Giovedì, 27 Ottobre 2022 06:04

Meloni: Discorso con il “Pilota Automatico” In evidenza

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Tono deciso, diretto, anche un po' emozionato, il discorso della neopresidente del Consiglio Giorgia Meloni, e ben definito sulla rotta euroatlantica.

Di Andrea Caldart Cagliari, 26 ottobre 2022 (Quotidianoweb.it) - Seppure almeno in questo primo discorso programmatico ci restituisce una Meloni apertamente liberista sul piano economico, con un occhio alle imprese che: “Non vanno vessate dallo Stato e che devono essere lasciate libere di fare”, sul piano politico la ritroviamo invece nazional conservatrice.

Apprezzabile l’impegno e l’enfasi quando ha indicato i governi Conte e Draghi che l’hanno preceduta, come: “Distanti dalla gente”, ma difficile comprendere quando li ha indicati come legittimi, visto che avevamo perso il conto di quando eravamo andati a votare l’ultima volta.

Sia chiaro, la Costituzione prevede che vi sia il governo tecnico, ma il voto rimane sempre la vera arma democratica in mano al popolo.

Molto apprezzabile anche il suo passaggio sulla richiesta della fiducia dove ha detto: “Sono intervenuta molte volte in quest’aula, da deputato e da ministro”, con “un sentimento di emozione e di profondo rispetto. Vale a maggior ragione oggi che mi rivolgo a voi da Presidente del Consiglio. E’ una grande responsabilità per chi quella fiducia deve meritarsela e per chi deve concederla. Sono i momenti fondamentali della nostra democrazia alla quale non dobbiamo mai mai assuefarci”.

La Giorgia nazionale è pronta, è una vera statista e andrà giudicata dai fatti.

Una piccola pecca, o forse una dimenticanza, o forse perché l’attenzione doveva essere data ad altri capitoli, ma nel suo valoroso patriottico discorso, dobbiamo far notare, la mancanza di impegni diretti e chiari, verso il settore del turismo.

Solo un brevissimo passaggio, sembrato quasi buttato là, diceva più o meno questo: “L’Italia è il paese più bello del mondo e il turismo è una risorsa importante per il Paese”.

Una sensazione ce l’ha trasmessa però: si sente che in ciò che dice ci crede, contrariamente ai soliti politici che dicono cose alle quali fanno finta di credere proprio come chi li sostiene.

La conclusione è davvero apprezzabile citando Papa, Giovanni Paolo II, di cui cadeva la memoria liturgica sabato, proprio nel giorno del giuramento: “Mi ha insegnato che la libertà non è fare ciò che ci piace, ma nell'avere il diritto di fare ciò che si deve. Io sono sempre stata una persona libera, per questo intendo fare ciò che devo”.

Ottimo Presidente, questa volta ci auguriamo davvero che la sua scelta sia quella di difendere l’Italia, ma soprattutto gli italiani, facendoli navigare nella rotta della ripresa.