio come facevano i "tagliagole" dell'Isis con i prigionieri di guerra. Una immagine che ha ancor più alzato il livello della tensione sociale e che potrebbe essere il pretesto per far aumentare il numero dei "guastatori", dei teppisti e vandali (i "Casseur"), che quasi da subito si erano infiltrati nei cortei di protesta portando un contributo di violenza e saccheggio gratuito. Una intrusione che invece di favorire la coesione popolare ha penalizzato la legittimità della protesta e purtroppo rischierà di fare crescere una reazione altrettanto violenta da parte delle forze dell'ordine.

PERICOLO GOLPE?
Il Presidente è nudo. In silenzio (stranamente) da almeno 15 giorni) e arroccato nei suoi Palazzi non vuole andare direttamente al tavolo dei negoziati e, ormai smascherata la sua posizione "neo liberista", vede crollare la sua popolarità giorno dopo giorno riuscendo a abbattere il record negativo del suo predecessore, Francois Hollande, che ora se la ride di gusto, probabilmente dal divano di casa abbracciato a una sua nuova fiamma, clone ringiovanito di Ségolène.

Ma attenzione che i neo liberisti sanno benissimo come manipolare l'informazione e già da alcuni giorni i TG più autorevoli montano la paura di un "Colpo di Stato" e accusano le TV più piccole di avere cavalcato la protesta e di aver dato un peso eccessivo ai "Gilet Gialli". Bisognava forse tacere e non informare la popolazione come nelle migliori dittature?

Insomma i tentativi per riempire di mortadella gli occhi dei francesi e screditare le ragioni della protesta sono stati introdotti per diventare, ben presto, utile sponda a sostegno di quel "Bel giovane dell'Eliseo" nel momento in cui darà ordine di sferrare un violento contrattacco militare.

A quel punto, che ci auguriamo non si giunga mai, la rivolta potrebbe veramente scatenarsi e trasformare molti altri francesi delle periferie in "Gilet Gialli" e questi ultimi in "Casseur" per dare l'ultimo assalto alla "Bastiglia".

Il "fenomeno giallo" francese, purtroppo, non ha proprio nulla a che vedere con i nostri "gialdoni" telegenici, paraculinari e paragovernativi a oltranza (van bene tutti, son di bocca buona!), più intenti a moltiplicare gli associati, a conquistare tutti i Consorzi Agrari nella sempre viva speranza di portarsi a casa il tesoretto di Federconsorzi (circa 800 milioni). Ma di protestare, o prender posizione (vedi quote latte seconda e terza tornata) non se ne parla. Meglio andar per il mondo a raccogliere scarti alimentari con qualche assonanza tricolore.

E così, da noi, è passato di tutto, con il bene placido dei sindacati di ogni ordine e grado.

 

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VIDEO Le FIGARO Gilet gialli cantano la Marsigliese all'arco di Trionfo di Parigi: https://youtu.be/_1UgNdh1e-o 

Casseur= teppista, vandalo, guastatore

(per restare sempre informati sugli editoriali)

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