Venerdì, 02 Giugno 2023 06:48

La Legione “Libertà alla Russia” sta reclutando migliaia di persone per attaccare Mosca In evidenza

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I volontari della Legione “Libertà alla Russia” stanno reclutando migliaia di russi per attaccare Mosca.

Di Flavia De Michetti Roma, 1 giugno 2023 (Quotidianoweb.it)  - Che cos’è la Legione “Libertà alla Russia”?

Si tratta di un'unità militare dell'Ucraina, formata da oppositori politici di area liberale, ex prigionieri di guerra e disertori russi. È stata creata dal Ministero della Difesa ucraino durante l'invasione russa del Paese.

Secondo il comandante e portavoce dell'Unità, Maximillian Andronnikov “Caesar”, la Legione continuerà a condurre incursioni al confine russo fino a quando le loro Forze non saranno abbastanza grandi da essere in grado di attaccare Mosca.

A tal proposito, il comandante ha dichiarato “Abbiamo capacità significative. Abbiamo mortai, veicoli corazzati, MANPADS ‘Stinger’, complessi anticarro portatili e droni da ricognizione molto efficaci. Ora ci sono da 500 a mille combattenti nella Legione ‘Libertà alla Russia’”.

“Non siamo criminali e non siamo una compagnia militare privata come la Wagner – ha specificato “Caesar” - Siamo tutti cittadini della Federazione Russa. Alcuni di noi hanno precedentemente prestato servizio nelle Forze Armate”.

Maximillian Andronnikov ha affermato che gli obiettivi principali della Legione sono quelli di proteggere l'Ucraina, liberare i suoi territori e rovesciare il regime di Putin.

Pochi giorni fa, i combattenti del “Russian Volunteer Corps” e della Legione “Freedom of Russia” hanno annunciato l'ingresso dei loro combattenti nel territorio russo. Poche ore dopo, sono apparsi alcuni video riguardanti l'evacuazione delle persone.

Inoltre, alcune fonti avrebbero riferito che l'insediamento di Kozinka, nella regione di Belgorod, sia stato liberato proprio durante questa operazione.

La sera dello stesso giorno si è saputo che si era trattato di un attacco all’edificio del Servizio di Sicurezza Federale a Belgorod.

Nei loro appelli, i combattenti hanno spiegato di avere intenzione di creare una zona smilitarizzata tra i Paesi e mostrare ai concittadini la lotta contro il regime di Putin.

Successivamente, la Legione ha annunciato che la smilitarizzazione delle aree di confine della Federazione Russa è appena iniziata e, nei giorni scorsi, i rappresentanti Hanno annunciato di aver nuovamente attraversato il confine russo”.

Questa non sarebbe altro che una prima tappa.

Infatti, secondo quanto annunciato da “Ceasar”: “La smilitarizzazione delle regioni di confine con l'Ucraina è appena iniziata e sarà portata alla sua logica conclusione. Dopo la fine della guerra, non ci sarà alcuna minaccia per l'Ucraina nelle regioni di confine della Russia”.

Sembrerebbe che non siano da escludere anche operazioni in altre direzioni. 

“Nel tempo, sul territorio della Russia appariranno centri di resistenza armata, saremo in grado di mettere nei nostri ranghi molti russi pronti a combattere il regime di Putin e romperemo questo sistema a seguito di uno scontro armato”.

Secondo il portavoce dell’Unità, la Legione “Libertà alla Russia” ha dimostrato con la sua operazione nel distretto di Graivoron della regione di Belgorod di poter combattere su un piano di parità con l'Esercito russo, “Conducendo con successo operazioni su larga scala, la cui portata aumenterà nel tempo. La nostra forza, coerenza ed esperienza di combattimento sono in costante crescita”.

L’addetto stampa del Presidente russo Putin, Dmitrij Sergeevič Peskov ha dichiarato che, secondo il suo punto di vista, “Lo scopo del sabotaggio ucraino nella regione di Belgorod è quello di distogliere l'attenzione dalla direzione di Bakhmut”.

Tuttavia il comandante della Legione “Libertà alla Russia” non sembrerebbe essere d’accordo, poiché infatti ha risposto a queste parole, spiegando che “Per quanto riguarda l'operazione nel distretto di Graivoronsk, ha avuto sia un successo militare che una grande risonanza politica e influenza sulla società russa. Inoltre, i tentativi di Peskov di collegare la nostra azione con i presunti successi dell'Esercito russo sotto Bakhmut sono assolutamente infondati. Si tratta di due operazioni indipendenti l'una dall'altra”.

 

(immagine da Today.it)

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