Domenica, 15 Giugno 2025 10:59

Ingordi! In evidenza

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I numeri non mentono. Chi se ne frega del quorum, l’importante è vincere col 28% e che la gente ci creda. L’orgoglio di aver mandato 14 milioni di persone a votare è un successo irripetibile e la sinistra congela questo numero per le prossime politiche.

 

Di Lamberto Colla Parma, 15 giugno 2025 - E’ proprio vero che la maggior parte degli artisti sono di sinistra. Giocolieri, illusionisti, numerologi, cartomanti e fantasiosi creativi devono essersi incontrati in infiniti meeting per preparare le dichiarazioni post referendum. Fantasia e matematica miscelate insieme per ludibrio italico post referendum.

Abbiamo dimenticato di elencare i grandi comici, quelli che hanno elaborato i quesiti referendari da alienare, gli stessi argomenti che il PD aveva normato e che domenica scorsa ha chiesto, inutilmente, al “popolo” di abrogare.

Un referendum contro il Governo, è stata l’ultima barzelletta che gli autori di sinistra hanno lanciato nell’etere. Peccato che i quesiti erano contro le loro stesse norme e che oltretutto, nessuno di questi,  ha raggiunto il quorum.

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Insomma, un referendum boomerang ma l’importante è essere felici e soddisfatti.

Soddisfatti di avere contato più votanti di quelli che promossero la Giorgia Meloni, prima donna in assoluto, a assumere la carica di primo Ministro, detto all’anglosassone, o Presidente del Consiglio in italico idioma.

Insomma una scorpacciata di voti referendari che ha spinto la Elly a lanciare il guanto di sfida alla Giorgia per le prossime politiche che il campo largo dominerà senza se e senza ma e forse senza Elly, Landini & C.

In uno splendido gioco di prestigio i leader della sinistra hanno dichiarato di sapere sin dall’inizio che il quorum non sarebbe stato raggiunto.

C’è da chiedersi quindi il motivo per il quale farci spendere 400 milioni di euro per allestire i seggi elettorali e quant’altro necessario per mandare in vacanza il centro destra e a “scuola” il centro sinistra, con gran soddisfazione degli alunni che hanno terminato il corso di studi alcuni giorni prima.

E poi che dire del quinto quesito, quello tanto voluto da Landini, votato con il SI da solo un terzo dei pochi che si sono recati alle urne che si traduce in: “nemmeno quelli di sinistra vogliono i migranti irregolari”, a dimostrazione che sulle questioni importanti le donne e gli uomini di buon senso non si lasciano influenzare dall’appartenenza partitica.

Una lezione che i leader “sinistri” dovrebbero imparare, per arrivare finalmente a contribuire per migliorare quest’Italia affossata dalla demagogia e dalle utopie, portata sul fronte di guerra da alleati europei che hanno perso i valori che furono posti a fondamenta della idea di una Europa Unita.

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E poi che dire sul refrain dell’astensionismo e della crisi democratica.

 Già perché quando erano gli uomini o le donne di sinistra a invitare all’astensione era una richiesta legittima mentre quando sono quelli di destra è un attacco alla democrazia.

Crisi democratica invocata dallo stesso capo, ancora per poco, della CGIL Maurizio Landini che la sconfitta la imputa a un duplice problema: lavoro.e democrazia “Vedo contemporaneamente una crisi democratica e una crisi del lavoro”.

Ed ora, per ripristinare la democrazia, si inventano di abbassare il quorum.

Abituati a vincere facile, arrivati al Governo più e più volte grazie ai favori dei Presidenti della Repubblica, con l’aiutino di certa magistratura, bypassando i risultati delle urne, come accaduto per i due decenni precedenti all’arrivo della Meloni, ecco che l’asticella va abbassata anche per l’accesso ai referendum.

Invece di allenarsi al Buon Governo, pretendono di andare alle Olimpiadi della Politica abbassando le asticelle e mettendo ostacoli agli avversari.

Ma le donne, gli uomini e i fluidi di sinistra sono orgogliosi dei loro leader, Aboubakar Soumahoro compreso, messo in un angolino nel tentativo di farlo dimenticare…

 

(Vignette di Romolo Buldrini l’Aquila)

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