Domenica, 04 Giugno 2023 08:57

Alta Velocità: Vignali: “Che fine ha fatto il protocollo per l’AV? In evidenza

Scritto da FC

Vignali interviene sull'alta velocità 


“Dopo le presentazioni roboanti di due anni fa, la città non è più stata informata circa il protocollo d’intesa siglato, il 30 luglio 2021, che faceva seguito a delibera di giunta del 28 dello stesso, mese tra Comune di Parma, ministero delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibile, Regione Emilia-Romagna e Rete Ferroviaria Italiana per trovare la soluzione migliore e inserire una stazione dell’alta velocità”.

“Il protocollo, fra l’altro, aveva la durata di dodici mesi prorogabili e istituiva un tavolo tecnico che avrebbe dovuto produrre risultanze con cadenza bimestrale e nemmeno di questo si sa niente. A questo punto mi chiedo se il protocollo sia decaduto, visto che su questo tema registro un assordante silenzio e che non si rileverebbero atti di proroga”. Così il capogruppo Pietro Vignali che per far luce sulla questione ha presentato una interrogazione.

“Dopo due anni dalla presentazione in pompa magna e un anno dell’insediamento nuova giunta, la città e il consiglio comunale non sono più stati informati. Nella malaugurata ipotesi che non ci siano state proroghe al protocollo, la nuova giunta dovrebbe quindi ricominciare tutto da capo. E mi chiedo anche che fine abbiano fatto le relazioni bimestrali”.

“Nel frattempo, sono stati affidati altri due incarichi, uno a dicembre 2021, per studiare possibili collegamenti tra stazione di Parma, fiera e aeroporto e un secondo a dicembre 2022 per studiare nuove opportunità urbane di interconnessioni strategiche con l’AV. Anche in questi casi, non si sa niente dell’esito. Era poi stato realizzato un interessante progetto di massima per la fermata in zona fiera, un anno fa e anche uno studio di impatto ambientale”.

“La città intanto vive calvario senza fine. Siamo isolati dal punto di vista logistico e questo ha ripercussioni sul lavoro, sull’economia, sugli spostamenti quotidiani delle persone e anche sul turismo – spiega Vignali -. Anche alla luce dell’accordo con le Fiere di Milano, la nostra città parte decisamente penalizzata, con il capoluogo lombardo che ha una potenza infrastrutturale notevole: la fermata alle fiere, due aeroporti internazionali. Noi siamo isolati con l’aeroporto che stenta a decollare e senza l’AV. E non si riesce a sfruttare la posizione di Parma che è cruciale nel bacino emiliano-lombardo-ligure, perfettamente centrale tra l’asse est-ovest e quello nord-sud. È inutile aggiungere che le opportunità sarebbero enormi per lo sviluppo del territorio”.

“Infine, non si sa niente neanche del fatto che il protocollo prevedeva che si sarebbero dovute studiare eventuali soluzioni infrastrutturali di tipo diverso e alternative – prosegue Vignali. E non si capisce perché, nel frattempo, la città non riesca ad ottenere due coppie di treni per Roma, visto che abbiamo l’interconnessione. Infrastruttura questa che è costata più della Mediopadana e che ha comportato enormi disagi per essere realizzata dato che ha tagliato in due il San Leonardo, senza portare alcun beneficio, perché non è mai stata utilizzata”.

“Da subito, in attesa dell’auspicata fermata alle fiere, potremmo avere soluzioni alternative: alcuni treni veloci per Roma con l’utilizzo dell’interconnessione e un sistema di navette fra aeroporto, fiera, stazione e Mediopadana. Temi questi che il protocollo avrebbe dovuto approfondire. E puntare sulla gomma invece che sul ferro non è una soluzione visto l’intasamento delle autostrade e l’aleatorietà dei tempi di percorrenza perché ancora non c’è la quarta corsia tra Modena e Piacenza. Abbiamo già perso una fiera importante, il Mecspe, non vorrei che accadesse anche ad altre manifestazioni. Questi sono progetti che richiedono tempo e quindi vanno affrontati all’inizio del mandato, per fare i conti con la realtà e non solo narrazione – conclude Vignali”.